mercoledì
10 Settembre 2025

Rocca Brancaleone, sono partiti i lavori di ampliamento del bar-ristorante

 

Rocca Brancaleone LavoriSono partiti i lavori di ampliamento del punto ristoro della Rocca Brancaleone, di cui parlavamo a questo link.

L’obiettivo è quello di essere pronti alla riapertura per le festività pasquali.

Nel nuovo allestimento sarà protagonista la cucina locale, con la gestione (affidata tramite bando pubblico nel 2019) dello stesso staff che cura la proposta di Akamì, in Darsena.

In auto a distribuire pasti ordinati via app: «In media prendo 4 euro a consegna»

Un 33enne ha risposto agli annunci trovati su internet: «Una telefonata e mi hanno preso. Ogni settimana scelgo gli orari della mia disponibilità»

Pexels Gustavo Fring 4254140«Mi dispiace che si raffreddino i vostri panini mentre parliamo». Il rider non dimentica mai l’obiettivo che alla fine fa la differenza nel suo lavoro, nemmeno quando un giornalista gli chiede di trattenersi qualche minuto per avere la sua testimonianza. Alessandro, nome di fantasia, ci ha consegnato un pranzo in redazione e ci ha raccontato cosa vuol dire fare il rider. Anche se nel suo caso sarebbe da chiamare driver, visto che viaggia in auto.

«Non sono uno da otto ore in ufficio e facendo le consegne giro per la città. Questo è il lato piacevole del lavoro. Però adesso è il mio unico impiego e lo faccio a pranzo e cena, l’ideale sarebbe come seconda occupazione». Il 33enne di Ravenna ha iniziato circa tre mesi fa quando ha trovato gli annunci di Foodracers e Deliveroo sul sito Subito.it. L’arruolamento è stato molto agile: «Ho inviato la mia domanda e sono stato richiamato. È bastata una telefonata che non è stata proprio un colloquio di lavoro classico: volevano capire un po’ che persona sono, che disponibilità davo».

Da quella telefonata tutto il lavoro viaggia tramite app. Ogni settimana Alessandro comunica la propria disponibilità, alcune piattaforme sono organizzate per fasce orare e altre per turni ma poco cambia: «Scelgo io quando lavorare. Quando sono operativo vedo gli ordini sul telefono e scelgo se farli. Nessuno mi obbliga a fare consegne, la scelta è mia». Ovviamente se non prende ordini da consegnare, non guadagna. Così come può anche capitare che nell’orario scelto dal rider non ci siano ordinazioni: «In questi casi Deliveroo riconosce comunque un minimo per la disponibilità data dal fattorino».

La zona coperta è di fatto solo la città di Ravenna. «Al massimo si arriva nelle frazioni della prima periferia come Madonna dell’Albero o Porto Fuori». Quando il cliente diventa abituale si va a occhi chiusi, per il resto c’è il navigatore: «Nessun problema a trovare strade». Quale mezzo usare è una libera scelta del lavoratore: «Io ho la macchina a metano e uso quella, si può usare anche il motorino. Ho visto qualcuno in giro con il monopattino ma non so come ci riesca. In ogni caso i costi sono del lavoratore». Il rider viene pagato ogni consegna con una cifra che varia in base alla distanza chilometri fra ristorante e cliente: «In media si prendono circa 4 euro a consegna». Le mance? Poca cosa: «Uno o due euro, niente di più». Insomma lavorando a tempo pieno coprendo i turni di pranzo e cena si può arrivare a mettere insieme 7-800 euro al mese.

Ravennantica riapre «per gradi»: Classis solo dal 22 febbraio, a ingresso gratuito

La fondazione prudente, nonostante le nuove regole: Tamo e Giardini Pensili dal 19 marzo, Domus dei Tappeti di Pietra in aprile

Foto1 Classis Allestimento«Salutiamo la riapertura dei luoghi della cultura con grande soddisfazione nella consapevolezza che il fatto racchiude in sè un grande valore simbolico di rinascita e un chiaro messaggio di speranza di ritorno alla normalità». Lo dichiara il presidente di Ravennantica Giuseppe Sassatelli, comunicando però che la riapertura dei siti gestiti dalla fondazione non sarà immediata (allo stesso modo nei giorni scorsi la Curia ha annunciato che riaprirà i “suoi” monumenti a Ravenna solo in marzo).

«Abbiamo deciso di procedere per gradi – scrive –. Innanzitutto perché rimettere in moto tutte le procedure, peculiari in ciascun museo o luogo espositivo, non è sicuramente cosa immediata. In secondo luogo perchè le diverse caratteristiche strutturali degli spazi museali consigliano la necessaria prudenza per garantire che i visitatori possano fruirne in serenità e nella più totale sicurezza».

Se poi, come accade a Ravennantica, «si gestiscono i servizi di biglietteria e book-shop di sette siti fra statali e comunali, oltre ai cinque siti di competenza completa e diretta, si può comprendere come la riapertura debba essere attentamente ponderata e programmata».

Al fine di prevenire il possibile formarsi di assembramenti già dalla riapertura dello scorso mese di maggio «RavennAntica aveva adottato un nuovo sistema di prenotazione on line in grado di gestire la fruizione dei monumenti per fasce orarie. Si è trattato di rivoluzionare un sistema organizzativo e gestionale consolidato con un nuovo strumento di lavoro la cui adozione era già in programma e che l’emergenza sanitaria ha costretto ad anticipare. Il nuovo sistema, peraltro, ha consentito la riapertura di tutti i monumenti che, diversamente, non avrebbero avuto i requisiti necessari per corrispondere alle prescrizioni per garantire la prevenzione dal contagio».

«La riattivazione del sistema dopo la lunga chiusura della seconda ondata, peraltro, non è né immediata né automatica per tutti i siti contemporaneamente. D’intesa con il Polo Museale dell’Emilia Romagna e con il Comune di Ravenna, in ossequio al proficuo rapporto di collaborazione fra le istituzioni firmatarie dell’ Accordo di Valorizzazione, si è ritenuto di corrispondere innanzitutto all’esigenza di procedere all’apertura della Basilica di Sant’Apollinare in Classe, del Mausoleo di Teodorico, del Museo Nazionale e del Battistero degli Ariani che, infatti, sono stati posti nella condizione di riaprire già da martedì scorso».

Il prossimo appuntamento è per il 22 febbraio con la riapertura al pubblico del Museo Classis Ravenna che, fino al 18 marzo, avverrà ad ingresso gratuito. «La gratuità rappresenta un ‘opportunità – dice Sassatelli – che si rivolge soprattutto ai residenti per riavvicinarsi alla cultura dopo questa lunga pausa forzata». La riapertura, fino al 18 marzo, è coerente con quella della Basilica di Sant’Apollinare in Classe e prevede i seguenti orari: dal lunedì al venerdi 13.30 – 18.00. Dal 19 marzo si tornerà alle tariffe e agli orari di apertura consueti.

Il 19 marzo sarà la volta del Museo Tamo che, fra l’altro, ospita la sezione permanente a tema dantesco “Mosaici tra Inferno e Paradiso”. Alla riapertura saranno proposti due eventi espositivi a tema dantesco che sono attualmente in fase di allestimento e che affiancheranno l’importante mostra annunciata dal Mar nel vicino spazio di San Romualdo.

Sempre il 19 marzo riapre anche la Cripta Rasponi nei Giardini pensili del palazzo della Provincia a completamento dei monumenti che insistono nella cosiddetta Zona del Silenzio.

A chiudere il calendario delle riaperture sono la Domus dei Tappeti di Pietra e l’Antico Porto di Classe, che accoglieranno i visitatori dal prossimo 2 aprile.
«La Domus – termina Sassatelli –, per il solo fatto di essere un sito sotterraneo, necessita di una più attenta gestione della prevenzione da covid. L’Antico Porto di Classe è un sito all’aria aperta e permette una fruizione del tutto sicura. L’apertura primaverile, come per gli scorsi anni, è dettata dal fattore climatico».

Gli orari di apertura sia della Domus dei Tappeti di Pietra che dell’Antico Porto di Classe saranno i seguenti: tutti i giorni 10-18.30.

«Ragazzi che botta», Laura Pausini si emoziona per la candidatura ai Golden Globe

La popstar di Solarolo in lizza con “Io sì/Seen” per il titolo di “Miglior canzone originale”

«Ragazzi che botta oggi! Mi sto riprendendo solo ora…». È il commento postato sui social nella notte tra mercoledì e giovedì da Laura Pausini per ringraziare per la nomination ai Golden Globe 2021.

La popstar di Solarolo sarà infatti tra i protagonisti (nella categoria “Miglior canzone originale”) della 78esima edizione dei Golden Globe – che si terranno il 28 febbraio a Los Angeles – per la sua “Io sì/Seen”, nata dalla collaborazione con Diane Warren per il film Netflix di Edoardo Ponti The Life Ahead/La vita davanti a sé, in gara anche nella categoria “Miglior film in lingua straniera”.

«Ogni traguardo che conquista Io si/Seen – è stato il commento della Pausini dopo l’annuncio, dello scorso 3 febbraio – è per me sempre una grande emozione, una scossa dritta al cuore. Ricordo la prima volta che ho sentito il pezzo quando Diane me l’ha proposto. Ho sentito una connessione con quelle note, un legame immediato che quando scatta ti fa capire che sta succedendo qualcosa di speciale. Ho creduto fin da subito in questo brano, in questo film e nel messaggio che entrambi portano e ho voluto lavorare personalmente al testo in italiano insieme a Niccolo’ Agliardi per trasmetterne integralmente lo spirito. Ottenere oggi una nomination ai Golden Globe come Miglior canzone originale è un’emozione per me indescrivibile e ancora una volta un onore poter rappresentare l’Italia nel mondo. Ringrazio Diane Warren, Edoardo Ponti, Bonnie Greenberg e Sophia Loren per aver reso possibile tutto ciò».

Palasport, lavori a rilento e 1 milione di euro di costi in più a carico del Comune

Nel frattempo l’azienda fermata dall’interdittiva antimafia ha diffidato e messo in mora l’Amministrazione per 146mila euro di fatture non pagate

Rendering1Con una delibera di giunta il Comune di Ravenna ha aggiunto un altro milione di euro ai 13,5 già investiti per il cantiere del nuovo palasport. Un incremento di costi dovuti alle misure di sicurezza aggiuntive richieste nei cantieri a causa della pandemia e per una «diversa soluzione per gli appoggi della copertura metallica».

La notizia è riportata in un articolo pubblicato oggi (4 febbraio) sul Carlino Ravenna, che rivela anche come la ditta campana Passarelli, che era impegnata nel cantiere fino allo stop dell’interdittiva antimafia, abbia diffidato e messo in mora lo stesso Comune, chiedendo il pagamento di opere già eseguite, fatturate e approvate dalla direzione lavori, per un totale di 146mila euro.

I lavori, che procedono a rilento, sono stati riassegnati a fine 2020 al consorzio Cear dalla committente Research, che a sua volta – si legge nell’articolo a firma Lorenzo Priviato – è coinvolta da una richiesta di risarcimento per prestazioni eseguite fino al giugno 2020 da parte della Passarelli, che nel frattempo è anche ricorsa al Tar per la risoluzione anticipata del contratto.

Covid, 81 nuovi casi in provincia di Ravenna. Accertati anche altri 5 decessi

 

Per il territorio provinciale di Ravenna oggi si sono registrati 81 casi di positività al coronavirus: si tratta di 39 maschi e 42 femmine; 31 asintomatici e 50 con sintomi; 79 in isolamento domiciliare e 2 ricoverati. I tamponi eseguiti sono stati 1.453.

Oggi la Regione ha comunicato 5 decessi: 1 paziente di sesso maschile di 81 anni e 4 paziente di sesso femminile di 72, 88, 90 e 92 anni. Sono state inoltre comunicate circa 63 guarigioni.

IL BOLLETTINO REGIONALE DEL 3 FEBBRAIO

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 221.615 casi di positività, 1.047 in più rispetto a ieri, su un totale di 23.806 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi, rispetto al numero di tamponi fatti da ieri, è del 4,4%.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 1.875 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 167.556.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 44.402 (-904 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 42.086 (-847), il 94,8% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 76 nuovi decessi: 6 a Piacenza (4 donne – rispettivamente di 72, 78, 90, 96 anni – e 2 uomini, di 54 e 88 anni); 1 a Parma (un uomo di 64 anni); 6 in provincia di Reggio Emilia (3 donne, di cui 2 di 89 e 1 di 91 anni, e 3 uomini, di cui 1 di 75 e 2 di 77 anni); 6 nella provincia di Modena (4 donne – rispettivamente di 76, 80, 81, 97 anni – e 2 uomini, di 74 e 86 anni); 29 in provincia di Bologna (16 donne: 51, 76, 79, 83, 85, 86, 3 di 88, 2 di 89, 90, 2 di 91, 92, 96 anni; e 13 uomini: 56, 67 anni – quest’ultimo deceduto a Imola – poi 73, 74, 79, 82, 85, 2 di 86, 2 di 90, 93, 94 anni); 5 nella provincia di Ferrara (tutti uomini, di 64, 66, 71, 80, 91 anni); 5 in provincia di Ravenna (4 donne – rispettivamente di 72, 88, 90, 92 anni – e un uomo di 81 anni); 15 in provincia di Forlì-Cesena (5 donne, di cui 2 di 82, 1 di 91, 1 di 95 e 1 di 97 anni, e 10 uomini: 71, 2 di 73, 78, 83, 84, 87, 91, 92, 94 anni); 3 nel riminese (tutti uomini, di 77, 80, 81 anni).

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 9.657.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 194 (-4 rispetto a ieri), 2.122 quelli negli altri reparti Covid (-53).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 16 a Piacenza (-1 rispetto a ieri), 14 a Parma (invariato), 15 a Reggio Emilia (-1), 38 a Modena (-1), 41 a Bologna (-1), 13 a Imola (invariato), 26 a Ferrara (-2), 7 a Ravenna (+1), 2 a Forlì (invariato), 2 a Cesena (invariato) e 20 a Rimini (+1).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 18.568 a Piacenza (+94 rispetto a ieri, di cui 33 sintomatici), 15.495 a Parma (+62, di cui 46 sintomatici), 29.426 a Reggio Emilia (+120, di cui 44 sintomatici), 38.945 a Modena (+75, di cui 54 sintomatici), 43.840 a Bologna (+195, di cui 115 sintomatici), 7.062 casi a Imola (+27, di cui 16 sintomatici), 12.913 a Ferrara (+83, di cui 10 sintomatici), 16.730 a Ravenna (+81, di cui 50 sintomatici), 8.396 a Forlì (+89, di cui 57 sintomatici), 9.575 a Cesena (+74, di cui 55 sintomatici) e a 20.665 Rimini (+147, di cui 80 sintomatici).

Rosetti Marino acquisisce il 60 percento di Green Methane

 

Rosetti Marino Spa 02La Rosetti Marino ha acquisito il 60% di Green Methane, società leader in Italia nella progettazione, realizzazione e messa in marcia di impianti per la trasformazione di biogas in biometano.

L’accordo è stato raggiunto tra l’amministratore delegato della società ravennate, Oscar Guerra, e da Ferruccio Marchi e Luigi Tomasi, rispettivamente presidenti delle società fondatrici cedenti Marchi Energia e Giammarco-Vetrocoke Engineering. Le società cedenti manterranno comunque importanti quote nella nuova compagine societaria capitanata da Rosetti Marino.

Gli impianti di Green Methane purificano il biogas dalla CO2 e producono un metano verde con caratteristiche idonee, sia per l’immissione nella rete distributiva del gas che arriva alle nostre case, sia per autotrazione. La tecnologia di Green Methane è stata selezionata dal gruppo ravennate, si legge in una nota, perché produce biometano con un elevatissimo livello di purezza e perché i suoi impianti risultano compatibili con quelli di liquefazione del metano e di generazione di idrogeno da metano già sviluppati da Rosetti Marino tramite la sua controllata Fores Engineering.

L’obiettivo di Rosetti Marino è quindi quello di “proporsi al mercato come contrattista integrato sull’intera linea di trattamento del biogas, garantendo, in base alle esigenze della clientela, impianti per la produzione di metano verde, anche liquefatto, e idrogeno verde”.

Inoltre, per il gruppo ravennate la tecnologia Green Methane rappresenta anche “l’accesso diretto alle tecnologie per la cattura della CO2, essenziale per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione dettati dal Green Deal europeo e dalla Conferenza COP 21 di Parigi”, conclude la nota. (fonte TeleBorsa)

Ravenna, il sindaco De Pascale: «Crisi pericolosa: sostengo con convinzione Draghi»

 

De Pascale Conte
De Pascale con il premier Conte in una foto di alcuni mesi fa

«Al di là del merito dei singoli provvedimenti, che spesso ho condiviso e a volte criticato, credo vadano ringraziati il presidente del consiglio uscente e tutti ministri e le ministre per essersi dedicati con impegno alla Repubblica in un momento inedito ed estremamente complesso». Lo dichiara il sindaco di Ravenna e Presidente della Provincia, Michele de Pascale, sottolineando come «una crisi di governo nel frangente che stiamo vivendo è molto pericolosa per l’Italia».

«Come è sempre successo negli ultimi anni – continua –, nei momenti più bui e difficili per il nostro paese, si staglia una luce di saggezza e di grandezza politica, quella del presidente Mattarella che anche in questo caso può trasformare un momento pericoloso di crisi in un’opportunità per l’Italia. Personalmente sostengo con convinzione il tentativo del presidente incaricato, il professor Mario Draghi. Le sue prime parole hanno declinato le giuste priorità, così come è stato giusto rivolgersi subito alle forze sociali e ai gruppi parlamentari. All’Italia serve una prospettiva che metta al centro crescita, giustizia sociale, transizione ecologica e, giunti a questo punto, solo una guida autorevole, sostenuta dall’accordo e dall’impegno diretto delle forze europeiste presenti in parlamento, può garantirlo».

«Credo che a tanti, come a me, torni alla mente l’incredibile intervento fatto da Draghi nel 2012 in cui annunciava al mondo l’intervento della BCE per salvare l’Italia dalla speculazione finanziaria. Faremo tutto ciò che è necessario e sarà abbastanza. Ora la sfida è altrettanto impegnativa, siamo tutti e tutte chiamati a fare tutto ciò che è nelle nostre possibilità per arginare la pandemia, vaccinare le persone e rilanciare l’economia, anche grazie alle risorse europee. E magari imparare tutti dagli errori del passato».

Scuola, didattica in presenza al 50 percento alle superiori fino al 20 febbraio

Lo comunica l’Ufficio regionale, dopo la sentenza del Tar

Rientro Scuola Liceo
Ragazzi fuori dal liceo classico di Ravenna

Gli alunni delle scuole secondarie di secondo grado dell’Emilia-Romagna proseguiranno con una didattica in presenza al 50% fino al 20 febbraio. Lo comunica l’Ufficio scolastico regionale che dopo la sentenza del Tar che imponeva la riapertura elle superiori, aveva deciso per una didattica in classe al 50% inizialmente fino al 6 febbraio.

La decisione è presa d’intesa con la Regione e la Prefettura di Bologna.

Secondo le indicazioni aggiornate della direzione Cura della persona, salute e welfare della Regione, sull’epidemia da Covid-19, permangono necessità di “doverosa prudenza” nel definire livelli di circolazione delle persone superiori agli attuali. Confermata la “necessità di salvaguardare la riduzione delle interazioni fisiche tra le persone”. Dunque per le prossime due settimane il regime didattico per le scuole secondarie di secondo grado resta immutato. (ANSA.it)

Darsena, dal Governo 3 milioni per completare la passerella sopraelevata lungocanale

La passeggiata arriverà in prossimità del ponte mobile. Lavori da completare entro la fine del 2023

INAUGURAZIONE PASSEGGIATA LUNGO IL CANDIANO IN DARSENA A RAVENNAIl Comune di Ravenna ha ottenuto dal Governo i tre milioni di euro necessari per completare la passeggiata lungo il canale Candiano, arrivando in prossimità del ponte mobile. Il primo tratto, di 280 metri, è stato inaugurato nel luglio scorso e fin da subito molto apprezzato dai cittadini.

Lo scorso settembre la giunta aveva proposto al Comitato di monitoraggio della presidenza del Consiglio dei ministri la rimodulazione del progetto “Ravenna in Darsena – il mare in piazza”, chiedendo di reindirizzare parte dei fondi che il cosiddetto Bando periferie aveva assegnato ad alcuni dei 12 interventi ammessi ai finanziamenti nel 2018. Al Comitato di monitoraggio, in particolare, si era chiesto di poter utilizzare 3 milioni e 22mila euro per il prolungamento della passeggiata lungo il canale Candiano.

«Avevo promesso – dichiara il sindaco Michele de Pascale – che la nuova passerella della Darsena sarebbe stata completata e se fosse stato necessario avremmo finanziato i lavori con fondi dell’Amministrazione comunale. Ora questo riconoscimento, al di là del valore economico che comunque è molto significativo, ci conferma ulteriormente la strategicità di un intervento che ha restituito e restituirà alla comunità nuove possibilità di fruizione di un luogo così carico di significati per i ravennati quale la nostra Darsena. In questo momento storico, nel quale a tutela della salute la socialità è purtroppo sacrificata, rappresenta anche la visione di un orizzonte nel quale potremo tornare a vivere insieme le bellezze della nostra città».

«L’audizione con il Comitato di monitoraggio – spiega l’assessora all’Urbanistica Federica Del Conte – si è svolta il 13 gennaio e l’1 febbraio ci è stato comunicato l’esito positivo della richiesta. Ai rappresentanti del Governo abbiamo illustrato la parte del progetto già realizzata, l’apprezzamento che ha riscosso dalla cittadinanza e l’impatto positivo che potrà avere il completamento dell’intervento lungo tutto l’asse del Candiano, quindi anche in parti meno conosciute della Darsena».

«Adesso – aggiunge l’assessore ai Lavori pubblici Roberto Fagnani – ci attendono gli impegni della progettazione, dell’assegnazione e della direzione lavori, per terminare questo importante intervento, secondo quanto richiesto dal Governo, entro la fine del 2023. Lo seguiremo con la stessa attenzione e la stessa cura già profuse per la realizzazione del primo stralcio, che ha riscosso l’apprezzamento di tanti cittadini e cittadine».

Deco festeggia 70 anni con un fatturato annuo da 180 milioni e oltre 500 dipendenti

Un logo speciale e un calendario di eveni tra le iniziative dell’importante realtà cooperativa

Deco70 Per AlbertoIl Gruppo Deco Industrie, realtà cooperativa attiva nella produzione di prodotti di largo consumo per il settore alimentare, per la cura della casa e della persona con sede a Bagnacavallo, nel 2021 celebra 70 anni di attività.

Deco Industrie nasce il 27 Gennaio 1951 come cooperativa di produzione di detersivi. Oggi, nei suoi 6 stabilimenti dislocati in Emilia-Romagna (due in provincia di Ravenna, a Bagnacavallo e San Michele) progetta, realizza e confeziona detergenti per la cura della casa e della persona e prodotti da forno, dolci e salati per un fatturato annuo di 180 milioni. Il Gruppo oggi conta più di 500 dipendenti, in gran parte soci lavoratori della cooperativa.

Per celebrare i 70 anni di attività, è stato ideato un logo speciale che aggiunge ai tradizionali elementi che parlano della solidità e della dinamicità del gruppo, i colori del tricolore, un modo per raccontare il proprio legame con il territorio.

La cooperativa sta definendo una serie di azioni che verranno implementate nel corso dell’anno per festeggiare questo importante traguardo. Verrà proposto non solo un calendario di eventi, ma anche un vero e proprio piano di attività rivolte ai consumatori, ai dipendenti e ai principali stakeholder, il tutto all’insegna della sostenibilità, sociale, ambientale ed economica, principio che da sempre guida l’attività di Deco.

«Questo risultato – dichiara Antonio Campri, presidente di Deco – dimostra ancora una volta che la serietà e l’impegno con cui da sempre affrontiamo ogni giorno le sfide quotidiane vengono premiati e mi auguro di cuore che questa “ricetta” ci permetta di arrivare a festeggiare anche i prossimi anniversari».

«Ci apprestiamo a celebrare – ha dichiarato Francesco Canè, amministratore delegato di Deco – un compleanno importante per la nostra azienda. Un risultato non scontato ma frutto dell’impegno e dell’amore di tutti coloro che operano in questa grande cooperativa. Donne e uomini che si riconoscono nei valori di Deco e che ogni giorno contribuiscono a creare prodotti buoni, sani e giusti che entrano nelle case di tanti italiani. Il nostro slogan è  «C’è Deco nella vita di tutti i giorni» e da oggi possiamo, con orgoglio, aggiungere «da 70 anni”».

Covid, “solo” 24 nuovi casi giornalieri a Ravenna e sotto i 900 in regione

 

Sono “solo” 24 (a fronte di 1.260 tamponi) i nuovi casi di positività al coronavirus registrati nell’ultimo bollettino regionale (quello aggiornato alle 12 di oggi, 2 febbraio) per quanto riguarda la provincia di Ravenna. Si tratta di 9 maschi e 15 femmine; 11 asintomatici e 13 con sintomi; tutti in isolamento domiciliare.

Comunicati però altri 4 decessi ravennati: 3 pazienti di sesso maschile di 66, 78 e 90 anni e 1 paziente di sesso femminile di 96 anni. Sono state inoltre accertate circa 165 guarigioni.

IL BOLLETTINO REGIONALE DEL 2 FEBBRAIO

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 220.575 casi di positività, 879 in più rispetto a ieri (386 asintomatici), su un totale di 28.432 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. Si tratta del numero di contagi più basso registrato in Emilia-Romagna dalla prima settimana di ottobre. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 3,1%.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 2.096 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 165.681.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 45.312 (-1.289 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 42.938 (-1.275), il 94,8% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 72 nuovi decessi: 7 a Piacenza (due donne di 93 e 101 anni, e 5 uomini: uno di 67, uno di 71, due di 89 e uno di 95 anni); 5 in provincia di Parma (4 donne di 66, 71, 76 e 92 anni, e un uomo di 86 anni); 2 donne in provincia di Reggio Emilia (di 78 e 86 anni); 6 nella provincia di Modena (due donne – di 85 e 90 anni – e 4 uomini di 52, 72, 86 e 91 anni); 29 in provincia di Bologna (13 donne: di 75, 76, 79 anni, due di 81, una di 85, una di 88, una di 90, due di 91, poi di 92, 94 e 97 anni; 16 uomini: di 53, 62, 66, 73, 79, 80 anni, due di 81, e ancora di 82, 83, 87 anni, due 90enni, due di 93 e uno di 95 anni); 5 nella provincia di Ferrara (tre donne – di 80, 82 e 86 anni – e due uomini di 78 e 83 anni); 4 in provincia di Ravenna (una donna di 93 anni e tre uomini di 66, 78 e 90 anni); 9 in provincia di Forlì-Cesena (6 donne di 85, 89, 90, 91, 92 e 97 anni; tre uomini di 84, 85 e 88 anni); 5 nel riminese (due donne di 85 e 93 anni, e tre uomini di 74, 77 e 89 anni).
In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 9.582.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 198 (-9 rispetto a ieri), 2.176 quelli negli altri reparti Covid (-5).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 17 a Piacenza (+1), 14 a Parma (numero stabile rispetto a ieri), 16 a Reggio Emilia (-2), 39 a Modena (-5), 42 a Bologna (-2), 13 a Imola (-1), 28 a Ferrara (+1), 6 a Ravenna (invariato), 2 a Forlì (invariato), 2 a Cesena (-1) e 19 a Rimini (invariato).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 18.474 a Piacenza (+59 rispetto a ieri, di cui 37 sintomatici), 15.433 a Parma (+31, di cui 16 sintomatici), 29.306 a Reggio Emilia (+95, di cui 42 sintomatici), 38.870 a Modena (+166, di cui 108 sintomatici), 43.649 a Bologna (+215, di cui 144 sintomatici), 7.035 casi a Imola (+23, di cui 8 sintomatici), 12.831 a Ferrara (+78, di cui 22 sintomatici), 16.650 a Ravenna (+24, di cui 13 sintomatici), 8.307 a Forlì (+38, di cui 24 sintomatici), 9.501 a Cesena (+66, di cui 40 sintomatici) e a 20.519 Rimini (+84, di cui 39 sintomatici)./Ti.Ga.

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