In auto a distribuire pasti ordinati via app: «In media prendo 4 euro a consegna»

Un 33enne ha risposto agli annunci trovati su internet: «Una telefonata e mi hanno preso. Ogni settimana scelgo gli orari della mia disponibilità»

Pexels Gustavo Fring 4254140«Mi dispiace che si raffreddino i vostri panini mentre parliamo». Il rider non dimentica mai l’obiettivo che alla fine fa la differenza nel suo lavoro, nemmeno quando un giornalista gli chiede di trattenersi qualche minuto per avere la sua testimonianza. Alessandro, nome di fantasia, ci ha consegnato un pranzo in redazione e ci ha raccontato cosa vuol dire fare il rider. Anche se nel suo caso sarebbe da chiamare driver, visto che viaggia in auto.

«Non sono uno da otto ore in ufficio e facendo le consegne giro per la città. Questo è il lato piacevole del lavoro. Però adesso è il mio unico impiego e lo faccio a pranzo e cena, l’ideale sarebbe come seconda occupazione». Il 33enne di Ravenna ha iniziato circa tre mesi fa quando ha trovato gli annunci di Foodracers e Deliveroo sul sito Subito.it. L’arruolamento è stato molto agile: «Ho inviato la mia domanda e sono stato richiamato. È bastata una telefonata che non è stata proprio un colloquio di lavoro classico: volevano capire un po’ che persona sono, che disponibilità davo».

Da quella telefonata tutto il lavoro viaggia tramite app. Ogni settimana Alessandro comunica la propria disponibilità, alcune piattaforme sono organizzate per fasce orare e altre per turni ma poco cambia: «Scelgo io quando lavorare. Quando sono operativo vedo gli ordini sul telefono e scelgo se farli. Nessuno mi obbliga a fare consegne, la scelta è mia». Ovviamente se non prende ordini da consegnare, non guadagna. Così come può anche capitare che nell’orario scelto dal rider non ci siano ordinazioni: «In questi casi Deliveroo riconosce comunque un minimo per la disponibilità data dal fattorino».

La zona coperta è di fatto solo la città di Ravenna. «Al massimo si arriva nelle frazioni della prima periferia come Madonna dell’Albero o Porto Fuori». Quando il cliente diventa abituale si va a occhi chiusi, per il resto c’è il navigatore: «Nessun problema a trovare strade». Quale mezzo usare è una libera scelta del lavoratore: «Io ho la macchina a metano e uso quella, si può usare anche il motorino. Ho visto qualcuno in giro con il monopattino ma non so come ci riesca. In ogni caso i costi sono del lavoratore». Il rider viene pagato ogni consegna con una cifra che varia in base alla distanza chilometri fra ristorante e cliente: «In media si prendono circa 4 euro a consegna». Le mance? Poca cosa: «Uno o due euro, niente di più». Insomma lavorando a tempo pieno coprendo i turni di pranzo e cena si può arrivare a mettere insieme 7-800 euro al mese.

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