venerdì
12 Settembre 2025

Coronavirus, nessun decesso e 7 nuovi contagi in provincia di Ravenna

 

In Emilia-Romagna dall’inizio della crisi sanitaria da Coronavirus si sono registrati 23.970 casi di positività, 247 in più rispetto a ieri, uno degli incrementi più bassi registrati. Continuano a calare i casi attivi, e cioè il numero di malati effettivi a oggi: -336 rispetto a ieri (12.509 contro 12.845).

Le nuove guarigioni sono 549 (8.158 in totale).I test effettuati hanno raggiunto quota 151.505, +5.359.
Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi (24 aprile) sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Calano anche le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi: complessivamente arrivano a 8.576, 201 in meno rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 264 (-2 rispetto a ieri). E diminuiscono quelli ricoverati negli altri reparti Covid (-82).

Le persone complessivamente guarite salgono a 8.158 (+549): 2.545 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 5.613 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Purtroppo, si registrano 34 nuovi decessi: 18 uomini e 16 donne. Complessivamente, in Emilia-Romagna i decessi sono arrivati a 3.303.

nuovi decessi riguardano 6 residenti nella provincia di Piacenza, 5  in quella di Parma, 3 in quella di Reggio Emilia, 1 in quella di Modena, 10 in quella di Bologna, nessuno nell’imolese), 4in quella di Ferrara, nessuno in provincia di Ravenna, 5 nella provincia di Forlì-Cesena (1 nel forlivese), 1 nella provincia di Rimini; 1 decesso di fuori regione già segnalato in precedenza è risultato residente in una delle province della regione.

Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 3.635 a Piacenza (49 in più rispetto a ieri), 3.011 a Parma (12 in più), 4.520 a Reggio Emilia (38  in più), 3.519 a Modena (29 in più), 3.674 a Bologna (62 in più), come ieri 359 le positività registrate a Imola, 877a Ferrara (20 in più). In Romagna sono complessivamente 4.375 (37 in più), di cui 963 a Ravenna (7 in più), 850 a Forlì (9 in più), 635 a Cesena (5 in più), 1.927 a Rimini (16 in più).

Altri 4,5 milioni di mascherine gratuite per i cittadini dell’Emilia-Romagna

L’annuncio della Regione. 500mila sono destinate agli operatori del trasporto pubblico

Mascherina Sanitaria Chirurgica ImgDalla Regione arrivano altri 4,5 milioni di mascherine gratuite e di qualità certificata per i cittadini dell’Emilia-Romagna. Di queste, 500mila sono destinate agli operatori del trasporto pubblico locale, dopo il secondo milione distribuito fra ieri e oggi alle categorie economiche per lavoratrici e lavoratori.

I dispositivi di protezione saranno distribuiti la prossima settimana ai Comuni per incentivare le misure di prevenzione fuori casa e nei luoghi di lavoro, in vista soprattutto della graduale riapertura di alcune attività lavorative e della mobilità collegata.

«In una fase in cui il contagio ha rallentato, grazie alle misure di distanziamento sociale, ma si è non ancora fermato, riteniamo che la protezione della popolazione continui a rappresentare una priorità nell’ambito delle politiche regionali di sanità pubblica – affermano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale alla Protezione civile, Irene Priolo -. In questo contesto di persistenza della diffusione del virus, sia pur con minore intensità, le mascherine sono ancora un bene di non facile reperimento e i prezzi estremamente variabili. Con l’avvicinarsi della fase 2 e della ripresa di molte attività abbiamo messo in campo un intervento straordinario per renderle disponibili e garantire la sicurezza dei cittadini dell’Emilia-Romagna».

Questa nuova fornitura di mascherine certificate si aggiunge ai 4 milioni di dispositivi (2 per cittadini e famiglie e 2 per i lavoratori) già resi disponibili dalla Regione, per un totale di 8,5 milioni di mascherine.

Dalla A di Autocertificazione alla Z di Zen: il lessico psicologico della quarantena

 

Gianluca Farfaneti, ravennate, classe 1967, è psicologo e lavora da anni a Cesena per l’Ausl Romagna nei servizi pubblici che si occupano di tossicodipenza. Gli abbiamo chiesto un intervento sull’impatto del Covid-19 sulla psicologia. E lui ci ha regalato questo bellissimo dizionario.

GIANLUCA FARFANETI
Gianluca Farfaneti

Autocertificazione. Il lasciapassare diventato essenziale per gli spostamenti. Piano piano è diventato un aspetto del nostro io quarantenico. Stretto tra il Super io delle regole e l’Es delle pulsioni allo sport e alla passeggiata, questo modulo è stato mediatore e conciliatore di queste istanze. Sfornato in diversi modelli, e versioni, ha fatto usare più toner e carta che 1000 tesi di laurea. Nel classico stile italiano realizzato in modo burocratese e ovviamente non digitale. Probabilmente qualcuno lo incornicerà.

Bambini. I veri rinchiusi di questa quarantena. Tutti potevano alla fine uscire in qualche modo fuorché loro. Campagna di stampa e appelli per segnalare la loro situazione più dai genitori che da loro, sono stati veri protagonisti negli schermi dello smart-working, hanno gestito forse meglio di tutti (insieme agli adolescenti) questa esperienza tra cartoni, giochi di una volta, play e videochiamate con i nonni.

Balconi. La terra di mezzo fra le mura di casa e il mondo fuori, il balcone si è presentato come la punta più estrema della nostra isola dove poter osservare le navi passare e quindi vedere la vita fuori da casa ma allo stesso tempo farci vedere, notare, dire che siamo vivi. È diventato così palco per cantare, suonare e via a via trasformato in pista per correre, stabilimento balneare o podere da coltivare.

Casa. Il #restateacasa è stato un mantra ripetuto e apparso in ogni dove. La casa è diventato riparo terapia, rifugio, gabbia, factory di idee e iniziative ma anche obbligo, limite. Ogni angolo e ogni stanza è stata vissuta, dalle cantine ai solai. Turni, disposizione, organizzazione domestica ci hanno trasformato tutti in maestri dell’ordine impeccabili. “Io sono a casa ergo sum” potremmo dire parafrasando Cartesio. Esisto, ho certezze, sono perché sono in casa. Uscire innesca ansia, dubbi, incertezze, spiegazioni da dare.

Distanza sociale. Il nuovo modo di stare insieme. Il nuovo modello relazionale, salutarsi, parlarsi, rigorosamente a un metro, ma chi dice anche 2 o 4. Sospesi (per ora) abbracci, baci, appoggi, tutto una serie di comportamenti di vicinanza emotiva che ci hanno caratterizzato e abituato da sempre. Per alcuni sofferenza, per altri salvezza.

Eroe. Quando c’è timore e sconcerto le persone hanno bisogno di eroi. In questa emergenza i medici e gli infermieri hanno assunto simbolicamente questo ruolo. I loro turni, le loro fatiche, i loro volti sono stati, in un certo senso, il registro paterno e materno che ci ha rassicurato e fatto comprendere la responsabilità che avevamo verso loro e la nostra comunità.

Fiducia. Un trauma come l’epidemia può minare la fiducia, metterla in crisi. Può portarci a essere diffidenti sulle vicinanze e sui contatti. Avremo perciò bisogno di avere fiducia e di sostenerla, avremo bisogno di essere rassicurati e trovare un modo di essere rassicurati nel momento in cui torneremo ad uscire, a riprendere le attività sociali e lavorative. Se sapremmo farlo in modo efficace, probabile che staremo meglio con noi e con gli altri.

Guerra. Metafora utilizzata quotidianamente (vedi eroe) per rappresentare la pandemia e i suoi effetti soprattutto sul sistema sanitario ed economico. Parola che ha suscitato polemiche nel suo uso, secondo molti non adeguato al contesto. Il mito della guerra è però sempre esistito proprio per descrivere coraggio, eroismo e lotta contro un nemico. Qui un nemico invisibile e abbastanza subdolo. L’importante è non restare unicamente in quel racconto ma bensì leggere anche il racconto dietro le quinte delle cause e delle storie sin- gole.

Hobby. Chi ne aveva ha certamente avuto un vantaggio.

Instagram. Mai cosi vuoto di viaggi, foto di gruppi e comitive, di locali e aperitivi, concerti, sport. Il social più famoso si è riempito allora di case e stanze, spazi chiusi, strade deserte e soprattutto… cibo.

Lezioni a distanza. Le case si sono trasformate in aule con pc, tablet, telefoni impegnati in lezioni di geometria, fisica e antologia, ma anche attività didattiche per i più piccoli e al pomeriggio trainer per fitness e maestri di yoga. Il video è diventato un grande banco di scuola, una grande lavagna dove abbiamo potuto continuare l’apprendimento e quindi esistere. Siamo inoltre diventati un po’ più smart e tecnologici. Che non è un male.

Mascherine. La psicoanalisi ci ha insegnato che abbiamo sempre bisogno di maschere per interagire con il contesto. Adesso abbiamo capito perché.

Netflix. Vero oggetto transizionale di questa crisi, il nostro orsacchiotto, il nostro peluche o coperta che fornisce supporto e conforto per tutto ciò che manca.

Opinioni. Le vere star nei media tv, social, giornali. Da una parte la scienza (che per la verità certa non è mai stata) dall’altra le opinioni di giornalisti, filosofi, blogger e ovviamente politici. Ognuno ha potuto dire la sua, formarsene una e, soprattutto e per fortuna, cambiarla nel corso del tempo.

Picco. tutti lo abbiamo aspettato per giorni, ma alla fine non si è mai visto e si è trasformato in plateau o curva discendente o rallentamento. Negandoci un qualcosa di visivo, netto, marcato che dimostrasse il calo o la decrescita. Provocando se possibile ancora più smarrimento e sconforto. Ma forse questa mancanza del picco ci dice semplicemente che se esiste il paziente zero che ci ha indicato l’inizio, più difficilmente esiste un paziente ultimo o finale e che dobbiamo imparare a convivere con questo virus nei prossimi mesi.

Quarantena. Una dimensione mai conosciuta prima che ha caratterizzato la nostra vita in questo periodo. Ci ha cambiato? Ci cambierà? Come viverla? Decine di articoli su questo tema, chi non ha previsto nulla del prima, tenta ora farlo per il dopo. Ma resta difficile prevederlo. È come un lungo ricovero. Sarà importante la riabilitazione

Runners. Per settimane untori predestinati del trauma collettivo dell’isolamento. La paura ha bisogno di essere canalizzata e allora ecco che il runners o chi fa la passeggiata è diventato proiezione di tutte le nostre
frustrazioni e rabbie. Da una parte una difficoltà ad accettare un limite con giustificazioni “egoiste” dall’altra l’ossessione del controllo e della delazione. Menzione particolare però, a quelli hanno fatto decine e decine di km sui balconi o nel giardino di casa.

Spesa. Le foto delle file davanti ai market hanno fatto epoca. E hanno trasmesso un concetto forse dimenticato. La lentezza nel fare le cose, l’essenzialità, il non comprare prodotti inutili o comunque non urgenti, il programmare e organizzare e cosa acquistare, insomma riscoprire il valore delle cose semplici (pensiamo a quanta farina e uova) ma non per questo meno importanti. E poi, forse, abbiamo riscoperto e considerato con luce diversa, il lavoro delle cassiere.

Tampone/Tes. Uno al giorno forse toglieva molti medici di torno.

Umore. Variabile e di molto in questa quarantena. Si è passati dall’ironia, alla gioia per la riscoperta del privato, ma anche alla frustrazione alla rabbia, alla tristezza per la situazione lavorativa ed economica, al dolore per la perdita dei cari. A conferma di ciò, l’aumento di vendita di antidepressivi e ansiolitici in queste settimane.

Vecchi. La generazione perduta. I più fragili e più colpiti. Abbiamo guardato ai nostri anziani, i nostri nonni e genitori con altri occhi. Con timore, con ansia, con protezione, con attenzione. Gli abbiamo insegnato le videochiamate per parlare con i nipoti. Loro malgrado si sono ripresi una scena e un ruolo che spesso la nostra società, a differenza del passato, tende a togliere, se non come categoria assistita. Ma il dramma delle case di riposo ci dice , tragicamente, che c’è bisogno di rimetterli al centro di azioni di protagonismo e di condivisone.

Zen. Assolutamente consigliato.

I bagnini sono pronti: distanze, servizio sotto l’ombrellone, moneta elettronica

I provvedimenti messi nero su bianco dalla Cooperativa di Cervia: «Stiamo lavorando per una spiaggia sanificata»

Spiagge Di CerviaÈ una ricetta complessa quella messa a punto dalla Cooperativa Bagnini di Cervia in vista dell’apertura delle spiagge per l’estate 2020. E non poteva essere diversamente di fronte la vastità di misure che si dovranno applicare per garantire il massimo della sicurezza ai turisti che raggiungeranno le quattro località: Cervia, Milano Marittima, Pinarella e Tagliata.

«Stiamo vivendo tempi incerti per ripartire e in questa fase abbiamo due impegni – afferma Fabio Ceccaroni presidente dei bagnini cervesi –. Il primo è legato alla sicurezza, sia dei turisti che degli operatori che lavorano sulle spiagge, il secondo all’emergenza economica ma questo è un tema su cui stiamo mettendo a punto tavoli e strategie di impatto. Sull’”oggi”, in vista della riapertura delle spiagge suggerita dalla Regione, stiamo lavorando per una “spiaggia sanificata” e senza rischi per il turista. Altro tema è quello delle responsabilità. La Cooperativa ha avviato con i tecnici e i legali uno studio su conseguenze per eventuali responsabilità riconducibili agli imprenditori balneari, nei rapporti con i dipendenti dell’azienda e dei marinai di salvataggio.  L’obiettivo è evitare che un eventuale contagio in azienda si trasformi in infortunio sul lavoro. Questa tutela legale è necessaria nel caso in cui  il titolare abbia dimostrato di aver fornito tutte le cautele di legge. Il protocollo sarà comunque supportato da una relazione con gli Enti di riferimento, autorità istituzionali e sindacati».

Ecco i provvedimenti che i bagnini cervesi sono pronti ad adottare (pubblichiamo il loro documento integralmente)

La distanza tra gli ombrelloni
In ossequio alle indicazioni di importanti enti internazionali come l’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità – prospettiamo come obiettivo una superficie ad uso esclusivo delle postazioni di spiaggia almeno doppia rispetto a quelle indicate sia nelle ordinanze regionali di riferimento che dagli usi consolidati nel nostro comune.  La nuova distanza fra gli ombrelloni sarà indicata dagli uffici della cooperativa ai soci e agli enti istituzionali al termine delle verifiche già avviate. In particolare si terrà conto dell’ampiezza delle concessioni, della profondità, della frequentazione, della presenza di servizi di ristorazione o di altro. La Cooperativa sta studiando anche degli ammortizzatori da applicare per le imprese più “ penalizzate” cioè con meno disponibilità di ombreggio.

La ristorazione si sposta sotto l’ombrellone
La ristorazione cosiddetta “sotto l’ombrellone “ è una pratica attuata già da diversi anni a Cervia, non rappresenta pertanto una novità in assoluto. Per l’estate sarà certamente potenziata e meglio organizzata. Il personale sarà formato per l’implementazione del servizio sotto l’ombrellone con l’attuazione di tutte le misure necessarie per mantenere le distanze e la totale sicurezza per quanto riguarda la copertura del cibo.

Sconti ai clienti degli alberghi in tutti i ristoranti della città
La Cooperativa bagnini, già in occasione della prima videoconferenza di aprile  attivata dal sindaco Massimo Medri, aveva proposto al sistema alberghiero un accordo per favorire diverse modalità di ristorazione agli ospiti in alternativa a quella dell’albergo stesso per non aprire le cucine.
L’idea è di fornire al cliente dell’albergo uno sconto speciale ed esclusivo sui prezzi applicati ai menu. Questa modalità, in un’ottica di sistema territoriale, offrirebbe l’opportunità a tutti, ristoranti in spiaggia e in città, chioschi, pizzerie, etc, di sostenere le imprese alberghiere in particolare, ma non solo, privilegiando quelle più esposte alle difficoltà che si paleseranno nell’applicazione delle nuove regole che saranno emanate dalle disposizioni sanitarie riferibili in particolare alle distanze di tutela. Non di meno la nuova opportunità contribuirà a ridurre i costi fissi almeno nella fase iniziale di apertura a cui gli alberghi sono esposti. La Cooperativa è inoltre convinta che l’avvio di una ristorazione più libera, aperta e diffusa possa essere accolta con interesse e fantasia dal turista. Tali pratiche, pur di difficile avvio a Cervia a dir vero sono  da anni offerte da moderni sistemi turisti internazionali.

Il protocollo che tutti dovranno seguire
La Cooperativa ha proposto un protocollo con un elenco di misure di tutela partendo dalle indicazione suggerite da consulenti e da enti operanti nel settore della   ristorazione, dei servizi e della sanità. Dalla sanificazione degli spazi secondo un rigido protocollo, alla dotazione di maschere, gel, guanti e tutto ciò che serve al personale di spiaggia. Dalla diffusione dei dispenser di igienizzanti ai registi per certificare le temperature corporee degli operatori. Dal divieto agli assembramenti nei locali degli stabilimenti balneari alla cartellonistica diffusa nelle spiagge che detterà i comportamenti che dovranno tenere i turisti (approvati in accordo con le istituzioni sanitarie, comunali, regionali).
Tutti i dipendenti dell’azienda e collaboratori, anche occasionali, dovranno essere forniti di un badge di riconoscimento esposto all’immediata visibilità. Un’attenzione al turista promossa con personale impegnato a rispettare tutte le misure di sicurezza. Tra queste l’accertamento della giusta temperatura prima di entrare in servizio, temperatura che il titolare dovrà registrare in apposito registro. Quest’ultimo verrà redatto con i rilievi giornalieri e con l’obbligo di comunicazione immediata alle autorità sanitarie in caso di anomalie. Per quanto riguarda le attività ludiche, potranno essere esercitate solo quelle che, per loro natura, garantiranno le distanze minime di sicurezza precisate dalle autorità.

Marinai di salvataggio e immunità legale
Un tema delicato riguarda il salvataggio che per sua definizione svolge una funzione che prevede il contatto con i turisti. In questa emergenza è necessario attivare un protocollo che garantisca l’immunità legale, uno scudo che li protegga da azioni legali che potrebbero insorgere. Lo stesso scudo legale che dovrà essere messo in campo per i bagnini, il personale di spiaggia, i dipendenti e i collaboratori. La responsabilità deve venire eccezionalmente limitata, durante l’apertura dei bagni, in deroga ad ogni altra disposizione vigente ed in ragione dello straordinario periodo di emergenza e di stagionalità eccezionale che si sta vivendo. L’obiettivo è quello di evitare che un eventuale contagio contratto in azienda, si configuri come infortunio sul lavoro.

Assistenti di spiaggia
Le spiagge di Cervia da tempo offrono servizi di assistenza di accoglienza della clientela. Le nuove disposizioni richiederanno una maggior attenzione al rispetto delle norme e soprattutto ai comportamenti della clientela. L’idea della Cooperativa Bagnini è di identificare una figura autonoma ed indipendente rispetto alla organizzazione degli stabilimenti. Un’attività di controllo e sostegno alla richiesta di informazioni che  potrebbe essere ottimamente svolta dalla Polizia Municipale già presente come servizio antiabusivismo o dalla Protezione Civile, istituzione apprezzata dal pubblico.

La moneta elettronica
È noto che monete e banconote possono essere veicoli di trasmissione di germi  se non di virus. Sarebbe opportuno anche sulle spiagge  limitarne il più possibile l’uso  incentivando l’utilizzo delle carte di credito, di debito e la moneta elettronica, a favore del contrasto alla diffusione globale del Covid-19. Un impulso all’impiego di diverse modalità di pagamento, come il contactless potrebbero incentivare anche la modernizzazione del sistema e la riduzione dei tempi d’attesa. Il digital payment favorirebbe oltre la tracciabilità dell’utente, anche la possibilità di avviare progetti di fidelizzazione, di promozione, conoscenza e di analisi  della clientela.

Dalla Regione in arrivo 440mila euro per le strade della provincia di Ravenna

Un contributo per quelle definite “di interesse regionale”, in gestione alla Provincia

NaviglioInstallazione di barriere di sicurezza, lavori di risistemazione della pavimentazione o per intervenire rapidamente in particolari situazioni di degrado. La Regione investe sul miglioramento della rete viaria mettendo a disposizione delle otto Province e della Città metropolitana di Bologna per l’anno 2020 un finanziamento complessivo di circa 5 milioni di euro. Per la provincia di Ravenna l’importo è di circa 440mila euro.

«La sicurezza delle strade e della circolazione dei mezzi è tra le nostre priorità – afferma l’assessore regionale alle Infrastrutture e trasporti, il ravennate Andrea Corsini-. Anche quest’anno, nonostante il periodo difficile e delicato che stiamo vivendo, abbiamo deciso di fare uno sforzo ulteriore per dare risposte concrete alle richieste di sostegno che ci sono arrivate dai territori».

Gli enti pubblici territoriali potranno intervenire prioritariamente sulla manutenzione delle strade definite di interesse regionale, una rete di circa 900 chilometri di vie asfaltate attualmente in gestione alle Province e alla Città metropolitana (che corrispondono in larga parte a quelle che entro l’anno torneranno in gestione all’Anas dopo il loro trasferimento nel 2001), ma anche sulla restante rete provinciale. Il tutto per assicurare caratteristiche il più possibile omogenee a tutte le strade di propria competenza.

La ripartizione dei fondi è effettuata in base alla lunghezza della rete stradale ex Anas.

Crolla una parte del tetto degli uffici dell’Ausl di Faenza: 50mila euro di danni

Trasferiti i dipendenti coinvolti. Prima della pandemia erano iniziati i lavori di manutenzione, poi sospesi

Largo PortelloÈ crollata una parte del tetto nella sede del distretto dell’Ausl di Faenza, in largo Portello 1. Il crollo si è verificato nella mattinata di oggi, 24 aprile, in una parte su cui erano stati intrapresi lavori di manutenzione, poi sospeso in seguito ai provvedimenti relativi alla diffusione del coronavirus.

«Il crollo, a seguito del quale non vi sono stati danni a persone – si legge in una nota dell’Ausl –, ha riguardato una porzione del tetto dell’edificio e ha coinvolto e reso inagibili alcuni uffici della struttura. I danni sono stimabili, anche se approssimativamente, in circa cinquantamila euro».

«L’Ufficio Tecnico aziendale – continua la nota dell’Ausl – si è subito attivato per la messa in sicurezza dell’edificio; il direttore di Distretto, dottoressa Donatina Cilla, ha individuato spazi, presso altre sedi aziendali, in cui trasferire, in questa fase, i dipendenti che lavorano negli uffici inagibili. Tali trasferimenti non riguardano servizi ad accesso diretto da parte del pubblico».

Coronavirus, 80mila lavoratori “sospesi” in deroga. Ok agli anticipi delle banche

La Regione ha consegnato ufficialmente all’Inps oltre 9mila richieste di cassa integrazione in Emilia-Romagna

Sportello BancarioIn Emilia-Romagna sono 9.363 le richieste di cassa integrazione in deroga, certificate ed elaborate dall’Agenzia regionale per il lavoro, consegnate ufficialmente all’Inps dalla Regione. Si tratta dell’ammortizzatore previsto dal decreto legge 9 del 2 marzo 2020, “Misure urgenti di sostegno per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19”.

In totale sono oltre 80 mila i lavoratori sospesi in deroga. Dalla prossima settimana inizieranno le autorizzazioni per le domande pervenute a partire dal 6 aprile (come previsto dal decreto legge 18 del 17 marzo 2020). Tali domande potranno essere presentate fino al 31 agosto e fino a un massimo complessivo di 13 settimane.

«La Regione ha fatto la sua parte, consegnando all’Inps le domande delle imprese – ha commentato Vincenzo Colla, assessore regionale a Sviluppo economico e Lavoro –. Abbiamo le risorse per coprire tutte le richieste». Colla annuncia, inoltre, che «la Regione ha già formalizzato al Governo proposte di proroga degli ammortizzatori da inserire nell’annunciato Decreto di aprile».

Intanto l’assessore plaude alle nuove misure comunicate dall’Abi alle banche per l’anticipazione ai lavoratori della cassa integrazione in deroga dovuta all’emergenza Coronavirus. Secondo la nuova circolare non è più necessario che il lavoratore presenti alla banca il modello SR 41, ma basterà fornire una dichiarazione firmata dal lavoratore e dal datore di lavoro: «È una buona notizia per i tanti lavoratori che ancora in queste ore lamentano difficoltà ad accedere attraverso le banche agli anticipi della cassa integrazione in deroga. La circolare inviata ieri da Abi agli istituti di credito consente di snellire e velocizzare le procedure di erogazione e rappresenta una risposta quantomai necessaria in un momento difficile come questo, in cui la mancanza di liquidità rischia di causare anche tensioni sociali».

Un 25 aprile tra “Bella Ciao” dal balcone, video e dirette streaming su Facebook

Il programma delle iniziative in Regione e di quelle organizzate dal Comune di Ravenna

tricoloreAnche se in forma diversa, l’Emilia-Romagna si prepara alle celebrazioni per il 75esimo anniversario della Liberazione d’Italia: da Piacenza a Rimini, le amministrazioni comunali, la Regione, gli Istituti Storici, l’Anpi e altre realtà, hanno dato vita ad attività e iniziative dedicata alla giornata che ricorda la fine dell’occupazione nazi-fascista, sabato 25 Aprile.

Anche se le persone non potranno ritrovarsi fisicamente assieme in appuntamenti pubblici a rendere omaggio alle partigiane e ai partigiani nei luoghi della Memoria, grazie al portale MemoriaNovecento potranno partecipare ad un percorso che unisce tutta l’Emilia-Romagna attraverso il web e i social media.

Per tenere insieme e promuovere il calendario di eventi, l’assessorato alla Cultura e al Paesaggio della Regione ha dato vita a una sezione speciale all’interno del sito con la rubrica #25aprileresiste, dove ogni giorno verranno caricati nuovi appuntamenti e approfondimenti.

Sono centinaia gli eventi in programma sul territorio regionale e le opportunità per ritrovarsi virtualmente insieme a ricordare la Liberazione, costruite da Istituti storici, Associazioni e Istituzioni.

All’interno del portale regionale anche un approfondimento sulle due iniziative che abbracceranno virtualmente tutta l’Italia. In primo luogo, il progetto nazionale #RaccontiamolaResistenza, che raccoglie contributi inediti e testimonianze e che farà da cornice a tutte le celebrazioni locali, organizzato dall’Istituto Nazionale Ferruccio Parri di Milano, insieme a tutti i 65 Istituti storici della Resistenza e dell’età contemporanea presenti sul territorio nazionale e alla rete di luoghi “Paesaggi della Memoria”.
Inoltre, il flashmob, lanciato dall’Anpi nazionale, #bellaciaoinognicasa previsto per le ore 15, quando da ogni balcone e finestra d’Italia verrà intonata la canzone simbolo della Resistenza.

Per quanto riguarda la nostra provincia, il Comune di Ravenna, in collaborazione con l’Istituto storico della Resistenza, proporrà fin dalle 9 del mattino e per tutta la giornata sulle pagine facebook del Comune stesso e del sindaco Michele de Pascale, una “Maratona della Resistenza”, con video, parole, musica e racconti.

Non mancherà la deposizione di corone nei luoghi simbolo della lotta di Liberazione, che avverrà in ottemperanza ai provvedimenti restrittivi legati all’emergenza sanitaria, quindi in forma ridotta e senza presenza di pubblico.

Il programma prevede alle 10.30 la deposizione di una corona al monumento del Ponte degli Allocchi, in memoria di dodici partigiani antifascisti, alla presenza del sindaco Michele de Pascale e della presidente del consiglio comunale Livia Molducci.

Alle 11 in piazza del Popolo si svolgerà la cerimonia di deposizione di corone alla lapide dei partigiani caduti per la Liberazione dal nazifascismo – che sarà trasmessa in diretta streaming sulle pagine facebook del sindaco e del Comune di Ravenna – alla presenza del prefetto della provincia di Ravenna Enrico Caterino, del sindaco e presidente della Provincia Michele de Pascale e del presidente dell’Anpi della provincia di Ravenna Ivano Artioli. Un musicista della banda cittadina suonerà il “Silenzio”.

In tutto il territorio comunale verranno deposte, da parte di un assessore della giunta o di un presidente di consiglio territoriale, corone alle lapidi in memoria dei partigiani e delle partigiane caduti per la libertà.

«Se qualcuno mi avesse raccontato, anche solo qualche mese fa – dichiara il sindaco Michele de Pascale – che il 25 aprile piazza del Popolo sarebbe stata quasi deserta, non ci avrei creduto. Per la nostra comunità la festa della Liberazione è un momento identitario, nel quale ricordiamo il sacrificio di tantissimi nostri concittadini durante la Seconda guerra mondiale. Un momento che ha visto aumentare sempre di più la partecipazione della cittadinanza, non solo in piazza del Popolo ma anche presso i tantissimi cippi commemorativi che costellano tutte le frazioni del comune di Ravenna, anche grazie al coinvolgimento, negli ultimi anni, di giovani attori, musicisti e performer. Purtroppo a causa dell’emergenza Coronavirus quest’anno in piazza del Popolo e vicino ai monumenti commemorativi del nostro forese le persone saranno pochissime, ma so che idealmente saremo in tanti che e nelle case, nelle menti e nei cuori di tutti i ravennati i valori e le emozioni del 25 aprile continueranno a vibrare, se possibile anche con maggiore intensità».

Questi i video che saranno trasmessi dalle 9 sulla pagina facebook del Comune di Ravenna e del sindaco Michele de Pascale, intervallati dalla diretta streaming e dal videoracconto della cerimonia delle 11 in piazza del Popolo e dal foto racconto delle deposizioni delle corone nel forese.

“Combattere per la libertà”
A cura dell’Istituto storico della Resistenza in Ravenna e Provincia. Il testo di Luca Goldoni e Enzo Sermasi accompagna immagini d’epoca e spezzoni di film sulla Resistenza in un percorso di narrazioni e ricordi, sulle musiche di Brigata Garibaldi Big Band e Radici nel cemento.

“L’è e sù tèmp”
Spettacolo teatrale messo in scena in piazza del Popolo il 25 aprile 2018, scritto e diretto da Eugenio Sideri – Lady Godiva Teatro, con Enrico Caravita, Laura Sentiero, Giulia Casadio, Tania Eviani, Carlo Garavini, Alice Cottifogli, Elio Ragno.

“Prendi un angolo del tuo paese e fallo sacro”
Performance in ricordo dell’eccidio del Ponte degli Allocchi messa in scena il 25 agosto 2019, a cura di Anita Guardigli dell’associazione Asja Lacis e di Lanfranco Moder Vicari, con la collaborazione delle ragazze e dei ragazzi del progetto “Lavori in Comune” – assessorato al Decentramento.

“L’Isola degli uomini liberi”
Alla scoperta di una base partigiana nelle valli di Ravenna (da un documentario prodotto dall’Istituto Storico della Resistenza di Ravenna), regia di Fausto Pullano.

“Schegge di vita”
Testimonianze di donne ravennati protagoniste della Resistenza (da un documentario prodotto dall’Istituto Storico della Resistenza di Ravenna), regia di Fausto Pullano.

“La buca”
Da una testimonianza di Mario Cassani, soggetto e sceneggiatura di Ivano Artioli, regia di Valerio Montemurro.

“Intervista a Olga Prati, giovane partigiana”
A cura dell’Istituto storico della Resistenza in Ravenna e Provincia

“4 dicembre 2019”
75° anniversario della liberazione di Ravenna alla presenza di una delegazione canadese, a cura dell’Ufficio stampa e comunicazione del Comune di Ravenna

“Bella ciao”
cantata in varie lingue del mondo.

Italia Viva: «D’accordo con il sindaco, bisogna riaprire scuole e asili nido»

L’intervento del coordinatore provinciale dei renziani, l’assessore Roberto Fagnani

Renzi Fagnani
Fagnani con Renzi

Sta facendo come prevedibile discutere un po’ tutta la città la proposta del sindaco Michele de Pascale di riaprire i servizi scolastici per l’età 0-6 anni.

A condividerla convintamente è tra gli altri l’assessore della giunta dello stesso De Pascale, Roberto Fagnani, che interviene come coordinatore provinciale di Italia Viva.

«Da tempo – scrive Fagnani – noi di Italia Viva spingiamo perché si lavori sulla ripartenza individuando metodologie che possano garantire le misure necessarie di sicurezza,  nel momento che la curva dei contagi si sta stabilizzando , condivido la sua proposta e anche quella di Fabrizio Lolli, capogruppo di Italia Viva nel Consiglio Comunale di Lugo e nel Consiglio dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna , di riaprire le scuole nel rispetto delle misure di sicurezza, negli spazi che lo consentano, anche quelli all’aperto, con la possibilità del distanziamento previsto, in particolare materne nido e Cre estivi, servizi fondamentali per agevolare il rientro al lavoro di mamme e papà».

«Dobbiamo al più  presto riaprire – continua Fagnani –, dobbiamo ritrovare una socialità sospesa, non fermare il percorso educativo per la crescita dei bambini dei giovani, anche se con altre modalità e attenzioni».

Mascherine allo stesso prezzo, controllato, in tutte le farmacie. L’elenco

Accordo con l’ordine della provincia e Federfarma

Woman Wearing Face Mask 3869390Ravenna Farmacie, l’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Ravenna e Federfarma, hanno sottoscritto un accordo con l’obiettivo di offrire a un prezzo controllato le mascherine chirurgiche, disponibili, si legge in una nota inviata alla stampa «in un numero molto rilevante di farmacie, sia pubbliche che private».

La convenzione prevede anche che le mascherine siano vendute allo stesso prezzo in tutte le farmacie, pubbliche o private. E l’obiettivo è che in futuro il prezzo possa anche abbassarsi ulteriormente in relazione ai costi di reperimento.

QUI L’ELENCO DELLE FARMACIE ADERENTI

Il clown Billo torna in piazza a Ravenna. Ma lo si potrà vedere solo su Facebook…

Lo spettacolo il 26 aprile alle 17. «Un regalo per i bambini e un modo per raccogliere fondi»

Clown BilloBillo Circus, seguitissimo da bambini e famiglie, regalerà un momento di spettacolo in piazza del Popolo a Ravenna, domenica 26 aprile con inizio alle 17.

Naturalmente sarà possibile seguirlo non di persona, a causa delle misure di contrasto della diffusione del Coronavirus, ma tramite i social, in particolare dalla pagina Facebook di Billo Circus dove sarà trasmesso in diretta.

Lo spettacolo, 45 minuti di performance, è offerto gratuitamente dall’artista che ha ottenuto i dovuti permessi dal Comune – assessorato al Commercio, altrettanto gratuitamente, grazie all’autorizzazione della prefettura e alla Gamie Srl che contribuirà con l’allacciamento senza oneri della corrente elettrica. Durante lo svolgimento assicura la sua presenza la Polizia locale.

Nello spazio allestito in prossimità delle colonne, proprio sotto il palazzo comunale, Billo e la moglie Cristina, con l’assistenza di un collaboratore, nel rispetto delle necessarie norme di sicurezza e adottando tutte le attenzioni che il momento richiede, si esibiranno per offrire un momento di divertimento ai bambini e alle loro famiglie che da molto tempo rispettano l’isolamento domestico.

Inoltre, sarà anche l’occasione per contribuire alla raccolta di fondi legata all’emergenza Covid-19. Sarà possibile fare una donazione alle seguenti coordinate bancarie: Ausl Romagna – Intesa San Paolo – Iban IT34W0306913298100000300064 – Tesoreria Azienda Unità Sanitaria Locale della Romagna precisando nella causale “Ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna”.

Coronavirus, sono 99.714 le persone sottoposte al tampone in Emilia-Romagna

Il 23,8 percento è risultato positivo. In Veneto e Toscana le percentuali sono sotto al 10

Tampone Covid 19Sono 99.714 le persone (pari al 2,24 percento degli abitanti) che in Emilia-Romagna sono state sottoposte al tampone dall’inizio dell’emergenza dovuta al coronavirus. Un dato diffuso per la prima volta ieri sera (giovedì 23 aprile) dalla Protezione Civile. Finora invece erano stati diffusi solo quelli dei tamponi totali, inclusi quindi quelli di “controllo” sulle persone in via di guarigione o quelli doppi fatti per confermare risultati incerti. Sempre in Emilia-Romagna, come da bollettino della Regione, alle 12 di ieri il dato complessivo in questo senso era di 146.146 tamponi.

Le persone positive, in regione, sono 23.723, quindi – ora si può calcolare – il 23,8 percento di quelle testate. Una delle percentuali più alte in Italia e che – come sottolinea Il Post in un articolo in cui cerca di commentare questi dati – potrebbe far pensare che migliaia di casi sospetti o fortemente sospetti non siano mai stati testati.

Se una regione scopre pochi positivi sul totale delle persone che sottopone a tampone (come Veneto, dove gli abitanti testati sono stati il 3,6 percento, e Toscana, che hanno percentuali inferiori al 10 percento) è infatti verosimile che stia testando più estesamente di una regione che ne trova in percentuale molti di più.

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