venerdì
12 Settembre 2025

Annullato lo spettacolo delle Frecce Tricolori previsto il 12 luglio sulla spiaggia

Per gli organizzatori non c’è la garanzia di un evento di qualità per le incertezze della pandemia: «Torneremo nel 2021»

FRECCE ZANI3670È stata annullata la quinta edizione di “Valore Tricolore”, manifestazione dedicata alle forze armate che si sarebbe dovuta svolgere sul lungomare di Punta Marina Terme nel weekend dell’11-12 luglio con l’ormai seguitissimo spettacolo delle Frecce Tricolori sulla spiaggia ravennate che attirava decine di migliaia di persone.

L’evento è organizzato dall’Aero Club “Francesco Baracca” di Lugo in collaborazione con il Comune di Ravenna: «Visto il perdurare dell’emergenza per il Covid-19 e l’incertezza sulla situazione sanitaria nei prossimi mesi – si legge in un comunicato ufficiale inviato alla stampa – gli organizzatori hanno deciso di cancellare l’edizione in programma quest’anno».

Il presidente dell’Aero Club “Francesco Baracca” Oriano Callegati spiega questa decisione: «Deve essere un’occasione di festa e orgoglio nazionale che vogliamo celebrare con la spensieratezza che da sempre la caratterizza ma l’incertezza dovuta al persistere dell’emergenza e la preoccupazione che ancora coinvolge tutto il mondo non ci consentono di organizzare una manifestazione di qualità, in linea con le precedenti, dove centinaia di migliaia di persone vivevano l’intero fine settimana a stretto contatto con le forze armate e le forze di polizia del nostro Paese. Ci prendiamo allora una pausa di un anno, ma ci impegneremo per rivederci nel 2021 sempre sul lungomare di Punta Marina».

Briatore al telefono con il cantante faentino Ristori: «Lo fai un concerto per me?»

In streaming il 23 aprile sui profili Instagram dei locali del celebre imprenditore

Briatore RistoriAlessandro Ristori, il celebre cantante e “showman” faentino noto anche per essere particolarmente apprezzato dai vip (tra cui per esempio Diletta Leotta), giovedì 23 aprile terrà un concerto in contemporanea nei locali di Flavio Briatore.

Un concerto naturalmente in streaming, da casa propria, che verrà trasmesso appunto in diretta sui profili Instagram dei locali del celebre imprenditore, Twiga e Billionaire, da Montecarlo a Dubai, da Londra a Porto Cervo.

L’evento (in programma alle 19.30) è stato annunciato dagli stessi Ristori e Briatore durante una videochiamata pubblicata sui social.

Parte uno studio di Regione e Arpae sui rapporti tra lockdown e qualità dell’aria

La drastica riduzione di traffico e attività industriali offre uno scenario inedito da sfruttare per capire anche eventuali correlazioni tra pandemia e inquinamento

171956298 872f9396 122a 482f 8f63 037e1123079aLa drastica riduzione del traffico per effetto del lockdown contro la diffusione della Covid-19 che effetto hanno avuto sulla qualità dell’aria? Proverà a dare una risposta la ricerca avviata da Regione Emilia-Romagna e Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia (Arpae) coinvolgendo il bacino Nord-Adriatico, dalla Padania fino alla Slovenia come un grande laboratorio a cielo aperto. L’obiettivo è anche comprendere eventuali relazioni tra pandemia e inquinamento atmosferico, con un approccio epidemiologico complesso e non solo ambientale sulla popolazione esposta.

Le misure di contenimento dell’epidemia Covid-19 hanno portato ad una drastica limitazione del traffico (fino all’80 percento) e di molte attività produttive industriali; per questo offrono un’opportunità inedita di valutare sperimentalmente l’efficacia di queste misure sulla qualità dell’aria e di indagare, attraverso studi scientifici rigorosi, la possibile relazione tra pandemia e inquinamento atmosferico.

La Regione Emilia-Romagna ha, quindi, deciso di promuovere uno studio per estendere le conoscenze maturate nell’ambito del progetto europeo Prepair, incrociando i dati epidemiologici con quelli ambientali relativi alla concentrazione di inquinanti e alle variazioni delle emissioni in relazione ai consumi energetici, al traffico locale e autostradale e alle condizioni meteorologiche. Questi dati saranno utilizzati per valutare l’esposizione della popolazione agli inquinanti atmosferici nelle condizioni precedenti e durante il lockdown.

I risultati saranno valutati da un comitato scientifico, appositamente costituito, e resi disponibili per altre indagini a livello nazionale e internazionale. Un lavoro che nel suo iter prevederà anche il coinvolgimento prima di tutto delle Regioni del bacino padano, delle principali istituzioni di ricerca, del centro meteo e del mondo associativo ambientalista.

«Lo studio servirà anche a mettere a punto, nella fase 3 (post Covid-19), una strategia condivisa per i nuovi piani e programmi per il miglioramento della qualità dell’aria e il contrasto ai cambiamenti climatici, che dovranno tenere conto di un contesto socioeconomico completamente mutato», sottolinea l’assessore regionale all’Ambiente, Irene Priolo.

A Faenza, Conselice e Castel Bolognese le biblioteche consegnano gratis a domicilio

Prenotazioni via email, distribuzione una volta a settimana con la rete di volontari già operativa

LibriLe biblioteche comunali “Giovanna Righini Ricci” di Conselice e “Luigi Dal Pane” di Castel Bolognese da giovedì 23 aprile faranno un servizio gratuito di prestito libri con consegna a domicilio entro i confini dei rispettivi comuni. Lo stesso servizio era già stato avviato dalla comunale manfrediana di Faenza dal 14 aprile

Qui Conselice. Gli utenti iscritti alla biblioteca possono richiedere il prestito inviando una email all’indirizzo righiniricci@sbn.provincia.ra.it oppure telefonando il giovedì mattina dalle 9 alle 13 al numero 0545-986930 indicando nome e cognome, data di nascita, titolo e autore del libro richiesto. Si possono richiedere massimo due libri (diversamente dai soliti quattro) per una durata di trenta giorni: la consegna verrà effettuata ogni venerdì. All’atto della consegna l’utente dovrà essere presente fisicamente. Per chi ha prestiti scaduti in corso sarà necessario prima prenotare il ritiro a domicilio, con le stesse modalità descritte per i prestiti. La consegna viene effettuata da volontari del Comune di Conselice nel rispetto delle norme anti-Covid19.

Qui Castel Bolognese. Tutti i residenti nel comune iscritti alla Rete Bibliotecaria di Romagna e San Marino potranno richiedere fino a un massimo di tre libri e tre dvd. I cittadini non ancora iscritti alla biblioteca potranno richiedere l’iscrizione scrivendo una e-mail all’indirizzo biblioteca@comune.castelbolognese.ra.it indicando nominativo, numero di tessera (o data di nascita) e indirizzo di consegna. I libri e dvd richiesti entro le 15 del mercoledì, saranno consegnati il giovedì pomeriggio. È possibile verificare la disponibilità dei prodotti desiderati a questo link.

Qui Faenza. Il servizio si avvale dei canali di consegna a domicilio già operativi, senza perciò gravare sugli spostamenti e il numero di persone in strada. Prevede la consegna direttamente a casa in busta chiusa di un massimo di tre libri e tre dvd a persona, mentre non è previsto il ritiro dei libri prestati che sarà a carico dei richiedenti dopo la riapertura al pubblico della biblioteca. Le richieste vanno inoltrate tramite email all’indirizzo manfrediana@romagnafaentina.it, mentre la consultazione, con le disponibilità in tempo reale, può essere effettuata sul catalogo e sulla app di Scoprirete della Rete bibliotecaria di Romagna e San Marino.

Obbligo di mascherine e distanziamento fino al vaccino. App solo su base volontaria

Il premier Conte ha presentato in Senato il piano di risposta sanitaria predisposto dal Governo

Conte, Firmato Dpcm Proroga Blocchi Fino Al 13 AprileL’obbligo di indossare mascherine e il distanziamento sociale dovranno essere mantenuti, seppure con alcune modifiche, fino a che non ci saranno vaccino o terapie efficaci. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nella sua informativa al Senato.

Il premier ha inserito il provvedimento in una lista di cinque punti che sintetizzano il piano di risposta sanitaria predisposto dal governo.

Nell’elenco rientrano anche il rafforzamento dei servizi di prevenzione per evitare che si ripetano casi come quello dell’esplosione di contagi nelle residenze sanitarie per anziani; l’individuazione di strutture dedicate esclusivamente al trattamento del Covid-19, per ridurre i rischi di contagio per operatori sanitari e pazienti; un piano di indagine epidemiologica basato sui test sierologici (Conte ne annuncia 150 mila seguiti da altri 150 mila); e app di tracciamento Immuni che, ha precisato, sarà scaricata «solo su base volontaria» e non comporterà conseguenze o restrizioni per chi non vorrà utilizzarla.

La proposta di Ixc: «Una parte degli stipendi della giunta in un fondo anti-crisi»

I due consiglieri comunale della lista Insieme per Cambiare rinunceranno a sei mesi di compensi e attaccano gli ex alleati: «Poche decisioni prese finora per le imprese, ridicolo posticipare a giugno qualche piccola tassa». E fanno quattro proposte per aiutare le aziende

WhatsApp Image 2020 04 20 At 14.45.03I consiglieri comunali della lista Insieme per Cambiare (Ixc) a Faenza, Paolo Cavina e Massimiliano Penazzi, annunciano che rinunceranno ai loro compensi del primo semestre 2020 e per creare un “fondo emergenza Coronavirus” e chiedo alla giunta, ai consiglieri regionali e all’unico senatore faentini di rinunciare per almeno tre mesi a una parte del loro stipendio «per dare il buon esempio di solidarietà» tenendo dei loro compensi la sola somma di 600 euro al mese mese e versare il restante nello stesso fondo. La proposta verrà formalizzata il 23 aprile in occasione del primo consiglio comunale in videoconferenza dall’inizio del lockdown.

La formazione politica che nei mesi scorsi si è sfilata dalla maggioranza che sostiene il sindaco Giovanni Malpezzi, attacca gli ex alleati: «Le pochissime decisioni prese fino ad ora non sono neppure lontanamente sufficienti a fare in modo che le micro, piccole e medie imprese, negozi, locali ed attività commerciali possano riprendere la loro attività in un minimo di normalità. Posticipare a giugno qualche piccola tassa lo consideriamo un provvedimento ridicolo e inaccettabile».

Ixc ha quattro proposte che promette di portare avanti con convinzione: «Azzerare le tasse comunali per le attività economiche almeno per i tre mesi nelle quali sono state costrette a rimanere chiuse; se le riaperture saranno parziali e con regole penalizzanti per il proprio business per i 6 mesi successivi alle date di ripartenza proporremo che tutte le tasse locali, affitti, suolo pubblico e tasse di pubblicità siano dimezzate; bar e ristoranti che hanno la possibilità di mettere dei tavoli all’esterno non paghino la tassa di occupazione del suolo pubblico; possibilità per i negozi di stare aperti fino alle 23 e sette giorni su sette».

La lista civica afferma che «occorre il coraggio di mettere mano al portafoglio, anche se il bilancio comunale non ne trarrà beneficio».

A distanza di poche ore dall’attacco firmato Ixc, a sostegno della giunta Malpezzi arrivano le parole del circolo Pd di Granarolo Faentino: «Essere sindaco di Faenza è un compito molto oneroso che moltiplica le responsabilità che naturalmente gravano su chi ha la responsabilità di governo, ma che in questo momento sono molto più pesanti. Tanti sono i giudizi che vengono formulati sulle scelte e decisioni prese, tanti sono quelli ingenerosi, astiosi, offensivi e volgari, come quelli recentemente apparsi sui social in occasione della distribuzione delle mascherine, sia nei confronti del sindaco, della maggioranza, ma anche nei confronti dell’istituzione».

Aziende agricole in cerca di manodopera e aspiranti contadini si incontrano sul web

Il portale della Regione “Lavoro per te” offre spazi per domande e offerte di lavoro per coprire la carenza di stagionali rimasti all’estero per le limitazioni del coronavirus

LavoroAgricolturaLe aziende agricole sono in difficoltà a reperire i lavoratori per le restrizioni legate al coronavirus che hanno bloccato le frontiere e la mobilità degli stagionali – rendendo difficile mandare avanti i lavori nei campi e nelle stalle e garantire i rifornimenti alimentari necessari – e la Regione Emilia-Romagna mette a disposizione il portale “Lavoro per te” per ricerca e reclutamento di manodopera stagionale. Domanda e offerta di lavoro si incontrano online.

Il portale è realizzato dalla Regione in collaborazione con le Province e i Centri per l’impiego che fanno capo all’Agenzia regionale del lavoro. Una volta registrati a questo link, aziende e lavoratori accedono a una propria “scrivania virtuale”: le aziende inseriscono i loro annunci di lavoro con una procedura semplificata attraverso la compilazione online di un apposito modulo in cui vanno specificate le proprie esigenze (profili lavorativi richiesti, tipo di attività, durata dell’impiego, ecc.), mentre gli aspiranti lavoratori visualizzano gli annunci delle aziende e possono candidarsi.

L’annuncio di lavoro sarà visibile sulla propria scrivania di chi cerca lavoro per un certo periodo; dall’altra parte le aziende possono consultare lalista delle candidature ricevute per ogni annuncio inserito tramite un apposito link.

«Abbiamo messo in moto i 38 centri dell’impiego sparsi su tutto il territorio regionale per cercare di risolvere velocemente il problema della carenza di manodopera stagionale generata dal Covid-19 – afferma l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi –. Non possiamo permetterci di aggravare ulteriormente una situazione già pesante per i contraccolpi negativi dell’emergenza sanitaria, a cui si sommano gli effetti devastanti delle gelate delle settimane scorse e del flagello cimice asiatica, che l’anno scorso ha fatto strage di raccolti in Emilia-Romagna. Con questa modalità di reclutamento online ci rivolgiamo in primo luogo agli oltre 135 mila cittadini in cerca di occupazione e iscritti nei Centri per l’impiego, ma la platea dei potenziali lavoratori è ancora più ampia, che potranno rispondere direttamente alle offerte delle aziende agricole».

Le aziende agricole hanno così due canali a disposizione per le loro offerte di lavoro: possono rivolgersi alle proprie associazioni di rappresentanza che stanno raccogliendo le domande di manodopera e possono utilizzare la piattaforma della Regione oltre a quelle che autonomamente hanno messo a disposizione, oppure possono direttamente inserire la propria offerta di lavoro attraverso il portale della Regione.

Coronavirus, la diocesi piange suor Maddalena del monastero di clausura di Ravenna

Il vescovo al cimitero per la benedizione del feretro e della tomba

Suor MaddalenaLa diocesi di Ravenna piange suor Maddalena del Sacro Cuore di Gesù, carmelitana del Monastero di clausura Santo Stefano degli Ulivi che ieri (20 aprile) è morta all’Ospedale Santa Maria delle Croci per le complicanze dovute al Covid-19.

«Suor Maddalena è la prima religiosa della nostra Diocesi a perdere la vita a causa di questa epidemia – si legge in una nota della diocesi –. Anche l’arcivescovo, monsignor Lorenzo Ghizzoni, che da sempre segue il cammino del monastero, condivide la sofferenza e la speranza nella vita eterna delle monache carmelitane. Domani (22 aprile, ndr) alle 15 si recherà al cimitero monumentale per la benedizione del feretro e della tomba, le uniche parti del rito funebre consentite dalle disposizioni anti-contagio».

Sarda, originaria di San Gavino Monreale, in provincia di Cagliari, suor Maddalena era arrivata nel Carmelo di Ravenna nel 1954, a 19 anni: «All’epoca non c’erano monasteri carmelitani in Sardegna e così per vivere la sua vocazione era venuta qui a Ravenna», spiega suor Anastasia di Gerusalemme, fino a due anni fa superiora del monastero. «Dalla sacrestia, alla cura dei fiori, dal servizio agli ospiti allo stiro di tovaglie e lini sacri per tantissime parrocchie: sono tanti i modi in cui la nostra sorella Maddalena serviva la sua Chiesa. Aveva una fede semplice, ma profondissima, e una grande passione per la sua vocazione. Negli ultimi anni la sua preghiera si era caratterizzata per l’intercessione per i sacerdoti: in tanti la ricordano per questo».

Suor Maddalena è entrata in ospedale il sabato santo, prosegue suor Anastasia, ed è morta ieri, a 87 anni: »È molto faticoso per noi che, normalmente, curiamo fino all’ultimo le nostre sorelle, vogliamo vestirle e accompagnarle fino all’incontro col Padre – conclude suor Anastasia –. Per Maddalena non potremo farlo: ci è rimasta solo la preghiera a distanza. Ma anche questo è un modo di affidarsi: dentro questa distanza la fede diventa più forte, si approfondisce».

Università, chiesti venti posti in più a Ravenna per il nuovo corso di Medicina

Via libera dal Senato Accademico, «per far fronte alla crisi sanitaria dovuta alla pandemia Covid-19»

Medicina E Chirurgia Medicina E Chirurgia Medicina E Chirurgia Box MedicineSurgery 992x569Il Senato Accademico – su proposta del rettore e dopo aver sentito il presidente della Scuola e i Direttori dei Dipartimenti di area medica per accertare l’esistenza delle necessarie risorse materiali e immateriali – ha espresso parere favorevole sulla richiesta da avanzare al ministero di aumentare il potenziale formativo dei due nuovi corsi di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia, in partenza dopo l’estate a Forlì e Ravenna.

Gli Organi di Ateneo, lo scorso febbraio, avevano approvato un totale di 150 (75+75) posti, che si andranno ad  aggiungere ai 374 per la sede di Bologna e ai 90 di Medicina in inglese (Medicine and Surgery).

La richiesta è quella di aumentare i posti per ciascun nuovo corso da 75 a 95, per un totale di 190 posti e – si legge in una nota inviata alla stampa dall’Università di Bologna – nasce dall’esigenza di far fronte alla crisi sanitaria dovuta alla pandemia Covid-19 e «sarà possibile grazie al grandioso progetto di integrazione che coinvolge la Regione, gli Enti del territorio e tutte le città su cui insiste il Multicampus dell’Università di Bologna».

Uno sforzo corale – termina la nota dell’università – «che permetterà di sostenere in maniera solida e robusta la qualità dei nuovi corsi e il reclutamento di docenti e personale tecnico amministrativo, oltre alla realizzazione degli spazi e delle attrezzature necessari».

Connesso a Microsoft Exchange

«La spiaggia è una medicina, fateci lavorare, lasciateci il piccolo intrattenimento»

 

Abbiamo chiesto un intervento sul tema del “dopo” coronavirus anche a Michele Casadio. Consigliere comunale a Ravenna di Italia Viva, amministratore unico di C.F.S. srl, Casadio gestisce con la socia Laura Sillato il bagno Finisterre e l’hotel Alba a Marina di Ravenna.

Michele CasadioLaura e io sentiamo crescere di giorno in giorno la voglia di estate e la mancanza del nostro amato Finisterre in cui fino al 6 aprile non potevamo neanche mettere piede per i lavori. Riceviamo sempre più mail, messaggi e chiamate, da nuovi e vecchi clienti e questo ci emoziona nel tempo in cui attendiamo di sapere cosa sarà di noi e cosa sarà dell’estate 2020, perché un’estate dovrà esserci.

Alle istituzioni direi: non venite a porci dei limiti impossibili, ragionate con noi, considerando che tanti operatori spendono 40/50 mila euro a stagione solo per affittare le strutture (sugli affitti d’azienda tutto tace scandalosamente e si rischia di intasare i tribunali di cause!), senza considerare gli investimenti annuali per migliorarle. Nel nostro piccolo anche quest’anno avevamo avviato ordini e lavori per alcune decine di migliaia di euro, lasciando forzatamente a riposare materiale incustodito fuori dal bagno per oltre un mese.

Leggo prospettive fuori da ogni logica e senza alcuna possibilità di copertura economica: non può essere che al supermercato, mantenendo le distanze di sicurezza, si può ricevere il servizio al banco mentre da noi piccoli commercianti, no. Perché dovremmo essere trattati diversamente? Imponeteci entrate contingentate negli ambienti chiusi, distanze dal banco e tra le persone, di tenere a disposizione gel igienizzanti e guanti monouso ma non prospettateci di non riuscire a lavorare e a offrire alcun servizio.

Il piccolo intrattenimento con le giuste regole lasciatecelo fare, distanziati, regolamentati, serve a noi e a tutto quel mondo di artisti e musicisti che è in ginocchio e che non può permettersi di perdere una stagione come quella estiva. Per quanto dovremmo immaginarci invece di non poter ballare? Scegliete una voce, una sola, che faccia la sintesi dei vostri tavoli di lavoro e delle vostre decisioni e diteci quando potremo tornare a ballare coi piedi nudi sulla sabbia o in una discoteca. Perché tutto è più sopportabile se vi è comunicazione e comprensione delle difficoltà altrui, per cui sfruttate il momento anche per semplificarci la vita.

A tutti quelli che, schiacciati dalle più o meno legittime paure, leggo chiedere spiagge chiuse, bagni a numero chiuso, metà degli ombrelloni, no sport, no musica, invocando che ci penseremo l’anno prossimo, mi spavento e non come imprenditore ma come uomo, tutto questo non ci ha insegnato nulla? Siamo arrivati sul baratro e sfoghiamo ogni giorno solo paure e frustrazioni come nulla fosse? Siamo passati dalla paura dell’extra-comunitario a quella irrazionale del virus? Mi sembra che troppi alimentino una società votata ai peggiori istinti e dominata da paure ma noi chiediamo regole certe e sicure, controlli, compensazioni per le possibili limitazioni e non deregolation, non immaginiamo un’estate come l’anno scorso.

Nel nostro hotel immagino non potremo più allestire i buffet per una serie di mesi, ditecelo che ci organizziamo, dobbiamo sanificare con procedure nuove le camere dopo ogni utilizzo? Ditecelo che ci organizziamo. Volete che indossiamo le mascherine o possiamo impostare distanze minime e lavorare con queste? Dobbiamo porre delle barriere tra noi e i clienti come fossimo in banca? Cerchiamo delle linee guida che tengano conto dei costi e di possibili aiuti, perché la nostra marginalità non esiste per il 2020 (era già fortemente compromessa) e non si può dare per scontato che ogni piccola, media o grande struttura abbia le risorse per adeguarsi o anche solo per riaprire. Non si può pensare che ogni persona che si ha davanti abbia voglia di indebitarsi ulteriormente senza tanta fiducia nel futuro e magari stanca di decenni di lavoro, non si può pensare che ognuno di queste persone abbia nascosto montagne di banconote nel materasso ed evaso. Non si può non capire che senza impresa privata, forte e con spinta alla crescita non ci sarebbe più lavoro, welfare di stato, sanità pubblica, scuola e ogni altro servizio, e continuare con una contrapposizione tra i giusti e gli imprenditori, visti tutti come evasori, tra gli sfruttati e gli schiavisti.

Il 24 febbraio avevamo l’albergo pieno, tanti gruppi prenotati e alcuni periodi già al completo, lavoravamo sui primi due mesi dell’anno con occupazioni record e immaginavamo già investimenti per alcune centinaia di migliaia di euro: ci siamo trovati nostro malgrado vuoti. Da allora ogni giorno stiamo letteralmente rivedendo ogni ambiente, ogni spazio, ogni camera. Ci siamo improvvisati imbianchini, muratori e falegnami e immagino avremo ancora abbastanza tempo per ristrutturare i nostri esercizi ma vorremmo non sentirci lasciati soli, poter capire come saremo aiutati, come far fronte al futuro senza chiedere una beneficienza di stato ma un riconoscimento a non abbandonare il campo, a non smettere di mettersi in gioco in questo strano Paese che penalizza l’impresa privata e non sostanzia la possibilità di mettere a frutto le energie.

Se non ora quando? Quando mettere le mani al sistema degli affitti che affossa i nostri centri storici e la vita di tanti piccoli commercianti a favore di pochi grandi possessori di immobili? Se non ora quando mettere le mani al sistema bancario che prima ti sfianca e poi si lamenta della bassa redditività e liquidità delle aziende? Se non ora quando ridurre la burocrazia che ci impone di impiegare il 70% del nostro tempo in mille pratiche diverse invece che concentrarci sulle nostre aziende? Se non ora quando fare una grande riforma che comprenda che le partite Iva non sono altro che impiegati di se stessi e meritano tutte le agevolazioni e le tutele possibili?

Noi ricostruiamo il nostro albergo e il nostro stabilimento balneare ma in questo tempo vorrei che qualcuno si occupasse di rivedere il Paese e veramente dargli un nuovo inizio. Restiamo ottimisti, progettiamo un’estate senza grandi eventi ma basata su una cosciente consapevolezza del bisogno di distanziamento sociale da una parte e di socialità dall’altra parte. Lasciateci lavorare e controllateci ma mentre tifiamo e aspettiamo la scienza, le medicine e i vaccini, non dimenticatevi che la vita è anche salute mentale e psicofisica e noi di questa siamo la medicina migliore, l’estate, il mare aperto, le spiagge, i sorrisi e un cocktail con gli amici, e se dovremo limitare limiteremo ma senza immaginare sovrastrutture macchinose e assurde che terranno chiusi metà degli operatori e metteranno a dura prova l’altra metà.

Pensiamo a regalare ferie a quei lavoratori a cui le hanno fatte consumare tutte, diamo un buono vacanze, ridiamo un sorriso al Paese, non costruiamo guerre tra chi chiede di poter sopravvivere e chi ha paura di ammalarsi e vedremo che veramente #andràtuttobene.

Michele Casadio

Case di riposo, istituiti tre nuclei osservazionali. Confcooperative: «Orgogliosi»

Il punto sulle Case Residenza. L’Ausl: «Al momento situazione sotto controllo»

Cra Garibaldi Ravenna Teniamo Botta (3)
Un’attività alla Casa protetta Garibaldi

«Dire che gli operatori delle nostre cooperative sociali che gestiscono le case residenza per anziani e i centri residenziali per persone con disabilità, si stanno impegnando al 100 percento nel loro lavoro è poca cosa: stanno dando, in questo periodo, un’eccezionale dimostrazione di servizio, ci stanno mettendo impegno, anima e cuore». Lo dichiara Antonio Buzzi, vicepresidente Confcooperative Ravenna-Rimini, che in una nota inviata alla stampa si dice molto orgoglioso del lavoro svolto in queste settimane di emergenza «e siamo soddisfatti, sul nostro territorio, della collaborazione con l’Ausl della Romagna e con le amministrazioni pubbliche, una collaborazione che sta dimostrando come, almeno qui da noi, il connubio tra pubblico e privato sociale funzioni».

«Ad oggi – continua Buzzi -, mentre si dà massima attenzione a salvaguardare la salute degli ospiti e dei lavoratori, la vita, pur circoscritta nelle mura e nei piccoli giardini delle strutture, continua con la stessa intensità e attenzione che contraddistinguono questi luoghi».

Diverse sono state le misure prese per evitare il contagio all’interno delle Case residenza (Cra): l’approvvigionamento, seppur con difficoltà, dei dispositivi di protezione individuale, che non sono mai mancati; la dolorosa ma necessaria chiusura alle visite dei familiari, cercando di mitigare la lontananza con ogni strumento (video-chiamate, telefonate, invio di foto e filmati, ecc.); la separazione per nuclei del personale e delle attività anche all’interno delle strutture stesse. Infine, uno degli interventi che ha caratterizzato questo territorio: l’istituzione dei nuclei osservazionali.

Tre strutture, una a Ravenna, una a Fusignano e una a Faenza sono state identificate come luoghi intermedi in cui ospitare tutti gli anziani che, pur risultanti “negativi” al virus, ma provenienti dal proprio domicilio o dimessi dagli ospedali, necessitano di un periodo di osservazione prima di poter entrare senza rischi in una Cra o per farvi ritorno dopo un ricovero ospedaliero. Il periodo di permanenza nei nuclei ha una durata massima di 14 giorni.

«Al momento la situazione nelle nostre Cra è sotto controllo e questo lo dobbiamo al lavoro di collaborazione costruito in anni precedenti, da parte della Direzione Infermieristica e Tecnica Territoriale, dal Dipartimento di Sanità Pubblica e dal Dipartimento di Cure Primarie insieme agli enti gestori – dichiara la direttrice del distretto Ravenna dell’Ausl Romagna, Roberta Mazzoni -. L’esperienza dei nuclei osservazionali, avviata sulla provincia di Ravenna, è frutto di un sistema di relazioni che ha reso possibile individuare, in tempi molto veloci, una modalità organizzativa che consentisse di garantire il percorso degli assistiti e ridurre il rischio di diffusione del coronavirus all’interno delle strutture socio-sanitarie. La scelta è stata dapprima condivisa con il Dipartimento di Sanità Pubblica e successivamente nei diversi Comitati di Distretto, trovando una risposta positiva da parte degli Enti gestori individuati che si sono attivati  prontamente per la realizzazione. L’efficacia dei sistemi a rete – continua – dipende dalle diverse sinergie realizzate fra pubblico, mondo della cooperazione, imprese e professionisti che in integrazione condividono percorsi e si attivano per trovare risposte innovative in relazione ai bisogni presentati e, in particolare, per affrontare le sfide richieste da questa emergenza sanitaria».

«Quello dei nuclei di osservazione è uno dei diversi e importanti tasselli di una complessiva strategia messa in campo per rendere più sicure le strutture sociosanitarie per anziani, tra i luoghi a maggior rischio focolaio Covid-19 – aggiunge il sindaco di Ravenna Michele De Pascale -. Un rischio che non si può azzerare, ma che stiamo cercando di ridurre al minimo. Una soluzione possibile in virtù della positiva collaborazione tra l’Ausl della Romagna e le cooperative sociali, che ringrazio. Anche in questo complesso momento il mondo della cooperazione, e con esso più in generale tutto il terzo settore, sta dimostrando come la grande forza di Ravenna sia quella di riuscire ad affrontare insieme le difficoltà, superandole con l’impegno, le competenze e la forza di volontà, tutti allo stesso modo indispensabili, di ciascuno».

La maschera da sub che dà voce a medici e infermieri mentre li protegge dalla Covid

Un ingegnere ravennate tra le menti che hanno realizzato la C-Voice Mask, nata dalla collaborazione tra l’Università e l’azienda Siropack: «Prodotti e donati 160 pezzi, senza fini di lucro»

90712210 2983754781718207 819464998274203648 OPrendi una maschera da mare, di quelle colorate con il boccaglio per guardare il fondale a riva a Punta Marina, e trasformala in una protezione per medici e infermieri contro il coronavirus consentendo a chi la indossa anche di essere sentito quando parla. È la sfida tentata e vinta da una cordata di accademici e imprenditori privati: a capofila il Dipartimento di Ingegneria industriale dell’Università di Bologna nel Campus di Forlì e la Siropack Italia di Cesenatico. Tra le menti che hanno ideato i progetti per i primi prototipi della C-Voice Mask c’è il ravennate Marco Troncossi, professore associato di Meccanica Applicata alle Macchine.

«Tutto è partito da quel vulcano di idee di Rocco De Lucia, titolare della Siropack Italia – spiega l’ingegnere –. Ci ha presentato l’idea e ci siamo messi al lavoro». Il dipartimento di Troncossi e l’azienda cesenaticense hanno una collaborazione consolidata da tempo che ha portato allo sviluppo del laboratorio di formazione e ricerca Tailor (Technology and Automation for Industry LabORatory). Questa volta la spinta è venuta dall’emergenza, dalla voglia di mettere le proprie capacità a disposizione della collettività.

93414257 3031859643574387 9162069882739621888 NLa pensata iniziale, che distingue questo progetto da altri in Italia che hanno fatto ricorso al materiale da immersione, è stata quella di consentire la comunicazione a chi è dietro allo schermo: «In un primo momento avevamo pensato di intervenire sui caschi indossati da pazienti che hanno bisogno di ossigeno per aiutarli a parlare poi abbiamo abbandonato quella strada perché non avevamo accesso alle strumentazioni degli ospedali, era molto più delicato e abbiamo cominciato a vedere che il personale in corsia era in difficoltà per la mancanza di protezioni. E chi indossa certe protezioni fatica a farsi capire senza toglierle».

Si è partiti da un oggetto reperibile in commercio (in negozio le maschere viaggiano fra i 30 e i 40 euro) con caratteristiche strutturali già utili: «Di prassi l’obiettivo di chi fa ricerca accademica è quello di innovare progettando da zero cose che non esistono. Ma in questo caso c’era l’esigenza di fare anche presto per offrire prima possibile il risultato e poi non ha senso reinventare la ruota tutte le volte…». Le maschere da sub di quel tipo hanno un sistema piuttosto semplice di valvole e membrane di silicone che dividono i flussi di aria in entrata e in uscita: con la stampa in 3D sono stati realizzati degli alloggiamenti ermetici da posizionare al posto del boccaglio e in cui mettere un filtro per l’aria in ingresso mentre l’aria in uscita esce frontalmente senza filtraggio anche per non creare ostacoli al flusso e rendere più agevole la respirazione dell’operatore. Nella parte superiore poi è stata installata la piccola scatola di amplificazione che fa uscire la voce di chi la indossa (come si vede nel video in fondo a questa pagina), realizzata dal Laboratorio Lelli Odo & C. di Cesena.

91513579 2983754558384896 7580616319662292992 OUna precisazione è d’obbligo: «Non abbiamo richiesto le certificazioni che attestino la totale protezione dal rischio di contagio perché sono nominalmente previsti circa 6 mesi per la procedura, ma i risultati dei test condotti sono positivi e siamo quindi fiduciosi che i dispositivi funzionino correttamente e in sicurezza. Per come abbiamo realizzato l’oggetto – spiega ancora Troncossi – è chiaro che è indirizzato principalmente al personale medico che si trova a lavorare con pazienti positivi e quindi deve proteggersi da infezioni. Il filtro è fatto di tessuto-non-tessuto come le Ffp2 e Ffp3 che ci è stato fornito dall’azienda Farè di Varese». Una fornitura consegnata con una scena da film hollywoodiano: una staffetta della polizia stradale per accelerare i tempi.

Dopo i primi esemplari creati per testare la funzionalità, è partita la produzione di uno stock di 160 pezzi che verranno donati gratuitamente: 60 a spese dell’azienda e il resto a carico del Rotary Club di Cesena che ha coperto i costi di realizzazione senza rincari. Alla produzione di questo primo stock contribuiscono a titolo gratuito anche il Tacchificio Zanzani per la produzione dei componenti stampati in rapid prototyping, la Tranceria Gollinucci, nonché la Confartigianato che è stata fondamentale nell’interconnettere le aziende.

91036646 2991997027560649 7445569654384230400 O
Anche una staffetta della polizia stradale ha dato un contributo per la realizzazione della C-Voice Mask

In quella parola “gratuito” c’è tutto il senso dell’impresa. Si è scelta una linea di totale solidarietà verso le istituzioni: non è stato depositato un brevetto e i disegni per la realizzazione sono a disposizione di chiunque voglia farne altre a patto che non ci sia scopo di lucro. Sono già arrivate richieste dal Brasile, da Porto Rico, dal Marocco. La produzione di Cesenatico è quasi completa e verranno distribuite a varie strutture sanitarie tra cui il Bufalini di Cesena, il Rizzoli di Bologna, l’Infermi di Rimini ma anche a Matera, a Fiumicino, a Pesaro. «Aspetteremo i loro feedback per capire come muoversi in futuro. Al momento non si possono fare previsioni. Potrebbero segnalarci alcuni aggiustamenti oppure evidenziare qualche criticità. Le prove fatte finora dicono che l’utilizzo è funzionale. In ogni caso è stato un bell’esempio di collaborazione fra realtà diverse, mi auguro che questo spirito rimanga anche in futuro quando non ci saranno pandemie da affrontare».

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi