sabato
13 Settembre 2025

Addio all’avvocato ravennate Antonio Madonna. Aveva 78 anni

Cordoglio dell’Associazione piccoli proprietari immobiliari di cui è stato per anni consulente legale

Antonio Madonna AvvocatoFondatore di uno dei più noti studi legali di Ravenna, si è spento a 78 anni, l’avvocato Antonio Madonna,
«Apprendiamo la triste notizia della sua scomparsa  – scive in una nota di cordoglio la direzione dell’Associazione dei piccoli propietari immobiliari di Ravenna –. Per anni legale dell’Asppi ricordiamo Antonio Madonna con affetto, anche a nome dei numerosissimi associati che hanno usufruito delle sue consulenze e della sua tutela legale. Da qualche tempo gli associati, oltre che dei suoi servizi, usufruivano di quelli dei figli, anch’essi avvocati: Biagio e Margherita. Nell’esprimere le più sentite condoglianze alla moglie Silvia Lameri, ai figli Biagio e Margherita, Asppi di Ravenna lo saluta con grande riconoscenza».
Oltre alla consulenza per l’Asspi, di Madonna si ricorda anche l’attività di tutela legale del sindacto locale Uil e i suoi incarichi professionali come segretario del consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Ravenna e di Giudice Tributario.

 

I delfini al largo di Marina di Ravenna: tre video

Le immagini diventano virali sui social

Sono diventati virali in questi giorni i video dei delfini al largo di Marina di Ravenna. Così come segnalato in altre varie città italiane, in questi giorni di emergenza coronavirus la natura sembra volersi riprendere i propri spazi.

Pubblichiamo qui tre video, realizzati da Guardia Costiera e motovedetta di Guardia di Finanza, condivisi poi sui social, anche dal centro Cestha di Marina di Ravenna.

«Una discarica a cielo aperto al cimitero di San Michele»

Foto Cimitero San Michele

Riceviamo e pubblichiamo una segnalazione da un lettore.

Fuori dal cimitero di San Michele, a pochi chilometri da Ravenna, i cassonetti sono straripati e i rifiuti vengono ormai lasciati a terra.

Come si evince chiaramente dalla foto qui sotto.

Nel ravennate “rimbalzano” a 26 i nuovi contagi, ancora 2 i decessi da Covid-19

Si registrano anche 6 ricoverati (ma non in terapia intensiva) e 5 guarigioni complete. In totale i casi in provincia sono 827

Grafico Casi Di Covid 19Nel giorno di Pasquetta sono stati accertati nel ravennate 26 nuove positività  (18 donne e 8 uomini.
Venti pazienti sono in isolamento domiciliare in quanto tale regime è compatibile coi loro sintomi, 6 sono ricoverati, nessuno in terapia intensiva.
Sul fronte epidemiologico, si tratta principalmente di pazienti che hanno avuto contatti stretti con casi già accertati.
Come ieri sono segnalati anche due decessi: una paziente di sesso femminile di 72 anni ed uno di sesso maschile di 79. Si sono verificate 5 guarigioni complete.
Sono circa 400 le persone in quarantena e sorveglianza attiva in quanto contatti stretti con casi positivi o rientrate in Italia dall’estero.

Complessivamente i casi registrati in provincia di Ravenna sono 827, così distribuiti per Comune:
47 residenti al di fuori della provincia di Ravenna; 375 Ravenna; 114 Faenza; 53 Cervia; 61 Lugo; 27 Russi; 24 Alfonsine; 29 Bagnacavallo; 21 Castelbolognese; 8 Conselice; 10 Massa Lombarda; 3 Sant’agata Santerno; 15 Cotignola; 8 Riolo Terme; 17 Fusignano; 5 Solarolo; 8 Brisighella; 2 Casola Valsenio.

In regione 342 nuovi contagi (e 51 morti), continuano a diminuire i ricoveri

Il trend, tendenzialmente favorevole,  comprende anche 145 guarigioni. Ravenna senza variazioni di rilievo

Grafico Contagi RegioniAmmontano a 20.440 i casi di positività al Coronavirus in Emilia-Romagna, 342 in più rispetto a ieri. E hanno raggiunto quota 99.047 i test effettuati, 2.343 in più rispetto a ieri. L’aggiornamento è fissato alle 12 di oggi, lunedi 13 aprile.

Complessivamente, 8.946 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (134 in più rispetto a ieri). Sono 331 le persone ricoverate in terapia intensiva: 4 in meno di ieri. I pazienti ricoverati in terapia non intensiva negli altri reparti Covid sono 3.490 (-1).

Sono 51 nuovi decessi: 31 uomini e 20 donne.

Continuano, nel frattempo, a salire le guarigioni, che raggiungono quota 4.007 (+145), delle quali 1.923 riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione; 2.084 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Per quanto riguarda i decessi (complessivamente 2.615 in tutta la regione), Per la maggior parte sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse. I nuovi decessi riguardano 8 residenti nella provincia di Piacenza, 6 in quella di Parma, 6 in quella di Reggio Emilia, 8 in quella di Modena, 13 in quella di Bologna, (nessuno nell’imolese), 1 in quella di Ferrara, 5 nella provincia di Forlì-Cesena (1 nel forlivese e 4 nel cesenate), 2 in quella di Rimini, 2 in provincia di Ravenna.

Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 3.138 a Piacenza (38 in più rispetto a ieri), 2.573 a Parma (42 in più), 3.888 a Reggio Emilia (39 in più), 3.132 a Modena (45 in più), 2.947 a Bologna (93 in più), 345 a Imola (2 in più), 618 a Ferrara (2 in più). In Romagna sono complessivamente 3.799 (81 in più), di cui 827 a Ravenna (26 in più), 691 a Forlì (30 in più), 554 a Cesena (4 in più), 1.727a Rimini (21 in più).

Ritrovata dai poliziotti in mezzo ai campi un’anziana “scappata” da casa

La signora 82enne, affetta da Alzheimer, era scomparsa sabato sera. È stata soccorsa dagli agenti, dopo una notte all’addiaccio, malconcia ma ancora in vita

foto di repertorio

È uscita di casa nella serata di sabato scorso, sfuggendo alla sorveglianza dei parenti, una signora di 82 anni di Ravenna, residente nella periferia nord est della città. La donna, affetta dal morbo di Alzheimer, ha fatto subito perdere le proprie tracce così è scattato l’allarme per cui si sono mobilitate le volanti della Polizia della Questura ravennate.

I poliziotti hanno attivato le ricerche effettuando un vero e proprio rastrellamento a tappeto di tutte le possibili strade che la donna avrebbe potuto percorrere a piedi, estendendole anche ai parchi e giardini della città, ai fossati adiacenti la linea ferroviaria e all’interno dei terreni agricoli con fitta vegetazione.

Proprio all’interno di un campo incolto, tra il villaggio San Giovanni e la zona artigianale Bassette, nella mattinata di Pasqua, gli agenti delle Polizia  hanno ritrovato l’anziana, nascosta fra le sterpaglie e riversa in terra con numerosi graffi sul corpo che facevano temere il peggio.

Fortunatamente, anche dopo aver trascorso una notte all’addiaccio, la signora era ancora in vita ed stata subito soccorsa dal personale del 118 che l’ha trasportato d’urgenza al Pronto Soccorso dell’ospedale.

Al via nei prossimi giorni il restauro della Tomba di Dante

I lavori – dall’importo di 200mila euro – possono essere svolti in sicurezza e riguardano anche il Quadrarco di Braccioforte

Tomba Di Dante RavennaNei prossimi giorni il Comune ha programmato l’avvio degli interventi di restauro della tomba di Dante, in vista delle celebrazioni per il settecentesimo anniversario della morte del Sommo Poeta.

«Stiamo facendo una riflessione complessiva sui cantieri – dichiara il sindaco Michele de Pascale – valutando caso per caso sulla base delle modalità di svolgimento dei lavori. Nel caso del restauro della tomba di Dante parliamo di un cantiere di dimensioni ridotte, nel quale è assolutamente possibile lavorare mantenendo tutte le distanze e le misure di sicurezza, ma che per noi ha una valenza simbolica e strategica in quanto le celebrazioni dantesche sono un avvenimento importantissimo, che dovrà segnare anche il rilancio di Ravenna dopo questa crisi così pesante. Ringrazio quindi l’impresa che si occuperà del restauro e i suoi lavoratori, per la capacità di organizzazione e la disponibilità dimostrate».

Gli interventi sulla tomba – del valore di duecentomila euro – riguarderanno le parti lapidee, gli stucchi e gli intonaci. Completerà i lavori un controllo delle lastre della copertura e l’eventuale sostituzione di quelle che sarà ritenuto necessario cambiare. La previsione è quella di ultimare il restauro entro la fine di agosto.

L’obiettivo, per i prossimi giorni, è quello di riuscire a far partire anche l’intervento che riguarda il Quadrarco di Braccioforte, il piccolo giardino a destra della tomba, dove si interverrà su due dei tre sarcofagi presenti, quelli di dimensione media e piccola poiché il terzo è stato sottoposto a un intervento di messa in sicurezza e restauro conservativo già nell’agosto del 2016. Saranno oggetto d’intervento anche la porta murata e la lapide per un ulteriore costo complessivo di 95mila euro.

Beccato dai Carabinieri mentre a Pasqua fa il bagno a Marina di Ravenna

Multato un cittadino francese, sorpreso in spiaggia anche grazie all’uso dell’elicottero. Tutte le Forze dell’Ordine mobilitate

Controlli CC Covid 19Nel corso dei controlli delle forze dell’ordine, intensificati nelle festività pasquali per garantire il rispetto delle misure per il  contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, i Carabinieri della stazione di Marina di Ravenna, nel pomeriggio di Pasqua, hanno sorpreso in spiaggia un cittadino di nazionalità francese, di 37 anni, intento a fare il bagno. L’uomo è stato sanzionato ai sensi di legge per la trasgressione alle norme di non uscire e allontanarsi da casa se non per motivi di necessità. I servizi di controllo sono stati effettuati dai militari del comando provinciale di Ravenna anche grazie al supporto un elicottero del 13° Elinucleo di Forlì, che ha sorvolato il territorio a partire dalle 15,30.

Oltre all’intervento dell’Arma, nel ravennate sono stati effettuati centinai di controlli su veicoli in strada e persone, anche da parte di Polizia Stradale e Polizia Locale, in coordinamento con la Prefettura di Ravenna.
A Cervia sabato scorso sono sati effettuati dalla Polizia Loclae 287 controlli: 148 sulle attività; 139 sulle persone di cui 3 sanzionate amministrativamente e 15 in permanenza domiciliare per isolamento.

I pattugliamenti continueranno anche tutto il giorno di Pasquetta.

Foto di Massimo Argnani

Emergenza virus a Ravenna: quasi gli stessi contagi di ieri, due decessi in più

Nessuna variazione di rilievo nella tendenza all’infezione, stillicidio di vittime, appena due ricoveri

Person Holding Laboratory Flask 2280571In provincia di Ravenna sono 12 le positività rilevate oggi, 6 riguardano donne e altrettante uomini. Quattro di questi i residenti fuori provincia.
Dieci pazienti sono in isolamento domiciliare poichè completamente privi di sintomi o con sintomi leggeri, 2 ricoverati, nessuno in terapia intensiva. Sul fronte epidemiologico, si tratta principalmente di pazienti che hanno avuto contatti stretti con casi già accertati.

Si riscontrano due decessi: uno fa riferimento al paziente di 56 anni il cui decesso era già emerso ieri, l’altro ad un paziente anch’egli maschio di 95 anni.

A tuttoggi sono circa 400 le persone in quarantena e sorveglianza attiva in quanto contatti stretti con casi positivi o rientrate in Italia dall’estero.

Complessivamente i casi di contagio registrati sono complessivamente  801, così distribuiti per Comune: 47 residenti al di fuori della provincia di Ravenna; 364 Ravenna; 112 Faenza; 53 Cervia; 59 Lugo; 20 Russi; 23 Alfonsine; 27 Bagnacavallo; 21 Castelbolognese; 8 Conselice; 10 Massa Lombarda; 3 Sant’agata Santerno; 15 Cotignola; 8 Riolo Terme; 16 Fusignano; 5 Solarolo; 8 Brisighella; 2 Casola Valsenio.

In regione 436 positivi in più, 83 i morti, 463 i guariti

Si consolida la tendenza dei contagi e dei ricoveri. A Ravenna 12 nuovi casi, ma 2 decessi

Box Isolati UTI MCH 2Oggi, 12 aprile giorno di Pasqua (dati accertati alle ore 12)  sono 463 in più di ieri i casi di positività in Emilia-Romagna. Complessivamente i contagi sono saliti a 20.098.

Hanno raggiunto quota 96.704 i test effettuati, 4.945 in più. Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi, domenica 12 aprile, sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Complessivamente, 8.812 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (245 in più rispetto a ieri). 335 le persone ricoverate in terapia intensiva: sei in meno di ieri. E diminuiscono anche i pazienti ricoverati in terapia non intensiva, negli altri reparti Covid (-39).

D’altra parte, si registrano 83 nuovi decessi: 45 uomini e 38 donne.

Continuano, nel frattempo, a salire le guarigioni, che raggiungono quota 3.862 (+203), delle quali 1.953 riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione; 1.909 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Per quanto riguarda i decessi, per la maggior parte sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse. I nuovi decessi riguardano 11 residenti nella provincia di Piacenza, 18 in quella di Parma, 13 in quella di Reggio Emilia, 9 in quella di Modena, 18 in quella di Bologna, (nessuno nell’imolese), 3 in quella di Ferrara, 5 nella provincia di Forlì-Cesena (3 nel forlivese e 2 nel cesenate), 3 in quella di Rimini, 2 in provincia di Ravenna e 1 non residente in Emilia-Romagna.

Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 3.100 a Piacenza (37 in più rispetto a ieri), 2.531 a Parma (19 in più), 3.849 a Reggio Emilia (84 in più), 3.087 a  Modena (76 in più), 2.854  a  Bologna (116 in più), 343 a Imola (6 in più), 616 a Ferrara (36 in più). In Romagna sono complessivamente 3.718  89 in più), di cui 801 a Ravenna (12 in più), 661 a Forlì (19 in più), 550 a Cesena (29 in più), 1.706 a Rimini (29 in più). 

Da Piacenza a Rimini prosegue il lavoro all’interno della rete ospedaliera per il piano di rafforzamento dei posti letto messo a punto dalla Regione: sono complessivamente 5.029   quelli rilevati oggi, tra ordinari (4.456) e di terapia intensiva (573). Nel dettaglio: 615 posti letto a Piacenza(di cui 46 per terapia intensiva),1.015 Parma (69 quelli di terapia intensiva), 673  a Reggio Emilia (64 terapia intensiva), 536 a Modena(86 terapia intensiva),1.149 nell’area metropolitana di Bologna e Imola(163 terapia intensiva, di cui 16 a Imola), 288 Ferrara(38  terapia intensiva), 753 in Romagna, di cui 107 per terapia intensiva (nel dettaglio: 193 Rimini, di cui 39 per terapia intensiva; 41 Riccione; 131 a Ravenna, di cui 14 per terapia intensiva, a cui si aggiungono ulteriori 8 posti messi a disposizione da Villa Maria Cecilia di Cotignola per la terapia intensiva; 24 a Faenza, al San Pier Damiano Hospital; 99 a Lugo, di cui 10  per terapia intensiva;  89 Forlì, di cui 10 per terapia intensiva, a cui si aggiungono 40 letti ordinari nella struttura privata Villa Serena;128 a Cesena, di cui 26 per terapia intensiva).

La sociologa: «stiamo vivendo una distopica perdita dell’innocenza»

Micol Pizzolati, professoressa associata all’università di Bergamo: «Vediamo più chiaramente come i nostri destini sono collegati. Resteranno segni sulla nostra percezione della vicinanza con gli altri»

Gente Coronavirus

Micol Pizzolati, 45 anni appena compiuti, alfonsinese d’origine e ravennate-bergamasca d’adozione, è professoressa associata di sociologia all’Università di Bergamo. Ci confida la sua visione del disagio individuale e di comunità che stiamo vivendo e quali ne saranno le conseguenze.

«Nel piacere schietto di trascorrere queste giornate nell’operosa quiete casalinga con mio marito, nostra figlia liceale e il cane di famiglia, si insinua costantemente e tenacemente un dolore attonito per la situazione gravissima di Bergamo e dei contesti in cui stanno vivendo e resistendo colleghi, amici e studenti che lì mi hanno accolta poco più di due anni fa. L’invito di R&D a condividere qualche riflessione su come sarà il mio lavoro dopo questo periodo dirompente è un modo per ripensarmi lì, al mio posto, tra un tempo ancora indefinibile.

Il lavoro di sociologo consiste – anche – nel comprendere come le persone danno senso all’esperienza di vivere ed essere in relazione, osservandole e ascoltandole. Ammetto di pensare, oggi, a questo lavoro con pudore, come se osservare e fare fossero collocabili ai due estremi della reazione possibile alla pandemia.

Mico Pizzolati Sociologa
Micol Pizzolati

Però penso altrettanto che sia, già oggi, nostro compito e responsabilità documentare l’impatto fisico ed emotivo delle alterazioni nella vita quotidiana durante la diffusione del contagio e la ridefinizione delle strutture sociali che determinano le disuguaglianze. Alcuni gruppi di ricerca italiani e numerosi colleghi stranieri stanno facendo sforzi e tentativi in queste direzioni.

Nella comunità sociologica internazionale si sta anche imbastendo un confronto sugli scenari che, come studiosi, avremo di fronte nel mondo post emergenza e su come potremo e dovremo indagarli e comprenderli. Tutta la ricerca sociale, connessa o meno con la pandemia, sarà interessata da profondi cambiamenti. Per chi studia, come ho fatto per alcuni anni, i processi che caratterizzano i sistemi di cura e le dimensioni attraverso cui prendono forma le rappresentazioni sociali ed individuali della malattia lo scenario sarà totalmente trasformato.

Ma altrettanto radicale sarà la trasformazione in tutti i contesti e processi sociali e relazionali che siamo soliti studiare, come il rapporto tra scienza, tecnologia e società, le politiche sociali ed educative, il mercato del lavoro e le sue trasformazioni, la religione e la laicità, i movimenti sociali, le relazioni di genere, i comportamenti devianti, la comunicazione e i media, i processi migratori, la famiglia e i rapporti intergenerazionali.

A livello individuale e comunitario stiamo vivendo una distopica perdita dell’innocenza che ci permette di vedere più chiaramente come sono collegati i nostri destini e che lascerà segni sulla nostra percezione della vicinanza con gli altri, sulle forme di solidarietà, sull’elaborazione del dolore, della sofferenza e del lutto.
Un aspetto su cui prevedo di concentrarmi con passione sarà quello della trasformazione necessaria dei metodi di ricerca da utilizzare per comprendere le esperienze vissute dalle persone anche in relazione allo spazio e ai luoghi e alle percezioni affettive e sensoriali».

 

Ordinanza della Regione: misure prorogate, ma riaprono i supermercati alla domenica

Anche in Emilia-Romagna possono riaprire le librerie, ma a Ravenna c’è chi ha già deciso di non farlo

Foto Dante Longo Libreria
Le sorelle Alberta e Angela Longo nell’omonima libreria di via Diaz, a Ravenna, hanno deciso di non riaprire

Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha firmato un’ordinanza che conferma le misure ulteriormente restrittive in vigore in Emilia-Romagna e in scadenza lunedì 13 aprile, prorogandole fino al prossimo 3 maggio. Comprese quelle relative alle province di Piacenza e Rimini, al capoluogo di Medicina e alla frazione di Ganzanigo, dove, a differenza di quanto sancito dal Decreto della Presidenza del Consiglio del 10 aprile, restano sospese le attività di commercio al dettaglio di carta, cartone e articoli di cartoleria, di libri, di vestiti per bambini e neonati. Consentite invece silvicoltura e utilizzo aree forestali e cura e manutenzione del paesaggio, con esclusione delle attività di realizzazione, così come sancito dal Governo per tutto il territorio nazionale. Nella provincia di Rimini è confermato anche il piano di riorganizzazione della mobilità viaria, con l’obiettivo di rafforzare i controlli sugli spostamenti.

Librerie, rivendite di articoli di cartoleria e di abbigliamento per bambini e neonati sono invece di nuovo consentite nel resto del territorio regionale, alla pari del resto del Paese. A Ravenna, però, per esempio, non si tratterà di una riapertura automatica. Alcuni titolari di librerie (tra gli altri, Momo, Dante di Longo e Libermente) infatti hanno già annunciato che non riapriranno (continuando l’attività di consegna a domicilio) perché non in grado di garantire i livelli di sicurezza o semplicemente per contrarietà alla decisione del Governo.

Con l’avvicinarsi di due festività nazionali – 25 aprile e 1^ maggio – nelle quali tutte le attività di vendita saranno chiuse (a eccezione di farmacie, parafarmacie, edicole e distributori di carburante), si è decisa la riapertura dei supermercati la domenica, per evitare un’eccessiva affluenza negli altri giorni feriali. Il nuovo atto regionale prevede infatti che nelle giornate festive e prefestive all’interno dei centri commerciali e delle medie e grandi strutture è consentita la vendita limitatamente a farmacie, parafarmacie, edicole, tabacchi e punti vendita di generi alimentari, di prodotti per l’igiene personale, la pulizia e l’igiene della casa, gli articoli di cartoleria, le sole attività alle quali può essere consentito l’accesso. La prima domenica di apertura sarà il 19 aprile, visto che fino a lunedì 13 resta in vigore l’ordinanza che prevede la sospensione.

Per il resto, l’ordinanza regionale conferma le misure già in vigore, a partire dal divieto di jogging o passeggiate, visto che per lo spostamento a piedi, se dovuto a ragioni di salute o per esigenze fisiologiche dell’animale di compagnia, è obbligatorio restare in prossimità della propria abitazione. Così come per le attività di produzione di cibo e alimenti che prevedono la somministrazione e il consumo sul posto e quelle che per l’asporto (comprese rosticcerie, friggitorie, gelaterie, pasticcerie, pizzerie al taglio), resta consentito il solo servizio di consegna a domicilio, nel rispetto delle disposizioni igienico sanitarie.

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