sabato
13 Settembre 2025

Arrigo Sacchi: «Gesto nobile del premier dell’Albania. L’Italia faccia squadra»

L’ex Ct di Fusignano interpellato dall’Ansa dopo che Rama aveva indicato il suo Milan come esempio per affrontare l’emergenza coronavirus

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Arrigo Sacchi

«Il premier Rama ha fatto un gesto nobile e si è dimostrato riconoscente, non è da tutti. Ha messo in campo grandi valori, ha detto “Voi ci avete salvato”».

Arrigo Sacchi, più che inorgoglito personalmente, è colpito dall’ “umanità” del premier albanese che nell’inviare aiuti all’Italia lo ha indicato ad esempio («L’Europa e il vostro Paese dovrebbero fare come il Milan di Sacchi…»).

Al telefono con l’Ansa il tecnico di Fusignano sottolinea «questa situazione fa capire che è meglio prevenire. Io l’ho sempre detto nel calcio, ma è valido in assoluto: avere strategie è meglio che fare tatticismi».

«Insomma – continua Sacchi –, la sanità la ricerca e l’istruzione, calcisticamente diremmo la preparazione, sono elementi imprescindibili per far crescere un popolo. In una civiltà prevalentemente individualista, egoista e invidiosa è facile fare squadra?».

«Comprate i prodotti del territorio». E le aziende agricole consegnano a domicilio

L’appello del presidente di Cia Romagna in una lettera rivolta ai sindaci

Il presidente di Cia Romagna, Danilo Misirocchi, ha inviato una lettera rivolta ai sindaci e ai presidenti di Provincia della Romagna in cui invita le Istituzioni, in questo momento di grande emergenza, a diffondere l’appello a comprare i prodotti agricoli del territorio e azzerare le distanze tra il campo e la tavola.

Cia Romagna a tal proposito segnala l’iniziativa online “I prodotti dal campo alla tavola”, grazie alla quale gli agricoltori del territorio danno la propria disponibilità alla consegna a domicilio, «nel pieno rispetto delle norme, e gli acquirenti possono comprare le migliori produzioni degli associati Cia della propria provincia».

A QUESTO LINK LE AZIENDE AGRICOLE DI CIA CHE CONSEGNANO A DOMICILIO, DIVISE PER PROVINCIA

«Azzerare le distanze tra il campo e la tavola per consentire a tutti, anche in questo momento di grande emergenza per il Paese, di acquistare e consumare i prodotti genuini della terra – è il testo della lettera –.  È con questo spirito che le donne e i giovani di Cia-Agricoltori Italiani, sono protagonisti di una importante iniziativa su tutto il territorio nazionale e anche nel nostro territorio.

Nel pieno rispetto delle regole dettate dai decreti governativi, infatti, donne e giovani agricoltori stanno consentendo, soprattutto ad anziani e soggetti a rischio, di non privarsi dei prodotti tipici del territorio, frutto del lavoro incessante delle aziende agricole.

Questo impegno è utile a garantire un corretto grado di sicurezza alimentare, oltre che a offrire la possibilità di acquistare i prodotti della terra.

Stiamo affrontando un momento epocale che è anche una sfida importante da vincere. Attraverso il nostro impegno cerchiamo di rivitalizzare il rapporto di comunità tra cittadini e agricoltori e tra mercato e prodotti di filiera corta:insieme riusciremo a uscire da questa emergenza.

Giovani e donne di Cia sono protagonisti sui social, in queste ore, della campagna #noinonciarrendiamo con centinaia di foto e video postati per dimostrare come gli agricoltori, anche in questo periodo di emergenza,non possono e non vogliono fermarsi

Consultando questa pagina web è possibile conoscere  l’elenco delle aziende disponibili ad effettuare la vendita con consegna a domicilio non solo dei prodotti freschi, ma anche piatti pronti preparati dagli Agrichef delle Aziende Agrituristiche, fiori recisi ed in vaso, piantine aromatiche e piante ornamentali per abbellire e colorare le case ed i balconi in questo inizio di primavera anomalo a causa dell’emergenza Coronavirus.
Consultando questa pagina è possibile trovare le aziende anche del suo territorio, coinvolte nel progetto.

I consumatori in questo momento stanno privilegiando l’acquisto di prodotti alimentari come latte, uova, frutta, verdura, legumi, farina, che registrano notevoli incrementi delle vendite . Per questo abbiamo anche chiesto ai protagonisti della Grande Distribuzione Organizzata di sostenere concretamente i nostri produttori acquistando questi e altri prodotti direttamente dalle aziende agricole del nostro Paese, che non stanno lesinando sforzi per garantire a tutti i cittadini, ogni giorno, cibo fresco e sano.
Questo è un momento particolarmente drammatico per le persone e le aziende: solo insieme e sostenendoci potremo superarlo e affrontare il futuro».

«Ravenna Entrate chiede l’imposta di soggiorno nonostante il coronavirus»

La denuncia delle consigliere comunali di Pigna e Cambierà che chiedono al sindaco un rinvio della scadenza

KeysNella tarda mattinata di oggi, Ravenna Entrate spa ha spedito una comunicazione a tutti gli operatori della ricettività del comune di Ravenna, ricordando la prossima scadenza del 15 aprile per il riversamento dell’imposta di soggiorno riscossa nel primo trimestre 2020. Lo rivelano le consigliere comunali di opposizione Veronica Verlicchi (La Pigna) e Samantha Tardi (Cambierà).

Nella comunicazione, verrebbe espressamente indicato che per quanto riguarda la scadenza dell’Imposta di soggiorno «non sono state previste deroghe dovute all’emergenza Coronavirus».

«Questa affermazione, tuttavia – scrivno Verlicchi e Tardi – contrasta con la notizia della decisione assunta dalla Giunta comunale di Bologna che tramite una nota inviata alla stampa, ha reso nota la sua intenzione di far slittare al 30 Novembre 2020, il termine per il pagamento dell’imposta di soggiorno riscossa nel primo, secondo e terzo trimestre di quest’anno da parte delle strutture ricettive.  In detta delibera, inoltre, si prevede che i gestori debbano comunque a trasmettere al Comune la dichiarazione trimestrale entro 15 giorni dalla chiusura del trimestre stesso, come previsto dal Regolamento comunale dell’imposta di soggiorno. Tutto questo, dichiarano gli amministratori comunali bolognesi, dopo aver fatto le opportune verifiche. Un Comune e un Sindaco, quello di Bologna, che dimostrano di essere concretamente vicino ai propri imprenditori e quindi anche ai loro dipendenti, in questo momento di gravissima difficoltà economica dovuta al Coronavirus. Posizione completamente diversa da quella del Comune di Ravenna che, invece, sollecita il rispetto della scadenza del 15 aprile, dimostrando di non avere alcuna attenzione per le difficoltà economiche degli imprenditori delle strutture ricettive ravennati».

Le consigliere chiedono quindi al sindaco, al fine di agevolare tutti gli operatori delle strutture ricettive ravennati  già fortemente penalizzati dall’emergenza coronavirus, di adottare nella prossima seduta, una delibera di Giunta Comunale per sospendere immediatamente la richiesta del riversamento dell’imposta di soggiorno del primo trimestre e di posticiparne la scadenza del riversamento al 30 novembre, unitamente  a quanto verrà da loro riscosso nel secondo e terzo trimestre 2020. Fermo restando ovviamente l’obbligo di trasmettere la dichiarazione a Ravenna Entrate spa entro i 15 giorni successivi alla chiusura di ogni trimestre e precisamente: 15 aprile per l’imposta riscossa nel primo trimestre 2020; 15 luglio per l’imposta riscossa nel secondo trimestre 2020; 15 ottobre per l’imposta riscossa nel terzo trimestre 2020».

Già annullati o rinviati gli eventi del “Maggio Faentino”. La ceramica va on line

La cena itinerante e la Musica nelle Aie studiano una data alternativa. Il vicesindaco: «Non ci sono le condizioni»

Cena Itinerante 2015 Corte Di Casa Sangiorgi Foto Massimo SaviottiDopo una serie di riflessioni tra operatori e assessorati, le manifestazioni che da tre anni condividevano il progetto “Maggio Faentino” hanno deciso di comunicare insieme che non ci sono le condizioni per organizzare gli eventi in programma nel prossimo maggio.

«Le misure anti-coronavirus – si legge in una nota – rendono impossibile l’organizzazione degli eventi, costruire riunioni, progetti di comunicazione e tenere insieme i tanti volontari e operatori che sono coinvolti nelle singole iniziative. Non solo. Risulta evidente che nessuno, oggi, è in grado di prevedere se e come, a maggio, saranno permessi eventi che prevedono assembramenti di cittadini. Per questi motivi il Maggio Faentino da appuntamento a tutti alla primavera 2021».

In ogni caso gli organizzatori delle diverse singole manifestazioni a calendario hanno deciso, coinvolgendo soci e collaboratori, di dare risposte diverse. Alcune iniziative, come la 100 km del Passatore saltano direttamente al 2021, altre provano la strada digitale, altre tentano una riprogrammazione, sia pure parziale.

Questo il calendario inizialmente previsto e le decisioni assunte in queste ore:

– 1/3 maggio, Borgo Indie: la manifestazione che si teneva tra Faenza e Brisighella legata al tema delle produzioni locali, in particolare legate al mondo food, non si farà. Al momento prevale l’idea di pensare direttamente alla edizione 2021. Gli organizzatori non escludono un evento più piccolo in autunno.
– 7/10 maggio Musica nelle Aie: non si farà. Gli organizzatori al momento ipotizzano un evento minore domenica 11 ottobre, in una sola giornata, con dettagli e contenuti ancora da definire.
– 15/17 maggio Cena Itinerante: Distretto A week end non si farà. Al momento prevale l’idea di un appuntamento autunnale in occasione della Notte dei becchi, 11 novembre, San Martino. Quando il progetto del distretto partì, la cena aveva due appuntamenti, uno a maggio e uno a novembre. L’idea, quindi, è di recuperare una data simbolica nel mondo del distretto A, poi messa da parte. Nei prossimi mesi si valuteranno le condizioni e gli aspetti organizzativi. Di sicuro non sarà “la cena itinerante” ma un evento speciale dedicato ai 10 anni del Distretto A.
– 16/17 maggio Buongiorno Ceramica: si farà ma on-line. Si tratta di una manifestazione nazionale che unisce le 46 città italiane della associazione italiana città delle ceramiche e che investe la propria attenzione sulle botteghe ceramiche. In questi giorni si sta lavorando per organizzare una grande piattaforma digitale dove mettere in rete il lavoro delle botteghe ceramiche italiane e i musei tematici. Dettagli e contenuti saranno presto comunicati.
– 17/ 18 maggio, Concorso Internazionale delle Rose, organizzato dall’istituto scolastico di Persolino, new entry nel progetto di comunicazione comune. Per il concorso internazionale delle rose si sarebbe trattato del suo primo anno. Non si farà e non ci sono proposte alternative. Si valuterà se organizzarlo nel 2021.

«È stata una scelta dolorosa ma inevitabile – afferma il vice sindaco e assessore alla cultura Massimo Isola -. Non esistono le condizioni minime per ipotizzare di organizzare eventi di questa portata. Non si riuscirebbe a costruire un robusto lavoro organizzativo e non ci sono certezze sul domani. Non solo, ciò che manca è certamente il “clima” che è uno degli elementi fondamentali per queste manifestazioni. Oggi siamo tutti impegnati nella battaglia sanitaria, siamo vicini alle persone e alle famiglie che soffrono, a chi in prima linea dedica le proprie energie per bloccare questa situazione. Tutte le nostre energie oggi vanno in questa direzione. Poi certo, dal punto di vista culturale e turistico dobbiamo iniziare a pensare al “dopo”, e lo stiamo iniziando a fare, ma nel rispetto dei tempi e del buonsenso. E’ quindi con rammarico che siamo costretti a sospendere le attività 2020 del Maggio Faentino ma siamo convinti che nel 2021 la manifestazione collettiva si farà e sarà straordinaria. Voglio ringraziare, anche a nome del Sindaco Giovanni Malpezzi, i tanti volontari e operatori che in questa fase difficile e dolorosa hanno saputo essere costruttivi come sono soliti essere. Tutti. Una grande comunità creativa, coesa e vitale, che produce una energia della quale abbiamo e avremo sempre più bisogno».

Un minuto di silenzio e bandiere a mezz’asta per le vittime e gli operatori sanitari

Provincia e comuni di Ravenna aderiscono all’iniziativa dell’Anci

91429690 2692118140917805 4565140147875610624 OAnche Provincia e Comune di Ravenna parteciperanno domani, 31 marzo, al minuto di silenzio esponendo le bandiere a mezz’asta per ricordare le vittime del coronavirus, “onorare il sacrificio e l’impegno degli operatori sanitari e come segno concreto di sostegno e speranza rivolto alla comunità ravennate e al Paese che sta affrontando la grande emergenza causata dal Covid 19”.

L’invito a questo gesto di lutto e di solidarietà, che si svolgerà alle 12, viene dall’Associazione nazionale comuni italiani che ha raccolto l’iniziativa lanciata dal presidente della Provincia di Bergamo, Gianfranco Gafforelli. Un modo per rafforzare il sentimento di unità nazionale con il pensiero rivolto alle persone decedute a causa del Coronavirus e alle loro famiglie.

Hanno già aderito anche i principali comuni della provincia.

Arco Lavori assicura i dipendenti contro il coronavirus: «Un segnale necessario»

Una copertura che prevede specifiche misure di salvaguardia nell’eventualità che qualcuno dovesse contrarre il virus

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Emiliano Battistini

Il consorzio ravennate Ar.Co. Lavori, che già da alcune settimane ha attivato per i propri dipendenti la modalità del telelavoro per permettere il proseguo della piena attività, ha deciso di mettere in atto una ulteriore modalità di attenzione nei confronti del personale.

È stata infatti stipulata una nuova copertura assicurativa, estesa a tutti i dipendenti, che prevede specifiche misure di salvaguardia nell’eventualità che qualcuno di loro dovesse contrarre il coronavirus, per qualsiasi motivo.

«Speriamo naturalmente che si tratti di una misura destinata a non essere mai utilizzata – sottolinea Emiliano Battistini, direttore generale di Ar.Co. Lavori -: ma ci è parso comunque un segnale necessario, nei confronti dei nostri operatori che continuano a lavorare, seppure da casa, in un periodo particolarmente delicato come quello attuale».

Confcommercio e Confesercenti al Governo: «Emergenza liquidità, serve denaro fresco»

I presidenti ravennati scrivono a Conte: «Ancora troppa burocrazia. Abbiamo aziende con un calo di fatturato del 90 percento»

Negozi Chiusi CoronavirusMauro Mambelli, presidente Confcommercio Ravenna, e Mauro Tagiuri, presidente Confesercenti Ravenna, hanno inviato una lettera sull’emergenza coronavirus al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte e al ministro dell’Economia e Finanze Roberto Gualtieri e per conoscenza al presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini,  al sindaco di Ravenna Michele de Pascale e ai parlamentari locali.

Di seguito il testo della lettera:

Gentile Presidente, gentile Ministro,

la tragedia che sta colpendo il nostro Paese richiede a noi tutti un grande impegno e sacrifici finalizzati al superamento dell’emergenza epidemiologica.

Le nostre aziende sono protagoniste, in prima linea, con una chiusura gravosa, ma necessaria, nella convinzione che la salute pubblica sia la priorità assoluta.

Ciononostante si tratta di una tragedia assoluta per il mondo del commercio, del turismo, della ristorazione, dei pubblici esercizi, della piccola e media impresa in generale, che rischia di essere irreparabile.

Per Ravenna, città turistica, per il nostro territorio che vanta otto monumenti riconosciuti dall’Unesco, questa emergenza sta minando profondamente il tessuto economico con ripercussioni sul fatturato delle aziende che in alcuni casi sfiora il 70 – 90%. Una città che ora sta facendo i conti anche con un calo dei traffici commerciali e passeggeri del porto, essendo Ravenna lo scalo marittimo della Regione Emilia-Romagna.

Alla grande comune preoccupazione per la salute, ora si aggiunge la pesante incognita per il futuro delle nostre aziende chiuse o quasi da ormai un mese, e chissà per quanto ancora, prive del flusso di cassa che consente loro di operare, avendo oramai da tempo, vista la perdurante crisi economica, dato fondo a tutte le risorse aziendali e anche personali, per sopravvivere.

Il tema della liquidità è dunque per noi il tema centrale.

Senza clienti, senza incassi, ma con dipendenti, contributi, tasse, affitti, bollette, mutui impegni pregressi, per non parlare della merce e delle scorte, la situazione per noi può diventare esplosiva, con risvolti non solo economici, ma anche sociali e umani pesantissimi.

La drammaticità e l’urgenza della situazione che potrebbe durare per altre settimane se non mesi, non viene pienamente colta dai decreti governativi sin qui emanati.

Infatti, se la moratoria sui mutui sembra in dirittura d’arrivo, ancora troppo burocratica appare la partita per nuovo credito. I risultati debbono essere visibili da subito. I bisogni sono più urgenti.

Un solo esempio per far capire a che punto la burocrazia sia arrivata: per ogni pratica di richiesta di ammortizzatori sociali è dovuto il pagamento del bollo di 16,00 euro. E’ assurdo, vista la situazione, che per queste pratiche sia previsto l’obbligo del bollo. Sono piccole cose che non vanno però nella direzione di aiutare le imprese.

Un segnale chiaro e inequivocabile da parte del Governo sarebbe poi il posticipo al 31 dicembre di tutte (nessuna esclusa) le scadenze fiscali e tributarie.

Il rischio di chiusura di tante imprese potrebbe diventare una dolorosa realtà: il nostro appello al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro dell’Economia e delle Finanze è che siano disponibili fondi immediati, denaro fresco e veloce, una sorta di piano Marshall, come è stato scritto, per le piccole e medie imprese commerciali e turistiche.

Per preservare posti di lavoro, per consentire alle imprese di continuare la propria attività, per proteggere le persone dalla perdita di reddito, occorre garantire una massa di liquidità adeguata allo stato di necessità, aumentando anche in maniera ciclopica il debito pubblico.

Il nostro appello è per un aiuto rapido, tangibile, sostenuto (come tra l’altro sta già avvenendo in altri Paesi) per superare questo terribile momento e consentire alle migliaia di imprenditori, spina dorsale della nostra economia, di tornare alla normalità nel più breve tempo possibile”.

Coronavirus, «in Emilia-Romagna si azzereranno i contagi dal 28 aprile»

Lo studio dell’Einaudi Institute for Economics and Finance

Woman In Face Mask Checking Thermometer 3987152Il 28 aprile (nel caso più ottimistico, con un intervallo di dieci giorni che fa ipotizzare il 9 maggio nell’eventualità più “sfortunata”) si potrebbero azzerare le nuove diagnosi di contagio da Covid-19 in Emilia-Romagna. È la stima che emerge da una ricerca dell’Einaudi Institute for Economics and Finance (Eief), centro di ricerca universitaria di Roma sostenuto dalla Banca d’Italia ma del tutto indipendente.

La base statistica è costituita dai dati aggiornati al 30 marzo dalla Protezione civile.

Allargando l’orizzonte al resto dell’Italia, l’obiettivo diventa la seconda o la terza settimana di maggio, con la Toscana che a oggi pare essere la regione più indietro nel tentare di abbassare la curva dei contagi.

Va tenuto presente – citiamo l’articolo del Corriere della Sera – che i dati sulle singole regioni sono soggetti a forti revisioni di giorno in giorno, perché un numero relativamente ridotto di nuovi casi può far variare di molto le estrapolazioni. Per questo va seguita soprattutto la tendenza nazionale, fondata su una base di dati più vasta, ed essa oggi indica l’orizzonte di maggio anche se si tiene conto di possibili valori fuori dalla norma che potrebbero arrivare nelle prossime settimane.

Allerta meteo gialla per lo stato del mare: previste onde di tre metri

Nei territori comunali di Ravenna e Cervia, per tutta la giornata del 31 marzo

OndeDalla mezzanotte di oggi, lunedì 30 marzo, alla mezzanotte di domani, martedì 31, sarà attiva nel territorio del comune di Ravenna e del comune di Cervia l’allerta meteo numero 23, per stato del mare, emessa dall’Agenzia regionale di protezione civile e da Arpae Emilia-Romagna. L’allerta è gialla.

Le istituzioni raccomandano «di mettere in atto le opportune misure di autoprotezione e comunque si ricorda che, nell’ambito delle misure di contenimento e contrasto della diffusione del Coronavirus, gli spostamenti sono consentiti solo per motivi di lavoro, salute, necessità».

Sono previste onde tra 2,5 e 3,2 metri.

Smog, boom di Pm10 anche in provincia di Ravenna: «Polveri dal Mar Caspio»

Arpae fornisce la causa: «Un trasporto a grande scala proveniente da Est»

1584557289476.jpg Coronavirus Le Polveri Sottili Accelerano ContagioBen 140 microgrammi per metro cubo di Pm10 a Rimini, 133 a Savignano sul Rubicone, 117 a Ravenna, 112 a Imola, 110 a Faenza e Ferrara, 101 a Parma e 98 a Bologna. Sono le concentrazioni di polveri fini registrate sabato 28 marzo in Emilia-Romagna, valori elevatissimi e inusuali, soprattutto a fine marzo.

Solo due giorni prima (giovedì 26 marzo), i valori erano compresi tra 3 e 25 (µg/m3).

«La causa più probabile dell’impennata dei valori – registrata anche nelle altre regione del Nord – sembra essere un trasporto a grande scala proveniente da Est. Da sabato infatti, grandi masse d´aria particolarmente ricche di polveri sono arrivate sull’Emilia-Romagna provenienti dall’area del Mar Caspio», spiegano in una nota i tecnici di Arpae.

 

Divieto di circolazione: sanzionato senzatetto, accolto in un dormitorio

In totale tre segnalazioni: le altre sono un automobilista e un uomo che tagliava rami in un parco pubblico

IMG 5548Durante i controlli per il rispetto del divieto di circolazione introdotto per evitare i contatti fra persone e la diffusione del coronavirus, la polizia locale di Ravenna nel pomeriggio del 29 marzo ha sanzionato un senzatetto. L’uomo, di nazionalità straniera, è stato identificato e si è detto disponibile a essere accolto in un dormitorio.

È una delle tre persone sanzionate nella giornata. Le altre due sono un uomo che tagliava dei rami in un’area verde pubblica in via Orioli, ed è stato sanzionato per violazioni al regolamento comunale del verde, e l’altra è un automobilista che non aveva una motivazione per circolare.

In totale gli interventi per verificare possibili assembramenti in violazione dal Dpcm sono stati una decina.

Crisi coronavirus, aiuti per la spesa: due milioni ai ravennati in difficoltà

Saranno assegnate o direttamente ai cittadini per l’acquisto di generi alimentari e di prima necessità o attraverso la rete del volontariato e associazioni

Dovrebbero essere circa due milioni di euro le risorse assegnate ai diciotto comuni della provincia di Ravenna nell’ambito delle ultime decisioni del Governo per aiutare le famiglie in difficoltà con la spesa. La comunicazione viene dal sindaco di Ravenna e presidente della Provincia, Michele de Pascale. Di quei due milioni, circa 800mila saranno per il comune capoluogo.

Si tratta di misure e risorse per la solidarietà alimentare «che saranno assegnate o direttamente ai cittadini e alle cittadine per l’acquisto di generi alimentari e di prima necessità o attraverso la rete del volontariato e associazioni ed enti del Terzo settore attivi nella distribuzione alimentare».

De Pascale le definisce cifre significative e  indispensabili per affrontare le prossime settimane: «Stiamo attraversando un momento straordinariamente difficile, inaspettato e del quale purtroppo non conosciamo la durata, che ha portato in condizioni di bisogno anche persone che fino a pochi giorni fa erano economicamente autosufficienti. Già da domani saremo operativi per informare i cittadini su come accedere a questo tipo di aiuti mediante gli sportelli del servizio sociale, e invito, laddove ci fosse un reale bisogno, a mettere da parte qualsiasi forma di remora e farne richiesta».

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