lunedì
08 Settembre 2025

I nomi: il nuovo coronavirus si chiama Sars-Cov-2 e causa la malattia Covid-19

La terminologia fissata dall’Organizzazione mondiale della sanità. Un’ampia famiglia di virus respiratori che possono causare malattie da lievi a moderate. In tutto il mondo sono sette quelli umani, alcuni identificati diversi anni fa

I coronavirus (CoV), come si legge sul sito dell’Istituto superiore di sanità (Iss), sono un’ampia famiglia di virus respiratori che possono causare malattie da lievi a moderate, dal comune raffreddore a sindromi respiratorie come la Mers (sindrome respiratoria mediorientale, Middle East respiratory syndrome) e la Sars (sindrome respiratoria acuta grave, Severe acute respiratory syndrome). Sono chiamati così per le punte a forma di corona che sono presenti sulla loro superficie.

I coronavirus sono comuni in molte specie animali (come i cammelli e i pipistrelli) ma in alcuni casi, se pur raramente, possono evolversi e infettare l’uomo per poi diffondersi nella popolazione. I coronavirus umani conosciuti ad oggi, comuni in tutto il mondo, sono sette, alcuni identificati diversi anni fa (i primi a metà degli anni Sessanta) e alcuni identificati nel nuovo millennio. Un nuovo coronavirus è un nuovo ceppo di coronavirus che non è stato precedentemente mai identificato nell’uomo.

Il 9 gennaio 2020 l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha dichiarato che le autorità sanitarie cinesi hanno identificato un nuovo ceppo di coronavirus mai identificato prima nell’uomo (provvisoriamente chiamato 2019-nCoV, poi classificato ufficialmente con il nome di Sars-CoV-2), associato a un focolaio di casi di polmonite registrati a partire dal 31 dicembre 2019 nella città di Wuhan, nella Cina centrale. L’11 febbraio l’Oms ha annunciato che la malattia respiratoria causata dal nuovo coronavirus è stata chiamata Covid-19 (Corona virus disease).

La Covid-19 si manifesta spesso con sintomi moderati (febbre, tosse, dolori articolari), che solo nei casi più seri portano a gravi polmoniti e a complicazioni che possono essere letali. Il tempo di incubazione – cioè il periodo che intercorre tra il momento in cui si è entrati in contatto con il virus e quando si manifestano i primi sintomi – non è ancora completamente chiaro. In linea di massima, passano dai 2 ai 14 giorni prima di manifestare i sintomi.Di solito con le malattie infettive si diventa contagiosi quando si iniziano ad avere i primi sintomi, ma ci sono comunque patologie in cui si è contagiosi anche nel periodo di incubazione. Secondo alcune ricerche, questo potrebbe essere il caso della Covid-19, ma si attendono ulteriori conferme. Un’ipotesi è che in alcune persone la malattia causi sintomi lievi, tali da mantenere gli individui attivi e inconsapevoli di essere malati: questi continuano ad andare al lavoro e a condurre una normale vita sociale, facendo aumentare il rischio di nuovi contagi.

Il nuovo coronavirus (Sars-CoV-2) si diffonde da persona a persona tramite le piccole gocce che emettiamo con la respirazione, con i colpi di tosse o con uno starnuto. Il contagio può essere diretto, per esempio se si è vicini a qualcuno infetto che starnutisce, oppure per via indiretta, se il virus è presente su oggetti o superfici. Le vie di contagio indiretto possono essere numerose, ma seguono uno schema piuttosto simile: l’infetto tossisce o starnutisce portandosi una mano alla bocca e poi tocca qualcosa, come la maniglia di una porta; una persona non infetta tocca quella maniglia e poi si tocca il viso, portando inconsapevolmente il virus verso le mucose della bocca e del naso, o ancora verso gli occhi, con il concreto rischio di infettarsi.

Nuovo coronavirus: in Emilia-Romagna in totale 26 casi, 22 sono tra Piacenza e Parma

Riscontrata anche la prima positività in Romagna: è un uomo over 70 di Rimini. La Regione ha reperito un milione di mascherine chirurgiche da utilizzare in ospedali e ambulatori

Medici ObiettoriIl totale delle positività al nuovo coronavirus (Sars-Cov-2) in Emilia-Romagna raggiunge quota 26 alle 19 del 25 febbraio. Gli ultimi tre casi diagonisticati sono due cittadini di Modena, entrambi parenti di una persona già risultata positiva, e uno a Piacenza. La distribuzione territoriale è quindi la seguente: 18 a Piacenza, 4 a Parma, 3 a Modena e 1 a Rimini. Questo l’aggiornamento fatto oggi in Regione, a Bologna, dall’assessore alle Politiche per la Salute, Sergio Venturi.

Per quanto riguarda i nuovi casi di Covid-19 (il nome assegnato alla malattia) rilevati oggi, sette in totale, dei due parmigiani rilevati dal laboratorio dell’Università di Parma, uno ha trascorso periodi di permanenza a Codogno ed è in isolamento a domicilio. L’altro, che aveva avuto contatti con la zona rossa del Lodigiano, è ricoverato nel reparto di Malattie Infettive dell’ospedale di Parma. Negli altri due casi rilevati dal Crrem, il Centro di riferimento regionale per le emergenze microbiologiche del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna, si tratta di un’operatrice sanitaria dell’ospedale Piacenza, in isolamento a domicilio, e di una persona di Rimini, ricoverata in ospedale, di ritorno da un viaggio all’estero. Su quest’ultimo caso proseguono gli approfondimenti sul piano epidemiologico. Per quanto riguarda gli altri due casi registrati nel modenese, si tratta appunto di parenti della persona già ricoverata ieri, riconducibile al focolaio lombardo: si trovano ora in Terapia intensiva. Ancora da definire sul piano epidemiologico la situazione del secondo caso di positività registrato a Piacenza.

«Nonostante la vicinanza dalle zone dei focolai – ha dichiarato l’assessore alle politiche per la salute, Sergio Venturi – il numero complessivo di casi di infezione attualmente riscontrato in Emilia-Romagna è tale, al momento, da non indurre allarmismi e conferma che le misure adottate dal nostro Servizio sanitario e dalla Protezione civile si stanno rivelando efficaci. Stiamo agendo con la massima tenacia e competenza e oggi, ancor più di ieri, siamo in grado di trasmettere un messaggio di tranquillità sulla tenuta del nostro sistema nel fare fronte alla situazione». Venturi, ancora titolare della delega alla Salute dalla precedente giunta Bonaccini in attesa del passaggio ufficiale delle consegne, fa appello a porre attenzione ai casi di sciacallaggio informativo: «L’azienda sanitaria di Modena e di Reggio Emilia hanno fatto denuncia alla polizia postale per due casi di palesi notizie false sul numero delle persone risultate infette».

In meno di 24 dall’attivazione, sono state più di undicimila le telefonate arrivate al numero verde regionale 800-033033 istituito per fornire informazioni e indicazioni. L’assessore invita quindi i cittadini ad avere pazienza perché il numero di chiamate ha ingolfato gli operatori. Anche da Ravenna erano state segnalate difficoltà per contattare il centralino.

Tra le misure di prevenzione del rischio di contagio, come aveva già annunciato dal presidente Stefano Bonaccini, la Regione ha reperito 1 milione di mascherine chirurgiche da utilizzare negli ospedali e negli ambulatori, a cui se ne aggiungeranno 500mila a settimana dalla prossima settimana, che saranno distribuite nei territori agli operatori sanitari. I primi a ricevere i dispositivi di protezione individuale saranno i medici di base e i pediatri di libera scelta. Altra misura risultata particolarmente efficace nell’individuazione di casi infetti, la scelta di effettuare tamponi e di eseguire una tac del torace a tutte le persone ricoverate con polmonite interstiziale. Inoltre, questa sera a Piacenza sarà aperto il presidio medico avanzato a protezione degli operatori, che servirà a dividere già all’ingresso i pazienti con possibili sintomi da Coronavirus dagli altri.

Liceo Scientifico di Ravenna: si studia nonostante la chiusura per emergenza virus

Tramite una sistema online gli studenti possono relazionarsi e fare esercitazioni coi docenti anche da casa

Liceo Scinetifico Ravenna
Il Liceo Scientifico Oriani di Ravenna

Al Liceo Scientifico di Ravenna si studia e ci si relaziona fra studenti e insegnati nono stante la chiusura della scuola per l’emergenza Coronavirus. Lo fa sapere con un post su facebook il dirigente scolastico dell’Istituto superiore Oriani, Gianluca Dradi, che per questo progetto di attività didattica che travalica in modo semplice ma efficace i limiti imposti dalle ordinanze di “isolamento”, ha ricevuto anche il plauso del sindaco De Pascale.

Scrive Dradi nella sua bacheca fb: «i docenti del Liceo Scientifico Oriani non lasciano soli i loro studenti in questo periodo di forzata sospensione delle lezioni. Al fine di mantenere il dialogo educativo ed il rapporto didattico anche in questa fase emergenziale, gli studenti sono stati invitati a seguire sui propri device elettronici (smartphone compresi) le attività che da domani verranno proposte dai docenti durante l’orario normalmente previsto per le lezioni mattutine. Verranno proposte, prevalentemente, esercitazioni, lezioni di ripasso, lezioni di “Cittadinanza e Costituzione”.

Questo è reso possibile attraverso la piattaforma “G Suite for education”, in uso al Liceo, ed al fatto che ogni docente e studente è assegnatario di un account personale. Con l’occasione – conclude Dradi – ringrazio il personale amministrativo, che sin da domenica si è reso disponibile a svolgere l’attività necessaria per l’annullamento delle gite di istruzione e l’invio di informative e circolari, nonché i docenti collaboratori che stamani con me hanno predisposto il progetto e tutti coloro che vi daranno attuazione».

Due milioni di euro per tutelare la pineta San Vitale e Punte Alberete

Investimenti per la riqualificazione delle pregevoli zone naturali da parte del Comune di Ravenna, della Regione e di Eni

Pineta San Vitale Canale CerbaDal 2017 al 2019 e con interventi di manutenzione e riqualificazione in corso nelle zone naturali a nord di Ravenna, sono state investite ingenti risorse, oltre 2 milioni di euro, grazie a fondi messi a disposizione dal Comune, dalla Regione Emilia-Romagna e da Eni.

Le zone naturali di Ravenna sono un patrimonio ambientale inestimabile, la cui cura costante è indirizzata a preservarne gli habitat, la fauna e la flora e a renderlo sempre più fruibile ad un turismo naturalistico e consapevole. Per questo il Comune di Ravenna programma periodicamente interventi di manutenzione progettati dal Servizio tutela ambiente e territorio. La vegetazione del sottobosco e arborea si era fatta troppo fitta e si è reso necessario un lavoro di sfoltimento per permettere una crescita più rigogliosa. Inoltre, sono state sistemate arginature e percorsi carrabili per un utilizzo più sicuro.

L’obiettivo del progetto è, da una parte, la salvaguardia della funzionalità idraulica e idrogeologica dei canali attraverso il mantenimento di arginature di protezione volte ad evitare allagamenti, nonché la conservazione della percorribilità delle carraie pinetali agli utenti, ai mezzi di servizio e a quelli antincendio.

Pineta San Vitale LavoriGli interventi in corso in questi giorni nelle aree limitrofe ai canali Cerba e Magni nella pineta San Vitale permetteranno ai visitatori di accedere in sicurezza godendo delle bellezze naturali e addentrandosi nella pineta lungo i percorsi segnalati. I lavori, con un investimento di 180mila euro, finanziato mediante il settimo accordo di collaborazione tra Comune di Ravenna ed Eni, riguardano il taglio selettivo della vegetazione arborea e interessano gli alberi morti, deperienti o in condizioni di stabilità precarie suscettibili di generare rischio idraulico, nonché l’asportazione del materiale morto dall’alveo fluviale.

A questo link il video sugli interventi più recenti https://youtu.be/bsbRsHWWbj0

Si è scelto di effettuare gli interventi con un approccio ecologico, cioè a basso impatto ambientale (la cosiddetta “manutenzione gentile”), cercando di garantire, per i corsi d’acqua e le aree limitrofe, il deflusso dell’acqua in condizioni di sicurezza, con la conservazione di una certa diversità ambientale, che offra habitat validi per la flora e la fauna. Una gestione, quindi, molto simile a quella di un corso d’acqua naturale, conservando al massimo le condizioni di naturalità e salvaguardando la vegetazione attraverso interventi mirati.

Sono anche iniziati da pochi giorni i lavori di manutenzione di una passerella pedonale, che attraversa il canale Fossatone, per collegare l’area di parcheggio dell’oasi di Punte Alberete con il percorso pedonale ad anello che permette di visitare l’area naturale protetta. Questo complesso palustre d’acqua dolce, appartenente a Rete Natura 2000 e al Parco regionale del Delta del Po, è infatti percorso da un sentiero “rialzato” con passerelle e segnaletica dedicata di recente realizzazione, provvisto di un capanno e di nuove schermature per il birdwatching.

I lavori di riqualificazione, che consistono nella sostituzione delle parti di legno ammalorate, coinvolgono sia la passerella, sia i ponticelli pedonali facenti parte del percorso con un investimento totale di circa 50mila euro. Un intervento indispensabile alla fruibilità della foresta allagata di Punte Alberete che costituisce uno dei più pregiati ecosistemi a livello nazionale e comunitario.

Tali interventi si inseriscono in un progetto strategico di rilettura complessiva dell’area volto ad affiancare alle prerogative ambientali un potenziamento della fruizione attraverso la messa in rete degli aspetti culturali e turistici. La gestione unitaria del comparto che comprende NatuRa Museo Ravennate di Scienze Naturali “Alfredo Brandolini”, l’aula didattica di Ca’ Vecchia e le aree naturalistiche su cui insistono questi interventi costituisce uno strumento importante per allineare e potenziare le diverse vocazioni e potenzialità del territorio e attivare un processo di valorizzazione integrato. Proprio in merito alla Cà Vecchia sono quasi terminati i lavori di manutenzione straordinaria dell’aula didattica, realizzati dal Servizio edilizia pubblica-edifici vincolati.
La manutenzione interna della sala didattica è finalizzata all’affidamento del servizio di gestione alla Cooperativa Atlantide di Cervia fino al 2024, che utilizzerà quegli spazi come presidio stabile e punto di partenza per escursioni e attività didattiche e divulgative di educazione ambientale.

Coronavirus: 4 nuovi casi in regione, ora sono 23. A Rimini il primo in Romagna

La persona riminese contagiata è ricoverata, di ritorno da un vaggio all’estero. Le Regioni contagiate chiedono di requisire la produzione italiana di mascherine, guanti e tute

Trial CoronavirusQuattro nuovi casi di positività al nuovo coronavirus in Emilia-Romagna che portano a quota 23 il numero totale dei contagiati sul territorio regionale. Il dato, aggiornato alle 12 del 25 febbraio, è stato divulgato dalla Regione.

Tra i quattro nuovi casi c’è il primo in Romagna, rilevato dal Crrem, il Centro di riferimento regionale per le emergenze microbiologiche del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna: è una persona di Rimini, ricoverata in ospedale, di ritorno da un viaggio all’estero. Sono in corso approfondimenti sul piano epidemiologico.

Il Crrem ha inviduato anche un altro dei quattro nuovi casi: un’operatrice sanitaria dell’ospedale Piacenza. Gli altri due, entrambi riconducibili al focolaio lombardo, sono cittadini di Parma e sono stati rilevati nel laboratorio dell’Università di Parma; uno ha trascorso periodi di permanenza a Codogno, manifestava sintomi lievi ed è in isolamento a domicilio; l’altro, che aveva avuto contatti con la zona rossa del Lodigiano, è ricoverato all’ospedale di Parma, reparto Malattie Infettive.

Complessivamente quindi, in Emilia-Romagna, i casi di positività salgono a 23: 17 a Piacenza, 4 a Parma, 1 a Modena e 1 a Rimini.

Le Regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto, quelle maggiormente toccate dalla diffusione del virus, chiedono il blocco delle esportazioni dei dispositivi di protezione individuale prodotti dalle aziende italiane e la requisizione di questo materiale. «Una misura necessaria per evitare che fra pochi giorni ci si trovi nella situazione in cui non si trovino mascherine, tute, guanti, cuffie e i dispositivi necessari, soprattutto nelle Regioni più colpite. Materiale che serve in particolare agli operatori sanitari, che stanno facendo un lavoro straordinario». Stefano Bonaccini ha posto il tema al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, «che ci ha rassicurati sul fatto che si troverà immediatamente una soluzione positiva su questo».

Attenzione al vento forte a partire da questa notte

Canne VentoDalla mezzanotte di oggi, martedì 25 febbraio, alla mezzanotte di domani, mercoledì 26, sarà attiva nel territorio del comune di Ravenna l’allerta meteo numero 9, per vento, emessa dall’Agenzia regionale di protezione civile e da Arpae Emilia-Romagna. L’allerta è gialla.

L’allerta completa si può consultare sul portale Allerta meteo Emilia-Romagna (https://allertameteo.regione.emilia-romagna.it/) e anche attraverso twitter (@AllertaMeteoRER); sul portale sono presenti anche molti altri materiali di approfondimento, tra i quali le indicazioni su cosa fare prima, durante e dopo le allerte meteo, nella sezione “Informati e preparati” (http://bit.ly/allerte-meteo-cosa-fare).

Si raccomanda di mettere in atto le opportune misure di autoprotezione, fra le quali, in questo caso, fissare gli oggetti sensibili agli effetti del vento o suscettibili di essere danneggiati.

Ordinanza Coronavirus, arrivano i chiarimenti: aperti gli impianti sportivi

I dettagli del provvedimento. Ecco cosa è sospeso e cosa no. La discriminante è il pubblico

Coronavirus MascherineMessi nero su bianco i chiarimenti applicativi dell’Ordinanza emanata il 23 febbraio dal presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e dal ministro della Salute, Roberto Speranza, per contrastare e contenere la diffusione del Coronavirus, che rimarrà in vigore in tutte le sue parti – a smentita di false notizie circolate sui social network – fino a domenica 1 marzo.

In particolare, nel testo che la Regione ha già inviato a tutte le Prefetture, voluto dal presidente Bonaccini accogliendo le sollecitazioni arrivate dai sindaci, si forniscono precisazioni sul punto (articolo 1, comma 2, lettera A) relativo a quali attività, iniziative e manifestazioni devono essere sospese, o quali al contrario possono continuare a svolgersi regolarmente.

Le manifestazioni pubbliche sospese
Sono da ritenere sospese tutte quelle manifestazioni e iniziative che, comportando l’afflusso di pubblico, esulano dall’ordinaria attività delle comunità locali; si fa riferimento ad eventi e manifestazioni di natura sportiva, culturale, sociale, economica e civica, laddove esulino dall’ordinario esercizio delle attività stesse. Vanno sospese quindi:
– manifestazioni, fiere e sagre, attrazioni e lunapark, concerti, eventi sportivi che prevedano la presenza di pubblico (campionati, tornei e competizioni di ogni categoria e di ogni disciplina);
– attività di spettacolo quali rappresentazioni teatrali, cinematografiche, musicali, ecc., ivi comprese le discoteche e le sale da ballo.

Le attività che proseguono
In via generale, non sono invece ricomprese in tali attività quelle che attengono all’ordinario svolgimento della pratica corsistica e amatoriale (corsi di varia natura e allenamenti sportivi). Si precisa che potranno dunque rimanere aperti:
– i luoghi di svolgimento dell’attività corsistica ordinaria di vario tipo (es. centri linguistici, centri musicali e scuola guida);
– gli impianti sportivi (centri sportivi, palestre pubbliche e private, piscine pubbliche e private, campi da gioco, ecc.);
– in generale tutte le strutture quando le attività non prevedano aggregazione di pubblico (“porte chiuse”) o eccezionali concentrazioni di persone.

Sono escluse dalla sospensione anche:
– tutte le attività economiche, agricole, produttive, commerciali, di servizio e ricettive, ivi compresi i pubblici esercizi e le mense, ad eccezione di quelle richiamate di pubblico spettacolo e degli eventi e manifestazioni promozionali (fiere, mercati straordinari, meeting e convegni, sfilate, ecc.) che pertanto saranno sospesi.
– Le attività corsistiche aziendali, laddove non comportino significative concentrazioni di persone.
– Le attività svolte da guide e accompagnatori turistici.

In via generale, non sono sospesi gli ordinari mercati settimanali.

Attività di preminente carattere sociale: quelle non sospese
Una particolare attenzione va prestata alle attività di preminente carattere sociale. Non possono essere pertanto ricomprese nella sospensione in via generale, attività di sostegno e supporto alle persone anziane e diversamente abili (es: servizi semiresidenziali e Centri diurni).
Non si intendono sospese le celebrazioni di matrimoni ed esequie civili e religiose, anche in linea con le disposizioni adottate dalle diocesi della regione.
Non possono essere inclusi nella sospensione, in via generale, neppure i Centri di aggregazione sociale (circoli ricreativi, centri sociali, centri giovani, centri anziani, orti urbani, ecc.) per la parte di ordinaria attività.

Corsi professionali e servizi per il lavoro
L’Ordinanza (alla lettera B dell’art.1 comma 2) prevede tra l’altro la chiusura dei corsi professionali. Risulta in tal senso sospesa l’erogazione delle attività di formazione rivolte ad un gruppo classe, mentre i servizi per il lavoro erogati in forma individuale (quali colloqui di orientamento) potranno svolgersi regolarmente.

Dalle Autorità territoriali possibili ulteriori prescrizioni
Resta facoltà delle autorità territorialmente competenti disporre ulteriori e specifiche prescrizioni, laddove necessarie in ragione di particolari esigenze delle comunità locali.

Coronavirus, 18 i casi in Emilia-Romagna. Ecco il nuovo numero verde regionale

In arrivo una circolare applicativa dell’ordinanza firmata da ministero e Governatore

Trial CoronavirusSono 18 i casi di positività al coronavirus in Emilia-Romagna, di cui 15 a Piacenza, due a Parma e uno a Modena.

Il punto è stato fatto nella sede della Regione-Emilia Romagna.

È stato ribadito che è prevista la diffusione di una circolare applicativa dell’ordinanza firmata ieri dal ministro della Salute d’intesa con il presidente della Regione.

Ed è stato annunciato che è attivo il numero verde regionale al quale fare riferimento per ogni tipo di problema legato al Coronavirus. Il numero è 800 033 033.

Coronavirus, in Regione un tavolo con le forze economiche per gestire la crisi

Il presidente Bonaccini: «Necessaria una regia unica»

12(17)I riflessi dell’emergenza coronavirus su economia e mondo del lavoro, le peculiarità e necessità del territorio, le richieste e le proposte. Si è svolto oggi in viale Aldo Moro, a Bologna, alla presenza del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, un primo incontro con associazioni di categoria, imprenditori, organizzazioni sindacali aderenti al Patto per il Lavoro per analizzare la situazione e avanzare proposte.

Una riunione cui hanno partecipato anche diversi assessori della Giunta regionale uscenti (Palma Costi, Patrizio Bianchi) e altri di nuova nomina e riconfermati tra cui Vincenzo Colla, Andrea Corsini, Alessio Mammi e Raffele Donini.

Da Cgil-Cisl-Uil a Confartigianato, da Confindustria a Coldiretti a Unioncamere, tutti i rappresentanti hanno portato la propria volontà di collaborazione nella gestione della crisi e auspicato una regia unica per potersi indirizzare con chiarezza nelle scelte necessarie per ciascun comparto.

«Una regia unica che io considero indispensabile, in coordinamento con il Governo – ha detto il presidente della Regione Bonaccini, che ha voluto questo incontro – e con il contributo di ascolto di tutte le categorie interessate dai riflessi economici e sociali di questa crisi».

Una crisi che lo stesso Bonaccini ha definito «in rapida mutazione e per alcuni versi dai contorni imprevedibili: per quanto ci riguarda noi stiamo per diramare alle Prefetture e ai sindaci i dettagli della nostra ordinanza e, come Regioni, cerchiamo di rendere chiare in un quadro di coerenza, le misure assunte, ponendo al centro innanzi tutto il tema della massima prevenzione».

Da parte delle associazioni e dei sindacati sono stati posti i temi della circolazione delle merci, della retribuzione dei lavoratori, dipendenti e non, della formazione professionale e dei tempi dei genitori alle prese con la chiusura delle scuole.

In particolare, sono stati sollevati i temi dell’utilizzo della cassa integrazione, con lo stop ai contatori, della sospensione del pagamento delle rate dei mutui, della proroga del pagamento delle imposte, temi che saranno posti quanto prima al Governo, quali strumenti immediati per garantire la continuità di un sistema produttivo che assieme a Lombardia e Veneto produce il 40 percento del Pil nazionale. La Regione, per le proprie competenze, farà quanto richiesto, come ad esempio la dilazione dei tempi dei bandi per le imprese di tutti i settori.

Inoltre, è emersa la richiesta di utilizzare il metodo già vissuto ai tempi del sisma per la ricostruzione, con un coordinamento forte di tutti i livelli istituzionali, comprese tutte le pubbliche amministrazioni dello Stato, al fine di agire in modo unitario.

«Siamo in grado di gestire la crisi – ha concluso Bonaccini- : affrontando nel dettaglio ogni singola questione, usando serietà e collaborazione da parte di tutti».

Il tavolo da oggi è permanente e convocabile in qualsiasi momento in relazione alle esigenze e i cambiamenti dovuti alle ordinanze.

Coronavirus, l’Inps sospende visite mediche e «contatti fisici con gli utenti»

La decisione della direzione provinciale per le sedi di Ravenna, Faenza e Lugo

InpsLa Direzione provinciale dell’Inps di Ravenna, per contrastare la diffusione del cossidetto coronavirus, ha disposto la sospensione, “da oggi lunedì 24 febbraio fino a nuova comunicazione”, di tutte le visite mediche presso i centri medico-legali e delle attività di relazioni con il pubblico – si legge in una nota inviata alla stampa – “che contemplino il contatto fisico con gli utenti presso la sede di Ravenna e le agenzie territoriali di Faenza e Lugo”.

Il servizio di informazioni sarà reso attraverso numeri telefonici dedicati che, nelle prossime ore, saranno segnalati ai cittadini, oltre che con i consueti canali d’accesso telematici: direzione.ravenna@inps.it; agenzia.faenza@inps.it; agenzia.lugo@inps.it; direzione.provinciale.ravenna@postacert.inps.gov.it; direzione.agenzia.faenza@postacert.inps.gov.it; direzione.agenzia.lugo@postacert.inps.gov.it.

Call Center 803164 da telefono fisso gratuito – 06164164 da telefonia mobile.

Salta la danza all’Alighieri: in “cambio” ci sono i biglietti del Ravenna Festival

Annullati gli spettacoli della compagnia americana Alonzo King Lines Ballet. Un’alternativa al semplice rimborso

Alonzo King LINES Ballet Ph RJ Muna
Alonzo King Lines Ballet

L’appuntamento con l’Alonzo King Lines Ballet, in programma al Teatro Alighieri sabato 29 febbraio e domenica 1 marzo, è stato annullato, nel rispetto dell’ordinanza del Presidente della Regione Emilia Romagna e del Ministro della Salute che prevede, fra le altre misure per contrastare la diffusione del Coronavirus, la sospensione di manifestazioni ed eventi fino a domenica 1 marzo.

«È importante dare un segnale di attenzione al pubblico che dovrà rinunciare all’evento, molto atteso, con la compagnia americana – sottolinea Antonio De Rosa, Sovrintendente di Fondazione Ravenna Manifestazioni, – per questo abbiamo deciso, in alternativa al rimborso ovviamente previsto, di offrire la possibilità di ricevere un biglietto, di valore superiore, per gli spettacoli di Ravenna Festival 2020».

Chi ha sottoscritto un abbonamento alla Stagione Danza potrà richiedere, fino al 31 marzo, il rimborso della quota del singolo spettacolo; in alternativa potrà optare per un biglietto omaggio a scelta tra tutti gli spettacoli del Festival, il cui valore potrà essere fino al doppio di quello della quota abbonamento.

Chi ha acquistato il singolo biglietto al botteghino o nelle filiali de La Cassa Spa potrà chiederne il rimborso in Biglietteria fino al 15 marzo, se l’acquisto è avvenuto online dovrà invece inviare entro la stessa data un’e-mail a supportotmaster@vivaticket.com. In alternativa al  rimborso, solo presso la Biglietteria del Teatro e sempre fino al 15 marzo, si potrà ricevere un biglietto – stessa categoria, anche se di costo superiore – scegliendo tra due degli appuntamenti danza più attesi del Festival: Hofesh Shechter Company (1 luglio) o il Balletto delle Fiandre (10 luglio), entrambi al Pala De André.

Per ulteriori informazioni la Biglietteria del Teatro (tel. 0544 249244) è aperta e attiva nei consueti orari (lun-sab dalle 10 alle 13, giovedì anche dalle 16 alle 18).

Messe sospese, niente acqua santa e ostia in bocca: la Chiesa contro il coronavirus

Le decisioni della diocesi di Ravenna, che dà il via libera alle celebrazioni solo nei giorni feriali e in spazi ampi

Il vescovo Ghizzoni

Sospese le Messe per il mercoledì delle Ceneri, consentite invece quelle feriali, se celebrate in spazi ampi (non in cappelle), evitando però lo scambio della pace e la distribuzione della Comunione in bocca (verrà invece distribuita sulla mano).

Sospesi tutti gli incontri di catechismo, di oratorio, dopo scuola, attività sportive e teatrali nelle parrocchie, e le benedizioni pasquali, fino al primo di marzo. Indicazioni specifiche per come vivere l’inizio della Quaresima, nella preghiera, e in particolar modo il mercoledì delle Ceneri, il 26 febbraio.

Sono le indicazioni che arrivano dal vescovi dell’Emilia-Romagna e in particolare dalla Diocesi di Ravenna-Cervia e dall’arcivescovo, monsignor Lorenzo Ghizzoni per le attività pastorali e le celebrazioni religiose alla luce delle restrizioni imposte dall’ordinanza per contrastare la diffusione del Coronavirus sul territorio.

L’Arcidiocesi di Ravenna in tutte le attività di sua specifica competenza, in ogni ambito della vita ecclesiale, adotta in particolare le seguenti disposizioni:

  • Per i funerali, qualora il numero dei partecipanti sia elevato, si suggerisce di limitarsi al rito delle esequie nella forma più breve.
  • Ci si attenga sempre a criteri di prudenza, evitando in ogni modo concentrazione di persone in spazi ristretti e per lungo tempo. Le chiese rimangono aperte al culto e alla preghiera individuale, non a gruppi, secondo le consuetudini.
  • Fino a nuova disposizione sono sospese le celebrazioni con grande afflusso di fedeli.
  • Le messe feriali, se sono partecipate da pochi fedeli, si possono celebrare in spazi larghi (non cappelle).
  • Per i funerali, qualora il numero dei partecipanti sia elevato, si suggerisce di limitarsi al rito delle esequie nella forma più breve.
  • Nelle S. Messe si scambi l’augurio di pace solo verbalmente e si dia la S. Comunione sulla mano e non in bocca.
  • Si tolga l’acqua benedetta dalle acquasantiere.
  • Le benedizioni Pasquali sono sospese fino al primo marzo.
  • Per questa settimana sono sospesi gli incontri di catechismo e dei gruppi parrocchiali, le attività di oratorio, di dopo-scuola, sportive, teatrali, cinematografiche e ogni genere di aggregazione.
  • Il Mercoledì delle Ceneri sono sospese tutte le celebrazioni. Sarà inviata una preghiera per ricordare in casa l’inizio della Quaresima e dedicare un congruo tempo alla preghiera in famiglia, ricordando in particolare i malati, quanti sono colpiti dal corona virus e quanti in modi diversi si adoperano per limitarne le conseguenze, in particolare il personale sanitario e di ricerca scientifica. Sarà possibile seguire la Messa trasmessa dalla televisione.
  • I Centri d’ascolto della Caritas diocesana e parrocchiale sono chiusi.Previo accordo telefonico possono essere fissati colloqui strettamente necessari in questa settimana.
  • Le eventuali (solo se necessarie) distribuzioni alimentari avvengano per singolo appuntamento, mentre sono sospese le distribuzioni di vestiti.
  • Le mense parrocchiali predispongano la fornitura di pasti in porzioni singole e “d’asporto”.

«Siamo tutti interessati ad affrontare con determinazione, senza panico né leggerezza – scrive la diocesi –, una situazione che chiede vigilanza e senso del bene comune. Sperimentiamo tutti la nostra debolezza e fragilità e questo chiede risposte serie e unitarie, per trovare le soluzioni più efficaci per tutti, con la massima attenzione ma senza allarmismi. Molte riunioni sono state cancellate. Questo ci aiuterà a comprenderne il valore con maggiore profondità e ad avere più tempo per la riflessione e la preghiera personale. Sentiamo la vicinanza premurosa di Gesù, medico buono degli uomini, del quale sperimentiamo la solidarietà e la protezione e affidiamo alla intercessione di Maria, venerata con i titoli di Madonna Greca e Madonna del Pino, tutta la nostra Arcidiocesi di Ravenna-Cervia».

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