domenica
29 Giugno 2025

Altri sei mesi di proroga: l’inceneritore dei rifiuti chiuderà a fine 2019

Secondo i piani di tre anni fa l’impianto di via Romea doveva essere spento a fine 2018, poi lo slittamento a fine giugno e ora la decisione definitiva per fine anno

RAVENNA 08/05/2004. HERA DISCARICA INCENERITOREL’inceneritore dei rifiuti alla discarica di Hera in via Romea a Ravenna resterà acceso ancora sei mesi: la data di chiusura, da tempo prevista per la fine del 2018 e poi slittata a fine giugno 2019, è stata ora fissata per il 31 dicembre 2019. In quel momento avrà fine il conferimento dei rifiuti urbani nell’impianto. «È il primo degli obiettivi raggiunti ed evidenziati – spiega la Regione – nella relazione di chiusura del monitoraggio intermedio del Piano regionale dei rifiuti, che ne verifica lo stato di attuazione a tre anni dalla sua approvazione».

Secondo le informazioni fornite dalla Regione «non sarà compromessa l’autosufficienza dell’Emilia-Romagna nella gestione e nello smaltimento dei rifiuti, che sarà garantita da un lato attraverso l’efficace utilizzo degli altri impianti presenti nel territorio, secondo la programmazione definita, e dall’altro, in particolare, dall’aumento della raccolta differenziata». Su questo secondo aspetto però va ricordato che mentre lamedia regionale sale e arriva al 68 percento nel 2018 (3,7 percento in più sull’anno precedente), in provincia di Ravenna si è fermi all’ultimo posto tra le nove provincie con il 55,9 percento (solo 1,1 in più del 2017).

Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, è soddisfatto: «Volevamo una svolta ecologica nella nostra regione con un progressivo spegnimento degli inceneritori e un aumento sensibile della raccolta differenziata. Stiamo centrando gli obiettivi».

«La conferma di un impegno importante preso nel nostro territorio che va verso una concezione più moderna della gestione del ciclo dei rifiuti – spiega il sindaco Michele de Pascale –. L’impianto di Ravenna non viene chiuso per un localismo, per demagogia o per una sindrome nimby, ma viene chiuso perché è un impianto troppo piccolo e il più vecchio della regione con le peggiori performance emissive. Ravenna è un territorio che tanto ha dato e tanto dà al sistema della gestione dei rifiuti dell’Emilia-Romagna e vede oggi un risultato importante sul territorio, che si sta abbinando a uno sforzo molto importante dei cittadini di tutta la provincia di Ravenna per il passaggio a un nuovo sistema di raccolta che aumenti significativamente la raccolta differenziata».

Il primo cittadino poi ha voluto commentare la maglia nera nella differenziata: «Ravenna è stata una delle poche province che è andata a gara per il sistema di raccolta rifiuti. Questo ha impedito negli ultimi anni di effettuare cambiamenti radicali al sistema di raccolta che invece stanno avvenendo proprio in questi mesi e che già stanno dando risultati estremamente positivi. Quindi Ravenna vedrà la chiusura dell’Ire e vedrà al contempo un aumento molto significativo delle sue percentuali di raccolta differenziata».

Soddsifazione da Sinistra per Ravenna, lista nella coalizione di maggioranza: «Lo spegnimento dell’inceneritore più obsoleto della Regione è una buona notizia per la salute nostra e del Pianeta. Era un punto fondante del programma condiviso con il Sindaco de Pascale per la realizzazione del quale ci siamo molto adoperati in questi anni».

Crisi Coop, Cgil: «Per ora solo ricollocamenti di personale dagli uffici ai negozi»

La segretaria provinciale della Filcams fa il punto dopo i dati preoccupanti del bilancio del colosso Alleanza 3.0: «I lavoratori manterranno il livello di stipendio». Ma incombe un piano nazionale di 507 esuberi, ancora da definire quanti a Ravenna: in provincia nel 2018 vendite in calo del 2 percento

La situazione di Coop Alleanza 3.0 è tenuta monitorata dai sindacati del settore del commercio. Il bilancio della cooperativa ha evidenziato numeri ancora negativi per il 2018. Per quanto riguarda la provincia di Ravenna (17 punti vendita) le vendite sono calate del 2,08 percento rispetto al 2017 (a fronte di un trend complessivo dell’intero gruppo in aumento dell’1,95 percento). Coop Alleanza è nata tre anni fa dalla fusione di Coop Adriatica, Estense e Consumatori Nordest. La perdita con cui è stato chiuso il bilancio del 2018 è stata pari a 289 milioni di euro. Il presidente Adriano Turrini ha parlato di un piano di rilancio dell’azienda cooperativa e a febbraio è stata affrontata la questione di 507 esuberi previsti a livello nazionale e la trattativa con i sindacati si è chiusa a fine marzo.

La trattativa con i sindacati
Cinzia Folli, segretaria provinciale della Filcams-Cgil spiega cos’è successo: «Siamo arrivati ad un accordo con Coop che prevedeva, laddove possibile, alcuni prepensionamenti sfruttando lo scivolo della Naspi». In una sessantina di casi c’è stato invece un ricollocamento: «Alcuni dipendenti che lavoravano negli uffici saranno impiegati nei negozi». Non una mossa che si farà in maniera indiscriminata: il ricollocamento riguarderà quelle persone che ricoprivano ruoli non più previsti dopo la riorganizzazione dell’azienda. «Non si tratta di demansionamenti – specifica Folli – ma di ricollocamenti, i lavoratori terranno peraltro il loro livello di stipendio. L’alternativa era l’esubero, quindi la soluzione può dirsi soddisfacente». La discussione sui dipendenti Coop ha riguardato soprattutto le persone che lavorano negli uffici. Secondo la sindacalista si è trattato di una trattativa che non ha avuto impatto sui lavoratori. Al momento – dice la segretaria Filcams – non ci sono altri alert, oltre al caso Mercatone Uno, importanti sul fronte del commercio. «Di certo però teniamo la situazione monitorata, proprio a partire dalla Coop visti i dati di bilancio presentati. Il commercio non sta attraversando una fase facile: gli ipermercati non sembrano più essere performanti come un tempo e probabilmente hanno subito la concorrenza dell’e-commerce».

Il bilancio di Coop 2018
L’esposizione verso le banche di Coop Alleanza 3.0 è di 1,128 miliardi. Il prestito sociale è stato pari a 3,314 miliardi. In totale i debiti a bilancio sono pari a 5,260 miliardi di euro (oltre a banche e soci, tra i debitori ci sono fornitori, imprese controllate e collegate, Stato e istituti di previdenza sociale). Secondo quanto dichiarato dal presidente Turrini in un’intervista uscita ad inizio maggio, il piano è quello di riportare il margine operativo in attivo entro l’anno «recuperando 150 milioni di euro nel 2022 rispetto ad oggi». Per quanto riguarda il “rosso” del 2018 è «la conseguenza diretta e, al tempo stesso, necessaria premessa del nostro Piano di Rilancio. Siamo convinti che per perseguire al meglio la nostra missione cooperativa tramite il rafforzamento della leadership nell’attività caratteristica e il consolidamento della sostenibilità finanziaria, la Cooperativa avesse bisogno di alleggerire alcune componenti che rappresentavano un limite o un freno a una svolta piena e veloce. Per questo, abbiamo scelto di far gravare nel bilancio 2018 una quota importante di componenti non ricorrenti: volevamo segnare un punto fermo da cui ripartire più solidi, più leggeri e più veloci».

Ruba al Decathlon, denunciato un 49enne dai carabinieri

Ha passato le casse senza pagare una cuffia e due occhialini da piscina. Nei guai un ravennate incensurato

112 CarabinieriL’uomo era stato sorpreso ieri pomeriggio da una guardia giurata in servizio all’interno dell’esercizio commerciale “Decathlon” di Faenza, con della merce che aveva rubato. Quando l’equipaggio della Stazione di Granarolo Faentino è arrivato sul posto, si è trovato davanti un 49enne , residente a Ravenna, incensurato, che aveva occultato addosso una cuffia e due occhialini da piscina, per un valore di circa 40 euro, superando le casse senza pagare la merce. La merce è stata restituita all’avente diritto mentre l’uomo è stato accompagnato in caserma ed al termine delle formalità di rito, è stato denunciato all’autorità giudiziaria di Ravenna per “furto aggravato”.

«La messa in sicurezza della Statale 16 sia inserita tra le massime priorità»

Ancisi dopo la tragedia di sabato: «Varianti dell’Adriatica sono nel Piano regionale ma solo tra quelle solo di priorità secondaria. Il Pd cambi idea»

Incidente Glorie
L’incidente che ha visto coinvolto Giacomo Cavallini

Tanti, troppi  morti e feriti sulla Statale 16 da inizio 2018 ad oggi, con una ventina di scontri gravi che hanno provocato sei vittime nel tratto tra Camerlona-Mezzano-Glorie e due in quello tra Fosso Ghiaia e Mirabilandia.
A ricordare i numeri, il giorno dopo la tragedia in cui sono morte tre persone sulla Reale, è Alvaro Ancisi (consigliere di LpRa).  In questo scenario «ogni intervento preventivo sul posto, impiantistico, tecnologico o edilizio, utile a ridurne le cause, deve essere messa in campo subito, come chiesto anche dai residenti».

Per Ancisi, la soluzione strutturale è però una sola: la costruzione di due varianti dell’Adriatica, ad ampio raggio stradale, esterne a questi paesi, di cui il piano regolatore di Ravenna  ha pienamente identificato dal punto vista tecnico i tracciati: lunghi 9,82 chilometri tra Ravenna e Alfonsine e 3,65 tra Fosso Ghiaia e Mirabilandia.
«Trattandosi di strade statali, il primo passo perché vengano prese in considerazione è il loro inserimento nel Piano Regionale Integrato dei Trasporti dell’Emilia-Romagna (PRIT), da cui però, nella prima edizione del 1998, tuttora vigente, non sono mai state neppure nominate, nonostante le incessanti richieste della nostra lista civica».

Ora «con decisione tardiva della Giunta regionale, è stata inserita nella proposta di nuovo Prit la variante di Fosso Ghiaia, e, con un emendamento presentato dal Pd nella Commissione Territorio e Ambiente di venerdì scorso, quella di Mezzano. Il Pd ha invece bocciato gli emendamenti, proposti da Lista per Ravenna e presentati nella stessa commissione dal consigliere regionale della Lega Nord Pompignoli, relatore del Prit in sede di istruttoria di commissione, che in sostanza sono identici sia per Fosso Ghiaia che per Mezzano), salvo richiedere che siano con priorità 1, cioè fattibili entro il 2025». Quelli di priorità 2 scritti nel Prit – dice in sostanza Ancisi – è come se non esistessero.

Martedì il nuovo Prit sarà adottatoe e «Il Pd va incalzato perché ci ripensi, cosicché le varianti dell’Adriatica nel territorio ravennate entrino nel Prit5 sulla strada principale. Le tre parole “con priorità 1” vogliono dire: cerchiamo di fare al più presto perché la strada che attraversa Fosso Ghiaia, Camerlona, Mezzano e Glorie non si chiami più “omicida”».

«In città avremo sempre meno pini, ma il saldo degli alberi deve essere positivo»

Legambiente chiede ai Comuni più trasparenza e di rendere noti in anticipo i piani di abbattimento. Il dato: Ravenna tra le 17 città italiane con almeno un albero ogni quattro abitanti

Ravenna è tra le 17 città italiane che hanno almeno un albero ogni quattro abitanti. Lo dice l’ultima edizione di Ecosistema Urbano, il rapporto annuale sulle performance ambientali delle città stilato da Legambiente in collaborazione con Il Sole 24 Ore. In altre parole le pagelle al verde pubblico che sopravvive tra l’asfalto. Nel dettaglio a Ravenna si contano 27 alberi ogni cento abitanti, al comando della classifica c’è Modena dove addirittura ci sono più alberi che residenti (108 ogni 100).

Lorenzo Mancini, esponente della sede regionale dell’associazione ambientalista, parte da questi numeri per una riflessione sulla situazione ravennate: «Se restiamo in Emilia-Romagna e guardiamo agli esempi di Modena ma anche di Rimini, con i suoi 33 alberi ogni cento abitanti, si vede che si può fare di meglio. Sarebbe interessante che i Comuni rendessero pubblici con anticipo i piani di abbattimento e ripiantumazione sia per vedere il saldo che per facilitare il dialogo e magari valutare nel modo migliore dove realizzare gli interventi di compensazione nei casi di abbattimenti inevitabili. Sarebbe fondamentale avere un saldo positivo tra alberi tolti e alberi piantati».

Al momento le norme dispongono la necessità di ripiantumare ma non c’è un saldo minimo da garantire e nemmeno è obbligatorio dove: «In alcuni casi però sarebbe opportuno non perdere la presenza del verde in alcuni punti». È il caso recente dei pini in via Maggiore: «Una perizia del Comune ha valutato che alcune piante erano pericolanti e sono state abbattute. Magari si poteva aspettare fine luglio per la nidificazione. Come Legambiente abbiamo chiesto che si intervenga mettendo a dimora altre piante di altre essenze che danneggino meno l’asfalto». Le radici superficiali del pino domestico, albero nel dna ravennate, sono infatti spesso causa di spaccature e buche nelle strade. Un po’ alla volta li vedremo sparire e sostituiti? «Il pino è molto identitario per Ravenna, c’è anche una questione affettiva. Ma non ha caratteristiche adatte per convivere con il contesto urbano. Può darsi che nel tempo se ne vedranno meno in certi punti, l’importante è che siano altre essenze ad assolvere la funzione di verde urbano».

A volte può succedere che questa funzione la assolva un’area non proprio pensata per questo scopo. È quanto accaduto in via Nizza: un lotto di verde senza attrezzature per la fruizione è diventato una risorsa per i cittadini del quartiere Nullo Baldini. Oltre duemila le firme raccolte dalla petizione che chiede di non ridurre quello spazio per costruire una scuola nuova: «Legambiente invita sempre a privilegiare il riutilizzo prima di costruire del nuovo e la legge regionale va nella stessa direzione del consumo suolo zero. Per questo è meglio valutare prima se riqualificare l’ex scuola infermieri in via Palestro, pensando anche una viabilità che non necessariamente debba consentire di arrivare con l’auto sul cancello…».

Spadoni si aggiudica all’asta il Molino Lovatelli di Borgo San Rocco

Lo storico edificio del XIII secolo acquisito dall’azienda che sta riqualificando il mercato coperto in centro storico. Acquisizione per 650mila euro

Molino Lovatelli
Molino Lovatelli (foto Fai)

Molino Spadoni si è aggiudicato all’asta il complesso dello storico Molino Lovatelli che si trova a Ravenna nel Borgo San Rocco. La nuova proprietà scrive in una nota che l’edificio non ha per il momento una destinazione d’uso definitiva. L’acquisto è stato effettuato nell’ottica di sottrarre all’abbandono un molino che risale al XIII secolo. Molino Lovatelli era all’asta ed è stato aggiudicato al nono tentativo, alla cifra di 650mila euro.  Per ora Molino Spadoni resta concentrato sull’apertura del Mercato Coperto, non appena l’impresa incaricata dei lavori terminerà l’intervento, e su tutte le altre attività poste in essere.

La presenza della struttura è documentata fin dal 1237 e utilizzava come fonte di energia le acque del canale del Molino, che derivava dal fiume Montone e che congiungeva trasversalmente quest’ultimo con il fiume Ronco. Lo slargo di fronte all’edificio rimane testimonianza dell’antica presenza del bacino di raccolta delle acque che, attraverso tre grandi voltoni, defluivano dal molino in prosecuzione del canale Molino.

Tragedia sulla Reale: auto contro un trattore, muoiono tre persone

Le vittime: un 72enne è morto insieme ai due figli: una ragazza e un ragazzo di poco più di trent’anni

RAVENNA 29/06/2019. SCONTRO FRONTALE FRA UN’ AUTO ED UNTRATTORE. E’ Di Tre Morti Il Bilancio Provvisorio Di Un Incidente Stradale Accaduto Poco Dopo Le 15 A Glorie Di Mezzano In Provincia Di Ravenna

La Reale è di nuovo teatro di un grave incidente che questa volta è costata la vita a tre persone. Le vittime sono il 72enne Walter Cembali, residente ad Alfonsine, e i suoi due figli: la 34enne Federica Cembali e il 32enne Roberto Cembali. Vivevano nel Forlivese. Illeso il conducente del trattore, un 27enne.

L’incidente è avvenuto alle 15 a Glorie di Mezzano, all’incrocio con via Ferrovia: le tre persone morte erano a bordo di una Punto che per motivi in fase di ricostruzione dalla polizia stradale si è scontrata con un trattore che proveniva dalla parte opposta. L’utilitaria stava viaggiando da Ravenna a Mezzano. Sul luogo dell’incidente il 118 che si è portato in zona con elisoccorso e ambulanze, oltre ai vigili del fuoco e la polizia stradale. Per le tre persone a bordo della macchina non c’è stato nulla da fare. La strada è rimasta chiusa dalle 15 alle 19 per permettere i rilievi e sgombrare la sede stradale dai mezzi pubblici.

Nel pomeriggio flash mob in piazza del Popolo a favore della Sea Watch

A convocarlo su Facebook Andrea Maestri (Possibile) dopo l’arresto della capitana Carola Rackete

Italy Europe Migrants

Flash mob in piazza del Popolo alle 18.30 a favore della Sea Watch e della capitana Carola Rackete che è stata arrestata questa notte per aver attraccato a Lampedusa contro il parere del governo. L’appelle alla cittadinanza, lanciato su Facebook dal profilo dell’avvocato ravennate Andrea Maestri, ex deputato di Possibile: «Resistiamo insieme! Insieme manifestamoci! Per la pace, i diritti umani, la solidarietà, la Costituzione, lo Stato di diritto. Con le magliette rosse per i diritti umani».

 

 

Lelj non rinnova il contratto: si separano le strade del Ravenna Fc e del difensore

Calcio C / La società giallorossa: «la volontà da parte nostra era di dare continuità al gruppo che in questi anni ha trascinato la squadra verso risultati sempre più entusiasmanti. Ciò nonostante nella trattativa ha prevalso la volontà di Tommaso di affrontare nuove sfide professionali»

Lelj Renate
Il 34enne difensore Tommaso Lelj lascia il Ravenna

Si separano le strade del Ravenna Fc e di Tommaso Lelj, con il contratto del difensore trentaquattrenne che giungerà a naturale scadenza il 30 giugno, non venendo più rinnovato. Come scritto in una nota della società, «la volontà da parte nostra era di dare continuità al gruppo che in questi anni ha trascinato la squadra verso risultati sempre più entusiasmanti, come testimoniato anche dai recenti rinnovi contrattuali ad altri “senatori”. Ciò nonostante nella trattativa ha prevalso la volontà di Lelj di affrontare nuove sfide professionali». Il club giallorosso, esprimendo gratitudine per l’impegno sempre profuso dentro e fuori dal campo, augura a Tommaso «i migliori auguri per il proseguimento della carriera».

All’avvio della nuova stagione sportiva il Ravenna riparte con rinnovate ambizioni e motivazioni nell’allestire una squadra che possa ripetere i recenti risultati sportivi. Mantenendo come punto fermo il rispetto del modello aziendale che ha contraddistinto la gestione societaria fino a questo momento e che ha riportato la città nell’élite del calcio italiano.

Via ai lavori di manutenzione negli edifici scolastici: interventi per 4,468 milioni

L’interventi più costoso a Lido Adriano dove prosegue la costruzione della nuova scuola media capace di 12 aule e dotata di una palestra regolamentare per il basket e una tribuna da 90 posti

Scuola Elementare Bambini GenericaArriva l’estate e le scuole si svuotano di alunni: è il periodo migliore per realizzare lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, adeguamento o strutturali negli edifici scolastici che lo richiedono. Il valore complessivo degli interventi previsti quest’anno ammonta a 4.468.200 euro. L’intervento più consistente è a Lido Adriano dove prosegue la costruzione della nuova scuola secondaria di primo grado (scuola media), capace di 12 aule e dotata di una palestra regolamentare per il basket e una tribuna da 90 posti. È prevista l’apertura delle aule in settembre, mentre entro l’anno sarà terminata la palestra. Il costo dei lavori è di tre milioni e mezzo di euro. Sono poi tante le scuole, in città, nel forese e al mare, interessate da cantieri di manutenzione straordinaria e adeguamento.

Nella primaria (elementare) Moretti a Punta Marina Terme è prevista la prima parte dei lavori per l’adeguamento sismico della palestra e per quello alle norme di prevenzione incendi (250mila euro); a Mezzano, nella scuola secondaria di primo grado, sono in corso lavori per l’adeguamento alle norme di prevenzione incendi e alla installazione di un ascensore (200mila euro); la scuola primaria Torre in via Pavirani è interessata dalla posa di frangisole elettrificati (51mila euro) mentre alle scuole secondarie di primo grado Novello di piazza Caduti e Randi di via Marconi sono in corso lavori di rifacimento delle pavimentazioni sportive nelle palestre e di adeguamento delle attrezzature sportive (82.500euro); al Pettirosso, scuola d’infanzia a Porto Fuori, è previsto il rifacimento della copertura (93.700 euro) mentre a Castiglione, nella scuola secondaria di primo grado, è in corso il rifacimento dei servizi igienici (63mila euro); rifacimento parziale degli intonaci e tinteggiatura dei locali riguardano le scuole dell’infanzia Le Ali (38mila euro) e G. A. Monti (50mila euro); all’asilo nido Darsena in via Capodistria si sta provvedendo alla riparazione dei pilastri e alla ripresa dei calcestruzzi (27mila euro); è in corso di rifacimento il manto di copertura della scuola dell’infanzia di Madonna dell’Albero (52mila euro). Infine sono previsti interventi di adeguamento antincendio al nido di Marina di Ravenna, nella scuola dell’infanzia Il Piccolo Principe di San Pietro in Vincoli, nelle primarie Mameli di Marina di Ravenna, Torre, Cavina di Porto Fuori, Martiri del Montone di Roncalceci e nell’istituto musicale Verdi (61mila euro complessivi).

Papilloma virus, estesa la possibilità di vaccinarsi alle giovani fino a 26 anni

Il vaccino potrà essere somministrato in concomitanza della prima chiamata per lo screening del tumore del collo dell’utero

La profilassi anti-papilloma virus, già di routine per gli adolescenti di entrambi i sessi a partire dagli undici anni di età, viene estesa – gratuitamente – anche alle giovani donne fino a 26 anni,mai vaccinate in precedenza. Lo ha deciso la Giunta regionale, rafforzando il proprio impegno per la tutela della salute delle persone grazie alle vaccinazioni. In questo caso per prevenire l’infezione da Papillomavirus Umano (Hpv), causa di tumore alla cervice dell’utero e di altri tumori dell’apparato genitale maschile e femminile. Grazie al provvedimento adottato, si amplia la platea dei possibili destinatari.

«Questo è un nuovo e importante passo in avanti nell’ambito delle politiche di prevenzione sanitaria- spiega Sergio Venturi, assessore alle Politiche per la salute- che ha come obiettivo quello di contrastare con efficacia le patologie causate dal virus Hpv, riducendone la circolazione. Nel piano vaccini della nostra Regione contro le infezioni da Papilloma virus- aggiunge l’assessore- la strategia adottata in un primo tempo è stata quella di vaccinare le ragazze in età precoce per intervenire prima dell’inizio dell’attività sessuale e, successivamente, quella di introdurre la vaccinazione attiva anche per i maschi. Ora estendiamo la gratuità del vaccino ad una platea più ampia per consentire una protezione anche in età più elevata contro il rischio di lesioni che possono trasformarsi in tumori».

Il vaccino potrà essere somministrato in concomitanza della prima chiamata per lo screening del tumore del collo dell’utero. Rientrano nell’ampliamento della copertura vaccinale gratuita anche le donne che abbiamo subito recenti trattamenti per il trattamento delle lesioni Hpv correlate, per ridurre il rischio di possibili recidive. Infine, la gratuità di questa vaccinazione è stata estesa anche alle persone che debbano svolgere terapie con immunomodulatori e immunosoppressori.

I dati della copertura vaccinale regionale per Hpv, aggiornati al 31/12/2018 e raccolti dall’Anagrafe vaccinale regionale, mostrano per i diversi anni di nascita che hanno goduto dell’offerta attiva e gratuita (a partire dalle ragazze nate nel 1997) una percentuale che si aggira tra il 75 e l’80%. Per i ragazzi dodicenni nati nel 2006 (primo anno di estensione del vaccino anche ai maschi) l’adesione alla prima dose del ciclo vaccinale in Emilia-Romagna è stata alta (67,4%) e circa il 32% ha già completato il ciclo.

Anche le percentuali riferite dal ministero della Salute (aggiornamento al 31/12/2017) confermano il buon livello di copertura raggiunto in Emilia-Romagna, che si colloca tra i primi posti a livello nazionale per la vaccinazione contro l’Hpv nelle dodicenni. Prendendo in considerazione i dati riferiti alle bambine nate nel 2005 (la vaccinazione delle nate nel 2006 è ancora in corso), la percentuale di vaccinate in regione era del 71,01%, in Italia del 49,92%. /Ti.Ga.

Maratona di Ravenna, domenica 30 giugno termina il secondo step per iscriversi

Podismo / Ancora pochi giorni per poter poter partecipare a un prezzo agevolato alla 42 km e alla “mezza” in programma il 10 novembre

Maratona 2018 Partenza
La partenza della scorsa edizione della Maratona di Ravenna

È fissata per domenica 30 giugno la data entro la quale sarà possibile iscriversi a prezzo super agevolato alla 42,195 km della Maratona di Ravenna Città d’Arte, così come alla Mezza Maratona da 21,0975 km, le due gare che partiranno in contemporanea da Via di Roma, nei pressi del MAR, alle ore 9.30. Entro il 30 giugno tutti i runner potranno effettuare l’iscrizione alla Maratona a 42 euro, quota davvero conveniente per un evento di caratura internazionale come quello del prossimo autunno. Dal 1° luglio la quota passerà a 47 euro e resterà tale fino al 30 Settembre. Dal 1° ottobre ulteriore step a 53 euro fino al 5 novembre. Le iscrizioni rimarranno poi chiuse nelle giornate di mercoledì 6 e giovedì 7, prima dell’apertura dell’Expo Marathon Village, la grande tensostruttura espositiva creata in occasione dell’evento nei giardini Pubblici di Ravenna dietro la Loggetta Lombardesca. All’interno dell’Expo, aperto da venerdì 8 a domenica 10 novembre, sarà data l’ultima opportunità per iscriversi fino a pochi minuti prima del via a 65 euro. Discorso similare per la Mezza Maratona con la quota attuale di 28 euro prevista fino al 30 giugno. Dal 1° luglio si salirà a 33 euro e dal 1° ottobre a 36 euro. Iscrizione all’Expo Marathon Village dall’8 al 10 novembre a 40 euro.

Il pacco gara di Maratona di Ravenna Città d’Arte e Mezza Maratona conterrà la t-shirt ufficiale della manifestazione griffata Joma e numerosi altri prodotti e gadget. Per tutti gli iscritti che taglieranno il traguardo è prevista poi la meravigliosa medaglia in mosaico realizzata a mano con l’originale tecnica bizantina nei laboratori di Annafietta Mosaicisti in Ravenna. Una vera opera d’arte che caratterizza da nove anni la manifestazione, non acquistabile e riservata solamente ai finisher, ovvero coloro che porteranno a termine la gara alla quale hanno scelto di prendere parte.

Per quanto riguarda la Martini Good Morning Ravenna, manifestazione non competitiva da 10,5 km che partirà sempre domenica 10 novembre ma alle ore 9.45 circa, la medaglia è riservata solamente ai primi tremila iscritti a questo evento con quota a 15 euro fino al 5 novembre. Le iscrizioni alla Martini Good Morning Ravenna rimarranno comunque aperte anche dopo il superamento dei primi tremila iscritti senza nessun limite, pur senza medaglia in mosaico, e per tutti è previsto un ricco pacco gara comprensivo anche di t-shirt ufficiale Joma. Sono previste inoltre di iscrizione agevolate per società sportive e gruppi composti da almeno dieci persone. Tutte le informazioni a questo riguardo, come per qualsiasi altro dettaglio, sono consultabili sul sito web maratonadiravenna.com.

Da evidenziare inoltre le quote previste attualmente per chi sceglie di iscriversi sia a Maratona di Ravenna che a Ravenna Park Race, il trail in programma il 15 settembre nel Parco del Delta del Po quale assoluta novità per la stagione 2019 di Ravenna Runners Club. Fino al 15 agosto il pacchetto Maratona + Park Race sarà disponibile a 60 euro, mentre Mezza Maratona + Park Race a 43 euro. Quote da tenere in considerazione anche perché nel 2019 Ravenna ospiterà il campionato italiano Fidal di Maratona sia per la categoria Assoluti che per quella Master, un grande riconoscimento concesso a Ravenna Runners Club dalla Federazione italiana Atletica Leggera che ha scelto il capoluogo romagnolo quale sede di assegnazione del titolo tricolore per ben quattro volte negli ultimi cinque anni.

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