martedì
19 Agosto 2025

Nuove iscrizioni in calo, 4mila imprese in meno rispetto a 10 anni fa in provincia

Soffrono i settori più tradizionali: agricoltura, commercio e manifattura

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Alla fine del 2024 l’anagrafe delle imprese ravennati registra un bilancio negativo, con un saldo tra aperture e chiusure che si attesta a -53 unità nei dodici mesi da poco conclusi. Alle 1.922 iscrizioni di nuove attività economiche hanno fatto eco 1.975 cessazioni di attività esistenti, per un tasso di crescita della base imprenditoriale che si attesta a -0,14% contro il + 0,29% del 2023.

Rispetto alle 2.011 nuove iscrizioni del 2023, il calo è del 4,4 percento. Complessivamente sono 36.836 le imprese registrate, mai così poche in tempi recenti, quasi 4mila in meno rispetto a dieci anni fa.

Imprese Registro

Bene Turismo, Servizi e Costruzioni, soffrono Manifattura, Commercio, Agricoltura e Logistica. Queste alcune delle evidenze che emergono dai dati Movimprese sull’andamento della demografia delle imprese nel 2024, elaborati dall’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio di Ferrara Ravenna sulla base del Registro delle imprese.

A livello settoriale, il risultato del 2024 riflette dinamiche eterogenee tra i vari comparti. Fra i più dinamici, in termini di crescita imprenditoriale, sono ancora il comparto delle Costruzioni, nonostante la secca riduzione dei bonus legati al mondo dell’edilizia, e quello delle attività dei Servizi di alloggio e di ristorazione, sulla scia della ripresa del generale andamento del turismo. A fronte di questi risultati positivi, i settori più tradizionali continuano a segnalare un restringimento della platea delle imprese (Agricoltura, Commercio, Manifattura e Logistica). Oltre alle Costruzioni, che hanno fatto registrare un incremento ancora elevato (+96 unità il saldo totale dello stock rispetto al 2023, al netto delle cancellazioni d’ufficio), il cui trend risente positivamente della performance dell’Artigianato (+66 unità) ed è il settore che cresce di più, tra i comparti che nel 2024 hanno fatto registrare i risultati migliori in termini di stock, si annovera anche la filiera delle imprese turistiche, di cui Alloggio e ristorazione con +41 unità; si accompagna un vivace interesse per le attività ricreative e che favoriscono la crescita delle Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento (+26). In crescita, in ragione d’anno, anche il Credito (+42), le Consulenze professionali, tecniche e scientifiche (+34), il Noleggio, agenzie-viaggio e servizi di supporto (+31), Servizi ICT (+7) e le Altre attività dei servizi (+7).

Sul versante opposto, nell’indotto dell’edilizia, andamento negativo per le Attività immobiliari (-13); anche i settori più tradizionali continuano a segnalare un restringimento della platea delle imprese. Nell’Agricoltura il bilancio di fine anno evidenzia una riduzione complessiva di 188 imprese in meno; il Commercio ha perso 84 unità, l’Industria manifatturiera -19 e la Logistica presenta una perdita di 7 imprese.

Più dinamico il sistema delle imprese Artigiane; il contributo dell’artigianato al saldo generale è stato positivo e pari a +69 unità, come differenza tra 758 nuove imprese artigiane nate tra gennaio e dicembre e 689 che, nello stesso periodo, hanno cessato di operare. Il tasso di crescita trimestrale delle imprese artigiane (+0,70%) segnala però un arretramento, di quasi cinque decimali (circa mezzo punto percentuale) rispetto allo stesso periodo del 2023 (quando era arrivato a +1,19%).

La lettura dei dati dal punto di vista delle forme organizzative, conferma il rafforzamento strutturale del tessuto imprenditoriale ravennate, in atto ormai da anni, che appare rafforzato grazie alla significativa espansione delle imprese costituite in forma di società di capitali, cresciute del +2,9% rispetto al 2023 (+261 unità il saldo fra iscrizioni e cancellazioni, in miglioramento rispetto al +222 dell’anno prima). Questo progresso avviene a scapito delle altre forme organizzative, il cui numero si è complessivamente ridotto di oltre 310 unità (-137 le società di persone, -159 le imprese individuali, -18 le residuali “altre forme”).

Crescono le imprese giovanili: il saldo netto annuale della movimentazione (cioè la differenza fra iscrizioni e cancellazioni volontarie) è ancora largamente positivo (+258; era +379 nel 2023); positivo anche il tasso di variazione relativo (+10,3% ed era +15,3% nel 2023) anche se in rallentamento, mentre era stato progressivamente in crescita fino al 2023. Per le imprese femminili, nel 2024, il saldo della movimentazione tra aperture e chiusure è invece negativo (-37, ed era positivo e pari a +34 nell’anno precedente); l’andamento del tasso annuale scende a -0,47%, dal +0,42 dell’anno prima. Per le imprese straniere la differenza tra aperture e chiusure, sempre positiva (+235 unità), risulta però lievemente inferiore rispetto al dato del 2023 (+281). Regredisce, seppure di poco, il tasso di crescita annuale (+5,1% contro il +5,5% del 2023).

Ripartono gli incontri con gli associati, appuntamenti in tutta la provincia

Si spazierà dalla crisi dei prezzi a quella climatica, passando per le nuove strategie per tutelare il settore agricolo locale

Incontro Soci

Riparte da mercoledì 12 febbraio la campagna di ascolto e confronto di Coldiretti, un momento dedicato agli associati che toccherà via via, partendo dal capoluogo, tutti i 18 Comuni della provincia.

Al centro degli incontri i problemi che affliggono le singole filiere, a partire dalla delicata questione della crisi dei prezzi (inquadrata all’interno del contesto internazionale) e i tanti fronti aperti con l’Unione Europea, ma anche la situazione connessa al post alluvione e le difficoltà che pesano sul settore a causa degli effetti dei cambiamenti climatici e della gestione del territorio.

«I momenti di confronto con gli associati della provincia sono costanti durante tutto l’anno afferma il Presidente di Coldiretti Ravenna Nicola Dalmonte, presidente di Coldiretti Ravenna -. oggi troviamo queste ulteriori possibilità di approfondimento perché è possibile agire con concretezza per il bene degli agricoltori e della nostra agricoltura solo con trasparenza e dialogo». Sul nuovo ciclo di incontri interviene anche il Direttore Zampini :«Il nostro impegno nel rappresentare al meglio le imprese agricole viene da lontano e guarda al futuro, prendendo in mano un presente che è fatto di responsabilità, capacità d’ascolto, concretezza e perseveranza. Queste assemblee, che toccheranno l’intera provincia, sono occasioni importanti per confrontarci con gli associati su tutte le istanze aperte, ma anche per aggiornare ed informare, illustrando le strategie che Coldiretti mette in campo quotidianamente per tutelare e valorizzare l’agricoltura locale».

Quattro nuovi incontri gratuiti dedicati alle difficoltà adolescenziali

Quattro appuntamenti tra Lugo, Alfonsine, Fusignano e Massa Lombarda aperti a ragazzi, genitori e docenti

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Ripartono gli incontri di “Tiascolto”, con quattro ulteriori appuntamenti del progetto nato dal Centro delle Famiglie in collaborazione con i servizi sociali dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna dedicato alle tematiche e alle difficoltà dell’adolescenza.
L’obiettivo è quello di sensibilizzare la comunità e le famiglie sulle problematiche tipiche dell’adolescenza, attraverso l’intercettazione precoce dei segnali di disagio.

Il primo appuntamento è in programma venerdì 28 febbraio a Lugo, alle 20.30 nell’aula magna del liceo «Gregorio Ricci Curbastro», dove lo psicopedagogista Stefano Rossi,esperto di educazione emotiva, terrà un intervento su «Educare l’amore. Coltivare l’educazione emotiva degli adolescenti». Si prosegue giovedì 27 marzo, ad Alfonsine, con «Chiedimi se sono felice. Un viaggio tra immagine di sé, identità e benessere adolescenziale» di Natascia Maesi, giornalista e presidente di Arcigay nazionale. L’appuntamento è a palazzo Marini alle 20.30. All’incontro parteciperanno anche rappresentanti del Centro antidiscriminazioni Lgbti+ della Romagna.
Giovedì 3 aprile, alla sala del Carmine di Massa Lombarda (ore 21), l’attore e autore Davide Nesfun sarà protagonista di «Liberante. Participio presente del verbo liberare, ovvero colui che deve essere liberato. Nuove consapevolezze di un vecchio detenuto», spettacolo teatrale che nasce grazie all’impegno dell’associazione Kayros di Milano, che da un quarto di secolo progetta percorsi di autonomia per minori in difficoltà. Gli appuntamenti di «Tiascolto» si concluderanno martedì 22 aprile, alle 21 all’auditorium comunale di Conselice, con «Ero un bullo. La vera storia di Daniel Zaccaro», testimonianza del protagonista del libro scritto da Andrea Franzoso sulla difficile esperienza di Daniel, tra bullismo, violenze domestiche, carceri minorili ma anche la volontà di riprendere in mano la propria vita e non rassegnarsi a un destino avverso.

Gli incontri sono tutti a ingresso libero e il ciclo di eventi si affianca all’omonimo sportello «Tiascolto», attivo già da quattro anni al Centro per le famiglie. Si tratta di uno spazio di ascolto e consulenza che prevede percorsi gratuiti di consulenza psicoeducativa rivolti a famiglie, preadolescenti e adolescenti, insegnanti, educatori e operatori che lavorano con i ragazzi. Allo sportello si accede solo su appuntamento, inviando una mail a tiascolto@unione.labassaromagna.it.

Al Cisim il teatro è anche per “piccolissimi”: doppia replica per Tina&Gigi

Lo spettacolo fa parte della stagione delle Arti della Marionetta ed è dedicato a un pubblico a partire da 20 mesi

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Al Cisim lo spettacolo è per tutti, anche per i “piccolissimi”: il centro di Lido Adriano ospiterà domenica 16 febbraio la performance di teatro di figura Tina&Gigi, una produzione di Teatro del Drago (in collaborazione con la casa editrice Fatatrac) dedicata ai bambini a partire da 20 mesi. Sono previste due repliche nel corso della giornata, alle 11 e alle 17.

Lo spettacolo è tratto dai libri “Gli amici di Tina & Gigi” e “Chi sono?”  (Fatatrac-Giunti) e fa parte della stagione teatrale Le Arti della Marionetta, organizzata e diretta dal Teatro del Drago/ Famiglia d’arte Monticelli di Ravenna, in convenzione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Ravenna, e racconta la storia dell’elefantino Tina, il tigrotto Gigi, il topo Ignazio, la tartaruga Rita e il maialino Ninè, nati dalla penna dell’illustratore Andrea Rivola, e sapientemente mossi a vista da Roberta Colombo, Mariasole Brusa e Andrea Monticelli, protagonisti dello spettacolo Tina&Gigi, ultima produzione di Teatro del Drago, dedicata all’infanzia.

«Lo spettacolo Tina & Gigi è un viaggio alla scoperta dell’amicizia, delle meraviglie della geometria e della bellezza e ricchezza della diversità. – raccontano dalla compagnia -. Le forme e i colori primari si mescolano, i punti diventano linee ed infine figure: quadrato, cerchio, triangolo. Così nascono l’elefantino Tina, il tigrotto Gigi, il topo Ignazio, la tartaruga Rita e il maialino Ninè. Insieme sono una comunità, uniti nel gioco come nella vita, e proprio l’armonia e il desiderio di stare insieme danno origine ad una piacevole sorpresa».

I biglietti sono acquistabili al Cisim di Lido Adriano (viale Parini 48) un’ora prima degli spettacoli. Per le prenotazioni è possibile chiamare il 392 6664211 o scrivere a prenotazione@teatrodeldrago.it. Il costo intero del biglietto è di 7 euro, 5 per bambini, over 65 e soci Famila. La promo speciale famiglia offre 2 biglietti adulti e 2 per bambini a 20 euro,  il terzo figlio paga invece 1 euro. Lo spettacolo è fruibile anche dai possessori della “Fagiolino Card”, che garantisce 10 ingressi a 50 euro.

A Traversara riprendono le corse ordinarie dei bus

Resta soppressa la fermata del centro. Gli orari aggiornati sono consultabili sul sito di Start

Autobus Piazza

Start Romagna comunica che a partire da oggi, lunedì 10 febbraio, le linee 154, 183 e 187 riprenderanno a effettuare il loro percorso ordinario, transitando per Traversara. Le linee, avevano subito delle modifiche a seguito degli eventi alluvionali dello scorso settembre e dei lavori necessari a ristabilire la normalità.

Resta tuttora soppressa, a causa degli ingenti danni, la fermata di Traversara centro. In attesa di individuare un’alternativa gli utenti potranno utilizzare le fermate accessibili. Gli orari aggiornati delle corse sono consultabili sul sito di Start Romagna.

Marco Travaglio, sempre controcorrente: «Per un’alternativa alla stampa omologata»

Il direttore del “Fatto Quotidiano” al teatro Alighieri con uno spettacolo di satira: «Racconto l’arrivo della Meloni in Italia: sta completando la restaurazione inaugurata dal Governo Draghi, andando contro alle origini del suo partito»

marco travaglio

Al Teatro Alighieri di Ravenna martedì 11 febbraio arriva lo spettacolo I migliori danni della nostra vita: il direttore del Fatto Quotidiano e noto giornalista Marco Travaglio sarà sul palco con un’opera di satira sul mondo di oggi. Lo abbiamo intervistato.

Perché proprio uno spettacolo a teatro? A quale pubblico si rivolge?
«Per raccontare l’arrivo della Meloni alla guida del nostro paese occorre del tempo e il teatro è in grado di fornirlo, a differenza della tv, dove gli interventi sono per forza di cosa molto brevi. Sul palco si crea un’interazione in “carne e ossa” che nessun altro tipo di mezzo di comunicazione può dare: dalla platea capisci cosa funziona e cosa no, cosa fa ridere, cosa fa riflettere. E poi, per conoscere i propri lettori è necessario uscire dalla redazione. Lo spettacolo si snoda attraverso un linguaggio satirico, il pubblico a cui mi rivolgo quindi è quello che apprezza la satira: chi vuole capire veramente, senza prediche di ore, ma ridendo amaramente del nostro presente».

In che direzione si sta muovendo la democrazia, in Italia, in Occidente, nel mondo?
«La democrazia lancia grandi allarmi, ma già da tempo. Ci troviamo più precisamente in una post-democrazia e noi in Italia abbiamo fatto da cavie: qui votiamo ma il “sistema” rimane uguale. Nel 2011, per esempio, Napolitano decise di non andare alle elezioni e di istituire un governo tecnico (guidato da Mario Monti, ndr), ben sapendo che una vittoria dei 5 Stelle avrebbe cambiato le cose. E di nuovo nel 2013, quando al posto dell’ammucchiata tecnica ce ne fu una politica, guidata da Letta e dagli sconfitti alle elezioni: abbiamo potuto vedere come in realtà in Italia rimanga sempre tutto com’era prima. Non è un caso che negli anni successivi abbiano avuto successo proprio le parti escluse a quelle elezioni: nel 2018 il Movimento 5 Stelle, alle Europee del 2019 la Lega e nel 2022 Fratelli d’Italia. Oggi la Meloni sta distruggendo le politiche di cambiamento dei 5 Stelle: in Europa Conte ottenne più di 300 miliardi (con il cosiddetto “recovery plan”, ndr), la Meloni invece è tornata in negativo; ha smantellato il reddito di cittadinanza e sta completando una restaurazione inaugurata dal governo Draghi, che la fece sostanzialmente resuscitare portandola dal 12 al 26 percento, andando contro alle origini sociali, anti atlantiste, anti europeiste del suo partito, senza tassare i grandi gruppi e i grandi patrimoni; appena hanno sfiorato le lobby, Marina Berlusconi ha fatto capolino e si è compiuta un’inversione di marcia per non infastidire le persone sbagliate».

Che peso ha, che ruolo ha il giornalismo oggi, nell’età apolitica, dell’individuo e dell’intelligenza artificiale?
«Il giornalismo oggi ha un ruolo infimo, è omologato, ed è terreno fertile per una sostituzione da parte dell’Intelligenza artificiale. Per “combatterla” occorre originalità, andare controcorrente e resistere alla semplificazione del messaggio».

Come percepisce il suo ruolo di giornalista in un’Italia senza ormai penne davvero super partes, capaci di attaccare il potere a prescindere dalla parte politica?
«Mi diverto: meglio essere in pochi. E poi credo che non siamo in questa situazione per meriti miei, ma per demerito altrui. Quando iniziai a fare il giornalista una quarantina di anni fa erano centinaia a fare questo mestiere come lo faccio io. Oggi invece in molti dipendono da grandi gruppi o dalla pubblicità, a causa della crisi dell’editoria, e quindi non attaccano, non fanno domande scomode per non mettere a rischio il loro posto di lavoro. Il Fatto Quotidiano si avvale della sua indipendenza: se un grande gruppo acquista una pagina pubblicitaria siamo felici di vendergliela ma se il progetto si espande a “tutto il giornale” allora rifiutiamo perché dobbiamo poter mettere in luce tutto ciò che il potere fa, senza essere condizionati».

Il Fatto è tra i pochi giornali a crescere. Riesce a mantenersi con i suoi lettori, si può andare avanti anche così?
«Per il momento si cresce, andiamo avanti, cerchiamo di essere originali, di fare diversamente, di prendere posizioni forti quando le cose non vanno come dovrebbero. Cerchiamo soprattutto di farlo subito, non a distanza di anni, come con Monti per esempio, dove fummo tra i pochissimi a muovere critiche al momento dell’insediamento. O con l’Ucraina, dove scrivemmo nei primi mesi che la guerra l’Occidente la stava perdendo, che le sanzioni non funzionavano e che Zelensky non era altro che un burattino, un ostaggio angloamericano. Con interventi come questi abbiamo forse conquistato lettori in cerca di una via alternativa all’omologazione generale della stampa di oggi».

In questo momento cosa si sta muovendo in Italia, in Europa, di positivo, di progressivo, qualcosa che possa portare a un miglioramento politico e in generale sociale?
«Nel mio giudizio politico sono laico, applaudo il giusto, non l’incoerenza: se Trump fermasse la guerra in Ucraina io lo direi, se la Meloni tassasse i grandi gruppi io lo sottolineerei, ma se va contro ogni idea fondante del suo partito e si fa schiava dell’Europa e degli Stati Uniti io non posso che criticarla. Oggi ritengo sarebbero importanti le politiche sociali, una lotta all’atlantismo cieco, andare a prendere soldi negli extra profitti delle grandi aziende e delle grandi banche, cercare la pace e il negoziato. Vedo queste idee in piccole frange del Pd e nel Movimento 5 Stelle».

Un consiglio a noi ventenni di oggi, appassionati di storia, politica, economia, mondo, narrazione?
«Direi di informarsi, di sviluppare uno spirito critico attraverso il messaggio complesso, non con le poche frasi lampo dei social, direi di non assecondare il potere che dice che il nostro voto non conta».

Il turismo di Ravenna in una ricerca dell’Università del New Mexico

Il lavoro del professor Lanucara mette a confronto località italiane e americane a proposito di «sviluppo culturalmente sostenibile»

Valigia

Ravenna è tra i casi di studio dell’Università del New Mexico come esempio virtuoso di economia turistica. Merito di una ricerca sullo “sviluppo culturalmente sostenibile” condotta dal pugliese Lucio Lanucara, docente di relazioni internazionali alla facoltà statunitense, che mette a confronto alcune località turistiche italiane e americane per analizzarne i pregi e le criticità.

Lanucara
Lucio Lanucara

Professor Lanucara, cosa significa “turismo culturalmente sostenibile”?
«È un modello di sviluppo economico fondato sulla tutela e la valorizzazione delle risorse culturali di un territorio, intese in senso ampio. Non si tratta solo di eventi, musica e arte, bensì di tutto ciò che costituisce la storia e l’identità di un luogo, compresi gli aspetti paesaggistici. Per sostenere la comunità anziché distruggerla, lo sviluppo turistico deve essere coerente con l’identità locale. Preservando la propria cultura, una località può restare una meta turistica nel medio e lungo periodo; mentre se segue le mode, rischia di entrare in crisi nel giro di pochi anni. Ravenna è un esempio positivo in questo senso».

Uno dei problemi dell’economia turistica è la dipendenza da una domanda esterna, che può venire meno da un giorno all’altro a causa di motivi incontrollabili. La cultura può essere un antidoto a questo rischio?
«Sì, a patto che un territorio non converta la sua intera economia al turismo. Vivere al 100 percento di turismo è un errore, proprio perché può venire a mancare all’improvviso. Invece lo sviluppo culturalmente sostenibile prevede che le istituzioni, le imprese e la società civile creino un modello in cui il turismo è solo una parte dell’economia locale, intrecciata alle altre attività».

Perché l’overtourism è un problema?
«L’eccesso di turismo distrugge le risorse e i territori. Se tutti mettono in affitto la propria casa su Airbnb, non resta più nessuno a vivere in una città e perciò viene a mancare la sua identità. Se un travel influencer di Instagram porta una marea di persone in un luogo, può attirarle altrove l’anno successivo. Passate le mode, resta il deserto».

Quali località, oltre a Ravenna, ha preso in esame come esempi di turismo sostenibile?
«Piombino, Assisi, Tivoli, Ponza, Taormina, Pantelleria e alcune città pugliesi, che sto comparando con alcune città del New Mexico. Tra queste Hatch, nota in tutto il mondo per la produzione del peperoncino Jalapeño, e la capitale Santa Fe, che ha un forte patrimonio culturale e architettonico che attira molti turisti. Mi interessano i territori in cui la popolazione e le istituzioni si oppongono al fenomeno che negli Usa è definito “walmartizzazione”: quando arriva il grande capitale, le piccole attività locali scompaiono e i profitti vanno fuori dal territorio. Se si punta a far crescere il turismo, bisogna fare molta attenzione a queste derive che generano impoverimento. È sempre meglio preservare le attività e i lavoratori locali, generando una ricchezza diffusa ed equa».

Perché a Ravenna non è avvenuta la walmartizzazione?
«C’è un tessuto economico e politico che resiste nel difendere un certo modello turistico, fatto di piccole aziende a conduzione familiare che prestano una grande attenzione individuale e specifica a ogni cliente. Il contrario di ciò che fa il grande capitale. D’altronde in Romagna il mare non è il migliore d’Italia, perciò sono stati costruiti altri vantaggi competitivi, che stanno nel miglioramento dell’esperienza».

Con l’aumento del turismo in corso, c’è il rischio che il grande capitale arrivi anche qui?
«Il pericolo maggiore è con l’applicazione della direttiva Bolkestein. Mettendo a gara le concessioni sul mercato, magari in grandi lotti, sarebbe immancabile l’arrivo del grande capitale. Che farebbe ampio ricorso al lavoro esternalizzato e sottopagato, nonché agli arredi e materie prime acquistati all’estero anziché dagli artigiani locali. In generale, porterebbe la ricchezza altrove anziché lasciarla sul territorio».

Quali sono le migliori caratteristiche di Ravenna per il turismo?
«A fare la differenza è la sua unicità storicoculturale. Una bella spiaggia si trova anche in Egitto o in Albania, mentre i mosaici e i monumenti bizantini sono solo qui. Inoltre sono fondamentali il patrimonio gastronomico e i costi contenuti».

E i difetti?
«La carenza di strutture ricettive nelle località balneari, con pochi alberghi e spesso vetusti».

Sulla costa ravennate, l’assenza di alberghi è anche un elemento positivo: qui non è arrivata la cosiddetta “riminizzazione”, perciò in spiaggia domina la pineta anziché il cemento.
«Questo è un valore aggiunto; tuttavia gli alberghi si possono costruire anche a due chilometri dalla costa e mantenendoli sotto certe altezze. Altrimenti, con l’aumento della domanda turistica, c’è il rischio del dominio di Airbnb. Che porterebbe a distruggere il tessuto sociale ed economico del territorio».

Arriva il torneo di padel firmato da Vieri, una tre giorni tra sport e beneficenza

Le finali della Bobo Summer Cup si disputeranno dal 18 al 20 luglio in spiaggia libera. Il campione: «È come tornare a casa»

Sindaco Di Cervia Mattia Missiroli E Bobo Vieri

La “Bobo Summer Cup Padel 2025” farà tappa a Cervia dal 18 al 20 luglio: il format estivo che unisce sport e beneficenza è diventato ormai un evento di culto tra gli appassionati di padel e le finali di quest’anno, insieme ad altri eventi importanti saranno giocati nella spiaggia libera di Cervia.

«Stiamo lavorando a una programmazione di alto livello su sport, eventi e cultura – dichiara il sindaco di Cervia Mattia Missiroli -. Siamo molto orgogliosi di annunciare che Bobo Vieri e la sua Bobo Summer Cup Padel 2025 quest’estate hanno scelto le nostre spiagge: l’evento, di forte richiamo, oltre a portare in città famosi campioni regalerà momenti di grande sport e spettacolo».

L’evento è stato presentato oggi, domenica 9 febbraio, a Milano, alla Borsa internazionale del turismo (Bit), nei padiglioni della Regione Emilia Romagna. La Summer Cup è un circuito amatoriale di padel dove l’icona del calcio italiano Christian Vieri e i suoi amici ex calciatori sfidano i loro fan in partite piene di emozioni, divertimento e condivisione di valori: anche l’edizione 2025, infatti, avrà uno scopo benefico: supporterà l’associazione “Sostegno 70” a favore del progetto benefico “Un Brutto t1po!”, insieme per la ricerca nel campo del diabete di tipo 1 e il supporto alle famiglie dei piccoli colpiti da questa malattia.

«Mi riempie di gioia sapere che Cervia ha accolto l’evento con grande entusiasmo – ha aggiunto Vieri -. Per me è come tornare a casa, perché Cervia e Milano Marittima sono come una seconda casa. Quest’estate porterò con me grandi campioni per vivere la Romagna e la città alla quale sono affezionato da sempre».

Il Ravenna dilaga contro l’Imolese: ora è fuga vera insieme al Forlì

Serie D: altre vittorie per giallorossi e “galletti”, che approfittano del pareggio del Tau Altopascio

ravenna calcio
La festa al Benelli dopo il gol di Biagi del 2-0

A 11 giornate dalla fine, è ufficiale la fuga di Ravenna e Forlì, appaiate, in testa alla classifica del girone D del campionato nazionale di calcio di serie D (in palio solo una promozione). Con il pareggio di Corticella, il Tau Altopascio si stacca infatti a 5 punti di distanza dalla coppia di testa, che continua invece a proseguire spedita.

Il Ravenna nel derby contro l’Imolese, dopo un primo tempo non brillante concluso in vantaggio solo grazie a un autogol, ha dilagato nella ripresa con l’incornata di Biagi, il gran gol dopo serpentina del nuovo acquisto Ilari (che si è però infortunato nella stessa azione) e il rasoterra di capitan Rrapaj, vincendo 4-0 davanti ai propri tifosi.

Il Forlì invece ha vinto con il minimo sforzo (1-0) in casa dell’ultima in classifica Fiorenzuola.

Domenica prossima, 16 febbraio, il Ravenna sarà impegnato a Piacenza mentre il Forlì ospiterà il Cittadella Vis Modena, entrambe squadre che stanno lottando per evitare i play-out.

Il derby che potrebbe valere una stagione è in programma al Morgagni di Forlì il 23 marzo.

Lavori al via per il ripristino del campo sportivo alluvionato

L’intervento, dal valore di 380mila euro, sarà finanziato da una donazione del gruppo Barilla

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Sono iniziati i lavori di ripristino dell’impianto sportivo “Guido Buscaroli” di Conselice, gravemente danneggiato durante l’alluvione di maggio 2023.

L’intervento avrà un costo d 380 mila euro, e sarà finanziato grazie a una donazione della Fondazione Barilla. Ad occuparsi dei lavori (il cui termine è previsto entro la fine di luglio) è l’impresa Ingegneria Emiliana Srl di Modena.

In particolare, verrà rifatto l’impianto elettrico della centrale termica e dell’impianto di distribuzione termo-idraulica di tutti gli spogliatoi; saranno ripristinate le compartimentazioni di sicurezza nel sottotribuna, le porte interne saranno sostituite e saranno installate nuove torri faro a servizio del campo principale da calcio. La struttura sarà infine ritinteggiata.

«L’impianto Buscaroli è un punto di riferimento per lo sport nella nostra comunità di Conselice, soprattutto per le nuove generazioni – afferma il sindaco di Conselice Andrea Sangiorgi -. Un ringraziamento importante alla Fondazione Barilla per la cospicua donazione che ci permette di restituire un campo da calcio ripristinato e rigenerato. La conclusione dei lavori in estate permetterà la ripresa totale delle attività per la prossima stagione».

L’Opera di Santa Teresa entra nel terzo settore

L’iscrizione al registro e la costituzione del ramo Ets permetteranno alla fondazione di accedere a bandi pubblici e privati, erogare fondi a scopi sociali e ricevere i contributi del 5×1000

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L’Opera di Santa Teresa del Bambino Gesù entra nel mondo del Terzo Settore, grazie ala costituzione del Ramo Ets (Enti Terzo Settore) e all’iscrizione di gennaio 2025 al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore.
Attraverso il Ramo, l’Opera gestisce le attività caritative dell’ente religioso, portando avanti i principi e i valori del suo fondatore don Angelo Lolli a sostegno di uomini, donne, bambini, anziani poveri e indigenti, che vivono ai margini della società. Tra i progetti attualmente attivi nell’ETS vi sono la Mensa dei Poveri (gestita in partnership con la Caritas Diocesana), il servizio Docce, Guardaroba e Ristoro”, l’Ambulatorio della Solidarietà e lo spazio della solidarietà.
Entro l’estate, inoltre, sarà ultimato l’ampliamento della Casa della Carità “don Angelo Lolli” e inaugurato il nuovo dormitorio.

«Queste prossime aperture rappresentano opere di carità significative ed emblematiche del Giubileo della Diocesi di Ravenna – Cervia -. spiega Matteo Casadio, Amministratore del Ramo ETS -. Il Ramo permette di stringere forti sinergie con altri enti e associazioni di volontariato del territorio. È proprio grazie a tali collaborazioni che sarà possibile contribuire attivamente al sostegno alimentare, di prima accoglienza e di supporto al reinserimento nella società e nel mondo del lavoro delle persone fragili e indigenti».
L’inserimento dell’Opera di Santa Teresa fra gli enti del Terzo Settore rappresenta inoltre un’opportunità di maggior presenza sul territorio, perché consente l’accesso a bandi pubblici e privati, all’erogazione di fondi a scopi sociali e ai contributi del 5×1000. Inoltre, donando all’Opera di Santa Teresa del Bambino Gesù – ramo ETS, come privato o azienda, sarà possibile usufruire dei benefici fiscali previsti dal Codice del Terzo Settore.

Cordoglio a Faenza per Roberto Ravagli e Rita Bisi, scomparsi nell’incidente in A14

L’uomo era il titolare di un noto studio di architetti in città, la moglie lavorava come operatrice shiatsu

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Cordoglio a Faenza per la morte di Roberto Ravagli e Rita Bisi, le vittime dell’incidente di ieri pomeriggio (8 febbraio) sul tratto di A14 tra Ravenna e Faenza. La coppia sarebbe andata fuori strada a bordo della propria Volkswagen a seguito di una sbandata improvvisa.

L’uomo, di 69 anni, era titolare dal 1995 dello studio di architettura Ravagli, conosciuto in città e impegnato nella realizzazione di progetti la progettazione del seminario diocesano di Faenza, e la progettazione e direzione di numerosi lavori eseguiti all’interno della Cattedrale. La moglie invece, di 67 anni, lavorava come operatrice Shiatsu. Secondo quanto riportato da Il Resto del Carlino in edicola oggi, la coppia lascia tre figli.

Anche il sindaco di Faenza, la giunta e l’intera amministrazione comunale esprimono il proprio cordoglio per la scomparsa dei due cittadini e la vicinanza alla famiglia: «La notizia, giunta in modo improvviso e doloroso, ha scosso profondamente l’intera comunità, lasciando attoniti tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerli e apprezzarli – commentano dall’Amministrazione -. L’architetto Roberto Ravagli era un professionista stimato e apprezzato non solo a Faenza, ma anche al di fuori della nostra città, che lascia un segno indelebile con il suo impegno e la sua passione per il territorio anche nel mondo del sociale. La sua scomparsa, insieme a quella di Rita Bisi, rappresenta una perdita immensa e dolorosa per tutta la nostra comunità. «In questo momento di grande dolore, esprimiamo la nostra vicinanza e il nostro affetto ai figli della coppia, uno dei quali nostro dipendente, con il cuore rivolto a loro in segno di solidarietà e sostegno».

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