martedì
26 Agosto 2025

Pd, 41 tessere rifiutate, 211 nuovi iscritti La soddisfazione della segretaria Proni

Affluenza al voto intorno al 50 percento. Renzi in testa

Con Matteo Renzi in testa, Orlando dietro ed Emiliano assai distaccato (è nato intanto anche un suo comitato in provincia), prosegue la campagna congressuale nei circoli del Pd. In questa fase, come noto, il voto è riservato ai soli iscritti, mentre il 30 aprile sarà aperto anche a elettori e simpatizzanti. Per ora, fanno sapere dallo stesso Pd, si è registrata una partecipazione pari a metà degli iscritti (circa il 50% con alcuni picchi come il 70% a Castel Bolognese).

Inoltre, comunicano sempre da via della Lirica, “prosegue anche, con ottimi risultati, la campagna di tesseramento al partito per il 2017. Gli iscritti nella federazione provinciale di Ravenna sono 1906 pari al 33.44% dell’anno precedente. Alla stessa data nel 2016 gli iscritti erano 1344 pari al 20.86%. I nuovi iscritti sono 211, in forte crescita rispetto all’anno precedente, quando alla stessa data erano 51. Le tessere rifiutate sono 41. Nei comuni di Bagnara, Brisighella, Casola, Massa Lombarda, è già stato superato il 60% degli iscritti così come nei circoli di Piangipane, Savarna, Voltana, Castiglione di Cervia, Cervia centro e Glorie. Il migliore dato rilevato è quello di Riolo Terme che ha già registrato il 94% degli iscritti, un fatto che il Partito Democratico ritiene molto positivo in vista delle amministrative di primavera.

“Sono molto soddisfatta – ha dichiarato la segretaria del PD Eleonora Proni – della partecipazione ai congressi e dei dati del tesseramento. Non è una percentuale scontata in questo momento, segno che la volontà di molti è quella di rimanere nel nostro partito e di impegnarsi nella nostra comunità. Fare la tessera significa riconoscere la rappresentanza e la credibilità di una organizzazione che può ancora interpretare le istanze dei cittadini. Significa condividere una visione e accettare la dialettica fisiologica di un partito senza drammatizzazioni conflittuali ma con una discussione franca e costruttiva che abbia l’obiettivo di rafforzare il Pd e le istituzioni che il Pd ha la responsabilità di guidare.”

 

 

Assalto alla caserma dei carabinieri: nessuna bomba e nessun motivo

Non solo non c’era la bomba in auto, ma pare non ci sia nemmeno nessun motivo per l’assurdo gesto di due uomini che ieri, sabato 25 marzo, hanno sfondato la barriera del comando provinciale dei Carabinieri a Ravenna gridando di avere una bomba a bordo. Padre e figlio, rispettivamente di 76 e 46 anni, in città per far visita a un parente, non hanno saputo fornire ragioni plausibili per quel gesto che ora gli è costato l’arresto per una serie di reati che vanno dall’introduzione in luoghi militari a procurato allarme. Alla guida c’era il figlio, disoccupato, che potrebbe aver avuto l’idea dell’insano gesto. I due non sembravano sotto l’effetto di stupefacenti.

Sparò al parco, assolto e ora espulso Imbarcato per Tirana il 23 marzo

Su di lui aveva indagato anche l’antiterrorismo per scritte inneggianti ad Allah. Il rimpatrio per elementi di pericolosità

È stato accompagnato alla frontiera su ordine del questore Fortion Llusha, l’uomo arrestato il 17 luglio dello scorso anno per aver sparato due colpi di pistola in un’area verde in via Vulcano. Il 29enne, di origine albanese, fu arrestato e all’epoca si parlò molto di una possibile connessione con il terrorismo internazionale. La Direzione distrettuale antiterrorismo della procura di Bologna aveva però escluso legami con cellule jihadiste, orientando l’accusa verso una personalità molto disturbata e portata – in buona sostanza – ad una possibile radicalizzazione.

La sentenza del Gip è arrivata il 14 marzo: il 29enne è stato dichiarato incapace di intendere e di volere al momento dei fatti, perciò non imputabile. È stato perciò assolto e liberato e, in questo modo, si sono anche interrotte le procedure di espulsione a suo carico per motivi di sicurezza nazionale che erano state iniziate dalle procure di Ravenna e Bologna. Il questore nei giorni scorsi, sulla base degli elementi di pericolosità, ha emesso a sua volta un provvedimento di espulsione convalidato dal giudice di pace di Ravenna. Venerdì 23 marzo l’uomo è stato imbarcato su un volo di linea diretto a Tirana.

Sfondano la barriera del comando dei Carabinieri dicendo di avere una bomba

I due uomini sono ora sotto interrogatorio. Artificeri al lavoro sull’auto. Chiusa la strada, ma non c’era alcun ordigno

Momenti di tensione al Comando provinciale dei Carabinieri di Ravenna dove due uomini nella tarda mattinata hanno sfondato le barriere dicendo di avere a bordo un ordigno. Gli artificeri, giunti da Bologna, sono al lavoro ed è stata chiusa la strada per permettere le operazioni di brillamento dell’eventuale ordingno, mentre i due uomini, padre e figlio di Pordenone, sono ora sotto interrogatorio. 

Dopo ore di lavoro, è esclusa l’ipotesi di un ordigno effettivamente presente. Proseguono gli interrogatori dei due.

 

 

L’Omc per superare la crisi dell’offshore Attesi 20mila visitatori e 650 espositori

L’indotto per la città è stimato in circa 4 milioni di euro. Il sindaco: “Ravenna diventi un centro di ricerche”.

I dipendenti del settore erano novemila, oggi sono seimila. Il fatturato era di due miliardi di euro, si è dimezzato. Colpa della crisi economica che da tre anni morde il settore dell’offshore, causata dalla caduta verticale dei prezzi del petrolio, arrivati a 29 dollari al barile dopo aver toccato le vette dei 110. L’Omc del 2017 cercherà di indicare agli imprenditori la via d’uscita del settore.

La fiera inizierà mercoledì 29 marzo al Pala De André. Sia il sindaco Michele De Pascale sia il presidente della Camera di Commercio Natalino Gigante sottolineano la volontà di mantenere a Ravenna questo evento: “Sappiamo – ha detto il primo cittadino nella conferenza stampa di presentazione – che c’è molta concorrenza per avere l’Omc ma per Ravenna si tratta di un evento importante e faremo di tutto per non farcelo scappare in futuro”. Del resto le stime dicono che ogni edizione porta in città un giro di affari quantificabile in quattro milioni di euro.

I dati della crisi li ha forniti Franco Nanni, presidente del Roca (Ravenna Offshore Contractor Association). Oltre alla crisi del settore, va considerato anche l’indotto che era “superiore di 215 milioni di euro annui tra affitti di abitazioni, alberghi, ristoranti, consumi. Una media per abitante pari a circa 1.800 euro”.

Secondo De Pascale Ravenna deve diventare “il centro europeo di ricerca anche sull’utilizzo delle nuove tecnologie”. Nanni del resto definisce la città come “la capitale mediterranea dell’offshore” e “ci sono tutte le condizioni affinché l’attività possa riprendere, grazie ad un dialogo costante con le istituzioni e le aziende”. Gli imprenditori si augurano che l’Omc – che si concluderà venerdì – sia un momento di confronto e dialogo in attesa della nuova strategia energetica nazionale.

Sono attesi ventimila visitatori – seimila quelli già registrati – e importanti ospiti internazionali. Tra i nomi più attesi quello del ministro Carlo Calenda e di Claudio Descalzi, ad di Eni. Parleranno nella sessione inaugurale, alle 10.30. La fiera si sviluppa su un’area di trentamila metri quadri, ospiterà 650 espositori provenienti da trenta paesi.

 

Show cooking, arte e musica in Germania per promuovere Ravenna e Cervia

L’assessore Costantini: “Abbiamo fatto vivere un’esperienza multisensoriale, prossima tappa l’Eductour”

L’Amministrazione comunale parla di un “bilancio più che positivo per le serate di presentazione turistica in Germania, organizzate dalle due amministrazioni comunali a Düsseldorf e Berlino, con lo scopo di illustrare l’offerta del territorio di Ravenna e Cervia e mettere in evidenza il variegato calendario degli eventi”. Hanno partecipato alla trasferta anche diverse realtà imprenditoriali del territorio, tra cui il Grand Hotel Mattei, Mirabilandia, Ravenna Incoming e Cervia Turismo.

I programmi di entrambe le serate prevedevano una prima parte dedicata alla presentazione istituzionale, a cura degli amministratori e dei rispettivi servizi turismo, a seguire due show cooking a cura di chef ravennati e intrattenimenti musicali, anticipazione delle  importanti rassegne che si svolgono sul nostro territorio, spaziando dal Ravenna Festival e la Muti Accademy a Spiagge Soul e Beaches Brew.

La serata a Düsseldorf, organizzata nel locale Va Veloce Due, gestito dal ristoratore italiano Giuseppe Saitta, ha visto la partecipazione di 30 persone, tra le quali il Console generale a Colonia, Emilio Lolli e il direttore IIC Colonia, Lucio Izzo. La cena offerta è stata preparata dallo staff del Ristorante Alexander di Ravenna e in particolare dallo chef Mattia Borroni e i vini sono stati offerti dalla Cantina Treré di Faenza; intrattenimento musicale della serata a cura del Trio Mariquita, terzetto d’archi romagnolo.

Alla serata di Berlino, hanno preso parte 80 partecipanti, tra i quali alcuni funzionari della nostra ambasciata e il rappresentante del Governo federale. La cena è stata preparata dallo chef ravennate Mauro Paglialonga, titolare del ristorante Sala da mangiare a Berlino. Per concludere DJ set del DJ Lappa, ad anticipazione del Beaches Brew.

“Questa è solo una prima azione per costruire relazioni e per incrementare la reputazione delle destinazioni di Ravenna e Cervia nel mercato della Germania del nord – commenta l’assessore al turismo, Giacomo Costantini – abbiamo scelto per cominciare le città di Düsseldorf e di Berlino in virtù dei numerosi collegamenti aerei attivati con l’aeroporto di Bologna, anche attraverso vettori low cost come Air Berlin e Ryanair. Le iniziative hanno avuto grande partecipazione e coinvolgimento. Abbiamo voluto far vivere un’esperienza multi-sensoriale raccontando l’identità del nostro territorio attraverso il gusto, con la nostra cucina squisita; l’udito, con intrattenimenti musicali che parlano di noi, tradizionali e più contemporanei; la vista, attraverso le meravigliose immagini del nostro territorio, evidenziando il forte legame della città d’arte con il mare e il patrimonio naturalistico. Ci siamo presentati come una destinazione non sovraccarica, in grado di offrire il vero lifestyle italiano. Il prossimo passo – continua l’assessore Costantini – sarà un eductour, ovvero una serie di visite guidate alle bellezze del nostro territorio studiate apposta per tour operator selezionati”.

L’iniziativa è costata circa 30mila ed è finanziata con i fondi destinati alla promozione turistica della Regione, con la compartecipazione dei due comuni. Tutti i soggetti privati che hanno partecipato alla spedizione hanno invece coperto le proprie spese.

Nato il comitato provinciale di Articolo 1 Gli ex Pd all’hotel Cube l’8 aprile  

Sarà presente la capogruppo al Senato Cecilia Guerra

Dopo i pesanti addii al Pd di Vasco Errani, Miro Fiammenghi e Gianandrea Baroncini, dopo la costituzione dei gruppi consiliari in alcuni comuni, come Ravenna e Faenza, sabato 8 aprile si presenta al pubblico il comitato promotore provinciale di Articolo 1 – Movimento democratico e progressista.

L’appuntamento è alle 15, all’Hotel Cube a Ravenna (via Luigi Masotti, 2, Fornace Zarattini) con la capogruppo al Senato Cecilia Guerra che sarà presente al debutto pubblico del nuovo movimento della sinistra. Il nuovo movimento ha avviato la campagna di adesione e si è dato alcuni strumenti di comunicazione e informazione: la pagina Facebook “Articolo 1 – Movimento Democratico e Progressista Ravenna” (www.facebook.com/democraticiprogressisti.ravenna) e la mail democraticiprogressisti.ra@gmail.com per un rapporto diretto tra i cittadini e il comitato promotore provinciale.

L’obiettivo, si legge in una nota “è quello di ricostruire a livello nazionale un centro sinistra aperto e plurale per un nuovo progetto di governo; e vuole dare, anche a Ravenna, un riferimento per quella scissione silenziosa, ma di massa, che in questi anni si è allontanata dalla politica, non trovando luoghi, interlocutori o proposte credibili ai problemi che la crisi crea. A livello locale, raccogliendo la domanda di iscussione e dialogo, si vuole creare uno spazio di confronto e partecipazione, che si colloca alla sinistra del Pd pur mantenendo una salda natura progressista e di governo, aperto a tutti coloro che vogliono dare il proprio contributo di idee e impegno politico.”

Scoperta rivendita abusiva di tabacchi in un bar accanto a un distributore

Trovati 24 kg di sigarette. Fuori dal locale anche l’insegna blu con la T presa da un’attività che aveva chiuso

Vendeva sigarette senza autorizzazioni tenendole in bella vista, come un regolare Sali e Tabacchi e aveva perfino installato all’esterno l’insegna con la T blu, recuperata da un’attività che aveva chiuso i battenti. Impossibile, insomma, per i clienti accorgersi che la rivendita, un bar annesso a un distributore di benzina, era in realtà abusiva. È invece quanto hanno scoperto i militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Ravenna, nell’ambito dei servizi in materia di generi di monopolio, “a seguito di una mirata attività di intelligence”, spiegano dal Comando, che vi hanno rinvenuto 24 kg di sigarette e tabacco senza alcun regolare permesso. I Finanzieri, quindi, dopo essere entrati nel locale ed aver constatato l’effettiva mancanza di qualsivoglia titolo autorizzativo, anche provvisorio, hanno sottoposto a sequestro tutte le sigarette ed i tabacchi presenti, deferendo all’Autorità Giudiziaria il responsabile della rivendita non autorizzata, il quale rischia anche l’applicazione della sanzione accessoria della chiusura dell’esercizio ovvero la sospensione della licenza o dell’autorizzazione.

Ladri in fuga tra i campi Spari in aria dei carabinieri

Fine mattinata concitato nella zona di Madonna dell’albero

Un fine mattinata a dir poco concitato è stato quello di ieri nelle zone intorno a Madonna dell’Albero. Poco prima di mezzogiorno infatti sull’E45 le forze dell’ordine hanno fermato un furgone a bordo del quale sono poi risultate bici rubate da un negozio nelle Marche per un valore di alcune decine di migliaia di euro, come riportano i quotidiani locali. I due a bordo del mezzo, però, di fronte alle forze dell’ordine sono fuggiti attraverso I campi con I militri a rincorrerli che hanno anche sparato alcuni colpi in aria. La caccia all’uomo tuttavia non ha dato esiti e I due sono ancora ricercati.

Provincia: l’esposto del presidente e l’allarme dei sindacati contro i tagli

Secondo i lavoratori mancano 12milioni e non si potrà garantire sicurezza su 800 km di strade e 18 istituti scolastici

Dopo l’esposto in Procura presentato dal presidente della Provincia Michele de Pascale, in linea con quanto fatto da molte altre province per segnalare: «la gravità della situazione a tutela della amministrazione e della comunità ravennate», arriva anche l’allarme dei sindacati a confermare lo stato di difficoltà in cui versa l’ente di piazza Caduti che rischia, come peraltro anticipato più volte negli anni passati, di non poter chiudere il bilancio 2017. Insomma, una situazione quella attuale ampiamente prevista e prevedibile.

E così, oltre al presidente anche Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Sulpl e la Rsu della Provincia di Ravenna sottolineano «l’esigenza che le Province siano messe in grado di assumere personale, per garantire la funzionalità e la sicurezza dei servizi ancora in essere e che si recuperino le risorse selvaggiamente tagliate in questi ultimi anni». In particolare, dicono ancora i sindacati: «Ora siamo in una situazione di grande difficoltà che presenta ripercussioni molto negative sia sulla capacità operativa delle Province sia sul destino dei tantissimi lavoratori oggi ancora alle dipendenze dell’ente. Questi lavoratori sono obbligati tutti i giorni ad assumersi responsabilità in un organigramma ormai destrutturato, vivendo condizioni di lavoro ormai insopportabili e nell’assoluta incertezza». Non solo, dicono Cgil, Cisl e Uil, «per chiudere il bilancio dell’anno 2017 mancano 12 milioni di euro; questo impedisce di mettere in sicurezza gli 800 chilometri di strada di competenza della Provincia e i 18 istituti delle scuole superiori che accolgono ogni giorno 18mila studenti».

Una denuncia che, come si diceva, non fa che confermare l’allarme già lanciato dal Presidente a proposito di «’inderogabile necessità che il Governo, in accordo con la Conferenza Stato-Regioni, provveda attraverso apposite modifiche legislative» e stila l’elenco delle necessità: «intervenire sui tagli previsti per evitare situazioni di dissesto finanziario e permettendo così l’approvazione del bilancio 2017; garantire certezza di risorse anche per gli anni successivi; ripristinare la possibilità di assunzioni di personale sia a tempo determinato che indeterminato, anche dirigenziali».

Classense, in vista del 2021 un nuovo ingresso in piazza Caduti

Il sindaco: «La zona dovrà essere rigenerata». E in largo Chartres si pensa ad abbattere la sede Ausl per nuovi interventi architettonici

L’ultimo stralcio del progetto chiamato “Grande Classense” è ancora da concludere, ma già si pensa a una Classense ancora più grande. Parola del sindaco Michele de Pascale: «La biblioteca è sempre più fruita ed è al centro della vita culturale della città, quindi gli spazi non sono sufficienti, è una riflessione che stiamo facendo anche in vista di una maggiore integrazione con l’Oriani e pensando alla valorizzazione degli archivi del 900 che oggi sono in via di Roma. Vogliamo quindi mettere la Classense in condizione di offrire ancora maggiori servizi». A questo si aggiunga che la secolare biblioteca ravennate non potrà che avere un ruolo centrale in vista del 2021, settecentesimo anniverario della morte di Dante Alighieri, trovandosi peraltro vicino alla zona del silenzio.

«Non possiamo pensare in nessun modo di affrontare il 2021 senza una riqualificazione di piazza Caduti, il settecentenario dovrà infatti essere occasione di rigenerazione urbana, come fu il seicentenario – spiega ancora De Pascale – chiederemo a tutti gli enti che si affacciano sulla piazza di intervenire da qui a due anni e in questo contesto stiamo pensando a dare un grande e nuovo ingresso alla Classense». Oggi alla biblioteca si accede da via Baccarini attraverso ingressi che il sindaco definisce «non all’altezza», in futuro invece vi si entrerà proprio da piazza Caduti, sfruttando una parte della scuola media Guido Novello (che peraltro sta in questi anni scontando un calo di iscrizioni, come tutte le scuole del centro storico). «Sarà un intervento che terrà in considerazione le esigenze della scuola naturalmente, e andrà a beneficio anche degli studenti, che sono tra gli utenti della biblioteca», assicura il sindaco.

Non solo, la valorizzazione della parte retrostante della Classense dovrebbe passare anche da un drastico intervento su Largo Chartres. Lì infatti il Comune sta chiedendo all’Asl di radere al suolo l’edificio che fino a poco fa ospitava gli uffici nell’auspicio di veder sorgere un elemento di pregio di architettura contemporanea di cui potrebbe beneficiare la stessa biblioteca. Un progetto di ampio respiro, dunque, su cui stanno lavorando gli uffici comunali e a cui sta collaborando l’architetto Giampiero Cuppini a a cui si devono anche i progetti in corso per la “Grande Classense”.

Tornando su piazza Caduti, da dove il Comune ha peraltro recentemente abbandonato gli uffici in cui aveva sede l’Asp, trasferiti nell’ex Tribunale (in via d’Azeglio), spicca naturalmente il destino del Palazzo della Provincia, di cui De Pascale è attualmente presidente. In campagna elettorale aveva lanciato la (per la verità discussa) suggestione di trasformarlo in un albergo. In questo progetto di riqualificazione della piazza che destino potrebbe avere? «Quella suggestione nasceva dalla prospettiva di un’abolizione delle Provincie dalla Costituzione che personalmente auspicavo ma che come sappiamo non c’è stata. Quindi ora il Palazzo della Provincia resta la sede dell’ente, ma da qui al 2021 contempleremo possibili interventi di miglioramento».

Il tema del 2021 torna di frequente perché è centrale anche in termini di risorse disponibili che non sono ancora state quantificate. «Il Comune – dice il Sindaco – è pronto a fare la propria parte, ma ci aspettiamo che dallo Stato arrivino fondi importanti che possano riguardare sia l’organizzazione degli eventi, ma anche interventi infrastrutturali legati all’avvenimento, perché per esempio dovremo intervenire anche sul Museo dantesco, come è successo per esempio con le celebrazione verdiane». Nel prossimo mese sono previsti incontri con il ministro Franceschini in cui si dovrebbe capire meglio l’entità delle risorse, in base alle quali si potrà anche valutare che tipo di direzione artistica affidare per la parte legata agli eventi. Al momento esiste un primo disegno di legge che metterebbe in campo qualche milione di euro per la celebrazione generale, ma non le risorse significative per Ravenna che si aspettano da Palazzo Merlato.

Coprifuoco per le slot nella Bassa

Nei nove comuni i giochi con vincite in denaro potranno essere accesi solo dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 22.30

Dal 24 aprile le slot machine nei locali della Bassa Romagna dovranno rispettare il coprifuoco: potranno stare accese solo dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 22.30, festivi compresi. È la nuova disposizione per il funzionamento degli apparecchi da gioco con vincite in denaro collocati in bar, ristoranti, alberghi, rivendite tabacchi, esercizi commerciali, circoli ricreativi, ricevitorie lotto, agenzie di scommesse, sale bingo, sale Vlt dei nove comuni dell’Unione.

L’ordinanza ribadisce le regole previste dalla legge sia per i gestori delle sale da gioco che per i gestori degli altri locali dove gli apparecchi da gioco sono complementari all’attività principale. Tutti dovranno esporre un cartello, collocato in un luogo ben visibile, con scritte riguardanti i rischi della ludopatia e gli orari di funzionamento delle macchinette. Esclusivamente nelle sale da gioco che siano autorizzate dal Comune o dalla questura, i gestori dovranno inoltre attaccare una locandina, preparata dall’Ausl territoriale, per una autovalutazione del rischio della dipendenza da gioco d’azzardo e i servizi disponibili per l’assistenza. Il personale di queste sale giochi, infine, è tenuto a frequentare corsi di formazione dell’Azienda sanitaria sui rischi del gioco patologico e sulla rete di sostegno a questo disturbo. La violazione delle disposizioni prevede conseguenze che vanno dalla sanzione amministrativa pecuniaria fino alla sospensione temporanea dell’esercizio dell’attività da 10 a 60 giorni.

Il dispositivo è stato presentato in conferenza stampa oggi, venerdì 24 marzo al Salone Estense della Rocca di Lugo.«Questa ordinanza rappresenta il modo con il quale le amministrazioni della Bassa Romagna vogliono continuare a fare la loro parte nella lotta per contrastare la ludopatia, la dipendenza dal gioco d’azzardo», è il commento del presidente Luca Piovaccari.

Inoltre, in tutti i Comuni dell’Unione della Bassa Romagna è in fase di approvazione il nuovo regolamento che prevede il divieto di pubblicità per il gioco d’azzardo, che sarà sottoposto a tutti i consigli comunali (ad oggi, è passato a Bagnacavallo il 27 febbraio, dove è stato approvato all’unanimità).

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