domenica
29 Giugno 2025

Notte d’oro, «Nada scelta trasparente Scorretto fare una gara su Facebook…»

L’assessore replica alle accuse di Cambierà sul concerto. E rilancia:
«Il prossimo anno un festival musicale con artisti scelti dal basso»

«Per quanto riguarda il metodo abbiamo scelto, in maniera che ritengo corretta e trasparente, una procedura ad evidenza pubblica, che ha garantito pari opportunità a tutti gli operatori. Per quanto riguarda il merito, la scelta di Nada è stata motivata da diverse considerazioni: si tratta di un’artista molto conosciuta, stimata da un pubblico eterogeneo, che oltretutto si esibirà con una band molto apprezzata nel panorama della musica indipendente (gli A Toys Orchestra, ndr) e la cui proposta artistica per la serata è stata valutata come quella che meglio si integrava con il resto dell’offerta culturale e di animazione della Notte d’Oro».
Così l’assessore a Turismo, Coordinamento eventi e Smart city del Comune di Ravenna, Giacomo Costantini, risponde al gruppo consigliare Cambierà (vedi articoli correlati qui a fianco).

«Ritengo – aggiunge Costantini – che la procedura adottata sia stata anche rispettosa del lavoro degli artisti, che reputo scorretto mettere in competizione su Facebook (Cambierà, come provocazione, ha invece indetto un referendum tra gli artisti proposti all’Amministrazione, vedi sempre tra i correlati, ndr). Apprezzo – continua però l’assessore – e condivido moltissimo l’utilizzo degli strumenti di partecipazione democratica. E, cogliendo la sollecitazione, intendo aprire un confronto sulla possibilità di costruire per il prossimo anno un festival musicale, che non solo preveda la scelta degli artisti attraverso un metodo di partecipazione democratica dal basso, naturalmente corretto e trasparente, ma anche che si finanzi attraverso nuove modalità, come ad esempio il crowdfunding; come è avvenuto, per citare una delle esperienze più interessanti, nel caso del festival svedese UxU».

Notte d’oro, «Nada scelta trasparente Scorretto fare una gara su Facebook…»

L’assessore replica alle accuse di Cambierà sul concerto. E rilancia: «Il prossimo anno un festival musicale con artisti scelti dal basso»

«Per quanto riguarda il metodo abbiamo scelto, in maniera che ritengo corretta e trasparente, una procedura ad evidenza pubblica, che ha garantito pari opportunità a tutti gli operatori. Per quanto riguarda il merito, la scelta di Nada è stata motivata da diverse considerazioni: si tratta di un’artista molto conosciuta, stimata da un pubblico eterogeneo, che oltretutto si esibirà con una band molto apprezzata nel panorama della musica indipendente (gli A Toys Orchestra, ndr) e la cui proposta artistica per la serata è stata valutata come quella che meglio si integrava con il resto dell’offerta culturale e di animazione della Notte d’Oro».
Così l’assessore a Turismo, Coordinamento eventi e Smart city del Comune di Ravenna, Giacomo Costantini, risponde al gruppo consigliare Cambierà (vedi articoli correlati qui a fianco).

«Ritengo – aggiunge Costantini – che la procedura adottata sia stata anche rispettosa del lavoro degli artisti, che reputo scorretto mettere in competizione su Facebook (Cambierà, come provocazione, ha invece indetto un referendum tra gli artisti proposti all’Amministrazione, vedi sempre tra i correlati, ndr). Apprezzo – continua però l’assessore – e condivido moltissimo l’utilizzo degli strumenti di partecipazione democratica. E, cogliendo la sollecitazione, intendo aprire un confronto sulla possibilità di costruire per il prossimo anno un festival musicale, che non solo preveda la scelta degli artisti attraverso un metodo di partecipazione democratica dal basso, naturalmente corretto e trasparente, ma anche che si finanzi attraverso nuove modalità, come ad esempio il crowdfunding; come è avvenuto, per citare una delle esperienze più interessanti, nel caso del festival svedese UxU».

Litiga con il pizzaiolo per “futili motivi” e poi lo colpisce con una spranga di ferro

Arrestato un 53enne che prima di andarsene aveva anche
danneggiato il locale, a Castiglione di Ravenna

Ha litigato con il pizzaiolo per quelli che vengono ritenuti dai carabinieri “futili motivi” e poi lo ha colpito al volto e a una gamba con una spranga di ferro lunga più di un metro, con cui ha danneggiato anche il locale, prima di dileguarsi.

L’episodio è avvenuto in una pizzeria di Castiglione di Ravenna, alle 23 circa di martedì notte. I carabinieri hanno rintracciato il presunto colpevole, un 53enne palermitano, e lo hanno arrestato per lesioni aggravate e danneggiamento.

La vittima dell’aggressione, un pizzaiolo di 27 anni, è stato trasportato in ospedale dove è stato curato e dimesso con una prognosi di 10 giorni per policontusioni.

Il giudice ha convalidato l’arresto nella mattinata di giovedì, imponendo al 53enne il divieto di dimora nella frazione di Castiglione.

Se Chagall incontra Gogol’

Al museo della Cappuccine di Bagnacavallo l’intera serie delle incisioni per le “Anime Morte”

Non tutti sanno che Marc Chagall, noto per l’uso di colori irreali e favolistici e le sue figure senza peso, si cimentò anche con l’arte dell’incisione dando vita a uno dei capolavori del Novecento dell’arte incisoria. Un’esperienza per lui fondamentale, come scrisse egli stesso: «Qualcosa mi sarebbe mancato se, a parte il colore, non mi fossi impegnato, in un certo momento della mia vita, anche con l’incisione». Un lavoro prezioso e importante che si potrà ammirare da sabato 17 settembre alle 18 al Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo dove inaugura la mostra “Il villaggio di Chagall.

Cento incisioni da Le anime morte”, curata da Diego Galizzi, direttore del museo, e da Michele Tavola, storico d’arte e giornalista. Si tratta dell’intera serie delle 96 tavole delle Anime morte, realizzate da Marc Chagall con le tecniche dell’acquaforte e della puntasecca su richiesta, nel 1923, dell’editore francese Ambroise Vollard che gli affidò l’’illustrazione del celeberrimo testo di Gogol’.

Attraverso le avventure di Cìcikov, protagonista del romanzo, l’artista incontra la verve narrativa di Gogol’, restituendo la degradazione morale, le miserie e i paradossi della società russa del tempo, descritta da Gogol’ con ironia mista a rassegnazione. Con questa mostra il Museo Civico delle Cappuccine celebra il 40° anniversario della sua fondazione. In occasione dell’inaugurazione, alle 20.30, avrà luogo nel chiostro del museo un concerto intitolato “Omaggio a Chagall”, a cura di Emilia-Romagna Concerti, con Niccolò Valerio al flauto e Agnese Contadini all’arpa. Musiche di Fauré, Debussy, Saint-Saens, Massenet, Ibert, Ravel, Rota, Godefroid. Ingresso libero.

La mostra rimarrà allestita fino al 4 dicembre, con i seguenti orari: martedì e mercoledì, 15-18; giovedì, 10-12 e 15-18; da venerdì a domenica, 10-12 e 15-19. Chiuso il lunedì e i post-festivi. Aperture serali straordinarie fino alle 23.30 dal 28 settembre all’1 ottobre. Info: 0545.280911 – centroculturale@comune.bagnacavallo.ra.it e www.museocivicobagnacavallo.it.

Se Chagall incontra Gogol’

Al museo della Cappuccine di Bagnacavallo l’intera serie delle incisioni per le “Anime Morte”

Non tutti sanno che Marc Chagall, noto per l’uso di colori irreali e favolistici e le sue figure senza peso, si cimentò anche con l’arte dell’incisione dando vita a uno dei capolavori del Novecento dell’arte incisoria. Un’esperienza per lui fondamentale, come scrisse egli stesso: «Qualcosa mi sarebbe mancato se, a parte il colore, non mi fossi impegnato, in un certo momento della mia vita, anche con l’incisione». Un lavoro prezioso e importante che si potrà ammirare da sabato 17 settembre alle 18 al Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo dove inaugura la mostra “Il villaggio di Chagall.

Cento incisioni da Le anime morte”, curata da Diego Galizzi, direttore del museo, e da Michele Tavola, storico d’arte e giornalista. Si tratta dell’intera serie delle 96 tavole delle Anime morte, realizzate da Marc Chagall con le tecniche dell’acquaforte e della puntasecca su richiesta, nel 1923, dell’editore francese Ambroise Vollard che gli affidò l’’illustrazione del celeberrimo testo di Gogol’.

Attraverso le avventure di Cìcikov, protagonista del romanzo, l’artista incontra la verve narrativa di Gogol’, restituendo la degradazione morale, le miserie e i paradossi della società russa del tempo, descritta da Gogol’ con ironia mista a rassegnazione. Con questa mostra il Museo Civico delle Cappuccine celebra il 40° anniversario della sua fondazione. In occasione dell’inaugurazione, alle 20.30, avrà luogo nel chiostro del museo un concerto intitolato “Omaggio a Chagall”, a cura di Emilia-Romagna Concerti, con Niccolò Valerio al flauto e Agnese Contadini all’arpa. Musiche di Fauré, Debussy, Saint-Saens, Massenet, Ibert, Ravel, Rota, Godefroid. Ingresso libero.

La mostra rimarrà allestita fino al 4 dicembre, con i seguenti orari: martedì e mercoledì, 15-18; giovedì, 10-12 e 15-18; da venerdì a domenica, 10-12 e 15-19. Chiuso il lunedì e i post-festivi. Aperture serali straordinarie fino alle 23.30 dal 28 settembre all’1 ottobre. Info: 0545.280911 – centroculturale@comune.bagnacavallo.ra.it e www.museocivicobagnacavallo.it.

Se Chagall incontra Gogol’

Al museo della Cappuccine di Bagnacavallo l’intera serie delle incisioni per le “Anime Morte”

Non tutti sanno che Marc Chagall, noto per l’uso di colori irreali e favolistici e le sue figure senza peso, si cimentò anche con l’arte dell’incisione dando vita a uno dei capolavori del Novecento dell’arte incisoria. Un’esperienza per lui fondamentale, come scrisse egli stesso: «Qualcosa mi sarebbe mancato se, a parte il colore, non mi fossi impegnato, in un certo momento della mia vita, anche con l’incisione». Un lavoro prezioso e importante che si potrà ammirare da sabato 17 settembre alle 18 al Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo dove inaugura la mostra “Il villaggio di Chagall.

Cento incisioni da Le anime morte”, curata da Diego Galizzi, direttore del museo, e da Michele Tavola, storico d’arte e giornalista. Si tratta dell’intera serie delle 96 tavole delle Anime morte, realizzate da Marc Chagall con le tecniche dell’acquaforte e della puntasecca su richiesta, nel 1923, dell’editore francese Ambroise Vollard che gli affidò l’’illustrazione del celeberrimo testo di Gogol’.

Attraverso le avventure di Cìcikov, protagonista del romanzo, l’artista incontra la verve narrativa di Gogol’, restituendo la degradazione morale, le miserie e i paradossi della società russa del tempo, descritta da Gogol’ con ironia mista a rassegnazione. Con questa mostra il Museo Civico delle Cappuccine celebra il 40° anniversario della sua fondazione. In occasione dell’inaugurazione, alle 20.30, avrà luogo nel chiostro del museo un concerto intitolato “Omaggio a Chagall”, a cura di Emilia-Romagna Concerti, con Niccolò Valerio al flauto e Agnese Contadini all’arpa. Musiche di Fauré, Debussy, Saint-Saens, Massenet, Ibert, Ravel, Rota, Godefroid. Ingresso libero.

La mostra rimarrà allestita fino al 4 dicembre, con i seguenti orari: martedì e mercoledì, 15-18; giovedì, 10-12 e 15-18; da venerdì a domenica, 10-12 e 15-19. Chiuso il lunedì e i post-festivi. Aperture serali straordinarie fino alle 23.30 dal 28 settembre all’1 ottobre. Info: 0545.280911 – centroculturale@comune.bagnacavallo.ra.it e www.museocivicobagnacavallo.it.

L’informazione e la realtà (che è più avanti) Ecco l’ottava edizione del Grido della Farfalla

Spettacoli, incontri e premiazioni dal 15 al 18 settembre in centro e in darsena

Dal 15 al 18 settembre torna il Grido della Farfalla, il festival dell’informazione libera giunto all’ottava edizione, organizzato dal Gruppo Dello Zuccherificio organizza in collaborazione con l’Assessorato alle politiche giovanili del Comune di Ravenna.

L’apertura del festival è dedicata all’informazione e alla formazione con due appuntamenti. Giovedì 15 settembre, per il terzo anno consecutivo, Marco Boschini e la Scuola di AltrAmministrazione propongono una giornata di studi sulla partecipazione e le cooperative di comunità. A seguire, venerdì 16 Cristina da Rold, giornalista freelance, condurrà il workshop gratuito dal titolo “Scienza e salute: tra informazione e disinformazione”. Il workshop è patrocinato dall’Ordine dei giornalisti e rilascia crediti per la formazione continua. Per le 21 era prevista l’apertura ufficiale della manifestazione con “La realtà è più avanti – viaggio nell’Italia che cambia a cura di Daniel Tarozzi e Stefano Fucili” e il concerto di Armesqual, sempre in piazza Unità d’Italia. Eventi rinviati a data da destinarsi per via del previsto maltempo.

Sabato si comincia dalle 10.30 con l’incontro al caffé letterario dal titolo “Per non morire di gioco d’azzardo” con Teatro delle Albe e Ravenna Cinema: il gioco d’azzardo è da sempre uno dei temi a cui il Gruppo dello Zuccherificio presta più attenzione. Spazio anche ai bambini alle 17, in piazza Unità d’Italia, con uno spettacolo di burattini e poi alle 19 il giornalismo si sposa alla letteratura con Il lato “noir” del Grido, un’anteprima del festival GialloLuna NeroNotte con Nevio Galeati e l’autore di Finis Terrae Gian Luca Campagna. In serata, alle 21, una delle novità di quest’anno: l’appuntamento del sabato sera in Darsena con il cinema solare itinerante e la proiezione su camion di un documentario con il gruppo Cinéma du Désert, un progetto eccezionale che da cinque anni porta il cinema nei villaggi più isolati del mondo, dall’Africa alla Siberia fino in Mongolia. A seguire Childwood in concerto.

Domenica 18 ci saranno gli “Stati generali del giornalismo d’inchiesta con la Premiazione alle 19. Saranno presenti la giuria ed i premiati. I giurati: Loris Mazzetti, Amalia De Simone, Pietro Raitano, Carla Baroncelli, Maurizio Torrealta, Giovanni Tizian, Corradino Mineo. I premiati sono invece Floriana Bulfon per “Pedofili impuniti, quei bambini senza giustizia per un vuoto legislativo”, Emanuela Zuccalà per “Mutilazioni genitali, una barbarie per 125 milioni di donne”mentre il terzo premio è andato a Rosy Battaglia per “L’inquinamento uccide i nostri figli: le denunce delle mamme d’Italia”. I premi vanno da 1500 a 500 euro e comprendono la pubblicazione delle inchieste. Infine, Lo scrittore Walter Lazzarin. autore del libro Il drago non si droga, incontra i lettori durante il Grido della Farfalla. In Piazza Unità d’Italia e al Dock61, prima, durante e dopo gli eventi del festival. In caso di pioggia gli eventi previsti in Piazza Unità d’Italia si svolgeranno c/o Sala D’Attorre di Casa Melandri (Via Ponte Marino, 2 a Ravenna),

L’informazione e la realtà (che è più avanti) Ecco l’ottava edizione del Grido della Farfalla

Spettacoli, incontri e premiazioni dal 15 al 18 settembre in centro e in darsena

Dal 15 al 18 settembre torna il Grido della Farfalla, il festival dell’informazione libera giunto all’ottava edizione, organizzato dal Gruppo Dello Zuccherificio organizza in collaborazione con l’Assessorato alle politiche giovanili del Comune di Ravenna.

L’apertura del festival è dedicata all’informazione e alla formazione con due appuntamenti. Giovedì 15 settembre, per il terzo anno consecutivo, Marco Boschini e la Scuola di AltrAmministrazione propongono una giornata di studi sulla partecipazione e le cooperative di comunità. A seguire, venerdì 16 Cristina da Rold, giornalista freelance, condurrà il workshop gratuito dal titolo “Scienza e salute: tra informazione e disinformazione”. Il workshop è patrocinato dall’Ordine dei giornalisti e rilascia crediti per la formazione continua. Per le 21 era prevista l’apertura ufficiale della manifestazione con “La realtà è più avanti – viaggio nell’Italia che cambia a cura di Daniel Tarozzi e Stefano Fucili” e il concerto di Armesqual, sempre in piazza Unità d’Italia. Eventi rinviati a data da destinarsi per via del previsto maltempo.

Sabato si comincia dalle 10.30 con l’incontro al caffé letterario dal titolo “Per non morire di gioco d’azzardo” con Teatro delle Albe e Ravenna Cinema: il gioco d’azzardo è da sempre uno dei temi a cui il Gruppo dello Zuccherificio presta più attenzione. Spazio anche ai bambini alle 17, in piazza Unità d’Italia, con uno spettacolo di burattini e poi alle 19 il giornalismo si sposa alla letteratura con Il lato “noir” del Grido, un’anteprima del festival GialloLuna NeroNotte con Nevio Galeati e l’autore di Finis Terrae Gian Luca Campagna. In serata, alle 21, una delle novità di quest’anno: l’appuntamento del sabato sera in Darsena con il cinema solare itinerante e la proiezione su camion di un documentario con il gruppo Cinéma du Désert, un progetto eccezionale che da cinque anni porta il cinema nei villaggi più isolati del mondo, dall’Africa alla Siberia fino in Mongolia. A seguire Childwood in concerto.

Domenica 18 ci saranno gli “Stati generali del giornalismo d’inchiesta con la Premiazione alle 19. Saranno presenti la giuria ed i premiati. I giurati: Loris Mazzetti, Amalia De Simone, Pietro Raitano, Carla Baroncelli, Maurizio Torrealta, Giovanni Tizian, Corradino Mineo. I premiati sono invece Floriana Bulfon per “Pedofili impuniti, quei bambini senza giustizia per un vuoto legislativo”, Emanuela Zuccalà per “Mutilazioni genitali, una barbarie per 125 milioni di donne”mentre il terzo premio è andato a Rosy Battaglia per “L’inquinamento uccide i nostri figli: le denunce delle mamme d’Italia”. I premi vanno da 1500 a 500 euro e comprendono la pubblicazione delle inchieste. Infine, Lo scrittore Walter Lazzarin. autore del libro Il drago non si droga, incontra i lettori durante il Grido della Farfalla. In Piazza Unità d’Italia e al Dock61, prima, durante e dopo gli eventi del festival. In caso di pioggia gli eventi previsti in Piazza Unità d’Italia si svolgeranno c/o Sala D’Attorre di Casa Melandri (Via Ponte Marino, 2 a Ravenna),

«Una parte di piazza Kennedy sarà aperta l’8 ottobre per la Notte d’Oro»

La promessa del Comune: fruibile la zona di fronte a via D’Azegllio
Il sindaco: «La soprintendenza ha allungato i tempi del cantiere»

«L’obiettivo è quello di riaprire al transito pedonale la porzione di piazza Kennedy a sinistra di Palazzo Rasponi per chi guarda la facciata e il fronte prospiciente via D’Azeglio in occasione della Notte d’Oro prevista l’8 ottobre». Questo l’impegno preso dal Comune di Ravenna, con una dichiarazione congiunta del sindaco Michele de Pascale e dell’assessore ai Lavori pubblici Roberto Fagnani, a proposito del cantiere aperto a giugno 2015 per trasformare il più grande parcheggio del centro storico (130 posti) in uno spazio pedonale. Al via dei lavori le previsioni di durata erano di 360 giorni quindi con fruibilità completa dell’area da giugno 2016.

La dichiarazione dell’amministrazione comunale arriva a pochi giorni dalla presa di posizione di Confesercenti che chiedeva più rispetto per le attività commerciali soffocate dalla durata dei lavori. Il Fellini, noto bar che affaccia sulla piazza, ha infatti annunciato che dopo la pausa estiva non farà apertura quotidiana.

Perché i tempi non sono stati rispettati? Il primo cittadino ha ben chiare le idee sul motivo dei ritardi: «Dobbiamo essere tutti consapevoli che la necessaria e legittima indagine in loco dei ritrovamenti da parte della Soprintendenza ha oggettivamente fatto sì che i tempi si allungassero. Questo cantiere è un monito pesante: ci deve infatti ricordare che ogni futuro intervento in un centro storico come il nostro, ricco di potenziali reperti, può comportare tempi e modalità complessi. Sono perfettamente consapevole dell’enorme difficoltà che stanno vivendo le imprese intorno alla piazza, comprendo le proteste delle associazioni e sono d’accordo sul fatto che i tempi siano stati gravosi».

Alla luce delle valutazioni fatte dalla soprintendeza si è deciso che non resterà una parte di piazza aperta per la mostra dei reperti ma verrà tutto sepolto di nuovo. «I tempi sarebbero diventati immensamente più lunghi nel caso in cui si fosse scelto di variare molto significativamente il progetto, mantenendo aperta parte della piazza – dice De Pascale –. Abbiamo deciso di non aprire questo complesso dibattito, basandoci su una seria analisi scientifica e coinvolgendo nella valorizzazione Palazzo Rasponi. Adesso la massima priorità sarà quella di lavorare assiduamente perché la consegna della piazza avvenga nel più breve tempo possibile».

Questo il cronoprogramma dei lavori verso il completamento della riqualificazione. Nella notte tra il 23 e il 24 settembre sarà asfaltata via D’Azeglio nel tratto prospiciente la piazza, da via Gioacchino Rasponi a via Luca Longhi. Dai primi di ottobre l’area del cantiere di piazza Kennedy attualmente impegnata dalla Soprintendenza ritornerà a disposizione dell’impresa che si sta occupando dei lavori. «La soprintendenza – commenta Fagnani – è un ente sovraordinato rispetto al Comune e ha legittimamente ritenuto necessario, anche alla luce di tutto l’interesse nato intorno ai reperti emersi, fare delle indagini molto approfondite; e ciò ha comportato una sua presenza in cantiere più lunga rispetto a quanto inizialmente preventivato».

«Una parte di piazza Kennedy sarà aperta l’8 ottobre per la Notte d’Oro»

La promessa del Comune: fruibile la zona di fronte a via D’Azegllio Il sindaco: «La soprintendenza ha allungato i tempi del cantiere»

«L’obiettivo è quello di riaprire al transito pedonale la porzione di piazza Kennedy a sinistra di Palazzo Rasponi per chi guarda la facciata e il fronte prospiciente via D’Azeglio in occasione della Notte d’Oro prevista l’8 ottobre». Questo l’impegno preso dal Comune di Ravenna, con una dichiarazione congiunta del sindaco Michele de Pascale e dell’assessore ai Lavori pubblici Roberto Fagnani, a proposito del cantiere aperto a giugno 2015 per trasformare il più grande parcheggio del centro storico (130 posti) in uno spazio pedonale. Al via dei lavori le previsioni di durata erano di 360 giorni quindi con fruibilità completa dell’area da giugno 2016.

La dichiarazione dell’amministrazione comunale arriva a pochi giorni dalla presa di posizione di Confesercenti che chiedeva più rispetto per le attività commerciali soffocate dalla durata dei lavori. Il Fellini, noto bar che affaccia sulla piazza, ha infatti annunciato che dopo la pausa estiva non farà apertura quotidiana.

Perché i tempi non sono stati rispettati? Il primo cittadino ha ben chiare le idee sul motivo dei ritardi: «Dobbiamo essere tutti consapevoli che la necessaria e legittima indagine in loco dei ritrovamenti da parte della Soprintendenza ha oggettivamente fatto sì che i tempi si allungassero. Questo cantiere è un monito pesante: ci deve infatti ricordare che ogni futuro intervento in un centro storico come il nostro, ricco di potenziali reperti, può comportare tempi e modalità complessi. Sono perfettamente consapevole dell’enorme difficoltà che stanno vivendo le imprese intorno alla piazza, comprendo le proteste delle associazioni e sono d’accordo sul fatto che i tempi siano stati gravosi».

Alla luce delle valutazioni fatte dalla soprintendeza si è deciso che non resterà una parte di piazza aperta per la mostra dei reperti ma verrà tutto sepolto di nuovo. «I tempi sarebbero diventati immensamente più lunghi nel caso in cui si fosse scelto di variare molto significativamente il progetto, mantenendo aperta parte della piazza – dice De Pascale –. Abbiamo deciso di non aprire questo complesso dibattito, basandoci su una seria analisi scientifica e coinvolgendo nella valorizzazione Palazzo Rasponi. Adesso la massima priorità sarà quella di lavorare assiduamente perché la consegna della piazza avvenga nel più breve tempo possibile».

Questo il cronoprogramma dei lavori verso il completamento della riqualificazione. Nella notte tra il 23 e il 24 settembre sarà asfaltata via D’Azeglio nel tratto prospiciente la piazza, da via Gioacchino Rasponi a via Luca Longhi. Dai primi di ottobre l’area del cantiere di piazza Kennedy attualmente impegnata dalla Soprintendenza ritornerà a disposizione dell’impresa che si sta occupando dei lavori. «La soprintendenza – commenta Fagnani – è un ente sovraordinato rispetto al Comune e ha legittimamente ritenuto necessario, anche alla luce di tutto l’interesse nato intorno ai reperti emersi, fare delle indagini molto approfondite; e ciò ha comportato una sua presenza in cantiere più lunga rispetto a quanto inizialmente preventivato».

Undici sfumature di Dante nei locali del centro tra musica, letture, aperitivi e menù a tema

Cibo, musica, arte, improvvisazioni teatrali e non solo, dal 18 al 30 settembre, con la seconda edizione delle “Sfumature di Dante”, percorso di eventi realizzato per il secondo anno e a cura di alcuni esercenti del centro di Ravenna nell’ambito del settembre dantesco, con l’obiettivo di ricordare il Sommo Poeta in modo conviviale.

Quest’anno sono in particolare undici “le sfumature di Dante”, come il numero di locali coinvolti.

Si va dal contest rap di strofe a tema con in palio magliette dedicate a Dante del Teodora Caffè di via Corrado Ricci (il 18 settembre dalle 19) agli aperitivi con letture dantesche del Caffè Corte Cavour (il 24 settembre alle 18.30); dalla zuppa medievale servita per tutto il periodo dell’iniziativa dalla Ca’ de Ven di via Corrado Ricci fino alle letture dell’Inferno dantesco e la proiezione dell’omonimo film del 24 settembre al Grinder, in via di Roma (dove dal 19 al 30 è in programma un challenge con caffè speciali a tema); dall’aperitivo dantesco del 21 settembre al Caffè del Teatro di via Mariani con panzerotti e menù a tema alla cena didattica con ricette del Trecento del 30 settembre alla Taberna Boaria di via Mentana; dagli aperitivi con musica dantesca di Palumbo, in piazza San Francesco, e Ferrari, in via Gordini (dal 18 al 30) al menù dantesco proposto dal 18 al 21 settembre al ristorante Verdebio di piazza Einaudi per poi arrivare ai gioielli ispirati alla Divina Commedia di Spezia (via Corrado Ricci) e agli sconti che la Jeanseria Cipriani applicherà (dal 18 al 30 settembre) a chiunque si presenti con uno scontrino relativo a uno degli eventi della manifestazione.

Undici sfumature di Dante nei locali del centro tra musica, letture, aperitivi e menù a tema

Cibo, musica, arte, improvvisazioni teatrali e non solo, dal 18 al 30 settembre, con la seconda edizione delle “Sfumature di Dante”, percorso di eventi realizzato per il secondo anno e a cura di alcuni esercenti del centro di Ravenna nell’ambito del settembre dantesco, con l’obiettivo di ricordare il Sommo Poeta in modo conviviale.

Quest’anno sono in particolare undici “le sfumature di Dante”, come il numero di locali coinvolti.

Si va dal contest rap di strofe a tema con in palio magliette dedicate a Dante del Teodora Caffè di via Corrado Ricci (il 18 settembre dalle 19) agli aperitivi con letture dantesche del Caffè Corte Cavour (il 24 settembre alle 18.30); dalla zuppa medievale servita per tutto il periodo dell’iniziativa dalla Ca’ de Ven di via Corrado Ricci fino alle letture dell’Inferno dantesco e la proiezione dell’omonimo film del 24 settembre al Grinder, in via di Roma (dove dal 19 al 30 è in programma un challenge con caffè speciali a tema); dall’aperitivo dantesco del 21 settembre al Caffè del Teatro di via Mariani con panzerotti e menù a tema alla cena didattica con ricette del Trecento del 30 settembre alla Taberna Boaria di via Mentana; dagli aperitivi con musica dantesca di Palumbo, in piazza San Francesco, e Ferrari, in via Gordini (dal 18 al 30) al menù dantesco proposto dal 18 al 21 settembre al ristorante Verdebio di piazza Einaudi per poi arrivare ai gioielli ispirati alla Divina Commedia di Spezia (via Corrado Ricci) e agli sconti che la Jeanseria Cipriani applicherà (dal 18 al 30 settembre) a chiunque si presenti con uno scontrino relativo a uno degli eventi della manifestazione.

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