lunedì
15 Settembre 2025

L’informazione e la realtà (che è più avanti) Ecco l’ottava edizione del Grido della Farfalla

Spettacoli, incontri e premiazioni dal 15 al 18 settembre in centro e in darsena

Dal 15 al 18 settembre torna il Grido della Farfalla, il festival dell’informazione libera giunto all’ottava edizione, organizzato dal Gruppo Dello Zuccherificio organizza in collaborazione con l’Assessorato alle politiche giovanili del Comune di Ravenna.

L’apertura del festival è dedicata all’informazione e alla formazione con due appuntamenti. Giovedì 15 settembre, per il terzo anno consecutivo, Marco Boschini e la Scuola di AltrAmministrazione propongono una giornata di studi sulla partecipazione e le cooperative di comunità. A seguire, venerdì 16 Cristina da Rold, giornalista freelance, condurrà il workshop gratuito dal titolo “Scienza e salute: tra informazione e disinformazione”. Il workshop è patrocinato dall’Ordine dei giornalisti e rilascia crediti per la formazione continua. Per le 21 era prevista l’apertura ufficiale della manifestazione con “La realtà è più avanti – viaggio nell’Italia che cambia a cura di Daniel Tarozzi e Stefano Fucili” e il concerto di Armesqual, sempre in piazza Unità d’Italia. Eventi rinviati a data da destinarsi per via del previsto maltempo.

Sabato si comincia dalle 10.30 con l’incontro al caffé letterario dal titolo “Per non morire di gioco d’azzardo” con Teatro delle Albe e Ravenna Cinema: il gioco d’azzardo è da sempre uno dei temi a cui il Gruppo dello Zuccherificio presta più attenzione. Spazio anche ai bambini alle 17, in piazza Unità d’Italia, con uno spettacolo di burattini e poi alle 19 il giornalismo si sposa alla letteratura con Il lato “noir” del Grido, un’anteprima del festival GialloLuna NeroNotte con Nevio Galeati e l’autore di Finis Terrae Gian Luca Campagna. In serata, alle 21, una delle novità di quest’anno: l’appuntamento del sabato sera in Darsena con il cinema solare itinerante e la proiezione su camion di un documentario con il gruppo Cinéma du Désert, un progetto eccezionale che da cinque anni porta il cinema nei villaggi più isolati del mondo, dall’Africa alla Siberia fino in Mongolia. A seguire Childwood in concerto.

Domenica 18 ci saranno gli “Stati generali del giornalismo d’inchiesta con la Premiazione alle 19. Saranno presenti la giuria ed i premiati. I giurati: Loris Mazzetti, Amalia De Simone, Pietro Raitano, Carla Baroncelli, Maurizio Torrealta, Giovanni Tizian, Corradino Mineo. I premiati sono invece Floriana Bulfon per “Pedofili impuniti, quei bambini senza giustizia per un vuoto legislativo”, Emanuela Zuccalà per “Mutilazioni genitali, una barbarie per 125 milioni di donne”mentre il terzo premio è andato a Rosy Battaglia per “L’inquinamento uccide i nostri figli: le denunce delle mamme d’Italia”. I premi vanno da 1500 a 500 euro e comprendono la pubblicazione delle inchieste. Infine, Lo scrittore Walter Lazzarin. autore del libro Il drago non si droga, incontra i lettori durante il Grido della Farfalla. In Piazza Unità d’Italia e al Dock61, prima, durante e dopo gli eventi del festival. In caso di pioggia gli eventi previsti in Piazza Unità d’Italia si svolgeranno c/o Sala D’Attorre di Casa Melandri (Via Ponte Marino, 2 a Ravenna),

L’informazione e la realtà (che è più avanti) Ecco l’ottava edizione del Grido della Farfalla

Spettacoli, incontri e premiazioni dal 15 al 18 settembre in centro e in darsena

Dal 15 al 18 settembre torna il Grido della Farfalla, il festival dell’informazione libera giunto all’ottava edizione, organizzato dal Gruppo Dello Zuccherificio organizza in collaborazione con l’Assessorato alle politiche giovanili del Comune di Ravenna.

L’apertura del festival è dedicata all’informazione e alla formazione con due appuntamenti. Giovedì 15 settembre, per il terzo anno consecutivo, Marco Boschini e la Scuola di AltrAmministrazione propongono una giornata di studi sulla partecipazione e le cooperative di comunità. A seguire, venerdì 16 Cristina da Rold, giornalista freelance, condurrà il workshop gratuito dal titolo “Scienza e salute: tra informazione e disinformazione”. Il workshop è patrocinato dall’Ordine dei giornalisti e rilascia crediti per la formazione continua. Per le 21 era prevista l’apertura ufficiale della manifestazione con “La realtà è più avanti – viaggio nell’Italia che cambia a cura di Daniel Tarozzi e Stefano Fucili” e il concerto di Armesqual, sempre in piazza Unità d’Italia. Eventi rinviati a data da destinarsi per via del previsto maltempo.

Sabato si comincia dalle 10.30 con l’incontro al caffé letterario dal titolo “Per non morire di gioco d’azzardo” con Teatro delle Albe e Ravenna Cinema: il gioco d’azzardo è da sempre uno dei temi a cui il Gruppo dello Zuccherificio presta più attenzione. Spazio anche ai bambini alle 17, in piazza Unità d’Italia, con uno spettacolo di burattini e poi alle 19 il giornalismo si sposa alla letteratura con Il lato “noir” del Grido, un’anteprima del festival GialloLuna NeroNotte con Nevio Galeati e l’autore di Finis Terrae Gian Luca Campagna. In serata, alle 21, una delle novità di quest’anno: l’appuntamento del sabato sera in Darsena con il cinema solare itinerante e la proiezione su camion di un documentario con il gruppo Cinéma du Désert, un progetto eccezionale che da cinque anni porta il cinema nei villaggi più isolati del mondo, dall’Africa alla Siberia fino in Mongolia. A seguire Childwood in concerto.

Domenica 18 ci saranno gli “Stati generali del giornalismo d’inchiesta con la Premiazione alle 19. Saranno presenti la giuria ed i premiati. I giurati: Loris Mazzetti, Amalia De Simone, Pietro Raitano, Carla Baroncelli, Maurizio Torrealta, Giovanni Tizian, Corradino Mineo. I premiati sono invece Floriana Bulfon per “Pedofili impuniti, quei bambini senza giustizia per un vuoto legislativo”, Emanuela Zuccalà per “Mutilazioni genitali, una barbarie per 125 milioni di donne”mentre il terzo premio è andato a Rosy Battaglia per “L’inquinamento uccide i nostri figli: le denunce delle mamme d’Italia”. I premi vanno da 1500 a 500 euro e comprendono la pubblicazione delle inchieste. Infine, Lo scrittore Walter Lazzarin. autore del libro Il drago non si droga, incontra i lettori durante il Grido della Farfalla. In Piazza Unità d’Italia e al Dock61, prima, durante e dopo gli eventi del festival. In caso di pioggia gli eventi previsti in Piazza Unità d’Italia si svolgeranno c/o Sala D’Attorre di Casa Melandri (Via Ponte Marino, 2 a Ravenna),

«Una parte di piazza Kennedy sarà aperta l’8 ottobre per la Notte d’Oro»

La promessa del Comune: fruibile la zona di fronte a via D’Azegllio
Il sindaco: «La soprintendenza ha allungato i tempi del cantiere»

«L’obiettivo è quello di riaprire al transito pedonale la porzione di piazza Kennedy a sinistra di Palazzo Rasponi per chi guarda la facciata e il fronte prospiciente via D’Azeglio in occasione della Notte d’Oro prevista l’8 ottobre». Questo l’impegno preso dal Comune di Ravenna, con una dichiarazione congiunta del sindaco Michele de Pascale e dell’assessore ai Lavori pubblici Roberto Fagnani, a proposito del cantiere aperto a giugno 2015 per trasformare il più grande parcheggio del centro storico (130 posti) in uno spazio pedonale. Al via dei lavori le previsioni di durata erano di 360 giorni quindi con fruibilità completa dell’area da giugno 2016.

La dichiarazione dell’amministrazione comunale arriva a pochi giorni dalla presa di posizione di Confesercenti che chiedeva più rispetto per le attività commerciali soffocate dalla durata dei lavori. Il Fellini, noto bar che affaccia sulla piazza, ha infatti annunciato che dopo la pausa estiva non farà apertura quotidiana.

Perché i tempi non sono stati rispettati? Il primo cittadino ha ben chiare le idee sul motivo dei ritardi: «Dobbiamo essere tutti consapevoli che la necessaria e legittima indagine in loco dei ritrovamenti da parte della Soprintendenza ha oggettivamente fatto sì che i tempi si allungassero. Questo cantiere è un monito pesante: ci deve infatti ricordare che ogni futuro intervento in un centro storico come il nostro, ricco di potenziali reperti, può comportare tempi e modalità complessi. Sono perfettamente consapevole dell’enorme difficoltà che stanno vivendo le imprese intorno alla piazza, comprendo le proteste delle associazioni e sono d’accordo sul fatto che i tempi siano stati gravosi».

Alla luce delle valutazioni fatte dalla soprintendeza si è deciso che non resterà una parte di piazza aperta per la mostra dei reperti ma verrà tutto sepolto di nuovo. «I tempi sarebbero diventati immensamente più lunghi nel caso in cui si fosse scelto di variare molto significativamente il progetto, mantenendo aperta parte della piazza – dice De Pascale –. Abbiamo deciso di non aprire questo complesso dibattito, basandoci su una seria analisi scientifica e coinvolgendo nella valorizzazione Palazzo Rasponi. Adesso la massima priorità sarà quella di lavorare assiduamente perché la consegna della piazza avvenga nel più breve tempo possibile».

Questo il cronoprogramma dei lavori verso il completamento della riqualificazione. Nella notte tra il 23 e il 24 settembre sarà asfaltata via D’Azeglio nel tratto prospiciente la piazza, da via Gioacchino Rasponi a via Luca Longhi. Dai primi di ottobre l’area del cantiere di piazza Kennedy attualmente impegnata dalla Soprintendenza ritornerà a disposizione dell’impresa che si sta occupando dei lavori. «La soprintendenza – commenta Fagnani – è un ente sovraordinato rispetto al Comune e ha legittimamente ritenuto necessario, anche alla luce di tutto l’interesse nato intorno ai reperti emersi, fare delle indagini molto approfondite; e ciò ha comportato una sua presenza in cantiere più lunga rispetto a quanto inizialmente preventivato».

«Una parte di piazza Kennedy sarà aperta l’8 ottobre per la Notte d’Oro»

La promessa del Comune: fruibile la zona di fronte a via D’Azegllio Il sindaco: «La soprintendenza ha allungato i tempi del cantiere»

«L’obiettivo è quello di riaprire al transito pedonale la porzione di piazza Kennedy a sinistra di Palazzo Rasponi per chi guarda la facciata e il fronte prospiciente via D’Azeglio in occasione della Notte d’Oro prevista l’8 ottobre». Questo l’impegno preso dal Comune di Ravenna, con una dichiarazione congiunta del sindaco Michele de Pascale e dell’assessore ai Lavori pubblici Roberto Fagnani, a proposito del cantiere aperto a giugno 2015 per trasformare il più grande parcheggio del centro storico (130 posti) in uno spazio pedonale. Al via dei lavori le previsioni di durata erano di 360 giorni quindi con fruibilità completa dell’area da giugno 2016.

La dichiarazione dell’amministrazione comunale arriva a pochi giorni dalla presa di posizione di Confesercenti che chiedeva più rispetto per le attività commerciali soffocate dalla durata dei lavori. Il Fellini, noto bar che affaccia sulla piazza, ha infatti annunciato che dopo la pausa estiva non farà apertura quotidiana.

Perché i tempi non sono stati rispettati? Il primo cittadino ha ben chiare le idee sul motivo dei ritardi: «Dobbiamo essere tutti consapevoli che la necessaria e legittima indagine in loco dei ritrovamenti da parte della Soprintendenza ha oggettivamente fatto sì che i tempi si allungassero. Questo cantiere è un monito pesante: ci deve infatti ricordare che ogni futuro intervento in un centro storico come il nostro, ricco di potenziali reperti, può comportare tempi e modalità complessi. Sono perfettamente consapevole dell’enorme difficoltà che stanno vivendo le imprese intorno alla piazza, comprendo le proteste delle associazioni e sono d’accordo sul fatto che i tempi siano stati gravosi».

Alla luce delle valutazioni fatte dalla soprintendeza si è deciso che non resterà una parte di piazza aperta per la mostra dei reperti ma verrà tutto sepolto di nuovo. «I tempi sarebbero diventati immensamente più lunghi nel caso in cui si fosse scelto di variare molto significativamente il progetto, mantenendo aperta parte della piazza – dice De Pascale –. Abbiamo deciso di non aprire questo complesso dibattito, basandoci su una seria analisi scientifica e coinvolgendo nella valorizzazione Palazzo Rasponi. Adesso la massima priorità sarà quella di lavorare assiduamente perché la consegna della piazza avvenga nel più breve tempo possibile».

Questo il cronoprogramma dei lavori verso il completamento della riqualificazione. Nella notte tra il 23 e il 24 settembre sarà asfaltata via D’Azeglio nel tratto prospiciente la piazza, da via Gioacchino Rasponi a via Luca Longhi. Dai primi di ottobre l’area del cantiere di piazza Kennedy attualmente impegnata dalla Soprintendenza ritornerà a disposizione dell’impresa che si sta occupando dei lavori. «La soprintendenza – commenta Fagnani – è un ente sovraordinato rispetto al Comune e ha legittimamente ritenuto necessario, anche alla luce di tutto l’interesse nato intorno ai reperti emersi, fare delle indagini molto approfondite; e ciò ha comportato una sua presenza in cantiere più lunga rispetto a quanto inizialmente preventivato».

Undici sfumature di Dante nei locali del centro tra musica, letture, aperitivi e menù a tema

Cibo, musica, arte, improvvisazioni teatrali e non solo, dal 18 al 30 settembre, con la seconda edizione delle “Sfumature di Dante”, percorso di eventi realizzato per il secondo anno e a cura di alcuni esercenti del centro di Ravenna nell’ambito del settembre dantesco, con l’obiettivo di ricordare il Sommo Poeta in modo conviviale.

Quest’anno sono in particolare undici “le sfumature di Dante”, come il numero di locali coinvolti.

Si va dal contest rap di strofe a tema con in palio magliette dedicate a Dante del Teodora Caffè di via Corrado Ricci (il 18 settembre dalle 19) agli aperitivi con letture dantesche del Caffè Corte Cavour (il 24 settembre alle 18.30); dalla zuppa medievale servita per tutto il periodo dell’iniziativa dalla Ca’ de Ven di via Corrado Ricci fino alle letture dell’Inferno dantesco e la proiezione dell’omonimo film del 24 settembre al Grinder, in via di Roma (dove dal 19 al 30 è in programma un challenge con caffè speciali a tema); dall’aperitivo dantesco del 21 settembre al Caffè del Teatro di via Mariani con panzerotti e menù a tema alla cena didattica con ricette del Trecento del 30 settembre alla Taberna Boaria di via Mentana; dagli aperitivi con musica dantesca di Palumbo, in piazza San Francesco, e Ferrari, in via Gordini (dal 18 al 30) al menù dantesco proposto dal 18 al 21 settembre al ristorante Verdebio di piazza Einaudi per poi arrivare ai gioielli ispirati alla Divina Commedia di Spezia (via Corrado Ricci) e agli sconti che la Jeanseria Cipriani applicherà (dal 18 al 30 settembre) a chiunque si presenti con uno scontrino relativo a uno degli eventi della manifestazione.

Undici sfumature di Dante nei locali del centro tra musica, letture, aperitivi e menù a tema

Cibo, musica, arte, improvvisazioni teatrali e non solo, dal 18 al 30 settembre, con la seconda edizione delle “Sfumature di Dante”, percorso di eventi realizzato per il secondo anno e a cura di alcuni esercenti del centro di Ravenna nell’ambito del settembre dantesco, con l’obiettivo di ricordare il Sommo Poeta in modo conviviale.

Quest’anno sono in particolare undici “le sfumature di Dante”, come il numero di locali coinvolti.

Si va dal contest rap di strofe a tema con in palio magliette dedicate a Dante del Teodora Caffè di via Corrado Ricci (il 18 settembre dalle 19) agli aperitivi con letture dantesche del Caffè Corte Cavour (il 24 settembre alle 18.30); dalla zuppa medievale servita per tutto il periodo dell’iniziativa dalla Ca’ de Ven di via Corrado Ricci fino alle letture dell’Inferno dantesco e la proiezione dell’omonimo film del 24 settembre al Grinder, in via di Roma (dove dal 19 al 30 è in programma un challenge con caffè speciali a tema); dall’aperitivo dantesco del 21 settembre al Caffè del Teatro di via Mariani con panzerotti e menù a tema alla cena didattica con ricette del Trecento del 30 settembre alla Taberna Boaria di via Mentana; dagli aperitivi con musica dantesca di Palumbo, in piazza San Francesco, e Ferrari, in via Gordini (dal 18 al 30) al menù dantesco proposto dal 18 al 21 settembre al ristorante Verdebio di piazza Einaudi per poi arrivare ai gioielli ispirati alla Divina Commedia di Spezia (via Corrado Ricci) e agli sconti che la Jeanseria Cipriani applicherà (dal 18 al 30 settembre) a chiunque si presenti con uno scontrino relativo a uno degli eventi della manifestazione.

Notte d’Oro: il Comune ha scelto Nada Ma Cambierà “vota” per i Planet Funk

I consiglieri del movimento hanno fatto un sondaggio per il concerto
«30mila euro di soldi pubblici: dovevano essere coinvolti i cittadini»

Sarà Nada, la storica cantante e cantautrice toscana, la protagonista del concertone in occasione della Notte d’oro, in programma l’8 ottobre in piazza del Popolo, a Ravenna.

L’Amministrazione comunale ha stanziato per questo spettacolo un budget fisso da 30mila euro (più Iva) che comprende la totalità delle spese sostenute dall’artista scelto e per la selezione il Comune ha indetto un Avviso di Manifestazione di interesse a cui hanno risposto varie agenzie di promoter, proponendo i prpri artisti come candidati all’evento principale della Notte d’oro.

Alla chiamata di quest’anno hanno risposto quattro agenzie per un totale di 7 artisti disponibili che erano, oltra alla selezionata Nada (che salirà sul palco con la band campana di rock alternativo A Toys Orchestra), James Senese e Napoli Centrale, Modena City Ramblers con Eusebio Martinelli Gipsy Orkestar, Planet Funk, Orchestra Sinfonica Rossini-Tributo ai Queen, Marta sui Tubi e Cosmo.

La scelta è stata presa dagli uffici comunali e il metodo viene contestato dai tre consiglieri comunali del Movimento Civico Cambierà, Michela Guerra, Marco Maiolini e Samantha Tardi, che hanno chiesto spiegazioni all’assessore al Turismo Giacomo Costantini e alla dirigente di settore Maria Grazia Marini, firmataria della determina “incriminata”. «Esistono metodi per coinvolgere la cittadinanza pagante a costo zero – commentano i tre consiglieri in una nota congiunta –. Sarebbe stata, infatti, l’occasione perfetta per coinvolgere l’utente finale in quanto tutto ciò prevedeva valutazioni soggettive senza che fossero richieste particolari competenze tecniche».

«Non ritenendo la vicenda chiara e trasparente, e non condividendo per niente il metodo della presa di posizione completamente disinteressata nei confronti del gusto popolare», Cambierà ha indetto un sondaggio su Facebook, «coinvolgendo un campione di persone che in poche ore ha risposto – scrivono i consiglieri – facendo conoscere il proprio gusto personale, dando così un segnale forte all’amministrazione dimostrando come, con poco, si possa avere idea dei desideri di una parte di cittadinanza. Siamo consapevoli che la risposta di poco più di cento persone non rappresenti un target sufficiente per farne un dato statistico – anche se rimane un dato senz’altro più preciso rispetto alla volontà di 3 persone soltanto – ma vogliamo dimostrare che, non solo il coinvolgimento dei cittadini aiuta chi di dovere a scegliere realmente per il bene della città e del centro storico, il quale potrebbe lavorare di più laddove si presentasse uno show “sold out”, ma anche che questo atteggiamento di menefreghismo misto arroganza, li sta portando a un distaccamento preoccupante dalla realtà circostante».

Dai 137 commenti validi, tenuto conto anche delle eventuali risposte a multipla scelta, dal sondaggio di Cambierà è risultata la seguente classifica di gradimento: primi i Planet Funk con 52 voti, seconda l’Orchestra Rossini per il tributo Queen con 38 voti, terzi i Modena City Ramblers con 29 voti, quarto  James Senese con 19 voti, quinti i Marta sui Tubi con 12 voti, sesta Nada con 4 voti e ultimo Cosmo, senza neanche una preferenza.

«Nel nostro programma – concludono i consiglieri comunali – noi avevamo previsto l’inserimento graduale della democrazia partecipata: tramite l’utilizzo dei mezzi informatici già a disposizione del Comune, come social network e sito internet, sarebbe sufficiente avere voglia di inserire un’area dedicata all’opinione pubblica, per poter aprire un confronto su scelte come queste. Riteniamo che i cittadini abbiano il diritto di esprimere la propria opinione sulla destinazione di 30.000 euro di denaro pubblico, tant’è che il nostro campione è stato chiaro: l’artista scelta per la notte d’oro risulta penultima con appena 4 preferenze».

Notte d’Oro: il Comune ha scelto Nada Ma Cambierà “vota” per i Planet Funk

I consiglieri del movimento hanno fatto un sondaggio per il concerto
«30mila euro di soldi pubblici: dovevano essere coinvolti i cittadini»

Sarà Nada, la storica cantante e cantautrice toscana, la protagonista del concertone in occasione della Notte d’oro, in programma l’8 ottobre in piazza del Popolo, a Ravenna.

L’Amministrazione comunale ha stanziato per questo spettacolo un budget fisso da 30mila euro (più Iva) che comprende la totalità delle spese sostenute dall’artista scelto e per la selezione il Comune ha indetto un Avviso di Manifestazione di interesse a cui hanno risposto varie agenzie di promoter, proponendo i prpri artisti come candidati all’evento principale della Notte d’oro.

Alla chiamata di quest’anno hanno risposto quattro agenzie per un totale di 7 artisti disponibili che erano, oltra alla selezionata Nada (che salirà sul palco con la band campana di rock alternativo A Toys Orchestra), James Senese e Napoli Centrale, Modena City Ramblers con Eusebio Martinelli Gipsy Orkestar, Planet Funk, Orchestra Sinfonica Rossini-Tributo ai Queen, Marta sui Tubi e Cosmo.

La scelta è stata presa dagli uffici comunali e il metodo viene contestato dai tre consiglieri comunali del Movimento Civico Cambierà, Michela Guerra, Marco Maiolini e Samantha Tardi, che hanno chiesto spiegazioni all’assessore al Turismo Giacomo Costantini e alla dirigente di settore Maria Grazia Marini, firmataria della determina “incriminata”. «Esistono metodi per coinvolgere la cittadinanza pagante a costo zero – commentano i tre consiglieri in una nota congiunta –. Sarebbe stata, infatti, l’occasione perfetta per coinvolgere l’utente finale in quanto tutto ciò prevedeva valutazioni soggettive senza che fossero richieste particolari competenze tecniche».

«Non ritenendo la vicenda chiara e trasparente, e non condividendo per niente il metodo della presa di posizione completamente disinteressata nei confronti del gusto popolare», Cambierà ha indetto un sondaggio su Facebook, «coinvolgendo un campione di persone che in poche ore ha risposto – scrivono i consiglieri – facendo conoscere il proprio gusto personale, dando così un segnale forte all’amministrazione dimostrando come, con poco, si possa avere idea dei desideri di una parte di cittadinanza. Siamo consapevoli che la risposta di poco più di cento persone non rappresenti un target sufficiente per farne un dato statistico – anche se rimane un dato senz’altro più preciso rispetto alla volontà di 3 persone soltanto – ma vogliamo dimostrare che, non solo il coinvolgimento dei cittadini aiuta chi di dovere a scegliere realmente per il bene della città e del centro storico, il quale potrebbe lavorare di più laddove si presentasse uno show “sold out”, ma anche che questo atteggiamento di menefreghismo misto arroganza, li sta portando a un distaccamento preoccupante dalla realtà circostante».

Dai 137 commenti validi, tenuto conto anche delle eventuali risposte a multipla scelta, dal sondaggio di Cambierà è risultata la seguente classifica di gradimento: primi i Planet Funk con 52 voti, seconda l’Orchestra Rossini per il tributo Queen con 38 voti, terzi i Modena City Ramblers con 29 voti, quarto  James Senese con 19 voti, quinti i Marta sui Tubi con 12 voti, sesta Nada con 4 voti e ultimo Cosmo, senza neanche una preferenza.

«Nel nostro programma – concludono i consiglieri comunali – noi avevamo previsto l’inserimento graduale della democrazia partecipata: tramite l’utilizzo dei mezzi informatici già a disposizione del Comune, come social network e sito internet, sarebbe sufficiente avere voglia di inserire un’area dedicata all’opinione pubblica, per poter aprire un confronto su scelte come queste. Riteniamo che i cittadini abbiano il diritto di esprimere la propria opinione sulla destinazione di 30.000 euro di denaro pubblico, tant’è che il nostro campione è stato chiaro: l’artista scelta per la notte d’oro risulta penultima con appena 4 preferenze».

Notte d’Oro: il Comune ha scelto Nada Ma Cambierà “vota” per i Planet Funk

I consiglieri del movimento hanno fatto un sondaggio per il concerto
«30mila euro di soldi pubblici: dovevano essere coinvolti i cittadini»

Sarà Nada, la storica cantante e cantautrice toscana, la protagonista del concertone in occasione della Notte d’oro, in programma l’8 ottobre in piazza del Popolo, a Ravenna.

L’Amministrazione comunale ha stanziato per questo spettacolo un budget fisso da 30mila euro (più Iva) che comprende la totalità delle spese sostenute dall’artista scelto e per la selezione il Comune ha indetto un Avviso di Manifestazione di interesse a cui hanno risposto varie agenzie di promoter, proponendo i prpri artisti come candidati all’evento principale della Notte d’oro.

Alla chiamata di quest’anno hanno risposto quattro agenzie per un totale di 7 artisti disponibili che erano, oltra alla selezionata Nada (che salirà sul palco con la band campana di rock alternativo A Toys Orchestra), James Senese e Napoli Centrale, Modena City Ramblers con Eusebio Martinelli Gipsy Orkestar, Planet Funk, Orchestra Sinfonica Rossini-Tributo ai Queen, Marta sui Tubi e Cosmo.

La scelta è stata presa dagli uffici comunali e il metodo viene contestato dai tre consiglieri comunali del Movimento Civico Cambierà, Michela Guerra, Marco Maiolini e Samantha Tardi, che hanno chiesto spiegazioni all’assessore al Turismo Giacomo Costantini e alla dirigente di settore Maria Grazia Marini, firmataria della determina “incriminata”. «Esistono metodi per coinvolgere la cittadinanza pagante a costo zero – commentano i tre consiglieri in una nota congiunta –. Sarebbe stata, infatti, l’occasione perfetta per coinvolgere l’utente finale in quanto tutto ciò prevedeva valutazioni soggettive senza che fossero richieste particolari competenze tecniche».

«Non ritenendo la vicenda chiara e trasparente, e non condividendo per niente il metodo della presa di posizione completamente disinteressata nei confronti del gusto popolare», Cambierà ha indetto un sondaggio su Facebook, «coinvolgendo un campione di persone che in poche ore ha risposto – scrivono i consiglieri – facendo conoscere il proprio gusto personale, dando così un segnale forte all’amministrazione dimostrando come, con poco, si possa avere idea dei desideri di una parte di cittadinanza. Siamo consapevoli che la risposta di poco più di cento persone non rappresenti un target sufficiente per farne un dato statistico – anche se rimane un dato senz’altro più preciso rispetto alla volontà di 3 persone soltanto – ma vogliamo dimostrare che, non solo il coinvolgimento dei cittadini aiuta chi di dovere a scegliere realmente per il bene della città e del centro storico, il quale potrebbe lavorare di più laddove si presentasse uno show “sold out”, ma anche che questo atteggiamento di menefreghismo misto arroganza, li sta portando a un distaccamento preoccupante dalla realtà circostante».

Dai 137 commenti validi, tenuto conto anche delle eventuali risposte a multipla scelta, dal sondaggio di Cambierà è risultata la seguente classifica di gradimento: primi i Planet Funk con 52 voti, seconda l’Orchestra Rossini per il tributo Queen con 38 voti, terzi i Modena City Ramblers con 29 voti, quarto  James Senese con 19 voti, quinti i Marta sui Tubi con 12 voti, sesta Nada con 4 voti e ultimo Cosmo, senza neanche una preferenza.

«Nel nostro programma – concludono i consiglieri comunali – noi avevamo previsto l’inserimento graduale della democrazia partecipata: tramite l’utilizzo dei mezzi informatici già a disposizione del Comune, come social network e sito internet, sarebbe sufficiente avere voglia di inserire un’area dedicata all’opinione pubblica, per poter aprire un confronto su scelte come queste. Riteniamo che i cittadini abbiano il diritto di esprimere la propria opinione sulla destinazione di 30.000 euro di denaro pubblico, tant’è che il nostro campione è stato chiaro: l’artista scelta per la notte d’oro risulta penultima con appena 4 preferenze».

Notte d’Oro: il Comune ha scelto Nada Ma Cambierà “vota” per i Planet Funk

I consiglieri del movimento hanno fatto un sondaggio per il concerto «30mila euro di soldi pubblici: dovevano essere coinvolti i cittadini»

Sarà Nada, la storica cantante e cantautrice toscana, la protagonista del concertone in occasione della Notte d’oro, in programma l’8 ottobre in piazza del Popolo, a Ravenna.

L’Amministrazione comunale ha stanziato per questo spettacolo un budget fisso da 30mila euro (più Iva) che comprende la totalità delle spese sostenute dall’artista scelto e per la selezione il Comune ha indetto un Avviso di Manifestazione di interesse a cui hanno risposto varie agenzie di promoter, proponendo i prpri artisti come candidati all’evento principale della Notte d’oro.

Alla chiamata di quest’anno hanno risposto quattro agenzie per un totale di 7 artisti disponibili che erano, oltra alla selezionata Nada (che salirà sul palco con la band campana di rock alternativo A Toys Orchestra), James Senese e Napoli Centrale, Modena City Ramblers con Eusebio Martinelli Gipsy Orkestar, Planet Funk, Orchestra Sinfonica Rossini-Tributo ai Queen, Marta sui Tubi e Cosmo.

La scelta è stata presa dagli uffici comunali e il metodo viene contestato dai tre consiglieri comunali del Movimento Civico Cambierà, Michela Guerra, Marco Maiolini e Samantha Tardi, che hanno chiesto spiegazioni all’assessore al Turismo Giacomo Costantini e alla dirigente di settore Maria Grazia Marini, firmataria della determina “incriminata”. «Esistono metodi per coinvolgere la cittadinanza pagante a costo zero – commentano i tre consiglieri in una nota congiunta –. Sarebbe stata, infatti, l’occasione perfetta per coinvolgere l’utente finale in quanto tutto ciò prevedeva valutazioni soggettive senza che fossero richieste particolari competenze tecniche».

«Non ritenendo la vicenda chiara e trasparente, e non condividendo per niente il metodo della presa di posizione completamente disinteressata nei confronti del gusto popolare», Cambierà ha indetto un sondaggio su Facebook, «coinvolgendo un campione di persone che in poche ore ha risposto – scrivono i consiglieri – facendo conoscere il proprio gusto personale, dando così un segnale forte all’amministrazione dimostrando come, con poco, si possa avere idea dei desideri di una parte di cittadinanza. Siamo consapevoli che la risposta di poco più di cento persone non rappresenti un target sufficiente per farne un dato statistico – anche se rimane un dato senz’altro più preciso rispetto alla volontà di 3 persone soltanto – ma vogliamo dimostrare che, non solo il coinvolgimento dei cittadini aiuta chi di dovere a scegliere realmente per il bene della città e del centro storico, il quale potrebbe lavorare di più laddove si presentasse uno show “sold out”, ma anche che questo atteggiamento di menefreghismo misto arroganza, li sta portando a un distaccamento preoccupante dalla realtà circostante».

Dai 137 commenti validi, tenuto conto anche delle eventuali risposte a multipla scelta, dal sondaggio di Cambierà è risultata la seguente classifica di gradimento: primi i Planet Funk con 52 voti, seconda l’Orchestra Rossini per il tributo Queen con 38 voti, terzi i Modena City Ramblers con 29 voti, quarto  James Senese con 19 voti, quinti i Marta sui Tubi con 12 voti, sesta Nada con 4 voti e ultimo Cosmo, senza neanche una preferenza.

«Nel nostro programma – concludono i consiglieri comunali – noi avevamo previsto l’inserimento graduale della democrazia partecipata: tramite l’utilizzo dei mezzi informatici già a disposizione del Comune, come social network e sito internet, sarebbe sufficiente avere voglia di inserire un’area dedicata all’opinione pubblica, per poter aprire un confronto su scelte come queste. Riteniamo che i cittadini abbiano il diritto di esprimere la propria opinione sulla destinazione di 30.000 euro di denaro pubblico, tant’è che il nostro campione è stato chiaro: l’artista scelta per la notte d’oro risulta penultima con appena 4 preferenze».

Dati ufficiali: dal 2014 furti nelle abitazioni in calo del 40%. «Merito dei controlli»

Le persone identificate sul territorio sono aumentate del 36 percento E con la geolocalizzazione la questura ha una mappa delle zone calde

In due anni i furti in abitazione in provincia di Ravenna sono diminuiti del 40 percento. È il dato diffuso dalla questura mettendo a confronto i primi otto mesi del 2014 con lo stesso periodo gennaio-agosto del 2015 e del 2016: si è partiti da 2.008 denunce per scendere a 1.731 fino a 1.211. Anche i colpi negli esercizi commerciali hanno seguito lo stesso trend di diminuzione: dalle 889 denunce del 2014 (sempre gennaio-agosto) alle 602 del 2016.

Insomma numeri che dipingono uno scenario in miglioramento sul fronte della lotta alla criminalità ma che potrebbero lasciare perplesso l’uomo della strada alle prese non con le statistiche delle forze dell’ordine ma con la percezione della quotidianità.

Il questore Rosario Eugenio Russo sa che i cittadini potrebbero restare increduli davanti alle cifre fornite: «I numeri dicono questo e noi ci teniamo che la gente li conosca. La percezione della sicurezza è una questione molto delicata e ci tengo a dire che non siamo di fronte a un calo delle denunce per mancanza di fiducia nel sistema. Questo tipo di reati tocca molto da vicino la persona e la denuncia viene fatta».

Secondo il questore, arrivato alla guida degli uffici di viale Berlinguer tre mesi fa, il miglioramento misurato oggi è nato a marzo del 2015: «Nel comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica si decise di intervenire efficacemente cambiando in modo radicale l’approccio al problema e coinvolgendo tutte le forze di polizia nazionali e locali in un unico piano operativo per le città e la provincia. Si sono così istituiti i posti di blocco e controllo, tutt’ora in atto, svolti in prestabiliti luoghi e orari al fine di impedire la circolazione nelle aree più esposte a persone malintenzionate». Un nuovo approccio a sua volta misurato da una percentuale con segno positivo: «Le persone identificate sul territorio sono cresciute del 36 percento e i mezzi controllati sulle strade del 33 percento».

Insomma con il nuovo approccio adottato un anno e mezzo fa si è voluti andare oltre alla semplice repressione con indagini approfondite su ogni colpo, che comunque sono imprescindibili e continuano, puntando invece con più risorse sulla prevenzione sfruttando anche le nuove tecnologie come ad esempio la geolocalizzazione: «Ogni denuncia di furto viene inserita nella banca dati e collocata in un punto sulla mappa per avere un quadro delle zone più calde che attirano maggiormente i malviventi magari per la comodità dei collegamenti stradali che facilità la fuga». E quando una zona dello stradario si colora di rosso per un picco di furti, lì si concentrano i pattugliamenti e i posti di blocco perché a volte può bastare essere identificato in un controllo di routine su strada per disincentivare un aspirante ladro. Inutile tirare per la giacca i dirigenti della questura per sapere quali zone ingolosiscano di più i criminali: «Per usare una metafora possiamo dire che i giornali li leggono sia le galline che le faine – dice Scipione De Leonardis, dirigente della divisione Anticrimine – e non sarebbe utile fornire informazioni alla seconda categoria…».

La questura con questi dati prova anche a replicare indirettamente a quanto scrisse Il Sole 24 Ore a fine 2015 mettendo la provincia di Ravenna al decimo posto nazionale nella classica sulla qualità della vità con uno scivolone di dieci posti rispetto all’anno precedente quando era al vertice: «La base di rilevazione erano i dati del 2014, un anno orribile».

Bimba morta di meningite dopo essere stata dimessa: nessuno a processo

Tre medici erano accusati di omicidio colposo per il decesso della piccola Ester Villa. Ritenuta inammissibile l’opposizione della famiglia

Il tribunale di Ravenna ha disposto nei giorni scorsi l’archiviazione del procedimento relativo alla morte di Ester Villa, dichiarando inammisibile l’opposizione della famiglia alla seconda richiesta di archiviazione da parte della procura. Il procedimento penale vedeva tre medici (due dell’ospedale e la pediatra di base) sotto inchiesta per omicidio colposo. Una prima richiesta di opposizione da parte della famiglia era stata accolta nel novembre 2014, con il Gip che aveva disposto nuove indagini.

La piccola Ester morì a soli dieci mesi il 20 febbraio 2013 per una forma di meningite fulminante da pneumococco. Quattro giorni prima i genitori la portarono all’ospedale con la febbre a 40, dopo che la sera precedente era caduta, sbattendo la testa. Venne dimessa dopo pochi minuti. Ed è su quella prima visita in ospedale che si è concentrata la battaglia legale della famiglia, che termina ora con il giudice che ribadisce come i medici non potessero diagnosticare la meningite o altre patologie gravi in quell’occasione, ritenendo che la bambina fosse inizialmente semplicemente influenzata.

Avevamo raccontato la storia di Ester nell’articolo tra i correlati qui a fianco, nel marzo di un anno fa.

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