martedì
26 Agosto 2025

Nel giorno di Salvini, vandali al comitato elettorale della Lega: vetri rotti e scritte

Il deputato Pini: «Saranno gli elettori di De Pascale, Sutter o Guerra?»

Nel giorno dell’arrivo di Matteo Salvini, il risveglio al comitato elettorale del candidato sindaco di Lega Nord, Lista per Ravenna e Forza Italia, Massimiliano Alberghini (dove il leader del Carroccio è atteso alle 19 di oggi, sabato 9 aprile) è stato traumatico. Nella notte, infatti, alcuni vandali hanno spaccato le vetrate del locale di via Cesarea non ancora ufficialmente inaugurato, con tanto di scritte canzonatorie («Diamo lavoro ai vetrai italiani», pare di leggere).

A denunciare il fatto è stato su Facebook il deputato ravennate della Lega Nord, Gianluca Pini, che in maniera polemica si chiede: «De Pascale, Sutter o Guerra? Quale di questi tre candidati di sinistra secondo voi ha tra i suoi elettori i responsabili dell’ennesimo gesto idiota contro un avversario politico?». Il riferimento è ovviamente ai candidati del Pd e della lista di sinistra Ravenna in Comune ma anche a Michela Guerra, ex candidata ufficiale del meetup ravennate del Movimento 5 Stelle e in procinto di dar vita a una nuova lista civica.

«Tolleranza zero verso i violenti e chi non li combatte. Ravenna merita di meglio», termina Pini.

Vincolati ufficialmente dal Governo gli altri 49 milioni per il porto di Ravenna

E ora il commissario straordinario dell’Autorità portuale
annuncia un primo dragaggio dei fondali a breve

Nei giorni scorsi il decreto ministeriale dello scorso 8 marzo è stato registrato dall’Ufficio Centrale di Bilancio e quindi formalmente inserito nelle previsioni di spesa dello Stato per l’anno corrente. Si tratta del decreto con cui il Governo impegna, vincolandoli, i 49 milioni di euro destinati al porto di Ravenna per il progetto di approfondimento dei fondali, seconda tranche dei 60 complessivi stanziati dal Cipe nel 2013. Ad avere la conferma direttamente dai dirigenti del Dipartimento per la Programmazione e Coordinamento della Politica Economica è stato, l’altro giorno a Roma, il commissario straordinario dell’Autorità portuale di Ravenna, il contrammiraglio Giuseppe Meli.

Meli a Roma ha fatto anche il punto più in generale relativamente al progetto, con particolare attenzione all’esame – si legge in una nota di Ap – di «tutte quelle azioni che fin da subito possono essere messe in campo per dare continuità a tale progetto, garantendo un primo, significativo, dragaggio dei fondali nei tempi più rapidi possibile».

Si entrerà nei dettagli durante la prossima riunione del Comitato Portuale, entro fine mese.

Salvini a Ravenna: «La sinistra è nervosa perché qui possiamo vincere al 1° turno»

Il leader della Lega inaugura il comitato elettorale di Alberghini
«Al referendum voto Sì. Le foto a Bruxelles? Ho fatto il giornalista»

Mentre si attende di capire quali big del Pd potranno venire a Ravenna a dare man forte al candidato Michele De Pascale in un momento così complicato per il governo, Massimiliano Alberghini può contare sulla presenza annunciata di Matteo Salvini, leader della Lega Nord, uno dei partiti che lo sostiene alle prossime elezioni di Ravenna insieme a Lista pr Ravenna e Forza Italia.

L’appuntamento è per sabato 9 aprile alle 19 in via Cesarea 69 per l’inaugurazione del comitato elettorale del candidato sindaco. Abbiamo contattato Salvini per fargli qualche domanda sulla situazione ravennate.
Perché scegliere un profilo moderato come Massimiliano Alberghini in una città come Ravenna, da sempre governata dal centrosinistra? Qui c’è chi vi accusa di non avere davvero voglia di vincere, anche vista l’alleanza con un eterno oppositore locale, come Alvaro Ancisi.
«Alberghini è il nostro miglior candidato. È pacato e gentile nei modi, ma molto determinato e con le idee definite sui contenuti e sui progetti per rilanciare Ravenna. Sul problema della pericolosità della moschea di Ravenna (vedi articoli correlati, ndr) è stato chiarissimo, così come sulla necessità di dare la precedenza ai ravennati sulle case popolari e i servizi sociali. Con lui siamo certi di vincere a Ravenna. Vista anche l’assenza dei grillini e l’esistenza di almeno due liste a sinistra, l’obiettivo è vincere al primo turno anche se ci sono finte liste civiche che provano a fare il gioco del Pd».
Ma come spiega l’alleanza, appunto, con una forza molto vicina all’Udc, e quindi sulla carta lontana dalla Lega, come Lista per Ravenna?
«Ancisi qui è la memoria storica dell’opposizione, non mi risulta sia iscritto a nessun partito, comunque non dimentichiamo che stiamo parlando di elezioni amministrative dove, com’è giusto che sia, prevale il territorio. Ritengo che Lista per Ravenna abbia quel valore aggiunto soprattutto in termini di esperienza, che è mancato a Faenza dove il mondo cattolico si è spaccato. L’accordo tra Lega e Lista per Ravenna è la dimostrazione della maturità politica della nostra dirigenza locale, mai nessuno prima d’ora era riuscito a fare alleanze con Ancisi, e questo spaventa evidentemente la sinistra al punto da rendere qualcuno come De Pascale molto nervoso».
Per tornare sulla moschea, a prescindere da questioni ideali e anche dalle difficoltà normative, non crede che chiuderla, come ventilato da Alberghini, potrebbe in fondo essere un pericolo? Non si rischia di ingenerare frustrazioni e spingere la comunità musulmana a nascondersi? Non è più facile controllare così, visto poi che il reclutamento pare avvenga soprattutto tramite internet?
«Noi siamo per il rispetto delle regole e delle leggi. Tutti coloro che operano con questi principi sono i benvenuti. Abbiamo chiesto da anni un censimento delle moschee esistenti in Italia, un controllo a tappeto su tutto quello che accade in questi luoghi che spesso sono tutto tranne che luoghi di culto. Al loro interno si nascondono imam che predicano odio e violenza contro l’Occidente. Propaganda che facilita e appoggia anche estremisti e terrorismo: che siamo noi a dover finanziare queste attività criminali con le nostre tasse è davvero troppo. Ne facciamo una questione di sicurezza in primis ma anche di rispetto delle nostre usanze. Detto questo, la nostra politica è chiara, lo abbiamo detto a Milano e lo ribadiamo a Ravenna: i cittadini devono sapere che dove amministra la Lega non c’è posto per fare le moschee. Dunque sceglieranno gli elettori, con i loro voti».
Referendum trivelle: andrà a votare e come? A Ravenna il tema è parecchio delicato e anche il vostro segretario romagnolo, Jacopo Morrone, ha detto che non andrà a votare, nonostante la Lega a livello nazionale propenda per il Sì…
«Non impongo a nessuno come votare. Il referendum è uno strumento democratico che restituisce la voce al popolo e quindi non va né denigrato né sottovalutato. Personalmente andrò a votare e sono per il Sì perché ritengo che lo sviluppo del futuro passi attraverso la difesa del territorio, l’economia del mare e del turismo. So bene la delicatezza del quesito sul comparto offshore su Ravenna. Ci sono migliaia di posti di lavoro in gioco. La Lega nell’ambito di una libertà di pensiero ha sempre lasciato ai territori una ampia autonomia rispetto alle scelte di voto qualora il tema vada ad impattare sul territorio».
Le sue foto dopo gli attentati a Bruxelles hanno fatto il giro del web ed è finito in un meme anche davanti alla tomba di Dante: la fanno sorridere le prese in giro? Cosa risponde a chi la accusa di sciacallaggio?
«Mi fanno sorridere la satira, le vignette e i fotomontaggi e so ridere di me stesso. Razzi e petardi dei centri sociali invece mi fanno divertire molto meno. Per quanto riguarda il vigliacco attentato a Bruxelles, ho aggiunto al lavoro di parlamentare europeo quello di giornalista, professione che svolgo dal ’97 invece di starmene tranquillamente in ufficio come hanno fatto tanti altri».
Ravenna è la prima provincia italiana per furti negli appartamenti. Cosa farebbe la Lega se avesse i poteri da sindaco?
«Alla riforma della legittima difesa che stiamo portando avanti a livello nazionale, da sindaco usarei la polizia locale e i vigili urbani non solo per fare multe, come purtroppo accade oggi in tanti comuni, ma per presidiare il territorio e garantire la sicurezza alla città. Il primato di Ravenna è scandaloso: se i cittadini ci daranno la loro fiducia questa condizione diventerebbe presto solo un brutto ricordo».

Automobilista ubriaco sull’Adriatica viaggiava praticamente su tre ruote

Una era totalmente danneggiata: ma il 33enne non se ne era accorto

Alcuni automobilisti avevano segnalato la presenza sull’Adriatica di un’auto su tre ruote. In realtà i militari, rintracciata poco dopo, hanno potuto verificare come si trattasse di una Lancia Musa con una ruota completamente danneggiata, tanto da sembrare mancante. Il suo conducente, però, non se ne era accorto. Si tratta di un 33enne napoletano, risultato poi completamente ubriaco. Alla prova dell’etilometro, infatti, ha fatto registrare un tasso alcolemico di 1,70 mg/l, oltre tre volte il consentito.

I carabinieri gli hanno quindi ritirato la patente e sequestrato l’automobile.

Sutter, tra reddito minimo e cultura «Mai col Pd, neanche al ballottaggio»

Al Fellini l’intervista con la candidata di Ravenna in Comune:
«Spero in una lista di Michela Guerra, anche se c’è vicinanza»

Né con Alberghini della Lega (e Forza Italia e Lista per Ravenna), né con De Pascale del Pd (e Pri e liste civiche) in caso di ballottaggio tra i due. E dopo le elezioni, in caso di mancata vittoria, Ravenna in Comune resterà una realtà politica locale in cui Raffaella Sutter intende esercitare una delle doti che le viene da tutti riconosciuta: la capacità di fare “coaching” e far crescere realtà giovani. Con questi impegni si è chiuso l’incontro-intervista di R&D con la candidata sindaco Raffaella Sutter, in un Fellini di piazza Kennedy affollato per l’occasione.

Le partecipate, i beni comuni, il ruolo del consiglio comunale, la Romagna
Tra i punti del programma di Sutter & Co si è parlato dell’intenzione della candidata di riportare in capo al Comune alcuni servizi ora esternalizzati compresa la raccolta rifiuti (sul modello elaborato a Forlì), la gestione dei servizi sociali e delle case popolari superando quindi realtà di intermediazione come Ravenna Holding, Asp e Acer con lo scopo dichiarato di restituire al consiglio comunale un ruolo centrale nel dibattito della città. Nessun aumento dei costi, assicura Sutter, semmai qualche risparmio rispetto a incarichi e posizioni di vertice che così facendo scomparirebbero.

Da piazza Kennedy alla Darsena, prima che sia troppo tardi
Se per piazza Kennedy Sutter ha ribadito che, se fosse eletta sindaco, renderebbe visibile una piccola porzione degli scavi nonostante lo scetticismo mostrato anche in questi giorni dalla Soprintendenza, sulla Darsena ha insistito sulla necessità di impegnare l’Autorità portuale nella bonifica del Candiano per poi immaginare una gestione pubblica dell’acqua, costringendo, anche attraverso multe più salate, i privati a mantenere il decoro soprattutto per chi si affaccia sulle banchine. Ha definito «errore gravissimo» e forse la «peggiore soluzione possibile» quella di sistemare temporaneamente (ma senza al momento alternative in vista) i vigili urbani nell’unico spazio di proprietà comunale in Darsena, l’ex Dogana, che doveva invece essere un biglietto da visita e un motore per quella rivitalizzione dell’area necessaria ad attirare investimenti. Investimenti che servono prima che sia troppo tardi e gli edifici oggi dismessi vadano in malora «e si dia allora il via a nuove urbanizzazioni, è questo il vero rischio».

Lo stallo del porto: «La Sapir ha fatto gli interessi privati più che quelli pubblici»
E sul porto? «Mi convinceva più il primo progettone di Di Marco, con gli espropri, rispetto alle casse a mare. Sullo stallo rispetto ai fondali credo che una parte di responsabilità stia nel fatto che Sapir in questi anni ha fatto più gli interessi privati di quelli pubblici. E certo, siamo favorevoli all’approfondimento dei fondali anche se ci piacerebbe capire per fare esattamente cosa anche da parte degli imprenditori del porto, vorremmo sapere cosa ne è stato del progetto del terminal container e ci chiediamo se chissà, magari anche Largo Trattaroli non possa essere un punto in cui accogliere i fanghi…».

La stazione a Nord e una nuova viabilità
Contrari come noto al progetto (ancora tutto sulla carta) della famosa E55, Sutter annuncia che a breve presenteranno una loro alternativa per lo spostamento a nord della stazione e una ristrutturazione di tutta la viabilità attorno alla città che riguarderebbe appunto anche i mezzi in entrata e in uscita dal porto. Insomma, non ci stanno quelli di Ravenna in Comune a fare la parte degli “ambientalisti” che dicono no a tutto, come qualche avversario vorrebbe farli passare, e annunciano cartine e mappe dettagliate.

Gli avversari: «Spero in una lista di Michela Guerra»
E a proposito di avversari, Sutter auspica che Michela Guerra, dopo la mancata certificazione della lista da parte del Movimento 5 Stelle, presenti una propria lista perché, innanzitutto «questo innalzerebbe il numero di votanti» convinta che una bassa affluenza possa favorire di fatto il Pd. Anche se è certamente vero che l’elettorato di Sutter e Guerra potrebbe almeno in parti sovrapporsi: «Abbiamo molti temi e proposte in comune, sicuramente c’è una vicinanza».

Il reddito minimo per i precari, per prevenire la povertà
Tra questi temi indubbiamente il «reddito minimo comunale» che Sutter rivendica come una proposta di sinistra fin dagli anni Settanta in altre parti di Europa e che secondo la candidata potrebbe essere applicato a Ravenna riordinando e sistemando l’oggi complicato e a suo parere «disastroso» sistema di fondi ed erogazioni contro la povertà. Un reddito che secondo Sutter non dovrebbe andare a chi è in situazione di cronicità rispetto alla povertà, per cui bisogna pensare altri strumenti, ma piuttosto per prevenire lo scivolamento di chi magari il lavoro ce l’aveva e l’ha perso o vive in una condizione di forte precarietà lavorativa, come ormai sempre più frequente.

Più risorse per la cultura da bandi internazionali. E sul 2019…
E se da qui le risorse potrebbero appunto essere trovate, come si dice, da un’ottimizzazione di quelle esistenti, per la cultura bisognerebbe invece, dice la candidata, andare a cercarle fuori, cosa che non si è fatta abbastanza. «È mai possibile che una biblioteca come l’Oriani debba poter contare solo su fondi comunali, provinciali e di fondazioni locali? Sono certa che in Europa ci sono fondazioni che si occupano di storia a cui quel patrimonio potrebbe interessare eccome». E sempre l’Oriani, con l’area dantesca, non potrebbe diventare un cuore culturale in vista del 2021? Cultura su cui investire per creare lavoro e sostenere la produzione, più che la fruizione. «Non ci sarebbe nemmeno bisogno di togliere risorse al Ravenna Festival, che dovrebbe diventare però più un incubatore per realtà locali». Il 2019? «Ha messo in moto tante energie, ma è mancata una guida forte del Comune, che invece ci deve essere, in generale, sulla cultura». E dal mondo della cultura, in questa campagna elettorale, si aspettava più sostegno? Sorpresa dal fatto che molti non si siano schierati o si siano schierati con altri? «Lo dico senza mezzi termini: chi fa cultura in questa città fatica a esporsi per noi perché c’è troppo precariato e bene o male tutti dipendono da qualche finanziamento, da qualche convenzione in scadenza. Ma nel segreto dell’urna, chissà…».

Gli avversari de La Sinistra: «Non credo siano in cerca di poltrone, credo abbiano fatto un errore di valutazione politica»
L’urna naturalmente Ravenna in Comune se la contende anche con la lista La Sinistra per Ravenna che invece appoggia De Pascale del Pd e dove sarà candidata Valentina Morigi, attuale assessore, a cui si può dare almeno il merito di aver fatto molto per esempio sui processi partecipativi? «Sì, è vero si è fatto molto, ma si poteva anche fare di più e purtroppo alla fine la partecipazione è stata più un orpello che altro, non ha inciso davvero nelle scelte, penso per esempio alla Darsena». Ma sugli avversari di La Sinistra, Sutter dice anche: «Dentro ci sono molti amici, persone che stimo profondamente. E non credo, come altri della nostra lista dicono, che sia una scelta dettata dall’attaccamento alla poltrona, no. Credo che abbiamo solo fatto una valutazione politica sbagliata». Anche perrché il giudizio di Sutter su questa ultima giunta e sul Pd in generale è che si sia perso il “nord” della bussola che indica la sinistra, ossia la tensione verso l’egualitarismo e contro qualsiasi discriminazione di provenienza, religione, genere. E a proposito di donne e genere, tra le misure più concrete da mettere in atto anche una nuova sede della Casa delle donne agibile anche a persone disabili e dove poter ampliare il tipo e il numero di attività che vi si svolgono.

La lista e il “minestrone”
Ma quello che Sutter rivendica come “di genere” è anche l’apporto che la sua presenza, a oggi l’unica donna in corsa, ha dato in termini di partecipazione e rappresentanza. «Ho sempre detto che non mi sarei candidata se fosse stato un partito a chiedermelo – dice l’ex dirigente comunale – ma che mi interessava un nuovo esperimento di rappresentanza. E credo che la lista di Ravenna in Comune rappresenti questo». Trentadue i nomi appena votati dall’assemblea e che i detrattori hanno definito un “minestrone” in cui dentro ci sono musulmani, comunisti, attivisti pro diritti gay, persone di origine straniera, ex politici, sindacalisti. «Una lista civica, non certo antipolitica, dove dentro ci sono persone che si rappresentano da sole e che hanno una storia, molte fanno parte di associazioni che si occupano di diritti, di ambiente, di beni comuni, di sociale. E ci sono anche persone che vengono dal mondo della politica e di quei partiti che ci sostengono esternamente, come è giusto che sia. E sì, ci sono quattro persone di origine straniera che secondo me su 32 rappresentano anche statisticamente la composizione della società di oggi, così come ci sono “altre religioni”». Una composizione complessa, per una società sempre più complessa, insomma. E per l’eventuale giunta? Saranno resi noti i possibili nomi prima del voto? «Sì, intendiamo a farlo a breve».

Sutter, tra reddito minimo e cultura «Mai col Pd, neanche al ballottaggio»

Al Fellini l’intervista con la candidata di Ravenna in Comune: «Spero in una lista di Michela Guerra, anche se c’è vicinanza»

Né con Alberghini della Lega (e Forza Italia e Lista per Ravenna), né con De Pascale del Pd (e Pri e liste civiche) in caso di ballottaggio tra i due. E dopo le elezioni, in caso di mancata vittoria, Ravenna in Comune resterà una realtà politica locale in cui Raffaella Sutter intende esercitare una delle doti che le viene da tutti riconosciuta: la capacità di fare “coaching” e far crescere realtà giovani. Con questi impegni si è chiuso l’incontro-intervista di R&D con la candidata sindaco Raffaella Sutter, in un Fellini di piazza Kennedy affollato per l’occasione.

Le partecipate, i beni comuni, il ruolo del consiglio comunale, la Romagna
Tra i punti del programma di Sutter & Co si è parlato dell’intenzione della candidata di riportare in capo al Comune alcuni servizi ora esternalizzati compresa la raccolta rifiuti (sul modello elaborato a Forlì), la gestione dei servizi sociali e delle case popolari superando quindi realtà di intermediazione come Ravenna Holding, Asp e Acer con lo scopo dichiarato di restituire al consiglio comunale un ruolo centrale nel dibattito della città. Nessun aumento dei costi, assicura Sutter, semmai qualche risparmio rispetto a incarichi e posizioni di vertice che così facendo scomparirebbero.

Da piazza Kennedy alla Darsena, prima che sia troppo tardi
Se per piazza Kennedy Sutter ha ribadito che, se fosse eletta sindaco, renderebbe visibile una piccola porzione degli scavi nonostante lo scetticismo mostrato anche in questi giorni dalla Soprintendenza, sulla Darsena ha insistito sulla necessità di impegnare l’Autorità portuale nella bonifica del Candiano per poi immaginare una gestione pubblica dell’acqua, costringendo, anche attraverso multe più salate, i privati a mantenere il decoro soprattutto per chi si affaccia sulle banchine. Ha definito «errore gravissimo» e forse la «peggiore soluzione possibile» quella di sistemare temporaneamente (ma senza al momento alternative in vista) i vigili urbani nell’unico spazio di proprietà comunale in Darsena, l’ex Dogana, che doveva invece essere un biglietto da visita e un motore per quella rivitalizzione dell’area necessaria ad attirare investimenti. Investimenti che servono prima che sia troppo tardi e gli edifici oggi dismessi vadano in malora «e si dia allora il via a nuove urbanizzazioni, è questo il vero rischio».

Lo stallo del porto: «La Sapir ha fatto gli interessi privati più che quelli pubblici»
E sul porto? «Mi convinceva più il primo progettone di Di Marco, con gli espropri, rispetto alle casse a mare. Sullo stallo rispetto ai fondali credo che una parte di responsabilità stia nel fatto che Sapir in questi anni ha fatto più gli interessi privati di quelli pubblici. E certo, siamo favorevoli all’approfondimento dei fondali anche se ci piacerebbe capire per fare esattamente cosa anche da parte degli imprenditori del porto, vorremmo sapere cosa ne è stato del progetto del terminal container e ci chiediamo se chissà, magari anche Largo Trattaroli non possa essere un punto in cui accogliere i fanghi…».

La stazione a Nord e una nuova viabilità
Contrari come noto al progetto (ancora tutto sulla carta) della famosa E55, Sutter annuncia che a breve presenteranno una loro alternativa per lo spostamento a nord della stazione e una ristrutturazione di tutta la viabilità attorno alla città che riguarderebbe appunto anche i mezzi in entrata e in uscita dal porto. Insomma, non ci stanno quelli di Ravenna in Comune a fare la parte degli “ambientalisti” che dicono no a tutto, come qualche avversario vorrebbe farli passare, e annunciano cartine e mappe dettagliate.

Gli avversari: «Spero in una lista di Michela Guerra»
E a proposito di avversari, Sutter auspica che Michela Guerra, dopo la mancata certificazione della lista da parte del Movimento 5 Stelle, presenti una propria lista perché, innanzitutto «questo innalzerebbe il numero di votanti» convinta che una bassa affluenza possa favorire di fatto il Pd. Anche se è certamente vero che l’elettorato di Sutter e Guerra potrebbe almeno in parti sovrapporsi: «Abbiamo molti temi e proposte in comune, sicuramente c’è una vicinanza».

Il reddito minimo per i precari, per prevenire la povertà
Tra questi temi indubbiamente il «reddito minimo comunale» che Sutter rivendica come una proposta di sinistra fin dagli anni Settanta in altre parti di Europa e che secondo la candidata potrebbe essere applicato a Ravenna riordinando e sistemando l’oggi complicato e a suo parere «disastroso» sistema di fondi ed erogazioni contro la povertà. Un reddito che secondo Sutter non dovrebbe andare a chi è in situazione di cronicità rispetto alla povertà, per cui bisogna pensare altri strumenti, ma piuttosto per prevenire lo scivolamento di chi magari il lavoro ce l’aveva e l’ha perso o vive in una condizione di forte precarietà lavorativa, come ormai sempre più frequente.

Più risorse per la cultura da bandi internazionali. E sul 2019…
E se da qui le risorse potrebbero appunto essere trovate, come si dice, da un’ottimizzazione di quelle esistenti, per la cultura bisognerebbe invece, dice la candidata, andare a cercarle fuori, cosa che non si è fatta abbastanza. «È mai possibile che una biblioteca come l’Oriani debba poter contare solo su fondi comunali, provinciali e di fondazioni locali? Sono certa che in Europa ci sono fondazioni che si occupano di storia a cui quel patrimonio potrebbe interessare eccome». E sempre l’Oriani, con l’area dantesca, non potrebbe diventare un cuore culturale in vista del 2021? Cultura su cui investire per creare lavoro e sostenere la produzione, più che la fruizione. «Non ci sarebbe nemmeno bisogno di togliere risorse al Ravenna Festival, che dovrebbe diventare però più un incubatore per realtà locali». Il 2019? «Ha messo in moto tante energie, ma è mancata una guida forte del Comune, che invece ci deve essere, in generale, sulla cultura». E dal mondo della cultura, in questa campagna elettorale, si aspettava più sostegno? Sorpresa dal fatto che molti non si siano schierati o si siano schierati con altri? «Lo dico senza mezzi termini: chi fa cultura in questa città fatica a esporsi per noi perché c’è troppo precariato e bene o male tutti dipendono da qualche finanziamento, da qualche convenzione in scadenza. Ma nel segreto dell’urna, chissà…».

Gli avversari de La Sinistra: «Non credo siano in cerca di poltrone, credo abbiano fatto un errore di valutazione politica»
L’urna naturalmente Ravenna in Comune se la contende anche con la lista La Sinistra per Ravenna che invece appoggia De Pascale del Pd e dove sarà candidata Valentina Morigi, attuale assessore, a cui si può dare almeno il merito di aver fatto molto per esempio sui processi partecipativi? «Sì, è vero si è fatto molto, ma si poteva anche fare di più e purtroppo alla fine la partecipazione è stata più un orpello che altro, non ha inciso davvero nelle scelte, penso per esempio alla Darsena». Ma sugli avversari di La Sinistra, Sutter dice anche: «Dentro ci sono molti amici, persone che stimo profondamente. E non credo, come altri della nostra lista dicono, che sia una scelta dettata dall’attaccamento alla poltrona, no. Credo che abbiamo solo fatto una valutazione politica sbagliata». Anche perrché il giudizio di Sutter su questa ultima giunta e sul Pd in generale è che si sia perso il “nord” della bussola che indica la sinistra, ossia la tensione verso l’egualitarismo e contro qualsiasi discriminazione di provenienza, religione, genere. E a proposito di donne e genere, tra le misure più concrete da mettere in atto anche una nuova sede della Casa delle donne agibile anche a persone disabili e dove poter ampliare il tipo e il numero di attività che vi si svolgono.

La lista e il “minestrone”
Ma quello che Sutter rivendica come “di genere” è anche l’apporto che la sua presenza, a oggi l’unica donna in corsa, ha dato in termini di partecipazione e rappresentanza. «Ho sempre detto che non mi sarei candidata se fosse stato un partito a chiedermelo – dice l’ex dirigente comunale – ma che mi interessava un nuovo esperimento di rappresentanza. E credo che la lista di Ravenna in Comune rappresenti questo». Trentadue i nomi appena votati dall’assemblea e che i detrattori hanno definito un “minestrone” in cui dentro ci sono musulmani, comunisti, attivisti pro diritti gay, persone di origine straniera, ex politici, sindacalisti. «Una lista civica, non certo antipolitica, dove dentro ci sono persone che si rappresentano da sole e che hanno una storia, molte fanno parte di associazioni che si occupano di diritti, di ambiente, di beni comuni, di sociale. E ci sono anche persone che vengono dal mondo della politica e di quei partiti che ci sostengono esternamente, come è giusto che sia. E sì, ci sono quattro persone di origine straniera che secondo me su 32 rappresentano anche statisticamente la composizione della società di oggi, così come ci sono “altre religioni”». Una composizione complessa, per una società sempre più complessa, insomma. E per l’eventuale giunta? Saranno resi noti i possibili nomi prima del voto? «Sì, intendiamo a farlo a breve».

Già centinaia di firme a Ravenna per legittima difesa e inviolabilità domicilio

Lista per Ravenna sostiene l’iniziativa: «E il candidato Pd firma?»

Sabato scorso, 2 aprile, è iniziata anche a Ravenna la raccolta firme promossa dall’Idv nazionale per una legge di iniziativa popolare che rinforzi la legittima difesa e tuteli al massimo l’inviolabilità del domicilio. In pochi giorni ne sono state raccolte già alcune centinaia e sarà possibile firmare fino al 31 maggio agli uffici dell’anagrafe, in viale Berlinguer 68, dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 13, il sabato dalle 8.30 alle 12.30 e nei pomeriggi di martedì e giovedì dalle 14.30 alle 16.30. Ma in questi giorni il registro verrà depositato anche nelle ex circoscrizioni.

Se la proposta diventerà legge – cerca di sentitizzare in una nota Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna, che sta promuovendo a livello locale l’iniziativa – «chi si introdurrà illegittimamente in un domicilio privato saprà che riceverà pene molto severe e che non si potrà trasformare da aggressore in vittima chiedendo il risarcimento dei danni. Invece, chi difende l’incolumità o i beni propri o altrui all’interno del proprio domicilio non potrà rispondere della propria condotta, neppure a titolo di eccesso colposo in legittima difesa».

«Non ci fa velo – continua Ancisi – che l’iniziativa sia dell’Idv, partito in coma irreversibile, che a Ravenna il Pd tiene in vita, tramite l’ennesima lista civetta, per catturare qualche centesimo di percentuale in più. Ciò spiega, se mai, perché l’Idv ravennate non abbia detto una parola per far conoscere l’iniziativa del partito nazionale e tanto meno per chiedere agli elettori di sottoscriverla».

«Sarà però interessante – termina Ancisi – chiedere al candidato sindaco del Pd se firma».

Già centinaia di firme a Ravenna per legittima difesa e inviolabilità domicilio

Lista per Ravenna sostiene l’iniziativa: «E il candidato Pd firma?»

Sabato scorso, 2 aprile, è iniziata anche a Ravenna la raccolta firme promossa dall’Idv nazionale per una legge di iniziativa popolare che rinforzi la legittima difesa e tuteli al massimo l’inviolabilità del domicilio. In pochi giorni ne sono state raccolte già alcune centinaia e sarà possibile firmare fino al 31 maggio agli uffici dell’anagrafe, in viale Berlinguer 68, dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 13, il sabato dalle 8.30 alle 12.30 e nei pomeriggi di martedì e giovedì dalle 14.30 alle 16.30. Ma in questi giorni il registro verrà depositato anche nelle ex circoscrizioni.

Se la proposta diventerà legge – cerca di sentitizzare in una nota Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna, che sta promuovendo a livello locale l’iniziativa – «chi si introdurrà illegittimamente in un domicilio privato saprà che riceverà pene molto severe e che non si potrà trasformare da aggressore in vittima chiedendo il risarcimento dei danni. Invece, chi difende l’incolumità o i beni propri o altrui all’interno del proprio domicilio non potrà rispondere della propria condotta, neppure a titolo di eccesso colposo in legittima difesa».

«Non ci fa velo – continua Ancisi – che l’iniziativa sia dell’Idv, partito in coma irreversibile, che a Ravenna il Pd tiene in vita, tramite l’ennesima lista civetta, per catturare qualche centesimo di percentuale in più. Ciò spiega, se mai, perché l’Idv ravennate non abbia detto una parola per far conoscere l’iniziativa del partito nazionale e tanto meno per chiedere agli elettori di sottoscriverla».

«Sarà però interessante – termina Ancisi – chiedere al candidato sindaco del Pd se firma».

Sky e Mediaset a scrocco: la finanza anche nelle case dei ravennati

Una trentina le perquisizioni con tanto di decoder sequestrati
Dalla Liguria un dispositivo pirata permetteva grandi risparmi

Pagavano circa 20 euro al mese per vedere quasi 2mila canali delle piattaforme a pagamento Sky e Mediaset Premium, i cui abbonamenti regolari costerebbero anche cinque volte di più, o quasi. Per questo motivo alcune centinaia di persone in tutta Italia potrebbero finire nei guai, nell’ambito di un’inchiesta partita da La Spezia, dove un esperto di informatica avrebbe messo in piedi questa sorta di truffa ai danni dei due colossi televisivi, incassando in pochi mesi circa 50mila euro con un mancato guadagno per Sky e Mediaset stimato di mezzo milione di euro.

E come riportano Carlino Ravenna e Corriere Romagna nelle edizioni in edicola questa mattina (venerdì 8 aprile), i finanzieri hanno fatto irruzione nelle prime ore della mattina di mercoledì anche nelle case di una trentina di ravennati, sequestrando alcuni decoder. Il sistema, però, funzionava tramite internet, grazie a sofisticati dispositivi realizzati a La Spezia, e sono stati proprio i cosiddetti indirizzi Ip a permettere ai finanziari di rintracciare anche i presunti “fuorilegge” ravennati, che rischiano multe – scrive il Corriere – fino a 25mila euro.

Sky e Mediaset a scrocco: la finanza anche nelle case dei ravennati

Una trentina le perquisizioni con tanto di decoder sequestrati Dalla Liguria un dispositivo pirata permetteva grandi risparmi

Pagavano circa 20 euro al mese per vedere quasi 2mila canali delle piattaforme a pagamento Sky e Mediaset Premium, i cui abbonamenti regolari costerebbero anche cinque volte di più, o quasi. Per questo motivo alcune centinaia di persone in tutta Italia potrebbero finire nei guai, nell’ambito di un’inchiesta partita da La Spezia, dove un esperto di informatica avrebbe messo in piedi questa sorta di truffa ai danni dei due colossi televisivi, incassando in pochi mesi circa 50mila euro con un mancato guadagno per Sky e Mediaset stimato di mezzo milione di euro.

E come riportano Carlino Ravenna e Corriere Romagna nelle edizioni in edicola questa mattina (venerdì 8 aprile), i finanzieri hanno fatto irruzione nelle prime ore della mattina di mercoledì anche nelle case di una trentina di ravennati, sequestrando alcuni decoder. Il sistema, però, funzionava tramite internet, grazie a sofisticati dispositivi realizzati a La Spezia, e sono stati proprio i cosiddetti indirizzi Ip a permettere ai finanziari di rintracciare anche i presunti “fuorilegge” ravennati, che rischiano multe – scrive il Corriere – fino a 25mila euro.

Tirocini per giovani laureati da 600 euro al mese in 28 aziende ravennati

Ci si può candidare via mail fino al 15 aprile. Più della metà dei ragazzi
che hanno partecipato negli anni scorsi oggi ha un’occupazione

Sono 28 le aziende locali che quest’anno accoglieranno altrettanti giovani laureati come tirocinanti nell’ambito del Progetto tirocini e di Lavoro cerca Università, evento realizzato grazie all’impegno congiunto di Fondazione Eni Enrico Mattei e Comune di Ravenna in collaborazione con Fondazione Flaminia, Università di Bologna – Campus di Ravenna, Centro per l’impiego della Provincia di Ravenna e associazioni di categoria.

L’iniziativa, che si è svolta giovedì a Palazzo dei Congressi, ha richiamato numerosi neolaureati residenti nel territorio della provincia di Ravenna che dall’8 al 15 aprile potranno candidarsi per l’assegnazione del tirocinio inviando il loro curriculum vitae a orientamento@fondazioneflaminia.it.

«Si tratta di una opportunità considerevole – ha sottolineato l’assessore alle Attività produttive Massimo Cameliani – sia per i giovani laureati del territorio, che attraverso i tirocini possono fare il loro ingresso nel mondo del lavoro e maturare competenze nel campo di interesse, ma anche per le aziende che, dall’apporto di queste nuove risorse lavoro, possono ricevere nuovi stimoli e input. Nel corso delle passate quattro edizioni del progetto, hanno partecipato circa 80 aziende. Tra queste – ha aggiunto – 52 hanno trovato un candidato adatto alle loro esigenze, accogliendo in totale 64 tirocinanti. Attualmente più della metà dei ragazzi che hanno partecipato all’iniziativa ha trovato occupazione».

L’esperienza di tirocinio, 600 euro mensili della durata di sei mesi, prevede anche un percorso formativo sullo sviluppo delle competenze trasversali aperto a tirocinanti e personale delle aziende coinvolte.

Il vicesindaco Giannantonio Mingozzi, vicepresidente di Fondazione Flaminia, intervenuto in occasione di alcune presentazioni delle aziende partecipanti, ha sottolineato come «le imprese di Ravenna abbiano colto appieno il valore dei tirocini offerti e soprattutto la capacità di illustrare i progetti di sviluppo della loro presenza a Ravenna abbinandoli all’offerta di lavoro rivolta ai nuovi laureati. In questa giornata incontriamo molti dei 600 giovani che ogni anno si laureano nella nostra città e mi fa molto piacere che le aziende più significative del territorio abbiano deciso di sostenerci».

Queste le aziende che partecipano all’edizione 2016: Progetto Aroma scarl, Euro company, JFC srl, La Campaza snc, ASTIM srl, CEFAL Emilia Romagna società cooperativa, Sviluppo PMI, TEA servizi srl, Radio Italia srl, Unitec spa, Ravenna Incoming Convention & Visit Bureau, Fondazione Ravenna Manifestazioni, Immgeo srl coworking Raffineria42, Ethic srl, Panebarco di D.Panebarco & C.sas, Distillerie Mazzarri spa, Almatek srl, centro iperbarico, Bunge Italia spa, Sacra Famiglia soc.Coop.Soc, Villaggio globale cooperativa sociale, Capit, Laboratorio Mondo, Tecnoagri spa, Crea srl, Astra soc.Cons. ARL, Stafer spa, Bondoli & Campese.

Tirocini per giovani laureati da 600 euro al mese in 28 aziende ravennati

Ci si può candidare via mail fino al 15 aprile. Più della metà dei ragazzi che hanno partecipato negli anni scorsi oggi ha un’occupazione

Sono 28 le aziende locali che quest’anno accoglieranno altrettanti giovani laureati come tirocinanti nell’ambito del Progetto tirocini e di Lavoro cerca Università, evento realizzato grazie all’impegno congiunto di Fondazione Eni Enrico Mattei e Comune di Ravenna in collaborazione con Fondazione Flaminia, Università di Bologna – Campus di Ravenna, Centro per l’impiego della Provincia di Ravenna e associazioni di categoria.

L’iniziativa, che si è svolta giovedì a Palazzo dei Congressi, ha richiamato numerosi neolaureati residenti nel territorio della provincia di Ravenna che dall’8 al 15 aprile potranno candidarsi per l’assegnazione del tirocinio inviando il loro curriculum vitae a orientamento@fondazioneflaminia.it.

«Si tratta di una opportunità considerevole – ha sottolineato l’assessore alle Attività produttive Massimo Cameliani – sia per i giovani laureati del territorio, che attraverso i tirocini possono fare il loro ingresso nel mondo del lavoro e maturare competenze nel campo di interesse, ma anche per le aziende che, dall’apporto di queste nuove risorse lavoro, possono ricevere nuovi stimoli e input. Nel corso delle passate quattro edizioni del progetto, hanno partecipato circa 80 aziende. Tra queste – ha aggiunto – 52 hanno trovato un candidato adatto alle loro esigenze, accogliendo in totale 64 tirocinanti. Attualmente più della metà dei ragazzi che hanno partecipato all’iniziativa ha trovato occupazione».

L’esperienza di tirocinio, 600 euro mensili della durata di sei mesi, prevede anche un percorso formativo sullo sviluppo delle competenze trasversali aperto a tirocinanti e personale delle aziende coinvolte.

Il vicesindaco Giannantonio Mingozzi, vicepresidente di Fondazione Flaminia, intervenuto in occasione di alcune presentazioni delle aziende partecipanti, ha sottolineato come «le imprese di Ravenna abbiano colto appieno il valore dei tirocini offerti e soprattutto la capacità di illustrare i progetti di sviluppo della loro presenza a Ravenna abbinandoli all’offerta di lavoro rivolta ai nuovi laureati. In questa giornata incontriamo molti dei 600 giovani che ogni anno si laureano nella nostra città e mi fa molto piacere che le aziende più significative del territorio abbiano deciso di sostenerci».

Queste le aziende che partecipano all’edizione 2016: Progetto Aroma scarl, Euro company, JFC srl, La Campaza snc, ASTIM srl, CEFAL Emilia Romagna società cooperativa, Sviluppo PMI, TEA servizi srl, Radio Italia srl, Unitec spa, Ravenna Incoming Convention & Visit Bureau, Fondazione Ravenna Manifestazioni, Immgeo srl coworking Raffineria42, Ethic srl, Panebarco di D.Panebarco & C.sas, Distillerie Mazzarri spa, Almatek srl, centro iperbarico, Bunge Italia spa, Sacra Famiglia soc.Coop.Soc, Villaggio globale cooperativa sociale, Capit, Laboratorio Mondo, Tecnoagri spa, Crea srl, Astra soc.Cons. ARL, Stafer spa, Bondoli & Campese.

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