giovedì
31 Luglio 2025

Tutti i personaggi di Elena Bucci

Da Russi alla Cina, con Le Belle Bandiere

Ispirandosi alle parole di Pier Paolo Pasolini, Elena Bucci e Marco Sgrosso creano nel 1993 Le belle bandiere: compagnia di  teatro romagnola, ma allo stesso tempo apolide.
Oggi a più di venti anni,  c’è un luogo che considerate casa?
«Ce n’è più di uno. Nonostante siamo una compagnia che collabora da anni con altre realtà,  dal Teatro Metastasio di Prato al Centro Teatrale Bresciano – dove saremo in scena per un mese di repliche – a Ert di Modena, abbiamo voluto una doppia sede a Bologna, dove ci siamo formati artisticamente e a Russi, la città dove sono nata, per dimostrare per primi a noi stessi che si possono creare progetti di rilevanza nazionale anche a partire da piccoli paesi amati».
A differenza di molti gruppi teatrali voi non avete un teatro o non organizzate una programmazione, è stata una scelta artistica o ci sono stati dei problemi di relazione con le amministrazioni…
«C’è stato un momento in cui c’era un grande slancio a Russi per far ritrovare alla città un teatro, ancora distrutto dalla guerra. Noi facevamo spettacoli in posti magnifici, ma del tutto abbandonati. Nel 1993 facevamo spettacoli a San Giacomo mentre era completamente decadente, quando ci andavano solo spacciatori e delinquenti, e il pubblico ci seguiva commosso e partecipe».
E il teatro di Russi?
«Abbiamo contribuito con entusiasmo a farlo riaprire, attraverso eventi e spettacoli, ma quando poi è accaduto, nel 2001, pur avendo la bella possibilità di lavorare e provare nel teatro non si sono create le condizioni per una progettualità più articolata, come forse potrà accadere in futuro. Forse qualcuno aveva l’infondata paura che ci volessimo appropriare del teatro, ma chi ha assistito al progetto di rinascita di questo teatro lo associa anche a noi e alla nostra passione, e questo ci fa molto piacere. Il senso di appartenenza a questi luoghi ci ha tenuto legati qui, nonostante i molti viaggi e le opportunità. Ci piacerebbe che i teatri e il luoghi della culutra rimanessero sempre aperti, in una programmazione continua e in un ininterrotto scambio di idee, progetti, linguaggi. Una casa aperta a tutti».
Sei tornata a Russi dopo aver lavorato oltre dieci anni con Leo De Berardinis, cosa ti ha lasciato il lavoro con un grande del teatro come lui?
«Mi sono accorta di aver acquisito tecnica e libertà con grande divertimento in quel periodo. Dovevamo essere pronti in ogni momento a correre il rischio di affrontare la scena, in prova come in spettacolo, perché era un autore molto esigente e appassionato. Lui chiedeva una adesione intima e totale allo spettacolo, e un grande rigore tecnico. Mi ha insegnato che la tecnica è uno strumento di libertà, un modo per arrivare al risultato artistico che si vuole ottenere. Mi ha insegnato anche come l’intuizione possa essere veloce e inaspettata, e possa nascere dalla paura, ribaltandola. Ribaltare l’ostacolo trasformandolo in estasi».
Cosa ti stai insegnando da sola?
«A non affezionarsi alle soluzioni che già si conoscono. Avere il coraggio di buttare via tutto e ricominciare da capo».
A fine novembre sei stata ospite a Rai Radio3 per presentare le tue interpretazioni negli anni…
«Io ho accettato l’invito di Laura Palmieri di Radio3 e ho creato Vite altrove, dove dialogano personaggi femminili dei miei lavori, personaggi molto distanti tra loro».
A quali di questi personaggi sei rimasta più legata negli anni?
«I miei personaggi sono come miei parenti, sono totem del mio essere, figure che vengono dalla Commedia dell’arte come Isabella Andreini, dal teatro ottocentesco come Eleonora Duse, sulla quale ho lavorato molto, la monaca messicana Juana de la Cruz, scrittrice libera e indipendente vessata dall’Inquisizione, ma anche figure importanti della mia vita. Donne famose e non famose, messe assieme. Laura Mariani ha detto che trasformo le persone reali in personaggi è mi è sembrato un commento molto affascinante».
Adesso sei in partenza per la Cina dove porterai una Locandiera di Goldoni, come vedrà un testo così un pubblico tanto distante? Avete preso degli accorgimenti per andare incontro ai loro gusti?
«È stato proprio il teatro di Pechino a chiederci un testo della tradizione italiana. Noi faremo La locandiera identica a come la facciamo per il pubblico italiano. Abbiamo solo rallentato alcune battute per agevolare i sottotitoli».
Siete da poco stati anche a Mosca, cosa ti ha colpito degli spettatori russi rispetto al loro sguardo verso il teatro italiano?
«Ho scoperto un grande amore e passione per la cultura italiana. A volte non ci rendiamo conto di quanto sia adorata la nostra cultura nel mondo, per me è stata una bellissima sorpresa».
Hai avuto modo anche di pensare a progetti futuri?
«Mi sto documentando sul teatro nei lager e nei luoghi dell’olocausto, su cui presto inizieremo a lavorare e sto scrivendo, finalmente, non solo per il teatro, ma passando dal teatro. Naturalmente nessuno di questi risultati sarebbe possibile senza l’aiuto di chi ha fondato con me la compagnia, Marco Sgrosso e di tutti coloro che formano il nucleo di attori, artisti e tecnici che da anni ci sostengono e ci seguono».

Schianto mortale a Granarolo Faentino Perde la vita un trentenne

L’incidente in Circonvallazione Altini poco dopo le sette del mattino

Incidente mortale sulle strade di Granarolo Faentino. Due auto sono entrate in collisione nella circonvallazione Altini poco dopo le sette di questa mattina, lunedì 4 gennaio, per cause in corso di accertamento.

Nello scontro è morto un uomo di circa trent’anni. Mentre un uomo di una sessantina d’anni e una donna di 36 anni sono rimasti feriti in modo non grave e sono stati trasportati all’ospedale di Faenza.

Folla commossa ai funerali del vigilante Il prete: «Giustizia per Salvatore»

Intanto le indagini continuano: il killer avrebbe sparato da tre metri
Chianese non è morto subito. Possibile la presenza di un complice

Una folla commossa ha partecipato a Trentola Ducenta – suo paese di origine, nel Casertano – ai funerali di Salvatore Chianese, il metronotte di 42anni ucciso a Savio con una fucilata mentre si apprestava ad ispezionare una cava. Lo scrive interno18.it, sito di informazione locale di Caserta, da cui è tratta anche la foto qui sopra.

Centinaia le persone che hanno voluto dare l’ultimo saluto alla guardia giurata che solo lo scorso novembre era tornato a casa per riabbracciare i suoi cari.

Enorme la commozione – citiamo sempre l’articolo di interno18, mista a rabbia, che si respirava nella chiesa di San Michele Arcangelo a Trentola Ducenta. «Giustizia per Salvatore» è stata chiesta da don Vincenzo Marino, il parroco che ha officiato le esequie che ha anche ricordato come «la vita sia un diritto inviolabile».

L’omicidio di Chianese resta avvolto dal mistero. Dall’autopsia è emerso però che il killer avrebbe sparato da una distanza di circa tre metri colpendo con una fucilata al volto la guardia giurata, rimasta agonizzate per terra, ancora viva, per un paio di minuti. In quei momenti l’assassino si sarebbe impossessato della pistola d’ordinanza e del portafogli, non ancora ritrovati. Secondo la procura si è trattato di un tentativo di depistaggio.

Ora si indaga nella vita privata di Chianese, mentre non è esclusa la presenza di un complice alla cava.

Dopo le fontane in piazza a Ravenna ecco gli ultimi eventi delle feste

Dalla Nott de’ Bisò di Faenza ai giochi di una volta di Bagnacavallo
fino alla festa dell’Almagià e ai Pasqualotti nel centro di Cervia

Con le fontane piro-danzanti in piazza del Popolo, a Ravenna (nella foto qui sopra, postata su Facebook dal sindaco Fabrizio Matteucci), si conclude l’utlimo weekend di iniziative delle feste, ma gli appuntamenti proseguono fino all’Epifania.

A Ravenna, come ogni anno, sono diversi gli appuntamenti dedicati alla Befana, con canti, leggende, caccia al tesoro, feste con marionette, musica e lotteria. Il 6 gennaio piazza del Popolo ospita la Befana con l’estrazione della lotteria, dolci, tè caldo e vin brulé per tutti, dalle 17. Sempre mercoledì 6 gennaio la Befana si festeggia anche al museo NatuRa di Sant’Alberto alle 14.30, a Lido Adriano in piazza Vivaldi e poi ancora in sala Isotta Rei a Casal Borsetti, anche in questi due casi alle 14.30, e a Porto Corsini nella sala della pro loco alle 15.

Sempre il giorno dell’Epifania all’Almagià di Ravenna va in scena “La befana vien di notte..” con due iniziative: la prima alle 15.30 prevede il “Gioco dello scambio di regali con pesca a sorpresa”, la seconda, alle 16.30, è “La mirabolante istoria di Fasolino”, uno spettacolo di burattini della tradizione emiliano-romagnola per bambini a partire dai 3 anni. A seguire l’organizzazione offre ai presenti una merenda, con arrivo della Befana e festa danzante (ingresso a pagamento, info: 0544.509590 – 392.6664211).

Passando a Milano Marittima, alla rotonda della pista del ghiaccio, direttamente da Italia’s Got Talent, le performance a cura di Quad Evolution di Cervia e lo stuntman Roberto Poggiali. Dalle 12 saranno parcheggiati in viale Matteotti i veicoli; alle 16 parata attorno all’anello di ghiaccio con una piccola esibizione. Alle 18 si replica: i quad faranno una nuova parata ed esibizione.

Sempre alla pista del ghiaccio di Milano Marittima, alle 14.30 del 6 gennaio apre il Museo delle Scope e alle 15.30 è in programma l’apertura della calza gigante. Seguirà una sfilata canina.

Nella vicina Cervia, in piazza Garibaldi il 6 gennaio torna il festival delle Pasquelle: i Pasqualotti, vestiti secondo l’antica tradizione contadina, intonano filastrocche e canti, donando caramelle e dolci per augurare a grandi e piccini ogni bene e felicità per il nuovo anno. Lo stesso giorno sulla spiaggia di Pinarella si rinnova la tradizione del tuffo in pare, all’altezza di via Lazio.

L’evento con più tradizione e probabilmente più atteso di tutta la provincia, in questi primi giorni dell’anno, si tiene invece a Faenza, la vigilia dell’Epifania con la Nott de’ Bisò (anche se gli stand aprono già alle 10 del mattino), manifestazione conclusiva del palio faentino. Il Niballo, grande fantoccio raffigurante Annibale, il guerriero saraceno che simboleggia le avversità, viene bruciato in un enorme falò al centro della piazza. Durante la giornata si potrà bere il bisò (il caratteristico vin brulè) negli eleganti gotti, le ciotole di ceramica faentina.

Iniziative dedicate alla Befana anche in tutta la Bassa Romagna con l’evento più originale in programma a Bagnacavallo: il 6 gennaio in piazza della Libertà dalle 14.30 grazie alla collaborazione con l’associazione culturale Civiltà delle Erbe Palustri, ci si potrà divertire con giochi di legno e dell’ingegno e veloci trottole, in attesa della Befana che, a cavallo della scopa, arriverà per consegnare a tutti i bambini un simpatico regalo. Non mancheranno animazioni, caldarroste, vin brulé e merende. Canti dei bimbi con l’associazione Music Academy.

Emergenza smog, l’assessore: «Lo stiamo analizzando. Bisogna cambiare abitudini»

Guerrieri: «A Ravenna è il traffico veicolare a incidere maggiormente
Studiamo le conseguenze per la salute. Al porto limitiamo le polveri»

È arrivata l’attesa pioggia in Italia e con essa rientra per il momento l’emergenza legata allo smog, che ha portato il governo nei giorni scorsi a proporre alcune misure in caso di urgenza come la riduzione di 2 gradi del riscaldamento o l’abbassamento dei limiti di velocità a 30 Km/h nelle aree urbane. Alcune città hanno optato anche per drastici blocchi del traffico. Ne avrebbe bisogno anche Ravenna? «Soluzioni drastiche non potrebbero che fare bene – commenta l’assessore comunale all’Ambiente, Guido Guerrieri – ma il primo obiettivo sarebbe quello di farle comprendere ai cittadini. La vera sfida deve essere infatti quella di far cambiare le abitudini: come è possibile, solo per fare un esempio, che la gente si ostini a voler portare i bambini in auto fino all’ingresso della scuola, anziché magari farsi una breve camminata o utilizzare progetti alternativi lanciati anche qui come quelli del Pedibus?».

Notizia di questi giorni, per Ravenna, è lo sforamento dei limiti annuali di tutte e quattro le centraline per il rilevamento della qualità dell’aria installate nel comune. «Non lo nascondiamo e non abbiamo mai nascosto il problema, su cui insieme alla Regione stiamo lavorando da tempo – continua Guerrieri –, nel 2015 purtroppo hanno pesato soprattutto le condizioni meteorologiche; negli anni passati avevamo ottenuto dei miglioramenti nella qualità dell’aria, anche grazie ad alcuni interventi mirati, non solo legati alla circolazione stradale, ma verso il mondo dell’industria e dell’agricoltura».

L’assessore ci tiene a sottolineare come Ravenna – per usare le sue parole – non sia stata passiva di fronte al problema. «Abbiamo perseguito una politica di verifica, controllo e monitoraggio, basti pensare come il Comune abbia continuato a farsi carico direttamente di due centraline che sono uscite invece dalla rete di monitoraggio della Regione, come quella storica della Rocca Brancaleone e quella nuova del Porto San Vitale, che ha preso il posto della vecchia Sapir e che oltre alle note pm10 (polveri fini con diametro minore di 10 micron, ndr) controlla anche le pm2,5 (polveri finissime minori di 2,5 micron, ndr). E per replicare alle polemiche più diffuse, vorrei ricordare che le posizioni delle varie centraline sono volutamente in zone diverse: di traffico, di alta percentuale di riscaldamento (come via Caorle) e anche in aree con pochi inquinanti (come la Rocca, ndr), in modo da dare una visione integrata complessiva della situazione».

Guerrieri ricorda poi i dati dello studio di Arpa degli anni scorsi sulla reale incidenza delle fonti di inquinamento, «uno studio unico in regione – sottolinea – che ci dice come l’ambito urbano di Ravenna sia soggetto principalmente a pm10 dovute al traffico veicolare, con un’incidenza attorno al 60-70 percento. Naturalmente ci sono eccezioni, come la zona di via Caorle dove è superiore la causa del riscaldamento domestico, o quella del porto per via delle industrie, dove però voglio sottolineare come non siano presenti utenze deboli, anziani o scuole».

I dati di Arpa sono stati poi ulteriormente approfonditi nell’ultimo anno con il progetto Sinatra, uno studio sull’inquinamento atmosferico epidemiologico, per capire quanto incida l’inquinamento sulla salute della popolazione. «Una cosa mai fatta nel Nord Italia ma credo di poter dire tranquillamente in tutto il Paese – continua Guerrieri –, che prende in considerazione tutti i valori di inquinamento, non solo quelli da inceneritore come spesso viene chiesto, e che analizza le conseguenze su un campione che ben rappresenta la popolazione ravennate». I primi risultati saranno disponibili entro poche settimane. Nel frattempo l’assessore cerca di tranquillizzare sull’inquinamento industriale, sulla base dei dati delle emissioni nel polo chimico, elaborati da una rete privata e tenuti sotto controllo da Arpa. «In questi anni ho avuto modo di visionarli ogni sei mesi e non ci sono mai state emergenze particolari se non casi sporadici poi rientrati – rivela Guerrieri facendo riferimento in particolare alla fuoriuscita di stirene di qualche anno fa – mentre ora a causa anche della crisi i camini che lavorano sono sempre meno…».

Per quanto riguarda invece l’area portuale, il Comune nell’ultimo protocollo rinnovato ha chiesto uno studio approfondito sulla logistica e un impegno a movimentare quante più merci possibili su ferrovia. «Per quanto riguarda infatti l’ambito urbano fortunatamente abbiamo un’alta percentuale di mezzi non inquinanti, come quelli a metano – continua Guerrieri – e il vero problema riguarda i mezzi pesanti. Per restare sul tema del porto, nel 2015 abbiamo iniziato una pulizia profonda delle strade e intensificato gli spazzamenti, come suggerito da Arpa, anche in relazione alle merci che vengono movimentate di giorno in giorno. Oltretutto, sempre per limitare le polveri, abbiamo tolto l’esenzione per la Tari alle aree con depositi scoperti, per incentivare a coprire i cumuli, come previsto dal protocollo portuale che ha portato miglioramenti, con aziende che hanno investito per la qualità dell’aria, anche se continuo a chiedere alla Polizia municipale di intensificare i controlli anche sotto questo punto di vista».

Emergenza smog, l’assessore: «Lo stiamo analizzando. Bisogna cambiare abitudini»

Guerrieri: «A Ravenna è il traffico veicolare a incidere maggiormente Studiamo le conseguenze per la salute. Al porto limitiamo le polveri»

È arrivata l’attesa pioggia in Italia e con essa rientra per il momento l’emergenza legata allo smog, che ha portato il governo nei giorni scorsi a proporre alcune misure in caso di urgenza come la riduzione di 2 gradi del riscaldamento o l’abbassamento dei limiti di velocità a 30 Km/h nelle aree urbane. Alcune città hanno optato anche per drastici blocchi del traffico. Ne avrebbe bisogno anche Ravenna? «Soluzioni drastiche non potrebbero che fare bene – commenta l’assessore comunale all’Ambiente, Guido Guerrieri – ma il primo obiettivo sarebbe quello di farle comprendere ai cittadini. La vera sfida deve essere infatti quella di far cambiare le abitudini: come è possibile, solo per fare un esempio, che la gente si ostini a voler portare i bambini in auto fino all’ingresso della scuola, anziché magari farsi una breve camminata o utilizzare progetti alternativi lanciati anche qui come quelli del Pedibus?».

Notizia di questi giorni, per Ravenna, è lo sforamento dei limiti annuali di tutte e quattro le centraline per il rilevamento della qualità dell’aria installate nel comune. «Non lo nascondiamo e non abbiamo mai nascosto il problema, su cui insieme alla Regione stiamo lavorando da tempo – continua Guerrieri –, nel 2015 purtroppo hanno pesato soprattutto le condizioni meteorologiche; negli anni passati avevamo ottenuto dei miglioramenti nella qualità dell’aria, anche grazie ad alcuni interventi mirati, non solo legati alla circolazione stradale, ma verso il mondo dell’industria e dell’agricoltura».

L’assessore ci tiene a sottolineare come Ravenna – per usare le sue parole – non sia stata passiva di fronte al problema. «Abbiamo perseguito una politica di verifica, controllo e monitoraggio, basti pensare come il Comune abbia continuato a farsi carico direttamente di due centraline che sono uscite invece dalla rete di monitoraggio della Regione, come quella storica della Rocca Brancaleone e quella nuova del Porto San Vitale, che ha preso il posto della vecchia Sapir e che oltre alle note pm10 (polveri fini con diametro minore di 10 micron, ndr) controlla anche le pm2,5 (polveri finissime minori di 2,5 micron, ndr). E per replicare alle polemiche più diffuse, vorrei ricordare che le posizioni delle varie centraline sono volutamente in zone diverse: di traffico, di alta percentuale di riscaldamento (come via Caorle) e anche in aree con pochi inquinanti (come la Rocca, ndr), in modo da dare una visione integrata complessiva della situazione».

Guerrieri ricorda poi i dati dello studio di Arpa degli anni scorsi sulla reale incidenza delle fonti di inquinamento, «uno studio unico in regione – sottolinea – che ci dice come l’ambito urbano di Ravenna sia soggetto principalmente a pm10 dovute al traffico veicolare, con un’incidenza attorno al 60-70 percento. Naturalmente ci sono eccezioni, come la zona di via Caorle dove è superiore la causa del riscaldamento domestico, o quella del porto per via delle industrie, dove però voglio sottolineare come non siano presenti utenze deboli, anziani o scuole».

I dati di Arpa sono stati poi ulteriormente approfonditi nell’ultimo anno con il progetto Sinatra, uno studio sull’inquinamento atmosferico epidemiologico, per capire quanto incida l’inquinamento sulla salute della popolazione. «Una cosa mai fatta nel Nord Italia ma credo di poter dire tranquillamente in tutto il Paese – continua Guerrieri –, che prende in considerazione tutti i valori di inquinamento, non solo quelli da inceneritore come spesso viene chiesto, e che analizza le conseguenze su un campione che ben rappresenta la popolazione ravennate». I primi risultati saranno disponibili entro poche settimane. Nel frattempo l’assessore cerca di tranquillizzare sull’inquinamento industriale, sulla base dei dati delle emissioni nel polo chimico, elaborati da una rete privata e tenuti sotto controllo da Arpa. «In questi anni ho avuto modo di visionarli ogni sei mesi e non ci sono mai state emergenze particolari se non casi sporadici poi rientrati – rivela Guerrieri facendo riferimento in particolare alla fuoriuscita di stirene di qualche anno fa – mentre ora a causa anche della crisi i camini che lavorano sono sempre meno…».

Per quanto riguarda invece l’area portuale, il Comune nell’ultimo protocollo rinnovato ha chiesto uno studio approfondito sulla logistica e un impegno a movimentare quante più merci possibili su ferrovia. «Per quanto riguarda infatti l’ambito urbano fortunatamente abbiamo un’alta percentuale di mezzi non inquinanti, come quelli a metano – continua Guerrieri – e il vero problema riguarda i mezzi pesanti. Per restare sul tema del porto, nel 2015 abbiamo iniziato una pulizia profonda delle strade e intensificato gli spazzamenti, come suggerito da Arpa, anche in relazione alle merci che vengono movimentate di giorno in giorno. Oltretutto, sempre per limitare le polveri, abbiamo tolto l’esenzione per la Tari alle aree con depositi scoperti, per incentivare a coprire i cumuli, come previsto dal protocollo portuale che ha portato miglioramenti, con aziende che hanno investito per la qualità dell’aria, anche se continuo a chiedere alla Polizia municipale di intensificare i controlli anche sotto questo punto di vista».

Alla guida un giovane senza patente, dietro un pregiudicato che deve scontare due mesi di carcere: prima la fuga, poi l’arresto

Erano in cinque a bordo di una Golf su via Romea Sud, nei pressi di Classe. Alla guida un 23enne tunisino senza patente (mai conseguita), tra i tre nei sedili posteriori un suo connazionale con precedenti per droga, armi, rissa e con un debito nei confronti della giustizia di due mesi di carcere per un provvedimento della procura di Trapani.

Quando hanno visto avvicinarsi l’auto delle forze dell’ordine, hanno tentato di scappare a piedi nei campi ma sono stati raggiunti e bloccati. L’autista è stato denunciato, il secondo uomo arrestato e portato in carcere, un terzo tunisino invece verrà espulsio in quanto irregolare sul territorio nazionale.

L’ultimo saluto a Salvatore Chianese Bandiere a mezz’asta in municipio

Partito da Ravenna il corteo funebre per la guardia giurata uccisa con una fucilata al volto. La famiglia tornerà a Ravenna

È partito intorno alle 6 di questa mattina, domenica 3 gennaio, il corteo funebre dalla camera mortuaria di Ravenna che sta accompagnando Salvatore Chianese al suo paese di origine nel Casertano, dove sarà sepolto.
Lo rivela il sindaco Fabrizio Matteucci, che si è recato sul posto per rinnovare (insieme a decine di colleghi di lavoro di Chianese) le condoglianze alla famiglia. Si tratta come noto della guardia giurata di 42 anni uccisa con una fucilata al volto nella notte tra martedì e mercoledì all’ingresso di una cava nella campagna di Savio, mentre stava iniziando il canonico sopralluogo da metronotte. Un agguato – secondo l’ipotesi della procura – ancora avvolto dal mistero e con un assassino a piede libero.

Tanti i ravennati che si sono recati alla camera mortuaria, sabato, per rendergli omaggio. La signora Chianese rientrerà a Ravenna per la ripresa dell’attività scolastica del figlio, di 9 anni, con cui continuerà a vivere a Osteria.

Da ancor prima dell’alba, come annunciato dal sindaco, le bandiere del municipio di Ravenna sono a mezz’asta in segno di partecipazione della comunità al lutto della famiglia Chianese, nel giorno dei funerali.

Sereno Variabile a Ravenna: ecco il video della puntata andata in onda su Rai Due

Il sindaco: «Orgogliosi e innamorati per la bella immagine della città»

Per chi se la fosse persa, ecco qui sotto il video della puntata della storica trasmissione Rai “Sereno Variabile” del 2 giugno dedicata a Ravenna.

Come annunciato (vedi articoli correlati qui a fianco), con l’ausilio di una piccola giuria, il conduttore Osvaldo Bevilacqua ha dato risalto a monumenti, realtà artigianali ed eccellenze gastronomiche della nostra città, con una toccante parentesi dal carcere e la testimonianza di un giovane detenuto ravennate. Il finale della puntata è dedicato invece a Cervia e Milano Marittima e alle iniziative natalizie realizzate nelle località marittime.

«Orgogliosi e innamorati di Ravenna per le bella immagine della nostra città su Sereno Variabile», è stato il commento a caldo su Facebook del sindaco Fabrizio Matteucci.

Sereno Variabile a Ravenna: ecco il video della puntata andata in onda su Rai Due

Il sindaco: «Orgogliosi e innamorati per la bella immagine della città»

Per chi se la fosse persa, ecco qui sotto il video della puntata della storica trasmissione Rai “Sereno Variabile” del 2 giugno dedicata a Ravenna.

Come annunciato (vedi articoli correlati qui a fianco), con l’ausilio di una piccola giuria, il conduttore Osvaldo Bevilacqua ha dato risalto a monumenti, realtà artigianali ed eccellenze gastronomiche della nostra città, con una toccante parentesi dal carcere e la testimonianza di un giovane detenuto ravennate. Il finale della puntata è dedicato invece a Cervia e Milano Marittima e alle iniziative natalizie realizzate nelle località marittime.

«Orgogliosi e innamorati di Ravenna per le bella immagine della nostra città su Sereno Variabile», è stato il commento a caldo su Facebook del sindaco Fabrizio Matteucci.

In auto a zigzag nel pomeriggio del primo giorno dell’anno: 27enne con alcol nel sangue quattro volte il limite consentito

Lo hanno notato i vigili urbani in via Romea Sud, nei pressi di Fosso Ghiaia, procedere con la propria auto a zigzag. Subito fermato, ha confermato di essere in possesso dei vari sintomi causati dall’ebbrezza e il test dell’etilometro ha certificato un tasso alcolemico nel sangue pari a circa 4 volte il consentito.

Per questo motivo un 27enne della provincia di Ravenna è stato multato nel pomeriggio del primo giorno dell’anno, quando ancora forse non aveva smaltito gli eccessi della notte. Per lui anche una denuncia, il ritiro della patente e la confisca dell’auto.

La patente, invece, non l’aveva mai conseguita un cittadino cinese fermato alla guida sempre dagli agenti della Polizia municipale di Ravenna nella mattinata del 1 gennaio, in via Allende. Complessivamente, tra il 31 dicembre e il primo gennaio sono stati oltre una settantina i veicoli controllati dalle pattuglie della Municipale, in servizio sul territorio, e altrettanti i conducenti identificati.

I furti in abitazione nel 2015 a Ravenna diminuiti del 21%. «Invertita la tendenza»

Dopo la crescita dell’ultimo decennio, in provincia il 10% di reati in meno per i dati ufficiali. E la questura se la prende con le classifiche…

Le classifiche di fine anno sulla qualità della vita vedevano Ravenna in fondo nelle sezioni relative alla sicurezza (vedi articoli correlati) ma la questura non ci sta. E così, in una nota inviata alla stampa prima di tutto sottolinea come le statistiche prese in considerazione vengano elaborate in relazione alla popolazione residente senza considerare le presenze turistiche (oltre 6 milioni nella nostra provincia) e poi parla di situazione «in netto miglioramento», dati ufficiali del ministero dell’Interno alla mano.

«Questo miglioramento – si legge nella nota della questura – si deve attribuire certamente al maggior impegno che è stato profuso da tutte le forze in campo impiegate nello specifico settore: Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato, Polizie Locali e Polizia Provinciale. Il maggiore impegno si è concretizzato per l’intero anno 2015 in un massiccio e capillare controllo del territorio attraverso piani provinciali concordati in Prefettura in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica e condivisi da tutti i rappresentanti delle citate Forze dell’Ordine. L’anno 2016 vedrà la continuazione dell’esperienza già maturata, che sarà ulteriormente potenziata e indirizzata in quelle zone della provincia che ancora appaiono particolarmente colpite dai reati predatori, con nuovi dispositivi di prevenzione maggiormente incisivi e meno prevedibili.
I risultati sono stati possibili grazie all’impegno profuso dal personale operante su strada che ha lavorato anche nelle situazioni climatiche più difficili».

E così la questura può affermare che «nell’anno 2015 si è invertita una tendenza di crescita dei reati di natura predatoria che durava da oltre un decennio».

In provincia – secondo i dati del ministero – la delittuosità è diminuita in totale del 10.5 percento (furti in genere -10 percento, furti in esercizi commerciali -6 percento, rapine -34 percento). Nello specifico i furti in abitazione per l’intera provincia sono diminuiti del -15.6 percento rispetto al 2014 e per quanto riguarda il comune capoluogo, Ravenna, addirittura del 21 percento (Unione della Bassa Romagna -3.3%, Unione della Romagna Faentina -6.7%, Cervia Milano Marittima -14.6%).

Anche l’attività amministrativa si è accentuata, nei confronti delle persone pericolose, con i seguenti risultati: fogli di via obbligatori 211 (+21%), avvisi orali 101 (+38%), una sorveglianza speciale e una misura di sicurezza patrimoniale.

I provvedimenti di espulsione nei confronti degli stranieri resisi responsabili di gravi reati e clandestini sono stati 143, dei quali 19 eseguiti con accompagnamento alla frontiere e altri 19 con accompagnamento al Cie.

Il controllo del territorio, in provincia di Ravenna, ha infine subìto un marcato incremento delle persone identificate con un +46.8% ed i veicoli (+64.7).

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