lunedì
28 Luglio 2025

Autobus gratis a Ravenna il 23 e il 24 dicembre

In occasione delle festività natalizie, su indicazione dell’Amministrazione, i servizi di trasporto pubblico del Comune di Ravenna sono gratuiti nelle giornate del 23 e 24 dicembre, con gli orari programmati già pubblicati sui libretti orari (per il giorno 23 servizio feriale scolastico, per il giorno 24 servizio feriale non scolastico).

«L’iniziativa – si legge in una nota di Start Romagna – è volta ad incentivare l’uso del mezzo pubblico, utile in particolare nei centri urbani per fluidificare il traffico ed agevolare gli spostamenti».

Autobus gratis a Ravenna il 23 e il 24 dicembre

In occasione delle festività natalizie, su indicazione dell’Amministrazione, i servizi di trasporto pubblico del Comune di Ravenna sono gratuiti nelle giornate del 23 e 24 dicembre, con gli orari programmati già pubblicati sui libretti orari (per il giorno 23 servizio feriale scolastico, per il giorno 24 servizio feriale non scolastico).

«L’iniziativa – si legge in una nota di Start Romagna – è volta ad incentivare l’uso del mezzo pubblico, utile in particolare nei centri urbani per fluidificare il traffico ed agevolare gli spostamenti».

Troppi furti: Ravenna saluta il primato Ma resta nella top ten per qualità della vita

La nostra provincia è decima nella tradizionale classifica del Sole24Ore A pesare gli ultimi posti nel settore dell’ordine pubblico. Bene i servizi

Dopo il primo posto un po’ a sorpresa dell’anno scorso, la provincia di Ravenna perde nove posizioni e si piazza decima nella tradizionale classifica di fine anno sulla qualità della vita del Sole24Ore, giunta alla 26esima edizione. A vincere è di nuovo Bolzano, alla quinta affermazione, davanti a Milano (nell’anno dell’Expo) e Trento.

Analizzando la classifica nel dettaglio, ad aver fatto “rallentare” Ravenna in particolare l’ordine pubblico, settore in cui si piazza 105esima su 110. Ravenna è addirittura ultima per il problema dei furti in casa, come già emerso dalla precedente classifica (vedi articoli correlati).

I settori in cui Ravenna ottiene la performance migliore sono invece quello dei Servizi e dell’Ambiente (addirittura seconda in classifica) e quello di “Affari & Lavoro” (quinta).

Tornando alla classifica generale, invece, Ravenna resta comunque la prima provincia dell’Emilia-Romagna, con Bologna, Parma e Modena, rispettivamente, dal 12esimo al 14esimo posto e le altre due romagnole, Rimini e Forlì-Cesena, oltre il ventesimo.

La Banca Etruria e i Boschi, nella Arezzo democristiana

È la storia della politica italiana, dove uno ruba, l’altro
fa il palo e ogni tanto si cambiano di posto…

«Non accettiamo lezioni di trasparenza da nessuno! Al governo va fatto un monumento per questo decreto!», ha tuonato Matteo Renzi.

Parlava ovviamente del decreto salvabanche. Poi ha continuato minaccioso: «Il conflitto di interessi che si attribuisce al ministro Boschi è del tutto falso! Il padre del ministro Boschi, che ha avuto per 8 mesi una responsabilità in Banca Etruria, è stato commissariato dal nostro governo! Il Governo italiano, quando ha visto che quattro banche rischiavano di chiudere e rischiavamo di perdere migliaia di posti di lavoro e i soldi dei contribuenti, è intervenuto e ha salvato i soldi dei conti correnti e i posti di lavoro!».

Caro il mio Renzi, adesso hai salvato posti di lavoro e correntisti, ma prima dov’eri? E le migliaia di piccoli clienti che avevano comprato le obbligazioni subordinate emesse dalla Banca investendo i risparmi di una vita e ora hanno perso tutto, come Luigino D’Angelo, pensionato, anni 68, tessera Pd, che ha perso 75mila euro e si è suicidato? A loro che dici?

Passo indietro. Cerchiamo di capire. Banca Etruria nasce ad Arezzo nel 1882. È fin dal principio crocevia di massoneria e finanza cattolica. Il Conto Primavera, per dire, era intestato a tal Gelli Licio, e ci passarono soldi opachi e tangenti. Ad Arezzo, feudo di Amintore Fanfani, comanda da sempre la Dc. La famiglia Boschi, borghesia bene aretina, nasce guarda caso Dc. La banca presta soldi agli amici fidati. Soldi facili che spesso non rivede, ma crepi l’avarizia. Nel 2007 arriva la crisi finanziaria e il giochino s’inceppa. I debiti s’accumulano, ma i soldi da prestare agli amici si trovano sempre. Dal 2011 Pierluigi Boschi, Dc, papà di Maria Elena, fa parte del Cda Etruria; nel 2014, con la figlia diventata ministro, lui viene nominato vicepresidente.

Bankitalia manda gli ispettori. Trovano un passivo di 526 milioni di euro e crediti deteriorati per 2,8 miliardi, sei volte il patrimonio della banca. A chi li hanno prestati tutti questi soldi andati in fumo? Venti amichetti devono alla banca 200 milioni. Primo della lista è Francesco Bellavista Caltagirone, imprenditore edile dell’Acqua Antica Pia Marcia, vicino alla Dc, che ha ricevuto 80 milioni. La Sacci, della famiglia Federici, amica di Gianni Letta, 40. Banca Etruria finanzia anche la Privilege Yard Spa, cantiere navale con sede a Civitavecchia, inaugurato dal Cardinal Tarcisio Bertone. Doveva costruire lo yacht più lussuoso del mondo, lungo 127 metri e già opzionato, dicevano, da Brad Pitt e Angelina Jolie. Yacht mai visto, società fallita, soldi spariti. A capo della Privilege c’era Mario La Via, «finanziere internazionale», dice lui, e nel cda figuravano Mauro Masi, ex dg della Rai, e il tributarista Tommaso Di Tanno. Tra gli sponsor c’era Giancarlo Elia Valori, l’unico massone espulso dalla P2 di Licio Gelli. In più, i 13 ricchi ex amministratori e 5 ex sindaci di Banca Etruria forse non restituiranno mai i 14 milioni di gettoni di presenza e i 185 milioni che si sono auto-concessi con 198 posizioni di fido finiti in “ sofferenza” e in “incaglio”.

Chi doveva sorvegliare? Capo del settore controllo delle sofferenze era Emanuele Boschi, fratello di Maria Elena. Bankitalia constata le “forti criticità crescenti”, cioè il disastro, e commina multe per 2,5 milioni di euro al Cda della Banca. Viene multato per 144mila euro anche Pierluigi Boschi per “carenza organizzazione e controlli interni, carenza gestione e controllo del credito, violazioni in materia di trasparenza, omesse inesatte segnalazioni”. A febbraio 2105, il Governo commissaria la Banca, e il Cda decade. Il decreto salvabanche stabilisce che i debiti li deve pagare chi ha comprato azioni e obbligazioni subordinate della Banca. Le azioni non valevano più nulla e non le comprava nessuno. Così la banca, per raccogliere soldi e ripianare il buco, aveva emesso obbligazioni subordinate. «Li dovevamo proporre a piccole e medie imprese e a piccoli correntisti. Dovevamo dichiarare che erano a rischio zero, ci avrebbero licenziato, sennò. Che le obbligazioni subordinate fosse un prodotto che avrebbe rovinato solo e soltanto i clienti lo sapevamo tutti», ha confessato un direttore di filiale. «È iniziata una caccia all’uomo spietata. Correntisti specie anziani venivano raggiunti anche in casa di cura o in ospedale», ha aggiunto. Insomma, togli a Luigino per dare ai massoni che fanno gli yacht. Molto di sinistra.

Intanto Giuseppe Fanfani, ex sindaco Dc di Arezzo, nipote di Amintore (toh?), avvocato e legale di Banca Etruria (toh?) ha detto: «La Banca Etruria non si tocca». Ora Giuseppe è diventato Pd, è un renziano di ferro, e Renzi e la Boschi per premio l’hanno nominato giudice del Csm. Una volta alla Boschi hanno chiesto: «Lei chi preferisce? Fanfani o Berlinguer?». «Fanfani», rispose lei giuliva. Complimentoni, Matteo. Grazie, Boschi. Grazie Pd. Ci avete salvato. Conflitto di interessi della Boschi? Volete scherzare? La politica italiana è così. Uno ruba, l’altro fa il palo, e ogni tanto si cambiano di posto. I Luigini, invece, lo prendono in culo, sempre.

Produttività, Pini della Lega Nord primo della classe tra i deputati locali

Openpolis lo mette all’11° posto, sopra tutti i colleghi ravennati

Gianluca Pini primo della classe tra i parlamentari ravennati, almeno secondo lo studio Openpolis che misura la produttività di gruppi parlamentari e singoli deputati e senatori basandosi su diversi fattori e non solo la presenza in Aula. E così nella classifica generale dei gruppi la Lega Nord svetta tra tutti (triplicando come indice il penultimo in classifica: il Pd) e in quella dei parlamentari Pini si piazza all’undecismo posto, primo tra gli emiliano romagnoli, nonché unico ravennate nella classifica che conta i primi sei parlamentari della regione. Pini infatti, originario di Forlì, da tempo risiede a Fusignano.

“Seppur si tratti di valori numerici, questo risultato rispecchia pienamente quanto accade in parlamento – spiega Jacopo Morrone Segretario Nazionale della Lega Nord Romagna – Pini lavora 5 volte di più rispetto alla media degli altri parlamentari. Siamo soddisfatti del suo impegno
e che lui si faccia portatore delle voci dei nostri territori”. La lega nelle prime 15 posizioni in classifica generale mette addirittura sette parlamentari. “Siamo dalla parte sbagliata degli scranni- ironizza Morrone – se ci fossimo noi alla guida di questo Paese, con uomini come L’Onorevole Gianluca Pini, la crisi sarebbe passata da un pezzo”.

Andando nel dettaglio della provincia di Ravenna Pini risulta inevitabilmente al primo posto davanti a Giovanni Paglia, Alberto Pagani (Pd) e Andrea Maestri (Gruppo Misto, entrato in Parlamento solo da pochi mesi). Nessuno dei due senatori del territorio, Josefa Idem e Stefano Collina, entrambi eletti per il Pd, risultano nelle prime 25 posizioni della classifica sulla produttività del Senato di Openpolis, benché qui, rispetto alla Camera il Partito democratico sia meglio posizionato.

Openpolis è un’associazione indipendente ed economicamente autonoma attiva dal 2006 e partecipata da migliaia di persone che si occupa di open data e progetti per l’accesso alle informazioni pubbliche.

Ubriachi a 13 e 14 anni: uno dimesso l’altro ricoverato in pediatria

Due ragazzini soccorsi  in Darsena per sospetto coma etilico

Uno è stato ricoverato in pediatria e l’altro è stato già dimesso, per fortuna non sono risultate gravi le condizioni di due ragazzini di appena 13 e 14 anni, ravennati, soccorsi nella serata del 19 dicembre e risultati ubriachi con un tasso alcolemico di 1.4. Questa mattina l’edizione de Il Carlino di Ravenna riportava infatti che verso le 22.30 il 118 era intervenuto per soccorrere due giovanissimi in coma etilico che avevano assunto sostanze alcoliche ed erano stati trovati riversi in zona Darsena, in via Magazzini Anteriori, dopo aver bevuto forse a una festa. 

Nella vicina Almagià intanto, sempre sabato 19 dicembre, si stava svolgendo l’ormai tradizionale Party in terza, dove si entra solo con il biglietto e riservato ai ragazzini di quattordici anni, dove tutto si è svolto nella massima tranquillità e senza nessuna anomalia e dove, come noto, sono ammessi solo succhi di frutta e acqua da bere.

Un mese fa moriva Enrico Liverani Il ricordo del sindaco

Era il candidato del Pd e assessore ai lavori pubblici. In ospedale una biblioteca a lui dedicata grazie a donazioni di libri

Enrico LiveraniRicorre oggi, 20 dicembre, il trigesimo della morte di Enrico Liverani, assessore ai lavori pubblici del Comune di Ravenna e candidato sindaco del Pd,morto per un malore mentre era al volante dell’auto, di ritorno da una fiaccolata per la pace dopo i fatti di Parigi. Lo ricorda anche il sindaco Fabrizio Matteucci sulla propria pagina Facebook ricordando la frase che Liverani, appena 39enne pronunciò nel suo primo discorso pubblico da candidato sindaco, appena un mese prima della morte: “Sarò sempre dalla parte di chi ha un diritto in meno”. La morte di Liverani, ex sindacalista della Cgil da appena un anno alla ribalta della scena politica cittadina, ha profondamente scosso non solo il partito democratico ma tutto il mondo politico ed economico cittadino e i militanti del Pd che in lui avevano riposto le speranze. Il sindaco durante l’orazione funebre annunciò l’idea di costituire una biblioteca a suo nome: la biblioteca nascerà in ospedale grazie a donazioni volontarie e quindi senza spese per la collettività (il sindaco stesso tra i primi a donare libri).
A prendere il suo posto in giunta, intanto, è stato il coetaneo Roberto Fagnani, del coordinamento provinciale del partito, mentre il candidato sindaco è ora Michele de Pascale, segretario trentenne del partito provinciale. Entrambi erano stati tra i più convinti sostenitori della candidatura di Liverani e stavano lavorando con lui alla campagna elettorale.

Furto batterie esauste da Hera Refurtiva recuperata, in fuga il ladro

Un’auto a Sant’Alberto ha insospettito le forze dell’ordine

Stava rubando batterie nel sito di Hera di via del Lavoro a Sant’Alberto quando un palo deve averlo avvisato che le forze dell’ordine si erano accorte del suo furgone, parcheggiato all’esterno. Il veicolo, un monovolume pieno di refurtiva poi posta sotto sequestro, risulta intestato a un cittadino marocchino residente a Padova, allo stato irreperebile pregiudicato per reati contro il patrimonio. In alcuni casi il furto delle batterie d’auto si è rivelato legato al business del piombo.

Guerra (Lega Nord) «Il Comune sul porto? Una banderuola»

Le riflessioni del consigliere dopo lo studio Nomisma sui dragaggi  

Dopo la presentazione dello Studio di Nomisma commissionato da Confindustria sul tema del dragaggio del canale al porto anche Paolo Guerra, consigliere comunale della Lega Nord, interviene sul tema. «In quanto Consigliere Comunale in rappresentanza della Lega Nord Romagna chiederò al Comune di acquisire ed illustrare in Consiglio i documenti che hanno portato alla conclusione che, sul totale dei sedimenti, solo lo 0,2% sia da destinare a trattamento. Ben vengano simili proiezioni, ma l’Amministrazione comunale, che sinora si è mossa come una banderuola senza comprendere ed arricchire il dibattito, verifichi questi aspetti e, qualora validati dagli Enti di controllo, indichi le aree di destinazione piu adeguate senza ledere i diritti dei cittadini».

Guerra non esclude di richiedere la convocazione di un consiglio o una commissione straordinaria sul tema. E aggiunge: «Ma non basta. Sul versante politico, per rispondere a questo appello, i nuovi amministratori del Comune di Ravenna dovranno lavorare sui piani urbanistici per trovare adeguate destinazioni nelle aree retro portuali e sul territorio in modo da rispondere a questa necessità. Ma senza mai escludere le destinazioni a mare laddove non sia possibile trovare soluzioni a terra e le caratterizzazioni lo consentano. Indispensabile un impianto per il trattamento dei fanghi nocivi di dimensioni tali da gestire i materiali dragati per il mantenimento dei fondali». Insomma, conclude Guerra, toccherà alla nuova legislatura «a trovare valide soluzioni che, negli ultimi dieci anni, nonostante Sindaco e Vice Sindaco siano stati sempre gli stessi, non si sono trovate».

Guerra (Lega Nord) «Il Comune sul porto? Una banderuola»

Le riflessioni del consigliere dopo lo studio Nomisma sui dragaggi  

Dopo la presentazione dello Studio di Nomisma commissionato da Confindustria sul tema del dragaggio del canale al porto anche Paolo Guerra, consigliere comunale della Lega Nord, interviene sul tema. «In quanto Consigliere Comunale in rappresentanza della Lega Nord Romagna chiederò al Comune di acquisire ed illustrare in Consiglio i documenti che hanno portato alla conclusione che, sul totale dei sedimenti, solo lo 0,2% sia da destinare a trattamento. Ben vengano simili proiezioni, ma l’Amministrazione comunale, che sinora si è mossa come una banderuola senza comprendere ed arricchire il dibattito, verifichi questi aspetti e, qualora validati dagli Enti di controllo, indichi le aree di destinazione piu adeguate senza ledere i diritti dei cittadini».

Guerra non esclude di richiedere la convocazione di un consiglio o una commissione straordinaria sul tema. E aggiunge: «Ma non basta. Sul versante politico, per rispondere a questo appello, i nuovi amministratori del Comune di Ravenna dovranno lavorare sui piani urbanistici per trovare adeguate destinazioni nelle aree retro portuali e sul territorio in modo da rispondere a questa necessità. Ma senza mai escludere le destinazioni a mare laddove non sia possibile trovare soluzioni a terra e le caratterizzazioni lo consentano. Indispensabile un impianto per il trattamento dei fanghi nocivi di dimensioni tali da gestire i materiali dragati per il mantenimento dei fondali». Insomma, conclude Guerra, toccherà alla nuova legislatura «a trovare valide soluzioni che, negli ultimi dieci anni, nonostante Sindaco e Vice Sindaco siano stati sempre gli stessi, non si sono trovate».

Porto, Bucci (La Pigna):  «Il problema è il conflitto di interessi in Sapir»

Il candidato sindaco difende l’operato del presidente di Ap Di Marco e punta il dito contro il groviglio di proprietà tra pubblico e privato

A prendere le difese di Galliano di Marco, presidente di Autorità Portuale ormai sfiduciato da più parti in città, ci pensa il candidato de La Pigna, l’imprenditore Maurizio Bucci, all’indomani dell’incontro in Confindustria in cui è stato presentato lo studio Nomisma (vedi correlato), una presentazione che Bucci definisce “imbarazzante” proprio per il trattamento riservato a Di Marco.
Ma è soprattutto questa l’occasione per presentare un documento piuttosto articolato (in allegato) che secondo Bucci e alleati svela il nodo di potere e l’intreccio tra pubblico e privato che ha di fatto causato la paralisi dei progetti di dragaggio del porto. Il nodo naturalmente è Sapir, società terminalista e proprietaria di aree nata quando ancora non esisteva l’Autorità Portuale e che unisce al suo interno tutti gli enti locali e i maggiori operatori portuali, tra cui lo stesso presidente degli industriali Ottolenghi con la sua Pir e la Setramar dei Poggiali (tra cui il Giovanni che ha di recente annunciato l’intenzione di fare da capolista a una lista in appoggio al Pd, fatto per nulla casuale secondo Bucci). Un intreccio di interessi che, secondo Bucci, ha di fatto impedito a un uomo onesto e al di fuori dei giochi come Galliano di Marco di poter operare visto che, spiega, gli stessi enti che approvavano il progettone facevano poi ricorso al Tar tramite Sapir per gli espropri. Senza contare quello che l’imprenditore del Mariani Lifestyle (dove si è tenuta la conferenza stampa) definisce il “poltronificio” rappresentato da questa società per il Pd.

Ma nel suo intervento Bucci non risparmia anche una stoccata ad Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna «Chi sono i nemici di Di Marco? – si chiede –. In primis Alvaro Ancisi, con la sua falsa opposizione, e poi Guido Ottolenghi, che usa il suo ruolo di presidente degli Industriali avente fortissimi e diretti interessi economici personali per la questione del porto. Quindi noi diamo a Di Marco la nostra piena stima e fiducia, in quanto persona seria, onesta, credibile e competente. Ha assunto la guida dell’Autorità Portuale, ereditando un avanzo di amministrazione di poco più di due milioni di euro e alla fine del 2015 presenta un avanza di amministrazione di quasi 60 milioni di euro».

Il rischio, secondo la Pigna, è che quei fondi non vengano spesi e si perda un’occasione unica per il territorio che potrebbe portare ricchezza diffusa non solo agli operatori del settore. Ma quindi andrebbero bene anche le casse a mare dell’ultimo progetto presentato da Di Marco e di fatto già bocciato da tutti? «Quel progetto andrebbe sottoposto a uno studio che possa integrarlo con il rilancio turistico di località balneari che ormai non hanno nessuna attrattività – dice Bucci – ma qui non si è capaci di avere alcuna visione integrata per il futuro. Io non dico che le casse a mare vadano bene così, dico che prima di escluderle si sarebbero dovute fare valutazioni più complessive che qui nessuno è in grado di fare».

Tornando al porto, il programma della Pigna, come già peraltro più volte ribadito, prevederebbe l’uscita del Comune da tutte le partecipazioni da società commerciali fino allo scioglimento di Ravenna Holding. «Noi siamo per lo sviluppo della competizione e della concorrenza anche attraverso l’ingresso di nuovi operatori. Riteniamo che sia l’Autorità Portuale a dover introitare, riconoscendo il giusto valore, la parte patrimoniale relativa a banchine e terreni. E successivamente con un bando mettere in vendita le azioni di proprietà degli enti pubblici ed economici locali affinché attraverso un advisor internazionale possa aggiudicarsele il miglior offerente».

Durante la conferenza stampa è intervenuto anche Luciano Fosci di Fratelli d’Italia dichiarando che «Di Marco è come un elefante che è entrato nella cristalleria della Cmc e della Sapir. Si tratta di un professionista che vuole solo fare il bene del porto e di tutto il suo indotto. L’unica sua colpa è aver rotto le uova nel paniere a chi vuole mantenere lo status quo». Anche l’ex Pd Giuseppe Roccafiorita, non ha risparmiato affondi: «È proprio da documenti come questi che è nata la mia intenzione di appoggiare “La Pigna“ e sostenere la candidatura di Bucci. Qui c’è modo di confrontarsi e di far nascere delle idee per il bene della città, cercando di rompere l’asfittica situazione creata dal Pd, di cui De Pascale è garanzia di continuità con il passato. Ravenna ha bisogno di un cambiamento, il porto di una progettualità, e in questa lista civica c’è la gente giusta per riuscire a ottenere questi obiettivi».

E il documento su Sapir e il sistema di potere portuale, secondo i promotori della Pigna, non abbastanza noto in città, promettono che sarà solo il primo di una serie volta, appunto, a spiegare gli intrecci che costituirebbero, a loro dire, la cappa che blocca lo sviluppo della città.

Incidente mortale a Pisignano

Scontro tra due auto, muore Bruno Morigi di Forlimpopoli. Fuori pericolo una famiglia di tre persone con un bambino di tre anni

Poco prima delle tre del pomeriggio di sabato 19 dicembre si è verifcato un incidente mortale nei pressi di Montaletto. A trovare la morte è stato Bruno Morigi, classe 1945 e residente a Forlimpopoli, che guidava un’Opel Zafira su cui viaggiava anche la moglie, ricoverata con codice rosso all’ospedale di Cesena.

Per cause in corso di accertamento la loro auto mentre si immetteva da via Pro Cervese in via del Confine scontrandosi con una Peugeot 207 con a bordo una famiglia residente a Castiglione di Ravenna composta da madre, al volante, padre (entrambi del 1980) e il figlioletto del 2012. Tutti e tre sono fuori pericolo e sono stati portati all’ospedale di Ravenna. Secondo i rilievi delle forze dell’ordine intervenute, il bambino è rimasto illeso grazie al fatto che era regolarmente allacciato al seggiolino. Sul posto sono intervenuti per primi i militari della base locale che hanno bloccato il traffico, diverse squadre di Vigili del fuoco munite di gru che hanno messo in sicurezza la Opel a metano, i Carabinieri Norm di Cervia e Milano Marittima oltre ad ambulanze da Cesena e Ravenna e l’elimedica.

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