venerdì
18 Luglio 2025

«Ordinanza idiota, motivata dal rumore: basta leggerla. Ora la zona è più pericolosa»

Il parlamentare Maestri contro il sindaco sul discusso caso
del pub di via Maroncelli. Paglia (Sel): «La nostra città è diversa»

Andrea Maestri – ex capogruppo del Pd nel corso del primo mandato di Fabrizio Matteucci, ora parlamentare del gruppo misto e tra i promotori in città della lista di sinistra alternativa ai democratici, Ravenna in Comune (nella foto insieme a Pippo Civati nel tour che in questi giorni ha toccato Ravenna) – attacca il sindaco per l’ordinanza che impone la chiusura alle 18 al pub Woodstock di via Maroncelli, nella zona della stazione di Ravenna (vedi articoli correlati).

«E così il nostro sindaco sforna l’ennesima ordinanza idiota anticipando l’orario di chiusura di un pub frequentato da universitari in zona stazione», commenta in una nota Maestri, specificando come il termine idiota faccia riferimento «all’etimologia di chi non vede al di là del proprio naso ed è aggettivo qualificativo riferito al sostantivo “ordinanza”, non al suo autore».

«Pub=luogo di aggregazione frequentato da giovani – continua la nota del parlamentare ravennate –. Universitari=una delle risorse più preziose della città. Stazione=zona destinata al transito di treni e persone, purtroppo degradata. Ordinanza=strumento sbagliato che limitando la presenza di luce, movimento e persone aumenta il degrado invece di combatterlo. Lo dicevo anche quando ero nel Pd, come noto, restando isolato e inascoltato. Se c’è ancora qualcuno di sinistra là dentro, batta un colpo e lo battano soprattutto i giovani consiglieri comunali».

Alla nostra domanda sul merito dell’ordinanza, invece, Maestri ci risponde da avvocato, smentendo le parole di Matteucci che se l’era anche un po’ presa con i giornali in quanto avevano puntato l’attenzione sul rumore e non molto sulla questione sicurezza (vedi sempre tra i correlati). «Tutta l’ordinanza, o almeno il 90 percento di essa, è motivata da rumore e quiete pubblica. Basta leggerla, non è un’opinione. Un minimo e vago riferimento viene fatto ad episodi di rilevanza penale – commenta Maestri –. I residenti, nella loro lettera aperta, scrivono che questi episodi non hanno mai riguardato i clienti del locale. Il sindaco inopinatamente afferma che il problema non è il rumore ma l’incolumità delle persone. Sta di fatto che la limitazione di orario si spiega logicamente e giuridicamente solo con problemi di rumore sopra la soglia della tollerabilità in orario serale/notturno. Chiudere alle 23 un pub frequentato da universitari in una zona diversamente malfrequentata è, dunque, davvero un’idiozia, perché non aiuta affatto a preservare l’incolumità delle persone. Semmai è esattamente il contrario».

Sul tema era intervenuto anche l’altro parlamentare ravennate che fa parte di Ravenna in Comune, Giovanni Paglia di Sel. «Il sindaco di Ravenna emette un’ordinanza per chiudere l’ennesimo locale. Troppi giovani e troppo rumore. Scommetto che il suo assessore-candidato-sindaco non sarà d’accordo e ce lo farà sapere per immagini. È d’altronde lo stesso che si è impegnato sulle trascrizioni dei matrimoni contratti all’estero, salvo incassare il veto della sua vice in pectore e degli unici alleati forse rimasti, il Pri. La nostra città è diversa. Rispetta i diritti e non si chiude in casa le sera. Soprattutto quando dice una cosa la fa».

«Ordinanza idiota, motivata dal rumore: basta leggerla. Ora la zona è più pericolosa»

Il parlamentare Maestri contro il sindaco sul discusso caso
del pub di via Maroncelli. Paglia (Sel): «La nostra città è diversa»

Andrea Maestri – ex capogruppo del Pd nel corso del primo mandato di Fabrizio Matteucci, ora parlamentare del gruppo misto e tra i promotori in città della lista di sinistra alternativa ai democratici, Ravenna in Comune (nella foto insieme a Pippo Civati nel tour che in questi giorni ha toccato Ravenna) – attacca il sindaco per l’ordinanza che impone la chiusura alle 18 al pub Woodstock di via Maroncelli, nella zona della stazione di Ravenna (vedi articoli correlati).

«E così il nostro sindaco sforna l’ennesima ordinanza idiota anticipando l’orario di chiusura di un pub frequentato da universitari in zona stazione», commenta in una nota Maestri, specificando come il termine idiota faccia riferimento «all’etimologia di chi non vede al di là del proprio naso ed è aggettivo qualificativo riferito al sostantivo “ordinanza”, non al suo autore».

«Pub=luogo di aggregazione frequentato da giovani – continua la nota del parlamentare ravennate –. Universitari=una delle risorse più preziose della città. Stazione=zona destinata al transito di treni e persone, purtroppo degradata. Ordinanza=strumento sbagliato che limitando la presenza di luce, movimento e persone aumenta il degrado invece di combatterlo. Lo dicevo anche quando ero nel Pd, come noto, restando isolato e inascoltato. Se c’è ancora qualcuno di sinistra là dentro, batta un colpo e lo battano soprattutto i giovani consiglieri comunali».

Alla nostra domanda sul merito dell’ordinanza, invece, Maestri ci risponde da avvocato, smentendo le parole di Matteucci che se l’era anche un po’ presa con i giornali in quanto avevano puntato l’attenzione sul rumore e non molto sulla questione sicurezza (vedi sempre tra i correlati). «Tutta l’ordinanza, o almeno il 90 percento di essa, è motivata da rumore e quiete pubblica. Basta leggerla, non è un’opinione. Un minimo e vago riferimento viene fatto ad episodi di rilevanza penale – commenta Maestri –. I residenti, nella loro lettera aperta, scrivono che questi episodi non hanno mai riguardato i clienti del locale. Il sindaco inopinatamente afferma che il problema non è il rumore ma l’incolumità delle persone. Sta di fatto che la limitazione di orario si spiega logicamente e giuridicamente solo con problemi di rumore sopra la soglia della tollerabilità in orario serale/notturno. Chiudere alle 23 un pub frequentato da universitari in una zona diversamente malfrequentata è, dunque, davvero un’idiozia, perché non aiuta affatto a preservare l’incolumità delle persone. Semmai è esattamente il contrario».

Sul tema era intervenuto anche l’altro parlamentare ravennate che fa parte di Ravenna in Comune, Giovanni Paglia di Sel. «Il sindaco di Ravenna emette un’ordinanza per chiudere l’ennesimo locale. Troppi giovani e troppo rumore. Scommetto che il suo assessore-candidato-sindaco non sarà d’accordo e ce lo farà sapere per immagini. È d’altronde lo stesso che si è impegnato sulle trascrizioni dei matrimoni contratti all’estero, salvo incassare il veto della sua vice in pectore e degli unici alleati forse rimasti, il Pri. La nostra città è diversa. Rispetta i diritti e non si chiude in casa le sera. Soprattutto quando dice una cosa la fa».

Legacoop Romagna, dopo la direttrice si dimette anche la presidente

La ravennate Ruenza Santandrea (Cevico) in carica dal 2014
Decisione alla vigilia dell’assemblea per nominare i nuovi vertici

A poco più di una settimana dalle dimissioni della direttrice di Legacoop Romagna, Monica Fantini, arrivano, martedì 10 novembre, anche quelle della presidente Ruenza Santandrea, in carica dal 2014. Una scelta della dirigente ravennate (presidente di Cevico) che nasce, si legge in una nota stampa, «per consentire agli organi dirigenti, che si riuniranno domani in assemblea, di procedere alla nomina di chi avrà il compito di guidare l’Associazione». Mercoledì 11 novembre è infatti prevista la riunione che doveva gestire il passaggio del dopo Fantini.

Nella lettera di dimissioni, Santandrea sottolinea come per i suoi diversi incarichi, in azienda e nazionali, non avrebbe più potuto garantire l’attenzione e l’assiduità che meriterebbero gli obiettivi impegnativi che attendono l’Associazione, fra i quali il principale è la delicata fase di costituzione dell’Aci, tema che ritiene prioritario per il futuro del movimento cooperativo.

«Sono però orgogliosa di avere portato a termine il compito per il quale sono stata eletta, aiutare il consolidamento di Legacoop Romagna in una fase difficile, così come la riorganizzazione interna si può considerare ormai terminata. La spending review è stata effettuata, la tecnostruttura lavora in sintonia su tutto il territorio».

E prosegue: «Le cooperative hanno trovato nella frequentazione, quella comunità di intenti che ha già consentito accordi importanti in vari settori. Restano solo poche scorie del vecchio localismo che, sono certa, a breve verranno spazzate via».

Le dimissioni terminano con un ringraziamento ai vicepresidenti, alla struttura e alle cooperative per la collaborazione ricevuta e con un augurio di buon lavoro a Legacoop Romagna e a chi la sostituirà, assicurando che dagli organi dirigenti di cui fa parte non farà mai mancare il sostegno e la collaborazione.

«In via Maroncelli episodi gravissimi… E d’estate dovevamo chiuderci in casa»

Il sindaco diffonde una lettera aperta dei residenti contro il pub
che ha deciso di far chiudere alle 23 con una sua ordinanza

Il sindaco Fabrizio Matteucci, tramite la sua portavoce, invia ai giornali una lettera aperta firmata da «Un gruppo di residenti di via Maroncelli». Il caso è naturalmente quello scoppiato nella serata di lunedì e che riguarda l’ordinanza firmata dal sindaco che impone la chiusura anticipata alle 23 al pub Woodstock della stessa via, a causa del rumore e per garantire la «sicurezza urbana».

Ecco il testo integrale della lettera.

«È sempre spiacevole quando succedono cose di questo tipo, ma purtroppo la situazione in via Maroncelli era diventata insostenibile… La cosa più grave è che si si sono verificati episodi gravissimi, fisici, di cui qui non parliamo perchè sono state presentate denunce alle Autorità. Episodi che non hanno avuto come protagonisti i clienti del locale. Cose mai verificate da quando esiste il pub da trent’anni a questa parte. Queste sono le cose più gravi. Poi certo c’erano rumori di ogni genere fino a tarda notte, agevolate anche dal fatto che come mai prima, tale gestione dispone di tavoli e sedie fuori dal locale. Il fine settimana, in particolare, tali problemi si protraevano fino alle 4/5 del mattino, recando non pochi problemi anche alle attività commerciali in zona. L’estate ci siamo dovuti “blindare” in casa, perché era impossibile tenere qualche tipo di finestra aperta… Gli interventi notturni di Polizia, Carabinieri, Polizia Municipale sono stati innumerevoli, così come l’intervento di Arpa Ravenna».

«In via Maroncelli episodi gravissimi… E d’estate dovevamo chiuderci in casa»

Il sindaco diffonde una lettera aperta dei residenti contro il pub che ha deciso di far chiudere alle 23 con una sua ordinanza

Il sindaco Fabrizio Matteucci, tramite la sua portavoce, invia ai giornali una lettera aperta firmata da «Un gruppo di residenti di via Maroncelli». Il caso è naturalmente quello scoppiato nella serata di lunedì e che riguarda l’ordinanza firmata dal sindaco che impone la chiusura anticipata alle 23 al pub Woodstock della stessa via, a causa del rumore e per garantire la «sicurezza urbana».

Ecco il testo integrale della lettera.

«È sempre spiacevole quando succedono cose di questo tipo, ma purtroppo la situazione in via Maroncelli era diventata insostenibile… La cosa più grave è che si si sono verificati episodi gravissimi, fisici, di cui qui non parliamo perchè sono state presentate denunce alle Autorità. Episodi che non hanno avuto come protagonisti i clienti del locale. Cose mai verificate da quando esiste il pub da trent’anni a questa parte. Queste sono le cose più gravi. Poi certo c’erano rumori di ogni genere fino a tarda notte, agevolate anche dal fatto che come mai prima, tale gestione dispone di tavoli e sedie fuori dal locale. Il fine settimana, in particolare, tali problemi si protraevano fino alle 4/5 del mattino, recando non pochi problemi anche alle attività commerciali in zona. L’estate ci siamo dovuti “blindare” in casa, perché era impossibile tenere qualche tipo di finestra aperta… Gli interventi notturni di Polizia, Carabinieri, Polizia Municipale sono stati innumerevoli, così come l’intervento di Arpa Ravenna».

Un insetto mai visto prima in Italia sta uccidendo i pini di Cervia

Oltre cento alberi portati al disseccamento. «Un’emergenza»

Un insetto mai rinvenuto prima in Italia sta colpendo il verde a Milano Marittima portando al disseccamento oltre un centinaio di piante pubbliche tra pini marittimi e domestici e decine di quelle private.

A comunicare la notizia all’amministrazione comunale di Cervia una task force formata da esperti entomologi ed epidemiologici del Servizio Fitosanitario della Regione Emilia Romagna al lavoro dall’estate in seguito al deperimento di molte alberature. La zona più colpita risulta essere quella tra viale Matteotti e viale II Giugno comprese le traverse, dalla I° alla X° traversa.

Dopo accertamenti diagnostici di difficile e complessa determinazione, gli uomini della Regione hanno accertato che sull’area di infestazione è in corso «un massiccio attacco di una cocciniglia cotonosa appartenente alla famiglia degli Pseudococcidi, identificata come Crisicoccus pini». L’insetto (nelle due foto in alto) non è mai stato rinvenuto prima in Italia, è originario del Giappone ed è stato segnalato in Europa su bonsai in Francia.

La sua virulenza, forse frutto di una tossina, è stata tale che in pochi mesi – si legge nella nota stampa del Comune – ha portato al deperimento di molte alberature di pino marittimo e di pino domestico, «in particolare soggetti giovani e adulti senescenti».

La modalità di attacco di questa cocciniglia ed il suo ciclo biologico non sono ancora stati chiariti, proprio per la mancanza di informazioni immediatamente reperibili, e al riguardo il Servizio Fitosanitario Regionale ha comunicato che attuerà una collaborazione con l’Università di Padova che ha classificato l’insetto, per le attività di controllo e monitoraggio, mediante osservazioni visive e analisi di laboratorio.

Contestualmente nelle aree di infestazione è stata riscontrata a partire da fine estate «la positiva presenza e in grandi quantità di un insetto utile appartenente alla famiglia dei coccinellidi, Cryptolaemus montrouzieri (vedi foto qui a fianco), che si è mostrato predatore di questi insetti dannosi». Nei giorni scorsi i tecnici della Bioplanet, biofabbrica di insetti utili con sede a Cesena, hanno fatto diversi sopralluoghi, confermando che sotto la corteccia di molti pini nella zona di infestazione si trovano centinaia di esemplari di Criptolaemus, la cui azione è stata di enorme importanza per ridurre l’inoculo della cocciniglia. I tecnici della Bioplanet non possono però confidare in una ripartenza altrettanto massiccia del predatore, in quanto Criptolaemus è un insetto termofilo e poco adatto a svernare alle nostre latitudini «per cui è presumibile che una gran parte di questi “insetti utili” andrà perduta con l’inverno».

Considerato che l’infestazione può diventare molto pericolosa e che l’area finora interessata è molto vicina alla pineta storica di Cervia, l’Amministrazione comunale procederà con le seguenti linee di lotta integrata (citiamo testualmente dal comunicato del Comune):
– L’abbattimento terapeutico da eseguirsi nella stagione invernale di tutti gli esemplari secchi o in fase di deperimento avanzato per beneficiare di interventi agronomici o fitoiatrici e sostituzione con specie latifoglie es. lecci, querce, frassini dove le larghezze dei marciapiedi lo consentono o nessuna sostituzione dove i marciapiedi sono troppo ridotti. Il materiale di risulta sarà allontanato in breve tempo mediante carico giornaliero e trasporto su camion fino al sito di conferimento, anche se non vigono restrizioni al momento in merito alle modalità di smaltimento. Le piante da abbattere, che al momento circa 130 esemplari di varie dimensioni di pino domestico e marittimo, sono localizzate nella zona compresa tra la I° e la X° traversa, Via Matteotti e II Giugno, oltre che nel Parco Pilandri in Via Jelenia Gora.
– Una serie di interventi fitoiatrici già a partire dal prossimo inverno fino alla primavera su oltre 1000 esemplari di pini domestici e marittimi mediante la tecnica endoterapica, impiegando un insetticida registrato per conifere in ambito urbano e caratterizzato da un favorevole profilo eco-tossicologico. Le piante su cui si interverrà sono localizzate nella zona compresa tra la I° e la X° traversa, Via Matteotti e II Giugno, nella scuola Mazzini, nel primo tratto della Via Jelenia Gora, oltre alla zona a sud del canale immissario saline e a nord della X° traversa.
– Una serie di interventi di lotta biologica mediante lanci da eseguirsi nella prossima primavera con insetti utili che possono predare l’insetto dannoso senza rischi di una loro infestazione nell’ambiente. In questo modo ci si augura un aumento della popolazione antagonista nelle zone attualmente non colpite dall’infestazione di cocciniglia cotonosa, al fine di evitarne la diffusione. Le aree su cui si prevede di intervenire con la lotta biologica con insetti utili sono la parte est della Pineta di Milano Marittima, l’Anello del Pino, la Rotonda I° Maggio, il Parco Pilandri e l’area pinetata alla XIII° Traversa, per complessivi 28 ettari.

Per quanto riguarda il verde privato, verrà emanata a breve un’ordinanza del sindaco contingibile ed urgente che indicherà per l’area di infestazione le azioni obbligatorie (abbattimento di piante secche o vistosamente deperite e su quelle attaccate interventi sia di lotta chimica mediante endoterapia o lotta biologica) a carico di tutti i proprietari di residenze private, alberghi o esercizi commerciali al fine di contenere l’infestazione, nella quale sarà impegnato soprattutto il Settore Polizia Municipale. L’ordinanza indicherà anche l’obbligo per i privati di segnalare eventuali casi sospetti in altre aree ed il consiglio di agire in queste piante con le azioni indicate per l’areale di infestazione.

«È una situazione di emergenza – dichiarano il sindaco Luca Coffari e il delegato al Verde Todoli – l’attacco massiccio di questo insetto sconosciuto in Italia, necessita di un azione coordinata sia nelle aree pubbliche che private. Per cui invitiamo fin da ora tutti i cittadini che riceveranno l’ordinanza a seguirne le disposizioni. L’area dell’attacco è per fortuna limitato alle aree stradali e in una zona circoscritta, ma stiamo monitorando comunque da questa estate tutto il territorio. Abbiamo già stanziato le risorse e le procedure d’azione concordate con il servizio Fitosanitario della Regione, che prevedono purtroppo molti abbattimenti delle piante ormai già secche ma si cercherà di curare centinaia di pini con circa 1000 trattamenti fitoiatrici e lotta biologica su circa 28 ettari nell’intorno della zona colpita. Le azioni di lotta sperimentale di fatto sono già partite e nei prossimi mesi si attuerà tutto il piano di contrasto. Entro la prossima estate saranno comunque ripiantate tutte le piante abbattute e gli interventi di cura e lotta biologica continueranno».

«Altro che rumore, faccio chiudere il pub alle 23 per l’incolumità delle persone»

Matteucci sull’ordinanza che sta facendo discutere: «Le motivazioni
centrali non hanno nulla a che fare con il diritto al divertimento»

«La mia ordinanza sul locale nella zona della stazione non ha come motivazione prevalente il “troppo rumore”. In ballo c’è l’incolumità delle persone». Il sindaco Fabrizio Matteucci se la prende probabilmente con la stampa locale (noi compresi, che insieme a Corriere e Voce di Romagna abbiamo utilizzato l’espressione citata da Matteucci, mentre il Carlino semplicemente una comunque del tutto equivalente) che nei titoli alla notizia riguardante la sua ordinanza si è concentrata soprattutto sul rumore, appunto. D’altronde nell’ordinanza si fa riferimento in più occasioni agli schiamazzi notturni e al rumore (al centro anche di un esposto dei residenti e dei controlli di Arpa), ma anche – sottolinea il sindaco – a questioni di sicurezza (come comunque riportato negli articoli da tutta la stampa). E Matteucci riporta così lo stralcio del suo testo dove si fa riferimento alle risse e alle aggressioni che vedrebbero coinvolti gli stessi gestori (come scritto nell’articolo tra i correlati), con «concreti rischi per l’incolumità pubblica» (tra gli allegati comunque l’ordinanza completa).

«Aggiungo che, a motivazione di ciò che è scritto nell’ordinanza – continua la nota del Primo cittadino –, è depositata presso il mio ufficio altra documentazione che non proviene solo dalla Polizia Municipale e che riguarda altri episodi di cui si stanno interessando organi dello Stato. Una situazione limite, non paragonabile ad altre che, fra l’altro, danneggia altre attività imprenditoriali di quella zona. Dunque le motivazioni centrali della mia ordinanza non hanno nulla a che fare con il diritto al divertimento e neppure con “un po’ di rumore”. Quando davanti a un locale c’è un po’ troppa confusione non faccio ordinanze come questa. I miei Assessori vanno e cercano di mediare fra gestori dei locali, frequentatori e residenti. Questa invece è un’ altra storia, altro che troppo rumore! Preciso infine che in questi lunghi mesi di continue violazioni, controlli e sanzioni di cui i titolari del locale erano ovviamente a conoscenza, mai mi è stato chiesto da loro un incontro».

«Altro che rumore, faccio chiudere il pub alle 23 per l’incolumità delle persone»

Matteucci sull’ordinanza che sta facendo discutere: «Le motivazioni
centrali non hanno nulla a che fare con il diritto al divertimento»

«La mia ordinanza sul locale nella zona della stazione non ha come motivazione prevalente il “troppo rumore”. In ballo c’è l’incolumità delle persone». Il sindaco Fabrizio Matteucci se la prende probabilmente con la stampa locale (noi compresi, che insieme a Corriere e Voce di Romagna abbiamo utilizzato l’espressione citata da Matteucci, mentre il Carlino semplicemente una comunque del tutto equivalente) che nei titoli alla notizia riguardante la sua ordinanza si è concentrata soprattutto sul rumore, appunto. D’altronde nell’ordinanza si fa riferimento in più occasioni agli schiamazzi notturni e al rumore (al centro anche di un esposto dei residenti e dei controlli di Arpa), ma anche – sottolinea il sindaco – a questioni di sicurezza (come comunque riportato negli articoli da tutta la stampa). E Matteucci riporta così lo stralcio del suo testo dove si fa riferimento alle risse e alle aggressioni che vedrebbero coinvolti gli stessi gestori (come scritto nell’articolo tra i correlati), con «concreti rischi per l’incolumità pubblica» (tra gli allegati comunque l’ordinanza completa).

«Aggiungo che, a motivazione di ciò che è scritto nell’ordinanza – continua la nota del Primo cittadino –, è depositata presso il mio ufficio altra documentazione che non proviene solo dalla Polizia Municipale e che riguarda altri episodi di cui si stanno interessando organi dello Stato. Una situazione limite, non paragonabile ad altre che, fra l’altro, danneggia altre attività imprenditoriali di quella zona. Dunque le motivazioni centrali della mia ordinanza non hanno nulla a che fare con il diritto al divertimento e neppure con “un po’ di rumore”. Quando davanti a un locale c’è un po’ troppa confusione non faccio ordinanze come questa. I miei Assessori vanno e cercano di mediare fra gestori dei locali, frequentatori e residenti. Questa invece è un’ altra storia, altro che troppo rumore! Preciso infine che in questi lunghi mesi di continue violazioni, controlli e sanzioni di cui i titolari del locale erano ovviamente a conoscenza, mai mi è stato chiesto da loro un incontro».

L’allenatore ravennate Ballardini torna sulla panchina del Palermo

Lo aveva già guidato nel 2008 ottenendo il record di vittorie in A

Il 51enne tecnico ravennate Davide Ballardini torna su una panchina del campionato di serie A di calcio. Sarà lui infatti il sostituto sulla panchina del Palermo di Beppe Iachini esonerato dal presidente Zamparini (con Ballardini nella foto) nonostante la fondamentale vittoria di domenica contro il Chievo.

Ballardini torna così a Palermo, dove aveva allenato nella stagione 2008-2009, quella della sua definitiva consacrazione, ottenendo il record per i rosanero di diciassette vittorie in campionato e l’ottavo posto finale, che lo proiettò poi l’estate successiva sulla panchina della Lazio, con cui vinse una incredibile finale di Supercoppa Italiana a Pechino contro l’Inter dello special one Mourinho.

Lo avevamo intervistato la scorsa primavera (vedi articoli correlati), quando ci aveva rivelato che proprio il Palermo (insieme al Genoa) era la squadra a cui più era affezionato. Ballardini sulla panchina della società siciliana fu anche di fatto l’allenatore che diede il via all’esplosione di Cavani, spostato centravanti (fino a quel momento era stato utilizzato più come esterno) e divenuto nel giro di pochi anni tra i migliori attaccanti del mondo, ora al Paris Saint-Germain.

Oltre a Lazio e Palermo, in serie A Ballardini ha allenato anche tre società curiosamente accomunate dai colori rosso e blu: Cagliari, Genoa e Bologna

«Pronti a limitare la musica e a chiamare bodyguard per gli schiamazzi notturni»

Parlano i gestori del pub finito nel mirino dell’ordinanza del sindaco:
«Chiudere alle 23 ci farà fallire: investiti oltre 150mila euro…»

Musica più bassa all’interno e un bodyguard per limitare gli schiamazzi esterni. È questa la ricetta per il futuro dei gestoridel pub finito nel mirino del sindaco Fabrizio Matteucci, pubblicata nel cuore della notte sulla propria pagina Facebook. Si tratta del Woodstock, locale nato al posto dello storico Bierhaus in via Maroncelli, zona stazione di Ravenna, costretto da oggi e fino al 6 giugno a chiudere alle 23 (nel clou della sua tradizionale attività serale) da un’ordinanza firmata dal sindaco per il troppo rumore e per garantire «la sicurezza urbana».

Un’ordinanza nata anche in seguito all’esposto dei residenti dello scorso agosto in cui lamentavano appunto musica troppo alta e schiamazzi notturni all’esterno del locale, e alla luce (si legge nel testo integrale del documento firmato dal sindaco, che pubblichiamo in fondo a questo articolo tra gli allegati) di controlli di Arpa sull’inquinamento acustico e della polizia municipale, che avrebbe più volte multato il locale per l’occupazione abusiva di suolo pubblico esterno. Inoltre nell’ordinanza vengono segnalati «episodi di risse ed aggressioni denunciati ed accertati, che hanno visto coinvolti non tanto i clienti del pubblico esercizio, quanto i gestori del medesimo» e si fa notare come imprenditori limitrofi abbiano dichiarato di aver perso clienti proprio a causa della rumorosità del pub.

Sulle pagine del Carlino il titolare si è scusato per i disagi ma ha preannunciato ricorso, non potendo più lavorare come pub con il vincolo della chiusura alle 23. Su Facebook i titolari annunciano anche di voler incontrare in queste ore sindaco e prefetto per cercare una soluzione in modo da far funzionare bene ugualmente la propria attività «senza arrecare danno a nessuno nell’orario notturno del riposo». La nuova gestione, partita a inizio anno, fa anche notare come sia stato necessario un investimento di quasi 200mila euro, impossibile da recuperare a causa dell’ordinanza. «Viva la libertà di tutti – termina la nota pubblicata sul social network – anche la nostra».

«Pronti a limitare la musica e a chiamare bodyguard per gli schiamazzi notturni»

Parlano i gestori del pub finito nel mirino dell’ordinanza del sindaco:
«Chiudere alle 23 ci farà fallire: investiti oltre 150mila euro…»

Musica più bassa all’interno e un bodyguard per limitare gli schiamazzi esterni. È questa la ricetta per il futuro dei gestoridel pub finito nel mirino del sindaco Fabrizio Matteucci, pubblicata nel cuore della notte sulla propria pagina Facebook. Si tratta del Woodstock, locale nato al posto dello storico Bierhaus in via Maroncelli, zona stazione di Ravenna, costretto da oggi e fino al 6 giugno a chiudere alle 23 (nel clou della sua tradizionale attività serale) da un’ordinanza firmata dal sindaco per il troppo rumore e per garantire «la sicurezza urbana».

Un’ordinanza nata anche in seguito all’esposto dei residenti dello scorso agosto in cui lamentavano appunto musica troppo alta e schiamazzi notturni all’esterno del locale, e alla luce (si legge nel testo integrale del documento firmato dal sindaco, che pubblichiamo in fondo a questo articolo tra gli allegati) di controlli di Arpa sull’inquinamento acustico e della polizia municipale, che avrebbe più volte multato il locale per l’occupazione abusiva di suolo pubblico esterno. Inoltre nell’ordinanza vengono segnalati «episodi di risse ed aggressioni denunciati ed accertati, che hanno visto coinvolti non tanto i clienti del pubblico esercizio, quanto i gestori del medesimo» e si fa notare come imprenditori limitrofi abbiano dichiarato di aver perso clienti proprio a causa della rumorosità del pub.

Sulle pagine del Carlino il titolare si è scusato per i disagi ma ha preannunciato ricorso, non potendo più lavorare come pub con il vincolo della chiusura alle 23. Su Facebook i titolari annunciano anche di voler incontrare in queste ore sindaco e prefetto per cercare una soluzione in modo da far funzionare bene ugualmente la propria attività «senza arrecare danno a nessuno nell’orario notturno del riposo». La nuova gestione, partita a inizio anno, fa anche notare come sia stato necessario un investimento di quasi 200mila euro, impossibile da recuperare a causa dell’ordinanza. «Viva la libertà di tutti – termina la nota pubblicata sul social network – anche la nostra».

«Pronti a limitare la musica e a chiamare bodyguard per gli schiamazzi notturni»

Parlano i gestori del pub finito nel mirino dell’ordinanza del sindaco: «Chiudere alle 23 ci farà fallire: investiti oltre 150mila euro…»

Musica più bassa all’interno e un bodyguard per limitare gli schiamazzi esterni. È questa la ricetta per il futuro dei gestoridel pub finito nel mirino del sindaco Fabrizio Matteucci, pubblicata nel cuore della notte sulla propria pagina Facebook. Si tratta del Woodstock, locale nato al posto dello storico Bierhaus in via Maroncelli, zona stazione di Ravenna, costretto da oggi e fino al 6 giugno a chiudere alle 23 (nel clou della sua tradizionale attività serale) da un’ordinanza firmata dal sindaco per il troppo rumore e per garantire «la sicurezza urbana».

Un’ordinanza nata anche in seguito all’esposto dei residenti dello scorso agosto in cui lamentavano appunto musica troppo alta e schiamazzi notturni all’esterno del locale, e alla luce (si legge nel testo integrale del documento firmato dal sindaco, che pubblichiamo in fondo a questo articolo tra gli allegati) di controlli di Arpa sull’inquinamento acustico e della polizia municipale, che avrebbe più volte multato il locale per l’occupazione abusiva di suolo pubblico esterno. Inoltre nell’ordinanza vengono segnalati «episodi di risse ed aggressioni denunciati ed accertati, che hanno visto coinvolti non tanto i clienti del pubblico esercizio, quanto i gestori del medesimo» e si fa notare come imprenditori limitrofi abbiano dichiarato di aver perso clienti proprio a causa della rumorosità del pub.

Sulle pagine del Carlino il titolare si è scusato per i disagi ma ha preannunciato ricorso, non potendo più lavorare come pub con il vincolo della chiusura alle 23. Su Facebook i titolari annunciano anche di voler incontrare in queste ore sindaco e prefetto per cercare una soluzione in modo da far funzionare bene ugualmente la propria attività «senza arrecare danno a nessuno nell’orario notturno del riposo». La nuova gestione, partita a inizio anno, fa anche notare come sia stato necessario un investimento di quasi 200mila euro, impossibile da recuperare a causa dell’ordinanza. «Viva la libertà di tutti – termina la nota pubblicata sul social network – anche la nostra».

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