venerdì
18 Luglio 2025

Due penisole da 30 ettari lungo le dighe Ma il Comune boccia le casse a mare

Il progetto da 45 milioni dell’Autorità portuale per i fanghi piace
alla capitaneria. Ma non al vicesindaco: «Non sono d’accordo»

Sversare i fanghi dei dragaggi dei fondali del canale Candiano a ridosso delle due dighe foranee sul lato interno creando due grandi aree di quasi trenta ettari di superficie totale emerse di 2,5 metri sopra il livello dell’acqua e circondate da una scogliera. Così si riassume l’idea delle casse di colmata a mare, progetto da 45 milioni di euro nei piani dell’Autorità portuale per trovare una collocazione a due dei tre milioni di metri cubi di materiale che sarà necessario rimuovere lungo in porto per approfondire i fondali. Dopo averlo già illustrato al comitato portuale, il presidente di Ap Galliano Di Marco oggi l’ha presentato anche alla commissione consigliare in municipio a Ravenna. Netto il giudizio del vicesindaco Giannantonio Mingozzi, titolare della delega Porto in giunta: «Non sono d’accordo, non vedo perché riempire uno spazio del porto riducendo la larghezza dell’avamporto». Perplessità espresse anche da Guido Guerrieri, assessore all’Ambiente. E così quello che Di Marco considera un intervento fondamentale per dragare sembra avviarsi verso un difficile percorso per l’eventuale approvazione.

L’opera è stata elaborata dallo studio Seacon di Roma – è stato l’ingegnere Massimo Vitellozzi ad affiancare Di Marco nell’esposizione ai consiglieri – e avrebbe già incassato il benestare della capitaneria di porto, circostanza che lascia scettico Mingozzi. Secondo le simulazioni partorite dalla Seacon, il restringimento dell’avamporto non avrebbe problemi per la navigabilità commerciale e anzi andrebbe a ridurre il movimento ondoso all’imboccatura.

Il dirigente di Ap ha voluto sgombrare i dubbi su un progetto che in molti altri porti italiani viene già utilizzato. I casi citati però riguardano scali quasi esclusivamente a vocazione industriale. Di Marco ha messo in chiaro alcuni punti: la scoglierà di contenimento e il fondale sarano impermeabilizzati in modo da evitare ogni fuoriuscita, il trasporto del materiale da depositare avverrà solo via mare risparmiando circa 150mila viaggi di camion se dovesse essere collocato a terra, una volta riempite le casse verrà realizzato quello che chiama testualmente «sarcofago» per mettere una sorta di coperchio. E a quel punto si potrà intervenire liberamente: «Diventa un’area a servizio del porto, la immagino per il turismo e non per i container». Nella sala del consiglio comunale il presidente ha proiettato un rendering di una suggestione che vede la più grande delle aree trasformata in una penisola con alberi e spazi verdi.

Il vicesindaco non ha fatto mistero della sua contrarietà all’ipotesi. Chiedendo a Di Marco maggior rispetto verso le istituzioni e sottolineando come non sia facile il confronto con la cittadinanza su questi temi. È già partita la raccolta firme nelle località di Porto Corsini e Marina di Ravenna per opporsi alla realizzazione delle casse. Ma il numero due di Palazzo Merlato non ci sta a far passare il Comune come chi voglia intralciare le opere: «La complessità di questa opera non si poteva risolvere in un voto del comitato portuale entro dieci giorni. Serve un percorso di concertazione». Parole che alimentano ancora lo scontro ormai senza soluzione di continuità tra Piazza del Popolo e Via Antico Squero.

Elettronica e sperimentazioni in un festival d’artista

Torna Transmissions, dal 26 al 28 novembre

La proposta l’ha ricevuta mentre era a New York, dove doveva suonare al MoMa, tra i più importanti musei d’arte moderna al mondo. D’altronde lui è pur sempre considerato dalla critica tra i più interessanti artisti italiani della sua generazione. Nico Vascellari, 39 anni di Vittorio Veneto (foto a fianco), è l’uomo chiamato dallo staff del Bronson per curare l’edizione 2015 del festival di musica contemporanea e sperimentale Transmissions, in ritardo di qualche mese rispetto al solito a causa anche della latitanza di un importante sponsor. Certo la proposta non è di quelle “facili”, ma Ravenna può vantarsi di avere per l’ottavo anno consecutivo una delle rassegne musicali più importanti d’Europa, non per niente consigliato anche da quella sorta di bibbia della musica alternativa (ma non solo) mondiale che è l’americano Pitchfork nella sua guida ai festival, per esempio. Un festival, quello ravennate, che quest’anno particolarmente – dopo il viaggio in una certa musica popolare europea dell’anno scorso – ha per davvero qualcosa di autunnale, con un filo scuro e inquietante (come l’artwork dello stesso Vascellari, vedi foto qui sotto) che lo contraddistingue.

A partire dal concerto d’esordio, obiettivamente clamoroso per il target di riferimento, quello di questa sera (giovedì 5 novembre) di Prurient, ossia il newyorkese Dominick Fernow, personaggio di culto della scena noise (imprescindibile per Vascellari che lo ha voluto assolutamente in cartellone) che non è certo facile poter ascoltare in Italia e che racchiude in sé un po’ tutto quello che questa edizione vuole rappresentare. L’elettronica e il rumore, detta in maniera sintetica e un po’ brutale. Un’edizione che – come ha spiegato Vascellari nel corso della presentazione alla stampa in Municipio di questa mattina, ringraziando innanzitutto il Bronson per averlo scelto come curatore – vede in primo luogo una serie di artisti che sono anche amici o che sono in qualche modo collegati uno all’altro. «E poi c’è quello che avrei voluto sentire io, ci sono i miei gusti, ho avuto carta bianca nella scelta della line up», assicura Vascellari che di certo porta la sua etichetta di «controverso» anche a Transmissions, con soddisfazione naturalmente di Christopher Angiolini, patron del Bronson, che nel corso della presentazione alla stampa ha sottolineato con un certo orgoglio anche solo l’essere riuscito a portare a questa ottava edizione un festival così impegnativo, grazie anche al supporto del Comune e di Ravenna Capitale italiana della cultura 2015, il cui coordinatore, Alberto Cassani, ha ribadito alcuni concetti. «L’aspetto del “controverso” così come quello dell’innovazione, sono stati valori fondanti del nostro percorso di candidatura a capitale europea della cultura 2019, che resta secondo me il fatto più importante accaduto a Ravenna negli ultimi trent’anni. Ora – ha concluso Cassani – la sfida è quella di riuscire a portare avanti quel progetto ugualmente negli anni a venire».

Dopo il “preludio” con Prurient, il festival entrerà nel vivo nell’ultimo weekend di novembre, dal 26 al 28, con tre serate di elettronica ma non solo e alcuni big della scena d’avanguardia mondiale, come il duo di Manchester Demdike Stare che salirà sul palco dell’Almagià nel corso della prima serata, o Eric Copeland (membro dei Black Dice) e il produttore americano Ron Morelli che invece saranno protagonisti al Bronson il sabato, mentre il secondo giorno sarà la volta, tra gli altri, di The Soft Moon, il progetto più vicino al rock e alla forma canzone del lotto. Il programma completo con le schede degli artisti è consultabile sul nuovo sito transmissionsfestival.org, mentre qui al momento ci limitiamo all’ultima segnalazione riguardante l’ancora misterioso «non evento», come è stato definito in conferenza stampa, che chiuderà un po’ a sorpresa il festival alla domenica mattina (a posti limitati, 66) con protagonista lo stesso Vascellari (qui in veste di artista, ma nel corso di Transmissions anche come musicista, sul palco con i suoi Ninos Du Brasil) al Mic di Faenza, dal titolo “Pozzanghere”.

Biglietti per ogni appuntamento da 10 a 15 euro, con possibilità di abbonarsi a tutte e tre le serate di fine novembre a 25 euro. Sconti e convenzioni anche per il pernottamento, arrivando solitamente a Transmissions persone anche da fuori regione, quando non dall’estero.

Tamponamento tra camion in A14 Bis Muore un 54enne, viabilità bloccata

L’incidente tra Fornace Zarattini e Bagnacavallo, pompieri sul posto per il travaso del Gpl da una cisterna. Traffico in tilt: 3 km di coda

Un violento tamponamento che ha coinvolto due mezzi pesanti sull’autostrada A14 Bis, alle 11 tra Fornace Zarattini e Bagnacavallo sulla carreggiata in direzione nord, ha causato la morte di un 54enne (C. D. di Padova). L’incidente ha avuto pesanti ripercussioni sulla viabilità circostante: per consentire il trasbordo del Gpl trasportato da uno dei due mezzi è stata disposta la chiusura per oltre otto re dei tratti tra Fornace Zarattini e lo svincolo di Lugo verso la A14 Bologna-Taranto e tra Bagnacavallo e Fornace Zarattini in direzione di Ravenna. Per i veicoli diretti sulla A14 obbligatorio uscire a Fornace Zarattini e rientrare in autostrada allo svincolo di Lugo, mentre chi è diretto a Ravenna deve uscire a Bagnacavallo, dove si sono formate code, e rientrare allo svincolo di Fornace Zarattini.

Al momento non sono ancora chiare le dinamiche della tragedia. L’impatto è avvenuto in corsia di sorpasso, il 54enne avrebbe tamponato un mezzo delle Autostrade fermo per manutenzione alla carreggiata. L’uomo è morto sul colpo. Non ci sono altri feriti.

Traffici porto: il 2015 pareggia il 2014 Pronti 45 milioni per le casse a mare

Un settembre in crescita porta il totale delle merci movimentate
oltre a 18 milioni di tonnellate. Tiene banco la questione Progettone

Con un settembre in grande ripresa rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, il traffico merci del porto di Ravenna nei primi nove mesi del 2015 arriva a sfiorare il pareggio con lo stesso periodo del 2014: 0,3 percento in meno su un totale di oltre 18 milioni di tonnellate. Una performance che porta il presidente dell’Autorità portuale, Galliano Di Marco, a parlare di «porto dei miracoli».

Questi i dati forniti da Ap con un comunicato stampa (scaricabile in versione integrale, con i dettagli dei singoli settori, dal link in fondo alla pagina): «Il traffico merci nei primi nove mesi del 2015 è risultato pari a 18.258.836 tonnellate di merce, lo 0,3 percento in meno rispetto alle 18.305.081 tonnellate registrate nel periodo gennaio-settembre 2014. In particolare gli sbarchi sono stati pari a 15.539.602 tonnellate (+250.837), mentre gli imbarchi ammontano a 2.719.234 tonnellate (-297.082). Il mese di settembre ha registrato una movimentazione di 2.167.965 tonnellate, 7,3 percento in più rispetto a settembre 2014. In calo il numero delle navi, 2.103 attracchi contro i 2.364 dello scorso anno (-11 percento)». Di Marco commenta così: «Sono soddisfatto che il porto abbia azzerato le perdite rispetto ad un 2014 che era stato eccellente. Se guardiamo gli sbarchi, che sono quelli che da sempre costituiscono il core-business di Ravenna, siamo addirittura sopra al dato del 2014».

Tiene banco ancora la questione Progettone, nella versione rimodulata che prevede la collocazione di due milioni di metri cubi di fango da dragare in due casse di colmata sommerse da realizzare entro le dighe foranee: «Abbiamo già in cassa, indipendentemente dal Cipe, le risorse necessarie per realizzare l’intervento delle nuove casse a mare, il cui costo massimo complessivo, comprensivo di impermeabilizzazione totale, è stimato in circa 45 milioni di euro, al lordo degli eventuali ribassi d’asta. A tale intervento si darà attuazione, naturalmente, una volta terminata la fase di concertazione con il territorio ed ottenuto il via libera dal comitato portuale. Come per ogni opera pubblica di questo tipo, si conferma che anche nel caso della realizzazione delle nuove casse a mare, si seguirà una procedura completa, articolata e complessa, che prevede la valutazione di impatto ambientale, con pubblicazione del progetto definitivo, una volta che questo sarà redatto». La nuova versione del Progettone sarà presentato nel pomeriggio di oggi in municipio in commissione consiliare.

La colonna dei francesi: un libro racconta storia e incertezze

Presentazione a Casa Melandri il 10 novembre

Da una ricerca condotta nel corso di quasi tre anni su documenti inediti è nato il libro “La colonna dei francesi, arte e storia nella Ravenna del Cinquecento” che l’autrice Serena Simoni presenterà il 10 novembre alle 18 alla sala D’Attorre di Casa Melandri in via Ponte Marino 2 a Ravenna. Alla serata partecipa anche Alberto Giorgio Cassani, docente all’Accademia di Belle arti di Venezia.

Fin dalle sue origini, la cosiddetta colonna dei Francesi – eretta dal vescovo Pietro Donato Cesi sulle rive del Ronco, nei pressi di Ravenna – ha sofferto una strana sorte, oscillante fra memoria e oblio. La sua fama alterna momenti di interesse, come all’inizio dell’Ottocento – quando l’immaginario europeo collegò il monumento al mito del giovane eroe Gaston de Foix, caduto nella sanguinosa battaglia di Ravenna – ad altri di totale abbandono. Grazie ai restauri condotti nei primi anni Settanta del Novecento e alle recenti celebrazioni del cinquecentenario della battaglia (2012), la stele si è imposta all’attenzione e alla cura della comunità. Nonostante ciò, sono ancora poche le notizie che la riguardano, spesso basate su informazioni non accertate: poco si sa della sua collocazione originaria e dei motivi che spinsero il committente ad erigerla poco dopo la metà del Cinquecento; non sono mai state studiate le decorazioni simboliche che ne decorano i lati e si è prestata poca attenzione al significato delle epigrafi che collegano il monumento ad un particolare momento storico. Dalla constatazione di queste ed altre incertezze, è nato il libro.

Salta l’apertura della prosa all’Alighieri Problemi di salute per il protagonista De Filippo

Le repliche dello spettacolo “Non ti pago” erano in programma dal 5 all’8 novembre

Sono state annullate le repliche in programma dal 5 all’8 novembre dello spettacolo “Non ti pago” della compagnia di Luca De Filippo che avrebbe dovuto inaugurare la stagione di prosa del teatro Alighieri di Ravenna. Ravenna Teatra riporta il comunicato stampa della compagnia: «Luca De Filippo, colpito da una dolorosa discopatia che gli inibisce anche i movimenti, si sta sottoponendo alle cure necessarie e a ulteriori accertamenti. La compagnia, venendo a mancare il protagonista, oltre che regista, si vede nell’immediato costretta ad annullare le repliche dello spettacolo previste dal 5 all’8 novembre, nella stagione del teatro Alighieri di Ravenna. Ci auguriamo che un’evoluzione rapida e positiva consentirà a Luca De Filippo e alla sua compagnia di tornare presto sul palcoscenico». Abbonati e titolari di biglietti riceveranno prima possibile ulteriori informazioni sulle possibili date per il recupero dello spettacolo. Per informazioni: 0544-249244 oppure 0544-36239.

Salta l’apertura della prosa all’Alighieri Problemi di salute per il protagonista De Filippo

Le repliche dello spettacolo “Non ti pago” erano in programma dal 5 all’8 novembre

Sono state annullate le repliche in programma dal 5 all’8 novembre dello spettacolo “Non ti pago” della compagnia di Luca De Filippo che avrebbe dovuto inaugurare la stagione di prosa del teatro Alighieri di Ravenna. Ravenna Teatra riporta il comunicato stampa della compagnia: «Luca De Filippo, colpito da una dolorosa discopatia che gli inibisce anche i movimenti, si sta sottoponendo alle cure necessarie e a ulteriori accertamenti. La compagnia, venendo a mancare il protagonista, oltre che regista, si vede nell’immediato costretta ad annullare le repliche dello spettacolo previste dal 5 all’8 novembre, nella stagione del teatro Alighieri di Ravenna. Ci auguriamo che un’evoluzione rapida e positiva consentirà a Luca De Filippo e alla sua compagnia di tornare presto sul palcoscenico». Abbonati e titolari di biglietti riceveranno prima possibile ulteriori informazioni sulle possibili date per il recupero dello spettacolo. Per informazioni: 0544-249244 oppure 0544-36239.

Lite in casa, la madre chiama il 112 Figlio 35enne arrestato per spaccio

Nella stanza giovane c’erano mille euro, hashish e marijuana Accusa i militari di rubare il denaro poi tenta di corromperli

La madre ha chiamato il 112 per segnalare un litigio in corso in casa con il figlio e l’intervento dei carabinieri si è chiuso con l’arresto del figlio 35enne accusato di spaccio, calunnia e tentata corruzione: quando i militari della compagnia di Ravenna hanno trovato marijuana, hashish e mille euro nella sua stanza da letto il giovane li ha prima accusati di furto e poi ha offerto la somma per evitare le manette.

Erano le 21.30 circa del 2 novembre quando una pattuglia del nucleo operativo e radiomobile è intervenuta in un quartiere popolare della città. La situazione, scoppiata nella serata, in realtà si protraeva da tempo. I carabinieri sono stati indirizzati dalla donna direttamente nella stanza del figlio, lamentando, tra le altre cose, il disordine e le precarie condizioni igieniche.

Nascosti dietro alcuni libri nelle varie mensole, circa 35 grammi di marijuana e poco più di 50 grammi di hashish. Insieme allo stupefacente due bilancini di precisione, un trincia tabacco in metallo e varie bustine utilizzate per il confezionamento. E un tesoretto, sequestrato poiché ritenuto frutto di attività illecita, consistente in circa mille euro.

In queste fasi il pusher si è alterato, ha iniziato ad inveire i carabinieri sostenendo che non stessero lecitamente sequestrando la somma ma che la stessero intascando o, come ha più volte ripetuto, che la stessero rubando. Quando la situazione si è calmata il 35enne ha provato ad offrire ai carabinieri quella stessa somma in cambio della propria libertà.

Davanti al giudice sono stati chiesti i termini a difesa; pertanto l’arrestato è stato sottoposto alla misura dell’obbligo di firma, in attesa che venga valutata la sua posizione sia in merito allo spaccio che alle altre due accuse di calunnia e corruzione.

Quando in Campidoglio giravano i Buzzi e nessuno firmava mozioni di sfiducia

Se il Pd avesse impiegato contro Alemanno un decimo dell’energia
che ha usato contro Marino forse Mafia Capitale non sarebbe esistita

12 ottobre: Ignazio Marino si dimette da sindaco di Roma. 29 ottobre: Ignazio Marino ci ripensa, non si dimette più. 30 ottobre: 26 consiglieri del Comune, 19 del Pd, si dimettono. Marino, lasciato solo come un cane, ci riripensa, si ridimette. Renzi nomina un commissario per Roma, l’ex prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca, e destina a Roma 500 milioni per il Giubileo (prima non c’era una lira). Tronca come prima cosa si mette la fascia tricolore al petto, va ad incontrare il Papa e gli bacia la mano. Il Papa sorride. Renzi sorride. Io, ingoio 41 pasticche di Plasil antiemetico.

Renzi gongola: «Si è conclusa la telenovela dell’amministrazione comunale di Roma. Chi fallisce la prova dell’amministrazione si rifugia nel presunto complotto. Non mi riferisco solo a Marino». Marino s’arrabbia: «È del tutto evidente che Renzi mi attacca e offende sul piano personale per coprire con la “damnatio memoriae” una spregiudicata operazione di killeraggio che ha fatto esultare i tanti potentati che vogliono rimettere le mani sulla città. Occorre invece ristabilire la verità: Renzi voleva Roma sotto il suo diretto controllo e se l’è presa, utilizzando il suo doppio ruolo: come segretario del partito ha voluto che i 19 consiglieri del Pd si dimettessero, come Presidente del Consiglio ha sostituito il sindaco, legittimamente eletto, con un prefetto, certamente persona degnissima, che farà capo come dice la legge allo stesso presidente del Consiglio. Assistiamo a una pericolosa bulimia da potere, che elimina gli anticorpi democratici. Il messaggio è chiaro: chi non si allinea, chi non ripete a pappagallo i suoi slogan viene allontanato o addirittura bandito».

Sì, Marino è un marziano, un narciso poco capace. Ma chi ce l’ha messo lì? Il Pd. E perché il Pd non si decide a dire la verità, la pura, semplice, verità? Cioè che quando erano sindaci Rutelli e poi Veltroni, i palazzinari di destra e di sinistra, padroni dei giornali, erano contenti, Roma si riempiva di cemento, i giornali dicevano va tutto bene, il Vaticano era contento, la destra restava muta, ma alla fine non c’era più un romano disposto a votarlo, il Pd. Tanto che nel 2008 l’inguardabile fascista Gianni Alemanno sconfisse al ballottaggio l’eterno Rutelli (un altro non c’era?), e poi varò una giunta che rubò, nominò amici, parenti ed ex-picchiatori neri, così l’Atac, per dire, accumulò 1,7 miliardi di debiti. Però i palazzinari di destra e di sinistra, padroni dei giornali, erano contenti, Roma si riempiva di cemento, i giornali dicevano va tutto bene, il Vaticano era contento, e la sinistra restava muta. Poi Massimo D’Alema decise di candidare sindaco un suo protetto, Ignazio Marino, un chirurgo che lavorava in Usa e che non era pollo di batteria del Pd. Nelle primarie Marino sconfisse Gentiloni, uno della vecchia guardia che non convinceva nessuno, e poi divenne sindaco. Perché il Pd candidò uno “di fuori” come Marino? Proprio perché sapevano che serviva una bella faccia pulita, dato che nessuno del Pd aveva combattuto sul serio Alemanno durante i suoi cinque anni di governo, quando la città veniva consegnata ogni giorno alla criminalità, quando in Campidoglio si aggiravano, e tutti vedevano, i Mockbel, i Buzzi e i Carminati. Nessuno del Pd allora firmò una mozione di sfiducia contro Alemanno, invece oggi il Pd fa dimettere Marino. Volete dirci perché? Se il Pd avesse impiegato contro Alemanno un decimo dell’energia che ha usato contro Marino forse Mafia Capitale non sarebbe esistita. C’era Veltroni e la destra non faceva opposizione, c’era Alemanno e la sinistra non faceva opposizione. Appena qualcuno gli ha rotto il meccanismo è venuto giù il mondo. Secondo i sondaggi, oggi a Roma il Pd è al 10 per cento. Tutta colpa di Marino?

Spariscono duemila euro dagli spogliatoi Denunciati donna delle pulizie e marito

È stata lei stessa a far ritrovare il denaro accusando un altro uomo ma secondo la riscostruzione dei carabinieri sarebbe tutta una recita

Lei denunciata per furto aggravato e lui per favoreggiamento: è quanto capitato a moglie e marito romeni residenti a Cervia, una casalinga 40enne e un operaio 54enne, al termine di una confusa vicenda che ha portato alla sparizione e poi al ritrovamento di duemila euro in contanti dagli spogliatoi dello stadio Todoli durante un allenamento del Junior Cervia.

L’episodio si è verificato il 29 ottobre scorso. La donna, che pare vada saltuariamente al campo per servizi di pulizia, è stata sorpresa mentre si aggirava con atteggiamenti strani nello spogliatoio. Il personale dello staff tecnico si è accorto presto che mancavano duemila euro in contanti, quote corrisposte dagli atleti e conservate da un allenatore. Secondo la ricostruzione dei carabinieri sarebbe stata la donna ad averli rubati ma a quel punto temendo di essere scoperta avrebbe fatto ritrovare la somma fuori dallo stadio sostenendo che lì li avrebbe persi un connazionale che lei stessa aveva visto allontanarsi dal campo accusandolo quindi di furto. Il marito, sopraggiunto sul posto, ha dato sostegno alla donna ma il castello di scuse è presto crollato arrivando alle denunce.

Chiudono i figli di 2 e 3 anni in casa e se ne vanno: denunciati i genitori

A dare l’allarme i vicini che hanno visto i bambini in fuga nel cortile I coniugi sono tornati alcune ore dopo, senza fornire spiegazioni

Se ne erano andati chiudendo in casa i figli di 2 e 3 anni. Che non vedendo più i genitori hanno cercato di scappare, riuscendo a uscire nel cortile della loro abitazione di Gambellara attraverso una porta finestra. Qui, in lacrime, sono stati notati dai vicini di casa che hanno avvertito i carabinieri.

Giunti sul posto, i militari hanno prestato le prime cure ai bambini, le cui condizioni erano comunque buone, mettendosi alla ricerca dei genitori. Allontanatisi nel primo pomeriggio di lunedì, sono stati identificati solo nella tarda serata, quando hanno fatto spontaneamente ritorno a casa, senza riuscire a fornire alcuna spiegazione circa il loro comportamento. Si tratta di due coniugi nigeriani di 35 anni, denunciati per il reato di abbandono di minori.

I militari hanno informato anche i servizi sociali, già a conoscenza della complicata situazione famigliare.

Tentano di rubare 1.500 euro di lamette da barba: denunciate due ragazzine

Hanno 17 e 15 anni: alla cassa dell’Esp con una confezione di cotone Ma addosso avevano la refurtiva. Scoperte dalla vigilanza interna

Alla cassa del supermercato si sono presentate con una confezione di cotone, nascoste addosso avevano lamette da barba per un valore di 1.500 euro: i carabinieri della Compagnia di Ravenna hanno denunciato una 17enne ed una 15enne entrambe romene, in Italia senza fissa dimora, sorprese a trafugare merce alla Coop del centro commerciale Esp. Il furto, tentato nel pomeriggio del 3 novembre e sventato grazie all’attenzione delle guardie giurate che hanno chiamato i militari, quasi certamente sarebbe stato funzionale alla rivendita delle lamette. La refurtiva è stata restituita mentre le due giovani per il reato di furto aggravato in concorso sono state deferite al tribunale minorile di Bologna, che ne ha comunque disposto l’accompagnamento in una struttura del cesenate, ove verranno seguite da personale dei servizi sociali.

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