sabato
25 Ottobre 2025

Faenza vuole rigenerare l’ex fiera: piste ciclabili, alberi e giardini della pioggia

Il progetto candidato al bando della Regione: «Cambierà il volto di quella parte della città»

ExFiera2
Un rendering che mette a confronto il luogo com’è ora e come sarà

L’amministrazione comunale di Faenza ha recentemente presentato un progetto di riqualificazione dell’area ex fiera, candidandolo al Bando Rigenerazione Urbana 2024 della Regione Emilia-Romagna, iniziativa che promuove processi di riqualificazione per il recupero e il riuso di edifici e spazi pubblici o destinati a uso pubblico.

L’elaborato del Comune di Faenza dal titolo “Un territorio che pedala. Faenza, comunità in movimento: fiera di farne parte”, è stato realizzato sulla base di una strategia territoriale condivisa anche con i Comuni di Brisighella e Castel Bolognese che, a loro volta, hanno presentato due proposte di rigenerazione, le quali ampliano i percorsi ciclo pedonali urbani già esistenti e migliorano le connessioni tra territori di diversi comuni.

Con questo progetto, l’Amministrazione faentina – attraverso soluzioni improntate a strategie di resilienza al cambiamento climatico attenta anche a favorire l’economia circolare – intende trasformare l’area dell’ex fiera in un “luogo nuovo” che possa essere al servizio di quella porzione di città nella primissima periferia, tra via Oberdan, via Risorgimento e le adiacenti aree artigianali, dove l’Asl ha recentemente avviato i lavori per la realizzazione della Casa della comunità, il tutto per trasformarla in una zona che possa non solo offrire servizi, migliorandoli, legati alla nascente realtà socio-sanitaria ma anche creare un luogo di aggregazione.

Il progetto prevede due step d’intervento nei circa 9.000 metri quadrati totali dell’area. La prima fase dei lavori interessa la riqualificazione degli spazi esterni della Casa della Comunità, con la realizzazione di piste ciclabili, “giardini della pioggia”, una piazzetta e un filare alberato e interventi per la gestione delle acque piovane. L’obiettivo è creare un’area urbana più vivibile, esteticamente gradevole e resiliente ai cambiamenti climatici, integrando le nuove infrastrutture con il contesto esistente e favorendo una maggiore mobilità ciclabile e pedonale.

La seconda parte dell’intervento si concentrerà invece sul recupero dell’ex sala per convegni, la Sala Zanelli, che negli ultimi anni aveva perso la sua funzione. Quegli spazi saranno rigenerati e trovata una nuova funzione a servizio della Casa della comunità e dei suoi fruitori non tralasciando la sua originaria funzione, quella di sala eventi e convegni, operazione che vedrebbe il concorso di finanziamenti pubblici ma anche privati.

«Il progetto, se approvato – spiega Massimo Isola, sindaco di Faenza e presidente dell’Unione della Romagna Faentina -, potrà cambiare il volto di quella parte di città a beneficio di Faenza e del territorio. Non si tratta però solo di lavori edili. La rigenerazione di quegli spazi è molto di più. Sarà un’opportunità per costruire un luogo dove vivere meglio e con maggiore qualità. Il lavoro fatto dai nostri progettisti non è però impermeabile ai correttivi; vuole aprirsi alla città, ascoltando le idee e le esigenze delle realtà e soprattutto delle persone che operano nelle vicinanze. L’intento è di creare un luogo più sostenibile, dove la bicicletta e i pedoni possano avere la precedenza e dove l’attenzione all’ambiente possa essere una priorità».

«Che fine hanno fatto i fondi per gli istituti culturali alluvionati?»

Interrogazione parlamentare sui soldi incassati grazie agli aumenti dei biglietti. Il sindaco di Faenza: «Neanche un euro per Biblioteca Manfrediana o Museo Tramonti»

Biblioteca Manfrediana
Una foto dalla biblioteca manfrediana dopo l’alluvione del 2023

La parlamentare ravennate Ouidad Bakkali è tra i firmatari di un’interrogazione del Partito Democratico al ministro della Cultura, Alessandro Giuli, a cui si chiede di «fare luce sulla modalità con cui sono stati utilizzati i fondi per i territori alluvionati dell’Emilia-Romagna raccolti dal Mic aumentando di 1 euro il costo del biglietto dei musei statali».

«Da quanto si apprende – sottolineano i firmatari dell’interrogazione, oltre a Bakkali, Andrea Gnassi e Irene Manzi – l’intero ammontare dell’importo raccolto tra il 15 giugno e il 15 settembre del 2023, che è pari a circa 10 milioni di euro, è stato destinato a un unico intervento che riguarda la riqualificazione dell’ex Caserma Monti – Convento di Santa Maria della Ripa nel comune di Forlì, che è stato destinatario anche di altri 3 milioni di euro provenienti da un altro capitolo di bilancio per la tutela del patrimonio culturale. Stupisce che, davanti a tante realtà che hanno subito danni al patrimonio, il ministero della Cultura abbia deciso di finanziarne solo una, che guarda caso, incide in uno dei pochi comuni guidati dal centrodestra nella regione Emilia-Romagna. Se fosse confermata questa ricostruzione, saremmo veramente ad un uso disinvolto dei fondi del ministero usato come bancomat per foraggiare l’amichettismo istituzionale».

Nell’interrogazione parlamentare si chiede al ministro Giuli di rendere noto «quanti ingressi siano stati effettuati con la maggiorazione di 1 euro di cui al DL 62/2023, quale sia l’ammontare complessivo raccolto ai fini di cui al medesimo decreto e con quale modalità di calcolo siano state assegnate le risorse. E poi, di fornire indicazioni sui prossimi progetti che il ministro intende finanziare sul patrimonio culturale dei territori colpiti dall’alluvione di maggio 2023, a partire da quelli della città di Faenza, dove gli istituti culturali hanno subito ingenti danni e per i quali non risulta alcun contributo per interventi di riqualificazione».

Sul tema interviene poi proprio il sindaco di Faenza, Massimo Isola, che ringrazia i parlamentari del Pd per l’interrogazione. «A settembre 2023 – ricorda Isola – l’allora ministro alla Cultura Gennaro Sangiuliano annunciò che, grazie all’aumento di 1 euro del biglietto di ingresso ai musei, sarebbe stato possibile raccogliere decine di milioni di euro destinati al patrimonio culturale, pubblico e privato, danneggiato dalle alluvioni. Oggi, a 15 mesi da quell’annuncio, è doveroso fare alcune considerazioni. Realtà culturali di straordinaria importanza, pubbliche e private, non hanno ricevuto un euro di quanto raccolto. Luoghi come la nostra Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza, ospitata dal 1825 nel complesso monumentale della Chiesa e dell’ex Convento dei Servi di Maria risalenti al XIV secolo, o come il Museo Tramonti, custodi di una parte importantissima della storia dell’arte faentina, hanno subìto danni per milioni di euro. Si tratta di istituzioni che necessitano di fondi pubblici per continuare a svolgere le proprie funzioni. Questo ci riempie di tristezza e rabbia. Infatti, così come centinaia di famiglie nel nostro territorio non sono riuscite a ottenere risorse per ristrutturare le proprie abitazioni, e centinaia di imprese, attività artigianali, agricole e commerciali non hanno ancora ricevuto aiuti per sostenere gli investimenti necessari alla ripresa, anche le nostre istituzioni culturali si trovano in grande difficoltà. Non solo non ci sono state risorse, ma abbiamo assistito a un totale disinteresse da parte di Roma. Le uniche risorse transitate dai capitoli di bilancio del Ministero, destinate alla Scuola di Musica Sarti, sono arrivate grazie al concerto organizzato in Emilia-Romagna, da privati e artisti locali. Per il resto, finora abbiamo potuto fare affidamento solo su donazioni di privati. Nonostante le diverse lettere e i tanti tentativi di interlocuzione, anche con il Ministro Alessandro Giuli, non abbiamo trovato né fondi né attenzione, curiosità o compassione».

Partita fondamentale per il Ravenna, contro il super Lentigione del faentino Cassani

Serie D: scontro diretto tra le due terze in classifica del girone D. Biglietteria aperta dalle 13 per i tifosi ravennati

Stefano Cassani Mister Lentigionoe
Il faentino Stefano Cassani, ex allenatore delle giovanili del Ravenna, ora alla guida del Lentigione in serie D

Il Ravenna Fc è alla vigilia di una partita che potrebbe rappresentare un momento fondamentale del campionato di serie D, giunti quasi al giro di boa del girone D. L’appuntamento di domani, domenica 15 dicembre (calcio d’inizio alle 14.30), è infatti allo stadio Volante Levantini di Lentigione, frazione di Brescello la cui squadra è sorprendentemente (pur essendo ormai una realtà consolidata della serie D) appaiata al Ravenna ai vertici della classifica, entrambe a solo 1 punto di distanza dal primo posto occupato in coabitazione da Forlì e Tau Altopascio.

Chi perde domani potrebbe quindi perdere contatto dalla vetta. E il Lentigione, finora, ha perso solo una volta (è la squadra con meno sconfitte del girone), contro l’Imolese. E può vantare anche la miglior difesa del campionato, con soli 8 gol subìti. Alla guida della squadra emiliana c’è il faentino Stefano Cassani, allenatore in grande ascesa di 35 anni, figlio dell’ex Ct della nazionale di ciclismo Davide, con un passato anche nel settore giovanile del Ravenna Fc e reduce da una grande stagione alla Victor San Marino.

Una gara quindi di grande importanza per il Ravenna (che con il nuovo mister Marchionni ha sempre vinto, fatta eccezione per il pareggio con la capolista Tau) che potrà di certo contare sul supporto dei propri tifosi, attesi in massa in Emilia (lo stadio è a nemmeno due ore di viaggio), tanto che il Lentigione ha comunicato sui social che «per agevolare l’ingresso dei tifosi ospiti» sarà a loro disposizione la biglietteria centrale con due casse. Nessuna prevendita, ma biglietteria aperta già dalle 13.

Impegno sulla carta agevole invece per il Forlì, che ospita il San Marino penultimo; in casa anche l’altra capolista Tau, contro il deludente Piacenza.

La ciclabile tra Classe e Mirabilandia è (quasi) realtà: progetto da 2,8 mln di euro

Entro fine anno l’approvazione della fattibilità tecnico-economica. Tracciato già definito. «Pronto entro un paio d’anni»

Ravenna In Bicicletta Classe2 1

La tanto attesa pista ciclopedonale tra Classe e Mirabilandia, passando per Fosso Ghiaia, è in corso di progettazione e l’obiettivo del Comune di Ravenna è di completare l’intero tracciato entro un paio d’anni. Ne parla l’assessora ai Lavori Pubblici Federica Del Conte sul Resto del Carlino in edicola oggi, 14 dicembre.

Il progetto sarebbe nella fase finale: il tracciato è già stato definito – assicura Del Conte – ed entro la fine di quest’anno è prevista l’approvazione della fattibilità tecnico-economica dell’opera. Si tratta di un’opera divisa in tre stralci, che andranno avanti contemporaneamente. Il più impegnativo è quello tra Classe e Fosso Ghiaia, che dovrà mettere in sicurezza il tracciato evitando la statale.

Complessivamente si tratta di un investimento da quasi 2,8 milioni di euro, di cui oltre 2,2 di fondi Atuss, di provenienza europea, ossia per la cosiddetta “Agenda trasformativa urbana per lo sviluppo sostenibile”.

Eni pronta a smantellare dieci piattaforme in due anni

Intanto è iniziata la prima fase di stoccaggio di anidride carbonica nei fondali

Nel prossimo biennio Eni prevede la dismissione e lo smantellamento di una decina di piattaforme di estrazione gas in mare nel nord Adriatico, di cui le acque antistanti alla costa ravennate rappresentano una parte consistente. Il dato è stato reso noto dall’ingegnere Stefano Carbonara, responsabile del distretto centro-settentrionale di Eni, il 9 dicembre in occasione del suo intervento alla tavola rotonda sul tema della transizione energetica organizzata a Ravenna da Omc e Corriere Romagna. L’iniziativa è stata una sorta di prologo della prossima edizione della fiera dell’energia che si terrà in aprile al Pala De André.

Le piattaforme che saranno dismesse si trovano su giacimenti ormai esauriti e l’azienda ha deciso che saranno smantellate senza riutilizzi. Non faranno quindi parte del progetto di stoccaggio di anidride carbonica nel sottosuolo marino. Anche su questo intervento sono arrivati aggiornamenti nella stessa sede da parte di Carbonara. È ormai partita la prima fase pilota. «Cominciamo con lo stoccaggio di 25mila tonnellate di CO2 all’anno a una profondità di tremila metri. Per ora andiamo a catturare l’anidride carbonica prodotta dalla nostra centrale di Casal Borsetti che poi viene iniettata nel sottosuolo utilizzando la stessa infrastruttura che oggi estrae gas». La seconda fase prevede di arrivare a un volume di 4 milioni di tonnellate all’anno entro il 2030 e successivamente fino a 16 milioni di tonnellate annue.

Il dirigente del Cane a Sei Zampe ha fornito altri due dati che aiutano a inquadrare la dimensione del progetto: «La produzione italiana di CO2 è di circa 410 milioni di tonnellate all’anno, di cui 60 dai settori industriali che vengono chiamati “hard to abate”, cioè difficili da abbattere: siderurgia, acciaierie, cementifici, chimica, fertilizzanti che valgono il 3 percento del Pil nazionale con il 6 percento della forza lavoro. Stimiamo che la capacità totale dei giacimenti esauriti in Adriatico sia di circa 500 milioni di tonnellate».

Tra gli ospiti della tavola rotonda era presente anche l’ingegnere Fabrizio Botta, responsabile delle operazioni di Saipem: «Siamo convinti che Ravenna sia nella condizione unica a livello nazionale di avere tutte le caratteristiche per diventare un hub della decarbonizzazione: c’è il know-how delle aziende, ci sono le competenze universitarie e ci sono le reti di infrastrutture. Il ruolo di Ravenna nel percorso di transizione energetica può avere un orizzonte non solo italiano ma anche europeo». Infine Massimo Derchi di Snam ha dato gli ultimi aggiornamenti sul rigassificatore nelle acque a 8 km dalla costa di fronte a Punta Marina: «La nave è in navigazione da Dubai al Mediterraneo. Entro fine anno sarà a Palermo, a febbraio sarà a Ravenna per gli ultimi allestimenti e da aprile entrerà in esercizio. Per completare la diga in mare a protezione della piattaforma servirà fino alla fine del 2026».

Abbonamento gratuito a bus e treni per gli studenti: c’è tempo fino al 18 dicembre

Garantito senza limite di reddito per i più piccoli. Per gli iscritti delle superiori serve un Isee inferiore a 30mila euro

Bus Elettrico (2)

Ultimi giorni per richiedere l’abbonamento gratuito Salta Su, l’agevolazione a favore degli studenti residenti in Emilia-Romagna che scelgono di andare a scuola utilizzando bus e treni regionali.

Il termine per le richieste relative all’anno scolastico 2024/2025 è fissato al 18 dicembre alle ore 14. Quanti non avessero ancora presentato la domanda potranno provvedere entro tale data collegandosi al link https://salta-su.it/.

Sono oltre 27.000 le domande, tra scuole elementari, medie inferiori e medie superiori, attualmente pervenute sul portale di Start Romagna, che si aggiungono ai rilasci già avvenuti per le scuole elementari delle principali città della Romagna. Complessivamente sono oltre 220mila gli studenti emiliano-romagnoli che hanno beneficiato della gratuità lo scorso anno.

Si ricorda che l’abbonamento gratuito è rivolto agli studenti delle elementari, medie, superiori e istituti di formazione professionale. Per gli studenti e le studentesse nati nel periodo 2011-2018 e iscritti alle scuole primarie (elementari) e secondarie di primo grado (medie inferiori) l’abbonamento è garantito senza alcun limite di reddito.

Per gli studenti e le studentesse iscritti alle scuole secondarie di secondo grado (superiori) statali o paritarie oppure agli istituti di formazione professionale, sono richiesti i seguenti requisiti:
– data di nascita dal 01/01/2004 al 31/12/2010;
– attestazione ISEE 2024 definitiva minore o uguale a 30.000 euro.

Il grande pianista Ivo Pogorelić in concerto al teatro Alighieri di Ravenna

Ivo Pogorelich

Oggi (sabato 14 dicembre) alle 21 il teatro Alighieri di Ravenna ospita il concerto del grande pianista Ivo Pogorelić, star mondiale del suo strumento. Fu nel 1980 che il pianista croato salì agli onori della cronaca, a ventidue anni, dopo che la giuria del “Concorso Chopin” di Varsavia, con un verdetto contrastato, non gli assegnò il primo premio, provocando le dimissioni della presidente di giuria. L’anno seguente però debuttò alla Carnegie Hall di New York e da allora ha suonato in tutte le più importanti sale da concerto del mondo, diventando uno degli artisti esclusivi della etichetta Deutsche Grammophon.

Pogorelić è un artista controverso, capace di interpretazioni molto personali che a volte disorientano sia il pubblico che la critica, ma possiede un carisma straordinario e una personalità musicale veramente magnetica.

Il concerto rientra nell’ambito della stagione “Capire la musica” a cura della cooperativa Emilia Romagna Concerti.

La giunta De Pascale è entrata in carica: «Priorità approvare il bilancio»

Il nuovo presidente: «Dissesto idrogeologico, sopralluoghi nelle aree più colpite»

Il Presidente De Pascale Con La Nuova Giunta 2

Prima seduta per la nuova giunta guidata dal presidente Michele de Pascale, che da oggi (13 dicembre) entra ufficialmente in carica con il via della 12esima legislatura della Regione Emilia-Romagna.

La Prima Seduta Della Nuova Giunta

Due le priorità indicate già nelle prossime settimane. «Vogliamo arrivare il prima possibile all’approvazione del bilancio per consentire una piena operatività all’ente e superare questo limite – ha sottolineato de Pascale -: ci metteremo immediatamente al lavoro, presentando una proposta all’Assemblea Legislativa in tempi rapidi, senza usare i 4 mesi previsti dall’esercizio provvisorio». Alla manovra finanziaria, con un’attenzione particolare ai conti della sanità, si aggiungere la massima attenzione verso la messa in sicurezza del territorio: «Nella prossima settimana – ha proseguito de Pascale – riuniremo tutte le strutture coinvolte nel contrasto al dissesto idrogeologico e avvieremo una serie di sopralluoghi nelle aree più colpite, con problemi o cantieri in corso». De Pascale ha anche annunciato «il via al procedimento di revoca della richiesta di autonomia differenziata da parte della Regione».

«Ascolto e collaborazione reciproca ci guideranno in questo lavoro di squadra, che prevederà anche un forte rapporto con l’Assemblea Legislativa, nel rispetto delle forze di opposizione», ha sottolineato il presidente, richiamando anche un confronto costruttivo «con le autonomie locali, perché una regione per essere unita, deve saper essere plurale e leggere le identità, le caratteristiche e le differenze dei suoi territori, così come con le parti sociali e gli organi informazione e la stampa».

La prima spa “segreta” di Ravenna, dove rilassarsi all’insegna della privacy

Abbiamo provato la struttura appena inaugurata in viale Newton, per una fuga “lontano” senza muoversi dalla città

Secret Spa

Il nome non potrebbe essere più calzante: nascosta all’interno della galleria di viale Newton (più precisamente al civico 36) ha recentemente inaugurato a Ravenna una “Secret Spa”. Una formula ideata da Gianni Assenza per rispondere a una mancanza della città: «Io per primo sono un grande appassionato di spa e centri benessere – racconta il proprietario – ma è difficile trovare un ambiente come quello che cercavo senza spostarsi di diversi chilometri, soggiornare in hotel e strutture apposite o avere a che fare con decine di altre persone in quello che dovrebbe essere un momento speciale e solo per noi. Così ho studiato un ambiente intimo e personalizzabile, una spa capace di trasformarsi in un ristorante privato o un bar segreto, completamente indipendente da hotel o altre strutture e “nascosto” nel cuore della città».

Il percorso benessere comprende un’area di 80 metri quadrati, accessibile in maniera privata ed esclusivamente su prenotazione, attrezzata con un grande idromassaggio riscaldato, sauna, bagno turco, doccia emozionale e area relax. La passione e la cura del titolare si riflettono in ogni dettaglio: dai listoni in legno originale finlandese della sauna, con il loro inconfondibile profumo, all’illuminazione soffusa dell’area idromassaggio, che si trasforma in un cielo di stelle led incastonate nel soffitto della nicchia che ospita la zona relax: qui, al posto dei soliti lettini, un grande futon ideale per restare sdraiati vicini, godere della musica (che può essere anche personalizzata) e sorseggiare una tisana. Oltre alla cura degli ambienti, a fare la differenza è la possibilità di personalizzazione completa dell’esperienza, adatta a una coppia in cerca di una serata speciale, a un gruppo di amici che ha voglia di rilassarsi in compagnia, alla celebrazione di addii al nubilato o per un momento da trascorre in famiglia, per gruppi fino a 8 persone.

Il pacchetto base ha un costo di 200 euro (da 1 a 4 persone, con un aggiunta di 25euro a testa dalla quinta persona in poi) e comprende, oltre all’uso esclusivo dell’intera spa per due ore, il kit con accappatoio, asciugamani, ciabattine, bagnoschiuma e slip di cortesia, una bottiglia di spumante accompagnata da un piatto di frutta secca e fresca, lamponi, more, cioccolato e snack salati, oltre a un mini-bar con bibite analcoliche. Anche in questo caso però l’esperienza può essere cucita su misura sul visitatore, con la possibilità di organizzare cene private in spa, serate sushi (grazie alla collaborazione con il vicino Kuma Oriental Taste), colazioni in orario mattutino, compleanni e anniversari con allestimenti a tema, dai palloncini ai petali di rose rosse. In qualsiasi momento è poi possibile ordinare in spa una selezione di vini e altre amenità, grazie alla disponibilità del personale, altrimenti discreto e invisibile durante tutta l’esperienza. Per garantire il massimo della privacy infatti, anche l’accesso alla spa può essere gestito in autonomia con un codice di accesso della validità del tempo di permanenza stabilito che dà modo di entrare e uscire dal “giardino segreto” di viale Newton in piena libertà e senza incontrare nessuno.

La sensazione, per noi che l’abbiamo provata, è proprio quella di essere altrove, come una fuga lontano senza spostarsi dal cuore della città. Il consiglio è quello di provarlo in prima persona, in compagnia di qualcuno di speciale, senza soffermarsi troppo sulle immagini condivise sui social che, a differenza di quanto accade di solito (con fotografie edulcorate che restano poco fedeli alla realtà), non trasmettono pienamente la bellezza e la quiete del posto.

È possibile prenotare la propria esperienza unicamente tramite Whatsapp, al numero 335 6161171.

Provocò un incidente con tre morti: 26enne patteggia due anni e chiede scusa

A Pinarella nell’agosto del 2022 la ragazza fu trovata alla guida con un tasso alcolemico pari al doppio del consentito

Incidente Pinarella

Ha patteggiato due anni di reclusione (pena sospesa) e ha chiesto scusa, dicendosi dispiaciuta per l’incidente provocato nell’agosto del 2022. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la giovane bresciana Desirée Gozzini, oggi 26enne, stava guidando lungo via Bollana, da Pinarella verso Cesena, con un tasso alcolemico di circa il doppio il consentito, quando perse il controllo dell’auto causando un incidente nel quale persero la vita tre persone mentre altre due rimasero ferite (di cui una con lesioni gravi e permanenti).

La ragazza si è presentata in tribunale ieri (12 dicembre) a Ravenna, dove era accusata di omicidio stradale pluri-aggravato. Il giudice, approvato il patteggiamento, ha anche inflitto alla 26enne una sospensione della patente pari a due anni e mezzo. I dettagli sono riportati sui due quotidiani in edicola oggi, 13 dicembre.

Le vittime furono la 52enne Morena Amici, bidella di Lido Adriano, la 62enne Mariangela Bardi di Gambettola, titolare di una merceria, e il 39enne grafico forlivese Luca Rosaldi. L’assicurazione ha già provveduto a definire i risarcimenti agli eredi dei defunti e alle donne rimaste ferite.

Secondo l’accusa – ricorda il Carlino – la 26enne si era messa alla guida in stato di alterazione psicofisica e aveva tenuto una velocità troppo sostenuta (è stata stimata in oltre i 110 orari a fronte di un limite dei 90) tanto da perdere il controllo del mezzo invadendo la corsia opposta. Il cellulare della ragazza è risultato in quel momento attivo, ma non è stato possibile ricondurne l’uso direttamente a lei.

Via dell’Idrovora, tra la ciclabile di Punta e quella di Marina, diventa ciclostrada

Soddisfazione della Fiab, che denuncia: «Cartelli spariti a Porto Fuori»

Via Idrovora

Via dell’Idrovora – quella che collega via Canale Molinetto a via Trieste – è diventata  Strada F-bis, ossia destinata prevalentemente alla percorrenza ciclabile e pedonala, a tutela dell’utenza debole della strada. Da qualche settimana sono apparsi i cartelli che indicano come le vetture percorrendo via dell’Idrovora debbano dare la precedenza ai ciclisti e non superare la velocità massima di 30 km orari. Esulta la Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta (Fiab), comitato di Ravenna, che chiedeva da tempo la realizzazione di queste “ciclostrade”. «In questo caso – si legge in una nota di Fiab Ravenna – l’esigenza era più che mai sentita perché riguarda la strada che collega la ciclabile verso Punta Marina (molto utilizzata dai ciclisti specialmente in estate) a quella di via Trieste».

Nei mesi scorsi era diventata Strada F-bis anche un tratto di via Chiavica Romea – quello che collega via Enrico Mattei con via Romea Nord – mentre i cartelli indicanti Strada F-bis erano stati installati anche a porto Fuori, nella strada che porta alla chiusa sui Fiumi Uniti, «ma ignoti, nottetempo, li hanno tolti e fatti sparire», denuncia la Fiab.

Intanto prosegue la raccolta di firme, promossa dalla federazione, per realizzare l’illuminazione della ciclabile del mare, che porta da Ravenna a Punta Marina.

A Ravenna il primo hotel dedicato all’accoglienza di ospiti con disabilità

Inaugurerà sabato 14 dicembre L’albergo del Cuore della Cooperativa San Vitale. Un investimento da oltre 2 milioni per riqualificare la struttura in via Rocca Brancaleone. Lo staff sarà composto da ragazzi disabili formati nell’Academy interna alla struttura

Esterno

Sono stati necessari due anni di lavori (compresa la completa demolizione e ricostruzione degli ambienti interni, mantenendo solo la facciata originale della struttura) e un investimento di oltre 2 milioni di euro per dare vita a “L’albergo del Cuore”, il nuovo progetto di ospitalità accessibile e inclusiva della Cooperativa San Vitale. L’albergo, situato in via Rocca Brancaleone 42, inaugurerà ufficialmente sabato 14 dicembre e nasce con l’obiettivo di promuovere una cultura dello sviluppo sostenibile su più livelli: a partire dall’innovazione dell’offerta turistica con particolare attenzione alle persone con disabilità, alla riqualificazione di un edificio storico nel centro della città (prima dell’albergo del cuore infatti allo stesso civico si trovavano l’hotel “Cherubini” e “Al giacilio”, ma la struttura era da tempo sfitta nonostante l’ottima posizione) , concludendo con l’inclusione sociale e lavorativa di giovani in condizione di fragilità. All’interno dell’hotel infatti lavoreranno a tempo pieno Elia, Daniela, Paula e Sharon, quattro ragazzi disabili che daranno avvio al progetto supportati coordinatrice pedagogica Valeria Garcea (che si occuperà della formazione e del supporto dei ragazzi insieme ai 3 job coach) e Alessandra D’Imperio, che si occuperà della promozione commerciale dell’Albergo, del ristorante aperto anche ad ospiti esterni e dello shop gastronomico. Ai quattro membri fissi dello staff si aggiungeranno i dieci ragazzi dell’Academy formativa, un progetto realizzato in collaborazione con Regione e Fish (Federazione Italiana Superamento Handicap) che coinvolgerà altri dieci giovani con disabilità indicati dai servizi socio-sanitari del territorio dagli istituti scolastici (in particolare alberghieri) del territorio con l’obiettivo di imparare il mestiere e poter poi transitare verso altre strutture ricettive. Anche in questo caso il passaggio arebbe supportato e seguito dai docenti dell’Academy. I ragazzi si occuperanno di accoglienza, pulizia delle camere, bar cucina e servizio ai tavoli. «Giuseppe Pontiggia in un suo libro scrive che i ragazzi disabili nascono due volte, e la seconda dipende da noi. – racconta Romina Maresi, presidente di San Vitale -. ho fatto tesoro di queste parole e sono uno dei motivi per cui in San Vitale continuiamo a lavorare per il superamento delle barriere, soprattutto sociali, e a creare nuove possibilità lavorative per i più fragili».

L’albergo è dotato di dieci stanze, tra cui una stanza sensoriale pensata per accogliere nello specifico ospiti con Disturbi dello Spettro Autistico, tre camere accessibili alla disabilità motoria e una grande camera condivisa con sei letti indipendenti che rimanda ai moderni ostelli delle capitali europee, con uno spazio dotato di iPad per i co-working. Grazie alle più recenti innovazioni tecnologiche e digitali l’albergo è accessibile alle persone ipovedenti che per mezzo di un sistema di Blind Tag collocate negli spazi comuni e nelle stanze potranno orientarsi nell’ambiente interno grazie ad una app messa a disposizione degli ospiti gratuitamente. La cooperativa inoltre, in collaborazione con Veasyt (uno spin off dell’Università Ca’ Foscari di Venezia), fornirà un servizio di video-interpretariato in lingua dei segni (Lis) per i non udenti che consentirà loro di comunicare in maniera fluida e funzionale col personale dell’albergo e far fronte alle loro necessità.

Le stanze, così come gli spazi comuni, colpiscono per la bellezza e la cura dei dettagli. Le pareti sono ricoperte da carte da parati moderne e colorate, e l’arredamento spazia dal classico francese (con mobili antichi restaurati) e il country inglese, con il risultato di ambienti caldi e accoglienti: «Abbiamo pensato a questo hotel in doppia prospettiva, tra comfort ed estetica – continua Maresi -. Ogni ambiente è pensato per venire incontro ai bisogni speciali degli ospiti, ma l’aspetto estetico non è mai secondario. Vogliamo rompere il binomio che vede gli ambienti per persone disabili parchi e spartani, vogliamo dare importanza alla bellezza».

Divisa

Oltre che i futuri ospiti dell’hotel, i primi ad essere gratificati dalla cura e attenzione ai dettagli della struttura sono proprio i ragazzi che ci lavorano «Il verde della carta da parati mi ricorda i miei occhi» commenta Elia, di 29 anni, che da 10 frequenta San Vitale e non vede l’ora che le porte dell’hotel aprano ufficialmente: «Ho imparato tanto nei lavori in cooperativa, sono diventato veloce e puntuale nelle mie consegne e mi sento pronto per questa nuova avventura come receptionist». Sharon, Paula e Danila hanno 30, 39 e 36 anni e vengono da un’esperienza come bariste e aiuto cuoche al Parco Teodorico e nel bar dell’istituto Olivetti Callegari. Ora si occuperanno di sala, cucina e camere «L’albergo è bellissimo, ci siamo sentite subito a casa. Quando l’abbiamo visto per la prima volta abbiamo provato un mix di emozioni unico, qui dentro ci sentiamo felici».

Nonostante l’inaugurazione prevista per il 14 dicembre, le porte dell’hotel apriranno ufficialmente agli ospiti nei primi giorni di febbraio, dopo un periodo di formazione intensiva con gli insegnanti dell’Academy. Si contano già le prime prenotazioni, soprattutto dal nord Italia. Dal giorno dell’inaugurazione l’hotel sarà presente anche nelle maggiori piattaforme di registrazione online del settore, come Booking ed Exepdia. «L’albergo sarà operativo da febbraio 2025 – conclude Maresi –. ma per noi era importante inaugurarlo quest’anno, per celebrare il quarantesimo anno di attività della cooperativa. Una cooperativa proiettata verso il futuro e forte della sua intergenerazionalità, che in questi anni è stata in grado di fare tanto grazie alla prontezza di chi generazione dopo generazione ha saputo raccogliere il testimone e ci auguriamo che continuerà a farlo».

Tra le mission dell’hotel, anche quella di farsi un punto di riferimento non solo per il turista ma per la comunità ravennate: L’albergo del Cuore ospiterà infatti anche un bar bistrot con affaccio sul giardino interno e una gastronomia con prodotti del territorio aperti a tutti, così comeil ristorante interno, con due chef che si alterneranno a pranzo e a cena. Durante la stagione calda, potendo sfruttare gli spazi all’aperto, il ristorante avrà 75 coperti, che si ridurranno durante l’inverno. 

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