domenica
06 Luglio 2025

Don Chisciotte ad Ardere: in scena la seconda anta della trilogia delle Albe

Dopo “Cantiere Dante” e il trittico dedicato alla Divina Commedia, Montanari e Martinelli continuano le opere “in fieri”, tra chiamate pubbliche e valorizzazione di luoghi suggestivi e insoliti come Palazzo Tedorico e Malagola: «Si tratta ogni volta di “mettere in vita” un classico e, al contempo, di “mettere in scena” Ravenna»

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La seconda anta di Don Chisciotte Ad Ardere, lo spettacolo ideato e diretto da Ermanno Montanari e Marco Martinelli, andrà in scena nell’ambito del Ravenna Festival dal 26 al 30 giugno e dal 2 al 7 luglio (serata di riposo lunedì 1°luglio), coinvolgendo gli spazi del Malagola e del Palazzo di Teodorico.

Lo spettacolo inizierà alle 20:00 con la ripresa della prima anta andata in scena nel ’23. Dopo la prima anta, che parte e si sviluppa negli spazi dell’omonimo Palazzo Malagola (sede del centro di ricerca vocale fondato e diretto proprio da Montanari insieme a Enrico Pitozzi, in via di Roma 118), la seconda toccherà quest’anno il Palazzo di Teodorico e proseguirà con la processione degli “erranti”che fuggono dal rogo dei libri, l’episodio con cui si è conclusa, lo scorso anno, la prima rappresentazione.

I maghi (Hermanita e Marcus, alias Ermanna Montanari e Marco Martinelli), insieme agli erranti e alle maschere (Don Chisciotte, Dulcinea, Sancio, alias Roberto Magnani, Laura Redaelli e Alessandro Argnani) arrivano alle rovine di un “palazzo”: passano attraverso un corridoio di muri e accedono a un prato. Lì i due maghi e le maschere si ispirano alla “schiava di Algeri”, novella centrale nella polifonia del romanzo di Cervantes, rileggendo la scena sotto una luce tagliente e attuale. Anche in questa nuovi spettacolo, si pone l’accento sulla relazione articolata e drammatica tra realtà e sogno.

Il Don Chisciotte ad Ardere, “opera in fieri 2024” è una coproduzione Albe/Ravenna Teatro, Ravenna Festival e Teatro Alighieri in collaborazione con i Musei nazionali di Ravenna e con Opera di Religione della Diocesi di Ravenna, e  porta avanti l’eredità del “Cantiere Dante” che dal 2017 al 2022 ha coinvolto migliaia di cittadini nella messa in scena delle cantiche della Divina Commedia.
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Montanari e Martinelli commentano così l’opera: «Si tratta ogni volta di “mettere in vita” un classico e, al contempo, di “mettere in scena” Ravenna: negli anni Dante ha passato il testimone a Cervantes, la prima ‘Chiamata pubblica’ è avvenuta nel 2016, ma l’entusiasmo delle cittadine e dei cittadini nella creazione corale è rimasto immutato, segno che il teatro mantiene la sua forza dirompente quando, alla verticalità solitaria dell’arte, sa intrecciare l’orizzonte plurale dei corpi».
Anche quest’anno infatti il progetto vedrà la partecipazione, insieme ai cittadini di Ravenna che hanno risposto alla chiamata pubblica, delle “tribù” (gruppi composti da ragazzi che hanno partecipato a laboratori di non-scuola), da diverse parti d’Italia (da Torino a Lecce) e del mondo, da Pristina a Londra.
L’assessore alla Cultura Fabio Sbaraglia sottolinea come «ancora una volta si conferma l’affetto di centinaia di cittadini che nella “chiamata pubblica” colgono l’opportunità di vivere con protagonismo la creatività e lo spirito corale di una città che ha sempre trovato, nel teatro, un momento di condivisione e partecipazione».
Il percorso drammaturgico, vocale e sonoro vedrà coinvolti, oltre ai cittadini e alle cittadine della Chiamata Pubblica, gli attori delle Albe insieme a Martinelli e Montanari. In scena, oltre adArgnani, Fagioli, Magnani, Redaelli e Saccomandi, le “guide” Cinzia Baccinelli, Alice Billò, Vittoria Nicita, Marco Saccomandi, Marco Sciotto e Anna-Lou Toudjian.
«Sono sinceramente soddisfatto di questa opportunità di partecipazione alla vita culturale della città. – commenta Andrea Sardo, direttore dei Musei nazionali di Ravenna Il palazzo, che insieme alla Basilica di Classe, al Battistero degli Ariani, al Mausoleo di Teodorico e al museo nazionale, è parte del nuovo istituto autonomo dei Musei nazionali di Ravenna, con la sua enigmatica suggestione mi pare davvero una perfetta quinta scenica che aggiunge al geniale percorso drammaturgico la storicità evocativa del luogo teodoriciano, così cara ai ravennati”. Prosegue Sandra Manara, direttrice del sito del Palazzo di Teodorico: «Siamo contenti di aprire, ancora una volta, le porte del Palazzo alla città di Ravenna. In passato, con le rassegne “Musica a Palazzo”, avevamo fatto conoscere questo gioiello dimenticato attraverso i giovani allievi degli istituti musicali, mentre quest’anno e il prossimo saranno due artisti pluripremiati, con il loro Teatro delle Albe, e insieme a Ravenna Festival, a farlo vivere con centinaia di cittadine e cittadini che hanno dimostrato grande partecipazione e senso di appartenenza».

Le musiche dello spettacolo sono state composte e saranno eseguite dal gruppo Leda: Serena Abrami, voce/synth; Enrico Vitali, chitarre; Fabrizio Baioni, batteria/impulsi e segnali metallici; Giorgio Baioni, basso. Electronics e sound design Marco Olivieri, disegno dal vivo Stefano Ricci, scenografia Ludovica Diomedi, Elisa Gelmi, Matilde Grossi; costumi Federica Famà, Flavia Ruggeri; disegno luci Luca Pagliano, Marcello Maggiori; direzione tecnica Luca Pagliano, Alessandro Pippo Bonoli e Luca Fagioli.

Ex Farmografica, ci sarebbe l’interesse di un’altra impresa a rilevare l’azienda

Incontro in Regione con anche la proprietà austriaca. Il gruppo Focaccia non ha le risorse necessarie

Tavolo MMF Cervia (Partecipanti)

C’è un ulteriore soggetto imprenditoriale interessato, oltre a Focaccia Group, a rilevare l’ex Farmografica di Cervia. Prosegue il confronto sul futuro dell’azienda cervese che l’attuale società austriaca Mayer-Melnhof Packaging ha deciso di chiudere, con l’obiettivo di salvare sia il sito produttivo sia il destino occupazionale degli 87 lavoratori.

È quanto emerso dall’incontro di oggi (18 giugno) in viale Aldo Moro convocato dall’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla, che ha riunito attorno al Tavolo regionale di salvaguardia anche il prefetto di Ravenna, Castrese De Rosa, il presidente della Provincia Michele de Pascale, il sindaco del Comune di Cervia, Mattia Missiroli, i rappresentanti di MM Packaging, Francesca Girola e Michele Fiore, Riccardo Focaccia di Focaccia Group interessato a rilevare lo stabilimento, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e dei lavoratori.

Tavolo MMF Cervia (Istituzioni)

I manager italiani di MM Packaging hanno informato che la società, nel bilancio 2023, ha registrato un rimborso assicurativo legato all’alluvione del maggio 2023 pari a circa 16 milioni di euro e che è previsto un ulteriore rimborso nel 2024, a oggi non ancora quantificato con certezza.

Inoltre, è emerso che vi è un ulteriore interessamento, oltre a quello di Focaccia Group, da parte di un soggetto imprenditoriale, coperto da vincolo di confidenzialità, direttamente con il board austriaco, che sarebbe disponibile anche a dialogare in partnership con altri.

Focaccia Group, interessato a rilevare l’azienda, ha dichiarato che, rispetto al preventivo fatto per riacquistare le macchine, non vi è la possibilità di recuperare risorse finanziarie sufficienti a sostenere il proprio progetto industriale, ma c’è la disponibilità a dialogare e collaborare con altri soggetti per ricercare una soluzione sostenibile alla ripartenza aziendale.

Resta forte la preoccupazione delle organizzazioni sindacali per la situazione che si protrae da oltre un anno e nella quale sono coinvolti 87 lavoratori: tra le richieste, quella che durante la fase di ulteriori interlocuzioni MM Packaging non proceda allo smantellamento dello stabilimento.

Tavolo MMF Cervia (Lavoratori In Regione)

L’assessore Colla, insieme alle altre istituzioni presenti, si è associato alla preoccupazione espressa dai rappresentanti dei lavoratori e ha chiesto a tutte le parti coinvolte di incrementare la propria dote economica per rafforzare il capitale necessario alla ripartenza del sito. Su questo punto i rappresentanti di MM Packaging hanno evidenziato che la competenza decisionale è in capo al Cda austriaco a cui verrà riportata la richiesta avanzata dalla Regione.

Inoltre, la Regione ha assicurato la propria disponibilità a sostenere e accompagnare il rilancio aziendale qualora se ne verifichino le condizioni.

Infine, l’assessore Colla, a fronte dei possibili scenari di rilancio, chiederà al Ministero delle Imprese e del Made in Italy di assumere le decisioni decisione necessarie per garantire la continuità produttiva e occupazionale del sito.

La caffetteria del Mar va alla società del Mercato Coperto. Aprirà anche di sera

La mostra di Salgado ha sfiorato i 34mila visitatori. In autunno un omaggio alla scuola di mosaico dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna

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Il Mar – Museo d’Arte della città di Ravenna comunica i dati della mostra Sebastião Salgado. Exodus umanità in cammino, l’evento principale del Festival delle Culture 2024. Dal 21 marzo al 2 giugno, ha registrato 33.864 accessi, portando il totale annuale a 41.923 visitatori, un incremento del 160 percento rispetto all’anno precedente. Anche gli incassi da biglietteria sono aumentati del 205 percento.

Un risultato importante se si considera che la mostra ha tenuto aperti i battenti per poco più di due mesi. Come afferma Fabio Sbaraglia, assessore alla Cultura e al Mosaico del Comune di Ravenna: «Exodus ha segnato non solo la ripresa di un percorso che vede la grande fotografia protagonista della programmazione del Mar ma ha confermato la forte capacità del nostro museo di costruire una partecipazione larga, inclusiva e trasversale. E tutto questo esercitando un ruolo attivo e propositivo davanti alle grandi questioni che segnano il nostro tempo».

Oltre agli accessi individuali, la mostra del maestro brasiliano ha fatto registrare 171 prenotazioni fra laboratori e gruppi organizzati, con la partecipazione di 3.234 studenti, in prevalenza dei comuni di Ravenna e Russi.

Mentre proseguono i lavori per garantire la piena accessibilità del museo grazie a fondi Pnrr, nei giorni scorsi è stata affidata la concessione per la gestione della caffetteria del museo alla MC s.r.l., società che gestisce da tempo il Mercato Coperto di Ravenna, a seguito di procedura negoziata nella quale sono stati valutate anche le proposte di natura culturale presentati dalle ditte partecipanti. «Quello del Mar – spiegano in una nota dal Comune – non sarà quindi un tradizionale punto ristoro ma si propone come un nuovo spazio creativo di aggregazione in grado di coniugare intrattenimento, gastronomia, eventi culturali e iniziative formative, puntando sulla qualità dei prodotti somministrati, in gran parte bio e a chilometro zero e sulla integrazione con la programmazione culturale del museo, anche alla luce dell’imminente attivazione di una nuova project room, in grado di ibridare attività laboratoriali con iniziative espositive. Il progetto prevede infine l’allestimento e l’utilizzo del giardino che si affaccia sulla basilica di Santa Maria in Porto. Ultima novità: il punto ristoro potrà essere aperto anche nelle ore serali».

Lo staff del Mar, insieme a un prestigioso comitato scientifico presieduto da Fabio De Chirico, dirigente della direzione generale creatività contemporanea del Ministero della Cultura, con la partecipazione di storici dell’arte e alcuni docenti della statale Accademia di Belle Arti di Ravenna, sta perfezionando la mostra d’autunno, che riporterà l’attenzione sul mosaico contemporaneo, celebrando i primi cento anni della scuola di mosaico dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna con la presenza di opere di artisti del calibro di Mario Sironi, Achille Funi, Lucio Fontana, Mimmo Paladino, Sandro Chia e molti altri.

Rap e jazz in centro a Ravenna per rivitalizzare il percorso pedonale sopra le mura

Tre venerdì di musica in piazzetta Gandhi e nelle aree pedonali limitrofe

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Nell’ambito del progetto “Sicurezza integrata del percorso pedonale sopra le mura ovest della città per l’accessibilità turistica al centro storico” finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, sono in programma a Ravenna tre momenti di animazione in piazzetta Gandhi e nelle aree pedonali limitrofe nei prossimi tre venerdì, 21 e 28 giugno e 5 luglio dalle 21.

Attraverso il progetto, in fase di realizzazione da parte del Comune di Ravenna, che ha l’obiettivo di rendere pienamente vivibile e fruibile il percorso che dal santuario di Santa Maria del Torrione giunge a piazza Baracca, è stata potenziata la rete di videosorveglianza in punti strategici, coincidenti con alcune sezioni del percorso attualmente sprovviste e implementata l’illuminazione pubblica in alcuni punti dove risultava insufficiente; sarà migliorata la segnaletica, soprattutto turistica e commerciale; sono state svolte attività di presidio sulle mura con il coinvolgimento degli adolescenti attraverso l’unità mobile di strada e si svolgeranno iniziative volte a rivitalizzare l’area.

Ecco, quindi, gli eventi organizzati nei primi venerdì sera estivi, in cui storicamente il centro storico di Ravenna si apre ad accogliere i cittadini e i turisti con i negozi e i monumenti aperti. Il 21 e il 28 giugno, in particolare, in collaborazione con Cisim e Lato Oscuro Della Costa verranno organizzate due serate che parlano ai giovani con il rapper svizzero Mattak come protagonista principale della prima serata, accompagnato da Ugo Crepa, Djomi, Albino e Tony Lattuga, e il 28 un contest di brani con Dj Tony Lattuga. Venerdì 5 luglio sarà protagonista la musica della Tiger Dixie Band che, partendo dall’area limitrofa a piazzetta Gandhi proseguirà verso via Cavour, con l’energia del jazz e il sound di New Orleans.

Torna Rumagna Unite: musica e festa con Willie Peyote, Punkreas e dj di Virgin e 105

Dopo il successo della scorsa estate, il festival nato per sostenere i territori alluvionati propone un nuovo calendario a ingresso libero, con la possibilità di partecipare a una raccolta fondi destinata alla Casa della Comunità

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“Rumâgna Unite” torna a Campiano: l’evento nato nell’estate del 2023 per sostenere e celebrare il territorio alluvionato propone altri cinque giorni di musica e festa, dal 19 al 23 luglio. Anche quest’anno, l’evento sarà gratuito e all’insegna della beneficenza, con una raccolta fondi, destinata alla Casa della Comunità di San Pietro in Vincoli, struttura definita «essenziale per il forese sud».

Tra gli ospiti già confermati, anche diversi nomi importanti della scena musicale italiana, da Willie Peyote ai Punkreas, passando per i dj delle più note emittenti radio, come Dj Mitch (105/Tutto Esaurito) e Andrea Rock di Virgin Radio. A loro si affiancheranno alcuni degli artisti più acclamati del territorio, come Lennon Kelly e Danny Metal e nella cinque giorni si esibiranno altri musicisti di spessore come Nello Taver, Bambole di Pezza, Gianni Parrini, e Filippo Malatesta, con una chiusura di serata dedicata al Lacrima Party.

Oltre alla musica, uno stand gastronomico con pasta fresca e alternative vegane proposta dalla “ciurma” di volontari e un’area dedicata ai bambini tra videogames e giochi all’aria aperta. In un’ottica di maggiore sostenibilità durante il corso del festival verrà limitato l’utilizzo di plastica, e i bicchieri “usa e getta” saranno sostituiti con coppe riutilizzabili personalizzate.
Il programma:
Sul palco di Campiano, venerdì 19 luglio si esibiranno Gianni Parrini, Marco Santoro, Phil G, Il Biondo, iCloud, Lei, Clima e due nomi ancora da rivelare.
Sabato 20 serata di punta con Willie Peyote, Nello Taver, Rumagna Cypher,  Irol/Albino/S.C.A.R./Clave/ Kugio/Joey Borea, Menagramo, Tizio, Rey Jacks, Cesco e Cous Cous a Colazione. La chiusura della serata sarà curata da Lacrima Party, la festa dedicata all’indie italiano.
Domenica 21 l’omaggio al goliardico cantautore di Piangipane con “Tutti x Titta”, che vedrà Filippo Malatesta, Santini, Spaventapassere, Strada Statale 16, Parenti, Jerry e i Doposole e  Guidatori di Sputnik eseguire i pezzi più iconici di Titta. A seguire Dj Mitch in consolle e divulgazione culturale a cura di Giulio Armeni – Filosofia Coatta
Lunedì 22 sarà il turno di Bambole di Pezza, Danny Metal, Rosko’s, Alice Caronna, Sunset Avenue, Edna Frau, TV Fuzz, GioRosetti. A seguire dj set di Andrea Rock.
La chiusura di martedì 23 sarà all’insegna del rock, con Punkreas, Lennon Kelly, Bad Frog, Hernandez & Sampedro, Sunset Avenue, Drive me Dead, Nannibiuss and Friends e Poni Boi. A seguire divulgazione scientifica a cura di Ruggero Rollini.

L’appello di De Pascale ai senatori per alzare i risarcimenti dei beni mobili

Il tetto massimo di 6000 euro di indennizzo stabilito dal governo viene definito «assolutamente insufficiente per risarcire gli enormi danni», la richiesta è quella di una modifica al decreto

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Riceviamo e pubblichiamo l’appello del sindaco De Pascale rivolto ai senatori emiliano-romagnoli, con il fine di modificare il decreto recentemente approvato che prevede un risarcimento di massimo 6000 euro ad abitazione per il ripristino dei beni mobili alluvionati.


«Egregi senatori, gentili senatrici, per il sentimento che vi lega all’Emilia-Romagna e ai suoi cittadini e cittadine così duramente
colpiti dall’alluvione di maggio 2023, e che dopo oltre un anno si trovano ancora in condizione di grande disagio e difficoltà, faccio appello a voi perché proponiate un emendamento che porti ad aumentare il massimale di 6.000 euro per abitazione come contributo di indennizzo ai beni mobili distrutti o gravemente danneggiati, previsto all’articolo 1 comma 6-quater del decreto-legge n.76, contenente “Disposizioni urgenti per la ricostruzione post-calamità, per interventi di protezione civile e per lo svolgimento di grandi eventi internazionali”.
Le cifre stabilite per l’indennizzo dei beni mobili danneggiati dall’alluvione – 3.200 euro per il vano adibito a cucina” e “ulteriori 700 euro per ciascuno degli altri vani, fino ad un importo massimo complessivo di 6.000 euro” – sono assolutamente insufficienti per risarcire gli enormi danni provocati dagli eventi alluvionali che in molti casi hanno distrutto l’intero mobilio dell’abitazione, elettrodomestici inclusi.
Perciò per il bene delle nostre comunità emiliano-romagnole, vi chiedo di proporre la correzione della norma portando ad aumentare il massimale ad una cifra verosimile, che tenga conto della reale situazione in cui si trovano tante famiglie; dalle informazioni che ho raccolto in questi mesi i danni ai beni mobili – anche senza voler considerare, come invece andrebbe fatto, i veicoli – arriverebbero in diversi casi vicino ai 30.000 euro.
Confidando in una vostra risposta positiva e in un vostro risoluto intervento, vi invio i miei più cordiali saluti»

Michele de Pascale
Sindaco e Presidente della Provincia di Ravenna

Violenza di genere: università poco o per niente sicura per due studentesse su tre

Una consultazione anonima, lanciata da un sindacato studentesco tra le iscritte ai corsi universitari di Ravenna, fa emergere una sensazione di insicurezza: quasi 8 studentesse su 10 sono a conoscenza di episodi accaduti in ambito universitario o nei pressi delle sedi

Pexels Pixabay 256455Un sondaggio anonimo tra le studentesse iscritte ai corsi universitari di Ravenna dice che due studentesse su tre ritengono l’università e la città di Ravenna spazi per niente o poco sicuri dal punto di vista di violenze e molestie di genere. L’indagine è stata lanciata da alcune rappresentanze studentesche del campus ravennate dell’Università di Bologna e ha ricevuto 309 risposte. I risultati sono stati presentati il 17 giugno a Palazzo Verdi, una delle sedi universitarie cittadine, alla presenza di una rappresentanza dell’Università, del Comune di Ravenna, sindacati e associazioni del territorio.

Un dato è significativo per contestualizzare l’attinenza del fenomeno a Ravenna: il 77,8 percento dichiara di essere a conoscenza di episodi di molestia o violenza di genere in università. In generale le risposte mostrano una diffusa sensazione di insicurezza e di scarsa disponibilità di strumenti per contrastare questi fenomeni. O quanto meno questa è la percezione che hanno le intervistate. Ad esempio per il 40,1 percento ci sono pochi spazi al campus e in città per denunciare la violenza di genere. Per il 30,7 percento questi spazi addirittura non esistono. Gli spazi ritenuti meno sicuri sono quelli esterni nei pressi dell’università (37,5 percento). Ma un 16,5 percento indicale sedi di tirocinio e un 15,2 percento invece segnala gli uffici dei docenti (da questo link si può scaricare il riepilogo delle risposte).

«Questi dati parlano chiaramente, è necessario reimmaginare il modo in cui la nostra università garantisce spazi sicuri e accessibili – dichiara Arianna Castronovo, rappresentante degli studenti per il sindacato studentesco Sig che ha promosso la consultazione –. Le risposte provengono principalmente dai dipartimenti di Beni culturali, Medicina e giurisprudenza, ma a prescindere dalla provenienza i dati mostrano uno stesso filo rosso in ogni angolo dello stesso Campus. È necessario che, unendo le forze, non solo con la popolazione studentesca, ma anche quella docente, del personale di ricerca, del personale tecnico-amministrativo e di sorveglianza, in sinergia con le istituzioni locali e le associazioni del territorio, si metta in campo un grande lavoro di sensibilizzazione».

Il sindacato Sig chiede sportelli e spazi di ascolto, «dove le persone possano essere assistite e accompagnate in eventuali percorsi di denuncia».

Arriva il caldo africano: previsti picchi fino a 38 gradi in Romagna

Le previsioni degli esperti: tra mercoledì e venerdì anche alti tassi di umidità

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Arriva la prima forte ondata di caldo africano, anche in Romagna.

I meteorologi prevedono il primo picco tra mercoledì, giovedì e venerdì, con temperature massime oltre i 35-36 gradi in Romagna, dove la colonnina dei termometri potrebbe anche arrivare a 38 gradi – come sottolinea in un video Andrea Raggini di Emilia Romagna Meteo.

Alti anche i tassi di umidità, che renderanno il caldo (sia di giorno che di notte) ancora più opprimente.

Speed date con aperitivo in biblioteca e poi in coppia al cinema sotto le stelle

Appuntamento dalle 20 del 19 giugno: i partecipanti verranno iscritti con il nome di un personaggio letterario a loro scelta

Bagnacavallo Al CinemaLa biblioteca Taroni di Bagnacavallo organizza una serata speed date il 19 giugno: aperitivo dalle 20 nel chiostro della biblioteca e poi al cinema all’arena delle Cappuccine per la proiezione della commedia romantica francese “Tutti a parte mio marito” di Caroline Vignal.

Lo speed date è un tipo di evento ideato per facilitare la conoscenza di nuove persone e potenziali partner, inventato negli anni novanta del XX secolo negli Stati Uniti. La particolarità, come dice il nome stesso che significa “appuntamento veloce” è la rapida successione degli incontri: si partirà da un libro, da un film e quando la conversazione sarà avviata, verrà suonata una campanella e si passerà a conoscere qualcun altro. Per conoscere altre persone che desiderano ampliare le loro rete amicale. Una volta finito l’aperitivo, per chi vorrà, ci si sposterà al cinema con le nuove conoscenze.

Per partecipare e avere ulteriori informazioni si può chiamare o mandare una mail alla biblioteca (0545-280912 o biblioteca@comune.bagnacavallo.ra.it): i partecipanti verranno iscritti alla serata con il nome di un personaggio letterario scelto da loro stessi.

Un panificio per la formazione degli ospiti della comunità Villaggio del Fanciullo

Per ora servirà solo gli ospiti della struttura che si occupa di recupero da tossicodipendenze ma in futuro aprirà anche al pubblico

PanificioNegli spazi del Villaggio del Fanciullo a Ponte Nuovo di Ravenna, la fondazione nata negli anni Ottanta per seguire il recupero dei tossicodipendenti, è stato inaugurato un panificio. Il taglio del nastro di “PanettiAmo” in via del Pino 102 è avvenuto stamani, 17 giugno. Il progettoè stato finanziato da Fondazione Cattolica, Fondazione Cassa di Risparmio, Prosolidar e Fondazione Johnson & Johnson.

Per ora il panificio è destinato a produrre cibo per gli ospiti del Villaggio, ma in prospettiva sarà aperto anche al pubblico: fino a luglio è prevista la formazione di diversi ragazzi, ai quali si insegna a realizzare prodotti di panificio ma anche, biscotti, pizze eccetera: l’obiettivo è dare vita a un vero e proprio panificio artigianale gestito dagli ospiti della struttura che così possono imparare un mestiere da spendere sul mercato.

All’inaugurazione erano presenti, – oltre al presidente del Villagio, Paolo Belletti, e al direttore Patrizio Lamonaca – anche Adriano Tomba, segretario generale di Fondazione Cattolica, e l’assessora Federica Moschini.

Marangoni, ultimo ravennate al Tour de France: «Per me l’apice da professionista»

Alan Marangoni, 40enne ex ciclista di Cotignola ritiratosi nel 2018, partecipò all’edizione del 2013 del Tour de France con il team Cannondale

Marangonisagan CiclistiL’ultimo ravennate a pedalare al Tour de France è stato Alan Marangoni. L’ex ciclista di Cotignola, che vive a Riva del Garda da qualche anno, partecipò a una edizione della Grande Boucle, nel 2013 con il team Cannondale. Il 40enne arrivò a Parigi (dopo 3.400 km spalmati su 21 tappe percorse in quasi 90 ore in tre settimane) al 111esimo posto (su circa duecento partenti da Porto Vecchio in Corsica) con un distacco di tre ore e dieci minuti dal vincitore Chris Froome. «Ho un ricordo bellissimo di quell’esperienza, penso sia stato il mio apice come atleta professionista – ricorda Marangoni –. Fisicamente stavo molto bene e ho avuto un bel rendimento».

La memoria corre subito al 5 luglio di undici anni fa: «Alla settima tappa facemmo un numero di squadra che ancora se lo ricordano. Un po’ da kamikaze, va detto, ma funzionò. A 120 km dall’arrivo ci siamo messi davanti a tirare in salita e abbiamo selezionato il gruppo, abbiamo staccato i velocisti più forti e abbiamo portato il nostro capitano Peter Sagan alla vittoria di tappa».

Nel 2018 Marangoni si è ritirato dopo dieci anni di professionismo (755 gare e una sola vittoria all’ultima apparizione in Giappone) e da allora lavora come conduttore per la versione italiana di Gcn, il canale streaming su Youtube con filmati dedicati al mondo del ciclismo.

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Dalla pagina Facebook di Alan Marangoni

Marangoni, da romagnolo e da ex ciclista come vive la vigilia del passaggio del Tour da queste parti?
«Sarà un’emozione bellissima, sono “carico a palla”. È un evento talmente raro che se ricapiterà io non ci sarò più e allora sento come la paura di non riuscire a viverlo a pieno, la paura di non riuscire a fare tutto il possibile per godermelo. Per esempio, quando scegli uno spot sul percorso poi non è che ti puoi spostare con tutte le limitazioni al traffico».

Ha già scelto il suo spot?
«Penso che andrò sulla salita del Barbotto inserita nella prima tappa del 29 giugno. Sarò sulle strade della corsa con la squadra di Gcn per realizzare video. L’idea è quella di fare la salita un po’ di ore prima del passaggio ufficiale e fare il confronto con i professionisti in gara».

Sarà un bel ritorno di visibilità per il territorio?
«Il Tour è l’evento sportivo con più spettatori collegati dopo Mondiali di calcio e Olimpiadi che però si fanno ogni quattro anni. La partenza poi attira tutta l’attenzione mediatica e quest’anno sarà in Italia».

Quali ricadute possono esserci per il futuro?
«Faccio un esempio: la salita della Gallisterna vicino a Riolo è inserita nella seconda tappa. Non è mai stata un punto molto frequentato dai ciclisti, io ricordo che la feci tempo fa e trovai la strada tutta rotta. Poi nel 2020 venne sistemata e inserita nel Mondiale di ciclismo su strada fatto a Imola. In tv passarono delle immagini spettacolari con i corridori che sembravano sospesi nel vuoto e da allora è diventata una meta per gli appassionati che vogliono percorrere la strada del Mondiale. Vengono dall’estero».

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Dalla pagina Facebook di Alan Marangoni

Al Giro d’Italia è andato cinque volte. Quali sono le differenze con la corsa francese?
«Al Tour è tutto più amplificato, a partire dalla gente sulle strade che è molta di più perché si corre in luglio e non in maggio. Ma anche lo stress è più alto: ci sono sponsor che investono milioni nelle squadre solo per quell’evento e chiaramente questo si sente».

In una delle cinque partecipazioni al Giro, quella del 2014, ci fu un momento da libro Cuore con il passaggio dalla sua Cotignola dove il gruppo si fermò per una specie di merenda in strada…
«È stato un momento stupendo, lo metto tra i miei ricordi più belli come quella volta che ho rischiato di vincere la tappa di Forlì nel 2015 o quando ho preso la neve sullo Stelvio o il mio pianto di emozione sul Tonale. Il problema della merenda di Cotignola fu che poi i primi ripartirono a scheggia…».

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Dalla pagina Facebook di Alan Marangoni

È già scritta la vittoria di Pogacar al prossimo Tour?
«Parte come super mega favorito, ma dipende dalle condizioni di Vingegaard: ha ripreso ad allenarsi da poco dopo la brutta caduta in aprile, sul test secco è già ai suoi livelli, l’incognita è la tenuta sulle tre settimane. Ma anche se lui non sarà al top, per Pogacar non sarà una passeggiata come il Giro: sono curioso di vedere Evenepoel, Roglic, Bernal… e l’italiano Ciccone può puntare a una tappa».

Come va la sua carriera da conduttore tv?
«Bene, stiamo facendo ottimi numeri da sei anni. Arriviamo anche a 50mila visualizzazioni per video, nonostante non sia così facile sfornare 5 video nuovi ogni settimana».

Come lavorate?
«Ci vogliono idee nuove in continuazione. Possono venire da noi conduttori (con Marangoni c’è Giorgio Brambilla, ndr), dagli sponsor, dal team, oppure facciamo la versione italiana di altri video realizzati da Gcn in altri Stati. La base di Gcn in Italia è Bergamo e da lì pianifichiamo tutto. Per il mio 40esimo compleanno che sarà a luglio faremo un giro della Romagna a staffetta di 400 km in un giorno: io, Brambilla, Gianpaolo Mondini di Fusignano che vinse una tappa del Tour nel 1999 e Fabrizio Amerighi di Imola».

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Dalla pagina Facebook di Alan Marangoni

Non ha voglia di tornare a lavorare nel ciclismo con qualche squadra?
«Per ora no. Quello che faccio mi piace e mi lascia tempo per me stesso. Non penso potrò farlo per sempre ma ci penserò più avanti».

Ha concluso la carriera sei anni fa. Il ciclismo di oggi è già diverso dal suo?
«Sì. È aumentata ancora di più la spinta verso l’ottimizzazione di ogni dettaglio. In particolare è aumentata l’attenzione all’alimentazione. Ai miei tempi facevano un incontro con il nutrizionista una volta all’anno all’inizio della stagione. Adesso il nutrizionista si muove con la squadra nelle gare a tappe e ogni giorno gestisce i menù personalizzati per ogni ciclista. Si punta molto di più sui carboidrati e quasi zero sulle proteine».

Incendio doloso e turbativa d’asta: 5 indagati per il rogo della tipografia

Fiamme in un capannone alle Bassette di Ravenna a ottobre 2023, il giorno prima della vendita all’asta dell’immobile in una procedura di liquidazione coatta amministrativa. La procura ha individuato tre inneschi con liquido infiammabile

Schermata 2023 10 20 Alle 11.54.20Ci sono cinque indagati dalla procura di Ravenna per l’incendio che distrusse parte dei locali della storica Tipografia Moderna in via Giulio Pastore a Ravenna (zona Bassette) nella notte tra il 17 e il 18 ottobre scorso. Una consulenza richiesta dalla procura aveva individuato tre punti d’innesco, preparati cospargendo liquido infiammabile.

Due persone devono rispondere di incendio in concorso e tutte di turbativa d’asta continuata e in concorso: l’amministratrice della società, un affarista, un finanziatore e due avvocati. A tutti, come si legge sui quotidiani locali Resto del Carlino e Corriere Romagna che nei giorni scorsi hanno riportato la notizia, è arrivato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari che solitamente prelude alla richiesta di rinvio a giudizio da parte della procura.

Il capo di imputazione per turbativa d’asta è contestato perché l’incendio scoppiò il giorno prima dello svolgimento dell’asta per la vendita del capannone nell’ambito della procedura di liquidazione amministrativa coatta della cooperativa Tipografia Moderna che andava avanti da un decennio. L’asta si tenne comunque il 19 ottobre nello studio di un notaio di Ravenna e furono due le società a presentare un’offerta. Aggiudicazione per 322.500 euro a un’azienda ravennate specializzata in isolanti termici risultata estranea all’intera vicenda (valore stimato da perizia di 900mila con offerta minima di 262.500). L’altra concorrente era un’immobiliare cittadina. Non si presentatò all’asta la Edizioni Moderna, ditta che dal 2013 aveva preso in affitto il magazzino per poi comprare nel 2017 il ramo d’azienda dalla storica Tipografia Moderna (finita in liquidazione) e presente all’interno degli spazi parzialmente bruciati.

L’incendio notturno – secondo la ricostruzione degli investigatori – sarebbe stato pianificato da una 42enne di San Pancrazio, vicepresidente della società cooperativa Edizioni Moderna, insieme a un 50enne di Castel Guelfo, con cui la donna pare fosse in affari da anni. Insieme avrebbero appiccato le fiamme per far saltare la gara. Ultima mossa di una lunga serie di azioni per rimandare la procedura di vendita giudiziaria insieme agli altri tre indagati: un 53enne di Cenate Sopra (Bergamo) e a due avvocati, un 67enne di Riccione e una 52enne originaria di Copparo ma residente a Ravenna. La prima asta di marzo 2022 se l’era aggiudicata un’azienda di Roma che però non aveva saldato l’importo: secondo l’accusa quello fu il primo stratagemma messo in atto dal gruppo per rallentare la procedura giudiziaria.

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