lunedì
10 Novembre 2025

Sparatoria in strada davanti al night club, la questura chiude il locale per un mese

Dopo l’episodio del 5 ottobre il circolo privato Bolero in via Emilia è stato controllato da polizia e guardia di finanza: venivano servite bevande anche a chi non era socio e c’erano lavoratori non in regola

Il questore di Ravenna, Lucio Pennella, ha disposto la sospensione della licenza per 30 giorni del night club Bolero di Castelbolgnese con la conseguente chiusura temporanea del locale in via Emilia Ponente. Il provvedimento è originato dalla sparatoria che avvenne davanti al club all’alba del 5 ottobre scorso a seguito di un diverbio cominciato all’interno del locale tra due avventori. Sembrava tutto concluso e invece uno dei due è andato a recuperare l’arma ed è tornato sparando quattro volte contro il rivale, rimasto ferito all’inguine.

Nei giorni seguenti, il locale – che risulta come circolo privato con tesseramento dei soci – è stato controllato a fondo dalla divisione di polizia amministrativa della questura e del commissariato di Faenza insieme alla guardia di finanza e sono emerse violazioni e infrazioni alle norme di legge inerenti la somministrazione di cibi e bevande anche ai “non soci” e l’impiego irregolare di lavoratori.

La prossima stagione della Casa del Teatro di Faenza sarà dedicata alla pace

Un ricco cartellone per tutta la famiglia, ma anche residenze creative, laboratori e incontri, nella proposta artistica e sociale curata da Due Mondi

Thumbnail Stagione 2024 25 Casa Del Teatro Di Faenza

“Un teatro di pace”, questo il titolo (e tema) della prossima stagione della Casa del teatro di Faenza, al via dal 6 novembre. «“Quando gridano i cannoni le muse restano in silenzio”: noi non vogliamo restare in silenzio, vogliamo dare all’arte voce e parole di pace – spiega Alberto Grilli, direttore del Teatro Due Mondi -. Questo è il motivo della scelta del titolo, un teatro di pace, che accompagnerà tutti i progetti della prossima Stagione della Casa del Teatro, che sempre di più vogliamo definire come luogo di relazione, dialogo, confronto; uno spazio dove le storie e le culture differenti si incontrano e si intrecciano e dove ogni giorno si costruisce, su scala ridotta, quello che vorremmo fosse la normalità per tutto il Pianeta».

Il prologo di mercoledì 6 novembre prevede l’incontro Parlare di pace in tempo di guerra, con la partecipazione di Maria Matteo di Assemblea Anarchica, la studiosa di teatro Cristina Valenti e il direttore artistico di Teatri di Vita Stefano Casi. Fino ad aprile 2025 sono invece in programma spettacoli di artisti provenienti da tutta Italia ma anche residenze creative, laboratori e incontri per tutti, secondo un’idea di arte e di cultura massimamente inclusiva e accogliente.

Gli spettacoli, che avranno un costo fisso di 2 euro, si apriranno con Zitti tutti! di Raffaello Baldini, interpretato da Denis Campitelli, in prima nazionale. Lo storico gruppo Teatro Tascabile di Bergamo proporrà invece Il principe dei gigli, mentre la compagnia Manimotò sarà in scena con Tomato Soap, teatronovela sulla violenza di genere in un’unica puntata, spettacolo che attraversa i linguaggi del teatro di figura così come Lear e il suo Matto di Teatro Invito, rilettura shakespeariana per attore e burattini.

Spazio anche alla danza che suggerisce storie poetiche di umanità e fragilità, con Luisa di Valentina Dal Mas, spettacolo vincitore del Premio Scenario Periferie 2023 ed Esercizi di Fantastica di Sosta Palmizi, creazione anche per ragazzi ispirata dal genio di Gianni Rodari e dalla Patafisica di Alfred Jarry. Pensati per i ragazzi anche gli spettacoli Candido, che il Teatro Due Mondi ha realizzato a partire dal romanzo filosofico di Voltaire, e Zizola. Ti voglio bene come il sale di Teatro Ippocampo. Dopo gli appuntamenti serali, sono in programma dialoghi fra artisti e spettatori moderati dal critico teatrale Michele Pascarella.

Dal 14 novembre, la Casa del Teatro accoglierà la nuova edizione del laboratorio gratuito di teatro partecipato Senza Confini. Contro tutte le guerre. Il programma della stagione sarà affiancato dal progetto “Residenze d’artista”, sostenuto della Regione Emilia-Romagna. La Casa del Teatro ospiterà gli artisti Natiscalzi DT, Cicconi/Vono e Sea Dogs Plus. Nuovi appuntamenti saranno in programma per la Residenza dello Spettatore, un’occasione di confronto, riflessione, elaborazione aperta gratuitamente tutti.

La Casa del Teatro accoglierà anche tre spettacoli inseriti nella rassegna Teatri d’inverno a cura di Accademia Perduta/Romagna Teatri e, ad aprile, nuovi appuntamenti “a sorpresa” del ciclo Kabarett ’25 in compagnia del Teatro Due Mondi. Per gli spettacoli i posti sono limitati, prenotazione consigliata allo 0546 622999,  sul sito di Teatro due Mondi o il giorno dello spettacolo al 331 1211765.

Torna al Masini la Festa della Montagna: atteso lo scalatore Hervè Barmasse

Tre giorni di appuntamenti e una mostra fotografica collaterale alla Galleria Comunale

Hervè Barmasse

Torna a Faenza l’evento che “porta la montagna in città”: dal 7 al 9 novembre andrà in scena al teatro Masini la 57esima edizione della Festa della Montagna di U.o.e.i., dal titolo “Esplorare e conoscere”.

Giovedì 7 novembre, è atteso in teatro Hervè Barmasse (ore 20.45) scalatore e divulgatore (noto per le sue partecipazioni al programma “Il Kilimangiaro” di Rai3) che porterà a Faenza la conferenza “Oltre l’orizzonte”. Barmasse, tra i più raffinati interpreti dell’alpinismo moderno, e scrittore pluripremiato, si muove agevolmente tra gli estremi spaziali e temporali: l’alpinismo classico e quello social, tradizione e innovazione, micro e macro, il Cervino e le montagne lontane, dalle Alpi alla Patagonia, dalla Cina, al Pakistan dove ha realizzato importanti ascensioni.

Le successive due serate si svolgeranno nell’Aula Magna della scuola Europa, a partire dall’incontro di venerdì 8 “I 150 anni del Museo Nazionale della Montagna”, un dialogo a tre voci, tra esperienze e immagini con la direttrice Daniela Berta e i giornalisti di settore Roberto Mantovani e Luca Calzolari, che approfondiranno il tema del 70esimo anniversario dalla spedizione italiana prima a conquistare il K2. A chiudere la serata, la partecipazione del giovane torinese Federico Tommasi, che tra i 12 e i 13 anni, assieme alla guida alpina Matteo Faletti, ha scalato il Monte Bianco e il Cervino. Da quella esperienza è nato un libro “Ho fatto il solletico al cielo. Il sogno della montagna” (Electa Junior).

Sabato 9 “Tra i monti cresce e si consolida l’amicizia”. appuntamento conclusivo con Lino Zani, personaggio della montagna a 360 gradi, noto per la sua partecipazione ai programmi tv RAI “Linea Bianca”, “I rifugi più belli d’Italia” e “Linea Verde Sentieri” trasmessi da Rai 1. Zani ha scalato le più alte vette del mondo e organizzato varie spedizioni tra cui le più importanti al Polo Sud e al Polo Nord. Maestro di sci, alpinista, nel 2011 ha descritto la sua vita in un libro “Era Santo era Uomo”, il racconto di una bella amicizia nata tra le sue montagne con S.S. Giovanni Paolo II. Nel 2013 il testo è diventato un film “Non Avere Paura” per Rai 1.

Nel corso delle serate saranno celebrati alcuni “anniversari della montagna”: il  settantesimo della Spedizione del Cai al K2, il cinquantesimo di Dolomiti Superski- La Valanga Azzurra fa 50 e il quindicesimo dell’iscrizione delle Dolomiti nel patrimonio mondiale Unesco.

Come evento collaterale sarà proposta alla Galleria Comunale d’arte la mostra tematica “L’emozione delle vette”, un percorso tra straordinarie immagini fotografiche. La collettiva, che sarà inaugurata martedì 5 novembre (alle 18) resterà aperta fino al 14 novembre e coinvolgerà diversi autori: il protagonista dell’avventura Michele Dalla Palma, il naturalista e paessaggista Paolo Morelli e il pittore e alpinista Luigi “Gigi” Dal Re che firmerà l’immagine ufficiale della Festa della Montagna. Sarà possibile percorrere con le immagini il Sentiero delle Dolomiti in miniatura, le bellissime sculture su roccia dedicate alle Dolomiti Patrimonio Mondiale Unesco a San Tomaso Agordino. La sezione “Le immagini del tempo” proporrà in retrospettiva gli anniversari della montagna con interessanti e spettacolari foto. Gli orari di apertura sono dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19.

Riapre il cimitero di Traversara dopo i lavori di ripristino

L’area era stata individuata come prioritaria dall’Amministrazione comunale e sarà fruibile in occasione delle festività di morti e santi

In vista delle imminenti festività di Ognissanti e della giornata di commemorazione dei defunti è stato riaperto il cimitero di Traversara, una delle zone considerate prioritarie dall’Amministrazione comunale di Bagnacavallo per gli interventi a seguito dell’alluvione di settembre.
L’area, fruibile ora in sicurezza grazie all’opera dell’Area tecnica del Comune, è stata ripulita dal fango e sono stati sistemati gli stradelli interni, provvedendo all’espurgo della linea fognaria, alla verifica e sistemazione dell’impianto elettrico e all’eliminazione dell’acqua in eccesso in alcune decine di tombe.
Eventuali criticità ravvisate dagli utenti del cimitero vanno segnalate all’Area Tecnica, contattando il numero 0545 280871 oppure al custode chiamando il 339 7278428.

Ravenna chiude il terzo trimestre con un incremento di 70 attività sul territorio

Crescono le imprese giovanili (+2,07 percento), le imprese straniere (+0,95 percento) e le femminili (+0,24 percento)

Foto Guberti Fronte CCIAA
Giorgio Guberti, presidente della Camera di Commercio di Ferrara e Ravenna

Secondo i dati di Movimprese (elaborati dall’Osservatorio della Camera di Commercio di Ferrata e Ravenna), l’estate 2024 ha portato fiducia per  il sistema imprenditoriale ravennate: il terzo trimestre di quest’anno ha mostrato ottimi segnali nell’ambito di Servizi professionali, Turismo e Artigianato che chiude con un saldo generale di 36 unità (+36 percento) tra le nuove imprese (168) e quelle che hanno cessato l’attività (132).
In generale, il registro delle imprese di Ravenna ha riportato un saldo positivo di 70 attività economiche alla fine del trimestre, frutto di 418 iscrizioni e 348 cessazioni. (+0,19percento, in linea con l’andamento medio regionale pari sempre al +0,19 percento ma leggermente sotto al trend nazionale del +0,26 percento). A fine settembre 2024, dunque, lo stock complessivo delle imprese registrate in provincia di Ravenna si attesta sulle 36.973 unità.

Giorgio Guberti, presidente della Camera di commercio di Ferrara e Ravenna, commenta così lo scenario attuale: «Viviamo e lavoriamo in tempi non ordinari, in cui le prospettive economiche e sociali possono cambiare senza preavviso. Abbiamo attraversato quattro anni difficilissimi, dal Covid alla fiammata inflazionistica 2022-2023, dai cambiamenti climatici fino ai conflitti bellici. Eppure, le imprese ravennati hanno dimostrato grande capacità nell’affrontare situazioni straordinarie e imprevedibili, aumentando ancora, in questo difficile 2024, la loro quota di export. Un risultato impensabile, frutto di iniziativa, di innovazione, di intraprendenza, di capacità e di grande senso di dedizione. L’11 ottobre scorso, la Presidente del Consiglio dei Ministri ha istituito, su proposta della Regione Emilia Romagna, la Zona logistica semplificata, che permetterà alle imprese emiliano-romagnole – già insediate o di prossimo insediamento – di accedere alle semplificazioni amministrative e alle agevolazioni previste in relazione agli investimenti realizzati sul territorio, nonché al nuovo credito d’imposta. Un’opportunità da non perdere, non potremmo perdonarcelo».

A livello settoriale, al netto delle cancellazioni d’ufficio, risultano in espansione la maggior parte degli ambiti: le costruzioni continuano a far registrare il saldo più alto in valore assoluto (+24 unità e +0,4 percento la crescita trimestrale in termini relativi), con un indotto del +7 (0,3 percento) per le attività immobiliari e un +15 (1,3 percento) per il noleggio e i servizi di supporto alle imprese. Continua il dinamismo anche per servizi di alloggio e ristorazione, cresciuti di 15 unità (0,5 percento) nei mesi estivi. a ciò si accompagna anche la crescita delle attività artistiche, sportive e di intrattenimento (+6 e +0,7 percento). Tra i settori con la crescita percentuale più significativa sono emerse le attività finanziarie e assicurative (+14 unità e +1,8 percento).

Anche le attività professionali, scientifiche e tecniche continuano a crescere, con un incremento di 10 nuove unità nell’ultimo trimestre (+0,7percento); Il comparto degli altri servizi ha fatto registrare un incremento di 9 unità e con una crescita percentuale dello 0,5%, simile a quella dell’anno precedente. In crescita anche settori più tradizionali, come trasporti e magazzinaggio (+7 imprese e +0,6 percento) e manifattura, anche se per quest’ultima più lieve (+2 attività e +0,1 percento). Sul versante opposto, fermi il commercio e l’agricoltura. Il settore del commercio ha visto un decremento di 7 unità nel terzo trimestre del 2024 con una lieve flessione trimestrale pari a -0,1 percento; la riduzione più apprezzabile nel numero di attività ha riguardato l’agricoltura (-12 imprese e -0,2 percento).

I nuovi imprenditori sembrano prediligere l’impresa individuale (che conta 273 iscrizioni) con un incremento di 23 unità (+0,12 percento) e la creazione di società di capitali. Nel trimestre estivo, il saldo netto è stato positivo per 73 unità, pari a un tasso di crescita dello 0,80 percento. rosegue il declino dell’appeal delle società di persone come strumento imprenditoriale, con un saldo negativo di -23 unità e un tasso pari a -0,31 percento.

Le dinamiche per tipologia. Crescono in generale le imprese giovanili (+2,07 percento, corrispondente ad un saldo tra iscrizioni e cessazioni volontarie pari a +48 unità), con un tasso di crescita trimestrale relativo che risulta più elevato rispetto al complesso delle imprese (+0,19 percento quello complessivo). In espansione le imprese straniere (+0,95 percento e saldo pari a +45 unità) e le imprese femminili con 19 attività in più e tasso pari a +0,24 percento. Infine, mentre per le giovanili e le femminili si denota un certo rallentamento (nel terzo trimestre del 2023 avevano realizzato, rispettivamente, +3,34 percento e +0,33 percento), per le imprese straniere non si registrano variazioni significative rispetto al 2023 (era +0,98 percento un anno fa).

Il “malinconico” che uccise un poliziotto e la banda Bedin che imbarazzò il fascismo

Nel 1948 a Ravenna un poliziotto ammazzato in strada in centro da Eugenio Mazzotti di Massa Lombarda, evaso dal carcere in cerca di vendetta per la condanna per rapina nell’indagine sul sodalizio criminale del bandito veneto Giuseppe Bedin che negli anni Trenta aveva costretto il regime di Mussolini a creare un gruppo di polizia speciale. Tutto ricostruito nel libro di un giornalista ravennate

WhatsApp Image 2024 09 12 At 08.45.37Il capo era veneto e gli anni Trenta furono il suo periodo d’oro, ma alla banda di Giuseppe “Bepi” Bedin è legato un violento episodio del 1948 a Ravenna: l’omicidio di un poliziotto in strada in pieno giorno per vendetta. È proprio da questa vicenda che è nato l’interesse di un 42enne giornalista pubblicista ravennate, Daniele Pompignoli, per il sodalizio criminale che mise a segno numerosi colpi nel nord Italia e portò il regime fascista a istituire un gruppo speciale di poliziotti per dare la caccia ai banditi.

Ne è nata una ricostruzione storica che ora Pompignoli ha pubblicato con Phasar Edizioni con il titolo L’indagine sulla banda del Robin Hood italiano, disponibile sulle principali piattaforme di acquisto online. Nelle pagine anche una foto segnaletica attribuita a Giuseppe Bedin.

L’omicidio a Ravenna del poliziotto Marsilio Piermattei è stata la miccia del lavoro di Pompignoli, in passato collaboratore di Corriere Romagna e Voce di Romagna. Nel 1962 Eugenio Mazzotti, originario di Massa Lombarda, venne condannato per aver ucciso nel Piermattei nel 1948. L’agente di polizia aveva contribuito in segreto nel 1939 alle indagini sul filone ravennate della banda. Mazzotti, condannato per rapina nel processo che si tenne a Venezia nel 1939, riuscì ad evadere dal carcere laziale in cui si trovava a seguito degli eventi bellici e si rifugiò a Ravenna fin quando un giorno, trovatosi di fronte a Piermattei in pieno centro, decise di vendicarsi e lo uccise con diversi colpi di pistola.

La figura di Mazzotti non manca di aspetti controversi. A cominciare dall’esenzione dal servizio militare di leva per “malinconia”. Il massese vanta un curriculum criminale di tutto rispetto: in meno di dieci anni dalla maggiore età, ricostruisce Pompignoli, aveva già collezionato una ventina di condanne. Anche i due fratelli erano poco inclini alla legalità: «Tutti e tre finirono in manicomio e in galera – ricorda Pompignoli – e ci sono dei rapporti dei carabinieri che parlano di “strane conoscenze” che avrebbero sempre permesso loro di farla franca di fronte alla giustizia».

La condanna del 1939 considerò Mazzotti un membro della banda Bedin, ma il diretto interessato ha sempre detto di essere estraneo. E anche un altro complice superstite della banda negò sempre che Mazzotti ne facesse parte nonostante Mazzotti fosse stato riconosciuto da quattro impiegati di uno zuccherificio veneto nel corso di una rapina.

La storia di Bedin e della sua banda è ben nota non solo nel Veneto ma in buona parte del Nord Italia e la sua figura è stata spesso associata a quella di Robin Hood. Anche questo aspetto trova spazio nella pubblicazione: grazie ai proventi dei colpi elargiti anche alle persone loro vicine, infatti, la banda era riuscita ad entrare nelle grazie di molte persone e, proprio da queste (secondo gli atti del processo, oltre quattrocento), aveva ottenuto protezione e favoreggiamenti. «La mia sensazione è che la sua generosità verso altre persone fosse più spinta dal volersi comprare una garanzia di farla franca».

Luca Argentero al porto di Ravenna per le riprese di una serie sul mondo dei motori

L’attore ha trascorso la notte al terminal della città impegnato in una scena a bordo di un tir

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Il porto di Ravenna si trasforma un set per la nuova serie Netflix sul mondo del motosport. Al centro delle riprese, Luca Argentero, che ha passato la nottata di ieri (lunedì 28) al terminal della città, impegnato in una scena a bordo di un tir tra lo stupore dei lavoratori di turno in quel momento. Le riprese sono partite alle 18 per terminare intorno alle 4 del mattino.

La serie, sostenuta da Emilia-Romagna Film Commission è diretta da Matteo Rovere (regista di “Veloce come il vento” con Stefano Accorsi e Matilda De Angelis) ed è stata girata nel corso di diversi mesi tra Imola e Roma, con un un’unica tappa di riprese al porto di Ravenna. Al fianco di Argentero anche Giulia Michelini e Caterina Forza. La distribuzione è attesa per il 2025, e sarà destinata ad un pubblico internazionale.

Scontro tra due auto durante un sorpasso: muore un ragazzo di 22 anni

Coinvolti anche un furgone e un camioncino. L’incidente alle 5 del mattino a Casemurate

Un ragazzo di 22 anni è morto in un incidente avvenuto alle 5 di oggi (29 ottobre) a Casemurate, lungo via Dismano, nei pressi del cavalcavia Bagnolo-Salara. La vittima abitava a Forlimpopoli e si chiamava Antonio Silvestre.

L’incidente ha visto il coinvolti quattro veicoli, due auto, un furgone e un camioncino. La dinamica è ancora al vaglio dei carabinieri di Milano Marittima e della polizia locale di Ravenna, ma dalle prime informazioni è lecito supporre che si sia trattato di un sorpasso finito male, tra le due auto, con la fiat Punto condotta dal ragazzo che si è poi andata a schiantare anche contro gli altri due mezzi. Il giovane è morto sul colpo, sbalzato fuori dall’abitacolo.

Un’altra persona è finita al pronto soccorso, ma con ferite lievi. Le forze dell’ordine hanno eseguito test anti alcol e droga agli autisti coinvolti, i cui esiti sono ancora da certificare.

Sul posto sono giunti dopo poco anche i genitori del ragazzo, per una scena inevitabilmente straziante.

Il tennista ravennate, promessa del ranking Atp: «Obiettivo la top 50 mondiale»

Il 19enne Federico Bondioli sta terminando il suo primo anno tra i “grandi”. «L’idolo? Nadal»

Federico Bondioli

Il ravennate Federico Bondioli è entrato nella top 50 dei tennisti italiani, il più giovane di tutti e quindi senza dubbio quello con più margini di miglioramento. A soli 19 anni (ne farà 20 il prossimo maggio) è reduce da quello che è stato di fatto il suo primo anno tra i “grandi”, con circa 25 tornei disputati tra Italia, Cina, Serbia, Egitto, Marocco, Tunisia, Portogallo, Romania, Polonia, Francia, Svizzera e Regno Unito.

Lo sentiamo al telefono dopo un’ottima esperienza al torneo di Edgbaston (montepremi 25mila dollari), in Inghilterra, dove ha perso in singolo solo in finale, ma si è imposto nel tabellone del doppio (in coppia con il tedesco Daniel Masur). Oggi è in procinto di entrare nei primi 600 al mondo della classifica Atp (al 28 ottobre è esattamente 603 nel ranking).

Federico Bondioli

Federico, dura la vita da tennista, lontano da casa?
«Quest’anno sarò stato a Ravenna non più di due settimane. È uno sport per cui bisogna fare molti sacrifici, ma la vita del tennista mi piace molto ed è quello che ho sempre voluto fare. Nel periodo in cui sono stato a Ravenna, questa estate, ad andare in discoteca mi sono quasi annoiato…».

Quando è nata la tua passione?
«Praticamente sono nato con la racchetta in mano, anche se da beach-tennis, disciplina che praticava mio padre. Appena ho potuto, dopo un esperimento a quanto mi dicono disastroso a calcio, ho iniziato a giocare a tennis al circolo. E con il passare degli anni ho subito ottenuto risultati importanti nei primi tornei, iniziando a competere a livello internazionale già negli Under 12. A 14 anni la prima decisione che mi ha svoltato la vita, il trasferimento a Bordighera all’accademia di Riccardo Piatti (allenatore di tennis tra i migliori al mondo, ndr), dove sono stato più di due anni e sono pure diventato amico di Jannik (Sinner, ndr) che è per me un vero esempio anche fuori dal campo».

Da Bordighera, poi, il ritorno in Emilia-Romagna, allo Sporting Club Sassuolo.
«Sì, diciamo che a Bordighera si lavorava più sul gruppo mentre a Sassuolo ho iniziato una preparazione personalizzata e qui ho tuttora modo di accompagnare ai tornei anche l’esperienza nel campionato di A1».

Qual è il tuo obiettivo?
«Entrare nei top 50 al mondo. A livello Juniores sono riuscito ad arrivare al 12esimo posto…».

Un sogno?
«Vincere un Grande Slam, magari Wimbledon. Anche se il mio preferito è l’Australian Open. Nel 2023 ho partecipato a tutti gli Slam a livello giovanile, un’esperienza fantastica, e in Australia è stato davvero incredibile, è tutto gigante».

Com’è stato il tuo primo anno tra i grandi? Differenze?
«Sicuramente è tutto più difficile, ti confronti con professionisti che forse hanno meno talento di quello che puoi incontrare a livello giovanile, ma che con l’esperienza ottengono risultati. Il mio bilancio è comunque molto positivo, sono felice di aver vinto il mio primo torneo Atp in singolo (a un 15.000 dollari in Serbia, la scorsa estate, sconfiggendo in finale lo svizzero Carl Emil Overbeck, ndr)».

In doppio stai ottenendo ottimi risultati. Ci punti molto?
«Sinceramente no, la mia priorità è sempre il singolo. Ma nel doppio mi diverto, mi piace giocare a rete».

Quali sono le tue caratteristiche tecniche?
«Sono mancino, ho un rovescio molto naturale ed efficace. Servo e ricevo bene. Devo imparare a spingere di più con il dritto, fondamentale in cui soffro un po’ sotto pressione. Ci stiamo lavorando».

Hai un modello da seguire?
«A livello tecnico mi piace Humbert, mancino come me».

Il tuo idolo di quando eri bambino, invece?
«Nadal».

Secondo te è un caso questo exploit dei tennisti italiani?
«No, credo che la Federazione abbia lavorato molto bene in questi anni, non solo a livello di singoli, ma di squadra. E i risultati si vedono. Oltretutto c’è un bel gruppo anche fuori dal campo, l’ho visto quest’anno nei tornei all’estero. Siamo tutti amici, indipendentemente dalla rivalità. In particolare, io ho legato molto con Stefano Travaglia (esperto tennista nei primi 200 del ranking, ndr) e con l’altro ravennate Enrico Dalla Valle (al momento nei primi 300 al mondo, ndr)».

Il tennis sta diventando il tuo lavoro. Quest’anno come premi guadagnati sul campo hai superato i 17mila euro ma fare tornei in tutto il mondo è sicuramente dispendioso. Come si affronta l’aspetto economico nel tennis?
«Sicuramente devi vederlo anche come un investimento, da affrontare con il supporto della famiglia. Per esempio io preferisco al momento viaggiare con l’allenatore, credo mi faccia crescere di più, ma in tanti girano da soli per risparmiare un po’. Poi faccio fronte alle altre spese grazie al contributo della federazione e agli sponsor, sperando poi di ottenere risultati sempre più importanti con il prosieguo della carriera».

Ravenna risale al 18esimo posto nella classifica delle città “più green” d’Italia

Ma è l’ultima in Romagna. In cima al ranking nazionale c’è Reggio Emilia

Ciclabile Mare

Ravenna è al 18esimo posto (in risalita di ben 18 posizioni rispetto a un anno fa) nella speciale classifica delle “città più verdi d’Italia”. Si tratta dei risultati del rapporto Ecosistema urbano di Legambiente e Ambiente Italia, in collaborazione con il Sole 24 Ore, che si basa su 20 parametri che fotografano le performance ambientali di 106 città capoluogo in 5 macroaree: aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente.

A vincere la classifica è Reggio Emilia; al secondo posto si piazza Trento, al terzo Parma. Per quanto riguarda le altre tre città romagnole, Forlì è al quinto posto, Rimini al 12esimo e Cesena al 15esimo. Prima di Ravenna, in Emilia-Romagna (che è la regione che domina la classifica), oltre a Parma e Reggio Emilia, ci sono anche Bologna (ottava) e Ferrara (11esima). Completano la speciale classifica regionale Modena al 27esimo posto e Piacenza (35esima).

A questo link è possibile scoprire le varie classifiche.

Cerca di farsi ricaricare il cellulare fingendosi un’amica del tabaccaio: denunciato

I carabinieri sono riusciti a risalire alla reale identità di un 27enne, con precedenti

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I carabinieri della stazione di Massa Lombarda hanno denunciato un 27enne, ritenuto essere il presunto responsabile di una tentata truffa ai danni di una tabaccheria della zona.

Il giovane, al fine di reperire denaro, avrebbe creato un profilo Whatsapp con l’immagine di una donna che effettivamente è tra le amicizie del tabaccaio. E attraverso questo falso profilo avrebbe più volte richiesto ricariche telefoniche al titolare dell’esercizio pubblico che, fortunatamente, ha preferito contattare direttamente la conoscente, scoprendo così di essere vittima di un tentativo di truffa.

A questo punto, sia la donna che il tabaccaio hanno sporto denuncia ai carabinieri che, attraverso l’esame tecnico del numero telefonico utilizzato, sono riusciti a identificare il 27 enne, di origine marchigiana, già noto alle Forze dell’Ordine per diversi precedenti anche specifici. È stato denunciato per tentata truffa e sostituzione di persona.

Il murale con “Bella Ciao” degli studenti del liceo. «Un omaggio alla Resistenza»

L’inaugurazione a Tebano, nel Faentino, frutto di un concorso di idee organizzato dalla presidenza del consiglio del Comune di Faenza

Un dipinto murale prende vita a Tebano, sulla facciata dell’ex pesa, oggi parte del complesso universitario di Viticoltura ed Enologia. Il murale, intitolato Sogno di libertà, vuol essere un omaggio alla Resistenza italiana e a tutte le vittime delle stragi nazifasciste che insanguinarono il territorio faentino nel 1944.

L’opera, frutto di un concorso di idee organizzato dalla Presidenza del Consiglio del Comune di Faenza in collaborazione con il Liceo artistico Torricelli-Ballardini, è stata realizzata dagli studenti della 5BA sotto la guida della professoressa Laura Dalmonte. Un’immagine potente, quella di una giovane staffetta in bicicletta, che si staglia sullo sfondo delle colline faentine, accompagnata da una strofa di Bella Ciao.

La scelta di Tebano come location non è casuale. Proprio in questa frazione, insieme alla vicina Pergola, si consumarono alcune delle pagine più buie della Seconda guerra mondiale.

Riviste Reclam

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