La pistola della sparatoria di Castel Bolognese era stata rubata nel 2021 a Argenta Seguici su Telegram e resta aggiornato Quattro colpi con una calibro 9×21 davanti a un night club: un ferito guaribile in 5 giorni e un uomo arrestato. Ora gli investigatori vogliono ricostruire la provenienza dell’arma perché, come dice il procuratore capo, «c’è troppa disponibilità per chi commette reati» La pistola che ha sparato quattro volte all’alba del 5 ottobre in strada davanti a un night club di Castel Bolognese – usata da un 49enne albanese per ferire un 42enne senegalese dopo un litigio avvenuto nel locale – era stata rubata nel 2021 in un’abitazione di Argenta, in provincia di Ferrara. Dopo aver arrestato l’assalitore nel giro di poche ore, ora la procura e la polizia vogliono ricostruire gli ultimi tre anni di storia dell’arma calibro 9×21. Tracciare il percorso della pistola nasce dall’esigenza di fare piena luce su una vicenda di particolare gravità che si porta dietro un contesto più ampio, come riconosce il procuratore capo Daniele Barberini: «Nei tempi recenti, troppo spesso sono spuntate armi sul nostro territorio». L’ultimo episodio è stato l’agguato di maggio a una prostituta sulla statale Adriatica a Savio. Ma di armi ne sono state ritrovate anche in circostanze in cui non sono state usate: «Nel corso di indagini per altri reati – continua Barberini –. È uno scenario preoccupante perché aumenta la pericolosità dei soggetti criminali e anche questioni di minore gravità possono poi avere conseguenze drammatiche». Nel caso di Castel Bolognese i due uomini coinvolti hanno precedenti legati al mondo della droga. Ma secondo quanto reso noto dal pubblico ministero Raffaele Belvederi, che coordina le indagini, non ci sarebbero ragioni di criminalità legate all’origine della sparatoria. I due erano nel locale come clienti, è nato un litigio che pareva finito e invece uno dei due si è allontanato per tornare poco dopo e assalire l’altro all’uscita verso le 5 del mattino. Il ferito è stato giudicato guaribile in 5 giorni: colpito di striscio all’inguine, prima di riuscire a disarmare l’altro e chiamare il 112. All’arrivo delle volanti è stato il 42enne a consegnare l’arma. Il 49enne è stato rintracciato a casa della compagna a Solarolo. «Siamo partiti dall’auto che era stata lasciata sul posto – spiega Paolo Verdecchia, capo della squadra mobile – e abbiamo avuto il supporto dei filmati delle telecamere che hanno forniti elementi per l’identificazione. I due non si conoscevano». Gli investigatori ipotizzano che non avesse l’arma al momento del litigio. Ma il tempo trascorso dall’uscita dal locale al ritorno non consente il tragitto Castel Bolognese-Solarolo e ritorno. Dove è andato a recuperare l’arma? È la prima domanda a cui cercano una risposta gli inquirenti. Total0 0 0 0 Forse può interessarti... La Resistenza a teatro: al Socjale va in scena la storia della famiglia Cervi La sala Dantesca della biblioteca Classense apre al pubblico tutti i sabati Al via i lavori per salvaguardare la duna della Colonia Varese Seguici su Telegram e resta aggiornato