sabato
02 Agosto 2025

Un nuovo caso di Dengue registrato a Cervia dopo il rientro dall’estero

Previste disinfestazioni straordinarie nel raggio di 100 metri dall’abitazione della persona contagiata
Solo pochi giorni fa una segnalazione a Ravenna

È stato segnalato nella giornata di ieri (sabato 1 giugno) un nuovo caso accertato di Dengue: si tratta di una persona residente a Cervia e rientrata in Italia dall’estero.

Si tratta di una malattia virale molto diffusa in alcuni Paesi tropicali, che si trasmette attraverso la puntura di zanzare appartenenti al genere Aedes (come le “zanzare tigre”) e nella forma classica si manifesta con febbre elevata, cefalea, dolori articolari e muscolari ed emorragie più o meno gravi. Solo pochi giorni fa, la segnalazione di un caso anche a Ravenna per cui l’Ausl ha predisposto l’esecuzione di un intervento straordinario di disinfestazione.
Anche in questo caso, sono previsti interventi insetticidi nel raggio di 100 metri dall’abitazione della persona a cui è stata diagnosticata la malattia. Si agirà su due fronti, eseguendo trattamenti antilarvali nei tombini e adulticidi nelle aree pubbliche, con prodotti a base di piretroidi distribuiti per tre giorni consecutivi nelle prime ore del mattino. Si tratta di un intervento previsto dal Piano regionale di sorveglianza e controllo delle arbovirosi.

L’Ausl ricorda alcuni semplici accorgimenti per prevenire la contrazione e la diffusione della malattia, come evitare profumi in grado di attirare gli insetti, proteggersi con repellenti cutanei, indossare abiti che coprano il più possibile il corpo, utilizzare zanzariere, zampironi e apparecchi insettici e prestare particolare attenzione ai ristagni d’acqua casalinghi, come vasi e sottovasi, pulire i tombini,  grondaie fontane e vasche ornamentali e tenere pulito il giardino da sfalci e erbacce.

La protesta pro Palestina attacca la sede di Curti: striscione appeso nella notte

Azione rivendicata dal gruppo “Pro Pal Faenza si muove” che chiede il boicottaggio dell’azienda meccanica per il coinvolgimento nell’industria bellica, riportato dall’osservatorio Weapon Watch, con commissione dal ministero della Difesa e da Leonardo

WhatsApp Image 2024 06 02 At 12.05.35La sede dell’azienda Curti a Castel Bolognese è stata colpita dalla protesta portata avanti dal movimento pro Palestina che ha già messo a segno diverse azioni in varie parti d’Italia. Nella notte tra l’1 e il 2 giugno sulla recinzione della ditta di costruzioni meccaniche è stato affisso uno striscione che recita “Curti fabbrica genocidio, Palestina libera”. Il gesto, secondo quanto contenuto in una email giunta in redazione nella mattinata del 2 giugno, è stato rivendicato da “Pro Pal Faenza si muove”, una realtà non meglio precisata che finora non era nota alle cronache locali. I sedicenti autori del blitz chiedono il boicottaggio della Curti per i suoi collegamenti con l’industria bellica.

WhatsApp Image 2024 06 02 At 12.05.34Questi alcuni passaggi del comunicato di rivendicazione: «Ci uniamo alle proteste contro la militarizzazione in atto in tutto il territorio nazionale organizzate dai movimenti per la Palestina, come il corteo regionale di domenica 2 giugno a Modena e le azioni a Roma contro la parata militare. La nostra Repubblica finge di ripudiare la guerra mentre è collusa con il complesso militare-industriale dell’Occidente imperialista».

Il gruppo “Pro Pal Faenza si muove” riporta alcuni passaggi di un’inchiesta pubblicata da Weapon Watch – un osservatorio sulle armi nei porti europei e del Mediterraneo costituito a Genova – nei mesi scorsi: Curti è fornitore di Finmeccanica/Leonardo, la più grande azienda statale che produce armi e mezzi militari; Curti progetta e realizza attrezzature per la produzione di parti e assiemi per elicotteri, aerei addestratori, mezzi per trasporto truppe e artiglieria pesante; a novembre 2023 Curti ha ottenuto un contratto attraverso procedura negoziata (cioè senza bando di gara) del ministero della Difesa per un importo previsto di 2,2 milioni di euro per il progetto di un sistema di navigazione per droni militari in contesti geografici impervi dove manca il segnale Gps a scopo di ricognizione identificazione dei bersagli; con la sua controllata Npc, Curti realizza nanosatelliti a uso civile e militare.

Cinema all’aperto e degustazione di cibi dal mondo ai Giardini Speyer

Nove appuntamenti tra le aree verdi del parco e il centro giovanile Quake, con pellicole in grado di unire al divertimento uno spunto di riflessione, esplorando al contempo le tradizioni gastronomiche di diversi paesi

1404 Giardini Speyer

I giardini Speyer  si fanno teatro di una rassegna cinematografica e gastronomica, tra proiezioni di film, cartoni e documentari dall’impronta profonda e attuale e assaggi delle cucine dal mondo. A partire dal 7 giugno tornano per il terzo anno gli appuntamenti “Cinespeyer”, promossi da CittAttiva e Villaggio Globale all’interno del Festival delle Culture, con il contributo di Romagna Acque. Tra le novità di questa edizione, la collaborazione con le associazioni migranti di Ravenna, che vedrà ogni proiezione anticipata dall’assaggio di piatti tipici provenienti da tutto il mondo. Per la prima volta poi, le proiezioni avverranno non solo ai giardini Speyer, ma anche al centro giovani Quake.

La scelta della programmazione è costruita insieme alle diverse associazioni, scegliendo pellicole attuali e in grado di far divertire gli spettatori, ma anche generare riflessioni e nuove consapevolezze: tra i temi della rassegna di quest’anno emancipazione femminile, migrazioni interne in Italia e sulla rotta dei Balcani, lotta alla mafia, mitologia popolare ucraina, storie vere di sportivi.
I momenti conviviali con gli assaggi di cucine estere che aprono le serate sono un’ulteriore occasione di conoscenza e condivisione tra le differenti parti della comunità ravennate. Tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito.
Le prime due serate della rassegna si terranno al centro giovani Quake, l’accesso è aperto anche al pubblico adulto. I film proposti sono stati scelti dai ragazzi e dalle ragazze che solitamente frequentano il centro. Si parte venerdì 7 giugno, alle 19 con assaggi e storie dal Camerun a cui seguirà alle 20 il film Il diritto di contare di Theodore Melfi: una storia di emancipazione femminile delle scienziate della Nasa. Martedì 11 giugno, alla stessa ora, gli assaggi proverranno dalla Romania mentre la proiezione delle 20 sarà Contro l’ordine divino, di Petra Biondina Volpe: la lotta per il diritto al voto delle donne nella Svizzera degli anni ‘70.

Le successive serate si svolgeranno ai Giardini Speyer: l’incontro di venerdì 14 giugno sarà dedicato all’Ucraina a partire dalle 20 è prevista la degustazione di alcuni piatti tipici e alle 21:15 la proiezione del film d’animazione Mavka e la foresta incantata, di Oleh Malamuhz e Olexsandra Ruban, che è la storia di uno spirito della natura – Mavka, appunto – che si innamora di un umano.

Martedì 18 giugno dopo una degustazione di prodotti dalle Filippine alle 20, a partire dalle 21:15 sarà possibile assistere alla proiezione di The flying scottsman, di Douglas McKinnon, sulla vita di Obree, ciclista che battè il record dell’ora fabbricandosi la bicicletta anche con pezzi di lavatrice.
La serata di venerdì 21 giugno sarà dedicata ai cortometraggi vincitori del Premio Cesare Zavattini, Massimino di Pierfrancesco Li Donni e Anche gli uomini hanno fame di Andrea Settembrini, Francesco Lorusso e Gabriele Licchelli; entrambi raccontano le migrazioni interne in Italia negli anni ‘60 e saranno proiettati dalle 21:15 con la degustazione di assaggi del Camerun (ore 20). La degustazione di martedì 25 giugno riguarderà il Senegal e successivamente sarà proiettato il film Shadow Game, di Eefje Blankevoort e Els van Driel, che racconta le migrazioni sulla rotta balcanica.

La rassegna si concluderà venerdì 28 giugno: alle 20 saranno proposti assaggi dal Commercio Equo Solidale e alle 21:15 il film La siciliana ribelle di Marco Amenta racconterà la storia vera di Rita Atria, una giovane oppostasi alla mafia.

Oltre alle serate di proiezioni cinematografiche, nel mese di giugno i giardini Speyer ospiteranno anche due spettacoli teatrali: giovedì 20 giugno alle 21:30 spettacolo con Daniele Pernigotti in collaborazione con il Ceas – Centro di educazione alla sostenibilità del Comune di Ravenna; lunedì 24 giugno alle ore 21 lo spettacolo promosso dalla cooperativa Cidas Il secolo è mobile – Le storie delle migrazioni in Europa vista dal futuro di Gabriele Del Grande.

L’ultimo romanzo di Eraldo Baldini tra Romagna e grande storia

Un libro per ricordare e riflettere, ma anche per appassionarsi a una vicenda famigliare, affezionarsi a personaggi indimenticabili e indagare su un misteroda non perdere

Eraldo Baldini Firmacopie

Eraldo Baldini Le Lunghe Ombre FreddeDopo 5 anni dall’ultimo romanzo, Eraldo Baldini narratore e studioso di tradizioni locali, autore di numerosi romanzi di successo e saggi di antropologia culturale, torna in libreria con Le lunghe ombre fredde, un romanzo di stampo storico ambientato nella Romagna del dopoguerra. A parlarcene in questa recensione è Federica Angelini, lunedì 3 giugno però, sarà possibile incontrare l’autore al Parco delle Lavadanie di Lugo, per la rassegna “Caffé letterario” (ore 21).

La prossima occasione per incontrarlo dal vivo è a Lugo, il 3 giugno, quando sarà ospite della rassegna  al  alle 21, partendo dal suo ultimo romanzo che recensiamo in questa pagina

Eraldo Baldini torna alle zone umide del Ravennate, come nell’ultimo romanzo La palude dei fuochi erranti del 2019 e nel celeberrimo Mal’Aria, ma per raccontare questa volta una storia che ha ben poco di quel magico che ha caratterizzato tanta sua narrativa.

Qui è la cosiddetta storia con la S maiuscola a intrecciare e condizionare la vita dei protagonisti attraverso le generazioni. Le lunghe ombre fredde è il titolo di questo lavoro dove lo scrittore ravennate riparte da alcune delle sue costanti, quasi ossessioni narrative, per allargare lo sguardo e raccontarci una vicenda che ne contiene molte altre e che soprattutto tocca l’enorme tema dei lager nazisti.

Il romanzo si apre infatti a Mauthausen nella prima decade di maggio del 1945. Qui un uomo e una donna si conoscono e insieme cercano di ricostruirsi una vita. Lui è romagnolo della bassa, lei è tedesca, internata per ragioni politiche, parla bene l’italiano ed è pronta a seguirlo. A raccontarci la loro storia è in particolare la voce di Kleiner, il loro terzogenito, animo sensibile, amante dei libri, bravo a scegliere le parole. La sua voce, prima di bambino e poi di adulto, accompagna tutto il romanzo. I suoi racconti degli anni del dopoguerra intrecciano la storia della sua numerosa famiglia al contesto dell’epoca. La famiglia vive a “Fort Apache”, una grande casa isolata dal paese e con loro abita anche lo zio Livio, un personaggio semplicemente indimenticabile. Arguto ma un po’ strambo, generoso e fine pensatore, ottimo narratore, lo zio incarna almeno in parte lo spirito della Romagna e della campagna migliore. Ma in questo quadro d’epoca c’è anche la comunità che guarda con un misto di curiosità e poi sospetto la straniera. Una straniera che, scopriremo, ha un segreto che starà a Kleiner chiarire.

Per questo il romanzo, mescolando e superando i generi come spesso accade con Baldini, diventa anche una sorta di giallo che tiene il lettore incollato alla pagina per svelare l’arcano. Nel mezzo, la vita dura ma autentica di chi abita in questa terra strappata all’acqua con, imperdibili, le pagine ambientate nel novembre dell’alluvione del 1966 che ci riportano inevitabilmente al 2023. Baldini è stato ancora una volta capace di rimescolare gli elementi per dar vita a un romanzo dove ritroviamo nitida la sua cifra stilistica, ma allo stesso tempo ci regala anche una storia nuova che è insieme drammatica e carica di suspense e che ci porta a ricordare, riflettere, ragionare ma anche a sentire le sofferenze e le gioie di personaggi che prendono vita, ognuno con una sua personalità e unicità. Difficile quindi denire un romanzo che è insieme storico, famigliare, “giallo”, capace di raccontare la vita di persone semplici, in una periferia, la nostra, di un mondo che ancora deve globalizzarsi ma che è uscito da una guerra globale. Eraldo Baldini si conferma con questo libro sicuramente il più grande narratore delle nostre terre e della nostra memoria.

Si ribalta con l’auto nei campi: muore una donna – FOTO

La sua Fiat Cinquecento notata da alcuni passanti fuori strada

Una donna di 38 anni è morta in un incidente lungo via Mandriole, tra l’omonima località e Sant’Alberto.

L’auto della donna, una Fiat Cinquecento, è stata notata ribaltata nei campi poco dopo l’alba di oggi, domenica 2 giugno, da alcuni automobilisti di passaggio, che hanno allertato i soccorsi. Inutili i tentativi di rianimare la donna, che secondo le prime informazioni raccolte abitava poco lontano.

Stando a una prima ricostruzione dell’incidente, non sembrerebbero coinvolti altri mezzi.

In 4mila a Conselice per il concerto di Manuel Agnelli, versione Afterhours – FOTO

In un terreno agricolo alluvionato della Cab Massari, nell’ambito di “Romagna in fiore”

C’erano 4mila persone (l’ingresso era gratuito ma come consueto sono stati staccati i biglietti dal valore di un euro, sostenuto dagli sponsor) al concerto di Manuel Agnelli di ieri (sabato 1 giugno) a Conselice, in una delle tante zone alluvionate di quel territorio.

Qui la nostra intervista

Si è trattato di uno degli ultimi appuntamenti di “Romagna in fiore”, la rassegna solidale del Ravenna Festival che sta ottenendo un grande successo – la direzione del festival ha registrato finora complessivamente oltre 32mila adesioni agli appuntamenti, ed ha annunciato il proseguimento dell’iniziativa nel 2025–. La serie di eventi, che ha toccato diverse località delle province di Ravenna, Forlì e Cesena, è nata per rendere omaggio appunto ai luoghi alluvionati della Romagna con concerti pomeridiani, in zone raggiungibili solo a piedi o in bici, quindi “sostenibili”, anche grazie all’utilizzo di “energia verde” da fonte fotovoltaica.

In grande forma, Manuel Agnelli – assieme a una band di cinque elementi – ha presentato alcuni pezzi della sua carriera solista, passando però in rassegna anche la storia dei suoi Afterhours, per l’esaltazione dei tanti fan della prima ora presenti, lungo quasi due ore di live.

Il concerto si è svolto nell’area agricola adiacente sotto l’argine del torrente Sillaro della Cab Massari, una delle più antiche cooperative agricole della regione ed espressione di una lunga storia di solidarietà, cooperazione e riscatto.

Le foto della gallery in alto sono di Zani/Casadio per il Ravenna Festival

L’obiettivo di Missiroli: «Unire le due anime della città, il mare e il sale»

Il candidato del centrosinistra: «Da sempre con il Pd, voglio essere trasparente, non come il mio avversario finto civico
Le priorità? Manutenzioni di strade e marciapiedi, rilancio del turismo e il tema della casa per i giovani»

Mattia Missiroli

È molto ampia la coalizione di centrosinistra riunita sotto al nome di Mattia Missiroli per conservare il governo della città di Cervia dopo il primo mandato di Massimo Medri.
Il 43enne architetto, socio di uno studio di architettura (che qualcuno ricorderà per la partecipazione al reality “Campioni” su Mediaset vent’anni fa), è appoggiato da sei liste. C’è quella del Pd, poi Alleanza Verdi Sinistra, il Partito repubblicano, il Movimento 5 stelle e le due realtà più civiche: quella che porta il nome del candidato e quella chiamata semplicemente lista civica per Cervia. La novità principale rispetto al 2019 è sicuramente l’ampliamento verso i grillini che invece andarono da soli con Pierre Bonaretti (11,1 percento).

La psicoterapeuta Elena Alessandrini è capolista di Avs. Samanta Farabegoli per la lista civica Missiroli. Gabriele Armuzzi, attuale vicesindaco, è il primo nome dell’Edera. Achille Abbondanza capolista dem: il 52enne è affetto da fibrosi polmonare idiopatica (Ipf) ed è il vicepresidente della Federazione Italia Ipf e Malattie Rare Polmonari, da anni è impegnato nel sociale attraverso iniziative pubbliche e sportive per sensibilizzare la cittadinanza sui temi della salute (con i dem è candidata anche l’assessora uscente Michela Brunelli). Il segretario comunale dei Cinque stelle, Davide Grossi, è al primo posto della lista dei grillini. E Gianni Grandu, presidente del consiglio comunale, si presenta per la Lista civica per Cervia.
Ha suscitato qualche polemica la candidatura Pd di Daniela Poggiali, 64enne pensionata (ex dirigente dei Comuni di Cervia e Ravenna) e amministratore unico di Asp Santa Sofia: a Cervia è candidata con i dem, a Forlì invece con una lista composta da Azione e Italia Viva.

Questa intervista fa parte delle nove rivolte ai candidati sindaci dei tre comuni sopra i 15mila abitanti che si preparano per le amministrative dell’8 e 9 giugno (Lugo, Cervia, Bagnacavallo). Le domande sono uguali per tutti e i vari candidati hanno preferito rispondere per iscritto. Nel Cervese, Missiroli sfida la coalizione di centrodestra, che schiera il candidato Massimo Mazzolani.

Data e luogo di nascita «Forlì, 28 aprile 1981, ma residente a Cervia».
Titolo di studio: «Laurea specialistica in Architettura ed Ingegneria Edile 4/S Vecchio Ordinamento».
Lavoro: «Architetto e imprenditore».
Reddito dichiarato nel 2023: «Circa 51mila euro».
Auto: «La sto vendendo. Ho due Vespe».
Hobby: «Giocare a calcio, suonare la chitarra».
Orientamento religioso: «Cattolico».

Da quanto si occupa di politica, quali tessere ha avuto e ha attualmente? Quali incarichi ha ricoperto in passato e per quali partiti?
«La politica è una passione che ho fin da giovane, sono partito dal circolo di Castiglione, poi una esperienza in consiglio provinciale e nel consiglio di zona. Sono da sempre del Partito Democratico, prima Ds, su questo voglio essere trasparente, a differenza del mio avversario che da esponente storico della destra da oltre trent’anni, oggi si presenta come civico. Credo serva coerenza e trasparenza verso i nostri concittadini, poi sappiamo che a livello locale le ideologie sono certamente meno determinanti rispetto al piano nazionale e se sarò eletto, sarò il sindaco di tutti, a prescindere dallo schieramento».

Se viene eletto, tra cinque anni cosa ci sarà a Cervia che non c’è ora?
«Sicuramente un nuovo porto e un rinnovato lungomare a Cervia. Certamente un nuovo elemento attrattivo culturale a Milano Marittima: questi e tanti altri obiettivi saranno raggiunti grazie ad una squadra forte che unisce giovani e personalità esperte. Confidiamo nella fiducia dei cervesi».

Alluvione: ci sono state responsabilità degli amministratori locali? Da sindaco come favorirà la ricostruzione e come cercherà di evitare che possa succedere di nuovo?
«È stato un evento di portata storica, “sono piovute 11 dighe di Ridracoli” in pochi giorni, facendo esondare 3 fiumi contemporaneamente, 80mila frane nelle nostre colline, non mi sento certo di dare responsabilità agli amministratori locali, a prescindere dal colore politico. Serve un grande piano per adattarci ai cambiamenti climatici mettendo in sicurezza maggiore il territorio, partendo dalle nostre colline: se sarò sindaco con i miei colleghi limitrofi, Regione e struttura commissariale, faremo squadra per elaborare ed attuare i piani speciali per le necessarie opere strutturali comuni».

Post-alluvione a parte, qual è la prima emergenza di cui crede ci si debba occupare?
«Migliorare la cura e manutenzione delle strade e marciapiedi, ritornare con le presenze turistiche a livelli pre 2019, affrontare il tema casa per i giovani».

Qual è l’eccellenza che ancora non è stata abbastanza valorizzata?
«È stato fatto un grande lavoro con la società parco delle saline ed ora con la concessione definitiva direi sicuramente il comparto Saline. Vedo qui un immenso potenziale per lo sviluppo del turismo ambientale ed esperienziale, tramite il collegamento lungo la via d’acqua al centro storico, unendo le due anime della città, il mare ed il sale. È davvero un luogo magico ed unico».

Il peggior errore di chi l’ha preceduta e il maggior merito che gli riconosce?
«Gli ultimi 5 sono stati anni davvero difficili, certamente i più complessi dal dopoguerra, viste le concomitanze nei cinque anni di eventi catastrofici di immensa portata per tutti, soprattutto per il nostro piccolo comune. Il merito che riconosco a Massimo (Medri, ndr) è certamente quello di aver tenuto coesa la nostra comunità in anni davvero complessi, che ora però ci obbligano a guardare al futuro con una rinnovata energia e visione a lungo termine».

La data più importante da festeggiare del calendario civile italiano?
«Senza dubbio il 25 aprile. È una festa di tutti, dei nostri nonni che hanno sacrificato la vita ed i loro anni migliori per un futuro libero dalle dittature e dalle guerre. Il messaggio che questa festa porta con sé, è di rinnovata attualità. Solo guardando a quel passato e salvaguardando i principi costituzionali possiamo traguardare ad una Europa unita lontana dalle guerre. Lo dobbiamo ai nostri figli».

Toponomastica: quale via o piazza manca nella sua città? A chi vorrebbe dedicarne una?
«Nel 2024 si raggiungono i 10 anni dalla scomparsa di un grande sindaco della nostra città: Ivo Rosetti e a lui vorrei intitolare un luogo simbolico. Se la nostra città è così verde e bella, molto è merito suo. Un sindaco che da muratore ha realizzato uno dei piani urbanistici più all’avanguardia del Paese, tutelando l’ambiente senza rinunciare al grande sviluppo turistico. Ha realizzato uno dei primi depuratori e partecipato attivamente al consorzio per la costruzione della diga di Ridracoli, per combattere la crisi idrica che gravava sulla Romagna. Davvero un grande cervese».

Cosa voterà alle Europee? E chi ha votato alle ultime Politiche?
«Certamente il Pd e Bonaccini. Ha fatto davvero tanto per la nostra città e per la nostra regione. Portare questa qualità amministrativa e la innata forza innovativa della nostra terra, non potrà che essere di aiuto per la crescita collettiva. L’Emilia Romagna può essere un esempio virtuoso di sviluppo, tradizione e resilienza ai problemi: non dovremmo mai scordarlo».

A Faenza più strade e piazze verranno dedicate alle donne

È stato approvato a maggioranza l’ordine del giorno presentato in consiglio comunale per una maggiore parità di genere nella toponomastica faentina

FAENZA PIAZZA DEL POPOLO ©

È stato approvato nelle scorse settimane l’ordine del giorno presentato in consiglio comunale a Faenza dal Partito Democratico volto riequilibrare l’importante divario di genere nella nomenclatura topografica della città.

La mappatura svolta dall’Associazione “Toponomastica Femminile” ha fatto emergere che in città gran parte delle vie sono dedicate a uomini: si parla di 365 vie e piazze intitolate a figure maschili a fronte di sole 19 intitolate a figure femminili. Di queste 19 poi, solamente 11 sono dedicate a figure estranee al mondo religioso. Il testo presentato in comune impegna il Sindaco e la Giunta a formalizzare la volontà di dedicare le nuove vie, piazze, aree verdi, strutture sportive o educative a personalità femminili ad oggi non adeguatamente rappresentate nella toponomastica cittadina.

Nonostante il testo sia stato approvato a maggioranza, ha fatto discutere la scelta da parte di Fratelli d’Italia e Lega di bocciare l’ordine, mentre Progetto Civico Faentino si è astenuto: «Davvero non se ne capiscono le ragioni: anche e soprattutto dai linguaggi simbolici ed espressivi passano i grandi cambiamenti culturali della società. Poter riconoscere figure femminili meritevoli locali e nazionali nelle strade della propria città c ontribuisce giorno dopo giorno ad instillare consapevolezza nelle generazioni più giovani e non solo che anche per le donne è possibile arrivare a posizioni di leadership e contribuire al benessere e al progresso della società. Il riequilibrio della parità di genere nella toponomastica cittadina è solo uno di tanti strumenti che possono rendere l’uguaglianza davvero effettiva e non sono solo sbandierata a parole – commentano dal Partito Democratico – dispiace questo esito perché al di là del tentativo di arrampicarsi sugli specchi, certifica nei fatti il persistere anche tra le forze politiche faentine di pregiudizi non più giustificabili e accettabili».

Di seguito l’ordine del giorno presentato dal gruppo consiliare

Per una maggiore parità di genere nella toponomastica faentina

  • la denominazione delle vie e delle piazze, l’intitolazione delle strutture educative, sociali, sportive e di altro luogo pubblico, comprese le iscrizioni e lapidi commemorative, sono di competenza dell’Amministrazione Comunale e sono da considerarsi elementi costitutivi della memoria storica collettiva delle città e come tali meritano di essere tutelati;
  • l’articolo 9 del Regolamento della toponomastica e numerazione civica attualmente in vigore prevede che “nell’attribuzione di nuove denominazioni relative a persone fisiche deve essere perseguita una proporzionalità di genere tra uomini e donne”, senza tuttavia considerare l’importante squilibrio storico nelle precedenti attribuzioni;
  • di recente, a seguito di una ricerca avviata a livello nazionale, è emerso che i personaggi cui sono dedicati strade, piazze, giardini, edifici e luoghi urbani sono in maggioranza figure maschili, non riconoscendo il contributo altrettanto fondamentale dato da tante donne nella storia;
  • l’Associazione “Toponomastica Femminile” ha effettuato una mappatura dei nomi assegnati a strade, piazze, giardini ed è emerso che nella nostra città gran parte delle vie sono dedicate a uomini, in particolare, su solo 19 strade sono intitolate a figure femminili a fronte di 365 vie/piazze intitolate a figure maschili;
  • l’intitolazione di una strada non è solo una celebrazione ma è anche il riconoscimento di un valore e che le stesse denominazioni possono contribuire a creare una cultura della parità di genere.

    Considerato che:

  • la prima attuazione delle pari opportunità passa soprattutto attraverso la maturazione culturale di questo valore;
  • è importante tributare questo valore a tutte le persone che hanno contribuito a scrivere la storia del nostro paese;
  • la toponomastica è solo un piccolo tassello della questione relativa al rispetto di genere nelle istituzioni e nei luoghi di rappresentanza del nostro paese, ma comunque significativo per il suo valore fortemente emblematico.

    Impegna il Sindaco e la Giunta a:

  • formalizzare, tramite apposita modifica del Regolamento comunale della toponomastica, la volontà di dedicare le nuove vie, piazze, aree verdi, strutture sportive o educative a personalità femminili ad oggi non adeguatamente rappresentate nella toponomastica cittadina;
  • implementare una ricognizione delle aree pubbliche attualmente non intitolate e procedere alle intitolazioni contribuendo al riequilibrio di una toponomastica al momento troppo sbilanciata in senso maschile.

Il parco dell’Arena Borghesi si prepara per la rassegna estiva di teatro per ragazzi

Dal 26 giugno a fine luglio, appuntamenti a cadenza settimanale con le “Favole” del teatro, dalle più conosciute a racconti nuovi e originali, tra divertimento e riflessione

Il Baule Volante Il Sogno Di Tartaruga

Torna a Faenza l’attesa rassegna “Teatro Masini Estate”, con un calendario di appuntamenti settimanali dal 26 giugno al 31 luglio. Sul palco dell’Arena Borghesi, alcune delle più titolate formazioni professionali di Teatro per Ragazzi porteranno in scena le “Favole”: storie tradizionali e originali, che affronteranno con leggerezza e trasversalità di linguaggio anche temi importanti, dall’ecologia al coraggio di esplorare, dal superamento delle paure all’importanza del lavoro di squadra. L’appuntamento è ogni mercoledì alle ore 21.15.

Apre il cartellone la compagnia Fratelli di Taglia con L’orsetto Gioele (26 giugno), una favola originale e “tecnologica” che, invita gli spettatori a riflettere su questioni fondamentali come il riscaldamento globale e l’inquinamento, attraverso una narrazione ironica, giocosa e e con un approccio basato sulla multimedialità, e con interazioni tra personaggi reali, pupazzi e video-call in diretta con altri animali che aiutano Gioele, un orsetto affabile che abita una casina abbandonata nel bosco.

Seguirà poi L’elefantino (3 luglio), della compagnia La Baracca, tratto da un racconto di J.R. Kipling. La storia è quella della piccola Biba, che mentre lava i calzini per l’intera famiglia racconta una storia che come per magia farà prendere vita agli indumenti, trasformandoli in animali di tutti i colori e di tutte le dimensioni, ognuno caratterizzato da un diverso suono: suoni che ricordano l’Africa, voci che lasciano immaginare la terra, gli alberi o l’acqua verde del fiume.

La Baracca L'elefantino

Sarà poi la volta di tre produzioni di Accademia Perduta/Romagna Teatri: Il sogno di Tartaruga (10 luglio), una fiaba africana portata in scena da Il Baule Volante. Anche in questo caso, i protagonisti sono gli animali della savana, rappresentati da pupazzi animati a vista su  musiche dal vivo. Ritmi e strumenti africani, con la loro carica di energia, sono capace di coinvolgere gli spettatori di tutte le età. Seguirà Streghe (17 luglio), lo spettacolo di Progetto G.g ispirato all’opera letteraria di Dahal, della e La gallinella rossa (24 luglio) di Tcp-Tanti Cosi Progetti, un’opera sulla condivisione, la collaborazione, l’amicizia, la tenacia, l’anticonformismo, l’etica del lavoro, l’iniziativa personale interpretata da pupazzi di tutti gli animali della fattoria. L’ultimo appuntamento in programma, Il brutto brutto anatroccolo (31 luglio) della compagnia Proscenio Teatro, reinventa la celebre fiaba di Hans Christian Andersen in un racconto dove è possibile divertirsi, identificarsi e partecipare.

I biglietti saranno venduti durante le sere degli spettacoli alla Biglietteria dell’Arena Borghesi (Viale Stradone 4) a partire dalle ore 20,15. È possibile prenotate i biglietti online sul sito Vivaticket. Il costo per spettacolo è di 5€, gratuito per bambini sotto i 3 anni. In caso di maltempo gli spettacoli si svolgeranno all’interno del teatro.

Fruttagel chiude il bilancio annuo con un incremento di 8milioni e 700mila euro

La cooperativa di Alfonsine conta anche un aumento del fatturato derivante dal biologico del 3,6percento
Guardando al futuro si punta al mantenimento e allo sviluppo delle politiche di sostenibilità e all’utilizzo dell’intelligenza artificiale nei processi produttivi

Fruttagel 31 05 2024 2

La presentazione del bilancio annuale di esercizio e sostenibilità di Fruttagel ha attestato a oltre 155 milioni di euro, quasi 8milioni e 700mila euro in più rispetto all’anno precedente. L’azienda cooperativa di trasformazione agroindustriale è stata fondata ad Alfonsine nel 1994 ed è attiva nella produzione di bevande a base di frutta, legumi e cereali, derivati del pomodoro e ortaggi surgelati.

Rispetto alle stime del 2022 si registrano un aumento dei ricavi di quasi il 6percento e un incremento del fatturato del biologico del 3,6percento. L’ottimo risultato è da attribuire anche a una crescita del valore a fronte di una leggera contrazione del volume (legata soprattutto agli eventi climatici). L’aumento sui prezzi di listino dei prodotti ottenuto l’anno 2022, giustificato da incrementi dei costi interni su imballi, materie prime, concentrati è stato infatti mantenuto nell’anno corrente, con un netto positivo di gestione  di oltre 2milioni e 700 mila euro.
La posizione finanziaria netta (Pfn) presenta un miglioramento di 8,8 milioni di euro rispetto al 2022 con un saldo negativo alla fine del 2023 di 53,6 milioni di euro. Il patrimonio netto risulta pari a quasi 60 milioni con un incremento di oltre 2 milioni di euro rispetto al valore dell’anno precedente. 

Il fatturato del “biologico” rappresenta il 25% del totale mantenendosi stabile nel retail e in crescita nel canale fuori casa rispetto al 2022. I fatturati di vendita per linea di prodotto sono stati: ortaggi surgelati 46,2%, succhi di frutta, bevande a base frutta, bevande vegetali e tè 36%, derivati del pomodoro 16,3%, altri ricavi 1,5%. 

«Due sono stati i fattori che hanno reso particolarmente sfidante il 2023: il fenomeno inflattivo che ha comportato la modifica del carrello alimentare dei consumatori e, soprattutto, gli eventi atmosferici calamitosi. Alla siccità è seguita l’alluvione del mese di maggio che ha colpito la Romagna – afferma Paolo Cristofori, direttore generale di Fruttagel – Oltre che profondamente colpiti a livello emotivo, dal punto di vista della produzione abbiamo perso circa 2.700 tonnellate tra ortaggi surgelati e materia prima da superfici già seminate, con conseguenti minori produzioni complessive e sovra costi derivanti dagli acquisti sul mercato necessari per rifornire i nostri clienti. Le materie prime conferite dai soci hanno subito una riduzione di circa il 20% rispetto a quelle trasformate nel corso del 2022».

Continua anche l’impegno dell’azienda verso il perseguimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale. Nel 2023 il 32,4percento dell’energia utilizzata in azienda è stata autoprodotta tramite impianto di cogenerazione nello stabilimento di Alfonsine; 9,4% di acqua recuperata su approvvigionamento tramite impianto di depurazione e, negli ultimi 4 anni, le emissioni di Co2 sono state ridotte di 2.500 ton a seguito degli investimenti realizzati. 

«Per il 2024 e 2025 continueremo a perseguire gli obiettivi di risparmio energetico ed idrico e di riduzione degli sprechi, con attenzione massima ai progetti di economia circolare. Alcuni investimenti come l’impianto di potabilizzazione e recupero acque sono stati già programmati per l’anno prossimo. Altri, in ambito di efficientamento energetico, sono in fase di valutazione. -Afferma Stanislao Fabbrino, presidente della cooperativa. – Innovazione ed efficienza produttiva sono e saranno sempre più centrali nella strategia industriale di Fruttagel. Valutiamo con attenzione anche l’applicazione dell’intelligenza artificiale nei processi produttivi».

Parco Eolico a Ravenna, arriva il via libera anche dal Ministero della Cultura

Il progetto Agnes è sempre più vicino alla realizzazione. Bernabini: «Il nostro porto diventerà un esempio di riferimento europeo».

Agnes
Rendering parco eolico

Il Ministero della Cultura ha espresso il parere favorevole all’attuazione del progetto Agnes Romagna, il parco eolico di 65 ettari che vedrà installate al largo  di Marina di Ravenna 75 pale per un investimento di quasi 2 miliardi di euro.

Dopo il sì della commissione tecnica del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (Mase) pronunciato lo scorso aprile, la conferma arrivata ieri (venerdì 31 maggio) da Venezia avvicina di un altro passo il progetto al diventare realtà «Ora che tutti i pareri necessari al completamente delle Via sono stai espressi e risultano favorevoli non ci resta che attendere con ottimismo il provvedimento finale» commenta l’ingegnere Roberto Bernabini, ideatore e promotore del progetto (ce ne ha parlato in questa intervista), e continua: «Da 7 anni coltiviamo il sogno di poter costruire al largo delle coste romagnole il più grande hub energetico del mediterraneo. La visione è quella di una Romagna che possa autoprodurre l’energia pulita di cui ha bisogno in sinergia con pesca e turismo. Il porto di Ravenna diventerà un esempio di riferimento europeo per l’integrazione di differenti tecnologie offshore.Voglio ringraziare tutti i ragazzi di Agnes per avere creduto nel progetto di questa piccola startup e per aver lavorato duramente per curare ogni dettaglio».

Torna il Trebbo in Musica: Cervia si prepara alla rassegna del Ravenna Festival

Il programma degli appuntamenti d’autore fra note e parole, dal 6 giugno al 4 luglio

Paolo Fresu Omar Sosa Food © Roberto Cifarelli
Paolo Fresu Omar Sosa food © Roberto Cifarelli

Il Ravenna Festival torna nella Città del Sale con il Trebbo in Musica 2.4: un calendario di incontri dal 6 giugno al 4 luglio legati dal fil rouge della condivisione. Condivisione di musica, idee e notti d’estate: sette appuntamenti, realizzati in collaborazione con il Comune di Cervia e con il contributo della Cooperativa Bagnini, dando nuova vita nel presente a un’antica tradizione.

Dopo l’apertura alla Rotonda Primo Maggio, con Pupi Avati e il quartetto jazz di Teo Ciavarell, la rassegna continua all’Arena dello Stadio dei Pini, sempre alle 21.30, con l’omaggio a Puccini di Laura Morante, Margherita Vicario in versione “sinfonica” con l’Orchestra La Corelli, il viaggio nella musica e cultura etiopi con Maqeda, il 70° anniversario di Romagna mia con Riccarda Casadei e Vince Vallicelli e i Ruvidi, il tributo al compositore per il cinema Piero Piccioni con l’Orchestra 104 guidata dal figlio Jason e il banchetto musicale di Food con Paolo Fresu e Omar Sosa.

L’appuntamento di apertura del 6 giugno è il solo alla Rotonda Primo Maggio e a ingresso libero: in prima, un incontro con Pupi Avati dedicato al suo cinema – nutrito di luoghi familiari, umori novecenteschi, in perfetto equilibrio tra rassicurazioni e imprevisti – ma anche alla musica dei suoi film. Il jazz, d’altronde, è stata la prima musa del maestro bolognese, accompagnato in scena dal quartetto con Teo Ciavarella al pianoforte, Checco Coniglio al trombone, Alfredo Ferrario al clarinetto e Francesco Angiuli al contrabbasso. Giovedì 13 giugno la rassegna continua all’Arena dello Stadio dei Pini, in questo caso con il caleidoscopio femminile che affiora dalle opere di Giacomo Puccini: in occasione del centenario della morte del compositore, Laura Morante dà voce a Prime donne, un catalogo di storie straordinarie nello spettacolo ideato da Elena Marazzita. Da Tosca a Turandot, da Manon a Butterfly, a esaltare il carattere di ognuna c’è la musica di Puccini, con il soprano Francesca De Blasi, Davide Alogna al violino e Antonello d’Onofrio al pianoforte.

Martedì 18 giugno un’altra prima: attrice, musicista, nonché esordiente regista con Gloria!, in concorso a Berlino, Margherita Vicario canta piegando la seduzione della melodia al racconto di storie di toccante quotidianità. Che siano avventure di follie e di guerra, rivendicazioni dei diritti femminili o interrogativi sulla sorte del pianeta, l’invito alla riflessione ha il tono lieve della canzone, qui per la prima volta arricchito dalle sonorità di’orchestra classica  La Corelli diretta per l’occasione da Giovanni Pallotti. L’appuntamento con Maqeda di giovedì 20 giugno sarà l’occasione per immergersi nella cultura e nella musica dell’Etiopia e riscoprirne le figure femminili della storia e della leggenda con la guida di Gabriella Ghermandi, esperta italo-etiope di letteratura della migrazione e un gruppo di straordinari musicisti etiopi, sollecitato da un jazzista “libero” come Fabrizio Puglisi. Giovedì 27 giugno si celebrano i 70 anni di Romagna mia. Capace di superare indenne i decenni senza mai invecchiare e riaffiorando ogni volta che ce ne è stato bisogno (anche in mezzo al fango dell’alluvione del 2023). Romagna mia è l’inno romagnolo per eccellenza: ce lo racconta Riccarda Casadei, figlia di Secondo che quasi per caso pubblicò la celeberrima canzone. A seguire, la scena è di Vince e i Ruvidi, il complesso che, capitanato dal batterista Vince Vallicelli, ha debuttato proprio con un disco omaggio a Secondo Casadei.

Domenica 30 giugno nel ventennale della scomparsa dell’autore di oltre trecento colonne sonore del cinema italiano, l’Omaggio a Piero Piccioni è affidato all’Orchestra 014, guidata dal figlio Jason. Piccioni è stato il più jazzistico dei compositori che lavorarono per il grande schermo. Nel 1949 suonava a New York con Charlie Parker e Max Roach e avrebbe portato quella vitale vibrazione nell’irriverente mondo della commedia all’italiana (influenzando la lounge music). Giovedì 4 luglio l’itinerario del Trebbo si conclude con Food, appetitoso progetto che vede di nuovo insieme il trombettista Paolo Fresu, forse il jazzista italiano oggi più famoso al mondo, e il cubano Omar Sosa, pianista tra i più poetici e imprevedibili. Tra un tintinnio di bicchieri e lo scoppiettio della brace, la declamazione di ricette e il vibrare di posate, inseguiranno la memoria di cibi e sapori, senza dimenticare che la nostra tavola è in relazione all’ambiente e alla società e che la cucina è un po’ come la musica: frutto di contaminazioni, meticciato e condivisione.

Grazie alla collaborazione con la Cooperativa bagnini e Cervia In, i turisti che soggiorneranno negli hotel di Cervia e Milano Marittima potranno usufruire di 100 biglietti per gli spettacoli del Trebbo e per quelli al Pala De André a Ravenna scontati del 50% sull’acquisto minimo di due biglietti.

«Quando, cinque anni fa, abbiamo ideato una rassegna ad hoc per la ‘cittadina del sale’ ci sembrava imprescindibile che riflettesse tanto la natura di Ravenna Festival quando la particolare identità di Cervia-Milano Marittima – ricorda Franco Masotti, co-Direttore Artistico della manifestazione – L’incontro fra diversi linguaggi e l’attenzione per temi urgenti della nostra epoca è nel Dna del Festival, ma la vocazione letteraria di una città che ha ospitato letterati come Grazia Deledda, Giuseppe Ungaretti, Mario Luzi, Giovannino Guareschi…richiedeva speciale attenzione. Per questo, sulla scia delle pioneristiche letture pubbliche di Walter Della Monica e Toni Comello a fine anni Cinquanta, abbiamo ‘reinventato’ il trébb, italianizzato trebbo, che in Romagna è incontro, confronto, occasione sociale e intellettuale, condivisione di idee e incrocio di culture e sensibilità. Un perfetto nome di battesimo per una rassegna dallo sguardo puntato sul futuro ma dai piedi ben piantati nel passato e nel presente di questo territorio. Non a caso proprio a Cervia-Milano Marittima abbiamo voluto includere l’omaggio ai settant’anni di Romagna mia, arricchito anche dalla testimonianza di Riccarda Casadei».

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