martedì
05 Agosto 2025

Con “redrum” gruppo nanou consolida uno stile unico

I vent’anni della compagnia celebrati con il primo capitolo del progetto Overlook Hotel

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ph. Zani-Casadio

Redrum, andata in scena dal 17 al 26 maggio al Ravenna Festival, è la performance coreografica con cui il gruppo nanou di Rhuena Bracci e Marco Valerio Amico ha celebrato i suoi primi vent’anni di vita, nonché primo capitolo del nuovo progetto pluriennale Overlook Hotel. E se i nomi vi suonano famigliari è perché provengono da quell’universo ultra-iconico che è Shining – redrum, murder al contrario, scritto dal piccolo Danny sulla porta della sua stanza, Overlook l’albergo dove Jack Nicholson sbrocca –, sia nel libro di Stephen King che nel film di Kubrick. Ma in redrum non compaiono bagni di sangue, gemelline inquietanti (e defunte) o scrittori deragliati armati di ascia, perché a nanou quello che interessa è la potenza dell’immaginario cinematografico, il suo infinito bagaglio simbolico, l’aspetto onirico e sfuggente.

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ph. Zani-Casadio

La sala Corelli del teatro Alighieri diventa così un luogo sospeso nel tempo e intra-dimensionale (il fatto che lo spettatore possa aggirarsi a suo piacimento nello spazio abitato dall’installazione ed entrare e uscire quando e come vuole lungo le tre ore dello svolgimento dà veramente la sensazione di aver vissuto in un sogno), dove le cose sembrano accadere in quel modo da sempre, con il pubblico che si immerge in un’atmosfera rarefatta e intima in cui i danzatori in movimento diventano fantasmi, presenze allo stesso tempo impalpabili e fortissime. I loro corpi si muovono in uno spazio scuro e scarlatto occupato da pochi elementi, qualche poltroncina, luci cangianti e mobili. In generale, la struttura visiva, musicale (enorme, ancora una volta, il lavoro di Bruno Dorella) e coreografica dello spettacolo sembra proporre allo spettatore la possibilità di affacciarsi su un universo contraddittorio, in cui libertà e fluidità dominano ma sottese a un rigore stilistico impressionante, dove il confine tra personaggio e persona fisica risulta sfumato.

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ph. Zani-Casadio

E proprio questa fusione tra naturalezza e tecnica – si potrebbe quasi dire tra estetica ed etica – è il marchio di fabbrica di gruppo nanou e continua a caratterizzarne il corpus coreografico. Nelle opere della compagnia ravennate, in questi vent’anni, forse non ci sono ancora elementi attraverso cui controllarne le modalità di trasmissione nel tempo, ma sicuramente si sono generati dei protocolli di lavoro e istituiti dei savoir-faire specifici tali da permettere la formazione di nuovi tipi di repertorio. In redrum l’estetica coreutica di nanou – i protagonisti Carolina Amoretti, Marina Bertoni, Rhuena Bracci, Andrea Dionisi, Agnese Gabrielli e Marco Maretti sono semplicemente perfetti – pone l’accento sul dialogo tra inerzia ed energia, tra cinetica e stasi, con variazioni continue dei livelli di movimento utilizzati, ovvero repentine e continue negoziazioni della distanza e del rapporto tra corpo e pavimento, tra verticalità e orizzontalità. La tendenza poi a ripetere la stessa azione ne trasforma il senso e porta a un’astrazione che ci fa leggere quei movimenti – e le relazioni che producono – come portatori di significati apparentemente incongruenti ma forse proprio per questo così capaci di toccare in noi le corde più diverse. La danza dei nanou illustra con mirabile forza – tramite ripetizione, desincronizzazione e allegoria – le oscillazioni del tempo mentale e la plasticità dei ricordi, lo sguardo si apre e improvvisamente si vedono cose che si credeva di conoscere, in modo del tutto nuovo, come se fosse la prima volta.

Punte Alberete, messo in sicurezza il percorso pedonale

Investimento da quasi 200mila euro del Comune di Ravenna

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Sono terminati i lavori per la messa in sicurezza del percorso pedonale all’interno di Punte Alberete; il tratto più affascinante del sentiero di visita ad anello dell’area naturale protetta, in tutto di circa tre chilometri, sarà nuovamente e quasi completamente accessibile a partire da questo fine settimana.

I lavori hanno riguardato principalmente la rimozione e ricostruzione di sette passerelle in legno lungo il “sentiero delle fate”, che presentavano un forte stato di degrado delle parti strutturali per deterioramento naturale. Sono stati inoltre eseguiti lavori di sistemazione del percorso nei tratti di accesso ai ponticelli, riportando il terreno alla quota originaria mediante opere di contenimento laterale.

Questo intervento, finanziato dal Comune di Ravenna per un importo di 175.000 euro, rientra in una serie di progetti che hanno come obiettivo la valorizzazione e il miglioramento della fruibilità dell’area.

Già nel 2019 e nel 2022, grazie a finanziamenti Gal, erano stati eseguiti interventi per la riqualificazione. È inoltre in corso la progettazione di un importante intervento finanziato dal ministero della Cultura finalizzato a completare la fruizione e potenziare l’attrattività turistica delle aree del Parco del Delta.

Un omaggio all’inventore della tenica musiva Ravennate nel centenario della Scuola

Fino a domenica 2 giugno al pian terreno del Mar la mostra sulla donazione della famiglia Signorini

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Restano ancora pochi giorni per visitare Disegnare il mosaico, la mostra che espone negli spazi del Museo della Città numerosi cartoni per il mosaico realizzati da Renato Signorini e dalla sua bottega. I cartoni sono stati donati dagli eredi dell’artista all’Accademia di Belle Arti di Ravenna. In questa recensione, Serena Simoni racconta l’esposizione che fa da apripista a una serie di iniziative dedicate al Centenario della Scuola del Mosaico dell’Accademia statale di Belle Arti di Ravenna, di cui Renato Signorini è stato allievo, docente e infine direttore.

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Poco più di una decina di anni fa, il mosaicista Carlo Signorini (1941-2019) lasciava nella prefazione di un libro dedicato alla famiglia e alla storia del mosaico moderno ravennate alcune righe importanti: «Mi sono reso conto che il trascorrere così veloce del tempo ha infranto le ultime barriere che resistevano fra la mia stessa vita privata e quella della città a cui semplicemente sento di appartenere comunque». Trasferito da decenni in Lussemburgo dove aveva impiantato un avviato studio di mosaico assieme al padre Renato, il rapporto di entrambi con Ravenna non era stato mai reciso. Appartenere implica familiarità, sentirsi a casa, intrattenere un rapporto sentimentale con un luogo e le persone che lo abitano: nel testo curato da Nino Carnoli e pubblicato nel 2010 per le edizioni niArt di Felice Nittolo, Carlo ringraziava il curatore e Marcello Landi per averlo aiutato a ricostruire e pubblicare la carriera del padre Renato Signorini (1908-1999) – prima allievo, poi docente e inne direttore della Scuola del Mosaico di Ravenna – e quella di altri importanti antenati della famiglia, come il bisnonno restauratore Alessandro Azzaroni e il nonno fotografo Ulderico David. Pochi cenni purtroppo sono stati dedicati alla madre e mosaicista Ines David ma è certo che lei e tutti gli altri furono protagonisti di una saga familiare intimamente intrecciata alla storia del patrimonio artistico della città.

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Grazie quindi all’amicizia di persone che hanno manifestato stima, affetto e interesse verso questa famiglia e l’attività dello studio Signorini, la città e in particolare l’Accademia di Belle Arti a pochi anni di distanza dalla morte di Carlo Signorini hanno ricevuto in dono dai suoi eredi un’importante collezione di cartoni e calchi relativi ai mosaici dei monumenti ravennati. Eseguiti da Renato e dalla bottega in un arco cronologico compreso fra il 1940 circa e l’ultimo decennio del ‘900, rappresentano un nucleo fondamentale della storia ravennate e della Scuola locale di Mosaico, di cui quest’anno ricorre il primo centenario della fondazione. Inserita alla nascita all’interno della locale Accademia, la Scuola era stata posta sotto la guida di Giuseppe Zampiga, un esperto mosaicista e restauratore che insegnava il processo di riproduzione fedele degli antichi mosaici o della realizzazione di composizioni originali. Fra i suoi migliori allievi si erano subito distinti Ines David e Renato Signorini, che da compagni sui banchi diventarono marito e moglie condividendo da qui in poi anche il lavoro.

Fra i primi incarichi ricevuti dalla coppia si segnala il restauro dell’abside della Cattedrale di San Giusto a Trieste a cui seguiranno numerosi altri lavori in tutta Italia. Alla morte di Zampiga, alla direzione della Scuola viene nominato Renato Signorini che prosegue l’alto apprendistato didattico mettendo a punto e insegnando un metodo di restauro inedito. Questa tecnica, indicata poi genericamente come “ravennate”, consiste nell’applicazione diretta delle tessere sull’intonaco fresco in modo da ottenere una superficie irregolare in cui ogni singolo apporto di smalto o pietra presenta un’inclinazione diversa con una rifrazione della luce continuamente variabile e unica.

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Per quanto riguarda le copie, Signorini definisce inoltre un metodo che, tramite carta semitrasparente e calchi, rileva meticolosamente la posizione esatta delle tessere antiche evitando interventi soggettivi o sostitutivi dell’antico. Proprio per queste ragioni artistiche e didattiche, dal secondo dopoguerra fino agli anni ‘60 Signorini seguirà tutti i restauri dei monumenti Unesco di Ravenna imponendosi come una delle figure chiave della storia del mosaico ravennate. Una selezione tratta dalla settantina di cartoni donati – con l’esclusione dei calchi attualmente sottoposti a restauro – è attualmente visibile al pian terreno del Mar nella mostra Disegnare il mosaico, a cura di Giovanni Gardini.

Suddivisi fra particolari di volti e di piante o fiori, i cartoni evidenziano la straordinaria pazienza del metodo storico messo a punto da Signorini tramite il ricalco di ogni singola tessera dei particolari musivi delle antiche basiliche ravennati. Si tratta di esemplari che riportano l’andamento delle tessere e le annotazioni autografe di Signorini e dei suoi collaboratori sul colore esatto dei mosaici o le lacune presenti prima dei restauri. La donazione – che costituisce un bene storico artistico importante per la storia musiva della città – va ad arricchire il cospicuo patrimonio conservato in Accademia che – come segnala la direttrice Paola Babini – è costituito da cartoni di altri mosaicisti ravennati, dall’antica gipsoteca e da un’importante collezione di manifesti pubblicitari realizzati fra la fine dell’Otto e l’inizio del Novecento.

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La mostra della collezione Signorini sarà visibile al Mar fino al 2 giugno, mentre dal 7 verrà trasferita temporaneamente a Venezia in un allestimento più ampio presso la Sala del Camino dei santi Cosma e Damiano alla Giudecca, una delle sedi decentrate della Fondazione Bevilacqua La Masa.

 

Disegnare il mosaico. La donazione della famiglia Signorini
Mar Ravenna – fino al 2 giugno compreso
orari: ma-sa 9-18; dom 10-19

Gli alunni della Don Minzoni inaugurano un “Giardino dei Giusti”

Nel cortile della scuola sono stati piantati 16 alberi, con targhetta commemorativa e Qr Code per ricordare le vite altrettante persone che si sono battute per la libertà, l’uguaglianza e la giustizia

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Nel cortile della scuola media Don Minzoni sono stati piantati 16 alberi «in memoria di chi si è opposto alle ingiustizie, di chi ha messo a rischio la propria vita per aiutare gli altri. […] Per mantenere vivo il ricordo di chi non è stato vinto dall’indifferenza».

I ragazzi delle classi terza F e terza H , coordinati dalla professoressa Rossana Valla, hanno lavorato alla creazione del “Giardino dei Giusti” di Ravenna, prendendo spunto dal “Giardino Dei Giusti” dello Yad Vashem e dopo aver visitato quello di Milano, approfondendo le biografie di alcuni personaggi scelti da loro. A ognuno di loro è stato dedicato un albero, alla cui base una targa ne ricorda il nome proponendo, attraverso la scansione di un Qr Code, una descrizione delle azioni svolte a beneficio di noi tutti, lottando per i diritti e i valori fondamentali del vivere civile, come libertà, uguaglianza, giustizia.

Ad introdurre l’inaugurazione del giardino, i canti del Coro Don Minzoni, diretto dai docenti Guido Lorenzetti e Barbara Mazzolani.
«Ringrazio i ragazzi e i docenti per la passione con cui si sono dedicati a questo lavoro di approfondimento sui temi della giustizia e della legalità, rendendo anche il cortile scolastico della scuola “custode” di messaggi di cui fare memoria» commenta la dirigente scolastica Marilisa Ficara.

Ultimi giorni per ammirare la mostra di Salgado, tra musica e aperture straordinarie

Gli scatti resteranno esposti fino a domenica 2 giugno. Eventi speciali e visite guidate durante il weekend del finissage

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Ultimi giorni per visitare Sebastião Salgado. Exodus – Umanità in camminoIl weekend del finissage della mostra presenta un programma di aperture straordinarie con eventi musicali curati dal conservatorio Giuseppe Verdi.

Gli scatti del grande fotografo brasiliano si potranno ammirare fino al 2 giugno e da venerdì 31 maggio l’esposizione sarà aperta con i seguenti orari: 31 maggio 9-23, 1 giugno 9-20, 2 giugno 10-20.
L’apertura del 31 maggio sarà accompagnata da un duo di saxofoni che eseguirà musiche di Leclair e Bach (dalle 21.30 alle 22.30); sabato 1 giugno, alle ore 15.30, il Tuba ensemble del conservatorio di Ravenna eseguirà musiche di Dvorak, Musorgskij, Haendel e Morricone.
Gran finale domenica 2 giugno quando, dalle ore 15.30 gli studenti del conservatorio cureranno l’ultima parte della rassegna Exodus: echi dal mondo – Speranza, eseguendo nelle sale del percorso espositivo eseguendo musiche di Farkas, Telemann, Bellinati, Ponce, Villa Lobos e Paganini.

Sabato e domenica (ore 16.30) sono inoltre programmate delle visite guidate per adulti. Il prezzo di ingresso durante il finissage resterà invariato: 10 euro intero, ridotto a 8, 6 euro per gli studenti e omaggio per under14 e categorie aventi diritto.

Un professore accusato di violenza sessuale ai danni di una studentessa minorenne

Sarebbe successo in una scuola superiore di Ravenna

X PAVANEL

Un professore di una scuola superiore di Ravenna è al centro di un’indagine per violenza sessuale aggravata nei confronti di una minorenne. Secondo le indagini coordinate dal pm Lucrezia Ciriello, l’uomo, un ultrasessantenne, avrebbe costretto la giovane studentessa a subire atti sessuali.

La notizia è riportata sull’edizione di oggi (30 maggio) del Carlino Ravenna.

La vicenda è emersa quando la ragazzina si è confidata con il nonno, che ha poi segnalato il caso al preside. Da lì, la questione è arrivata alla procura. Secondo la testimonianza della giovane, il professore si sarebbe avvicinato a lei durante una lezione e avrebbe toccato il suo corpo. Altre compagne di scuola hanno parlato di atteggiamenti ambigui da parte del docente, tra battute a sfondo sessuale e gesti non graditi.

Il professore ha sempre negato le accuse, ma la procura ha chiesto il rinvio a giudizio. Durante l’incidente probatorio, la giovane ha confermato l’episodio, descrivendo comunque il docente come un insegnante competente e disponibile. Il fatto risale a due anni fa, quando la ragazza si trovava in un’aula da disegno. Il professore si sarebbe avvicinato a lei da tergo, toccandola in modo inappropriato.

Altre studentesse avrebbero riferito episodi simili.

Ultima serata del festival Ingranaggi: tre artisti live alla Melandri Gaudenzio

I luoghi di produzione industriale e artigianale diventano luoghi di produzione e fruizione artistica con la kermesse di Radio Sonora: appuntamento il 31 maggio dalle 19

Sede MelandriIl festival Ingranaggi è una manifestazione musicale che usa gli spazi delle imprese locali nel Ravennate per eventi musicali con artisti di vari generi. I luoghi di produzione industriale e artigianale diventano così, per un giorno, luoghi di produzione e fruizione artistica. La serata finale della kermesse organizzata da Radio Sonora è in programma per domani, 31 maggio 2024, alla Melandri Gaudenzio di Bagnacavallo, l’azienda di via Boncellino che da quasi 80 anni si occupa di importazione, selezione, confezionamento e commercializzazione di legumi, cereali, zuppe e semi oleosi ottenuti da agricoltura convenzionale e biologica.

L’evento, aperto a tutti e a ingresso libero, si articola su diversi appuntamenti a partire dalle 19: due live set, con la cantante lombarda Angelica, il progetto musicale Lunedì Notte, e la performance artistica di Giulia Garoni. Nel corso della serata, La casetta bar Nella&Luis sarà presente con piccoli assaggi di prodotti Melandri reinterpretati con creatività.

A livello logistico, per quanto riguarda la viabilità, si consiglia di raggiungere la sede di Melandri in bicicletta oppure di utilizzare la navetta che farà la spola tra le 18.30 e le 19.30 da Rose e Fiori (via Boncellino 117) fino a Melandri.

Ingranaggi Festival valorizza, attraverso la musica, le imprese nelle sue molteplici forme espressive: idealizzate come valore antico da preservare, ma anche come punto di partenza per innovare. L’obiettivo è creare un’occasione, per i giovani, di scoperta di luoghi che racchiudono prospettive di vita, di lavoro, ma anche storie di genti e di comunità, per cercare di creare un senso di scambio, di comunicazione e di appartenenza al territorio. Il tema fondamentale è la diffusione della cultura di impresa: il festival vuole favorire l’incontro tra giovani ed imprenditori. Sono partner del progetto: associazione Sonora Social Club, Cna, Confartigianato, Ascom, Confesercenti Lugo.

Angelica nasce a Monza, inizia la sua carriera nel 2019 e subito ottiene ottimi risultati, tanto da aprire subito un concerto del mitico Miles Kane. La sua ascesa è costante, così come la personalità che mette nei suoi testi e nelle produzioni. Nel 2024 pubblica “Sconosciuti Superstar”, un album ricco di rimandi alla musica degli anni ’80, ma in chiave totalmente innovativa. Collabora coi migliori artisti del panorama indie italiano, e duetta con Lunedì Notte ne “il buio”.

Lunedì Notte è il nuovo progetto di Alessandro Cianci, musicista e produttore musicale che vanta collaborazioni con Mecna, Dargen D’Amico e Coez, per citarne alcuni. Alessandro ha deciso di usare anche la sua voce, e lo fa trasportandoci in un’atmosfera anni ’70, come se fossimo in un film a pellicola. Ha tante e diverse ispirazioni ma non manca nel trasmettere sempre quell’innata malinconia mista a irriverenza che contraddistingue le sue canzoni.

Giulia Garoni, performer grafica e illustratrice, fonda Cobra Studio assieme a Mirko e Francesca, con cui lavorano alla comunicazione di tante realtà del territorio, con un tocco originale e giovanile.

Il segretario nazionale di +Europa a Ravenna per un incontro con la cittadinanza

L’appuntamento con Magi è sabato 1 giugno al Caffè Nazionale, alla presenza della stampa e dei rappresentanti di altri partiti aderenti alla lista “Stati Uniti d’Europa”

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Il segretario nazionale di +Europa, Riccardo Magi sarà a Ravenna sabato 1 giugno, per un incontro con la stampa e la cittadinanza al Caffè Nazionale di Piazza del Popolo (lato piazzetta Unità d’Italia).
A partire dalle 11.15 si parlerà di elezioni europee e dei temi che segnano l’impegno della lista che ha come scopo la creazione degli “Stati Uniti d’Europa” per una nuova Europa che sia traino decisivo ed efficace anche il territorio romagnolo.

Saranno presenti all’incontro anche alcuni candidati della circoscrizione del Nord Est e i responsabili di tutti i partiti aderenti alla lista Stati Uniti d’Europa, quali +Europa, Italia Viva, Psi, Radicali, Libdem e ItaliaC’è.

Valgimigli, il pensionato comunista si candida a sindaco: «Turismo da valorizzare»

Il 68enne Secondo Valgimigli fa politica da 37 anni e ha già avuto incarichi da assessore in Comune a Lugo e in Provincia a Ravenna, ora è candidato sindaco a Lugo per la lista “I Comunisti”. Guida una Panda a metano e vorrebbe dedicare una via a Giovanni Zaccari

Incotro A Villa, I Comunisti (4) (1)In vista delle elezioni amministrative dell’8 e 9 giugno che chiameranno al voto 122mila cittadini in provincia di Ravenna per rinnovare sindaci e consiglieri in 14 comuni su 18, abbiamo intervistato i nove candidati sindaci dei tre comuni sopra i 15mila abitanti (Lugo, Cervia, Bagnacavallo). Le domande sono uguali per tutti e i vari candidati hanno preferito rispondere per iscritto. Con questo articolo cominciamo la pubblicazione delle interviste.

L’alleanza fra Rifondazione Comunista, Potere al Popolo e Unione Popolare è alla base della candidatura del 68enne Secondo Valgimigli a sindaco di Lugo. Una sola lista di candidati consiglieri chiamata in maniera inequivocabile: “I Comunisti”. Valgimigli vanta una lunga esperienza in politica cominciata 37 anni fa.

Il programma della lista (la 75enne Mirna Testi capolista) prevede di rilanciare la democrazia nel territorio a partire dalle consulte locali che sarebbero state depotenziate e dare una elezione diretta all’Unione dei Comuni. La manutenzione del territorio, sia per le strade che per i fiumi, deve essere una priorità: i bacini di laminazione, collaborazione con gli agricoltori, blocco della cementificazione di nuove aree, rivedere il sistema degli appalti. Sul fronte della sanità la volontà è di difendere i presidi sanitari locali, primo fra tutti l’ospedale di Lugo riducendo i fondi verso la sanità privata.

Nome e cognome: «Secondo Valgimigli»
Data e luogo di nascita: «
Lugo, 29-04-1956»
Titolo di studio: «Biennio liceo scientifico»
Lavoro: «Pensionato»
Reddito dichiarato nel 2023: «35mila euro lordi»
Auto: «Fiat Panda a metano 2011»
Hobby: «Ho avuto in gioventù la passione del volo a motore e facevo rally aerei con buoni risultati, ora che sono in pensione faccio l’ortolano e assieme alla mia signora il nonno, abbiamo un nipote di 13 anni».
Orientamento religioso: «Ateo»

Incotro A Villa, I Comunisti (1)Da quanto si occupa di politica? Quali incarichi ha ricoperto in passato e per quali partiti? Quali tessere di partito ha avuto in passato e quale ha oggi?
«Ho iniziato ad occuparmi di politica nel 1987 ricoprendo la carica di presidente della consulta di Villa San Martino per due legislature come indipendente per il Pci. Ho ricoperto la carica di consigliere comunale a Lugo dal 1995 al 1999 come Prc. Dal 1999 al 2011 ho ricoperto la carica di assessore al Comune di Lugo e sono stato candidato sindaco nel 2014 sostenuto dalla Federazione della sinistra e Psi. Ho ricoperto la carica di consigliere provinciale a Ravenna dal 1997 per due legislature e ho ricoperto la carica di assessore provinciale dal 2011 al 2016. Sono iscritto alla Rifondazione comunista dal 1994 ad oggi nel circolo di Villa San Martino».

Se verrà eletto, tra cinque anni cosa ci sarà nella sua città che non c’è ora?
«Sicuramente il miglioramento dei rapporti con i cittadini, associazioni di categoria, mondo del volontariato, rilancio dello sport lughese, partecipazione in genere».

Alluvione: ci sono state responsabilità degli amministratori locali? Da sindaco come favorirà la ricostruzione e come cercherà di evitare che possa succedere di nuovo?
«Sulle responsabilità degli amministratori locali si esprimeranno gli enti preposti e i cittadini. Servirà sicuramente un grande impegno organizzativo di risorse economiche e umane per affrontare le criticità verificatesi nel maggio scorso, ma soprattutto un richiamo alle responsabilità agli enti preposti alla sicurezza idraulica e territoriale per le competenze assegnate: Regione, Consorzio di bonifica, Hera».

Post-alluvione a parte, qual è la prima emergenza di cui crede ci si debba occupare?
«Sicuramente la messa in sicurezza del territorio e l’emergenza abitativa intervenendo con accordi pubblico-privato per il recupero del patrimonio abitativo dismesso e fatiscente».

Qual è l’eccellenza di Lugo che ancora non è stata abbastanza valorizzata?
«Il turismo, Lugo all’insaputa dei lughesi ha un forte patrimonio storico e culturale da valorizzare».

Il peggior errore di chi l’ha preceduta e il maggior merito che gli riconosce.
«L’aver compromesso un patrimonio di rapporti con i cittadini. Essersi messi in gioco in giovane età».

La data più importante da festeggiare del calendario civile italiano?
«Sicuramente il 25 aprile vista la storia della mia famiglia».

Toponomastica: quale via o piazza manca nella sua città? A chi vorrebbe dedicarne una?
«Vorrei intitolare nella mia frazione una via, un’area a Giovanni Zaccari, perché ha speso una vita per il Pci ma soprattutto per la sua disponibilità per il prossimo».

Cosa voterà alle Europee? E chi ha votato alle ultime Politiche?
«Voterò sicuramente “Pace, terra, dignità”, la lista di Santoro: mio padre e tutti i miei zii mi hanno raccontato molto degli orrori della guerra avendo dovuto farla. Alle Politiche ultime ho votato Unione popolare, contenitore della sinistra sostenuto da Prc».

Tornano i “Concerti all’Oratorio”, nella restaurata Chiesetta di Ponte delle Assi

Per riscoprire il patrimonio musicale italiano da camera del Seicento e Settecento

Foto Chiesetta Madonna Di Pompei Con I Papaveri

 

Per il terzo anno sarà organizzata la rassegna musicale “Concerti all’Oratorio” nel restaurato Oratorio Madonna di Pompei, noto come chiesetta di Ponte delle Assi, in via Ravegnana a Ravenna.

I concerti saranno dedicati a musiche da camera del Seicento e Settecento italiano e si svolgeranno da sabato 8 giugno fino al 20 ottobre.

Il curatore della rassegna, il Maestro d’organo Giovanni Andrea Luisi, ha deciso di dedicarsi a un progetto che ha coinvolto diversi artisti, con lo scopo di rendere omaggio all’edificio religioso al quale molti ravennati sono affezionati, affidato alla parrocchia di San Paolo per renderlo fruibile e per raccogliere fondi per la sua manutenzione. Il progetto si inserisce all’interno del percorso di recupero e valorizzazione dell’Oratorio, piccolo scrigno settecentesco. Dopo il restauro completato nel luglio 2021, si è infatti avviata un’altra raccolta fondi che ha portato all’acquisto di un organo a canne che, come l’anno scorso, sarà protagonista dei concerti.

Il concerto inaugurale di sabato 8 giugno, alle 21, vedrà l’esecuzione di Daniela Pini (mezzo soprano), Anton Berovski (violino), Agide Bandini (contrabbasso) e Cesare Bandini (organo).

Giovanni Andrea Luisi, Agide Bandini e Marina Mammarella saranno protagonisti di altri concerti in collaborazione con altri musicisti e il contributo organizzativo di Massimo Cameliani, che quando era assessore alle Attività produttive del Comune di Ravenna favorì il restauro ed è rimasto legato a questo luogo particolare.

Per prenotazioni al concerto occorre contattare il numero 388 8091315.

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Una mostra fotografica per raccontare i tappeti musivi della chiesa tra le saline

Si tratta di alcuni degli elementi più importanti rinvenuti nel sito cervese e fino ad aprile erano esposti fisicamente negli spazi del Musa. Oggi vengono raccontati in una serie di scatti selezionati dal sovrintendente Ferrari

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Al Musa di Cervia una mostra per celebrare uno dei rinvenimenti archeologici più importanti e significativi per la città, la chiesa di San Martino prope litus maris. Il santuario, risalente al VI si trovava ai limiti dell’area delle saline, distinguendosi per dimensioni e ricchezza. La scoperta del sito è avvenuta casualmente fine degli anni ’80 del secolo scorso.
Tra i rinvenimenti più importanti, i tappeti musivi, protagonisti di una mostra fotografica realizzata in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle province di Ravenna Forlì Cesena e Rimini che sarà esposta a al Museo del Sale dall’1 al 30 giugno. L’inaugurazione è prevista per sabato alle ore 21, alla presenza dell’assessore alla Cultura del comune di Cervia e di Kevin Ferrari, funzionario archeologo della Soprintendenza. Le porte apriranno ogni sera dalle 20.30 alle 24.00.
«Una chiesa a croce latina della quale è stato possibile ricostruire la planimetria ed alcune caratteristiche peculiari. Un luogo particolarmente caro ai cittadini cervesi, che vedono nella presenza della grande chiesa la conferma dell’importanza del centro cervese dovuta alla produzione del sale. – Comunicano gli organizzatori -. Tutti i mosaici pavimentali restaurati fino ad ora sono stati esposti al Musa fino alla fine di aprile e attualmente sono in restauro insieme agli altri “strappi” che, dal momento del rinvenimento, sebbene conservati presso il magazzino comunale, ancora non erano stati riassemblati. Un importante progetto della Soprintendenza, finanziato dal Ministero, ha permesso questo ulteriore passo e attualmente i restauratori stanno ricomponendo tutti i frammenti rinvenuti negli scavi del 1989».

Positivo alla Dengue dopo il soggiorno a Ravenna: previste disinfestazioni speciali

Il soggetto, proveniente dall’estero, ha passato un giorno in città prima di spostarsi in un’altra regione, dove è arrivata la diagnosi della malattia
L’Ausl ricorda semplici gesti per la prevenzione

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È stato segnalato al Servizio Igiene Pubblica un caso accertato di Dengue in una persona, proveniente dall’estero, che ha soggiornato per una giornata a Ravenna, prima di spostarsi in un’altra regione dove è stata diagnosticata la malattia.

La Dengue è una malattia virale molto diffusa in alcuni Paesi tropicali, che si trasmette attraverso la puntura di zanzare appartenenti al genere Aedes (come le “zanzare tigre”) e nella forma classica si manifesta con febbre elevata, cefalea, dolori articolari e muscolari ed emorragie più o meno gravi. A scopo precauzionale, il Comune di Ravenna (su indicazione dell’Ausl) ha programmato l’esecuzione di un intervento straordinario di disinfestazione nel raggio di 100 metri dall’edificio in cui ha soggiornato la persona a cui è stata diagnosticata la malattia. Si tratta di un intervento previsto dal piano regionale di sorveglianza e controllo delle arbovirosi.

Le aree pubbliche verranno quindi trattate per tre giorni consecutivi, nelle prime ore del mattino, con prodotti a piretroidi in grado di abbattere le zanzare adulte. Contemporaneamente saranno eseguiti trattamenti antilarvali nei tombini, nelle caditoie stradali e anche nelle proprietà private con interventi “porta a porta”.

Riportiamo anche quanto indicato dall’Ausl per proteggersi dalle punture di zanzara e prevenire la contrazione e trasmissione della malattia. «Non indossare abiti di colore scuro e preferire indumenti di colore chiaro che non lascino scoperte parti del corpo, evitare profumi, creme e dopobarba in grado di attrarre gli insetti, proteggersi con repellenti cutanei sulle parti scoperte del corpo e sul cuoio capelluto, evitando però le mucose e la cute irritata o ferita. Utilizzare zanzariere a maglie strette per difendere gli spazi chiusi, zampironi o apparecchi insetticidi. In presenza di zanzare all’interno delle abitazioni, si può ricorrere a prodotti a base di estratto o derivati del piretro (in commercio in bombolette spray), insetticida a rapida degradazione in particolare dopo ventilazione dell’ambiente».

Si ricorda che la diffusione delle zanzare può essere prevenuta tramite la lotta larvicida, per questo da maggio a fine ottobre occorre usare periodicamente i prodotti larvicidi. Anche in questo caso, l’azienda sanitaria appunta qualche semplice accorgimento per mettere in sicurezza aree sensibili come balconi, cortili, giardini, cimiteri e orti: «Eliminare i sottovasi o evitare il ristagno d’acqua al loro interno, pulire accuratamente i tombini e coprirli con una rete zanzariera evitando che si intasino dopo le piogge. Lo stesso vale per cisterne e contenitori adibiti alla raccolta dell’acqua piovana. Rimuovere sempre gli sfalci d’erba e tenere il giardino pulito, avendo cura di non lasciare secchi e annaffiatoi con le aperture rivolte verso l’alto. Mantenere pulite fontane e vasche ornamentali, valutando l’idea di introdurre pesci rossi (naturali predatori delle larve di zanzara). Svuotare frequentemente e tenere puliti gli abbeveratoi e le ciotole per l’acqua degli animali domestici».

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