Il Comune acquista la chiesa di San Maglorio per ospitare le mostre del Mic

L’edificio, messo in vendita dalla Diocesi, si trova proprio sul retro del museo e ospiterà le collezioni temporanee della fondazione

SM

L’amministrazione comunale faentina e la Diocesi di Faenza hanno ufficializzato ieri la compravendita della chiesa di san Malaglorio, uno dei gioielli storici della città. La chiesa rappresenta un elemento importante dell’identità storica e culturale faentina e il Comune aveva già mostrato interesse per l’acquisto dell’edificio messo in vendita dalla Diocesi e, nel consiglio comunale dello scorso 28 maggio, si era votato con parere favorevole per esercitare il diritto di prelazione. L’atto di compravendita è stato ufficializzato alla presenza del notaio nella giornata di ieri, martedì 30 luglio.

Visto l’interesse culturale e architettonico della chiesa e la prossimità al Museo delle Ceramiche (l’edificio si trova infatti sul retro del museo) la struttura verrà utilizzata dalla fondazione Mic per ospitare nuove mostre temporanee, ma anche in un’ottica di riposizionamento di spazi interni e ampliamento della collezione permanente.

«Di fronte alla possibilità di acquisire un bene così prezioso per la nostra storia e identità come la chiesa di San Maglorio – ha sottolineato il sindaco Massimo Isola – abbiamo deciso di esercitare il nostro diritto di prelazione. Questo ci consentirà di restituire alla città un luogo simbolo, integrandolo nel complesso architettonico che già ospita il Museo Internazionale delle Ceramiche». Grazie all’articolo 60 del Codice della Cultura e del Paesaggio infatti, gli enti pubblici possono intervenire per salvaguardare beni immobili di valore storico e culturale, garantendone la fruizione da parte di tutti. «L’operazione portata a termine ci permetterà ora di consegnare a Faenza la chiesa di San Maglorio ricostruendo l’unicum architettonico del complesso religioso che sin dal medioevo univa l’antico monastero che oggi ospita il Mic, una grande opportunità per tutta la città – conclude il sindaco. – Siamo convinti che questa operazione rappresenti un investimento importante per il futuro di Faenza, consentendo di valorizzare un bene unico e di rafforzare il legame tra la comunità e il suo patrimonio storico».

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