domenica
27 Luglio 2025

Il Ravenna vince ancora e mantiene la testa della classifica

Giallorossi nuovamente vincenti davanti ai propri tifosi, un successo netto contro un Mezzolara che nel primo tempo viene perforato 4 volte da Tirelli e compagni

Schermata 2023 11 19 Alle 21.11.09Ravenna che mantiene la vetta e conferma come il Benelli sia un campo dove sarà dura per tutti strappare punti.

Per la gara contro gli emiliani Gadda conferma Sabbatani in attacco e rispolvera Mancini sull’out destro con Agnelli che arretra a fare il terzo centrale insieme ad Esposito e Gobbo in sostituzione dello squalificato Magnanini.

Ravenna che al primo affondo passa, incursione di Campagna sulla destra che ha il tempo di alzare la testa e vedere il rimorchio di Marino che controlla e trova il tunnel giusto in mezzo ad una selva di gambe a difesa della porta di Malagoli. Ma il Mezzolara la pareggia subito con Fogli, che su un traversone dalla corsia mancina salta più in alto di tutti. Il pareggio degli ospiti però è un fuoco di paglia ed i giallorossi trovano dopo solo due minuti il nuovo vantaggio.

Corner battuto come sempre magistralmente da Nappello sul quale arriva la girata di Esposito, palla che sbatte sulla traversa ed arriva sui piedi di Rrapaj che insacca senza indugi e va ad esultare sotto la Mero. La fame è la caratteristica chiave del Ravenna ed i leoni bizantini non sono sazi dopo il vantaggio. È di nuovo Campagna al 23’ a servire un cross al bacio sul secondo palo sul quale incorna di prepotenza Tirelli il gol del 3-1. Il Mezzolara fatica a trovare spazio ed il Ravenna nella prima frazione è quasi perfetto, il pressing offensivo degli attaccanti giallorossi manda in tilt il tentativo di partire dal basso degli emiliani e Tirelli è il più lesto di tutti a rubare palla a Malagoli e depositare in rete il settimo gol personale di questo avvio di stagione sfolgorante. Non siamo neanche al 40’ e la partita è già in ghiaccio per il Ravenna.

Nella ripresa l’ardore dei giallorossi si trasforma in una sapiente gestione del possesso e nel limitare al massimo le scorribande ospiti che ci provano con un paio di velleitarie conclusioni dal limite. Nel finale due belle occasioni per arrotondare, prima con una fuga di Varriale, che prova con un coast to coast a trovare la gioia personale, prima di venire contratto da Chelli, poi con la conclusione dal limite di Sare, che trova Malagoli attento a salvare i suoi in angolo.

Giallorossi che con questa quinta sinfonia casalinga si dimostrano degni padroni della vetta della classifica ma le inseguitrici non mollano un centimetro, il morale però è giustamente alto per gli uomini di Gadda che domenica saranno impegnati in un imperdibile derby al Morgagni contro il Forlì.

IL TABELLINO

RAVENNA FC – MEZZOLARA 4-1

Marcatori: 6’ Marino (r), 11’ Fogli (m), 13’ Rrapaj (r), 23’, 38’ Tirelli (r)

RAVENNA FC: Cordaro, Gobbo, Marino (73’ Calandrini), Tirelli (80’ Vinci), Campagna (77’ Sare), Sabbatani (60’ Varriale), Nappello, Rrapaj (31’ Alluci), Mancini, Esposito, Agnelli. A disposizione: Rossi, Spezzano, Zattini, Boccardi. Allenatore: Massimo Gadda

MEZZOLARA: Malagoli, Cavina, Chelli, Landi, Vecchio (46’ Catozzo), De Meio (80’ Pecchia) ,  Corsi (65’ Bovo), Fini, Fogli, Muro (56’ Benedettini), Alessandrini (73’ D’Elia). A disposizione: Bisazza, Pecchia, Pellielo, Russo, Vassallo. Allenatore: Michele Nesi

Ammoniti: Sabbatani, De Meio, Fini, Fogl

Fry e Franco dei Modena City Ramblers al Classis per la rassegna “I MalfAttori”

Appuntamento al museo per la presentazione dei due libri degli artisti, tra storie, aneddoti sulla band e musica popolare

Foto1 Francesco Frey Moneti
Francesco “Fry” Moneti

I “MalFattori” tornano al Museo Classis con i Modena City Ramblers. L’appuntamento è mercoledì 22 novembre, alle ore 18.30 al Museo Classis Ravenna, dove l’Associazione degli Amici di RavennAntica, in collaborazione con Fondazione RavennAntica, ospita un appuntamentodal titolo Vite sul palco; Fry e Franco dei Modena City Ramblers tra musiche storie e libri.

Durante la serata Francesco Fry Moneti e Franco D’Aniello, insieme ad Ilaria Cerioli, presenteranno due libri: In un elaborato impeto d’ira,la vita romanzata della vita e delle disavventure di un turnista musicale nelle produzioni musicali, ideato dalla penna di Fry Moneti e Alla meta arriviamo cantando. Le storie, i viaggi, la musica dei Modena City Ramblers,di Franco D’Aniello, la storia di un gruppo musicale che si è intrecciato con l’esistenza di chi negli anni Novanta aveva venti o trent’anni.

Attraverso la voce e i racconti dei due artisti, verranno ripercorse le tante esperienze e le tante storie sul mondo della musica, tra aneddoti veritieri e storie romanzate. A seguire, Moneti e D’Aniello, in collaborazione con Raffaele del Prete e Domenico Ponzo dei Mosilicata, suoneranno brani di musica popolare.

Ingresso libero fino a esaurimento posti.
Per informazioni: 0544-473717 o infoamici@ravennantica.org 

Foto2 Franco D'Aniello
Franco D’Aniello

 

Biennale del Mosaico, scopriamo tutte le mostre

Giovani artisti, performance, “tradimenti”, ospiti da tutto il mondo: prosegue la festa dell’arte musiva

Aleksandar Velichkovski
“Personal Jesus” di Aleksandar Velichkovski

Viste le numerose collettive aperte per questa edizione della Biennale del Mosaico 2023, è possibile fare qui solo una ricognizione non esaustiva per cui rimane valido il consiglio di girare per le mostre sparse in città.

In Manica lunga alla Classense, la mostra GAEM (Giovani Artisti e Mosaico) curata da Sabina Ghinassi e Paolo Trioschi è una miniera di sorprese: legata a due concorsi diversi – per opere con materiali e tecniche tradizionali e, al contrario, non convenzionali – la mostra presenta tutti i lavori partecipanti. In alcuni, la tecnica musiva è reinterpretata a livello iconografico in chiave contemporanea come nel caso di Yining Jia, artista proveniente dall’Accademia di Belle Arti di Firenze, che affronta il tema iconografico mariano ottenendo un rovesciamento totale dell’immagine tradizionale. Era il 1926 quando Max Ernst dipinse una Madonna troppo umana, venendo accusato di blasfemia ma nel mosaico di Yining il livello non è altrettanto critico: qui infatti, l’evanescente immagine della Vergine è solo nascosta dall’agnello mistico in modo da creare comunque un’inquiatudine spesso alla base della ricerca contemporanea. Ancora un’iconografia religiosa – in questo caso di Cristo – viene affrontata da Aleksandar Velichkovski, mosaicista diplomato all’Accademia di Ravenna, che con un intervento bicromo in bianco e oro in omaggio alla tecnica musiva tradizionale, rende in Personal Jesus (2023) una profonda riflessione sul patrimonio delle icone russe e ridefinisce l’ambito sacrale in senso contemporaneo.

Come si diceva, molti interventi rimangono nella scia tecnica e materica tradizionale del mosaico senza contraddire una certa radice decorativa come accade nel lavoro Orli di Martina Zani. In altre opere si accentua la bellezza dei materiali di supporto come nelle Architetture ritrovate di Andreina Cristino, presentate in un’installazione di mosaico e cemento che fa ripensare ai motivi amati da Giosetta Fioroni. In altre opere si assiste invece ad un’estensione della tipologia materica senza tradire però la texture ricompositiva del mosaico: in questo senso va letto il lavoro di Silvia Vesco che negli Strati del tempo orchestra un pattern di punti metallici su legno, una strategia operativa seguita anche da Aleksandra Miteva, studentessa macedone iscritta all’Accademia di Ravenna. Nell’intervista inserita nel bel documentario Generatrici di Mosaico progettato e realizzato dal gruppo Asja Lacis, Miteva dichiara la sua passione per il mosaico ma anche la volontà di mantenere aperta una ricerca sui materiali, sulle texture che l’hanno portata a sperimentare le potenzialità espressive del rame. Il filone del metallo in dialogo col mosaico è la scia approfondita anche da Simona Rukuizaite, un’artista lituana che in Beyond Visible ricrea una tessitura poetica in sintonia con la tecnica giapponese Kintsugi.

La distanza dai tradizionali materiali musivi prende avvio invece nella serie di paesaggi di Du Jiaming, giovane studentessa all’Accademia fiorentina che utilizza granelli di riso al posto delle tessere per creare immagini da inserire in buste di plastica sottovuoto. Ma il mosaico diventa quasi un pretesto, una sorta di linguaggio inter pares, nelle piccole miniature seriali di Chiara Gasbarro o nella performance di Gina Tamborra costruita su tessere di carta applicate al corpo per un’azione che – tolta l’aurea tragica e politica – ricorda le pionieristiche azioni di Hannah Wilke negli anni ’70.

A poca distanza dalla Manica Lunga si apre nel loggiato della Biblioteca Oriani la mostra dedicata a Calvino e alle città invisibili con opere di mosaico realizzate fra Ravenna e la Giordania. Oltre ai bei lavori di affermate mosaiciste ravennati – fra cui una lussureggiante azalea di Elisa Brighi ed Evelina Garoni e una criptica Fillide di Luciana Notturni – vale citare almeno due bei paesaggi realizzati rispettivamente da Mohamad Salem e Sonia Twal, ospiti giordani della presente rassegna.

A poca distanza, ai Chiostri francescani la selezione di Opere dal mondo, curata da Rosetta Berardi e Maria Grazia Marini, già nel sottotitolo chiarisce l’omaggio ai due colori – nero e oro – in omaggio a Burri. Colpisce fra le opere esposte l’opera di Toyoharu Kii, maturo artista giapponese di fama internazionale che nella sua opera unica esposta – Broken Road and Growing Flower – dà un saggio memorabile della propria predilezione per il marmo bianco e una riduzione linguistica minimale, percorsa da pura poesia.

Un’altra bella opera dello stesso artista è presente anche nella mostra La memoria fisica della materia, allestita nel quadriportico del MAR e curata da Linda Kniffitz e Daniele Torcellini. Numerosi sono i lavori selezionati per questa esposizione che nasce dall’intento di recuperare la tecnica antica della tradizione ravennate nelle sue rivisitazioni contemporanee attraverso diverse generazioni e decenni – dagli anni ’70 a oggi – privilegiando solo i dati materiali, le forme, gli spazi, gli equilibri e i contrasti. Assieme ad alcuni più che conosciuti maestri e studi ravennati come Marco Bravura, CaCO3, Marco De Luca, Daniele Strada, Paolo Racagni, Stefano Mazzotti e Felice Nittolo, è presente anche un bel lavoro di Sergio Policicchio che in Corpi Celesti disgrega la tessitura musiva superando la necessità dell’immagine per rilanciare l’eleganza del materiale e delle forme. Meno aderente alla tradizione è l’opera di Takako Hirai, mosaicista d’adozione ravennate che ha abituato il pubblico a poetiche indagini esplorative del mondo naturale in cui espressività materica e capacità immaginifica collaborano per opere di grande coinvolgimento.

Altrettanto infedele risulta infine l’opera di Sara Vasini, una sorta di tradimento musivo per una fedeltà superiore: in Remain in Light infatti rimane solo una lontana idea tratta dal mosaico per il pattern compositivo e la citazione del materiale in foglia d’oro in omaggio all’antico mondo bizantino.

«La Costituzione? Va attuata, non cambiata. Merito e istruzione: che sbaglio»

Parla il professor Gaetano Azzariti, atteso lunedì 20 novembre a Ravenna per un seminario aperto al pubblico

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Si rivolge agli studenti e ai cittadini, e in generale a chiunque creda nella Costituzione come “bussola per il presente”, il percorso di formazione promosso a Ravenna da Libera e dal Comitato in difesa della Costituzione, che prevede lunedì 20 novembre (dalle 18 alle 20) a Palazzo Corradini (Aula 3) un seminario con protagonista il professor Gaetano Azzariti, ordinario di Diritto costituzionale all’Università Sapienza di Roma e presidente dell’associazione nazionale Salviamo la Costituzione. Per l’occasione parlerà sul tema “A proposito di istruzione e merito. E la Costituzione?”. L’incontro, aperto dal saluto del professor Mario Neve presidente del Campus di Ravenna, sarà condotto da Alice Casadei e Carlo Garavini di Libera Ravenna. Si tratta del primo appuntamento promosso dopo lo stop causato dall’alluvione. 

Professor Azzariti, da quando si è accostato il termine “merito” all’istruzione?

«Di recente, da quando l’attuale governo ha deciso di cambiare la denominazione del ministero dell’Istruzione che ora si chiama ministero dell’Istruzione e del merito. Una novità diventata definitiva con l’approvazione del decreto legge dell’11 novembre 2022».

Cosa pensa al riguardo?

«Credo sia un segno simbolico di allontanamento della nostra cultura politica dai principi costituzionali che prima di tutto sono quelli di uguaglianza e dignità, non di merito. Nella nostra Costituzione non c’è la volontà di far competere gli studenti secondo una logica liberista ed economica che, generalizzando, è in contrasto con il diritto all’istruzione che spetta a tutti a prescindere dal merito. Nel settore dell’istruzione sono le differenze semmai che devono essere salvaguardate e l’obiettivo deve essere quello di prestare particolare attenzione a chi è in difficoltà, altro che merito!».

Secondo lei c’è stata un po’ di superficialità?

«Probabilmente sì, perché ci si è fatti incantare da una parola di moda come “merito” che però va contro la nostra Costituzione quando si parla di istruzione. Basta poco per affrontare una questione in modo semplificato e fuorviante… Non ci sarebbe nulla da ridire se si fosse accostato il merito ai concorsi, anzi ci stupiremmo del contrario, visto che ci aspettiamo che a vincere siano i migliore. Allo stesso modo se una persona deve decidere da chi farsi operare, è chiaro che andrà alla ricerca del medico più capace. C’è contesto e contesto».

I ragazzi, quindi non vanno educati alla competizione?

«No, sarebbe deleterio. In una classe non si promuovono solo i migliori ma tutti quelli che raggiungono almeno la sufficienza. Noi dobbiamo formare i giovani al meglio, in base alle loro possibilità, in modo che poi possano affrontare un domani concorsi o altri tipi di esperienze formative e professionali nel miglior modo possibile. La formazione deve essere uguale per tutti come diceva don Milani, e per farlo bisogna uscire dalla retorica e dalle parole vuote».

Altro grande tema di attualità è la riforma che il governo intende portare avanti, che si può sintetizzare nel cosiddetto “premierato”…

«Siamo sempre sulla stessa lunghezza d’onda, nel senso che, anche in questo caso, si evidenzia la distanza di chi governa dai principi costituzionali. La riforma fa una scelta fintamente presidenziale: da un lato è vero che caldeggia l’elezione diretta del presidente, però poi dall’altro prevede come clausola la possibilità di poterlo sostituire con un parlamentare. Non si segue dunque un principio, ma più principi piegati alla contingenza politica per cercare di mettere d’accordo Meloni, Salvini e Tajani».

Anche qui le parole sono vuote e retoriche?

«Certamente. Quando si dice che non si toccano i poteri del capo dello Stato, in realtà non è così perché li si svuota al punto da azzerarli. Se al Capo dello Stato si sottrae il potere di nomina del presidente del consiglio, nonché quello di sciogliere le Camere, lo si priva di due importanti poteri di interlocuzione con il governo e il parlamento».

Ne uscirebbe però rafforzato il governo…

«Indubbiamente. Ma il punto non è tanto questo, visto che gli attuali governi hanno già poteri rilevanti, avendo assorbito tutti i principali poteri del parlamento, togliendogli potestà legislativa. Il premierato rafforzerebbe il governo a discapito del capo dello Stato e del parlamento, quest’ultimo il vero soggetto debole».

Lei a cosa sarebbe favorevole? Meglio lasciar così la Costituzione?

«Credo che bisognerebbe impegnarsi di più ad attuarla più che a cambiarla. Il problema è far funzionare l’istruzione per garantirla a tutti, così come a livello politico è permettere al governo, al presidente della Repubblica e al parlamento di poter esercitare i loro poteri. Il parlamento soprattutto è in grande difficoltà, sta vivendo una crisi iniziata negli anni Ottanta e da allora nessuno sembra voler intervenire per cambiare rotta. Ora con la riduzione dei parlamentari non si riescono neppure a riunire le commissioni parlamentari, si è arrivati di fatto a un monocameralismo».

La Cassa di Ravenna “premiata” dal britannico Financial Times

L’azienda ravennate si posiziona quinta tra le aziende italiane e 141esima in Europa su un totale di 850 aziende

Cassa Ravenna

La Cassa di Ravenna è tra le aziende italiane più attente ai temi dell’inclusione e della diversità: è questo l’esito della quinta edizione di “Europe’s Diversity Leaders 2024”, la classifica appena pubblicata sul prestigioso Financial Times come risultato di una ricerca condotta con lo scopo di valutare la percezione dei dipendenti sull’inclusione e il relativo impegno delle aziende nel promuoverne i vari aspetti.

Il risultato è ancora più importante se si considera che i criteri estremamente selettivi hanno ridotto il numero delle realtà italiane ammesse nella classifica tra gli Europe’s Diversity Leaders 2024 dalle 42 dell’anno scorso alle 36 attuali.

La Cassa di Ravenna si posiziona quinta tra le aziende italiane e 141esima in Europa su un totale di 850 aziende. «I temi della centralità della persona negli ambienti di lavoro, dell’imparzialità e delle pari opportunità più volte richiamati nel Codice Etico del Gruppo La Cassa e applicati severamente nella prassi quotidiana» sono stati i fattori determinanti per la valutazione eccellente, secondo quanto si legge nel comunicato inviato alla stampa.

La  classifica è stata redatta sui risultati emersi dall’indagine che ha coinvolto un ampio campione rappresentativo di 16 paesi europei e ben 100 mila lavoratori.

L’importante riconoscimento evidenzia l’attenzione della Cassa anche ai temi di inclusione.

La lughese Icel dona 400mila euro a dipendenti e comunità colpiti dall’alluvione

184mila euro a favore di 30 famiglie dei suoi dipendenti, 215mila euro all’Unione dei Comuni della Bassa Romagna

Icel2 Famiglie

ICEL scpa è leader nel settore della produzione dei cavi elettrici, ed è storicamente vicina al territorio che la ospita. In un’espressione tangibile di solidarietà e responsabilità verso il territorio colpito dall’alluvione dello scorso maggio, ICEL nonostante anche l’azienda stessa abbia subito danni rilevanti, ha annunciato oggi una donazione di 184mila euro a favore di 30 famiglie dei suoi dipendenti, colpiti dall’alluvione, e ha elargito un contributo di 215mila euro all’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, che sarà utilizzato per l’acquisto di mezzi attrezzati per la Protezione Civile locale, dimostrando così la sua dedizione nel supportare la ricostruzione post-alluvione e fronteggiare le possibili emergenze.

Durante la cerimonia “Rialziamoci insieme”, tenutasi presso la sede principale di ICEL a Lugo, il presidente Mirco Lacchini, accompagnato dal Consiglio di amministrazione, ha espresso il proprio sentimento di vicinanza e forte legame con la comunità locale. “Questa donazione all’Unione dei Comuni della Bassa Romagna non è solo un atto di solidarietà, ma un segno della nostra profonda connessione con il territorio e della nostra responsabilità come azienda,” ha dichiarato Lacchini. “Inoltre abbiamo aiutato economicamente i nostri soci e dipendenti colpiti dall’alluvione costituendo un fondo di solidarietà al quale oltre ad ICEL in misura maggiore, hanno contribuito anche il personale di tutto il gruppo, i fornitori ed altri stakeholder da tutto il territorio italiano.”

La cerimonia di consegna degli assegni ha visto come protagonisti anche importanti rappresentanti locali, tra cui la sindaca di Bagnacavallo e presidente dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna Eleonora Proni, il sindaco di Lugo Davide Ranalli, il sindaco di Cotignola Luca Piovaccari e il sindaco di Fusignano Nicola Pasi, oltre ai vertici della Legacoop Romagna e di Confindustria Romagna.

“CorpoGiochi a scuola”, un almanacco in occasione dei vent’anni di attività

La pubblicazione si intitola qualche cosa d’impressionante | vent’anni venti pratiche e racconta le “impressioni” e le esperienze di quanti hanno preso parte all’edizione 2023 del progetto educativo didattico

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La presentazione in Comune

In occasione dell’avvio delle attività di CorpoGiochi a scuola per l’anno scolastico 2023/2024, le associazioni CorpoGiochi ASD e Cantieri Danza APS e il Comune di Ravenna presentano la pubblicazione qualche cosa d’impressionante | vent’anni venti pratichel’almanacco che racconta le “impressioni” e le esperienze di quanti hanno preso parte all’edizione 2023 del progetto educativo didattico.

CorpoGiochi a scuola, che celebra con questo prodotto editoriale l’importante traguardo dei vent’anni di attività attraverso la condivisione di venti pratiche derivanti dal metodo, ha realizzato nella scorsa annualità scolastica 80 laboratori esperienziali all’interno delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, coinvolgendo 1600 bambine e bambini, ragazze e ragazzi dai 3 ai 13 anni150 docenti e 75 congiunti (persone del nucleo famigliare) di 35 bambine e bambini partecipanti ai 5 laboratori con i genitori.

«Le idee che sono alla base del progetto CorpoGiochi a scuola – affermano l’assessore alla Scuola Fabio Sbaraglia e l’assessora alle Politiche per la famiglia, l’infanzia e la natalità Livia Molducci – nonché le attività che ne scaturiscono e vengono poste in essere sono condivise dall’amministrazione. Per questo è con soddisfazione che apprezziamo e sosteniamo il progetto ritenendo che il metodo originale di educazione al movimento che mette in pratica sia molto utile per accompagnare bambine e bambini, ragazzi e ragazze nella scoperta e nella gestione delle proprie emozioni e quindi nella relazione con gli altri. Oggi più che mai è necessario formare giovani empatici in grado di vivere con serenità ed equilibrio le varie fasi della crescita e diventare adulti e cittadini consapevoli, civicamente attivi e partecipi».

«Il corpo dell’Almanacco 2023 si sviluppa intorno alle impressioni di chi ha fatto esperienza diretta del metodo CorpoGiochi nei primi vent’anni della sua esistenza – afferma Monica Francia, ideatrice del metodo -. Per raccogliere le impressioni abbiamo chiesto alle persone coinvolte nel percorso cosa fosse rimasto impresso nella memoria dell’esperienza esperita e in che modo si fosse trasformata, cos’era rimasto con loro e cosa era riemerso in un altro luogo e in altro tempo quando meno se lo aspettavano. A questo punto, insieme alle altre curatrici dell’edizione 2023 ci siamo chieste cosa fosse una pratica e ci siamo risposte che la pratica è ciò che ha lasciato tracce, ciò che ha trasformato i soggetti presenti e si è trasformata a sua volta a contatto con essi. Abbiamo così ri-convocato e quindi ri-scritto venti pratiche che hanno impressionato le tante persone che abbiamo interpellato».

qualche cosa d’impressionante | vent’anni venti pratiche non è un manuale, ma un almanacco, un libro di ricette, di segreti utili per la pratica. Ciò che è stato trascritto, riscritto e assemblato è una sapienza corpo a corpo di cui si può parlare solo dopo averla attraversata ed esperita direttamente e personalmente. Nel leggere questa pubblicazione, la si può aprire casualmente e farsi muovere dal testo per vedere cosa succede.

CorpoGiochi® a scuola è un progetto educativo didattico che propone un metodo originale di educazione al movimento e accompagna bambine e bambini, ragazzi e ragazze in un confronto autentico con la scoperta e la gestione delle proprie emozioni. Il metodo CorpoGiochi® è uno strumento di cambiamento sociale che riporta al centro del tempo scolastico il senso dell’esperienza corporea creativa, combattendo l’analfabetismo emozionale, il caos virtuale e asettico, la noncuranza di sé e degli altri e che propone diversi strumenti per comprendere il mondo, complementari a quelli che la scuola già offre. I destinatari diretti sono alunni e alunne e insegnanti. I laboratori vengono attivati su richiesta degli insegnanti per riportare in classe benessere e inclusione e per prevenire disagio e ogni forma di discriminazione.

“Sviluppo e Occupazione”, Cna premia 12 imprese

La Cna Territoriale di Ravenna ha consegnato il premio “Sviluppo e Occupazione” a 12 imprese associate che nel corso del 2022 si sono contraddistinte per aver sviluppato la loro attività e aumentato l’occupazione

RAVENNA 16/11/2023. CNA RAVENNA PREMIO SVILUPPO E OCCUPAZIONE 2023

Alla consegna erano presenti oltre ad i vertici Cna Ravenna, il Presidente della Camera di Commercio di Ferrara e Ravenna Giorgio Guberti, i Sindaci ed Assessori dei territori dove hanno sede le imprese premiate.

La manifestazione, realizzata con il sostegno di UniCredit Banca, è giunta alla 25a edizione e ha permesso di consegnare, nel corso degli anni, oltre 300 riconoscimenti alle imprese associate. Un qualificato tessuto aziendale che rappresenta la vitalità, la forza e le potenzialità racchiuse nel comparto dell’artigianato e della piccola impresa della nostra provincia. Piccole e medie imprese che attraverso le loro performance di crescita e di innovazione, la loro forza di competere sui mercati nazionali e internazionali, sono riuscite a rafforzarsi anche in questa difficile congiuntura creando nuova occupazione.

Il premio cerca di trovare una sintesi tra indicatori che riflettono l’andamento economico e lo scenario competitivo o del mercato del lavoro: l’incremento del numero di occupati in relazione alla dimensione aziendale e il settore, il buon andamento economico dell’impresa, la collocazione territoriale della sede aziendale, il settore in cui l’azienda opera e il tema del passaggio generazionale.

Il Presidente della Cna Territoriale di Ravenna, Matteo Leoni, ha introdotto l’iniziativa: “Crediamo sia importante conferire questi premi – ha affermato – perché riconoscono il valore del lavoro svolto, l’impegno, la lungimiranza, il sacrificio che porta a raggiungere i risultati e che può essere testimone ed esempio per gli altri. Nonostante le molte e grandi difficoltà di questi anni, molte imprese, e sicuramente quelle premiate oggi, hanno realizzato grandi risultati, dato prova di creare valore economico per il territorio dove sorgono. Queste aziende creano buona occupazione, dove un dipendente non è un numero ma spesso diventa un amico e comunque co-artefice del risultato; insomma sono queste imprese il vero autentico motore dell’Italia e dobbiamo ricordarlo sempre più spesso”.

“Questa è un’occasione importante per il nostro sistema imprenditoriale – ha proseguito il Presidente della Camera di Commercio di Ferrara e Ravenna, Giorgio Guberti – perché oggi viene riconosciuto il grande impegno delle imprese che, con il loro lavoro e il loro sviluppo, danno un importante contributo a tutta la comunità. Vedere aziende che, nonostante le avversità, ampliano e migliorano costantemente le loro attività anche credendo fermamente nella valorizzazione delle competenze e capacità delle persone è motivo di grande soddisfazione e orgoglio”.

È, in seguito, intervenuto Luca Coffari, Responsabile Dipartimento Politiche Economiche, Sindacali, Sociali CNA Ravenna: “Non dimentichiamo il contesto in cui queste aziende operano: il 53% delle imprese della Provincia di Ravenna prevede difficoltà a reperire i profili desiderati, ci sono stati grandi cambiamenti in questi anni, dalla tecnologia, all’e-commerce, all’andamento dei mercati. Oggi le imprese si trovano a operare in scenari competitivi sempre più complessi ed instabili e devono essere sempre più resilienti, in grado di adeguarsi velocemente ai cambiamenti. Molte delle aziende premiate hanno anche superato il delicato passaggio generazionale, che in provincia mette a rischio 959 imprese artigiane.  Le imprese vincitrici hanno saputo governare con successo questi fattori, mediante una gestione lungimirante dell’azienda ed in grado di affrontare cambiamenti e fasi di mercato spesso molto diverse e complicate”.

LE IMPRESE PREMIATE:

Consorzio ASTRA ecologia S. CONS. ARL (Faenza)

BERTI ARREDAMENTI SRL (Cervia)

BLUMOTIX SRL (Lugo)

CARROZZERIA VERITA’ SRL (Russi)

E.S. IMPIANTI DI SENNI EMANUELE (S.P. In Vincoli)

FRIGOTECNICA MERLO SRL (Ravenna)

MECCANICA SBARZAGLIA SRL (Faenza)

OFFICINE STIVARI SAS DI RINO E FRANCO STIVARI E C. (Riolo Terme)

PEPITA SNC DI CORRENTI CHRISTIAN E C. (Ravenna)

POLLINI STEFANO E GIUSEPPE AUTOSERVIZI SNC (Alfonsine)

RIMPLASTIC SRL (Conselice)

 

Menzione speciale:

AR.CO. LAVORI SOCIETA’ COOPERATIVA CONSORTILE (Ravenna)

Una nave dell’ong Geo Barents è attesa per mercoledì 22 a Ravenna

Le operazioni di sbarco si svolgeranno nella banchina del Terminal crociere di Porto Corsini

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Foto d’archivio

Come riferisce l’agenzia ANSA, arriverà mercoledì 22 novembre al porto di Ravenna – secondo quanto riferito dalla Prefettura – la nave ong di Msf  “Geo Barents” con a bordo 57 migranti, di cui 11 minori non accompagnati e 46 uomini.

I migranti sono sopratutto del Bangladesh, Sudan del Nord, Egitto, Etiopia, Eritrea e Pakistan. È il sesto sbarco a Ravenna dal 31 dicembre scorso.

Un corteo (anche) di uomini “in scarpe rosse” contro la violenza sulle donne

L’obiettivo è quello «di raggiungere l’attenzione del maggior numero di uomini possibile»

Uomini Scarpe RosseSabato 25 novembre a Ravenna si svolgerà l’evento “Uomini in scarpe rosse contro la violenza sulle donne”, appuntamento che si inserisce nell’ambito della rassegna di eventi dedicata alla giornata internazionale contro la violenza sulle donne, che si celebra proprio il 25, promossa dal Comune e associazioni del territorio.

Un corteo, formato in particolare da uomini, ma al quale potranno partecipare tutti coloro che lo desiderano, sfilerà per le vie del centro; il ritrovo è alle 10 ai giardini Speyer, mentre alle 10.30 è prevista la partenza. Durante il percorso sono previste due soste nelle quali saranno letti alcuni testi: la prima in via Padre Genocchi e la seconda in piazzetta Serra, davanti al monumento alle vittime di femminicidio. Alle 11.30 è previsto l’arrivo in piazza Unità d’Italia, dove avrà luogo una performance a cura di Lady Godiva Teatro. L’evento si concluderà verso mezzogiorno.

«Attraverso iniziative come questa – dichiara l’assessora alle Politiche e cultura di genere Federica Moschini – vogliamo rimarcare l’importanza a intervenire per contrastare la violenza sulle donne e promuovere la cultura del rispetto e dei diritti delle donne contro ogni tipo di discriminazione. Con questa manifestazione cerchiamo di sensibilizzare soprattutto gli uomini su un tema che è purtroppo sempre più all’ordine del giorno. Si tratta comunque di un evento aperto a tutti e desidera essere un momento condiviso e di testimonianza concreta della comunità ravennate».

L’obiettivo dell’iniziativa Uomini in scarpe rosse contro la violenza sulle donne è quello «di raggiungere l’attenzione del maggior numero di uomini possibile, facendo scaturire in loro delle domande e di stimolare una riflessione sul tema, far sorgere l’interrogativo: “cosa stiamo effettivamente facendo di costruttivo affinché il fenomeno possa invertire la sua tendenza”».

A Cervia duna di sabbia in tempi record per far fronte alle mareggiate

Le cooperative bagnini hanno eretto barriere di sabbia lungo 45 chilometri di costa (da Comacchio a Cattolica) per un investimento totale di 1,5 milioni di euro «La duna proteggerà tutta la collettività: oltre alle spiagge anche gli abitati, le strade, le pinete e gli alberghi»

Duna Spiaggia

La Cooperativa Bagnini di Cervia ha innalzato la consueta barriera di sabbia contro le mareggiate: la duna (alta 120 centimetri, larga 9 metri alla base e 4 in vetta) è formata da 70.000 metri cubi di sabbia si estende per 9 chilometri di costa tra gli stabilimenti balneari e la battigia, coprendo le aree di Cervia, Milano Marittima, Pinarella e Tagliata.

Lo scopo della struttura è quello di ammortizzare lo scontro con il mare impedendo all’acqua di colpire gli stabilimenti balneari, le case e gli alberghi di prima linea, e di entrare in città, specialmente a Milano Marittima Nord dove l’erosione marittima è più alta (in questo tratto l’altezza raggiunge i 150 cm e vengono impiegati di 4.300 metri cubi di sabbia in più per fronteggiare le mareggiate).

La protezione è in auge da trentadue anni e, secondo quanto riportato dalla cooperativa, «Quest’anno è stata costruita in tempi record, entro la prima metà di ottobre, per non arrivare impreparati al mese di novembre, storicamente caratterizzato da forti mareggiate e che risultano sempre più intense a causa degli scompensi climatici». A sostenere il costo della realizzazione della duna i 200 soci concessionari della Coperativa Bagnini, con il contributo del comune per i tratti di spiaggia libera di Milano Marittima e Cervia.

«La nostra duna di sabbia compie quest’anno 32 anni – afferma Fabio Ceccaroni presidente della Cooperativa bagnini -. Realizzare la duna per la Cooperativa è ormai una routine e sostenerne il costo una spesa ordinaria. In realtà in altre località i costi sono sostenuti dagli enti pubblici. All’anno spendiamo 300.000 euro, ci sono poi i costi straordinari che bisogna sostenere per ricostruirla in caso di usura dal mare. I ruspisti sono sempre in allarme visto che abbiamo contrattualizzato un impegno con l’azienda Consar che garantisce l’impiego di mezzi moderni e di professionalità sviluppatesi negli anni e che prevede l’intervento immediato, in tempo reale, dei mezzi e delle ruspe in caso di mareggiate. C’è da dire che la duna sulle spiagge di Cervia, Milano Marittima, Pinarella e Tagliata, ha una base molto estesa ed è realizzata con una ingente quantità di sabbia, come da progetto depositato e approvato dalla Regione Emilia-Romagna, per cui è particolarmente resistente. E questo si traduce da un lato da un margine di sicurezza alto ma dall’altro dal dirottamento di molte risorse economiche su questa infrastruttura. Dobbiamo ringraziare i soci concessionari per il contributo che ogni anno sostengono a protezione non solo degli stabilimenti balneari ma di tutta la città dall’ingresso del mare». Tra gli appunti dei soci infatti, l’impegno economico in termini di investimento privato su una strutturazione che ha funzione pubblica e che in località limitrofe viene sostenuto interamente da contributi pubblici o è a totale carico della Pubblica Amministrazione.  Thumbnail Duna

Anche nel resto della Riviera sono state erette dune lungo 45 chilometri di costa, da Comacchio a Cattolica per un investimento totale di 1,5 milioni di euro. Grazie all’impegno economico delle cooperative e dei loro stabilimenti balneari associati, non solo viene eretta la duna, ma ne viene garantita in tempi rapidissimi anche la manutenzione e il ripristino in caso di eventi meteorologici estremi: nella sola stagione invernale 2022/23, la costa emiliano-romagnola è stata sferzata da 4 mareggiate disastrose.

«La difesa della costa, a partire dall’erosione, è un tema imprescindibile per lo sviluppo della nostra filiera turistica: deve essere inserita in un rapido e adeguato piano di messa in sicurezza idraulica di tutto il territorio regionale, dotato di finanziamenti adeguati, pena il rischio gravissimo di perdere uno dei beni fondamentali per le nostre attività, quale la spiaggia», afferma Stefano Patrizi, responsabile delle cooperative balneari di Legacoop Romagna.

Muore dopo tre giorni il ciclista investito mentre andava al lavoro

La famiglia ha dato l’assenso alla donazione degli organi

Bufalini Cesena
L’ospedale Bufalini di Cesena

Nella notte tra giovedì 16 e venerdì 17 novembre – come riporta sabato 18 novembre il quotidiano Corriere Romagna – è spirato al Bufalini di Cesena il 41enne Kouakou Philippe Bouadi, travolto all’alba di lunedì 13 novembre a Castiglione di Ravenna da un’auto mentre si recava al lavoro.

Le lesioni sono risultate troppo gravi e i medici non sono riusciti a salvargli la vita. Il padre della vittima, contattato in Costa d’Avorio, paese di origine  di Bouadi, ha dato l’assenso alla donazione degli organi.

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