venerdì
12 Settembre 2025

Denunciati due tifosi del San Giuliano City per aver lanciato fumogeni in campo

Allo stadio Benelli di Ravenna, lo scorso ottobre. La Digos li ha individuati tramite le immagini dei video

Foto Di Filippo Venturi
Alcuni tifosi del Ravenna in curva al Benelli. Foto di Filippo Venturi

Due tifosi del San Giuliano City sono stati individuati dalle telecamere e denunciati per lancio di fumogeni. Il fatto è avvenuto il 22 ottobre all’interno dello stadio Benelli di Ravenna, nell’ambito della partita di campionato tra i giallorossi padroni di casa e la squadra lombarda, valevole per il campionato di calcio di serie D, girone D.

Partita sospesa per qualche istante dal direttore di gara proprio a causa del lancio di più fumogeni in campo da parte dei tifosi sangiulianesi, sistemati nel settore ospiti dello stadio.

Al termine dell’attività investigativa, svolta attraverso la visione e le analisi delle immagini dei sistemi di video sorveglianza, la Digos di Ravenna ha deferito all’Autorità Giudiziaria due tifosi, italiani, a carico dei quali è stato avviato l’iter amministrativo per il Divieto di Accesso a Manifestazioni Sportive.

Prima della partita – come già raccontato – il pullman dei tifosi del San Giuliano era stato colpito da una bottiglia lanciata da quelli del Ravenna fuori dallo stadio. Un tifoso giallorosso, in particolare, era stato arrestato e poi sanzionato con un “Daspo” di otto anni.

Adolescenti, dalle emozioni ai videogiochi: una serie di incontri per approfondire

Adolescenti

Ripartono in Bassa Romagna gli incontri del progetto “Ti ascolto”, per approfondire le tematiche dell’adolescenza. Cinque appuntamenti promossi dal Centro per le famiglie in collaborazione con i servizi sociali dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna e i servizi sanitari del territorio, che si inseriscono all’interno delle azioni di sostegno e cura delle relazioni familiari.

Gli obiettivi proposti sono atti a sensibilizzare la comunità e le famiglie sulle difficoltà e le problematiche tipiche del periodo di crescita adolescenziale, attraverso una conoscenza più approfondita e l’intercettazione precoce dei segnali di disagio. Gli interventi previsti sono realizzati con il coinvolgimento dei servizi educativi, scolastici, sanitari, del servizio sociale minori, delle famiglie e dei ragazzi stessi.

Il primo appuntamento è previsto per giovedì 25 gennaio alle 20.30, nell’aula magna dell’istituto Compagnoni, in via Lumagni 26 a Lugo; si intitola «Sii te stesso a modo mio, essere adolescenti nell’epoca della fragilità adulta». Interverrà Matteo Lancini, psicologo e psicoterapeuta, presidente della fondazione Minotauro di Milano e docente universitario di psicologia.

«Quando il (video)gioco fa bene» è il tema dell’incontro online di giovedì 22 febbraio alle 20.30 con Francesco Bocci, psicologo e psicoterapeuta adleriano, fondatore di Video Game Therapy.

Online anche l’incontro di giovedì 14 marzo, sempre alle 20.30, sul tema “Le emozioni come argine allo tsunami adolescenziale”. Interviene Maurizio Stupiggia, psicologo e psicoterapeuta, docente universitario di psicologia e direttore della Scuola di specializzazione in psicoterapia biosistemica di Bologna.

Venerdì 10 maggio alle 20.30 appuntamento conclusivo all’auditorium Corelli di Fusignano con un monologo sull’errore come crescita personale dal titolo “Se fossi la tua ombra mi allungherei a mezzogiorno”, scritto, diretto e interpretato da Roberto Mercadini.

Un ulteriore incontro è tutt’ora in via di definizione per il mese di aprile.

Gli appuntamenti si affiancano allo sportello Ti ascolto, attivo già da tre anni al Centro per le famiglie dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna. Si tratta di uno spazio di ascolto e di consulenza tematico che prevede percorsi gratuiti di consulenza psicoeducativa rivolti a famiglie, preadolescenti e adolescenti, insegnanti, educatori e operatori che lavorano con i ragazzi. Allo sportello si accede su appuntamento, rivolgendosi al Centro per le famiglie ai numeri 0545 299397 o 366 6156306, oppure inviando una mail a tiascolto@unione.labassaromagna.it.

Tutti gli incontri sono gratuiti, ma è necessario prenotare. Per ulteriori informazioni e prenotazioni, scrivere a centrofamiglie@unione.labassaromagna.it o contattare i numeri 0545 299397 o 366 6156306, oppure consultare la pagina Facebook Centro per le famiglie – Unione dei Comuni della Bassa Romagna.

La difesa della madre che ha ucciso la figlia chiederà una perizia psichiatrica

La 41enne Giulia Lavatura Truninger si è lanciata dal nono piano con la bimba di sei anni. La donna è sopravvissuta e dopo l’operazione ha avviato la riabilitazione per tornare a camminare

IMG 7640Sarà una perizia psichiatrica a definire il percorso giudiziario di Giulia Lavatura Truninger. La 41enne si è lanciata dal nono piano di una palazzina di Ravenna l’8 gennaio portando con sé la figlia di sei anni e la cagnolina, che sono morte sul colpo. La donna invece è sopravvissuta.

L’avvocato che la assiste, Massimo Ricci Maccarini, ritiene che vada considerata incapace di intendere e di volere. Appena le condizioni della 41enne si saranno ulteriormente stabilizzate verrà fatta la richiesta di una perizia. Non è escluso che venga presentata insieme alla procura che indaga per omicidio.

Lavatura Truninger attualmente è in custodia cautelare nel reparto di neurochirurgia dell’ospedale di Cesena dove è guardata a vista dalla polizia penitenziaria per il timore che possa ripetere gesti autolesionisti. Dopo l’operazione chirurgica che ha interessato la frattura di una vertebra è cominciato un percorso di fisioterapia per riprendere a camminare. In parallelo è trattata per i disturbi che da circa un decennio l’avevano portata in cura al centro di salute mentale di Ravenna. Entro la fine di gennaio la donna potrebbe essere trasferita in una struttura psichiatrica a Ravenna.

Se la perizia dovesse constatare l’incapacità di intendere e di volere, la 41enne eviterebbe pene detentive a favore di un percorso di cura improntato anche a evitare il ripetersi di gesti pericolosi per se stessa. Una diagnosi di seminfermità, invece, potrebbe comportare un diverso procedimento giudiziario.

La squadra mobile della polizia sta continuando con le indagini. La dinamica del gesto è ormai accertata, con enorme stupore dei medici per essere sopravvissuta dopo una caduta di 25-30 metri, mentre si stanno approfondendo le posizioni di familiari e psicanalisti che seguivano Lavatura Truninger.

Un lungo post su Facebook della donna, da considerare con la dovuta cautela, attacca duramente il padre. E nell’interrogatorio di garanzia reso dal letto di ospedale è emerso che da un mese la 41enne non prendeva più i farmaci su consiglio di un professionista privato che in passato l’aveva già seguita.

Il 16 gennaio nella chiesetta della camera mortuaria di Ravenna si sono svolti i funerali della figlia, Wendy Timò, in forma privata alla presenza del vescovo Lorenzo Ghizzoni. Per l’occasione, il padre Davide e il nonno materno Giuseppe hanno invitato «chi vorrà essere partecipe al dolore della famiglia» a fare una donazione all’associazione “Porte Aperte della Romagna” o a un’altra realtà di supporto a chi ha malattie psichiatriche.

Una “cucina popolare” dove paghi (8 euro) solo se puoi permettertelo

La mensa sociale di Cervia ospita dalle 40 alle 65 persone fragili ogni giorno. Bonaccini: «Orgogliosi di aver contribuito alla nascita di uno spazio come questo»

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Una sala da pranzo accogliente, dove non si deve consumare il pasto in fretta, ma si può mangiare come a casa, fare nuove conoscenze e vivere relazioni utili a combattere, oltre alla fame, solitudine e difficoltà. Questo è “Cucina Sorriso – Storie da gustare”, la nuova cucina popolare di Cervia che, ispirandosi all’analoga realtà bolognese fondata da Roberto Morgantini, vuole essere un posto dove le persone più in difficoltà possono ricevere un pasto caldo gratuitamente e, al tempo stesso, socializzare.

Il progetto, nato dalla cooperativa Cervia Social Food, ha preso il vita circa un mese fa, il 4 dicembre (ne parlavamo più approfonditamente qui), all’interno di un magazzino nella zona artigianale in via Levico 11, grazie anche al finanziamento della Regione, che ha assicurato il proprio sostegno all’attività con due bandi, per un totale di 65mila euro: 50mila euro devoluti contro lo spreco alimentare e 15mila destinati ai centri del riuso. In questo modo, è stato possibile ampliare nello stabile il Centro del Riuso, dove le persone fragili possono andare a prendere vestiti, giocattoli e oggettistica in generale.

Martedì 16 gennaio la cucina ha inaugurato ufficialmente, alla presenza del presidente della Regione, Stefano Bonaccini e di Roberto Morgantini.

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«Una risposta concreta ai bisogni delle persone fragili – ha commentato Bonaccini – Non si tratta solo di soddisfare un bisogno primario, ma di poter trovarsi in un contesto accogliente come questo, dove la relazione fra le persone, il dialogo e l’incontro siano altrettanto fondamentali. Siamo orgogliosi di aver contribuito ad avviare questa realtà, che significa anche inclusione e lotta allo spreco».

Il bilancio del primo mese di apertura infatti è più che positivo, con una presenza media giornaliera di 40-65 utenti fragili e 10-30 clienti paganti, tre cene sociali, presentazione di libri, e oltre trenta cuochi di diversi ristoranti a prestare servizio ai fornelli. Quindici ditte sono andate a pranzo nell’attività, è stata fatta una convenzione mensa per i dipendenti. Il giorno di Natale,  da “Cucina Sorriso” hanno pranzato 38 persone fragili e 27 paganti.

Proprio per rimarcare lo spirito di inclusività infatti, “Cucina Sorriso” è aperta a tutti, dal lunedì al sabato, dalle 11.30 alle 14.30. Dietro ai fornelli si alternano vari cuochi di noti ristoranti cittadini, o istituzioni come polizia e medici mentre le materie prime provengono da campagne quotidiane di recupero dalla grande distribuzione, forni e piccole attività, con l’obiettivo di ridurre al massimo lo spreco alimentare. Servono ai tavoli ragazzi con disabilità del centro socio-occupazionale “Ikebana”, con la collaborazione in cucina di decine di volontari.

A chi può pagare, è richiesto un contributo di 8 euro per il pranzo, e l’intero incasso viene poi riutilizzato per la gestione della stessa attività e delle realtà collaterali come la libreria Libridine, la Sartoria Sociale, il Mercato Solidale e il Centro del Riuso.

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Allerta meteo arancione per lo stato del mare: previste onde superiori a 3 metri

Nei comuni di Ravenna e Cervia. «Non accedere a moli e dighe foranee»

Mareggiata Punta Marina

Allerta meteo arancione per “stato del mare” nei comuni di Ravenna e Cervia per l’intera giornata di venerdì 19 gennaio (gialla per vento e criticità costiera).

Sulla costa sono previsti «venti di burrasca moderata (62-74 km/h) da nord est dalla tarda mattinata o primo pomeriggio», si legge nel testo dell’allerta, che prevede «mare agitato al largo con altezza d’onda superiore a 3,2 metri e direzione d’onda da nord-est».

Le condizioni del mare sotto costa «potranno generare fenomeni di erosione del litorale».

«Raccomando –  dichiara il sindaco Michele de Pascale, autorità comunale di protezione civile – la massima attenzione e di mettere in atto le opportune misure di autoprotezione, fra le quali, in questo caso, non accedere a moli e dighe foranee, prestare particolare attenzione nel caso in cui si acceda alle spiagge e fissare gli oggetti sensibili agli effetti del vento o suscettibili di essere danneggiati».

Illuminazione pubblica e videosorveglianza: 4 progetti in provincia da 450mila euro

Siglati accordi tra la Regione e gli enti locali per interventi a favore del miglioramento della sicurezza in alcuni quartieri delle città

La Regione Emilia-Romagna ha siglato quattro accordi territoriali con altrettanti Comuni della provincia di Ravenna, stanziando un contributo di 370mila euro, per progetti di miglioramento della sicurezza e della vivibilità di alcune zone delle città attraverso illuminazione pubblica, videosorveglianza, street tutor, animazioni socioculturali e sportive. Sono coinvolti i Comuni di Ravenna, Russi e Lugo e l’Unione della Romagna faentina. In totale in Emilia-Romagna 23 accordi di sicurezza territoriali con uno stanziamento di 2,3 milioni di euro.

Il filo rosso che accomuna i progetti è la prevenzione integrata, ovvero l’insieme di interventi diversi, dispiegati in modo adeguato e coordinato, che riguardano il recupero urbano, l’intervento di riqualificazione e fisico sui luoghi, la prevenzione sociale e comunitaria, il coinvolgimento attivo delle comunità, la mediazione dei conflitti, la promozione culturale e l’intervento sulle relazioni sociali. A questo si aggiunge la necessaria azione di controllo e vigilanza rispetto alla criminalità da parte delle polizie nazionali e locali.

Comune di Ravenna
Progetto “Sicurezza integrata del percorso pedonale sopra le mura ovest della città per l’accessibilità turistica al centro storico”
Il costo totale del progetto è di 98.500 euro e la Regione assicura un contributo di 78.000 euro
Il progetto di prevenzione integrata si concentra nel centro storico, con specifica attenzione al lato ovest delle mura che da Porta Adriana, passando per l’attuale piazza Baracca e Viale Baracca giunge al Santuario di Santa Maria del Torrione. L’intervento di riqualificazione ambientale-architettonica si fonda sulla manutenzione di arredi, l’incremento del locale sistema di videosorveglianza e il potenziamento della pubblica illuminazione. Contestualmente verrà ampliato il progetto di Educativa di Strada con ulteriori unità di strada. Sono inoltre previsti eventi e manifestazioni curati da personale del Servizio turismo del Comune in collaborazione con associazioni di categoria dei commercianti, degli artigiani e del volontariato per animare la zona e restituirne la piena fruibilità alla collettività.

Comune di Russi
Progetto denominato “Ripartiamo dalla stazione in sicurezza”
Costo totale 110.600 euro e la Regione assicura un contributo di 87.000 euro
Il progetto di prevenzione integrata si concentra nell’area della stazione ferroviaria di Russi e nel parco del Villaggio verde (parco Ghinassi). La complessiva azione di prevenzione ambientale prevede il potenziamento del sistema comunale di videosorveglianza delle aree parco e della stazione ferroviaria, la chiusura dei varchi di accesso ad un immobile inutilizzato e la riqualificazione dell’area verde attraverso l’installazione di nuovi arredi, attrezzature sportive e il potenziamento dell’illuminazione pubblica. L’intervento strutturale sarà accompagnato da eventi di animazione culturale e sportiva per favorire l’integrazione sociale del territorio e da mirate attività di presidio attraverso servizi di sicurezza sussidiaria. Infine, si prevedono una serie di iniziative organiche di comunicazione.

Comune di Lugo
Progetto denominato “Azioni per una città coesa – la sicurezza urbana a Lugo”
Costo totale 106.000 euro e la Regione assicura un contributo di 84.000 euro
Il progetto si concentra nell’area tra la stazione ferroviaria, il centro storico, il parco del Tondo fino all’area verde del parco del Loto e di via Bach. La complessiva azione di prevenzione ambientale prevede il potenziamento del sistema comunale di videosorveglianza del centro storico, delle aree dei parchi e della stazione ferroviaria e la riqualificazione dell’area verde di via Bach, attraverso il posizionamento di nuovi arredi, illuminazione e telecamere di videosorveglianza. L’intervento strutturale sarà accompagnato da attività di educazione di strada rivolte a gruppi informali di adolescenti e giovani nei luoghi di abituale ritrovo. Inoltre, le misure educative adottate saranno combinate con una serie di iniziative organiche di animazione sociale e culturale e di comunicazione.

Unione della Romagna Faentina
Progetto “Sicurezza Urbana in Unione: L’Unione rinasce”
Costo totale 151.000 euro e la Regione assicura un contributo di 120.000 euro
Il progetto è finalizzato a un complessivo intervento di prevenzione integrata volto al miglioramento della vivibilità e sicurezza del territorio unionale, con specifica attenzione al Comune di Faenza. In particolare, sono previsti una serie di interventi coordinati di animazione e presidio sociale, con il coinvolgimento della rete locale dei servizi che si occupano di adolescenza al fine di prevenire fenomeni di disagio giovanile e di dispersione scolastica. Verrà attivata una rete sul territorio di artigiani e piccole imprese orientata ad accogliere i giovani e sostenerli attraverso il lavoro in progetti e iniziative valorizzanti (laboratori di informatica, fotografia, piccola falegnameria, manutenzione dello spazio verde, ecc.). Verranno avviati percorsi formativi e/o scolastici e/o occupazionali, presso aziende, soggetti pubblici e privati del terzo settore che si sono resi disponibili ad accogliere i ragazzi interessati. A tal fine verrà anche riqualificato un immobile di proprietà comunale, per poter essere utilizzato come spazio aggregativo presidiato per l’attività di educativa di prossimità. Accanto al complesso di interventi socioeducativi, sarà ulteriormente rafforzato il sistema di videosorveglianza dell’Unione, mediante l’installazione di telecamere fisse con lettura targhe lungo direttrici di accesso e di uscita dal Comune di Faenza.

Case popolari, la residenza da almeno 3 anni in regione non darà punteggi aggiuntivi

Polemiche del centrodestra contro la nuova delibera. «Per superare le diseguaglianze»

Case Popolari

Sta andando avanti da giorni la polemica sulle case popolari in Emilia-Romagna, con il centrodestra (Lega e Fratelli d’Italia in particolare) sul piede di guerra per il nuovo regolamento approvato dalla Regione che ridimensiona il criterio della cosiddetta “residenza storica”.

A intervenire sul tema è stata in questi giorni l’assessora regionale alla Programmazione territoriale e politiche abitative, Barbara Lori che – rispondendo a un’interrogazione – ha parlato di «polemiche false e fuorvianti, poco adatte a un atteggiamento di responsabilità che deve riguardare tutti gli amministratori pubblici», ricordando che in Emilia-Romagna quasi l’80 percento degli alloggi Erp è occupato da famiglie italiane.

«Quanto al requisito della storicità della residenza e dell’attività lavorativa per almeno tre anni in regione – ha ribadito l’assessora – il provvedimento adottato dalla Giunta lo conferma come requisito di accesso all’edilizia residenziale pubblica, ma non ne prevede la duplicazione. È quindi falso affermare che è stato cancellato», come sta cercando di far passare qualcuno.

La delibera approvata dalla giunta a fine 2023 introduce l’obbligo per i Comuni di attuare una ripartizione ponderata dei diversi indicatori (ad esempio, nuclei familiari numerosi, giovani coppie, fragilità economica, coabitazione) utilizzati nelle graduatorie, in modo che nessun requisito specifico possa avere un valore preponderante rispetto agli altri. Come invece è capitato in passato con la residenza o dell’attività lavorativa da almeno tre anni in Emilia-Romagna, che «rimane un requisito di accesso – sottolineano dalla Regione – ma non potrà più essere utilizzato dai Comuni per attribuire punteggi aggiuntivi in graduatoria». L’obiettivo della Regione è quello di «assicurare il diritto alla casa e superare alcune diseguaglianze che a livello locale caratterizzano l’accesso all’edilizia residenziale pubblica».

Cgil critica i corsi di scuola superiore da 4 anni: «Didattica piegata al lavoro»

Un solo istituto in provincia di Ravenna ha aderito alla sperimentazione della riforma Valditara

Lab Macchine Utensili 3Una sola scuola superiore in provincia di Ravenna ha aderito alla sperimentazione della riforma della filiera tecnologico-professionale, voluta dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, con l’istituzione di percorsi di studio quadriennali con diploma conclusivo equiparati al più noto percorso da cinque anni. Un decreto del ministero a dicembre ha anticipato all’anno scolastico 2024-2025 l’attuazione di una norma ancora in discussione in Parlamento.

La Flc-Cgil di Ravenna è critica sui contenuti di questo provvedimento e affida la sua posizione a un comunicato stampa: «La sperimentazione prevista dalla riforma riduce di un anno il percorso di studi degli istituti tecnici e professionali, introducendo un modello che prevede dopo il percorso quadriennale un ulteriore biennio post-diploma con il coinvolgimento degli istituti professionalizzanti Its Academy».

Secondo il sindacato l’obiettivo della riforma promossa da Valditara è di piegare la scuola alle esigenze delle imprese riducendo le materie di carattere generale a favore di quelle di indirizzo: «Si anticipano il Pcto, ex Alternanza Scuola Lavoro, e l’apprendistato già dal secondo anno, in pratica a 15 anni, in pieno obbligo formativo, si subordina la didattica al contesto produttivo dei territori prevedendo l’adeguamento e l’ampliamento dell’offerta formativa che dovrà essere funzionale alle esigenze specifiche delle aziende locali. Questi soggetti privati potranno entrare nell’offerta formativa delle scuole. Si disegna, così, un sistema di istruzione frammentato in relazione al contesto socio-economico di appartenenza confondendo l’istruzione con l’addestramento professionale. L’obiettivo, neanche troppo nascosto, è chiaro e punta a canalizzare precocemente i giovani al lavoro già dalla scuola secondaria di secondo grado e non certo di adeguare il percorso al modello europeo, se cosi fosse si dovrebbe prendere in considerazione una riflessione generale del sistema di istruzione presente nel nostro Paese».

Cgil ricorda che anche il il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, l’organo di garanzia dell’unitarietà del sistema nazionale della Scuola, ha espresso parere negativo sul provvedimento: ««Si sottolinea che c’è una tendenza verso l’anticipazione di esperienze lavorative che possono risultare insignificanti e perfino pericolose se destinate ad alunni che non siano ancora pronti ad assumere gli atteggiamenti adeguati in contesti reali non scolastici».

Visioni “disturbate” per neo genitori, con luci soffuse e “rischio” schiamazzi…

La rassegna per famiglie con bambini da 0 a 3 anni parte a Palazzo Vecchio di Bagnacavallo

Sala Palazzo Vecchio 2

A Bagnacavallo è in partenza un’originale iniziativa per i neo-genitori, a cura dell’associazione Fuori Quadro, che gestisce per il Comune la rassegna Cinema Palazzo Vecchio.

Si tratta del progetto “Visioni disturbate”, nato «da una richiesta della cittadinanza che abbiamo accolto con entusiasmo – spiegano i curatori della rassegna –. L’iniziativa è rivolta a coloro che, con l’arrivo di un bebè, si sono allontanati dalle sale cinematografiche “per non disturbare”». Durante le “Visioni disturbate” i neo-genitori potranno vedere il flm programmato per il fine settimana e lo potranno fare al mattino, in una proiezione a loro dedicata, assieme ai loro piccoli.

La rassegna – rivolta in particolare a famiglie con bambini da 0 a 3 anni – prevede che le luci in sala non siano spente del tutto, ma tenute a un livello tale da non pregiudicare la visione garantendo libertà di movimento ai piccoli. In sala sarà presente un tavolo dove poter cambiare eventualmente i propri figli con il bagno a poca distanza. Le carrozzine o i passeggini potranno essere lasciati in fondo alla sala o tenuti al proprio fianco.

L’ingresso unico sarà a 5 euro mentre chi ha meno di 3 anni entrerà gratuitamente. «L’iniziativa è aperta a tutti – spiegano gli organizzatori – ma, essendo appunto una visione disturbata, potrebbero esserci pianti e schiamazzi…».

Il progetto prenderà il via domenica 21 gennaio alle 10 con il film 50 km all’ora di Fabio De Luigi e proseguirà con un appuntamento mensile, da definire in base alla programmazione.

La sala di Palazzo Vecchio è in piazza della Libertà 5.

Effetto Suez: a dicembre il dato più basso del 2023 per i traffici con l’Oriente

Ripercussioni lievi per il porto di Ravenna dalle modifiche delle rotte di navigazione per le tensioni geopolitiche in Mar Rosso. Nel 2023 i traffici attraverso il canale artificiale egiziano sono stati il 21,8 percento del totale

La percentuale del traffico merci del porto di Ravenna che viaggia attraverso il canale di Suez (proveniente dal Medio e Estremo Oriente) a dicembre è stata il 18 percento, il mese più basso del 2023, tenendo conto che in tutto l’anno è stata 21,8 con alcuni mesi anche superiori a 30 (nel 2022 era stata il 18,7). Al momento, secondo le rilevazioni di Autorità portuale, si limitano a questo le ripercussioni delle tensioni geopolitiche nel Mar Rosso a seguito degli attacchi delle forze ribelli sciite degli Houthi di stanza nello Yemen alle navi commerciali. Diverse compagnie di navigazione (Cosco, Msc, Maersk, Cma Cgm, Hapag Lloyd oltre all’israeliana Zim) a partire da metà dicembre 2023 hanno temporaneamente sospeso il transito nel canale artificiale in Egitto da cui passa il 12 percento delle merci mondiali e il 40 percento delle merci da e per l’Italia.

La rotta alternativa a Suez per collegare Asia e Europa è la circumnavigazione dell’Africa dal Capo di Buona Speranza e l’arrivo al Mediterraneo attraverso Gibilterra o la Manica: i tempi di navigazione si allungano del 30 percento, cioè circa dieci giorni in più. I porti potenzialmente più svantaggiati dovrebbero essere quelli del Mediterraneo Orientale e, in particolare, quelli dell’Adriatico, mentre ne trarranno vantaggio gli hub di Le Havre, Rotterdam, Amburgo e in generale i porti del Nord Europa.

L’Autorità portuale di Ravenna fornisce alcune rilevazioni di società di ricerca e analisi di settore.

Secondo gli analisti di Xeneta, la piattaforma che monitora le tariffe del trasporto marittimo, “ci vogliono mesi e non settimane o giorni prima che questa crisi raggiunga una qualsiasi soluzione”. Secondo Drewry,  società che elabora l’indicatore dell’andamento dei noli marittimi dei container, con la crisi di Suez il trasporto dei container Asia-Europa sulla rotta tra Shanghai e Genova (il porto con maggiori traffici verso l’Oriente, ma la medesima situazione è estesa a tutti i porti mediterranei) sta subendo i rincari più alti: la tratta Cina-Italia fa segnare un ulteriore +25 percento. Nell’ultimo periodo monitorato, quello della settimana dal 4 all’11 gennaio, il nolo medio per trasportare un container da 40 piedi è salito a 5.213 dollari, +25 percento rispetto alla settimana precedente, +78,1 rispetto a gennaio dello scorso anno, +287,8 rispetto a fine ottobre, prima che iniziassero gli attacchi Houthi. Il trasporto via mare di un container da Shanghai a Genova costa quindi di più che portarlo a Rotterdam, New York o Los Angeles.

Il Kiel Institute for the World Economy segnala che il numero dei transiti è crollato del 60 percento, da 500mila container al giorno a 200mila. Da quando sono cominciati gli attacchi degli Houti, dice ancora l’istituto di Kiel, il traffico marittimo mondiale è diminuito dell’1,3 percento: può dipendere dagli attacchi dei terroristi, ma anche da altre cause (ad esempio, potrebbe essere sintomo di un’incipiente recessione internazionale). Ritardi e cambi di rotta potranno interessare anche il porto di Ravenna che importa dal Medio ed Estremo Oriente soprattutto prodotti metallurgici e che, pur non avendo servizi container diretti con l’estremo Oriente, ha comunque collegamenti feeder con porti maggiori situati nel Mediterraneo e a loro volta collegati con porti del Medio ed Estremo Oriente.

Incendio al Pronto soccorso, i sindacati chiedono più sicurezza sul lavoro

Aperto un fascicolo per rogo colposo. Cgil, Cisl e Uil: «Servono misure efficaci»

Foto Ps LugoI sindacati chiedono che vengano adottate «misure efficaci per tutelare lavoratrici e lavoratori del Sistema Sanitario Nazionale». L’appello arriva il giorno dopo l’incendio al Pronto soccorso di Lugo, per cui è stato aperto un fascicolo in procura per rogo colposo. Le fiamme sarebbero partite da una sigaretta fumata da un paziente in un bagno.

La Fp Cgil, Cisl Fp e UilFpl di Ravenna «esprimono vicinanza e profonda gratitudine al personale per l’importante sforzo messo in campo a garanzia dell’incolumità degli utenti, che sono stati trasferiti in altri locali del nosocomio, e nel ringraziare tutti gli altri operatori intervenuti – Vigili del fuoco, forze dell’ordine e personale del 118, cosi come il personale tecnico ed appaltante per il pronto ripristino dei locali – pongono ancora una volta l’attenzione sulla sicurezza sui posti di lavoro».

«Ormai è evidente – continua la nota – la necessità di arginare e isolare fenomeni che nulla hanno a che fare con il rispetto della persona e del lavoro. Non è assolutamente tollerabile vedere minata e messa a rischio l’incolumità delle lavoratrici e dei lavoratori impegnati ogni giorno a garanzia della salute pubblica».

“L’incoronazione di Poppea” apre la stagione d’opera dell’Alighieri

Il regista Pizzi: «È uno dei più bei libretti che ci siano, che parla in modo diretto e chiaro»

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È L’incoronazione di Poppea di Claudio Monteverdi il titolo che, venerdì 19 gennaio (ore 20.30) e domenica 21 (ore 15.30), apre la Stagione d’Opera 2024 del teatro Alighieri. Curandone regia, scene, costumi e luci, il regista Pier Luigi Pizzi ha privilegiato l’universalità del racconto piuttosto che finti storicismi, con un’estetica tanto elegante quanto essenziale e ricca di simbolismo nel ritrarre il progressivo disfarsi di ogni scrupolo morale. La passione fra Poppea, interpretata dal soprano Roberta Mameli, e l’imperatore Nerone, ovvero il controtenore Federico Fiorio, sancisce infatti il trionfo dell’amore inteso come forza viscerale e irresistibile, davanti alla quale la virtù si arrende e il dovere impallidisce. 

Già coinvolto con il suo Coro Cremona Antiqua nella Stagione 2021/22 per un altro caposaldo monteverdiano (L’Orfeo, sempre per la regia di Pizzi), Antonio Greco è maestro concertatore e direttore dell’Orchestra Monteverdi Festival – Cremona Antiqua. Il cast si completa con Josè Maria Lo Monaco, Enrico Torre, Federico Domenico Eraldo Sacchi, Candida Guida, Chiara Nicastro, Luigi Morassi, Luca Cervoni, Mauro Borgioni, Danilo Pastore, Francesca Boncompagni, Paola Valentina Molinari e Giorgia Sorichetti. 

«Ho progettato una scena metafisica che ha radici nella classica scena di Sebastiano Serlio del teatro rinascimentale, una piazza emblematica su cui si affacciano due mondi a confronto», spiega il regista Pizzi descrivendo la produzione. Un allestimento che arriva a Ravenna dopo il debutto estivo per il Monteverdi Festival nel Teatro Ponchielli di Cremona, capofila della coproduzione che accanto all’Alighieri include OperaLombardia e il Teatro Verdi di Pisa. «Al centro c’è un albero – continua Pizzi –, un albero con rami dorati che guardano verso la dimora di Poppea perché hanno ricevuto un benefico vento fortunato, dall’altra parte i rami secchi che ci parlano della solitudine di Ottavia. Poi c’è un globo terrestre dorato, che è il luogo su cui Amore esercita il proprio potere. Quello di Busenello è uno dei più bei libretti d’opera che ci siano: ci parla in modo diretto, con un linguaggio di tale livello da arrivare a chiunque e darci la possibilità di riconoscerci facilmente nei personaggi di quest’opera».

Rappresentata per la prima volta a Venezia nel 1643 e prima opera di soggetto storico (il librettista Giovanni Francesco Busenello si ispirò agli Annali di Tacito), L’incoronazione di Poppea è giunta fino a noi in due manoscritti le cui differenze rivelano manipolazioni e riscritture – presumibilmente, l’anziano maestro si avvalse del contributo dei propri allievi per portare in scena il suo ultimo grande capolavoro.

«La genesi di quest’opera è dunque una questione omerica, ove molti sono i dubbi e poche le certezze – sottolinea Antonio Greco, maestro concertatore e direttore –. Abbiamo scelto di mettere in scena il più agile manoscritto veneziano rinvenuto nel 1888, inserendo però i ritornelli strumentali “napoletani” dal manoscritto riscoperto nel 1929. Sotto il profilo drammaturgico nulla cambia: i momenti in cui compaiono i ritornelli strumentali sono quasi totalmente sovrapponibili e quasi sempre identiche le linee del basso continuo. Ma, mentre lo strumentale veneziano è a tre, quello napoletano è a quattro parti. A esse mi sono permesso di aggiungere una quinta parte, per adattare la partitura alla nostra orchestra e al nostro teatro».

 Giovedì 18 gennaio, alle 18, il Salone Nobile di Palazzo Rasponi dalle Teste accoglie poi il primo degli appuntamenti Prima dell’opera, il percorso di incontri a ingresso libero dedicati ai titoli in cartellone e tutti affidati a Luca Baccolini, collaboratore di La Repubblica e redattore di Classic Voice.

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