Dal 17 giugno il Cau sarà operativo al padiglione C dell’ospedale. Il 19 l’inaugurazione
A Lugo entra in funzione da lunedì 17 giugno, il Centro di Assistenza Urgenza (Cau) all’interno del presidio ospedaliero Umberto I, nel Padiglione C (ingresso da viale Masi 3).
L’inaugurazione ufficiale avverrà mercoledì 19 giugno alle ore 10,30.
È attivo sette giorni su sette, per 12 ore, dalle 8 alle 20; le visite mediche domiciliari nelle ore notturne e nei giorni prefestivi e festivi continueranno ad essere garantite dalla Continuità Assistenziale.
Gli operatori lavorano su due turni giornalieri; ogni turno è coperto da 1 medico e 1 infermiere.
I locali sono stati ristrutturati e in parte modificati, in modo da creare uno spazio di accettazione, una sala di attesa, ambulatori medici e l’area infermieristica di osservazione e terapia.
Si tratta del quarto Cau della provincia dopo quelli di Cervia, Ravenna e Faenza. Si tratta come noto delle strutture territoriali destinate alla gestione delle urgenze sanitarie a bassa complessità clinico assistenziale che garantiscono, oltre a quelle erogate dalla Continuità Assistenziale, prestazioni non complesse attualmente erogate nei Punti di Primo Intervento e/o nei Pronto Soccorso.
La visita e alcuni accertamenti diagnostici sono gratuiti per tutti i cittadini residenti o assistiti della Regione Emilia-Romagna, mentre per tutti gli altri la visita avrà un costo di 20 euro da corrispondere al medico, a fronte di relativa ricevuta. Le ulteriori prestazioni specialistiche, prescritte dal medico del Cau per il completamento diagnostico, sono a carico del paziente con relativo ticket, se dovuto, in base alle esenzioni possedute.
Una pattuglia della polizia locale è impegnata a fare da blocco (nonostante ovviamente la presenza anche della segnaletica) e a dare informazioni a chi non era a conoscenza della novità. Arrivati alla rotonda che di fatto divide Punta Marina da Marina di Ravenna, in auto l’unica possibilità per arrivare su viale delle Nazioni (nel tratto tra la stessa rotonda e via Ciro Menotti, quella del Park Hotel) è tornare indietro e prendere la parallela via Trieste (quella dello storico pub Ghinea, per intenderci), per poi svoltare a destra in via Ciro Menotti e percorrerla fino al lungomare, dove è possibile tornare nuovamente verso Punta Marina.
Diversa invece la questione per cicli e motocicli, che possono continuare a percorrere viale delle Nazioni anche in direzione Marina di Ravenna, nella corsia riservata anche ai bus, ai taxi e ai mezzi di soccorso.
Il provvedimento resterà in vigore (in via sperimentale, dicono dal Comune) solo nei festivi e nei giorni prefestivi, fino al 31 agosto.
All’Alighieri “Lo schiamano di ghiaccio” con la drammaturgia di Guido Barbieri, le immagini di Piergiorgio Casotti e il musicista Massimo Pupillo
Foto Piergiorgio Casotti
Tusaqtuut, “ascoltare”, è il nome che gli Inuit danno al periodo fra metà ottobre e metà novembre, perché quando il mare è ghiacciato è possibile viaggiare in slitta e scambiare notizie con gli altri insediamenti. Nell’anno in cui la sua XXXV edizione riflette sull’impatto dell’uomo sul pianeta, Ravenna Festival si mette all’ascolto: domenica 16 giugno, alle 21 al Teatro Alighieri, debutta Lo sciamano di ghiaccio, nuovo lavoro di teatro multimediale dedicato agli Inuit, oggi non più di 120 mila individui la cui esistenza e le cui tradizioni sono minacciate dai cambiamenti climatici e dalle aggressive politiche estrattive di Stati Uniti e Canada.
Con la drammaturgia di Guido Barbieri, la regia e il dispositivo visivo di Fabio Cherstich, le immagini e i video di Piergiorgio Casotti, le composizioni originali di Massimo Pupillo e la drammaturgia musicale di Oscar Pizzo, Lo sciamano di ghiaccio è un racconto di luce e tenebra, che ci trasporta in una Groenlandia dove stili di vita arcaici convivono con la modernità urbana.
In scena, accanto a Pizzo e Pupillo – rispettivamente alla tastiera e al basso elettrico e live electronics – c’è Manuel Zurria ai flauti; il progetto conta inoltre sulla collaborazione con la cantante inuit Karina Moeller.
In prima assoluta a Ravenna, lo spettacolo è una coproduzione del Festival con il Festival Aperto di Reggio Emilia e Transart Festival di Bolzano e sarà in diretta streaming su ravennafestival.live.
Morì nel 1920 accoltellato mentre faceva da paciere tra repubblicani e socialisti
Il primo atleta di Ravenna a partecipare alle Olimpiadi moderne fu un ciclista. Guglielmo Malatesta, nato il 6 dicembre 1891, è l’emblema del ciclismo pionieristico. La sua storia farà parte di “Un secolo di ciclismo a Ravenna”, un progetto ideato e realizzato dal comitato Amici del Ciclismo Ravenna per riscoprire e celebrare la storia delle due ruote ravennati in occasione del passaggio del Tour de France in città il prossimo 30 giugno e dell’avvio dei lavori per la realizzazione del Ravenna Bike Park all’ex ippodromo, il progetto costitutivo del comitato che permetterà di dotare la città di una vera e propria palestra di ciclismo.
Il progetto prevede una mostra all’aperto in via Zirardini dal 28 giugno al 28 luglio (inaugurazione venerdì 28 giugno alle 21.30) con l’esposizione di illustrazioni realizzate da Giuditta Matteucci (qui sopra il suo ritratto di Malatesta). Di seguito un’anticipazione della storia di Malatesta che sarà parte integrante della mostra.
Nel 1906 un gruppo di appassionati restaurò il velodromo in terra battuta dietro alla basilica di Santa Maria in Porto in via di Roma, che era in stato d’abbandono. Dopo poche settimane l’impianto attraeva già ciclisti da ogni parte e vedeva la presenza di un pubblico straripante. In poco tempo le manifestazioni assunsero rilievo nazionale e un ragazzo ravennate, alto e magro, con la maglia del Pedale di Ravenna, si distinse fra i tanti. Aveva solo sedici anni, ma se la cavava bene dappertutto: nella velocità, nell’inseguimento, sui 5 chilometri e, persino, sui 100 km. Poi, il campioncino della città diventò campione quando vinse, nel 1908, le Eliminatorie per le Olimpiadi di Londra. E a Londra, Guglielmo Malatesta partecipò a soli 16 anni di età. Non vinse medaglie ma fu uno dei quattro italiani a partecipare a quelle olimpiadi per l’Italia del ciclismo. Nel 1909 partecipò al primo Giro d’Italia della storia e poi, nel 1919, divenne professionista. Non aveva ancora 29 anni quando la sua vita e la sua carriera si conclusero drammaticamente. L’8 novembre 1920, un corteo organizzato dal Partito Repubblicano per celebrare la vittoria alle elezioni locali e la riconferma del sindaco Fortunato Buzzi, preceduto da una sfilata di ciclisti fra i quali il campione Malatesta, venne a contatto con un gruppo di socialisti. Ne seguì un violento tafferuglio, durante il quale Malatesta, accorso per fare da paciere restò ferito a morte da una coltellata. Del nome di Malatesta si appropriò il movimento fascista ravennate che lo celebrò come uno dei “martiri” della “violenza bolscevica” e intitolando col suo nome una delle quattro “squadre d’azione” di Ravenna e una società ciclistica. Nel dopoguerra il Partito Repubblicano, con l’intento di salvaguardare l’unità antifascista del Cln, non rivendicò l’appartenenza politica dell’incolpevole Malatesta, che fascista non era mai stato e ch’era morto da militante repubblicano. La Società Ciclistica Malatesta finì col fascismo. Nel 1945, in ricordo del “loro” Malatesta, alcuni repubblicani fondarono il Pedale Ravennate mantenendo i colori sociali della S.C. Malatesta.
Analisi del voto. Nei comuni sopra i 15mila abitanti il Pd conserva 30 consiglieri su 56, Fdi passa da zero a 7 e invece la Lega crolla da 15 a 1 (nessun eletto nella Cervia del Papeete e delle vacanze di Salvini). Tra i 196 eletti nei 14 comuni in base alle preferenze ci sono più donne di quelle che c’erano tra i consiglieri uscenti
Le elezioni amministrative del weekend 8-9 giugno riguardavano 14 comuni in provincia di Ravenna dove, oltre ai sindaci, sono stati eletti anche i 196 componenti dei consigli comunali. La composizione è stata decretata sulla base delle preferenze espresse sulle schede. In base a quanto emerso dalla ripartizione dei seggi tra le forze politiche, si possono sottolineare due aspetti: c’è un po’ più parità di genere e Lega e Movimento 5 Stelle di fatto scompaiono dai tre comuni sopra i 15mila abitanti dove è possibile presentarsi con il proprio simboli di partito.
Questione di genere
L’esito delle elezioni comunali 2024 in provincia di Ravenna migliora lo scenario di cinque anni fa per quanto riguarda la parità di genere. I rappresentanti degli elettori si avvicinano un po’ di più al cosiddetto paese reale.
La sintesi è mostrata dal grafico in questa pagina. I 123mila aventi diritto al voto nei 14 comuni erano in maggioranza donne (non è disponibile il dato della distribuzione donne-uomini tra chi ha effettivamente esercitato il diritto) ma i 196 consiglieri comunali erano uomini per il 61 percento. Ora invece la percentuale si abbassa di due punti. Da notare che i candidati in totale erano ben 869 e la ripartizione uomini-donne era ancora più equilibrata (55-45 per gli uomini). Va ricordato che sulla scheda era possibile esprimere due preferenze ma di genere diverso.
Nulla cambia, invece, nella ripartizione per quanto riguarda i sindaci. Si partiva da 11-3 in favore degli uomini e si resta così. Anche se sono cambiati i nomi: Paola Pula (Conselice) e Eleonora Proni (Bagnacavallo) sono state sostituite da uomini, ma Elena Zannoni (Lugo) e Maria Diletta Beltrani (Solarolo) prendono il posto di uomini. Valentina Palli (Russi) conserva la sua poltrona. Ora è tempo di comporre le giunte: i 59 assessori uscenti erano in maggioranza donne.
La Lega crolla da 15 consiglieri a 1 nei comuni più grandi
Il crollo della Lega alle elezioni comunali è mostrato anche dal numero dei rappresentanti nei municipi. Prendendo in esame i tre comuni sopra ai 15mila abitanti (gli unici in cui potevano comparire i simboli dei singoli partiti), il Carroccio si trova a passare da un totale di 15 consiglieri a uno solo (Lugo). Per il partito di Salvini è particolarmente pesante il dato di Cervia, la località del Papeete, della festa leghista di agosto e delle vacanze del ministro: cinque anni fa cinque consiglieri (contando anche il candidato sindaco Dino Cellini) e oggi invece nessun eletto. Scomparsi del tutto dai radar anche i grillini: nel 2019 l’M5s aveva due rappresentanti (uno a Cervia e uno Lugo, in entrambi i casi correva da solo con il proprio candidato sindaco) mentre oggi, entrato nelle coalizioni di centrosinistra, non è riuscito a eleggere nemmeno un rappresentante.
Nella ripartizione dei 56 seggi ora pianta una bandierina Fratelli d’Italia. Il partito di Giorgia Meloni conta 7 consiglieri (almeno due in ognuno dei tre municipi in esame) e ora è il primo partito di opposizione. Anche se non si può trascurare il dato dei civici di centrodestra: 9 consiglieri di cui 4 a Cervia con la lista di Massimo Mazzolani che raccoglie il 19,7 percento e 4 seggi.
Una storia che parte dalla foto in copertina di “I Am a Bird Now”
Candy Darling on her Deathbed, printed 2016 Peter Hujar 1934-1987 Purchased with funds provided by the Tate Americas Foundation, courtesy of Christian Keesee 2019 http://www.tate.org.uk/art/work/P82412
Siamo nel tardo inverno del 1974 e Candy Darling sta per morire. Darling è un’attrice transgender, nata nel Queens 29 anni prima, in una famiglia violenta. Si è fatta conoscere all’interno della Factory di Andy Warhol, come attrice in Flesh ed altri titoli prodotti dall’artista. Ha perfino ispirato Lou Reed: Candy Says dei Velvet Underground parla di lei, e l’artista la nominerà anche in Walk On The Wild Side. Non ha ancora trent’anni, ma è malata di una leucemia che non le lascerà scampo. Negli ultimi giorni di vita, in una stanza del Cabrini Health Care Center, riceve la visita di un amico. Il suo nome è Peter Hujar, di professione fa il fotografo ed è più vecchio di dieci anni. Qualche anno prima ha deciso di mollare il suo lavoro da capo assistente in un prestigioso studio di fotografia commerciale, per inseguire il progetto della sua vita: documentare per immagini il sottobosco LGBTQ+ newyorkese di quegli anni, perennemente in bilico tra un realismo brutale e diretto e la spinta di militante per i diritti civili. Potremmo considerare il suo lavoro come una versione più oscura e politica di Robert Mapplethorpe. Hujar ha conosciuto Darling negli anni della Factory, ha stretto un’amicizia profonda, e ora la vuole fotografare nei suoi ultimi giorni di vita. L’attrice accetta. Le foto sono nel severissimo bianco e nero di Hujar. La stanza è una stanza d’ospedale come tante, Candy è truccata di tutto punto e avvolta nelle lenzuola. C’è una rosa sul letto, e ci sono fiori in tutta la stanza. Pochi giorni dopo morirà. Delle foto scattate quel giorno Hujar ne pubblicherà una, intitolata Candy Darling on her deathbed. Diventerà uno dei suoi più celebri ritratti, forse il più celebre: un momento di bellezza assoluta, all’apice di una tragedia irraccontabile. E sarà proprio quella foto il tassello mancante per la canonizzazione dell’attrice come una delle massime icone transgender del dopoguerra statunitense.
Anche Hujar morirà da giovane, per la precisione a 53 anni, in una stanza dello stesso ospedale dove ha fotografato Candy Darling. Dieci mesi prima gli era stata diagnosticata l’Aids. L’importanza del suo lavoro sarà riconosciuta soprattutto dopo la sua morte, e oggi è una figura fondamentale della storia della fotografia.
Vent’anni dopo la morte del fotografo, Candy Darling on her deathbed entra nell’iconografia musicale. In qualche modo c’è ancora lo zampino di Lou Reed. È lui, infatti, ad imporre all’attenzione del mondo musicale il nome di Anohni Hegarty. Fino a quel momento il suo nome (che all’epoca è ancora Antony) è appannaggio di un circolo molto ristretto di appassionati: aveva esordito nel 2000, quando David Tibet dei Current 93 aveva deciso di pubblicare con Dutro, la sua etichetta, una raccolta dei suoi demo. In cerca di un cast di supporto per portare a termine l’ambiziosissimo concept-album The Raven, lui e Laurie Anderson s’imbattono nel suo primo disco, e si convincono ad invitare la cantante per una reinterpretazione di Perfect Day (la quale, curiosamente, in origine usciva su una delle due facce di un singolo assieme a Walk On The Wild Side, la canzone in cui Reed parlava di “Candy”). L’impatto sul mondo di The Raven, l’ultimo capolavoro di Lou Reed, farà il resto, e dal 2003 in poi quello di Anohni è uno dei nomi su cui gli appassionati di musica sono disposti a scommettere forte. Ci vorranno ancora due anni per incassare le puntate: un contratto con Secretly Canadian e le dieci spettacolari canzoni che andranno a comporre I Am A Bird Now, il suo primo “vero” disco di studio. Il quale viene pubblicato nel febbraio del 2005, nell’estasi generale della critica, che grida da subito al capolavoro. Da lì in poi Anohni è intoccabile. Pubblicherà altri dischi, salutati quasi tutti come capolavori del cantautorato contemporaneo; in Hopelessness, ambizioso disco di cantautorato sperimentale prodotto assieme a Oneohtrix Point Never e Hudson Mohawke, rende ufficiale il nome che nella vita privata utilizza da anni. Dal 2023 ha ricominciato a suonare in full band, Anohni And The Johnsons, e pubblicato un disco che i fan hanno salutato come un ritorno alla sua forma migliore, My Back Was a Bridge for You to Cross (l’album che presenterà a Ravenna Festival, in unica data italiana, sabato 15 giugno al Pala De André). In copertina, come da tradizione per i dischi della band, la bellissima foto di un’icona LGBTQ+: Marsha P. Johnson, la persona da cui prende il nome The Johnsons, la backing band della musicista. Attivista e fondatrice del Gay Liberation Front, morta nel 1992 a New York in circostanze mai davvero chiarite. Ma a dispetto di un cursus honorum invidiabile e di uno status da testa di serie della musica contemporanea, il miglior disco di Anohni rimane ancora il suo capolavoro del 2005, I Am a Bird Now. Il disco in cui bellezza e disperazione si fondono nella maniera più perfetta ed assoluta. Il disco sulla cui copertina c’è una foto scattata nell’inverno del 1974 al Cabrini Health Care Center, e intitolata Candy Darling on her deathbed.
La novità nella squadra di governo di Sabadini rispetto alla giunta Emiliani è Enrico Rambelli, 36enne laureato in Viticoltura ed enologia, lavora come consulente in cantine
Sant’Agata sul Santerno ha una nuova giunta comunale. Il neoeletto sindaco Riccardo Sabadini ha nominato la vicesindaca Lilia Borghi e l’assessore Enrico Rambelli.
Borghi è nata a Lugo il 17 aprile 1945 e vive a Sant’Agata sul Santerno dal 1980. Sposata, madre di due figli, Borghi si è affacciata al mondo lavorativo come imprenditrice agricola prima e come gestrice del locale «Bowling» dal 1987 al 2004. Per un breve periodo è stata volontaria nelle scuole. Nominata inizialmente assessora esterna il 22 giugno 2009 dal sindaco Luigi Amadei, ricopre la carica di vicesindaca dal 2012. A Borghi vanno le deleghe a Servizi educativi, Attività produttive, Istruzione e formazione professionale, Pari opportunità, Sanità, Servizi sociali e assistenziali, Politiche per l’immigrazione e Politiche per la casa e edilizia residenziale pubblica.
Rambelli, 36 anni, si occuperà invece di Ambiente, Cultura, Turismo, Sport, Politiche giovanili e Scambi culturali. Rambelli è cresciuto a Sant’Agata dove ha frequentato le scuole fino alle medie. Ha giocato per locale squadra di calcio, Santagatese, dove in seguito ha anche allenato. Rambelli è perito tecnico agrario e dal 2012 laureato in Viticoltura ed enologia. Ha lavorato come operaio addetto alla raccolta di frutta e dopo la laurea ha svolto un’esperienza biennale in una multinazionale; dal 2012 lavora come consulente tecnico commerciale in numerose cantine della regione.
Il primo cittadino ha tenuto per sé le deleghe a Rapporti istituzionali, Sicurezza e Polizia locale, Personale e organizzazione, Sistemi informativi, Bilancio, Tributi, Enti e società a partecipazione pubblica, Sport e tempo libero, Associazionismo e volontariato, Urbanistica ed edilizia privata, Lavori pubblici e Patrimonio. Nato a Ravenna il 13 febbraio 1982, Sabadini risiede a Sant’Agata sul Santerno dal 2016. Sposato, padre di due figli, è laureato in Scienze dell’informazione e ha circa 20 anni di esperienza in ambito informatico, dal networking alla programmazione; da qualche anno si occupa di consulenza informatica. Ha collaborato con le testate giornalistiche Il Resto del Carlino e Setteserequi; è appassionato di sport, in particolar modo di basket che ha praticato per 25 anni, e ha ricoperto il ruolo di dirigente sportivo e telecronista per circa una decina d’anni.
Fabrizio Dore è il referente di Forza Italia in provincia di Ravenna e commenta il voto uscito dalle urne comunali (un consigliere eletto nei tre municipi sopra i 15mila abitanti): «Dobbiamo lavorare per convincere gli elettori che se hanno avuto il coraggio di consegnare il governo della nazione al centrodestra possono fare questa scelta anche nei comuni»
«Prendiamo atto e rispettiamo la volontà degli elettori, ma siamo sorpresi che abbiano scelto di rifugiarsi nuovamente nel Pd invece di scegliere il cambiamento. In molti comuni davvero si avevano programmi e candidati eccellenti». È la sintesi del commento di Fabrizio Dore, segretario provinciale di Forza Italia a Ravenna, dopo la tornata delle elezioni amministrative dell’8-9 giugno.
«A volte in passato, e forse anche in questa tornata, è stata sbagliata la proposta – riconosce il forzista –, ma questa volta in molti comuni davvero si avevano programmi e candidati eccellenti. La sfida che abbiamo da qui in avanti è dunque quella di lavorare per convincere gli elettori che se hanno avuto il coraggio di consegnare il governo della nazione al centrodestra possono fare questa scelta anche nei comuni».
Dore promette che verranno messe in campo tutte le risorse per riuscire a migliorare la vita ai cittadini, alle aziende, alle associazioni, al volontariato, nell’ottica di uno sviluppo socio-economico delle città guardando prima alle imminenti elezioni regionali e successivamente a quelle di Faenza (2025) e Ravenna (2027, se non saranno anticipate alla primavera 2025 in caso che il sindaco Michele de Pascale si candidi alla presidenza dell’Emilia-Romagna).
Il dirigente del partito fondato da Silvio Berlusconi mette in luce i risultati positivi ottenuti tra i 14 comuni al voto: «A Cervia, dopo dieci anni di assenza dal consiglio comunale, Forza Italia è tornata ad essere protagonista della politica cittadina, ci siamo presentati con la nostra lista e il nostro simbolo, vicini al 7% alle europee e vicini al 4% alle comunali pur non riuscendo a eleggere un consigliere. A Lugo dopo cinque anni di assenza dal consiglio comunale, vicini al 5 percento dei consensi, torniamo con una nostra rappresentanza, pronti a fare l’interesse della città. A Russi, seppur correndo dentro la grande lista del centrodestra, di quattro consiglieri eletti ben tre sono azzurri o vicini al nostro movimento a dimostrazione che nella corsa delle preferenze dove si deve scegliere la persona ancora una volta chi dà forza ai nostri valori ha convinto di più». Se si considerano i tre comuni al voto con più di 15mila abitanti (Lugo, Cervia, Bagnacavallo) in cui era possibile presentare il proprio simbolo, Forza Italia ha eletto un consigliere (Donatella Donati a Lugo) partendo da una situazione di zero.
Forza Italia alle elezioni europee a livello nazionale ha raggiunto l’obiettivo fissato dal segretario nazionale. «Siamo sulla strada giusta per intercettare il grande popolo dell’astensionismo da qui alle prossime elezioni politiche e raggiungere quel 20% nazionale che è l’obiettivo che un partito che aspira a rappresentare i moderati deve tenere come stella cometa».
Vicepresidente sarà Ariedo Braida. Direttore sportivo Davide Mandorlini
Foto di Filippo Venturi
A pochi giorni dal closing che sancirà un nuovo capitolo nell’ultracentenaria storia del Ravenna Football Club, il futuro presidente giallorosso, Ignazio Cipriani attraverso questa nota stampa inizia a porre le basi per l’ambizioso futuro della società. Pubblichiamo integralmente le sue dichiarazioni.
Closing
«Il passaggio di proprietà del Ravenna Football Club sarà ufficialmente formalizzato nell’ultima settimana di giugno in coincidenza con la conclusione della stagione sportiva. Questo momento rappresenta una tappa fondamentale per il club e segna l’inizio di una nuova fase entusiasmante per tutti noi. Con la nuova gestione, siamo pronti a intraprendere un percorso di crescita e successi, portando il Ravenna Football Club a nuovi traguardi».
Il rapporto con la precedente gestione societaria e i primi passi nel mondo giallorosso
«Vorrei esprimere il mio sincero ringraziamento alla vecchia società per il loro impegno e la loro dedizione al Ravenna Football Club. La collaborazione che abbiamo instaurato durante il periodo di transizione è stata caratterizzata da grande professionalità e apertura, facilitando un passaggio di consegne senza intoppi. Sono rimasto colpito dall’infrastruttura che ho trovato: una struttura ben organizzata e ben gestita, che ha dimostrato un profondo rispetto per la storia e i valori del club. Inoltre, ho apprezzato molto la passione e la dedizione dello staff, che si è sempre dimostrato disponibile e collaborativo, permettendoci di integrare le nuove strategie senza difficoltà. Questa solida base rappresenta un punto di partenza ideale per il nostro progetto futuro. Con ottimismo e determinazione, siamo pronti a guidare il Ravenna Football Club verso nuovi traguardi e successi. A partire da dicembre, abbiamo avviato un periodo di affiancamento operativo per garantire una transizione fluida e una gestione efficace del Ravenna Football Club. Questo periodo è stato essenziale per rafforzare la nostra struttura organizzativa e prepararla per le sfide future. Paolo Scocco ha preso in carico la supervisione delle operazioni quotidiane. Parallelamente, Davide Mandorlini si è concentrato sulla supervisione della parte sportiva».
L’amore per Ravenna e le motivazioni che hanno portato a questa scelta
«Sono cresciuto con una profonda passione per il calcio e nonostante i miei 24 anni trascorsi a New York, Ravenna è rimasta la città del mio cuore, un posto speciale nella mia vita. Quest’anno ho avuto l’opportunità di acquisire il Ravenna Football Club . Combinando la mia ambizione personale con l’ amore per questo sport , ho deciso di intraprendere questa avventura per fare un omaggio alla città che mi ha regalato affetti , emozioni e ricordi bellissimi. Mi impegnerò per portare la squadra e Ravenna in Serie A , scrivendo insieme ai suoi abitanti e a tutti i tifosi una nuova e gloriosa pagina della storia cittadina».
Ufficializzazione delle nuove figure di riferimento
«Sono lieto di ufficializzare le nuove figure di riferimento che saranno alla guida del Ravenna Football Club in questa nuova fase della nostra storia. Ogni membro del team porta con sé una vasta esperienza e competenze specifiche, essenziali per il nostro successo futuro».
«Ariedo Braida è stato nominato vicepresidente. Con una carriera prestigiosa e una profonda conoscenza del mondo del calcio, Ariedo sarà un pilastro fondamentale per la nostra strategia e per le relazioni istituzionali».
«Mattia Baldassarre assume il ruolo di Amministratore Delegato. Mattia, con la sua esperienza gestionale e la sua visione imprenditoriale, guiderà l’amministrazione del club, assicurando una crescita sostenibile e un’efficace gestione delle risorse».
«Paolo Scocco è il nostro nuovo Direttore Generale. Con la sua esperienza nella gestione operativa e la sua capacità di ottimizzare i processi interni, Paolo sarà il punto di riferimento per tutte le attività quotidiane del club, garantendo efficienza e qualità in ogni settore».
«Davide Mandorlini è stato nominato Direttore Sportivo. Davide, con la sua competenza tecnica e la sua esperienza nel mondo del calcio, sarà responsabile della gestione sportiva del club, inclusa la supervisione del settore giovanile e della prima squadra».
«Lorenzo Tonetti è il nostro nuovo responsabile delle Relazioni del Club. Lorenzo si occuperà di mantenere e sviluppare le relazioni con i nostri partner, contribuendo a rafforzare il legame con il club».
La presentazione del progetto sportivo
«La conferenza stampa del Ravenna Football Club si terrà nella settimana dal 1 al 5 luglio. Questo evento rappresenta un momento cruciale per il nostro club, poiché presenteremo il nuovo progetto sportivo».
Si tratta del nuovo graphic novel dell’affermato autore, che racconta dei Grand Tour di artisti e scrittori stranieri
In occasione della terza edizione di Coconino Fest, la Biblioteca Classense di Ravenna ospita l’esposizione di una sessantina di tavole e vari materiali preparatori di Viaggio in Italia, il nuovo graphic novel di Pietro Scarnera, autore di fumetti affermato e già vincitore del prestigioso Prix Révélation del Festival internazionale di Angoulême.
La mostra inaugura oggi (venerdì 14 giugno) alle ore 17.30, e a seguire Scarnera parlerà del suo lavoro in un incontro pubblico con lo scrittore Tahar Lamri.
Partendo da un attento studio di testi, diari, lettere e documenti storici, Scarnera racconta nel suo ultimo libro a fumetti i Grand Tour di scrittori e artisti di altre nazionalità che tra il Settecento e il Novecento hanno visitato, amato e narrato il nostro Paese. Da Goethe a Stendhal, Lord Byron, Percy e Mary Shelley, Wagner, Hans Christian Andersen… Nelle loro lettere, diari e libri di viaggio si nasconde una quantità di storie meravigliose, di volta in volta comiche o tragiche, ma sempre appassionanti. Questa mostra, e il graphic novel omonimo da cui è tratta, le raccoglie insieme per restituire qualcosa di molto prezioso: uno sguardo esterno e “straniero” sull’Italia, che può aiutarci a capire meglio chi siamo stati, chi siamo, e forse anche chi saremo.
Sono tante le città attraversate da questo viaggio: Ravenna, Venezia, Milano, Lucca, Roma, Napoli, Palermo…
Nella Manica Lunga della Biblioteca Classense le tavole disegnate di Scarnera dialogano con i libri e i resoconti dei grandi scrittori, con un omaggio particolare alla Ravenna visitata e raccontata da Byron. In esposizione anche una quantità di sketch, bozzetti, materiali di documentazione che testimoniano il lungo lavoro preparatorio alla base di questo graphic novel.
La mostra “Viaggio in Italia” è inserita nel programma della terza edizione del Coconino Fest, il festival organizzato dalla casa editrice Coconino Press in compartecipazione con l’assessorato alla Cultura del Comune di Ravenna e con il Mar, che ospiterà poi un intenso weekend di altre esposizioni, eventi e incontri da venerdì 21 a domenica 23 giugno grazie al contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.
Pietro Scarnera Viaggio in Italia – Storie, avventure e disegni degli artisti del Grand Tour Biblioteca Classense di Ravenna – Manica Lunga 15 giugno / 13 luglio 2024 Orari di apertura: martedì–venerdì 15.00-18.30 / sabato 9.00-13.00 e 15.00-18.30 / chiuso domenica e lunedì Apertura straordinaria in occasione di Coconino Fest 2024: domenica 23 giugno, ore 10.00-19.00
Eventi speciali: venerdì 21 giugno, ore 15.00 – Biblioteca Classense (Holden): Storie a quadretti. Laboratorio di fumetto e visita guidata alla mostra Viaggio in Italia a cura di Pietro Scarnera. Dai 12 anni in su. Ingresso gratuito su prenotazione a segreteriaclas@comune.ra.it
Se ne parlerà in una conferenza scientifica in programma il 17 giugno nell’ambito del Palio del Niballo
Dopo le alluvioni di maggio 2023, da alcuni mesi, i tecnici di Hera hanno iniziato una serie di verifiche sulla funzionalità della rete fognaria di Faenza. Nel corso dei lavori, al centro della carreggiata, sotto Porta delle Chiavi, tra corso Europa e via Forlivese, ad appena 25 centimetri di profondità, è stata individuata la sommità di una volta in mattoni. Dopo aver praticato un foro al centro della struttura, i tecnici sono riusciti a discendere all’interno, trovando una camera che fa parte di un ambiente sotterraneo con volte semicircolari e semiovali, con caratteristiche architettoniche di grande interesse storico. Le testate dei bracci laterali corrispondono infatti alle fondamenta della Porta delle Chiavi, cosa che suggerirebbe quanto quella costruzione fosse contemporanea alle mura manfrediane, risalenti alla prima metà del XV secolo.
L’analisi preliminare del sito ha rivelato la presenza di antiche feritoie, probabilmente per armi da fuoco, e canne fumarie per far espellere il fumo prodotto, confermando che l’ambiente aveva una funzione difensiva. Si è poi verificato che l’accesso alla camera appena ritrovata avveniva tramite una porta oggi murata e una scaletta in mattoni, rendendola una sorta di bastione sotterraneo che rafforzava le difese della Porta delle Chiavi. In ogni caso una scoperta che aggiunge elementi importanti sulla storia delle opere di difese medievali di Faenza.
Per garantire un accesso sicuro e agevole alla camera, i tecnici Hera hanno installato una botola metallica sul foro esplorativo praticato nella volta, che consentirà l’accesso a tecnici e agli studiosi che vorranno approfondire la conoscenza di questo sito affascinante.
Della scoperta, comunicata al responsabile delle operazioni della multiservizi, Marcello Togni, è poi stato messo al corrente lo storico locale Stefano Saviotti, autore di molte pubblicazioni sulla città, che si è poi unito ai tecnici di Hera per approfondire la cosa.
Vista l’eccezionalità del ritrovamento e l’interesse storico per la città la scoperta sarà al centro di una conferenza scientifica, organizzata dal Rione di Borgo Durbecco, in programma lunedì 17 giugno, alle 18.45, durante le giornate del Palio del Niballo, nella Chiesa della Commenda, che vedrà come relatore Stefano Saviotti: con loro il vicesindaco Andrea Fabbri e Andrea Casadio per Hera.
«Questo ritrovamento – spiega Saviotti -, che ha dell’eccezionale, svela un ambiente ancora in buone condizioni, umido ma non allagato, e conserva quasi del tutto il suo aspetto medievale. Non è escluso che sotto lo strato di macerie e terra possano trovarsi reperti dell’epoca manfrediana o successiva».
Andrea Sangiorgi aveva già presentato la sua ipotetica squadra in campagna elettorale: «Così siamo subito operativi»
Il neoeletto sindaco di Conselice, il 24enne Andrea Sangiorgi, ha nominato la propria giunta. I quattro assessori che lo affiancheranno nel governo del Comune per il prossimo quinquennio sono Martina Baldini (vicesindaca), Raffaele Alberoni, Maria Grazia Bacchini e Kocis Urso.
Martina Baldini, 33 anni, architetto libera professionista. Si occupa di progettazione architettonica, direzione lavori e sicurezza nei cantieri. Vive a Conselice con il compagno.
Nominata vicesindaca, avrà le deleghe a Lavori pubblici e patrimonio, Decoro urbano e Cura del verde pubblico.
Raffaele Alberoni, classe 1962, ha tre figli, è consulente logistico e informatico, responsabile regionale di atletica leggera. Già assessore dal 2019 al 2024, per questo nuovo mandato assumerà le deleghe Servizi educativi, Sport, Viabilità e trasporto pubblico, Attività produttive e commerciali, Protezione civile e Transizione digitale.
Maria Grazia Bacchini, 66 anni, sposata, ha un figlio e due nipoti; pensionata, psicologa psicoterapeuta, già responsabile dell’area tutela minori dell’Ausl Romagna. Assumerà le deleghe alle Politiche sociosanitarie e welfare, Politiche abitative, Pari opportunità, diritti e inclusione.
Kocis Urso, 47 anni, è sposato con due figli; è responsabile tecnico commerciale presso un’azienda santagatese. Tra i soci fondatori di associazioni dedicate al teatro come Tilt Imola e Artlab Conselice. Avrà le deleghe alla Cultura, Associazionismo e volontariato, Gemellaggi e scambi culturali, Turismo e Promozione del territorio, Politiche giovanili.
Il sindaco Andrea Sangiorgi, classe 1999, è iscritto all’ultimo anno di Scienze politiche sociali internazionali all’Università di Bologna. Già consigliere comunale e assessore nella legislatura 2019-2024. Conserverà le deleghe al Bilancio e società partecipate, Risorse umane, Urbanistica ed edilizia, Ambiente, transizione energetica e agricoltura, Servizi al cittadino, Comunicazione, Polizia locale, legalità e sicurezza, Politiche partecipative.
«Ho presentato ai cittadini la squadra di giunta in campagna elettorale – dichiara il sindaco Andrea Sangiorgi -. Questo ci ha permesso in pochi giorni dalla mia elezione di renderla operativa, per poter già affrontare le sfide che ci aspettano. Abbiamo da subito incontrato i vari uffici comunali per fare insieme il punto della situazione. Vogliamo infatti comprendere fin da subito i progetti già delineati e dove occorre intervenire per dare concretezza al nostro progetto di governo, su cui i cittadini ci hanno dato fiducia. Incontreremo nelle prossime settimane tutte le associazioni del territorio e le realtà locali per partire davvero insieme».