lunedì
07 Luglio 2025

Il Pd organizza ai giardini pubblici un incontro sulla “scuola di domani”

Con il dirigente scolastico Gianluca Dradi e la presidente del Centro Studi Giancarlo Cerini

Cortesi Beccari
I candidati Beccari e Cortesi

Sabato 17 maggio alle ore 18 allo Chalet dei Giardini Pubblici di Ravenna, si terrà un incontro dal titolo “Appunti per la scuola di domani. Contesto nazionale e sfide locali”, un’occasione di confronto aperto e costruttivo sui temi dell’educazione e del futuro delle istituzioni scolastiche, alla luce dei cambiamenti sociali e delle sfide territoriali.

L’evento vedrà la partecipazione di importanti figure del mondo dell’istruzione e della politica: Marwa Mahmoud, assessora alle Politiche Educative del Comune di Reggio Emilia e membro della segreteria nazionale del Pd; Gianluca Dradi, dirigente scolastico con una lunga esperienza nel settore dell’istruzione; Loretta Lega, presidente del Centro Studi Giancarlo Cerini, realtà impegnata nella ricerca educativa.

A coordinare il dibattito saranno Luca Cortesi e Stefania Beccari, insegnanti e candidati al consiglio comunale che guideranno il confronto tra i relatori e il pubblico presente, favorendo uno spazio di dialogo e riflessione.

«Questo incontro – precisa Luca Cortesi – vuole essere un momento di riflessione che allarghi il perimetro oltre alle competenze degli enti locali e del Comune. Le nuove indicazioni nazionali, le linee guida sull’educazione sessuale, l’inclusione, la scuola come presidio di contrasto alle disuguaglianze sono solo alcuni dei temi che non possono prescindere da un’analisi nazionale del contesto. Durante questo momento di approfondimento troveranno spazio anche proposte sul contesto locale, a partire dalle criticità del nostro territorio e dall’esperienza messa in campo dai relatori, su che ruolo possano avere le scuole e i Comuni nel contesto in cui ci troviamo».

Bandiera Blu ai Comuni di Ravenna e Cervia. Ma “spariscono” Punta Marina e Tagliata

I due lidi non sono nell’elenco delle Spiagge del 2025 della Fee

Bandiera Blu 2025 (Grandu)

Ancora una volta vengono premiate le spiagge ravennati dal riconoscimento della Bandiera Blu. I comuni di Ravenna e Cervia sono due tra i 246 rivieraschi italiani (nel 2024 erano 236) ad aver passato i controlli della FEE Foundation for Environmental Education.

A Ravenna i lidi citati nel comunicato ufficiale sono però solo otto: Marina Romea e Porto Corsini, Marina di Ravenna e Lido Adriano, Lido di Savio, Lido di Dante e Lido di Classe, Casal Borsetti (Camping). Rispetto all’elenco ufficiale degli anni scorsi, non c’è più Punta Marina.

A Cervia, invece, i lidi citati sono quelli di Milano Marittima e Pinarella, mentre non è presente Tagliata, a differenza degli anni scorsi.

L’assegnazione della Bandiera Blu avviene «dopo una rigorosa e accurata selezione», scrivono i promotori, attraverso l’esame comparato dei dati acquisiti ed elaborati direttamente dalla FEE-Italia relativi a qualità delle acque, qualità della costa, qualità dei servizi e misure di sicurezza, educazione ambientale. Dal 2025 la valutazione è stata integrata anche dall’obbligo di presentazione di un Piano di sostenibilità ambientale, che illustra le politiche di sviluppo della città in un orizzonte temporale triennale.

La cerimonia di premiazione si è svolta nella sede del Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche) ed è stata presieduta dal Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare Nello Musumeci.

Ha visto la partecipazione tra gli altri anche del vicesindaco di Cervia Gianni Grandu che, congiuntamente al sindaco Mattia Missiroli, ha dichiarato: «La Bandiera Blu è un riconoscimento di cui la città deve essere fiera. Nonostante le tante polemiche di questi giorni e la cattiva luce a cui la nostra località è stata sottoposta, Cervia ancora una volta è stata premiata per la gestione del patrimonio ambientale, per l’eccellenza dei suoi servizi e della sua organizzazione, confermando la qualità della propria offerta turistica. È un risultato che non arriva per caso, ma è frutto di un lavoro costante di anni, lungimirante e condiviso tra amministrazione, operatori economici, cittadini e associazioni, tutti impegnati insieme nella crescita sana del nostro territorio. La Bandiera Blu 2025, conseguita per la trentesima volta e ventisette consecutivamente, è un motivo di orgoglio per tutta la nostra comunità. Crediamo che nei fatti, questo prestigioso vessillo possa essere anche una risposta concreta alle strumentalizzazioni e alle analisi riduttive, che portano a discreditare il nostro sistema. Noi guardiamo avanti con ancora maggiore responsabilità e impegno, senza sottovalutare i problemi, ma lavorando per una Cervia sempre più verde, inclusiva, innovativa e attrattiva».

Quest’anno sono 246 i Comuni italiani che hanno conseguito la bandiera, per complessive 487 spiagge, mentre l’Emilia Romagna ottiene 10 vessilli per i comuni di: Comacchio, Ravenna, Cervia, Cesenatico, Gatteo, San Mauro Pascoli, Bellaria-Igea Marina, Riccione, Misano Adriatico e la new entry Cattolica. A livello nazionale il vessillo, istituito nel 1987, va nel 2025 anche a 84 approdi turistici, per un totale di 487 spiagge, che corrispondono a circa l’11,5% dei lidi premiati a livello mondiale.

Confindustria lancia una serie di temi ai candidati: «Costruiamo il futuro insieme»

Dall’Hub portuale all’università, passando per infrastrutture e rigassificatore: il documento dell’associazione fissa le priorità per lo sviluppo della città e chiede un confronto concreto con chi guiderà la prossima amministrazione

Il terminal container del porto di Ravenna (foto da pagina Facebook di Ap)

Confindustria Romagna entra nel vivo del dibattito pubblico in vista delle prossime elezioni comunali, con un documento (qui la versione integrale) rivolto ai candidati per la corsa a sindaco della città: «Con la nostra forza imprenditoriale, ci sentiamo impegnati al confronto e alla collaborazione con i candidati e le candidate e con la futura amministrazione eletta, per un migliore futuro della città e della comunità».

La delegazione ravennate dell’associazione ha infatti individuato le priorità strategiche su cui ritiene fondamentale confrontarsi con la prossima amministrazione: dal porto alle infrastrutture, passando per formazione, università, rigassificatore e fiscalità.

Si parte dalla cura del territorio e prevenzione rischi, dove «occorre invertire il rapporto tra prevenzione e gestione dell’emergenza, con regole e procedure che permettano di agire più efficacemente in termini di valutazione, tempi e costi», accorciando i tempi tra la rilevazione dei rischi e la messa in sicurezza. Infine, occorre affiancare alla ricerca di risorse e alla stesura dei progetti una serie di procedure più veloci e efficaci, dall’apertura dei cantieri al collaudo delle opere.

Per quanto riguarda le infrastrutture, ritenute un aspetto fondamentale per rafforzare il tessuto imprenditoriale, Ravenna «deve contare su collegamenti rapidi e conformi a un mondo veloce, dove le connessioni sono la vera priorità, che non va limitata da confini amministrativi o geografici». Secondo l’ente vanno quindi colmate al più presto le carenze del sistema ferroviario con l’idea di creare un corridoio adriatico strategico di alta velocita/alta capacità che attraversi la Romagna rendendola baricentrica a livello nazionale per il trasporto di merci e persone.

Venendo al Porto di Ravenna invece, Confindustria esprime soddisfazione per il completamento anticipato dei lavori dell’Hub Portuale – con approfondimento dei fondali, adeguamento e rifacimento delle banchine, nuove aree per la logistica – che «darà nuovo slancio al porto, principale piattaforma logistica strategica per la Romagna, la Regione e per l’intero paese». Tuttavia, per esprimere il massimo delle nuove potenzialità: «Occorrono interventi per potenziare le infrastrutture ferroviarie e stradali, con azioni di riqualificazione delle reti per aumentare capacità e fluidità dei flussi di merci e persone».  La Zona Logistica Semplificata, che fa perno sul porto di Ravenna e coinvolge le aree produttive della Regione «deve diventare pienamente operativa a vantaggio delle imprese insediate che potranno beneficiare di semplificazioni amministrative ed agevolazioni nonché del porto stesso». La nuova Stazione marittima, con la qualifica di home port, impone di riqualificare la rete per gestire il cospicuo incremento del traffico passeggeri da/per Porto Corsini e di impostare e nuove collaborazioni con gli aeroporti di Rimini, Forlì e Bologna, verso i quali vanno migliorati i collegamenti.

Passando a università e formazione professionale, il campus viene visto come un valore per il territorio, da sostenere e potenziare, anche come pilastro per le istituzioni culturali di rilievo nazionale. Allo stesso modo l’alta formazione viene ritenuta essenziale per accompagnare i cambiamenti del mercato, la formazione professionale permette a giovani e adulti di acquisire competenze utili, favorendo l’occupazione e rispondendo alle esigenze delle imprese.

Infine, uno sguardo all’attrazione di investimenti «per cui è necessario semplificare le procedure burocratiche per avviare e gestire un’impresa, realizzare aree industriali moderne e sostenibili, digitalizzare i processi amministrativi, ridurre tempi e costi per nuove imprese»; alle tariffe rifiuti: «serve una revisione delle tariffe della Tari più equa e meritocratiche» e al rigassificatore: «L’impianto al largo di Punta Marina ha comportato opere infrastrutturali rilevanti, ma il territorio non ha ancora ricevuto benefici adeguati. L’Amministrazione deve chiedere compensazioni e agevolazioni a livello nazionale».

Infortunio mortale, i sindacati chiedono i rappresentanti per la sicurezza

Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil propongono anche nel comparto agricolo l’inserimento delle figure Rlst. Il cordoglio del sindaco per la morte di Lutfi Ferhati 

Sindaco Sabadini
Il luogo dell’incidente in una foto postata dal sindaco sui social

È di ieri (12 maggio) la tragica notizia di un grave incidente sul lavoro, nel settore agricolo, che ha causato la morte di un lavoratore di 57 anni impegnato nella sistemazione di idrovore per l’irrigazione.

La vittima si chiamava Lutfi Ferhati e abitava nel Lughese insieme a moglie e due figli. «Non si può morire di lavoro, non si può uscire la mattina di casa e non farvi più ritorno – commenta il sindaco di Sant’Agata sul Santerno, Riccardo Sabadini, comune dove è avvenuto l’incidente -. Dobbiamo tutti fermarci e riflettere perché questa tematica sta diventando sempre più urgente, come testimoniato dai numeri dei morti sul lavoro che abbiamo ricordato in occasione del 1 maggio. In questo momento di grande tristezza e dolore, l’abbraccio più grande di tutta l’Amministrazione Comunale va alla moglie e ai due figli, cui desideriamo porgere le nostre più sentite condoglianze».

Le cause dell’incidente, avvenuto a Sant’Agata sul Santerno, sono attualmente al vaglio delle autorità competenti.

I sindacati Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil della provincia di Ravenna esprimono profondo cordoglio alla famiglia e ai colleghi della vittima condannando fermamente ogni forma di negligenza e di mancanza di formazione e di rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro. Inoltre propongono l’inserimento di nuove figure che tutelino la salute dei lavoratori: «Crediamo diventi determinante l’avvio dell’attività dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriali (Rlst) nel comparto agricolo – dichiarano Roberto Cangini, Laura Mazzesi e Alessandro Mazza, rispettivamente di Fai, Flai e Uila-. La figura è fortemente voluta e sostenuta dai sindacati, per garantire una presenza costante sul territorio in grado di supportare, vigilare e stimolare l’adozione di tutte le misure preventive necessarie a tutela della salute e della sicurezza. Inoltre, la presenza degli Rlst è utile affinché siano rafforzate le misure di prevenzione e controllo per evitare che tragedie simili si ripetano. Rinnoviamo il nostro appello alle istituzioni, alle aziende e a tutti gli attori coinvolti, unendoci alla richiesta delle confederazioni provinciali di Cgil, Cisl e Uil alla Prefettura di convocazione urgente del Tavolo del Patto Territoriale per la salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro. Si sottolinea la necessità di procedere con l’aggiornamento del protocollo appalti privati, affinché si individuino soluzioni e misure necessarie per garantire ambienti di lavoro sicuri e dignitosi per tutte le lavoratrici e i lavoratori del settore agricolo».

Trovato un cadavere nel canale Candiano, probabile suicidio

Si tratta di un uomo di circa 70 anni. Sul posto la polizia, anche con la Scientifica

Nella mattinata di oggi (13 maggio) è stato trovato un corpo nelle acque del canale Candiano, all’altezza del ristorante Darsenale. Secondo le indagini ancora in corso da parte della polizia (sul posto anche con la Scientifica) si tratterrebbe di un uomo di circa 70 anni che, dopo aver parcheggiato la propria automobile vicino alla banchina, si sarebbe buttato nel canale, suicidandosi.

Il corpo è stato recuperato dai Vigili del Fuoco.

Chiude anche l’edicola di piazza del Popolo. «Servono nuove soluzioni, come a Roma»

Il chiosco sotto al palazzo comunale abbassa le serrande a settembre. Ma il titolare lancia un’idea. L’appello di Confesercenti

edicola piazza del popolo

Ennesima edicola in procinto di chiudere a Ravenna, questa volta nella centralissima Piazza del Popolo. L’edicolante Massimo Cicognani terrà aperto fino a settembre (con chiusure programmate la domenica e il lunedì), prima di abbassare definitivamente la serranda per pensionamento. «Al momento non c’è l’idea di vendere l’attività, ma vediamo da qui a settembre cosa succede – ci racconta l’edicolante, proprietario insieme alla moglie da circa 20 anni -. Rispetto ad altre realtà non ho notato un trend così negativo, altrimenti probabilmente avrei chiuso prima. Sicuramente però servono delle soluzioni per non far morire il settore. Ce ne sarebbero e ne avevamo anche parlato con il Comune».

Una soluzione proposta dall’ormai ex edicolante di Piazza del Popolo è quella di ripercorrere le orme dell’edicola Erno (Edicola Romana Non Ordinaria) di Roma, un chiosco di piazza che va oltre la classica edicola. L’attività romana situata in Piazza Americo Capponi (tra San Pietro e Vaticano) offre infatti una selezione curata di riviste, libri d’arte, cataloghi, ma anche vini, drink, birre e snack da gustare seduti ai tavolini e organizza eventi e mostre.

Intanto, a Ravenna, anche Confesercenti, attraverso un comunicato sottoscritto dal presidente Maurizio Melandri, è intervenuta sulla questione, parlando sia di un mancato ricambio generazionale, sia delle possibili soluzioni per aumentare la redditività dei chioschi: «Si parla spesso di incrementare l’offerta in servizi delle edicole, ma si parla poco di incrementare l’offerta merceologica dando la possibilità di vendere prodotti di vario genere, possibilità al momento prevista in maniera molto limitata ed accessoria. Diverse regioni hanno a questo proposito legiferato in materia, creando i presupposti per sviluppare progetti imprenditoriali originali e più organici rispetto alla sola vendita di quotidiani e periodici, attività che ormai da tempo non è più sufficiente a garantire la sostenibilità. Se vogliamo garantire un futuro a questa categoria, e al presidio di informazione, accoglienza e presenza che costituiscono nei nostri paesi e nelle nostre città, dovremo agire al più presto per integrare la classica edicola nell’ambito di attività a più alto valore aggiunto. Forse così riusciremo a salvare gli ultimi chioschi dall’estinzione, e a recuperare i molti altri che giacciono in stato di semi-abbandono, e che pesano sull’ambiente urbano per mesi, a volte per anni, in termini di decoro e degrado».

La chiusura dell’edicola di piazza del Popolo è entrata anche nel dibattito politico, con la proposta del capolista di Ama Ravenna, Daniele Perini: «A settembre chiuderà l’edicola di piazza del Popolo il cui spazio interno è nel palazzo comunale (diversi decenni fa era tra le due colonne, ndr). Perché non trasformarlo nel punto principale di accoglienza turistica? Quale miglior modo per presentarsi ai visitatori?».

Scatta la 50esima edizione della 100 km del Passatore. Già 3.500 iscritti, record

Tanti eventi collaterali accompagneranno la storica gara che parte da Firenze e arriva a Faenza

Salita Fiesole

Tutto pronto per la 50esima edizione della 100 km del Passatore che scatterà sabato 24 maggio da Piazza del Duomo a Firenze alle 15 per arrivare in piazza del Popolo di Faenza. A circa dieci giorni dalla partenza sono 3.500 gli iscritti, da record, di cui 730 concorrenti emiliano-romagnoli (197 faentini), 462 toscani, 704 donne, 1568 esordienti e oltre 110 atleti provenienti da 38 nazioni straniere saranno accompagnati dalla diretta televisiva sport2u.tv.

Alla Cento numero 50, tra gli iscritti, spiccano Massimo Giacopuzzi (vincitore dell’edizione 2024 e 2° al ‘Passatore’ ‘22), David Colgan (1° alla 6 ore della Maremma, 2° alla Cento del 2024), Manuel Duarte Oliveira (6° al ‘Passatore’ 2024 e vincitore della Boa Vista Ultra Marathon 2023) e Luigi Pecora (4 Cento consecutive dal 2016 al 2019 e 7° lo scorso anno). In ambito femminile Federica Moroni cercherà di difendere la corona dopo il successo del 2024. A contendersi il primato femminile tra le runner troviamo la statunitense Camille Herron e Ilaria Bergaglio (2^ alla 6 Ore di Pistoia ‘24). In ambito faentino sugli scudi troviamo Enrico Bartolotti (4° alla 50 km del Conero 2024), il brisighellese Alessandro Benerecetti (4° alla Strasimeno 2024), Christian Reali (3° alla 50 km Aspettando il Passatore) e Alessio Grillini (1° alla 24 Ore di Torino).

Come sempre sono numerosi i premi che saranno assegnati in occasione della Firenze-Faenza. Per quanto riguarda l’edizione numero 50 il primo classificato riceverà la Targa del Tribunato di Romagna. Al primo uomo e alla prima donna che transiteranno al traguardo sarà consegnato inoltre un piatto di ceramica in ricordo di Pietro “Pirì” Crementi, venuto a mancare nel dicembre ‘21. Alla 50esima edizione sono previsti riconoscimenti sia alle società sportive che avranno il maggior numero di atleti giunti a Faenza, sia a quelle di cui i primi sei atleti al traguardo otterranno i migliori tempi complessivi. Come noto in occasione della ‘Cento’ viene assegnato anche il Gran Premio della Montagna: il primo uomo a transitare sul Passo della Colla di Casaglia (913 metri slm, al 48° km) riceve il premio intitolato a Francesco Calderoni mentre la prima donna quello dedicato ad Angela Bettoli. Sarà inoltre conferito il premio alla memoria del maratoneta Simone Grassi al miglior esordiente giunto al traguardo. Mentre il “Trofeo Elio Assirelli”, istituito alla memoria del presidente dell’Associazione scomparso nel 2009, sarà assegnato quest’anno alla seconda donna al traguardo.

Nel weekend di gara, la città di Faenza intratterrà i tanti appassionati e la cittadinanza attraverso eventi collaterali di spessore che si terranno in un allestimento più ampio con tanto di palco, passerella centrale e sedute per il pubblico. Ci saranno due appuntamenti speciali “Avventure Estreme Stories” e “Sport Performance e Salute” dedicati alle scuole e agli sportivi: sportivi estremi e viaggiatori porteranno la loro esperienza motivazionale e tecnica parlando anche di mindfullnes e salute. Ci sarà una serata Gala’ dei Cinquant’anni della 100km del Passatore con ospiti speciali e leggende per raccontare una storia mitica della città di Faenza dagli anni 70 ad oggi. Per tre giorni sarà attivo anche il Village con esperienze e stand che coinvolgono sportivi, bambini e cittadinanza su sport estremi e discipline legate al mondo della sfida e dell’avventura.

100 Km Del Passatore Numero 50 Conferenza Stampa 12 05 25 Relatori

L’impresa del giovane ravennate Bondioli agli Internazionali di Roma

Battuti i big Bolelli-Vavassori in coppia con il coetaneo Caniato

Bondioli

L’impresa del giorno agli Internazionali di tennis di Roma porta la firma anche del giovane ravennate Federico Bondioli, 20 anni tra pochi giorni. In coppia con l’amico e coetaneo Carlo Alberto Caniato, infatti, Bondioli ha battuto la coppia regina del tennis italiano Bolelli-Vavassori (teste di serie numero 5 a Roma). Entrati con la “wild card” grazie alle qualificazioni, Bondioli e Caniato ora affronteranno i francesi Doumbia-Reboul negli ottavi di finale.

Bondioli è nella top 400 al mondo del doppio, mentre in singolo è numero 488. Lo avevamo intervistato qualche mese fa a questo link.

 

Muore intrappolato nel muletto in un cantiere lungo il fiume

È successo a Sant’Agata sul Santerno. La vittima è un 57enne residente a Lugo

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Un lavoratore 57enne di origine albanese e residente a Lugo è deceduto a Sant’Agata sul Santerno, in seguito a un infortunio sul lavoro verificatosi in un fondo agricolo.

Secondo quanto finora emerso, l’uomo stava operando in un cantiere per la sistemazione di alcune idrovore lungo il fiume Santerno quando, per cause al vaglio dei carabinieri e degli ispettori dell’Asl, sarebbe rimasto intrappolato nel muletto ribaltatosi e sarebbe finito lungo la scarpata, morendo sul colpo.

Sono intervenuti anche i vigili del fuoco e gli operatori del 118. Dell’accaduto, è stato subito avvisato il Pm di turno, Stefano Stargiotti. (fonte Ansa.it)

Minacciato con un coltello e rapinato nei bagni in discoteca: arrestati due minori

La vittima è un altro minorenne, lievemente ferito prima di dover consegnare 300 euro e la t-shirt. I carabinieri erano già nel locale per una richiesta precedente per un furto

Touche 2

I carabinieri di Ravenna hanno arrestato due minorenni, di 17 e 15 anni, nella notte tra sabato 10 e domenica 11 maggio perché ritenuti gli autori di una rapina a mano armata nella discoteca Touchè Santafè di Marina di Ravenna.

Secondo quando ricostruito dagli inquirenti, i due hanno avvicinato un altro minorenne mentre si trovava all’interno dei bagni del locale, minacciandolo con un coltello da cucina con lama di 20 cm e ferendolo, in maniera lieve, al dorso e all’addome (5 giorni di prognosi dopo le medicazioni al pronto soccorso). La vittima è stata poi costretta a consegnare circa 300 euro in contanti e la costosa t-shirt che indossava al momento.

Il ragazzo, seppure sotto shock, ha allertato il 112, permettendo l’intervento dei carabinieri che erano già presenti all’interno del locale a seguito di una precedente segnalazione ricevuta da un altro cliente per il furto di uno smartphone. I militari hanno avviato le ricerche rintracciando i due sospettati mentre tentavano di dileguarsi. I due giovani erano ancora in possesso della refurtiva, poi restituita al legittimo proprietario. Dopo un sopralluogo, i carabinieri hanno anche rinvenuto e recuperato il coltello.

I due giovani, accusati di rapina, lesioni personali e porto d’armi e di oggetti atti ad offendere, sono stati arrestati e portati al carcere minorile di Ancona.

Tre passeggiate al parco del Loto per scoprire lucciole, pipistrelli e la natura

Appuntamenti aperti al pubblico nel mese di maggio per chi vuole accostarsi all’ambiente naturale

0731 LotoAl parco del Loto di Lugo sono in programma tre passeggiate sensoriali alla scoperta delle lucciole, dei pipistrelli e di un nuovo modo di vivere il contatto con la natura. L’iniziativa è organizzata da Ceas Bassa Romagna.

La prima iniziativa è in programma domenica 18 maggio alle 21: una passeggiata notturna alla ricerca della lucciole in compagnia di un esperto naturalista della cooperativa Ecosistema.

Sabato 24 maggio, in occasione della Giornata Europea dei Parchi, alle 16 è in programma una passeggiata sensoriale per vivere in modo nuovo e diverso il contatto con la natura, insieme a una facilitatrice di NatureTherapy. Il ritrovo sarà all’ingresso di via Brignani. Si raccomanda abbigliamento comodo.

Venerdì 6 giugno alle 20.45 partirà la visita serale “Ali nella notte”, in cerca di gufi, civette e pipistrelli, dei quali sarà possibile ascoltare anche la voce grazie agli esperti della cooperativa Ecosistema.

Per partecipare è necessaria la prenotazione, mandando una mail a natura.lugo@ecosistema.it o contattando (anche attraverso whatsapp, sms o segreteria telefonica) il numero 351 5848402. In assenza dell’operatore lasciare un messaggio.

Le visite sono promosse dal Comune di Lugo, inserite nel progetto «Scuola in natura – Rete Res» e realizzate con il contributo della Bcc ravennate, forlivese e imolese nell’ambito del progetto “Esperienze di Natura -2025”.

Mingozzi (Pri): «Verso le elezioni il Governo manda più navi di migranti a Ravenna»

Il capolista dell’Edera, ex vicesindaco e oggi operatore portuale alla presidenza di Tcr, sottolinea la frequenza recente di tre sbarchi in 20 giorni: «Siamo un porto aperto, ma il governo spieghi perché Ravenna è adatto nonostante la lunga distanza da percorrere»

54347812224 F015d86cfb KDopo l’annuncio dell’arrivo a Ravenna della nave Humanity 1 con 125 profughi a bordo, il capolista del Partito repubblicano alle elezioni comunali del 25-26 maggio, Giannantonio Mingozzi, sottolinea come sia «quanto meno singolare che, in prossimità delle elezioni, il porto di Ravenna stia diventando, grazie alle scelte del Governo, il principale scalo di attracco, sbarco e assistenza dei migranti. Sono ormai duemila sbarcati da 20 navi destinate a Ravenna dal 31 dicembre 2022 e domani, martedì 13 maggio, attraccherà la terza nave in appena 20 giorni».

Le dichiarazioni di Mingozzi lasciano intendere, senza fornire particolari spiegazioni, che potrebbe esserci una volontà politica nelle scelte del governo per utilizzare gli sbarchi come strumento di propagando contro il centrosinitra locale. Il calendario degli arrivi dice che gli ultimi due attracchi sono avvenuti il 6 maggio e il 22 aprile, in precedenza nel 2025 un solo attracco il 2 marzo. Tra 2023 e 2024 gli arrivi erano stati in media meno di uno al mese (10 nel 2024).

«Non sono in discussione quei principi etici, umanitari e solidaristici – continua Mingozzi – che la popolazione, la prefettura, il Comune ed i corpi di emergenza e di assistenza, con grande professionalità e impegno, mettono in pratica anche volontariamente. Semmai, per confutare ogni dubbio, il Governo dovrebbe spiegare per quale motivo il porto di Ravenna, con lunghe distanze in più da percorrere e senza una giusta alternanza con altri porti italiani, magari più vicini alle coste mediterranee, sia ormai considerato il principale porto di sbarco dei migranti».

Il capolista dell’Edera, attualmente presidente della società Terminal container, assicura che Ravenna è un porto aperto, ma ricorda al Governo «che non può diventare l’unica destinazione e la più lontana per chi fugge e rischia la vita in mare quando il principio di solidarietà e di mutuo soccorso deve appartenere a tutti con l’attenzione dovuta alla stessa operatività del nostro scalo ed il rispetto per una corretta suddivisione degli impegni».

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