È stato ritrovato senza vita il corpo dell’architetto Gianfranco Benini, nel suo appartamento di via Antica Zecca, in centro a Ravenna.
Il cadavere è stato ritrovato da vigili del fuoco e polizia, giunti sul posto, allertati da un parente.
Stando a una prima ricostruzione, pare che la morte possa essere stata provocata da un incendio scoppiato in cucina, ma le indagini – con gli uomini della Scientifica sul posto – sono in corso.
Il coordinatore provinciale fa denuncia in questura. «Ma resteranno così»
Sono stati vandalizzati a Ravenna i manifesti elettorali di Fratelli d’Italia, con la foto della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
A denunciare l’accaduto è il coordinatore provinciale del partito, il consigliere comunale Alberto Ferrero, che nella mattinata di oggi (27 aprile) ha formalizzato la denuncia in questura per i danneggiamenti in viale Randi, via Destra Canale Molinetto e via Bellucci.
«Atteggiamenti come questi, tipici di una certa sinistra, sempre pronta a fare la morale agli altri, denotano mancanza di rispetto e di quel comportamento democratico che tanto sbandiera – commenta Ferrero -. Abbiamo deciso che i manifesti vandalizzati non vengano sostituiti, ma è giusto che restino lì e che tutti vedano quali sono i comportamenti di certuni. Mi aspetto una generale presa di posizione e di condanna di questi gesti, non tollerabili in una campagna elettorale».
Fino al 5 maggio a Cotignola un’esplorazione tardiva di una creatività avvolgente
Il sospetto di una mostra condiscendente nei confronti di un amico pittore, scomparso troppo giovane, era più che legittimo: convinta però dalla curatela di Massimiliano Fabbri e dai nomi dei colleghi intervenuti con scritti nel catalogo di presentazione – oltre al curatore, Franco Bertoni, Emilio Dalmonte, Claudio Musso, Massimo Pulini – la decisione di visitare The End, la retrospettiva dedicata a Claudio Montini (1957-2021) all’ex ospedale Testi di Cotignola si è rivelata una sorpresa, d’arte e di vita.
Una sorpresa d’arte perché una buona parte della sessantina di opere in mostra sono di grande qualità e rivelano una visionarietà coinvolgente, appassionata e appassionante. Insieme è anche una sorpresa di vita perché l’attività pubblica di Montini è stata quella di grafico e solo gli amici più stretti conoscevano questa sua vocazione pittorica perseguita negli anni. Probabilmente chi ha frequentato la tre giorni di festa e insieme collettiva d’arte estemporanea di Cà Bruciata sulle colline di Brisighella – pensata, organizzata ogni anno dal 1987 in poi da Cesare Reggiani e Nedo Merendi, che ha ospitato decine di artisti locali e da tutta Italia – forse ha potuto incrociare il talento artistico di Montini. Ma solo queste occasioni fra amici hanno ospitato i suoi lavori. Solo qualche mostra soprattutto in Romagna, organizzata negli anni da Claudio Cerritelli, Aldo Savini, Franco Bertoni.
Il contatto sporadico col mercato l’aveva deluso e come tanti altri – probabilmente anche in virtù di un carattere schivo, incapace di sostenere quelle pubbliche relazioni che sono spesso il volano per entrare nel mondo dell’arte – aveva rinunciato a promuovere il proprio lavoro.
Così la mostra diventa un’esplorazione tardiva di una creatività avvolgente che è cresciuta fra gli anni ‘70 e ‘80 e si è nutrita della musica di allora, prima di tutti gli amatissimi Ramones e Guns N’ Roses, che poco hanno in comune con la passione di Montini per William Turner. In comune forse c’era solo lo spirito anarchico e poco incline all’osservanza delle regole. Poi ci sono gli amori verso le illustrazioni che siano di un asso ancora vivente come Roger Dean – che realizza alcune immagini simbolo di un’epoca da The Dark Side of the Moon dei Pink Floyd a Close to the Edge degli Yes – alle produzioni di Edmund Dulac, nato nel tardo ‘800 e scomparso a metà del secolo successivo, che riesce a prendere il meglio dalla cultura visiva del Modern Style nell’utilizzo di una linea elegante, raffinatissima, senza cedere un grammo alla pesantezza delle iconografie e ai contenuti del periodo. Anche qui, illustratori così distanti fra loro hanno forse in comune solo la tecnica puntuale che calibra la scrittura del segno e le argomentazioni dello sfumato, respingendo le immagini in una dimensione onirica avvolgente come tela di ragno.
Poi c’è la passione per il fumetto e la cultura delle riviste degli anni ‘80-’90, ancora spaventosamente non confrontabili: poco in comune c’è fra la coppia Spirou e Fantasio, eroi di una serie a fumetti di fine anni ‘30, e il principe Valiant, cavaliere senza macchia e paura nato nella stessa epoca. Li avvicina solo un grande spirito di avventura che rilancia agli spazi fantascientifici e fantastici divulgati dalla famosa – per i boomers almeno – rivista Métal Hurlant creata a metà degli anni ‘70. Giunta in Italia nel 1981, vi collaboravano grandi disegnatori europei fra cui Moebius, Philippe Druillet e Milo Manara. Infine nella carta dei favoriti di Montini c’è la storia dell’arte: sul trono sta il pittore romantico inglese per eccellenza, William Turner, ispiratore di molti dei paesaggi infiniti di Montini caratterizzati da una pennellata in via di disgregazione ma dalla grande capacità evocativa.
In mostra a Cotignola le opere sono state accorpate per temi, accostando lavori di periodi differenti e dagli esiti non sempre uguali. Tutto parte dalla fine come recita The End del 2005, un profondo paesaggio turneriano che crea quinte prospettiche e il cui colore giallognolo, come di vernice ossidata nel tempo, restituisce una distanza nel tempo e nello spazio. Il rimando è a un paesaggio del passato, ricordato nel titolo da Remember del 1993: un paesaggio tanto vicino al paesaggio dei ricordi di Poussin e Lorrain, quanto distante per un’interpretazione nettamente romantica della natura. In fila sono paesaggi graffiati, scalfiti, in cui mulinelli di aria, fronde, acque o nuvole dettagliano paesaggi all’alba dei tempi, privi ancora di presenze umane.
La seconda sezione delle Nebbie e mostri marini è una retrocessione al mondo dell’infanzia. Ma fra le teste di creature di Lochness sfrigola una carpa a bocca aperta che innesta una dimensione tragica al quieto scorrere dei giorni. Viene in mente l’ultimo quadro di Courbet, creato in un esilio di solitudine e di giorni moribondi condotti in apnea. Non manca l’ironia nel mondo montiniano: la si recupera quando le protagoniste delle immagini sono donne o personaggi di favole: donnine alla Botero, ridicole pin-up, porcellini dagli occhi sperduti o grandi omini marshmallow usciti dalle inquadrature di Ghostbusters rendono ricco e sostanzioso un immaginario fluido, completamente incline a una deriva postmoderna.
Si passa poi agli Scenari e alle Bestie feroci in cui mi chiedo quanto abbia inciso l’immaginario artistico e cinematografico composto da iceberg e paesaggi lunari immaginati alternativamente da Friedrich e da Kubrick. Animali volanti come Ufo, cavalli di Troia perduti nelle foreste animano le altre sezioni di cui una – declinata tutta al verde – non fa che sintetizzare la poetica di Le rayon vert di Romher, dove solitudine e indecisione stringono le spire di una vita riscattata da un lampo. L’ultimo, prima che il sole muoia.
“The End”, ex ospedale Testi, Cotignola Fino al 5 maggio. Orari: ven 16.30-18.30; sab 10-12 e 15.30-18.30; dom 10-12 e 15.30-18.30.
Sabato 4 maggio a partire dalle 14.30 il cortile di Palazzo Vecchio ospiterà l’iniziativa “Il Consorzio Il Bagnacavallo si presenta”. Fino alle 19.30 ci sarà l‘opportunità di assaggiare i vini degli associati al consorzio nei rispettivi banchetti e dialogare con loro.
Queste le cantine che saranno presenti: Az. Agr. Antonio Casadio, Az. Agr. Daniele Longanesi, Cantina Spinetta, Tenuta Uccellina, Randi Vini, Poderi Morini, Tenuta Lovatella.
Alle 16, nella sala di Palazzo Vecchio, si terrà inoltre un seminario dal titolo “Il Famoso Rambëla”. Si potranno scoprire: il vitigno e la sua storia (a cura di Onav – Organizzazione nazionale assaggiatori di vino), le tecniche di produzione (a cura di Assoenologi) e ci sarà poi una degustazione a cura di Ais – Associazione italiana sommelier.
I posti per il seminario sono limitati, si consiglia la prenotazione compilando il form al link https://forms.gle/qXy3QbLhMSfLHGST9 oppure al tel. 333 8915140.
Costo della manifestazione: 10 euro più cauzione per il calice.
Abbattimento che l’associazione ritiene sia avvenuto «senza i dovuti approfondimenti e le opportune valutazioni da parte di tutte le istituzioni e gli enti che avrebbero potuto esprimersi, invece, in altra direzione e in questo modo provare a scongiurare un danno rilevante al patrimonio della cultura industriale italiana».
A sostegno della denuncia alcuni cittadini e Gianfranco Santini, in rappresentanza del gruppo politico Potere al Popolo Ravenna.
Un “Cantiere” dove poter parlare di letture, non violenza e rispetto
Gli studenti coinvolti nella creazione della biblioteca del Morigia
All’istituto tecnico Morigia di via Marconi, a Ravenna, è stata inaugurata nei giorni scorsi la nuova biblioteca scolastica “Cantiere scuola” – resa possibile grazie a fondi Pnrr e progettata a titolo gratuito dall’architetto Fabrizio Fontana.
La biblioteca, che si dipana dall’atrio della scuola alla zona bar e contiene già oltre 500 volumi dedicati principalmente alla fascia dei lettori “giovani adulti”, contiene anche giochi di società e materiale vario affinché gli studenti possano esprimersi a vari livelli, sia leggendo in un luogo colorato e confortevole, sia sulle vetrate, sia nella grande bacheca dedicata a messaggi e aforismi.
Un team di studenti seguiti dai docenti Di Meo, Farina, Silvestro e Santini, ha pensato all’organizzazione della nuova biblioteca giungendo ad una catalogazione insolita ma decisamente orientata graficamente, tanto che la disposizione sugli scaffali è in ordine cromatico e non numerico. Inoltre, su suggerimento degli alunni, la nuova area sarà utilizzata per laboratori pomeridiani di giochi e scrittura ed è nato il gruppo di lettura del Morigia denominato Myteca che ha iniziato ad incontrarsi con cadenza settimanale per leggere Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle stop, della scrittrice Fannie Flagg.
Avendo aderito al progetto “Lo Struzzo a scuola” della casa editrice Einaudi, poi a “Bill, biblioteca della legalità”, a “ioleggoperchè” e al progetto di istituto “Permenent reader”, la biblioteca vuole rappresentare il punto nodale di una progettazione che fin da settembre si è concentrata sulla lettura di libri in classe e su una serie di incontri, in presenza e on line, con autori (a partire dal traduttore Matteo Colombo e passando per scrittori quali Fabio Geda, Bruno Maida, Negri Scaglione, Antonio Scianna, Silvia Bigliazzi) che ha fortemente cercato di avvicinare e coinvolgere gli studenti rispetto alle tematiche della non violenza, del rispetto, della comunicazione positiva e della cittadinanza attiva e partecipativa, oltre che riflettere sui temi cari all’adolescenza come quelli dell’amicizia e dell’amore.
Nel giorno dell’inaugurazione, il 23 aprile (alla presenza dell’assessore Fabio Sbaraglia, del dirigente scolastico Gennaro Zinno e della referente della biblioteca Livia Santini), la scrittrice ravennate Linda Traversi ha dialogato con Nicoletta Bacco e Valentina Conti parlando del ruolo dei libri nella sua vita.
La mattina successiva, il 24 aprile, la scuola ha ospitato l’ex ispettore della Dia Pippo Giordano che ha incontrato in palestra tutti gli studenti del Morigia e contemporaneamente in collegamento streaming, anche quelli del Perdisa, per una mattinata incentrata sul tema dell’antimafia.
Il furto nella notte a Ravenna di fronte all’hotel Cube. Bottino da 15mila euro
Disavventura ravennate per il noto batterista americano Will Hunt e la sua band, impegnata in un tour di tributo ai Nirvana, nel 30esimo anniversario della morte di Kurt Cobain.
Dopo il concerto al teatro Socjale di Piangipane di mercoledì 24 aprile, infatti, ignoti hanno rubato nella notte tutti gli strumenti e le attrezzature musicali della band, per un valore di circa 15mila euro.
Il furto – denunciato il 25 aprile in questura – è avvenuto nella notte nel parcheggi di fronte all’hotel Cube, alle porte di Ravenna, dove alloggiavano i musicisti.
L’appello di Will Hunt è diventato virale sui social: «Il tour italiano stava andando alla grande fino alla serata di Ravenna. Se qualcuno in zona avvista qualcosa di questa roba (gli strumenti, ndr) scriveteci in privato o chiamate la polizia».
Calendiani e renziani avevano lanciato un’alleanza di centro con la lista civica Per la buona politica poi il ritiro della candidata Roberta Bravi ha spinto i partiti verso il sostegno a Elena Zannoni
La coalizione a sostegno di Elena Zannoni del Partito democratico per la candidatura a sindaca di Lugo si allarga e accoglie anche Azione.
Il partito di Carlo Calenda quindi entra nel campo del centrosinistra e si ritrova accanto a Italia Viva con cui aveva tentato di costituire una coalizione di centro insieme alla lista civica Per la buona politica. Il ritiro della candidata sindaca Roberta Bravi per problemi personali ha sciolto la neonata alleanza portando i due partiti uno dopo l’altro al sostegno di Zannoni. La lista Per la buona politica non si presenterà al voto dell’8-9 giugno.
«Azione è un partito – si legge in una nota divulgata dai calendiani – e in quanto tale sente il dovere di presentarsi con il proprio simbolo alle prossime elezioni amministrative di Lugo, dove sono presenti iscritti e militanti. A seguito di un animato confronto interno abbiamo deciso di partecipare comunque alle prossime elezioni amministrativi con la forza dei nostri valori e dei nostri ideali. Vogliamo valorizzare la competenza, il merito ed essere l’antidoto al populismo».
Azione ci tiene a precisare che non condivide il metodo che ha determinato la scelta della candidata sindaca, «ma Zannoni ha oggettivamente le caratteristiche giuste in termini di competenze amministrative per governare meglio di altri la città». Il contesto lughese è segnato da tre questioni: il post alluvione, le crisi internazionali e la sfida del Pnrr. «Un contesto difficile anche per la nostra città e sarebbe irresponsabile, nei confronti dei cittadini, affidarsi a coalizioni o classi dirigenti impreparate».
Iniziativa promossa anche per donare 200 regine agli apicoltori alluvionati
Ravenna ha il primo giardino delle api grazie a quattromila euro raccolti con una raccolta pubblica. Nei pressi degli uffici comunali in viale Berlinguer 30, a fianco della questura, uno spazio di verde urbano con fiori e piante ad alto contenuto di nettare e polline che forniscano un ambiente ricco di risorse per le api e altri impollinatori. Un mix di essenze wildflower composto da 59 tipi di infiorescenze erbacee annuali, biennali e perenni. Il progetto “Salviamo le Api e la Biodiversità”, patrocinato dal Comune di Ravenna in collaborazione con Lions International, verrà inaugurato domani, 27 aprile, alle 9.30. La raccolta fondi ha permesso anche la donazione di 200 apri regine agli apicoltori romagnoli alluvionati di Ara (Associazione Romagnola Apicoltori), utili per la ripopolazione delle arnie pesantemente colpite dalle alluvioni in Romagna nel maggio 2023.
Gianfranco Medri, Lions officer del service “Salviamo le api e la Biodiversità”, ha evidenziato che le api domestiche e selvatiche sono responsabili di circa il 70% dell’impollinazione delle specie vegetali viventi sul Pianeta, garantendo il 35% della produzione globale di alimenti. Ma la sopravvivenza delle api è fortemente minacciata da inquinamento ambientale, cambiamento climatico, gestione agricola intensiva e uso di pesticidi, ai quali, nella nostra Romagna, si è aggiunta nel maggio 2023 l’alluvione, che si stima abbia distrutto oltre 5.000 alveari. Medri ha quindi evidenziato l’importanza del ripopolamento delle api per l’agricoltura romagnola e nazionale; infatti, la specie umana non potrebbe sopravvivere a lungo senza le api e gli altri insetti impollinatori, in quanto si stima che un terzo del nostro cibo dipenda dall’opera di impollinazione delle api, piccole regine della biodiversità.
Il chiarimento del ministero del Lavoro dopo la richiesta di una interpretazione avanzata dalla Regione Emilia-Romagna
Il contratto di apprendistato stagionale può essere utilizzato anche dai minorenni in settori diversi da quello del percorso di istruzione frequentato. Dopo un confronto con il ministro del Lavoro, la Regione Emilia-Romagna ha ottenuto il parere positivo che permette ai giovani tra i 15 e i 25 anni d’età di essere assunti con un contratto di apprendistato di primo livello. Il chiarimento ha sciolto il nodo dell’interpretazione restrittiva della norma, in base alla quale ai giovani che stanno seguendo un percorso di istruzione liceale sarebbe stata preclusa la possibilità di avere una prima esperienza di accesso al mercato del lavoro con il contratto di apprendistato.
La Regione ha evidenziato come l’alternanza scuola-lavoro – obbligatoria per tutte le studentesse e gli studenti degli ultimi tre anni delle scuole superiori, licei compresi -, costituisca una modalità didattica innovativa, che attraverso l’esperienza pratica aiuta a consolidare le conoscenze acquisite a scuola e a testare sul campo le attitudini di studentesse e studenti, ad arricchirne la formazione e a orientarne il percorso di studio e, in futuro di lavoro.
La richiesta di precisazione interpretativa della normativa sollecitata dall’Emilia-Romagna è stata quindi segnalata dal ministero all’Ispettorato nazionale del lavoro, che ha chiarito che il contratto di apprendistato stagionale può essere stipulato anche in settori diversi da quelli del percorso di istruzione frequentato dai giovani studenti, ai quali va data la possibilità di acquisire le competenze organizzative, trasversali, umane e relazionali che possono rappresentare un patrimonio, non solo in relazione agli obiettivi formativi, ma più in generale quale bagaglio esperienziale per il proprio sviluppo professionale.
L’utilità dello strumento del contratto di apprendistato è garantita dalla sottoscrizione, da parte dell’istituzione formativa cui lo studente è iscritto, del protocollo che stabilisce il contenuto e la durata degli obblighi formativi del datore di lavoro (articolo 43, comma 6, del D.Lgs. n. 81/2015 ). Ne deriva che proprio la sottoscrizione del protocollo costituisce già una garanzia di coerenza del percorso formativo e di utilità del contratto di apprendistato ai fini dello sviluppo formativo e professionale dello studente.
Il titolare del bagno Delfino di Pinarella si dice pronto per affrontare il tema Bolkestein: accantonato un fondo negli ultimi anni per la progettazione del Piano Industriale delle spiagge
Si è riunita nei giorni scorsi all’hotel Dante di Cervia l’assemblea ordinaria degli imprenditori balneari della Cooperativa bagnini di Cervia per il rinnovo delle cariche sociali. Dopo l’approvazione del bilancio 2023, in particolare della voce dedicata al fondo Bolkestein prudentemente accantonato negli ultimi anni per la progettazione del Piano Industriale delle spiagge, è stato votato il consiglio di amministrazione che vede la conferma – in ordine di voti – di: Fabio Ceccaroni, Danilo Piraccini, Paola Batani, Luca Andreucci, Giuseppe Testa, Lorenzo Massi, Samantha Delorenzi, Denis Sintuzzi, Alice Pellacani, Davide Senni, Giorgio Lelli, Fabio Dell’Amore e l’ingresso di Mirko Baldazzi.
Il neoeletto cda si è poi riunito per eleggere il presidente, confermando all’unanimità Fabio Ceccaroni del Bagno Delfino di Pinarella, presidente uscente, nuovamente al vertice della cooperativa per i prossimi tre anni. Eletto all’unanimità anche il vice presidente, Lorenzo Massi. Confermata anche la delega speciale al consigliere Danilo Piraccini che si occuperà in particolare di Bolkestein.
«A causa della Bolkestein è sicuramente un momento storico molto pesante – ha affermato Fabio Ceccaroni –. Ma se i colleghi hanno deciso di votarmi non posso esimermi dal continuare a portare avanti i progetti e i percorsi intrapresi dalla cooperativa proprio per affrontare quello che si prospetta essere la sfida più grande: l’applicazione della Direttiva Europea. Anche la decisione dei soci di confermare il cda uscente è un segnale di fiducia nel lavoro che la cooperativa sta facendo. Sono sicuro che il Piano industriale delle spiagge di Cervia, a cui la cooperativa sta lavorando da anni, è la strada più efficace per affrontare i bandi pubblici davanti ai quali dobbiamo farci trovare pronti per salvaguardare i nostri imprenditori balneari e le loro aziende. Un ringraziamento ai consiglieri eletti e collaboratori per il contributo e la stima manifestata nel tempo, ciò ha permesso di poter lavorare con serenità ed efficacia, condizioni essenziali per poter realizzare gli obiettivi di mandato».
Dal 29 aprile in via Compagnoni nel tratto tra corso Garibaldi e via Emaldi: previste modifiche alla viabilità
È in partenza a Lugo il primo dei 32 cantieri stradali di ripristino dei danni dell’alluvione finanziati dal commissario straordinario con 21 milioni di euro. Da lunedì 29 aprile lavori in da via Compagnoni nel tratto tra corso Garibaldi e via Emaldi.
Il cantiere determinerà alcune modifiche alla viabilità come la chiusura della strada nel tratto interessato, ovvero tra corso Garibaldi e via Emaldi, per tutta la durata dei lavori. Lunedì 29 aprile la chiusura scatta a partire dalle 8.40 circa. Giovedì 2 maggio viene invece realizzata una pre chiusura già a partire dall’intersezione con viale Miraglia per via Compagnoni e piazza Trisi per via Emaldi; via Emaldi sarà riaperta nella sera del 3 maggio. L’investimento per via Compagnoni è pari a 150mila euro e il progetto prevede, se necessario, il ripristino dei sottoservizi come gli allacci alle caditoie delle fognature se risultassero compromessi in fase di verifica di cantiere.