lunedì
21 Luglio 2025

Quasi 5mila persone alla prima di Romagna in Fiore, che continua a Traversara

La rassegna ecosostenibile del Ravenna Festival dopo il debutto a Castel Raniero prosegue in uno dei luoghi simbolo dell’alluvione di settembre, con Raphael Gualazzi

Romagna In Fiore Ravenna Festival Modenca City Ramblers

Quasi 5mila persone hanno partecipato ieri (sabato 10 maggio) al primo concerto di “Romagna in fiore”, la rassegna nella rassegna “ecosostenibile” del Ravenna Festival che vuole mantenere alta l’attenzione sui luoghi colpiti dall’alluvione. Sono stati gli storici Modena City Ramblers a esibirsi alle porte di Faenza, a Castel Raniero, in collaborazione con il festival folk “La musica nelle aie”.

“Romagna in fiore” prosegue già oggi (domenica 11 maggio) alle 16 alla torre di Traversara con Raphael Gualazzi, cantautore e pianista che incarna un’idea musicale leggera e sofisticata, nella quale il jazz è una porta aperta su incontri e contaminazioni. In quintetto con Gigi Faggi, Mecco Guidi, Anders Ulrich e Gianluca Nanni, il musicista urbinate si esibisce in una delle località più duramente colpite dall’esondazione del Lamone a settembre dell’anno scorso, quando le immagini provenienti dalla frazione di Bagnacavallo sono diventate il drammatico manifesto della fragilità dei territori di fronte al cambiamento climatico.

Ravenna Festival ringrazia Edilpiù e Deco Industrie, che hanno “adottato” l’appuntamento in questo territorio. Gli stand gastronomici sono organizzati da A la mi manira di Traversara e il luogo di spettacolo è raggiungibile con un percorso a piedi di 2 km dalla zona artigianale di Bagnacavallo. Informazioni su percorsi, guide e parcheggi sul sito trailromagna.eu

La lettera della liceale lughese diventata virale: «Professori, perché insegnate?»

Lo scrittore Galiano: «C’è tutto il dolore di chi giorno entra in classe con la voglia di crescere e ne esce invece svuotato»

Lettera Galiano

È diventata virale sui social la lettera che una studentessa del liceo scientifico di Lugo ha scritto e affisso a scuola. A riprenderla, in particolare, è stato in questi giorni Enrico Galiano, docente lui stesso, oltre che scrittore e sorta di influencer.

«Dentro questa lettera – ha commentato Galiano – c’è tutto il dolore sommerso di chi ogni giorno entra in classe con la voglia di capire, di crescere, di trovare un senso, e ne esce svuotato. Io questa lettera l’ho letta ad alta voce. Perché non resti lì, appesa al muro, inascoltata. Perché possa diventare eco, domanda, riflessione. Perché oggi, più che mai, abbiamo bisogno di ascoltare».

Pubblichiamo qui di seguito il testo integrale della lettera.

«Cari professori,
è quasi un peccato essere arrivati così in basso da trovar necessario scrivere una lettera, ma non vi vedo soluzione. Secondo la cultura giapponese ogni persona dovrebbe possedere un ikigai, cioè uno scopo nella vita, quel qualcosa che ti fa svegliare la mattina. Bene, io l’avevo trovato nello studiare, lo facevo con passione, quasi devozione. Mi svegliavo la mattina consapevole che andare a scuola, imparare, studiare fosse il mio scopo. Poi ho iniziato a comprendere, ogni giorno di più, che non ha alcuna utilità: di utile, non mi viene spiegato nulla in modo appassionante, non vengo mai ricompensata per il duro lavoro. Quando arrivo a casa e devo aprire il libro per studiare mi viene da piangere, sento la mia mente chiudersi, bloccarsi. Quando sono in classe sento solo morte, mi guardo attorno e vedo i miei compagni con gli occhi spenti o addormentati, guardo verso di voi e vedo il nulla, solo una specie di automa che sputa parole su fatti decaduti i cui valori nascosti sono stati sepolti con le loro vittime. Continuate a ripetermi che i voti non contano, che non sono ciò che fanno una persona. Per fortuna è vero, ma giudicate ore e ore di studio, ore in cui sono stata attenta in classe, pensieri e pensieri attivati solo per essere giudicati mediocrementente, e chissà poi perché, dal momento che non mi viene mai spiegata una sola volta quali siano i problemi. Quando sono in bus per arrivare a scuola, mi chiedo perché mai stia venendo, perché mai ho anche avuto la cura di mettere i libri giusti nello zaino e di fare i compiti, quando so benissimo che intanto nulla verrà ricompensato. Mi domando perché la mattina mi sono alzata per andare in un luogo dove nessuno mi vede, dove nulla mi interessa, dove si è solo di fretta e in ansia per finire un programma che nessuno sa davvero perché segue, dove mi giudicate per quindici minuti e mettete sul registro un voto immotivato su qualcosa che mi avete spiegato in modo freddo, distante e morto. Pretendete un albero altissimo, meraviglioso, possente, ma non vi curate un minimo di innaffiarlo, di fertilizzarlo, di assisterlo con un bastoncino quando il fusto è troppo fragile. Che non vi venga in mente di dire che sto solo polemizzando perché intanto ogni volta che chiedete come sto, volete sapere solo che sto bene anche se tutto va male. Non volete sapere che sto soffrendo, che vengo a scuola solo per ottenere il diploma, che non mi viene spiegato nulla di nuovo. Non volete sapere che ognuno degli alunni delle vostre classi si sente solo, disperso, in ansia, che alcuni preferirebbero morire. Esigete la sapienza, le capacità, la maturità di persone molto più mature di noi, quando siamo solo diciassettenni che non sanno nulla sul mondo. Sappiamo solo che siamo oppressi, annoiati, devastati, terrorizzati dalle vostre verifiche, dalle vostre interrogazioni, dalle vostre parole. Ho delle domande per tutti voi, siate sinceri almeno con voi stessi, perché insegnate? Quando ci guardate cosa vedete? Credete che essere insegnanti sia un lavoro sociale?».

Bike park a luglio, la prima vasca della piscina nel 2026 e il palazzetto nel 2027

L’agenda dei principali interventi per una spesa complessiva di 60 milioni di euro. Al quartiere San Giuseppe in arrivo almeno tre campi da calcio

La dotazione di impianti sportivi della città di Ravenna è destinata ad ampliarsi in maniera significativa prossimamente. Salvo eventuali ulteriori intoppi, mai escludibili a priori, è prevista la conclusione di opere molto importanti nei prossimi due-tre anni, alcune già in clamoroso ritardo. Si contano un bike park, un palazzetto dello sport da seimila posti (per capienza il terzo in regione e il ventesimo in Italia), una piscina olimpionica, quattro palestre. Spesa totale che supera i 60 milioni di euro.

Bike park e calcio all’ex ippodromo

Per vedere la prima novità ci sarà da aspettare poche settimane e bisognerà andare nel quartiere Darsena. A inizio luglio è previsto il completamento del ciclodromo, o bike park se preferite la dicitura anglofona, nell’ex ippodromo. Sarà la prima struttura simile in provincia: investimento da 2,1 milioni di euro (fondi Pnrr), lavori iniziati nella primavera 2024, conclusione in ritardo di qualche mese.

Piste in asfalto per ciclismo e pattinaggio, interamente scoperte, che insistono in gran parte sull’attuale anello usato in passato dai cavalli. Inizialmente la gestione sarà in mano alla cooperativa San Vitale che già ora ha quella dei campi da calcio al centro dell’anello che resteranno fruibili. Per questi verrà potenziato l’impianto di illuminazione, con luci a led, e il Comune sta ragionando su un intervento per il fondo, ma sarà la prossima giunta a prendere una decisione: serviranno qualche decina di migliaia di euro, non ci sono valutazioni sull’ipotesi sintetico. L’uso da parte del Ravenna Fc e della Monti per i settori giovanili è massiccio.

Cittadella del calcio al quartiere San Giuseppe
Nel lotto di terreno tra viale Mattei e la Provinciale 1 era prevista la realizzazione di una piscina pubblica come compensazione a carico della cordata di imprese che sta realizzando l’espansione urbanistica nel quartiere. A fine novembre il consiglio comunale ha approvato la delibera della giunta che sostituisce invece la piscina (essendo in corso la riqualificazione di quella di via Falconieri) con campi da calcio per un investimento totale di 4 milioni di euro.

«La realizzazione spetta al privato che sta facendo lo sviluppo immobiliare – spiega Giacomo Costantini, assessore allo Sport –. È in corso un dialogo: abbiamo dato le nostre richieste, attendiamo le loro risposte. L’indicazione politica da parte nostra è di realizzare almeno tre campi e riqualificare anche le strutture esistenti della Mattei. La mia speranza è che siano pronti per l’autunno 2026».

Per il tipo di fondo si intavoleranno i discorsi con chi si aggiudicherà il bando di gestione (il primo soggetto interessato è il Ravenna Fc): «I costi di gestione del sintetico sono molto elevati. Andranno fatte valutazioni: se la dotazione cittadina aumenta di tre spazi, significa ridurre la pressione anche su altri campi esistenti e questo potrebbe ridurre l’usura in generale». Su di una cosa non ha dubbi l’assessore uscente: «Il Comune non ha nessun interesse a ritardare l’esecuzione di queste strutture, ma si tratta di compensazioni e quindi i tempi dipendono dai privati».

Stadio Benelli
Il prato è stato in condizioni disastrose in molte partite del campionato appena concluso, come accade da qualche anno. Ora il Comune, proprietario dell’impianto in concessione al Ravenna Fc, ha deciso per un intervento radicale: sbancamento integrale del campo, sostituzione della terra, realizzazione di una struttura per il recupero delle acque, installazione di un nuovo sistema di irrigazione e semina. Spesa totale 570mila euro a carico del Comune in quanto intervento di manutenzione straordinaria. L’importo richiede una gara europea da allestire quindi i lavori inizieranno a maggio 2026, un giorno dopo la fine della prossima stagione, per essere ultimati all’avvio di quella 2026-2027. «Il fondo è arrivato a fine vita – spiega Costantini –. Quest’anno sono stati spesi circa 50mila euro a metà fra Comune e società sportiva, non è possibile andare avanti con questi costi di manutenzione».

Altri 390mila euro sono stati spesi dal Ravenna Fc per lavori di manutenzione e abbellimento: i teloni all’esterno della curva Mera, la sostituzione dei seggiolini, bagni, bar. «In questo momento non ci sono discorsi aperti per un eventuale nuovo stadio – assicura l’assessore –. In ogni caso credo che l’unica strada percorribile sarebbe quella del project financing. Ma visti i tempi di costruzione, il Benelli dovrà essere utilizzato ancora a lungo in ogni caso».

Piscina

Sono cominciati i lavori che porteranno alla demolizione dell’attuale struttura e sostituzione con una più ampia e dotata di più servizi. L’opera richiederà un investimento di 22 milioni di euro e sarà realizzata, tramite finanza di progetto, dalla società Arco Lavori. Il Comune ha ottenuto un finanziamento statale di 7 milioni, il resto delle risorse necessarie saranno stanziate da Arco che avrà la gestione dell’impianto in concessione dal Comune per 25 anni. Accogliendo le richieste delle società di nuoto, il Comune ha chiesto alla ditta di pianificare le opere senza mai interrompere la fruibilità. Per il 2026 dovrà essere pronta la nuova vasca da 25 metri nel terreno a lato di viale Alberti. Poi verrà demolita la vecchia struttura. La nuova vasca non sarà quindi da 50 metri, come si era ipotizzato in un primo momento: «L’impianto non è più alimentato a metano ma energia elettrica – spiega Costantini – e questo ha costretto a rivedere la disposizione degli spazi. Ma è stato migliorato anche il progetto in linea generale».

Palestre scolastiche e tensostrutture
Dai fondi Pnrr sono arrivate importanti risorse per le palestre delle scuole che vengono utilizzate per le società sportive negli orari extrascolastici. Quella del Callegari e quella del liceo Alighieri verranno rifatte completamente. E ne saranno costruite altre due nuove: una alla primaria di Ponte Nuovo e una alla succursale del liceo Oriani in via Marconi. La dotazione di palestre potrà contare anche su tre tensostrutture a copertura di piastre da gioco: a Savarna e a Campiano sono già state fatte, a San Zaccaria è in costruzione. «Con i vari cantieri in corso – spiega Costantini – quest’anno è stato molto difficile incastrare le esigenze delle scuole e le ore di utilizzo per le società. Per fare un esempio: nel comprensorio della scuola Pasini si sta rifacendo la mensa e la palestra viene usata provvisoriamente come mensa».

Nuovo palazzetto dello sport

L’impianto da seimila posti accanto al già esistente Pala De Andrè (capienza tremila) avrà un costo totale di circa 24 milioni di euro (a carico del Comune per la quasi totalità). Il cantiere cominciò nel 2019 con la previsione di essere ultimato nel 2021. L’assessore allo Sport segna il 2027 come data probabile. Oltre al campo principale, ci saranno anche due palestre autonome con propri spogliatoi che potranno essere utilizzate dalle società sportive. Andrà individuato un gestore: «Sarà competenza della prossima giunta. A mio parere credo che la cosa più efficace sia un gestore unico per entrambi gli impianti. E dovrà essere una gestione ambiziosa. Penso a eventi sportivi nazionali anche che non coinvolgono le squadre locali. Ravenna non ha un polo fieristico ma questo spazio può offrire grandi opportunità. E avrà i numeri per inserirsi nel circuito dei concerti invernali indoor per i tour degli artisti nei primi posti delle classifiche».

Il Porto di Ravenna cresce del 9 percento rispetto al 2024

Il dettaglio dei primi tre mesi e la stima di aprile

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Il porto di Ravenna nei primi tre mesi del 2025 ha movimentato complessivamente 6.655.101 tonnellate, in aumento dell’8,9% (545 mila di tonnellate in più) rispetto allo stesso periodo del 2024.

Gli sbarchi sono stati pari a 5.821.048 tonnellate e gli imbarchi pari a 834.053 tonnellate (rispettivamente, +9,9% e +2,8% in confronto ai primi tre mesi del 2024).

Il numero di toccate delle navi è stato pari a 650, in aumento del 6,3% (41 toccate in più) rispetto al 2024.

Il mese di marzo 2025 ha registrato una movimentazione complessiva di 2.664.598 tonnellate, in aumento del 16% (368 mila tonnellate in più) rispetto allo stesso mese del 2024.

Analizzando le merci per condizionamento, nei primi tre mesi del 2025 si evince che le merci secche (rinfuse solide, merci varie e unitizzate) – con una movimentazione pari a 5.492.643 tonnellate – sono aumentate del 12,1% (591 mila tonnellate in più) rispetto allo stesso periodo del 2024. Nell’ambito delle stesse, le merci unitizzate in container, con 591.151 tonnellate, sono cresciute del 17,2%; le merci su rotabili (388.884 tonnellate), sono in calo del 9,6% e i prodotti liquidi, con una movimentazione di 1.162.458 tonnellate, sono diminuiti del 3,8%.

Il comparto agroalimentare (derrate alimentari e prodotti agricoli), con 1.563.166 tonnellate di merce, ha registrato nel primo trimestre del 2025 una forte crescita pari al 37,6% (circa 427 mila tonnellate in più) rispetto allo stesso periodo del 2024.

I materiali da costruzione hanno registrato una movimentazione complessiva di 1.080.016 tonnellate, in rialzo del 9,3% rispetto allo stesso periodo del 2024 (quasi 92 mila tonnellate in più); in particolare, le materie prime per la produzione di ceramiche del distretto di Sassuolo, con 968.594 tonnellate movimentate (+10,6%, per quasi 93 mila tonnellate in più).

Per quanto riguarda i prodotti metallurgici, sono state movimentate 1.534.933 tonnellate, in crescita del 10,5% rispetto allo stesso periodo del 2024 (oltre 146 mila tonnellate in più).

I prodotti petroliferi, sono stati 670.788 tonnellate, quasi 18 mila tonnellate in meno rispetto allo stesso periodo del 2024 (-2,6%). Negativi i prodotti chimici (-22,7%), con 240.825 tonnellate.

I contenitori, con 53.436 TEUs, sono incrementati del 16,2% rispetto al 2024 (7.457 TEUs in più). In termini di tonnellate, la merce trasportata in contenitori nel periodo, pari a 591.151 tonnellate, è cresciuta del 17,2% rispetto al 2024. Il numero di toccate delle navi portacontainer, pari a 115, è in aumento del 4,5% rispetto al 2024 (5 toccate in più).

Leggermente negativo il risultato complessivo nel primo trimestre del 2025 per trailer e rotabili, in diminuzione dell’1,2% per numero di pezzi movimentati (21.024 pezzi, 248 in meno rispetto al 2024) e del 9,6% in termini di merce movimentata (388.884 tonnellate). Andamento negativo anche per i trailer della linea Ravenna – Brindisi – Catania nel primo trimestre del 2025, dove i pezzi movimentati, pari a 16.200, sono calati del 4,7% rispetto al 2024 (807 pezzi in meno).

Buona performance nel primo trimestre del 2025 per le automotive che hanno movimentato 3.309 pezzi, 367 pezzi in più rispetto ai allo stesso trimestre del 2024, grazie a un mese di marzo particolarmente positivo (2.003 pezzi movimentati; +244,2%).

Complessivamente al Terminal Crociere di Ravenna nel primo trimestre del 2025 si sono registrati 6 scali di navi da crociera (-25,0% rispetto allo stesso periodo del 2024) per un totale di 291 passeggeri (-20,9%).

Traffico ferroviario
Nel comprensorio portuale di Ravenna il traffico ferroviario nel primo trimestre del 2025 ha registrato complessivamente 2.040 treni, 2 treni in meno (-0,1%) rispetto allo stesso periodo del 2024.
Sono state trasportate via treno 951.016 tonnellate di merce, in aumento del 2,4% rispetto al 2024, mentre il numero di carri, pari a 18.586, è cresciuto dello 0,1% rispetto ai primi 3 mesi del 2024.
L’incidenza del traffico ferroviario sul traffico marittimo nei 3 mesi risulta il 14,3%.

Aprile 2025
Dai primi dati rilevati, per il mese di aprile 2025, si stima una movimentazione complessiva pari a quasi di 2,1 milioni di tonnellate, in aumento (+8,2%) rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Negativi, nel mese di aprile, i dati relativi sia alla merce in container (-13,7%), sia al numero di TEUs (-18,8%). In calo anche il numero di trailer (-10,7%) e la merce su trailer (-13,4%).

Positiva la stima del periodo gennaio-aprile 2025 che dovrebbe raggiungere una movimentazione complessiva di oltre 8,8 milioni di tonnellate, in aumento di circa l’8,7% rispetto allo stesso periodo del 2024.

Come cambieranno le strade di Ravenna? Rispondono i candidati a sindaco

Ultima puntata della nostra rubrica in vista delle elezioni del 25 e 26 maggio
Tra strade, buche, piste ciclabili, mezzi pubblici, parcheggi. Alcune proposte concrete

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Sesta e ultima puntata della rubrica che ci ha accompagnato durante la campagna elettorale per le Amministrative di Ravenna in programma il 25 e 26 maggio (eventuale ballottaggio 8-9 giugno).

Abbiamo cercato di toccare temi trasversali per mettere a confronto le opinioni e le proposte dei candidati sindaci in campo a cui abbiamo concesso uno spazio limitato e uguale per tutti (manca il settimo candidato Miserocchi, che si è presentato dopo che avevamo già distribuito a tutti le domande).

La prima puntata: cosa può fare il Comune per gli adolescenti?

La seconda puntata: dal rigassificatore alle trivelle, tra energia e fonti fossili

La terza puntata: quali progetti per rilanciare i lidi ravennati?

La quarta puntata: il carovita e l’emergenza abitativa

La quinta puntata: Ravenna Festival e cultura

L’ultimo tema è quello della mobilità cittadina. Ecco la domanda e, nel resto dell’articolo, le loro risposte (ogni settimana varia l’ordine dei candidati):

«Buche per le strade, marciapiedi inagibili, piste ciclabili in città spesso pericolose, un servizio di mezzi pubblici non adeguato alle esigenze di tanti cittadini, soprattutto più fragili. Come si girerà nella città del futuro? Avete in mente qualche progetto concreto per migliorare la viabilità di Ravenna e dintorni?»

ALVARO ANCISI (lista Lega-LpRa-Pdf): «Piste ciclabili senza interruzioni e bus (anche) per disabili»

Alvaro Ancisi

Il Comune spende ogni anno oltre 20 milioni nella manutenzione delle sue strade e delle piste ciclabili, perché siano scorrevoli e sicure, senza buche e avvallamenti. I risultati catastrofici sono clamorosi. Mio obiettivo è rivedere radicalmente il fallimentare Global service, affinché l’impresa appaltatrice non sia pagata esageratamente ogni anno a forfait, bensì solo per i lavori compiuti e purché a regola d’arte. Altrimenti, multe pesanti e cambio d’impresa. Il mio programma si propone di realizzare piste ciclabili senza interruzioni che colleghino radialmente le tangenziali di Ravenna col centro città, la città direttamente con Marina di Ravenna e il litorale da Casalborsetti a Lido di Savio, nonché le frazioni situate sulle strade provinciali e statali col capoluogo. Tutte rispetteranno, finalmente, le larghezze, le protezioni e i raggi di curvatura dovuti. Sono pochissime le fermate dei bus certificate per il trasporto disabili. Intendiamo aumentarne significativamente il numero, in modo che le fermate e gli spazi interni ai bus siano attrezzati per tutte le disabilità. Risolveremo anche le anomalie pesanti come la fermata dell’Esp o quella per il rientro dal centro commerciale Globo in zona Darsena. Chi è gravato da difficoltà deambulatorie non deve sobbarcarsi lunghi tragitti prima di arrivare ad una fermata che lo obbliga a rifare il giro della città.

ALESSANDRO BARATTONI (Pd-Avs-M5s-Pri-Progetto Ra-Ama Ra): «Una nuova stagione di manutenzioni diffuse»

Barattoni

Dopo aver passato anni “straordinari” a causa dei rincari delle materie prime e dei fondi europei, il prossimo mandato lo immagino come la stagione delle manutenzioni diffuse e capillari. Si tratta di interventi fondamentali perché avere scuole, ospedali e servizi è importante, ma bisogna anche garantire che le persone possano raggiungerli in macchina, a piedi o in bicicletta in totale sicurezza. Una città sicura si costruisce anche, e soprattutto, con la cura degli elementi di base: marciapiedi ben tenuti, piste ciclabili e incroci sicuri, strisce pedonali ben visibili, strade più illuminate, aiuole curate. È tempo di far partire una nuova stagione della manutenzione ordinaria che sia continua, programmata e condivisa con i territori, perché la qualità urbana si misura ogni giorno, strada dopo strada. Per questo aumenteremo il fondo destinato alle manutenzioni e introdurremo una figura tecnica dell’ufficio strade che, con regolarità, affianchi i presidenti dei consigli territoriali per monitorare i lavori svolti e programmare quelli futuri, rafforzando così la presenza dell’amministrazione nei territori. Una cura urbana capillare, attenta anche ai piccoli interventi quotidiani, sarà il segno di un’Amministrazione che mette al centro le persone e le relazioni e che considera il decoro urbano come condizione per una città più accessibile e accogliente.

NICOLA GRANDI (Fdi-Fi-Viva Ra): «Entro 100 giorni lavori per bypass e sottopasso Molinetto»

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La nostra coalizione prevede un intervento radicale di riordino di appalti nel campo delle manutenzioni del verde pubblico e delle strade, con una task-force dedicata al controllo sistematico del rispetto degli obblighi assunti dagli appaltatori, con il superamento dell’app “Comunichiamo” e la messa in atto di un sistema di monitoraggio efficace e continuo a tappeto. Lo staff dedicato deve diventare l’occhio del cittadino e dell’amministrazione, “pattugliando” il territorio e mettendo in atto interventi puntuali, precisi ed efficaci. Approfondendo la questione delle buche nelle strade, proponiamo una modalità di azione ben precisa: valutare l’importanza delle singole strade, il loro valore, la loro frequentazione da parte di auto e bici e quindi programmare manutenzioni che tengono conto di questi fattori. Riguardo alla viabilità, prevediamo di posare entro i primi 100 giorni di amministrazione la prima pietra di tre interventi decisivi: il sottopasso di via Molinetto, il raddoppio del By Pass sul Candiano e un ripensamento del nodo di accesso all’area portuale nell’intersezione Classicana / via Trieste. Con riferimento al trasporto pubblico, serve una svolta: impianti di videosorveglianza, infrastrutture adeguate per la ricarica elettrica, potenziamento delle corse, trasporto a chiamata nelle aree meno servite, il coinvolgimento operatori privati per integrare l’offerta.

MARISA IANNUCCI (Ravenna in Comune-Potere al Popolo-Rifondazione Comunista-Pci): «Mappatura digitale delle buche, bici pubbliche e biglietto unico»

Marisa Iannucci

La Ravenna che vogliamo è accessibile, sicura e sostenibile per tutti. Puntiamo sulla manutenzione sistematica di strade e marciapiedi, ampliamento e messa in sicurezza delle piste ciclabili e potenziamento dei mezzi pubblici con linee più frequenti – anche serali – e inclusive, adatte ai cittadini più fragili, che includano anche il forese e i lidi tutto l’anno. Investiremo in mobilità dolce, migliorando qualità della vita e sicurezza di pedoni, ciclisti e utenti del trasporto pubblico.

Progetti concreti: mappatura digitale delle buche e intervento entro 48 ore; rifacimento con asfalti drenanti e segnaletica smart. Bus elettrici ogni 15 minuti dalle 6 alle 24; navette notturne nei weekend e servizio nelle frazioni. Biglietto unico su app e tessera ricaricabile che integra bus, navette, bici pubbliche e parcheggi scambiatori gratuiti. Progetti concreti per alleggerire i quartieri residenziali dal traffico pesante: anello logistico verde dedicato ai tir per collegare porto e zona industriale; più merci su rotaia e via mare. Per finanziare gli interventi Fondi Pnrr, europei e regionali, con cantieri trasparenti e consulta cittadina di monitoraggio.

VERONICA VERLICCHI (La Pigna): «45 milioni per sistemare le strade, 4 parcheggi, riapiremo via di Roma»

Veronica Verlicchi

Per la sistemazione delle strade, delle piste ciclabili e dei marciapiedi è nostra intenzione stanziare almeno 45 milioni di euro in 5 anni. Le risorse verranno dell’eliminazione della spesa inutile, dalla vendita degli immobili inutilizzati, dai dividendi delle partecipate e dall’utilizzo dei proventi delle sanzioni amministrative. Si utilizzeranno asfalti di nuova generazione resistenti e drenanti per una lunga durata. Realizzeremo la bicipolitana – un sistema di piste ciclabili che collegano tra loro le frazioni del Forese e dei Lidi con la città. Verrà riorganizzato il trasporto pubblico, potenziando le corse verso tutto il Forese e i Lidi. In città le corse in orari che non hanno utenza verranno eliminate per estendere invece il servizio anche oltre alle ore 20 o nelle zone dove è carente o addirittura inesistente. La viabilità cittadina verrà rivista totalmente tenendo in debita considerazione anche le necessità delle attività commerciali. Pensiamo ad esempio di riaprire il tratto di via di Roma e via Alberoni; cambiare la percorrenza tra via Mattei e via Chiavica Romea e quella di via San Mama. Realizzeremo 4 parcheggi nei punti adiacenti al centro e implementeremo un servizio navetta per il centro storico. Verrà incentivato l’uso della bicicletta nel percorso casa-lavoro.

GIOVANNI MORGESE (Democrazia Cristiana): «Une metropolitana leggera elettrica tra forese e lidi»

Giovanni Morgese

Senza sovvenzioni europee, nulla di concreto è possibile fare, se non piccoli interventi in un oceano di degrado. È da questa consapevolezza che parte il nostro impegno per Ravenna: un progetto ambizioso, capace di attrarre fondi comunitari e di restituire dignità, sicurezza e sostenibilità al nostro territorio. La prima urgenza è quella delle strade. Le condizioni attuali di molte arterie sono indecorose: buche, marciapiedi dissestati, segnaletica carente. Intervenire con un piano straordinario di manutenzione è il primo passo per costruire una mobilità civile e accessibile. Vogliamo sistemare il manto stradale, riqualificare i marciapiedi, rendere più sicuri gli attraversamenti e abbattere le barriere architettoniche. A questo si affianca il progetto che presto la Dc presenterà, una nuova linea metropolitana leggera elettrica, pensata per collegare San Michele, Sant’Alberto, Marina Romea, Lido di Classe, Marina di Ravenna e tutte le frazioni del Forese al centro cittadino. Il tracciato sarà sopraelevato nei punti critici, per evitare congestioni e ridurre l’impatto ambientale, e attraverserà l’intero territorio comunale. Tutto il Forese sarà finalmente integrato in una rete di trasporto moderna, efficiente e sostenibile. La nuova metropolitana sarà accompagnata da una rete di autobus ecologici, piste ciclabili e percorsi pedonali sicuri.

Condannato dieci volte, rintracciato di notte al dormitorio comunale: arrestato

Un altro latitante finisce in manette invece nella zona della stazione

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Nelle ultime 24 ore, la polizia ha portato a termine due operazioni che hanno portato all’arresto di altrettanti latitanti, entrambi destinatari di un ordine di carcerazione per cumulo di pene concorrenti.

Il primo arresto è avvenuto nel pomeriggio di venerdì 9 maggio, intorno alle ore 16, nel corso di un servizio straordinario di controllo nella zona della stazione di Ravenna, dove è stato rintracciato un cittadino albanese di 59 anni, destinatario di un provvedimento di esecuzione per cumulo di pene concorrenti emesso dalla procura di Bologna. L’uomo deve scontare una pena residua di 5 anni e 8 mesi per reati contro la persona, contro il patrimonio e in materia di stupefacenti. Nota la pericolosità sociale, l’uomo in passato era stato anche coinvolto in un’aggressione a mano armata da parte di tre connazionali, riportando ferite da arma da fuoco agli arti inferiori.

Il secondo arresto è stato effettuato nella notte, in uno dei dormitori comunali. A carico dell’uomo, un ungherese di 57 anni, in questo caso risultava pendente un ordine di carcerazione per pene concorrenti, derivanti da dieci distinte sentenze di condanna, per un totale di 6 anni e 3 mesi di reclusione, perlopiù relative a reati contro il patrimonio.

Operativa la prima comunità energetica cooperativa di Ravenna: «Passaggio storico»

Con il via libera del Gse, entra in servizio l’impianto sui tetti della sede di Agrisfera a Savarna. «Ora si apre la fase dello sviluppo»

Impianto Agrisfera Savarna

Con il via libera del Gestore dei servizi energetici (Gse) è diventata ufficialmente operativa la Comunità energetica cooperativa Ravenna, una delle tre Cer promosse da Legacoop in Romagna. L’impianto fotovoltaico da 800 kWp, realizzato dalla Bryo spa sul tetto della sede di Agrisfera a Savarna, è entrato in esercizio, facendo entrare il progetto nella fase pratica.

In questa prima configurazione la società imolese Bryo opera come produttore terzo, mentre i consumatori sono le cooperative socie della Cer Ravenna: Agrisfera, Sopred e la Cooperativa Sociale Don Zalambani. Si tratta della prima concreta attuazione di una comunità energetica riconosciuta dal Gse a Ravenna, con l’accesso al meccanismo della tariffa incentivante.

«Questa prima attivazione – dice Paolo Lucchi, presidente di Legacoop Romagna – segna un passaggio storico: è l’avvio operativo del lavoro sulle comunità energetiche che abbiamo avviato nel 2022 con il progetto “Cooperative in Transizione” in collaborazione con la cooperativa Ènostra di Milano. Un risultato che premia un percorso fatto di alleanze, impegno e visione, sostenuto anche dal bando regionale dell’Emilia-Romagna per la nascita delle comunità energetiche e dal contributo di Coopfond, il fondo mutualistico di Legacoop nazionale che promuove la nuova cooperazione. Ora, con l’ingresso nella fase operativa e l’ottenimento degli incentivi, possiamo dire che il nostro modello è realtà e pronto a crescere».

«Ora si apre la fase più importante – ha spiegato Emiliano Galanti, presidente della Cer Cooperativa Ravenna e coordinatore del progetto Energia Romagna –: quella dello sviluppo. In questa fase vogliamo consolidare il meccanismo operativo e incentivante tra le imprese socie delle comunità energetiche già costituite e aprirci all’adesione di nuovi soci imprese sia produttori che consumatori. Una volta testato e validato il modello, potremo aprirci progressivamente anche ai cittadini, in tutti i territori della Romagna».

«Le comunità energetiche — conclude Galanti — potranno inoltre sviluppare una collaborazione positiva con gli enti locali, che potrebbero mettere a disposizione superfici inutilizzate come per esempio i parcheggi per l’installazione di pensiline fotovoltaiche. Questa sinergia non solo favorirebbe la produzione di energia ma contribuirebbe anche a ombreggiare le aree urbane, riducendo il calore nelle città. A questo si aggiunge che con ogni megawatt di impianti fotovoltaici si potranno generare risorse per oltre 40 mila euro da reinvestire sul territorio in progetti ambientali e sociali. Questo significa che con le risorse messe a disposizione delle Cer si potrebbero piantare alberi, riqualificare aree verdi, migliorare la qualità della vita urbana e costruire comunità più sostenibili».

Per i produttori l’adesione è particolarmente interessante in quanto continuano a vendere sul mercato l’energia prodotta dai loro impianti ma, aderendo alla Cer, ottengono un ulteriore ricavo legato all’energia condivisa. Un meccanismo che consente di accorciare i tempi di rientro dagli investimenti.

Le tre comunità energetiche cooperative promosse da Legacoop Romagna nel 2024 sono riunite nel network Energia Romagna, che riunisce 27 imprese e opera sulle 40 cabine primarie distribuite tra le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. Energia Romagna si fonda su una filiera integrata di soggetti cooperativi. Ènostra sviluppa la piattaforma digitale di gestione, Federcoop Romagna segue gli aspetti amministrativi, fiscali e legali, mentre Coop Sole è responsabile della gestione tecnica delle configurazioni.

Per informazioni o per manifestare interesse a entrare in una comunità energetica: info@energiaromagna.it.

Un “museo” sulla storia dell’apicoltura con arnie e piante per insetti impollinatori

L’inaugurazione al giardino Veniero Lombardo, dove ci sono anche nuovi giochi e camminamenti

Nel pomeriggio di venerdì 9 maggio a Faenza si è svolta la presentazione di due progetti realizzati per il Giardino Veniero Lombardi, situato nel Parco Punta degli Orti di Faenza, che ne arricchiscono l’offerta per i tanti fruitori.

Il primo progetto riguarda la donazione di nuove attrezzature ludiche da parte dell’impresa edile Cmcf (Cooperativa Muratori e Cementisti Faenza) che, in occasione del suo 75esimo anniversario dalla costituzione, ha voluto fare un regalo alla città donando due altalene e realizzando il camminamento in materiale inerte, che ben si combina con l’ambiente circostante, per facilitare l’accesso dei bambini alle attrezzature.

Il secondo progetto è la realizzazione di un museo all’aperto dedicato alla storia dell’apicoltura e alla valorizzazione delle aree verdi del parco. Il progetto è stato realizzato con il supporto di diversi partner: Garden Bulzaga, azienda del settore florovivaistico, specializzata nella realizzazione di spazi verdi; Beeing, azienda faentina specializzata in progetti di sostenibilità aziendale e partner di Legambiente, produttrice di sensori per il monitoraggio delle api (Antifurto Arnia) e Cantina Vespignano, azienda agricola produttrice di vino, specializzata in vitigni locali. Il progetto prevede l’esposizione di alcuni modelli di arnie e la creazione di piccole aree verdi con piante adatte agli insetti impollinatori. Nello specifico, sono state installate arnie (vuote e senza insetti, per scopi didattici): un’arnia ‘B-BOX Beeing’, con pareti trasparenti e sistema di accesso per le api; un’arnia Dadant; un’arnia ‘Top Bar’, per lasciare maggiore libertà alle api nella costruzione dei favi; l’arnia ‘bugno villico’, modello tradizionale in paglia; l’arnia ‘Tonelli’, a forma di cuore; e un ‘Bee Hotel’, nido per insetti impollinatori solitari.

L’ex comandante della Municipale al convegno di Fratelli d’Italia: «Paura diffusa»

Il criminologo Stefano Rossi: «Percezione di insicurezza profonda, alimentata dalla mancanza di controllo»

Zaffagnini, Ferrero, Grandi E Rossi FOTO

L’ex comandante della polizia municipale di Ravenna (scelto dall’allora sindaco Matteucci nel 2008, che lo presentò con una delle sue frasi ad effetto, «abbiamo pescato il briscolone»), il criminologo Stefano Rossi, è stato il grande protagonista di una tavola rotonda organizzata all’hotel Cube da Fratelli d’Italia, sul tema della sicurezza urbana.

A fare da moderatore il consigliere regionale del partito di Giorgia Meloni, Alberto Ferrero, che ha accusato l’amministrazione di aver per anni ignorato il problema.

Rossi – secondo quanto riportato da Fratelli d’Italia – avrebbe lanciato un allarme chiaro: «Il sentimento dominante oggi non è solo la paura, ma l’angoscia. È una paura diffusa, non localizzata, che intacca la qualità della vita. E nasce anche da una percezione di insicurezza profonda, alimentata dalla mancanza di controllo, dal disimpegno morale e da una crisi educativa che coinvolge famiglie e istituzioni». Il criminologo ha sottolineato l’importanza di non agire in modo estemporaneo ma su basi scientifiche: «Per pianificare interventi efficaci serve una ‘diagnosi di sicurezza’, da aggiornare ogni sei mesi attraverso una mappatura. Non possiamo continuare a navigare a vista. L’Efus, organismo europeo che si occupa di sicurezza urbana, raccomanda proprio questo: uno screening periodico che definisca una mappa del rischio e individui le zone più esposte. Solo così possiamo agire con razionalità e coerenza». La mappatura proposta da Rossi prevede la raccolta e l’analisi di dati concreti sui reati, il degrado e la percezione di insicurezza, per poi realizzare una vera e propria “mappa del pericolo” suddivisa per zone, con livelli di allerta differenziati. A partire da questa mappa, la centrale operativa delle forze dell’ordine dovrebbe organizzare i presìdi e le pattuglie, coordinando ogni intervento in modo strategico. «Il decoro anticipa il degrado – ha proseguito – e dove si interviene in tempo, si può evitare la spirale di abbandono e criminalità. Ma servono coraggio, visione e soprattutto competenza. La sicurezza non è ideologia, è amministrazione concreta. E per farla bene servono funzionari capaci, mezzi adeguati e onestà intellettuale».

Durante la tavola rotonda il candidato a sindaco Nicola Grandi ha annunciato alcune proposte sul tema: l’introduzione degli street tutor per presidiare le aree sensibili, l’attivazione effettiva dei droni attualmente inutilizzati e l’acquisto di quattro nuovi dispositivi – due destinati al forese e due alla città, uno dei quali sarà operativo in modo permanente sull’area dei giardini Speyer –, la valorizzazione delle chat di vicinato, la creazione di una cabina di regia tra le forze dell’ordine per la gestione integrata delle telecamere e un investimento deciso sulla polizia locale, «oggi carente di risorse e tecnologie».

Fermato in autostrada e sorpreso in auto con cinque chili di cocaina: arrestato

I panetti erano stati nascosti dal “corriere della droga” in un vano vicino al cruscotto

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I poliziotti lo hanno notato ieri (9 maggio) in autostrada – tra Imola e Forlì, in direzione Rimini – procedere nelle corsie di sorpasso anziché restare su quella di destra. E con un rapido controllo a bordo, hanno scoperto che quell’auto non poteva circolare, in quanto sottoposta a un fermo amministrativo.

I poliziotti (della Stradale di Ravenna) hanno quindi invitato l’uomo a bordo dell’auto a seguirli alla più vicina area di servizio; qui, il conducente (un cittadino albanese residente in Alto Adige) ha mostrato segni di nervosismo, al punto che gli agenti hanno pensato di accompagnarlo fino alla caserma della Polstrada di Ravenna, per ulteriori controlli. Che hanno dato esito positivo: abilmente nascosti in un vano creato appositamente nell’area del cruscotto, sono stati infatti trovati cinque panetti per un totale di oltre cinque chili di cocaina, che sul mercato avrebbero potuto fruttare quasi mezzo milione di euro.

La droga è stata sequestrata e l’uomo arrestato (e portato in carcere) per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

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A Faenza l’unico camp estivo dell’Atalanta in regione

Dal 23 al 27 giugno. Costo d’iscrizione 305 euro

Campo Ex Salesiani
Il campo ex Salesiani di Faenza

Quest’estate, il complesso ex Salesiani di Faenza (via San Giovanni Bosco 1) ospiterà cinque giornate di calcio, formazione e divertimento. L’occasione sarà lo sbarco dell’Atalanta Football Camp, che avrà luogo dal 23 al 27 giugno, per l’unico appuntamento in regione.

Ancora aperte le iscrizioni, riservate a bambini e bambine dai 6 ai 14 anni (categoria non agonistica dal 2019 al 2012). La giornata tipo prevederà: dalle 8.30 alle 9 accoglienza; allenamento (9.30-12); pranzo e attività ricreative fino alle 15; ritorno in campo (15-17.30) e fine giornata verso le 18.

Il costo dell’esperienza è di 305 euro per 1 figlio, 560 per 2 e 815 per 3.

I posti sono limitati e il camp è esteso ovviamente anche ai tesserati di altre società. Per maggiori info e prenotazioni www.atalantacamp.it.

A Faenza e Brisighella arriva il pilota che comanda il Mondiale di Formula 1

Oscar Piastri sfilerà con una McLaren in occasione del Trofeo Bandini

Piastri
Piastri dopo la recente vittoria al Gran Premio di Miami

È stato presentato all’aeroporto “Luigi Ridolfi” di Forlì la 32esima edizione del Trofeo Bandini, in programma con un doppio appuntamento mercoledì 14 maggio a Faenza e Brisighella.

Protagonista sarà l’australiano Oscar Piastri, pilota della scuderia McLaren di Formula 1 (campione del mondo Costruttori in carica), atteso all’aeroporto di Forlì alle ore 15.20 per poi essere traferito, a bordo di un elicottero, a Faenza. Qui, dopo aver salutato la città, partirà da piazza del Popolo verso le 16.25 al volante della nuova McLaren Artura Spider. Percorrerà corso Matteotti, viale Marconi, via Firenze, per poi proseguire sulla Strada Provinciale 302 Brisighellese-Ravennate. L’arrivo in piazzetta Porta Gabolo a Brisighella è previsto verso le 16.45.

Alle ore 18 avrà inizio invece la cerimonia alla Rocca Veneziana di Brisighella e, oltre alla presenza del vincitore del “Trofeo Bandini” Piastri (al momento primo della classifica Piloti della Formula 1), saranno premiati, Riccardo Ceccarelli (medico Ceo & Founder of Formula Medicine), il pilota di rally Davide Nicelli, Giulia Toninelli della Gazzetta dello Sport, Gian Luca Gafforio di Rai Sport,  Mario Isola del Team Pirelli e Carlo Dall’Oppio, comandante emerito del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.

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