mercoledì
27 Agosto 2025

Film all’aperto ai giardini Speyer: si parte il 2 settembre

Il ciclo di proiezioni, fra cartoni animati, lungometraggi e documentari, proposto da diverse associazioni culturali, continuerà fino a fine mese

Racconti Di Parvana

Novità ai giardini Speyer di Ravenna, dove dal 2 settembre parte la prima rassegna di cinema all’aperto: sette in tutto le proiezioni, fino al 30 settembre, con inizio alle 20.30, a ingresso gratuito, senza sedie, ma con gli spettatori invitati a portarsi cuscini o coperte.

Il ciclo di visioni comprende cartoni animati, film, documentari proposti da varie associazioni: si parte il 2 settembre con Ravenna Cinema e Lucertola Ludens che presentano il film d’animazione I racconti di Parvana di Nora Womey. La proiezione sarà preceduta da un laboratorio. Il 6 appuntamento invece con il dramma storico Raccolto amaro di George Mendeluk, a cura di Malva. Il 9 ecco poi il documentario Stracci, di Tommaso Santi, proposto da Villaggio Globale.

Il Parco cerca aziende interessate alla carne di daino, la procura apre un fascicolo

L’ente che tutela il Delta vuole ridurre il nucleo di 700 esemplari nella pineta di Classe e pubblica un’indagine di mercato: il ricavato per chi svolgerà le catture saranno gli animali stessi con una stima di circa 4 euro al kg. La magistratura vuole chiarire i contorni della procedura dopo aver ricevuto un esposto

Daini Pineta Classe Ph Willy Maurizio Cazzanti
Foto di Willy Maurizio Cazzanti

La procura della Repubblica di Ravenna ha aperto un fascicolo, al momento solo conoscitivo quindi senza indagati, su un avviso pubblico del Parco del Delta del Po per la ricerca di aziende interessate a occuparsi del piano triennale per catturare e delocalizzare i daini della pineta di Classe, stimati in circa 700 esemplari. La procura si è mossa dopo aver ricevuto un esposto da un’associazione e un comitato che chiedono di valutare l’esistenza di condotte penalmente rilevanti nell’atto.

L’avviso pubblicato il 29 agosto – una procedura esplorativa che non impone alcun affidamento a seguire – fissa a zero la base d’asta da sottoporre a rialzo: il guadagno per le aziende sarà la carne degli animali stessi. È proprio il Parco stesso che fa i conti come al banco di una macelleria: si stima un peso utile di 25 kg per i maschi e 20 per le femmine a un valore tra 4 e 4,3 euro al kg. «La stima del valore lordo della concessione derivante dagli introiti dell’attività è stimata in 83.700 euro oltre all’iva a decorrere dall’anno 2023». Si considera di riuscire a catturare al massimo 300 capi all’anno tra Pineta di Classe e Pineta di Volano dove dovrebbero esserci circa altri 450 animali. L’operatore economico aggiudicatario dovrà occuparsi anche delle costruzioni dei due recinti per le catture in zone indicate dal Parco. Il 15 settembre scade il termine per la presentazione delle candidature che verrebbero poi invitate all’eventuale gara per la concessione (ipotizzando l’avvio delle catture dal 15 ottobre).

È giusto segnalare che il documento (qui il pdf) non fa riferimento esplicito alle attività di macellazione, ma formalmente parla di «cattura e delocalizzazione». Al tempo stesso però si mette nero su bianco che l’unica entrata per chi dovrà svolgere le attività sta nel valore della carne dei daini.

Nelle premesse dell’avviso pubblico, la dirigenza del Parco si richiama alle guide nazionali che prevedono l’eradicazione del daino dalla pianura Padana dove i due nuclei di ungulati (nel Ravennate e nel Ferrarese) hanno origine artificiale, frutto di fughe dalla cattività di un ridotto numero di esemplari oltre vent’anni fa.

La Rete a tutela dei daini sottolinea che all’origine dell’intervento per ridurre la presenza dei daini ci siano danni alle colture agricole e incidenti stradali ma «i dati della Regione parlano di incidenti zero, danni alle colture irrisori, dissuasori lungo le strade non installati, censimenti con numeri ballerini e nessuna valutazione sulla famiglia dei lupi presenti che si cibano di daini. Si parla, invece, tra le altre cose, di daini che interferiscono con le attività venatorie, disturbando col loro odore i cani. Daini al macello e operazione pagata vendendo la carne».

La consigliera regionale Giulia Gibertoni (Gruppo Misto) ha presentato un’interrogazione per chiedere come si conciliabile la destinazione dei daini ad allevamenti da carne con le precedenti dichiarazioni e promesse dei componenti la giunta regionale dell’Emilia-Romagna riguardo alla salvaguardia degli stessi animali e sull’utilizzo di metodi di contenimento non cruenti.

A giugno del 2021, in risposta a un’altra interrogazione della stessa Gibertoni, l’assessore Alessio Mammi aveva detto che si stava «valutando quali strutture ospiteranno i daini che attualmente si trovano nelle pinete di Lido di Classe e Lido di Volano. Il piano di prelievo è realizzato in base alle decisioni di tecnici specialistici e ogni selettore potrà distinguere grazie a un particolare distintivo quali sono i daini provenienti da queste aree. Questi animali non possono essere abbattuti». A ottobre del 2020 lo stesso assessore Mammi era stato ancora più esplicito: «Vogliamo affrontare il tema del sovraffollamento dei daini in un modo che non preveda alcun abbattimento dei capi – era il virgolettato riportato da un comunicato stampa della Regione –. Per questo abbiamo chiesto la collaborazione di Ispra perché valuti un piano sperimentale per lo spostamento degli animali dalle pinete degli areali storici, ad altre aree della regione dove possono trovare habitat privilegiati e dove la loro presenza si situa in un contesto di ecosistema in equilibrio: per noi è l’unica soluzione in campo, peraltro già adottata in altri territori italiani. Non corrisponde perciò al vero quanto diffuso in queste ore sui social e riportato anche da un giornale locale, su presunte riunioni in Regione per un piano straordinario di abbattimento degli animali».

Furti in provincia: nel 2022 calo del 28 percento rispetto al 2019 pre Covid

Confronto fra i primi otto mesi dell’anno. Le razzie in abitazione nel comune capoluogo sono diminuite del 40 percento

Il confroto dei dati relativi ai primi otto mesi di quest’anno con l’analogo periodo del 2019, cioè l’ultimo anno pre Covid, ha fatto registrare per l’intera provincia di Ravenna un decremento dei furti del 28 percento, mentre per il solo comune capoluogo i furti sono diminuiti del 31 percento. In particolare i furti in abitazione nel capoluogo nello stesso periodo gennaio-agosto sono scesi quasi del 40 percento. Anche per Cervia i dati sono apparsi confortanti: –11,6 percento di furti in generale –28 percento di quelli in abitazione. È quanto emerso nella riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato dal prefetto Castrese De Rosa per un primo bilancio sull’andamento dei reati nell’ambito dell’operazione “Estate Sicura 2022”.

«Abbiamo accolto le sollecitazioni dei sindaci – ha dichiarato De Rosa – per una maggiore presenza sui territori balneari e grazie all’organizzazione interforze e al coinvolgimento delle polizie locali di Ravenna e Cervia i servizi a carattere straordinario, in aggiunta a quelli ordinari, a presidio e controllo delle aree più a rischio hanno dato ottimi risultati nelle località a maggior richiamo turistico».

Passeggiate con aperitivo “rinforzato” alla scoperta del borgo San Biagio di Ravenna

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La chiesa del Torrione

Due nuove “Passeggiate con Gusto – Visite insolite alla scoperta di Ravenna” al Borgo San Biagio, a cura del Circolo Aurora in collaborazione con Cristiana Zama, guida turistica abilitata.

Due serate dedicate ai soci del circolo di via Ghibuzza e di Slow Food, ma aperte a tutti, con due itinerari diversi di un’ora e mezza, con partenza alle ore 19, che si concludono alle 20.30 con un aperitivo rinforzato.

Il 7 settembre l’appuntamento è con l’itinerario Port’Aurea, con tanto di tappa al Santuario di Santa Maria del Torrione, aperto per l’occasione.

Il 14 invece si parte da Porta Adriana.

Costo: 20 euro per i soci, 23 per gli altri.

Venti nuovi letti elettrici alla Cra di Fusignano: investimento da 30mila euro

Intervento del consorzio Solco nella struttura che ospita 34 persone. Parte dei costi coperta dalle donazioni

Nuovi Letti Elettrici Giovannardi E Vecchi (1)Alla casa residenza per anziani “Giovannardi e Vecchi” di Fusignano sono arrivati 20 nuovi letti elettrici con tecnologie all’avanguardia. Un investimento del consorzio Solco per la struttura che ospita 34 anziani e impiega 35 operatrici e operatori. L’investimento complessivo, che ammonta a quasi 30mila euro, è stato possibile grazie ai circa seimila euro provenienti dalle numerose donazioni effettuate da persone ed enti vicini alla Cra e che in diversi periodi hanno dimostrato il loro affetto alla struttura.

«L’obiettivo del nostro Consorzio è quello di migliorare sempre di più la qualità dei nostri servizi – sottolinea il direttore Giacomo Vici -. Abbiamo investito molto nella creazione di una nuova struttura, la Rosa dei Venti, ma questo non distoglie la nostra attenzione verso le altre case residenza già presenti sul territorio e che offrono un servizio di welfare importantissimo».

«L’investimento non ha riguardato solo i nuovi letti – aggiunge il coordinatore della Cra Giovannardi e Vecchi, Achille Bezzi -. Sono stati acquistati anche dei nuovi tavolini regolabili per il pranzo, sia a letto che in sala mensa e dei nuovi carrelli per la biancheria. Già dai primi giorni abbiamo notato un miglioramento del servizio che offriamo. Sia nella qualità del lavoro degli operatori che nella gestione degli ospiti a letto. Era un bisogno molto forte, che abbiamo registrato maggiormente durante i periodi di cluster per il Covid. Ci tengo a ringraziare chi, dall’Asp alle ditte fornitrici e ai vigili urbani di Fusignano, ci ha aiutato durante la giornata dell’installazione. È stato un bell’esempio di collaborazione. E vorrei approfittare per ringraziare tutte le persone che in questi anni ci hanno dimostrato la loro vicinanza con donazioni economiche di svariati importi. Sono tante, diventa difficile nominarle tutte. A loro un caloroso ringraziamento da parte di tutto lo staff e dei nostri ospiti».

Oltre 200 ceramisti, mostre, eventi: a Faenza la grande festa di Argillà

Dal 2 al 4 settembre “la più importante mostra-mercato della ceramica artistica artigianale internazionale in Italia”

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Uno scatto da una delle passate edizioni di Argillà, la mostra mercato della ceramica di Faenza

Argillà-Italia – secondo gli organizzatori “la più importante mostra mercato della ceramica artistica artigianale internazionale in Italia” – gemellata con Aubagne in Francia, torna a Faenza dal 2 al 4 settembre.

Un lungo weekend volto ad esplorare in tutte le sue sfaccettature la ceramica, tra gli stand di circa 200 ceramisti provenienti da tutta Europa – con alcune presenze dalla Corea, Giappone, Israele e Argentina, – mostre ed eventi del calendario di Argillà Off (concerti, presentazioni, laboratori, visite guidate) dislocati in tutta la città.

Tra gli eventi più attesi: il Mondial Tornianti, la competizione di tornio a cui parteciperanno vasai provenienti da tutto il mondo, “EUraku”, competizione-evento internazionale dedicata alla tecnica Raku – quest’anno oltre alla sfida verrà premiato il ceramista dell’anno con il premio dedicato a “Goffredo Gaeta” recentemente scomparso – Thomas Benirschke, con il suo “Tornio Magico”; Davide Brini con “Argi-bike”; Emidio Galassi con la performance “Rotola Rotola” di cottura di sfere in ceramica, il “Ceramicoscopio”, a cura dell’Associazione Nove Terre di Ceramica, che presenterà una cottura spettacolare in un grande forno all’aperto e poi i laboratori ceramici per bambini dai 5 ai 15 anni tenuti dal laboratorio “Giocare con la ceramica” del Mic-Museo Internazionale della ceramica in Faenza e nello stand dell’Associazione Mondial Tornianti Gino Geminiani ubicato in Piazza del Popolo.

Il sabato mattina inoltre suonerà per tutto il percorso della mostra-mercato la Brass Band, che festeggia quest’anno il suo 24esimo anniversario.

La settima edizione si apre con due importanti novità: inaugurazione e apertura degli stand anticipati alle 15 di venerdì 2 settembre e una linea B del Green Go Bus che avrà come capolinea il parcheggio del Centro Commerciale La Filanda (Piazza Costituzione) oltre alla linea A in partenza dal parcheggio di Piazzale Pancrazi.

Le mostre. Tantissime le esposizioni, impossibile da citare tutte (a questo link l’elenco completo). Tra le altre: già dal 29 agosto alla Project Room del Mic (dove è in corso anche la mostra su Nino Caruso) è possibile visitare (fino al 2 ottobre) la mostra che illustra il progetto di design “Solaria Wall System” di Oscar Dominguez, risultato di una ricerca dell’artista sui materiali ceramici dove terra e fuoco sono gli elementi primordiali. Alla galleria Comunale d’arte La Molinella ha inaugurato invece “Alberto Gianfreda/ Italia” a cura di Irene Biolchini. Il 1° settembre all’Isia, alle 11.30 inaugura il programma espositivo dell’Istituto con una cerimonia dedicata all’istallazione dell’opera “La Grande Natura” di Carlo Zauli (1986). Sempre il 1 settembre, alle 18.30, al palazzo del Podestà, appena restaurato (nella foto), inaugura il padiglione della European Route of Ceramics che presenta due mostre. Per l’occasione sarà inoltre proiettato un video dedicato alla capitale della porcellana Jingdezhen, in Cina. Al ridotto e al Foyer del Teatro Masini sono sette le mostre che aprono il 2 settembre, alle 12. Il Museo Diocesano, nello spazio espositivi della Chiesa di Santa Maria dell’Angelo, organizza tre mostre.

Tante le visite guidate tra Pinacoteca, Palazzo Milzetti, Mic, Teatro Masini e Museo Carlo Zauli.

Infoline: 0546 697311.

Il programma completo e tutti gli eventi collaterali su www.argilla-italia.it.

Pronto intervento e manutenzione delle porte vinciane: bando da 82mila euro all’anno

Approvato il progetto per la gestione della struttura sul portocanale a protezione dell’abitato dalle mareggiate

Porte VincianeLa giunta comunale di Cervia ha approvato il progetto del servizio di reperibilità, pronto intervento e manutenzione ordinaria delle porte vinciane nel Portocanale in prossimità del ponte San Michele, una importante struttura di difesa dell’abitato dalle mareggiate costruita nel 1997. Il costo complessivo per il servizio è di circa 82mila euro all’anno e la ditta dovrà effettuare la manutenzione programmata relativa agli aspetti elettrici e idraulici, la gestione e il funzionamento delle porte e la reperibilità immediata in caso di necessità. L’amministrazione pubblicherà un avviso per individuare le ditte interessate a essere invitate a presentare l’offerta per aggiudicarsi il servizio.

Lo scorso anno sono stati effettuati importanti interventi di ammodernamento della struttura con uno stanziamento dell’amministrazione di 950mila euro. L’intervento ha riguardato non solo le porte, ma tutto il complesso costituito da più componenti come gli impianti elettrici, idraulici, meccanici e di telecontrollo.

Le donne – e le madri – recluse negli scatti di Giampiero Corelli

A Palazzo Rasponi delle Teste dal 2 al 18 settembre in mostra il reportage, iniziato dal fotografo ravennate nel 2008, nelle carceri italiane

Corelli Madri Recluse

Inaugura a Ravenna negli spazi di Palazzo Rasponi dalle Teste, venerdì 2 settembre alle 18.30 (a seguito del convegno “Recluse, donne nelle carceri italiane”), la mostra fotografica di Giampiero Corelli “Domani faccio la brava. Donne, madri nelle carceri italiane”.

Il percorso espositivo raccoglie 50 immagini che fanno parte di un lavoro di fotoreportage realizzato da Corelli in numerose carceri italiane dal 2008 a oggi. Un progetto focalizzato sulle sezioni e carceri femminili per cogliere la vita delle donne detenute ma anche delle addette di polizia penitenziaria, includendo anche chi le carceri le dirige.
Le donne colte dallo sguardo del fotografo ravennate sono spesso anche madri che si sono volute fare riprendere per dare una testimonianza forte della loro vita da recluse.L’esposizione è suddivisa in due sezioni: la prima parte in bianco e nero e riguarda il reportage effettuato dal 2008 al 2018; la seconda parte conterrà le immagini a colori del nuovo reportage effettuato dal 2021al 2022 in tredici carceri presenti su tutta la penisola italiana. Visibile anche un video con inedite interviste alle detenute.

In occasione dell’inaugurazione uscirà il nuovo libro fotografico Domani faccio la brava edito da Danilo Montanari con un testo critico di Renata Ferri. La mostra è aperta al pubblico a Palazzo Rasponi dalle Teste con ingresso gratuito fino al 18 settembre con orari: 17-20 per i giorni feriali e 11- 20 di domenica. Lunedì chiuso.

Sulle schede elettorali dei ravennati in totale 19 simboli e più di cento candidati

Il 25 settembre i maggiorenni votano per Camera e Senato: ecco i nomi di chi corre per al maggioritario e i capilista del proporzionale. Non c’è il voto disgiunto, in Emilia-Romagna dovranno essere eletti complessivamente 43 parlamentari, prima della riforma costituzionale erano 67

SEGGI ELEZIONI REGIONALI EMILIA ROMAGNA 2020 RAVENNASulle due schede elettorali consegnate ai maggiorenni in provincia di Ravenna che andranno a votare per il Parlamento il 25 settembre ci saranno in totale 19 simboli: 16 sono in comune, due solo al Senato e uno solo alla Camera. Al momento si attende il sorteggio per la posizione dei simboli sulle schede (in fondo alla pagina una gallery di foto con tutti i simboli).

COME SI VOTA

Si vota domenica 25 settembre dalle 7 alle 23. Per la prima volta i diciottenni potranno votare anche al Senato. Il sistema elettorale prevede un mix tra maggioritario (uninominale) e proporzionale (plurinominale). L’elettore al seggio riceverà due schede, una per la Camera e una per il Senato. Le schede riporteranno i nomi dei candidati nel collegio uninominale e, per ciascun candidato, il contrassegno della lista collegata o, nel caso di coalizione, i contrassegni di tutte le liste collegate, con a fianco i nominativi dei candidati nel collegio plurinominale (in media circa quattro per ogni lista per ogni ramo del Parlamento). Soglia di sbarramento su base nazionale: 3 percento per i partiti singoli e 10 per le coalizioni.

NO DISGIUNTO

A differenza di quanto accade per Amministrative e Regionali, non è previsto il voto disgiunto. L’elettore può quindi apporre la croce sul simbolo di un partito e il voto si estenderà anche all’uninominale e viceversa. Nel caso il candidato sia sostenuto da una coalizione, quel voto verrà ripartito in proporzione tra le varie liste. La scheda sarà considerata nulla qualora sia indicato un candidato all’uninominale e un partito che non lo sostiene. Non si possono esprimere preferenze.

NUOVI COLLEGI E MENO ELETTI

Per quanto riguarda Ravenna, alla Camera il collegio uninominale corrisponde alla provincia, mentre quello plurinominale include tutta la Romagna e Ferrara. Al Senato il seggio uninominale include le province di Ravenna e Ferrara e quello plurinominale si estende a tutta la Romagna e Bologna. I collegi sono stati ridisegnati dopo la riduzione dei parlamentari. In Emilia-Romagna dovranno essere eletti complessivamente 43 parlamentari, 29 alla Camera (11 attribuiti in collegi uninominali e 18 al plurinominale) e 14 al Senato (5 attribuiti in collegi uninominali e 9 al plurinominale). Prima della riforma costituzionale, nel 2018, in regione furono eletti 45 deputati (17 dall’uninominale e 28 dal proporzionale-plurinominali) e 22 senatori (8 dall’uninominale e 14 dal proporzionale-plurinominali). Nel Parlamento italiano in complesso i deputati da eleggere passano da 630 a 400, e i senatori passano da 315 a 200.

LE LISTE SULLE SCHEDE

Camera

Coalizione di centrodestra (Alice Buonguerrieri all’uninominale)
Fratelli d’Italia (capolista plurinominale Tommaso Foti)
Lega (Davide Bergamini)
Forza Italia (Rosaria Tassinari)
Noi moderati (Carlo Ugo De Girolamo)

Coalizione di centrosinistra (Ouidad Bakkali)
Pd (Ouidad Bakkali)
Alleanza Verdi e Sinistra (Giovanni Paglia)
Più Europa (Nevio Salimbeni)
Impegno civico Di Maio (Carlo Romano)

Movimento 5 Stelle (Marta Rossi all’uninominale, Federico Cafiero de Raho capolista proporzionale)

Azione Italia Viva Calenda (Chiara Francesconi all’uninominale, Matteo Richetti capolista)

Unione Popolare (Liliana Salvo, Alessandro Bongarzone)

Italexit (Piero Moncelli, Maria Gandini detta Mia)

Italia sovrana e popolare (Matteo Rossini, Antonella D’Angeli)

Mastella noi di centro (Lina Macchiavelli, Donatella Bussolati)

Vita (Donatella Pira, Paolo Svegli)

Partito animalista (Maria Rosaria Rossetti, Pasquale di Carluccio)

Sud Chiama Nord (Roberta Bravi sia al maggioritario che capolista al proporzionale)

Senato

Coalizione di centrodestra (Alberto Barboni all’uninominale)
Fratelli d’Italia (capolista plurinominale Alberto Barboni)
Lega (Lucia Borgonzoni)
Forza Italia (Anna Maria Bernini)
Noi moderati (Marco Lombardi)

Coalizione di centrosinistra (Manuela Rontini)
Pd (Sandra Zampa)
Alleanza Verdi e Sinistra (Giuseppe Civati)
Più Europa (Valerio Federico)
Impegno civico Di Maio (Margherita Rebuffoni)

Movimento 5 Stelle (Anastasia Ruggeri all’uninominale, Marco Croatti capolista proporzionale)

Azione Italia Viva Calenda (Sylvia Kranz all’uninominale, Carlo Calenda capolista)

Unione Popolare (Mirna Testi, Piergiorgi Ardegni)

Italexit (Paola Fuschini, Daniele Mattei)

Italia sovrana e popolare (Giorgio Franchi, Daniele Giovanardi)

Mastella noi di centro (Maria Rosa Tosi, Gabriella Bussolati)

Vita (Luca Teodori sia al maggioritario che capolista al proporzionale)

Partito animalista (Roberta Trivellato, Cristiano Ceriello)

Destre Unite (Divo Pirini, Yolanda Anan Christina Brighi)

Alternativa per l’Italia No Green Pass (Carla Lodi sia al maggioritario che capolista al proporzionale)

Cibo, musica e balli da tutto il mondo per quattro giorni a Bagnara

Torna il Popoli Pop Cult Festival. Attese 20mila persone. Edizione dedicata ai Balcani, a 30 anni dall’esodo albanese

VietnamSi terrà da oggi (giovedì 1) a domenica 4 settembre la nuova edizione del Popoli Pop Cult Festival di Bagnara di Romagna, l’appuntamento con le culture e la gastronomia del mondo. Attese 20mila presenze.

L’edizione di quest’anno sarà dedicata ai Balcani, a 30 anni dai grandi sbarchi dell’esodo albanese verso le coste italiane.

Saranno due i palchi allestiti, in piazza Marconi e alla Rocca sforzesca, con gli spettacoli musicali che inizieranno ogni sera alle 21.15 e alle 21.30 (a questo link il programma dei concerti).

Sabato 3 settembre ci sarà il concorso gastronomico “Il piatto più buono – Eurovo per Popoli 2022”, con una giuria tecnica presieduta da Kateryna Gryniukh, concorrente di Masterchef nel 2017, oggi alla guida di un ristorante in un hotel a 5 stelle a Milano.

Grande spazio come sempre riservato alla gastronomia internazionale, a partire dalle 18.30, con 20 stand di altrettanti Paesi: oltre all’Albania, ci saranno tra gli altri Angola, Argentina, Armenia, Brasile, Camerun, Croazia, Filippine, Francia, Grecia, Germania, Georgia, Marocco, Messico, Perù, Romania, Thailandia, Vietnam, Pakistan e «la Plaza latína». Nelle giornate di sabato e domenica, alcuni stand proporranno i loro piatti anche all’ora di pranzo.

Il premio Popoli, che dal 2016 viene assegnato a personalità che si siano distinte a livello nazionale e internazionale per aspetti umanitari e solidali, diplomatici, scientifici e divulgativi, quest’anno verrà conferito al giornalista Toni Capuozzo. La cerimonia di consegna avverrà durante una conferenza dedicata ai conflitti nell’ex Jugoslavia che si terrà a Bagnara il 27 novembre.

Otto tra mostre e laboratori sono gli allestimenti che il pubblico potrà ammirare tutte le sere dalle 18.30.

Spazio anche al ballo: giovedì e domenica baby dance; giovedì, venerdì e domenica laboratorio di flamenco. Il borgo verrà animato anche da performance internazionali, tra le quali il suono sudamericano del cileno Flacoleo e del Trio Lympha, le danze thailandesi, passando per la cultura messicana di Gabriela Gil Gonzales e il collettivo Nahui Ollin.

Info e programma completo: www.popolipopcultfestival.com.

In agosto scoperti 82 lavoratori irregolari, 12 in nero. Impazza il “fuori busta”

Controlli in alberghi, bar, ristoranti, stabilimenti balneari e nei campi agricoli. Un’azienda pagava i dipendenti con false indennità di trasferta

FinanzaSu 38 controlli effettuati nel mese di agosto dalla finanza, più di un terzo ha portato a sanzioni per irregolarità nei rapporti di lavoro.

In particolare, è stato possibile rilevare l’impiego irregolare di ben 82 dipendenti, di cui 12 completamente “in nero”.

La metà degli interventi ha riguardato il territorio di Ravenna, 8 sono stati invece eseguiti a Cervia, 7 a Faenza e 4 a Lugo.

Sebbene le irregolarità abbiano riguardato prevalentemente le imprese operanti nel settore della ricezione turistica (hotel, stabilimenti balneari, bar e ristoranti), sono stati controllati anche settori tradizionalmente esposti a tali pratiche illecite come la raccolta della frutta stagionale, la pulizia di edifici e la lavorazione dei metalli.

La gran parte delle irregolarità riguardavano l’illecito abbattimento delle retribuzioni lorde assoggettate agli oneri fiscali e previdenziali, compensate con l’erogazione di indennità fittizie, come nel caso dell’azienda ravennate in cui ben 48 dipendenti ricevevano parte dello stipendio sotto forma di false indennità di trasferta, così da diminuire il carico fiscale e previdenziale in capo al datore di lavoro e allo stesso dipendente consenziente.

In altri casi, piuttosto frequenti, i lavoratori venivano pagati in parte con il cosiddetto “fuori busta” o venivano richieste loro prestazioni non dovute o lo svolgimento di mansioni più gravose rispetto a quanto contrattualizzato.

I pochi casi di lavoro completamente “in nero” hanno riguardato soprattutto l’impiego di manodopera extracomunitaria: su 12 lavoratori in nero, ben 8 erano dell’Est Europa e del Nord Africa.

In un caso, poi, un lavoratore extracomunitario intento a raccogliere la frutta in un campo del faentino è risultato privo del permesso di soggiorno e pertanto il datore di lavoro è stato segnalato alla competente Autorità Giudiziaria.

In un altro caso il titolare di un’azienda cervese, verbalizzato per l’impiego di 3 lavoratori in nero e destinatario quindi del provvedimento di sospensione dell’attività da parte del competente Ispettorato Territoriale del Lavoro, è stato poi sorpreso a proseguire comunque l’attività e quindi è stato anche lui segnalato alla competente Autorità Giudiziaria.

All’ospedale di Faenza non c’è più l’unità per la terapia intensiva cardiologica

Per effetto di una decisione del 2015. Critiche di Lega e Fratelli d’Italia

Ospedale FaenzaHa chiuso dal 1° agosto l’unità per la terapia intensiva cardiologica dell’ospedale di Faenza. I pazienti non erano stati avvisati e lo hanno scoperto trovandosi di fronte al fatto compiuto.

Lo scrive in un articolo il Carlino Faenza. La notizia è stata ripresa in queste ore da Lega e Fratelli d’Italia, preoccupati per i tagli e critici per la mancata comunicazione da parte dell’Ausl.

Il direttore dell’ospedale, interpellato dal Carlino, ha chiarito che i pazienti potranno usufruire del reparto di Medicina d’urgenza e che si tratta di una decisione che in realtà risalirebbe al 2015, da quando tali unità non sono più previste negli ospedali distrettuali.

Da alcuni anni i pazienti a Faenza venivano sottoposti a poco più di una semplice osservazione, mentre per un monitoraggio più approfondito era già necessario recarsi a Ravenna o Forlì.

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