lunedì
25 Agosto 2025

Ricordo di Micha van Hoecke con un “canto per un poeta innamorato”

Omaggio all’Alighieri, il 20 luglio, al maestro danzatore e coreografo recentemente scomparso. Ne parla la compagna d’arte e di vita Miki Matsuse

Micha Van Hoecke Miki Matsuse
Micha Van Hoecke con Miki Matsuse in uno spettacolo al teatro Alighieri per il Ravenna Festival 2014 (foto Maurizio Montanari)

Il gran finale della danza al Ravenna Festival, il 20 luglio (alle 21) al Teatro Alighieri, non può che essere un “Canto per un poeta innamorato”, dedicato a Micha van Hoecke, il noto maestro russo- fiammingo scomparso l’anno scorso, presenza costante e figura di riferimento della manifestazione. Chiunque abbia assistito almeno una volta a un suo spettacolo, è rimasto certamente incantato dalle sue poetiche creazioni e ammirato per l’impegno nel diffondere il piacere della danza intesa come forma d’arte totale. Lo spettacolo è curato da Miki Matsuse, moglie e compagna d’arte, con il sostegno dei tanti che con lui hanno lavorato nei luoghi legati alla sua arte.

Miki, non dev’essere stato facile dare vita a questo spettacolo…
«È così… non ho mai pensato che potesse accadere. A volte scherzando gli dicevo di lasciarmi una lista musicale per il suo funerale. E non me l’ha mai lasciata ma, di tanto in tanto, mi buttava lì un brano che gli piaceva. Ne avevo accumulati così tanti da poter fare un festival altro che un funerale, come gli ripetevo sorridendo».

Il titolo è evocativo, parla di un poeta innamorato. Può spiegarlo meglio?
«La parola che più di tutte lo rappresenta è “poeta”, perché a lui piaceva raccontare i suoi movimenti e gesti con la poesia. Come coreografo, Micha è esattamente così: un poeta innamorato, perché entusiasta della danza, della musica, di Ravenna, del festival, del maestro Muti, di Cristina Mazzavillani… Non è solo un omaggio, dunque, ma un modo per far capire a tutti che persona fosse».

Lo spettacolo è anche un frammento del progetto “Tre baci per Micha”, oltre che un condensato di tante sue coreografie…
«Sì. “Tre baci per Micha” nasce simpaticamente dalla sua abitudine russa di salutare scambiando tra baci sulle guance. Si dice che esprima il desiderio di essere ricordati e così sarà anche in questo affresco di visioni, che include brani da La dernière danse, Le voyage, Guitare, Le maitre et la ville. L’intento è di raccontare la sua vita, dall’infanzia caratterizzata dalla cultura francese, poi italiana, russa e belga, fino alla canzone tzigana che sua madre cantava sempre a lui e alla sorella gemella Marina per addormentarli».

Chi ha chiamato per questa speciale serata?
«Anzitutto, due ospiti speciali come l’étoile Luciana Savignano, conosciuta al Teatro alla Scala di Milano e Manuel Paruccini, primo ballerino del Teatro dell’Opera di Roma con cui Micha ha lavorato molto e ora è direttore artistico di Teatro Lo Spazio, dove abbiamo fatto Pierino e il lupo. Sul palco saliranno i ballerini dell’ensemble di Micha e quelli del gruppo dei Danzactori, voluto da Cristina, con cui abbiamo realizzato diversi spettacoli. Ci tenevo ad avere qualcuno di Ravenna, città che ci ha ospitato per trent’anni».

Micha Van Hoecke
Ritratto di Micha van Hoecke (foto di Anna Agliardi)

“Galeotto” fu l’incontro con il maestro Riccardo Muti e poi con Cristina…
«Esattamente. Senza quell’incontro, non so se saremmo rimasti in Italia. Per Micha, Muti rappresentava il top del top della cultura italiana».

Micha e lei, invece, quando vi siete incontrati?
«La prima volta che l’ho visto è stata in occasione di uno stage a Tokyo, quarant’anni fa, avevo solo 16 anni. Lui è ritornato spesso con il Ballet du XX Siècle. Tre anni dopo mi ha proposto di entrare nella sua compagnia e, malgrado le perplessità dei miei genitori che vedevano l’Europa troppo lontana, ho accettato».

Cosa ricorda di quei primi anni insieme?
«Lavoravamo un po’ in Italia e un po’ in Belgio, mangiavamo tanti spaghetti al pomodoro, preparati da ballerine italiane della compagnia. I soldi non erano tanti… ma la pasta era così buona. Siamo cresciuti in fretta artisticamente anche perché negli anni Ottanta e Novanta, era un pullulare di festival e di spettacoli».

Com’era Micha sul lavoro?
«Molto esigente. Ancora ridiamo con le colleghe quando pensiamo che non ci faceva mai fare pause. Quando lui iniziava, non smetteva più, e noi come studenti a scuola dovevamo alzare la mano per potergli parlare… Da quando abbiamo avuto il nostro spazio, un capannone, iniziavamo le prove alle 11 di mattina e non finivamo mai prima di mezzanotte. Un grande impegno perché, come ripeteva spesso, nel nostro lavoro non si può improvvisare, e anche i più piccoli dettagli vanno curati».

Era dunque così severo anche con se stesso…
«Certo, ancor di più. Quando era in fase creativa, si alzava la mattina e ascoltava la musica, ed era la prima cosa che faceva al rientro a casa mentre io preparavo la cena. Quando era in dubbio, lavorava anche di notte, alla ricerca della sua verità. Le sue creazioni erano difficili e dolorose, come una madre che partorisce il figlio. Ma adorava le sfide e gli piaceva andare sino in fondo».

Fino all’ultimo non ha lasciato la danza?
«Negli ultimi giorni in ospedale ascoltava musica con la speranza di fare uno spettacolo su Petruska al Ravenna Festival, ma non ce l’ha fatta. La danza era la sua più grande passione, una ragione di vita, il suo respiro stesso. Un unico rimpianto è legato al Covid. Micha ha molto patito la pandemia, la chiusura dei teatri, si era “bloccato” e avvertiva una certa stanchezza da cui non si è più risollevato».

Il Ravenna Fc si raduna il 25 luglio a Glorie, il 3 agosto la prima amichevole

La squadra farà doppia sessione giornaliera per la preparazione

Il raduno del Ravenna Fc per la nuova stagione del campionato di calcio di serie D è fissato per lunedì 25 luglio alle 17 al centro sportivo di Glorie che nei giorni a seguire ospiterà le doppie sessioni giornaliere di allenamento. I giallorossi si alleneranno infatti alle 9.30 e alle 17 con riposo alla domenica pomeriggio e lunedì mattina.

Definito anche il programma parziale delle prime amichevoli in forma di allenamenti congiunti di questa fase di preparazione al campionato:

3 agosto Ravenna-Pietracuta alle 18 allo stadio Todoli di Milano Marittima
10 agosto Corticella-Ravenna alle 17.30 allo stadio Biavati di Bologna
12 agosto Comacchiese-Ravenna alle 18 allo stadio Raibosola di Comacchio
13 agosto Spiv-Ravenna alle 9.30 al campo sportivo di San Pietro in Vincoli

Gli ulteriori impegni in via di definizione verranno comunicati a breve.

Finiti i lavori in via San Mama, ecco le ultime modifiche alla viabilità in zona

Realizzato la pista ciclopedonale e una nuova distribuzione dei parcheggi. Cambi di senso di marcia nelle vie El Alamein, Anzio e Montelungo

Via San MamaSono conclusi i lavori di riqualificazione di via San Mama a Ravenna per la realizzazione di un percorso ciclopedonale e alcune modifiche alla precedente regolamentazione della viabilità. Nei prossimi giorni, fa sapere il Comune, verranno attuate le ultime modifiche alla circolazione stradale e alla sosta in alcune vie circostanti.

Chiusura del varco di via Punta Stilo, aperto in via sperimentale durante i lavori per mitigare, soprattutto nei giorni di mercato, i disagi causati dai lavori stessi.

In via El Alamein verrà istituito il senso unico di marcia (tratto e direzione da via San Mama a piazza Brigata Pavia); la sosta sarà consentita negli spazi segnalati su entrambi i lati della carreggiata. Sul lato civici pari, per una lunghezza di circa 15 metri a partire dall’incrocio con via San Mama, la sosta sarà regolamentata, esclusivamente nei giorni feriali e nelle fasce orarie dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19, a disco orario per un massimo di 60 minuti (nelle altre fasce orarie e nei giorni non feriali la sosta sarà libera).

In via Anzio verrà istituito il senso unico di marcia (direzione da via Punta Stilo a via San Mama); la sosta sarà consentita negli spazi segnalati su entrambi i lati della carreggiata. Inoltre bisognerà dare la precedenza all’altezza dell’incrocio con via San Mama.

In via Montelungo verrà istituito il senso unico di marcia (direzione da via San Mama a via Punta Stilo); la sosta sarà consentita negli spazi segnalati su entrambi i lati della carreggiata. Sarà necessario dare la precedenza all’altezza dell’intersezione con via Punta Stilo.

Finisce al largo con il materassino, bimba di 8 anni trovata in acqua dopo mezz’ora

La corrente ha spinto il gonfiabile, la bambina è stata recuperata a 1,5 km da riva

Una bambina di 8 anni è stata recuperata dalla guardia costiera in mare al largo di Cervia dopo che la corrente aveva allontanato dalla costa il materassino su cui era salita. L’allarme è partito da uno stabilimento balneare di Pinarella poco dopo le 7 di stamani, 19 luglio, e il recupero è avvenuto circa mezz’ora dopo. La piccola sta bene. Il gonfiabile è stato individuato abbandonato a 2 km dalla riva, la bimba invece era in acqua a 1,5 km. La macchina dei soccorsi si era mossa con una motovedetta da Ravenna e un battello pneumatico da Cervia, mentre veniva allertato l’elicottero dei vigili del fuoco di Bologna.

La guardia costiera è stata impegnata in interventi di salvataggio anche domenica 17 luglio. Brutta avventura per alcuni bagnanti a Punta Marina. Mentre la motovedetta di soccorso Cp 328 si trovava già in mare per dare assistenza ad un gruppo di canoisti, che poi sono riusciti pur a fatica a rientrare in spiaggia autonomamente, la sala operativa riceveva la segnalazione di tre persone in mare, in pericolo, vicino alla scogliera frangiflutti. L’equipaggio della motovedetta, utilizzando il dispositivo di aiuto al galleggiamento in dotazione, riusciva a recuperare a bordo i malcapitati, tra cui una ragazza minorenne ed il bagnino che inizialmente aveva tentato il salvataggio a nuoto. I tre, stremati ma salvi, venivano condotti in porto ed affidati alle cure del personale del 118.

Poco dopo un’altra segnalazione, nuovamente due bagnanti in difficoltà di fronte al litorale di Punta Marina. Due ragazzi svizzeri, di cui uno minorenne, affidati al personale del 118 una volta all’ormeggio in porto. Provvidenziale la collaborazione prestata in occasione di entrambi gli interventi da parte di un secondo bagnino, uscito in mare con il pattino di salvataggio in condizioni meteo-marine molto difficoltose, che garantiva un primo appoggio sicuro alle persone in pericolo in attesa dell’arrivo della motovedetta della guardia costiera.

Considerato il ripetersi in breve tempo di situazioni di bagnanti in difficoltà, la capitaneria raccomanda prudenza a tutti coloro che frequentano la spiaggia ed il mare durante le vacanze o nel fine settimana: in particolare, evitare di fare il bagno in presenza di bandiera rossa (che significa balneazione non sicura a causa delle condizioni meteo-marine in atto o per mancanza del servizio di salvamento), e comunque non entrare in acqua quando il mare è mosso, in quanto si possono sviluppare delle correnti che portano verso il largo difficilmente contrastabili anche da nuotatori esperti; non fare il bagno se non si è in perfette condizioni psico-fisiche ed in ogni caso non allontanarsi da riva senza adeguate capacità natatorie; inoltre, si raccomanda di non impiegare materassini ed altri gonfiabili in caso di vento forte, soprattutto se spira da terra verso il largo, o in presenza di corrente, com’è stato il caso di Cervia.

La Regione aggiorna il piano contro gli incendi nei boschi, ora revisioni annuali

Il documento indirizza le attività e coordina gli attori coinvolti in caso di emergenza

La Regione Emilia-Romagna ha aggiornato il piano contro gli incendi boschivi. Il via libera è arrivato dalla giunta. Il piano indirizza le attività antincendio e coordina una serie di attori responsabili fino al livello comunale. Inoltre, comprende uno studio di previsione che analizza il rischio di incendio in ciascuna zona del territorio regionale, fissa le strategie di controllo e prevenzione del fenomeno e indica le modalità di spegnimento.

Sin dal 1978 la Regione si è dotata di un Piano di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi, ma quello appena approvato, e valido fino al 2026, assicura, tra le altre cose, revisioni annuali di monitoraggio degli eventi e verifica del fenomeno secondo le Linee Guida ministeriali.

L’aggiornamento del piano perfeziona l’analisi della vulnerabilità territoriale sulla base dei modelli di combustibile e approfondisce le problematiche relative agli incendi di “interfaccia”, ovvero di un fuoco di vegetazione che si diffonde o può diffondersi su linee, superfici o zone dove costruzioni o altre strutture si incontrano o si compenetrano con aree vegetate creando condizioni di pericolosità particolari. Per l’Emilia-Romagna questo è un tema particolarmente rilevante in quanto regione popolosa, di transito e dal paesaggio così diversificato.

L’Emilia-Romagna, al confine tra l’area biogeografica continentale e quella mediterranea, sta al limite dei grandi incendi: fino ad ora sono stati registrati episodi abbastanza contenuti ma rischia, a seguito del riscaldamento climatico, fenomeni di sempre maggiore gravità con danni incalcolabili al patrimonio economico e ambientale.

Il piano prevede anche il coinvolgimento di “Comunità resilienti” valide e responsabili, come il mondo degli agricoltori, per la prevenzione del rischio incendi. Per questo è importante promuovere interventi formativi per la diffusione di buone pratiche volte a mitigare il rischio di incendio boschivo e la corretta gestione dei residui agricoli e forestali.

Al bagno Tarifa di Porto Corsini la potente voce gospel di Leon Beal

Al festival Spiagge Soul, il 20 luglio, sbarca il cantante americano accompagnato dalla band del bluesman Luca Giordano

Leon Beal

Con la sua voce potente che spazia dalle tonalità gospel, al soul e al rhythm&blues, sbarca al BagnOsteria Tarifa di Porto Corsini, il cantante americano Leon Beal, in programma per il festival Spiagge Soul, mercoledì 20 luglio (ore 22, a ingresso gratuito). In concerto avrà a fianco il bluesman Luca Giordano e la sua band.

Leon Beal è cresciuto immerso nelle atmosfere sonore del gospel e nelle tradizioni blues e soul. Nato a Jasper, in Florida, Leon Beal ha iniziato a cantare nei cori delle chiese prima di trasferirsi a Boston in giovane età, dove ha guidato il suo gruppo  The Apostles, ed è stato in tour con il Ronald Ingram Concert Choir, esibendosi in spettacoli con stelle del gospel americano come James Cleveland, The Caravans, Edwin Hawkins e molti altri. In seguito Leon con la sua band R&B Joy-Ful si è esibito in spettacoli con Temptations, Blue Magic, Harold Melvin & The Blue Notes, The Whispers, The Stylistics e molti altri. Leon ha prestato il suo classico sound soul ad artisti contemporanei come il cantante britannico Chidi, gli artisti dell’elettronica Nassau e Athene Wilson di Boston, mantenendo vive le tradizioni classiche con i suoi famosi spettacoli tributi alla musica di Otis Redding, Sam Cooke e perfino Frank Sinatra. Gli ultimi tour hanno visto l’artista in Sud America con la Igor Prado Band e in Europa con Sax Gordon. Negli Usa Leon ha avuto l’onore di esibirsi in eventi privati per i presidenti Bill Clinton e Barack Obama.
Ad accompagnarlo sul palco di Spiagge Soul Luca Giordano: chitarrista, cantante e cantautore, è uno dei talenti riconosciuti della scena blues europea, eseguendo sia la propria musica che supportando molti dei più grandi interpreti internazionali della black music.

Per nfo e prenotazioni 349 7251621.

La siccità abbassa il livello del fiume Reno e a Sant’Alberto si ferma il traghetto

Il collegamento al confine fra le province di Ravenna e Ferrara è interrotto a tempo indeterminato

79797730Il traghetto sul fiume Reno, che collega i comuni di Ravenna e Argenta nei pressi di Sant’Alberto, interrompe il servizio dal 19 luglio a causa della siccità che ha fatto scendere il livello dell’acqua. Lo rende noto il Comune di Ravenna. Al momento non è possibile prevedere quando ci saranno le condizioni per la ripresa del servizio. L’abbassamento del livello del fiume è a livelli mai visti  da quando è stata realizzata la diga di Volta Scirocco. I visitatori che dal museo Natura volessero visitare le valli di Comacchio dovranno raggiungere l’altra sponda passando da Alfonsine e poi da Anita.

Crisi Covid, per i gestori di piscine coperte tremila euro di ristoro dalla Regione

Domande entro il 3 agosto, ammissibili solo chi ha avuto un calo di fatturato del 30 percento nel 2021 rispetto al 2019 o chi ha avviato l’attività dopo il 2019

PiscinaPer i gestori delle piscine al coperto in Emilia-Romagna si apre oggi, 18 luglio, un bando della Regione per accedere a un milione di euro come ristori a fondo perduto erogati da Unioncamere sulla base della convenzione con la stessa amministrazione regionale per l’attuazione di ulteriori misure di sostegno a favore di attività e categorie in difficoltà a causa dell’emergenza Covid-19.

Per poter accedere al contributo, le imprese devono aver subito nel 2021 un calo di fatturato superiore al 30 percento rispetto al 2019; oppure, a prescindere dal fatturato, devono essere imprese attivate dopo l’1 gennaio 2019. Possono presentare domanda di ristoro esclusivamente le imprese con sede legale o unità locale in Emilia-Romagna, iscritte al Registro Imprese della Camera di commercio competente a livello territoriale alla data del 23 marzo 2021, attive alla data di presentazione della domanda e fino alla concessione del contributo, in possesso di uno dei codici Ateco, con valore primario o prevalente, specificati nel bando e come risultante esclusivamente dal Registro delle Imprese della Camera di commercio. A tutte le imprese in possesso dei requisiti verrà assegnato un contributo massimo forfettario di tremila euro.

Le imprese attivate prima del 2019 dovranno indicare nella domanda l’entità del calo di fatturato al netto di eventuali altri contributi/ristori ricevuti afferenti alla copertura di perdita di fatturato della medesima annualità, che si configurino come aiuti di stato, da qualunque ente o autorità corrisposti.

Nel bando sono previste specifiche modalità di assegnazione di eventuali risorse residue a cui concorreranno solo le imprese che abbiano subito un calo di fatturato superiore al 30% nel 2021 rispetto al 2019. L’assegnazione avverrà in misura proporzionale alla perdita indicata. In questo caso il contributo massimo per ciascuna impresa ammessa al ristoro è pari a 140mila euro, anche qualora la perdita di fatturato sia superiore a tale importo.

Il contributo del bando viene concesso in regime “de minimis” secondo quanto stabilito nel Regolamento (UE) n. 1407/2013 della Commissione.

Le domande di contributo devono essere presentate a partire da oggi, lunedì 18 luglio, e fino alle ore 12 di mercoledì 3 agosto 2022. Ai fini dell’ammissibilità delle istanze farà fede la data e l’ora di arrivo. Le domande dovranno essere siglate con firma digitale, cioè firma elettronica qualificata e inviate dal rappresentante legale del soggetto giuridico richiedente esclusivamente per via telematica, pena la non ammissibilità, attraverso la piattaforma Webtelemaco.

Tutte le informazioni sul bando e le modalità di partecipazione sono disponibili sul sito di Unioncamere Emilia-Romagna; per ulteriori informazioni è possibile contattare Unioncamere Emilia-Romagna all’indirizzo e-mail ristori@rer.camcom.it.

Crisi Cmc, Legacoop: «Serve un intervento pubblico per salvare la continuità»

Manifestazione in piazza dei sindacati della cooperativa alle prese con lo stallo delle trattative per la ristrutturazione nell’ambito del concordato

7Legacoop Romagna chiede un intervento pubblico dello Stato per la Cmc, la Cooperativa muratori cementisti di Ravenna coinvolta in una procedura di concordato che si sta arenando nelle trattative per individuare un partner che consenta una ristrutturazione aziendale. «Al Governo chiediamo che venga fatto per Cmc quello che è giustamente stato fatto per altre imprese del settore in crisi – ha detto il presidente di Legacoop Romagna, Mario Mazzotti, al termine della manifestazione oggi, 18 luglio, in piazza del Popolo a Ravenna –: un intervento pubblico, non di assistenza, ma di carattere industriale, per salvare il lavoro delle persone e garantire la continuità di un’impresa che è un patrimonio dell’economia nazionale. Bisogna continuare con determinazione, proseguiremo la mobilitazione insieme alle istituzioni e ai sindacati».

10In mattinata si è svolto anche un incontro con il prefetto: «Abbiamo ribadito al prefetto la necessità di svolgere un’azione forte nei confronti del Governo in vista dell’incontro del 20 luglio e di quelli successivi. L’obiettivo è quello di trovare un partner che costituisca una società con la Cmc, con un intervento diretto del pubblico, per un’operazione industriale che garantisca il lavoro e la continuità dei cantieri. Il Paese ha bisogno di potere contare ancora su un’impresa che è un patrimonio dell’economia nazionale, del territorio e dei lavoratori».

Secondo Legacoop, lasciare andare la Cmc significa spendere più risorse pubbliche di quante ne servirebbero per il salvataggio, oltre che creare un problema sociale: «Parliamo di 3.800 lavoratori e migliaia di imprese fornitrici in tutta Italia, per un’impresa che lavora in quattro continenti. Pensiamo ci siano le condizioni per potere riprendere il percorso che era stato avviato e non si era mai concluso, un percorso a cui stiamo lavorando da mesi».

Oltre 1.300 sindaci per Draghi. In provincia hanno firmato in 17 su 18

“Assente” solo il Primo cittadino di Brisighella. L’appello lanciato anche da De Pascale

Draghi De Pascale
Draghi con il sindaco De Pascale durante le consultazioni del 2021

Ci sono 17 sindaci sui 18 della provincia di Ravenna (unico assente è quello di centrodestra di Brisighella, Massimiliano Pederzoli) tra i quasi 1.300 sindaci di tutta Italia che chiedono al premier Mario Draghi di ripensarci e di ritirare le proprie dimissioni.

Si tratta di un appello lanciato nei giorni scorsi da alcuni Primi cittadini, tra cui Michele de Pascale di Ravenna, che ha raccolto in poche ore centinaia e centinaia di adesioni.

«Con incredulità e preoccupazione assistiamo alla conclamazione della crisi di Governo generata da comportamenti irresponsabili di una parte della maggioranza – si legge nel testo della lettera inviata al premier -. Le nostre città, chiamate dopo la pandemia e con la guerra in corso ad uno sforzo inedito per il rilancio economico, la realizzazione delle opere pubbliche indispensabili e la gestione dell’emergenza sociale, non possono permettersi oggi una crisi che significa immobilismo e divisione laddove ora servono azione, credibilità, serietà».

Si schianta contro un camion, muore un automobilista

La vittima è un 85enne. L’incidente nella mattinata di lunedì alle porte di Faenza

Incidente mortale Faenza 18 luglio 2022Un uomo di 85 anni è morto in un incidente nella mattinata di oggi, 18 luglio, alle porte di Faenza.

L’anziano si trovava alla guida della propria auto all’altezza dell’incrocio tra via Sant’Andrea e la Provinciale 62 (tra Faenza, Solarolo e Cotignola) quando, per cause ancora in corso di accertamento, è stato centrato da un camion, finendo nel fosso a diversi metri di distanza.

Per l’85enne, faentino, non c’è stato nulla da fare. Inutili i soccorsi.

Gravi disagi per il traffico, con la strada rimasta chiusa per alcune ore.

Un ravennate maggiorenne su 4 usa Satispay: «Circuito chiuso, così costi più bassi»

I dati provinciali della penetrazione della app italiana di pagamenti digitali arrivata sul mercato nel 2015. Il manager: «Per il futuro puntiamo su codici Qr da inquadrare alla cassa dei negozi per velocizzare le operazioni». Nel 2021 in totale movimentati 1,2 miliardi di euro. Per gli esercenti non ci sono canoni mensili e zero commissioni per le transazioni fino a 10 euro

Satispay Instore CassaUn maggiorenne su quattro in provincia di Ravenna ha Satispay e lo usa in media undici volte al mese (la media nazionale di utilizzo di carte di credito e bancomat è tre al mese). Satispay è uno dei sistemi di pagamento alternativi al contante. Si scarica una app sul telefonino, si fa l’iscrizione con l’aggancio a un conto corrente e dallo schermo del telefonino si possono inviare e ricevere soldi a e da chiunque faccia parte dello stesso circuito: commercianti, persone comuni, enti pubblici, associazioni, professionisti. Satispay rientrava tra i canali di pagamento inclusi nell’iniziativa del cashback di Stato nel primo semestre del 2021 (la restituzione del 10 percento delle spese fatte senza contanti) ma non è tra i metodi che possono consentire ai commercianti di assolvere all’obbligo di garantire la possibilità di pagamenti elettronici. Di questo e di altro abbiamo parlato con Marcello Marazzi, country manager per l’Italia dell’azienda nata a Cuneo, arrivata sul mercato nel 2015 e oggi composta da 280 persone (nei primi sei mesi di quest’anno in media un’assunzione ogni giorno lavorativo). Nel 2021 la movimentazione totale tramite Satispay è stata di 1,2 miliardi di euro.

Satispay rientrava nel Cashback mentre ora non è un metodo sufficiente per assolvere all’obbligo di legge. Perché?
«La norma specifica carte di credito e di debito e in effetti è un po’ incoerente con altre leggi italiane e, soprattutto con la normativa europea Psd2 del 2014 che raccomanda la neutralità rispetto ai sistemi di pagamento tracciabili. Nessuna legge è scolpita nella pietra per sempre e auspichiamo che le cose in futuro possano essere modificate. Nel frattempo, come dovrebbe essere per tutti, ce la giochiamo su convenienza e valore aggiunto».

Il confronto fra Satispay e Pos classico dice che il secondo ha un costo di attivazione, un canone mensile e un percentuale su ogni transazione tra l’1 e il 2 percento; il primo invece non ha costi di gestione e ha una commissione fissa di 20 centesimi solo per transazioni superiori a 10 euro. Come si spiega questa differenza?
«La peculiarità di Satispay è quella di essere un network indipendente a circuito chiuso. In ogni passaggio di denaro, che sia tra amici o tra cliente e commerciante, è coinvolto un solo soggetto a fare da intermediario tra i due conti correnti ed è Satispay. Così facendo siamo efficienti per i costi perché non ci sono parti terze coinvolte. Per le carte invece i player coinvolti possono essere anche 5-6 e ognuno trattiene una fetta per il suo servizio».

La domanda allora è obbligatoria: da dove guadagna Satispay?
«Ci sono i venti centesimi per ogni transazione sopra i dieci euro che vengono corrisposti dai negozianti fisici. E ora stiamo conquistando sempre più importanza nei pagamenti online: abbiamo chiuso accordi con Trenitalia, con servizi di mobilità condivisa come bici e monopattini, e inoltre abbiamo una sezione “servizi” in continuo sviluppo che genera ricavi: Pagopa, le ricariche telefoniche, le gift card, il bollo auto, le multe…».

Ogni utente iscritto deve stabilire il budget settimanale a sua disposizione che viene prelevato dal conto e versato a Satispay. Con tre milioni di utenti attivi significa avere un capitale di alcune centinaia di milioni di euro a disposizione. Viene investito?
«No, sono risorse che non vengono movimentate, come richiede la regolamentazione degli istituti di moneta elettronica, ma vengono solo spostate a seconda delle transazioni richieste».

Usare la carta richiede il semplice gesto di avvicinarla al lettore alla cassa del negozio. Usare Satispay richiede lo sblocco dello smartphone, la ricerca del locale in una lista dove non compare sempre in cima e la digitazione della cifra. State lavorando alla riduzione di questi passaggi?
«In verità già oggi non dover nemmeno tirare fuori il portafoglio è uno dei vantaggi più apprezzati. L’obiettivo però è certamente quello di ridurre più possibile i cosiddetti elementi di frizione. La strada che ci sembra più efficace da percorrere dove c’è alta densità di negozi tutti vicini è quella del Qr Code: l’esercente lo espone vicino alla cassa, il cliente lo inquadra e vede subito il negozio corrispondente. In alcune attività abbiamo introdotto il Qr Code dinamico: sullo schermo del registratore di cassa ne viene creato uno specifico per quella transazione che contiene già la cifra solo da confermare».

Siete tra quelli che hanno avuto ricadute positive dalla pandemia?
«Purtroppo sì, come tutti quelli che consentivano pagamenti senza maneggiare denaro contante è anche stato considerato come possibile veicolo di contagio. La nostra forza era anche quella di garantire il distanziamento. Faccio un esempio: mio figlio di undici anni scende in gelateria sotto casa e al gelataio dà il mio numero di telefono così mi manda la richiesta di denaro e io pago da casa».

In provincia di Ravenna avete una penetrazione del 36 percento tra le attività commerciali che considerate come target e la media dei pagamenti per ogni negozio è 180 al mese. Quali fattori incidono sulla maggiore o minore penetrazione in un territorio?
«Nel caso di Ravenna sicuramente una spinta importante l’abbiamo avuta dalla collaborazione iniziale con la Bcc locale. È un’area a cui siamo particolarmente affezionati. In generale cerchiamo sempre di approcciare un territorio con attenzione alle sue caratteristiche che lo rendono diverso da altri e che possono determinare un migliore tasso di accettazione. Ma alla fine la nostra storia dice che se un cittadino trova un sistema di pagamento agile e sicuro lo usa e lo preferisce agli altri, come testimonia l’alto tasso di utilizzo di Satispay tra i propri utenti».

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