Affitti, telefonini, avvocati: la Provincia taglia

Personale accorpato per ridurre i locali occupati, 29 cellulari con schede ricaricabili e un ufficio legale interno

Palazzo Provincia RavennaDi fronte alla diminuzione dei trasferimenti dello Stato e ai problemi economici in cui si trova, l’Amministrazione provinciale di Ravenna sta provando a razionalizzare il più possibile le sue spese di funzionamento. Lo fa partendo dagli uffici che si trovano in via della Lirica, con l’accorpamento del personale trasferito alla Regione (che era distribuito su diverse sedi) ma anche di alcuni servizi provinciali. Il modo in cui questi trasferimenti producono un taglio delle spese è piuttosto semplice: meno bollette e servizi di pulizia ridotti. Così nel 2016 la Provincia con il semplice accorpamento di uffici ha risparmiato nel 2016 un totale di 12.402 euro a cui se ne aggiungono altri 11.346 nel 2017. Ci sono altre misure di razionalizzazione in cantiere che riguarderanno il palazzo di via di Roma (ex Caserma Ragni), il sesto piano degli uffici di via della Lirica e l’intervento riguardante il personale di Palazzo Grossi.
Non è finita qui. La sforbiciata viene data anche ad altre piccole spese che, in altri periodi, non sarebbero sembrate significative. Nel calderone finisce ad esempio la rilegatura degli atti politici della Provincia: delibere e atti del presidente. Il risparmio è più simbolico che significativo (1.350 euro l’anno) e sarà operativo dal 2018 perché nell’anno in corso si finiranno di rilegare gli atti prodotti nel 2016. Si tratta – per dare l’idea della mole di carta che è capace di produrre un ente – di 55 volumi. Nel 2017 si concluderà anche il servizio esterno per la trascrizione dei verbali di Consiglio e Assemblea dei sindaci. Dal 2018 sarà affidato a personale interno e si risparmieranno circa 850 euro.
A proposito di carta, come spesso accade nei tagli dei costi operativi finisce pure la stampa. Nel 2017 non sono stati rinnovati gli abbonamenti ad alcuni periodici e quotidiani, con una contrazione di 1.950 euro. Lo scorso anno la spesa totale in giornali era stata di 7.928 euro.
Altra voce che non può mancare nella nota spese di un ente pubblico è quello della telefonia mobile messa a disposizione degli uffici. La Provincia sta dismettendo alcune utenze non più necessarie ed ha attivato un apposito “piano business” le cui ricariche non sono più in abbonamento – quindi con un forfait mensile – ma con un costo addebitato in funzione dell’effettivo utilizzo. La scelta non è dovuta tanto all’utilizzo dei telefoni ma a motivi fiscali: la tassa di concessione governativa per gli abbonamenti di telefonia mobile è piuttosto alta per gli enti locali. Con questa conversione, che dovrebbe interessare 29 utenze, si dovrebbero risparmiare più di quattromila euro. Nei primi otto mesi del 2016 erano state pagate dii sole tasse 9.580 euro.
Rientrano nel piano di razionalizzazione delle spese anche quelle legate alle cause giudiziarie (vedi articoli correlati). In cinque anni la provincia ha speso per incarichi legali esterni più di 617mila euro. Negli ultimi anni però la spesa è stata in costante flessione, passando dai 188.151 euro sborsati a legali esterni nel 2013 ai circa 50mila del 2016. Oltre alla diminuzione delle cause (passate da 27 a 13) ha concorso alla flessione delle spese la scelta, maturata dal 2015, di costituire un ufficio legale interno (con un avvocato e un impiegato amministrativo). In questo modo ci si rivolge a studi esterni solo nel caso se ne ravvisi l’opportunità. Nel 2015 le cause trattate dall’ufficio legale sono state sette su 15, nel 2016 otto su 13.

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