Bando pubblico per assunzione a tempo indeterminato con mobilità esterna di un ispettore. Il movimento civico aveva inviato una mail certificata con il nome: «Sarà tutto regolare ma non bastavano i 45 ispettori che già ci sono?»
Il caso specifico, un bando del 15 marzo scorso, riguarda la “selezione per mobilità esterna, ai sensi dell’articolo 30 del Dlgs 165/2001, per la copertura di un posto a tempo indeterminato e pieno di categoria D con profilo di istruttore direttivo di vigilanza”. Tardi depositò un question time in quanto «ritenevo, e ritengo tutt’ora, inutile l’aggiunta del costo di un ulteriore ispettore di polizia municipale sulle spalle dei cittadini ravennati, quando in organico a Ravenna ve ne sono già 45: numero ben oltre la media delle corrispondenti città regionali. Inoltre, va detto, tale bando impediva agli interni di partecipare a detta selezione».
Quando Cambierà riuscì nella stessa procedura con il vincitore del bando del settore turismo, tra numerose domande pervenute, le polemiche non mancarono e l’assessore competente assicurò che tutto era stato fatto regolarmente: «Siamo certi – dice Tardi – che anche questa volta ci si trovi di fronte ad un bando stilato e gestito in maniera impeccabile dal punto di vista legale e regolamentare, tuttavia i nostri dubbi e le nostre perplessità sul perché vi fosse la necessità di assumere in carico al nostro Comune l’ulteriore e gravoso costo di un 46esimo ispettore su 176 unità totali dell’organico della polizia municipale, sono stati parzialmente spiegati dall’ennesima Pec prevista anticipatamente ed indovinata».