Caso Aquarius, il sindaco di Ravenna: «Il nostro porto è sempre aperto»

De Pascale contro la decisione del ministro degli Interni di negare l’attracco alla nave con seicento migranti a bordo

Fest5«Il nostro porto è sempre aperto». Lo ha dichiarato il sindaco di Ravenna, Michele de Pascale, mandando un messaggio al Governo Conte che tramite il ministro degli Interni Matteo Salvini ha deciso di negare l’attracco in Italia alla nave Aquarius che batte bandiera di Gibilterra e naviga dal Nordafrica con oltre seicento migranti a bordo (di cui 123 minori), ritenendo che lo scalo più sicuro sia sull’isola di Malta. L’affermazione di De Pascale, a stretto giro di posta da altre analoghe rilasciate da altri primi cittadini italiani, è arrivata nella serata di ieri 10 giugno durante un incontro dedicato ai temi dell’immigrazione e della cittadinanza svoltosi all’Almagià nell’ambito del Festival delle Culture.

Alla serata ha partecipato, oltre al sindaco, il conduttore di Presa Diretta Riccardo Iacona che si è mostrato molto critico verso i provvedimenti del governo e le nuove politiche sulla migrazione. «Quando si parla di slogan e di chiusure, in realtà non si sta dando neanche la più piccola lettura di quello che ci succede attorno», ha detto il giornalista. A moderare l’incontro, Eva Giovannini, giornalista e inviata Rai. Il sindaco ha spiegato che serve la cultura per una piena integrazione.

Lunedì 11 giugno è arrivata la replica del deputato romagnolo della Lega, Jacopo Morrone al primo cittadino: “Alla faccia del senso delle istituzioni. Il sindaco, mostra ancora una volta quanto siano aleatori i principi di etica pubblica in certi sindaci Pd che antepongono propaganda e disinformazione a direttive che arrivano da un governo in carica, a cui amministratori pubblici minimamente seri dovrebbero comunque attenersi, anche se in disaccordo nel merito”.

Aggiunge il leghista: «La materia è complessa e de Pascale dimostra di non conoscerla. La dichiarazione fatta all’incontro dedicato ai temi dell’immigrazione e della cittadinanza è non solo una spacconata, ma si basa sul nulla. Ma c’è anche il piano politico. Forse al Pd non sono bastate le batoste elettorali che ha collezionato in parte anche per le fallimentari politiche sull’immigrazione. Non è credibile che esponenti anche di lungo corso del Pd non capiscano le ricadute negative in termini di risorse, sicurezza, degrado e disagio sociale che accompagnano questi forti flussi di stranieri».

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