Saline, pineta, cultura: la ricetta di Medri, l’ex sindaco scelto dal centrosinistra

Il 68enne è stato primo cittadino nei sedici anni prima del 2004, poi presidente del Parco del Delta: ha vinto le primarie Dem per un pugno di voti ma non è iscritto al partito

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Massimo Medri

Verso il voto per le elezioni amministrative del 26 maggio, abbiamo intervistato i quattro candidati di Cervia. Cominciamo pubblicando le risposte di Massimo Medri, in corsa per il centrosinistra con l’obiettivo di evitare il ballottaggio.

Nome: Massimo
Cognome: Medri
Luogo e data di nascita: Cervia, 5 marzo 1951
Titolo di studio: diploma magistrale
Professione: pensionato
Stato civile: divorziato
Reddito 2018: pensione da 1.400 euro al mese
Auto: Golf

Slogan elettorale: “Per la gente, con la gente, per Cervia”
Coalizione: Pd, Progetto Cervia, Cervia Domani con il Pri, Cervia ti amo.
Precedenti esperienze politiche: sindaco di Cervia dal 1988 al 2004, prima vicepresidente e poi presidente del Parco del Delta del Po, ancora prima presidente distretto scolastico.
Personaggio politico attuale che più stima: «Oggi sono un libero pensatore, non sono iscritto a nessun partito e ammetto che a questo domanda non sono in grado di rispondere, non vedo nessuno nel panorama italiano da poter indicare».
Orientamento religioso: cattolico.

Il primo provvedimento se diventasse sindaco?
«Istituire un ufficio per l’ideazione di progetti speciali che riguardano alcune realtà del territorio che ne hanno particolare bisogno in un momento di crisi come questo».
Tra cinque anni cosa vedrebbe un visitatore venendo a Cervia che oggi non può vedere?
«Direi che si potrà vedere almeno l’avvio di questi progetti che riguardano il verde, le pinete, le saline che sono le eccellenze che ci distinguono dal resto dell’Emilia-Romagna e della costa adriatica. Un esempio su tutti: insieme a coloro che stanno gestendo, peraltro molto bene, il Parco delle Saline dovremo recuperare da subito la convenzione che ci porti ad avere un numero di anni sufficienti per investire nelle strutture. Fino a oggi è stato fatto un lavoro straordinario sulla commercializzazione del prodotto, ora bisogna mettere mano ai manufatti in rovina, ai caselli, al museo dell’acqua con l’antica idrovora, alla casa di ricovero delle burchielle che può diventare un luogo produttivo con un’arena all’aperto».
Quale è stata la mancanza più grave della passata amministrazione?
«L’unica cosa che posso rilevare e che riguarda tutti gli enti locali per la verità è non aver fatto abbastanza per snellire le procedure e accorciare i tempi troppo lunghi per ottenere i permessi, almeno per quanto è di sua competenza».
E qual è l’intervento che ha più apprezzato?
«Coffari ha portato a termine la programmazione delle precedenti giunte e in particolare credo sia apprezzabile aver concluso i lavori per l’accesso a Cervia con la rotatoria per Forlì e il sottopasso per Pinarella».

Di che tipo di investimenti ha bisogno Cervia in tema di…
…sicurezza?
«Innanzitutto non solo di quelli del Comune, credo che serva una richiesta forte al Governo, di qualsiasi parte sia, per un presidio della polizia che non può essere di appena venti giorni in estate. E poi credo che servano più presenze della polizia municipale, anche con forme discrete e a scopo preventivo, nei luoghi della movida per assicurare la legalità e contrastare anche fenomeni di inciviltà».
…turismo?
«Innanzitutto mettere in valore anche economico realtà come le pinete di Milano Marittima, Cervia e Pinarella che devono diventare grandi parchi urbani visitabili e fruibili tutto il giorno e tutto l’anno, a livello di Central Park di New York. E poi bisogna puntare su ciclabilità e mobilità leggere, organizzare una città elettrica per intercettare le nuove tendenze del turismo moderno dal Nord Europa, che cerca emozioni e territori che abbiano a cuore la difesa dell’ambiente. E immagino una sorta di Parco Letterario, un percorso che riguarda i tanti luoghi storici della città e del territorio, dalle Pievi ai luoghi di Max David, Tonino Guerra, Grazia Deledda, Guareschi».
…welfare?
«Il livello dei servizi è molto esteso e bisogna proseguire su quella strada. Direi che una delle prime esigenze è il settore della terza età, è necessario un ampliamento della casa di riposo di almeno una trentina di posti e va potenziata l’assistenza domiciliare, i trasporti per le realtà più isolate e ai margini per permettere alle persone di restare il più a lungo possibile nel loro ambito».

Cervia vive di turismo ed è la città che continua a registrare i redditi medi più bassi in provincia. Come se lo spiega?
«Di certo influisce proprio il fatto che, nonostante alcune eccellenze artigianali e commerciali, a Cervia ci sia quasi una monocultura del turismo. Questo fa sì che molto lavoro sia stagionale e non garantisca un’occupazione stabile e permanente».

Lei è tornato in campo dopo tanti anni e l’impressione è che sia stato di fatto “costretto” per tentare di rimettere insieme i pezzi del Pd cervese…
«Di certo non ho sgomitato per candidarmi, stavo facendo altro con anche molte soddisfazioni. Ma amo troppo la mia città e quando mi è stato chiesto di candidarmi e ho capito che potevo contribuire in un momento difficile e complicato in cui si rischiava di essere disuniti, non ho potuto dire di no».
Oltre ad aver rimesso insieme il Pd dopo aver vinto le primarie ha messo insieme un’ampia coalizione. Come la terrà insieme dopo le elezioni, in caso di vittoria?
«Credo che dalle differenze si possa arricchirsi, ho elaborato i progetti speciali e i programmi con le forze della coalizione. Credo che si possa tentare di fare sintesi e non per forza un compromesso tra istanze diverse che si muovono ovviamente all’interno di paletti condivisi».
Ha già fatto il sindaco per sedici anni. Questa volta sta ragionando in un’ottica di cinque o dieci anni?
«Di certo non ho bisogno di far carriera politica, ho accettato perché mi sento in forza e in grado di farlo e credo sarà anche mio compito far crescere la futura classe dirigente di questa città. Quindi adesso mi candido per i prossimi cinque anni. E poi vedremo».
Alle Politiche del 4 marzo 2018 a Cervia si è registrata una maggioranza di centrodestra. Questo la preoccupa, ma soprattutto, come se lo spiega?
«Me lo spiego con l’onda nazionale che ha premiato i partiti che rompono con il passato. Io mi auguro che gli elettori guardino alle persone che si candidano e i programmi nel merito».
In caso di ballottaggio a chi potrebbe chiedere un sostegno o con chi potrebbe fare accordi?
«Credo che dovremo pensarci dopo il 26».

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