Caos al porto: «La Lega ha votato per il green pass a Roma e protesta a Ravenna?»

Il segretario provinciale del Pd attacca il consigliere del Carroccio che esulta per il blocco dello scalo ravennate

Corteo Porto RavennaNella zona del porto di Ravenna sta defluendo un gruppo di lavoratori che questa mattina si sono dati appuntamento per manifestare in solidarietà ai colleghi di Trieste.

Il corteo ha causato qualche rallentamento per l’ingresso dei camion al porto ma l’operatività dello scalo non risulta compromessa – si legge in un’agenzia dell’Ansa – mentre i manifestanti vengono scortati dalle forze dell’ordine a un paio di chilometri, nel luogo in cui avrebbero parcheggiato le auto. Non si registrano tensioni.

Tra i manifestanti anche il consigliere della Lega Gianfilippo Nicola Rolando, che in tarda mattinata esultava per un presunto «blocco» del porto di Ravenna. A lui è rivolta l’accusa del segretario provinciale del Pd, Alessandro Barattoni.

«Giorni fa il consigliere Rolando della Lega ha invocato i lavoratori di Ravenna a prendere esempio dai portuali di Trieste. Oggi festeggia il blocco del porto. Noi chiediamo con forza alla Lega Romagna di prendere posizione sia rispetto al green pass sia rispetto al blocco del porto. Sono un partito di governo e hanno votato le nostre stesse misure in Consiglio dei Ministri e in Parlamento. Vogliamo capire che posizioni ha la Lega romagnola su questi temi perché non si tratta di semplice bagarre politica ma di esprimersi sulle infrastrutture chiave per lo sviluppo della città. È favorevole al blocco del porto quando il blocco nel nostro scalo non è perpetrato dai lavoratori portuali ma è tentato in maniera strumentale da persone che con il porto non c’entrano nulla? Sarebbe davvero irresponsabile ma è quello che afferma il consigliere Rolando, consigliere comunale della Lega Ravenna!».

«Il rischio di blocco delle attività va assolutamente scongiurato – continua Barattoni -, è una protesta che rischia di avere effetti gravissimi sul lavoro e sull’economia del territorio. Va garantito il diritto di manifestare da parte dei cittadini così come quello dei lavoratori di poter lavorare, ma questo non è il momento della tensione ma della responsabilità, soprattutto da parte di chi ricopre cariche nel Governo e vota provvedimenti a Roma per poi strumentalizzarli a Ravenna. È ora di chiarire definitivamente».

 

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