Ravenna, via libera al Pug: «Piano rivoluzionario». Obiettivo consumo di suolo zero

Dal 2 febbraio la pubblicazione sul sito del Comune e 60 giorni di osservazioni. Il 19 febbraio la presentazione con Bonaccini

l’attuale area urbana di Ravenna vista dal satelliteCon l’assunzione del Piano urbanistico generale (Pug) da parte della giunta del Comune di Ravenna, in conformità con quanto previsto dalla Legge regionale del 2017, prosegue il percorso di redazione, condivisione e formalizzazione dello strumento urbanistico generale della città.

È stato quindi compiuto il primo importante passo di formalizzazione del Pug, dopo l’affidamento dell’incarico nella primavera del 2019 ad un raggruppamento di professionisti e società – tra cui la capogruppo MATE – il contestuale processo partecipativo sviluppatosi nello stesso anno, l’approvazione del Documento Strategico in Giunta comunale il 9 gennaio 2020 e a seguito anche di un processo di consultazione svoltosi con gli enti pubblici territoriali, i Consigli territoriali, la Commissione consiliare Assetto del territorio, le associazioni rappresentative delle categorie imprenditoriali, professionali e sociali e le associazioni ambientaliste.

Il Pug verrà pubblicato sul sito del Comune dal 2 febbraio per 60 giorni, fino al 4 aprile. La pubblicazione partirà con un apposito avviso sul Bur (Bollettino urbanistico regionale). Durante questi 60 giorni chiunque potrà formulare osservazioni, anche grazie allo svolgimento di ulteriori forme di consultazione e partecipazione pubblica per consentire ai cittadini e alle loro forme organizzate di conoscere lo strumento e appropriarsene.

È previsto un evento di presentazione pubblica alla cittadinanza il 19 febbraio, alla presenza tra gli altri del presidente della Regione Stefano Bonaccini.

Successivamente, la Giunta comunale proporrà le proprie determinazioni in merito alle osservazioni presentate, per consentire l’adozione del Pug in Consiglio comunale accompagnata da una dichiarazione di sintesi sulle osservazioni presentate e sulle relative risposte dell’Amministrazione comunale. Ciò consentirà di procedere all’ulteriore fase finale di approvazione del Pug, previo parere positivo del Comitato Urbanistico della Regione Emilia Romagna.

«Rispetto all’attuale strumentazione urbanistica – sottolinea il sindaco Michele de Pascale – il Pug rappresenta un processo di pianificazione generale di natura rivoluzionaria per molti motivi, a partire dal fatto che non avrà una scadenza e che consentirà grande flessibilità e semplificazione, per dare risposte alle esigenze del territorio e delle persone che lo abitano rimanendo al passo con i tempi. Oltre a flessibilità e semplificazione, le “parole d’ordine” del Pug sono azzeramento del consumo di suolo e grande attenzione alle energie rinnovabili, sviluppo e sostenibilità in un binomio inscindibile. In programma c’è anche un ampio progetto di riforestazione».

Si tratta quindi di un piano unico (che si appresta a sostituire Psc, Rue e Poc) a validità indeterminata, che attiverà progressivamente interventi ad attuazione diretta (Permessi di Costruire, convenzionati e non) e indiretta (Accordi Operativi e Piani Attuativi di Iniziativa Pubblica) garantendo una maggiore flessibilità e semplificazione soprattutto per i secondi attraverso un coinvolgimento attivo dei promotori privati.

Gli aspetti più rilevanti, caratterizzanti e innovativi del nuovo strumento, sono sintetizzati dal coordinatore tecnico scientifico del raggruppamento che ha redatto e firmato il Pug, l’architetto Carlo Gasparrini:

«Il Pug sarà soprattutto un piano strategico – commenta l’architetto Carlo Gasparrini, coordinatore tecnico scientifico del raggruppamento che ha redatto e firmato il Piano – che garantirà la centralità e la propulsività dell’azione pubblica ancorata a 5 grandi obiettivi: la resilienza e l’adattamento ai rischi, a partire da quelli prodotti dal climate change; la sostenibilità dell’agricoltura, dell’agro-biodiversità e del settore agro-forestale anche in aree urbane e periurbane; la centralità del ferro per persone e merci e della mobilità ciclopedonale; la multifunzionalità dei settori economici e produttivi connotanti Ravenna, da quello portuale e logistico alla cultura e al turismo; la rigenerazione urbana ed ecologico-ambientale della città esistente e dei numerosi centri agricoli e costieri, per non consumare più suolo». Una strategia articolata – continua l’architetto – «che si concretizza in oltre 100 azioni progettuali e viene illustrata in cinque carte specifiche. Alle carte strategiche – una per ciascun Obiettivo – si accompagnano 4 Progetti-Guida centrati su alcuni segni e luoghi strutturanti di valore strategico (Canale Candiano, Litorale, Grande Corona verde e Metro-ferrovia) che evidenziano gli interventi prioritari di livello urbano e territoriale e si raccordano con le strategie locali delle diverse parti urbane».

«La questione ambientale e la transizione ecologica costituiscono un asse portante del Pug», assicura ancora il coordinatore, che aggiunge: «Questa centralità è leggibile anche nel valore attribuito alle “Infrastrutture verdi e blu”, vero telaio portante della salvaguardia e della rigenerazione territoriale e urbana che coinvolge anche la città e i suoi margini. Questo grande “progetto di suolo” è il motore, assieme alla salvaguardia e alla valorizzazione del centro storico e dell’intero territorio storico, del diffuso processo di rigenerazione urbana promosso dal Pug per la città esistente. Un processo quindi sinergico con l’obiettivo di un consumo di suolo zero, senza quindi utilizzare la possibilità offerta dalla Legge urbanistica regionale di consumare un ulteriore 3% di suolo, che l’Amministrazione comunale ritiene di poter attivare esclusivamente per scelte connesse alla produzione di energia da fonti rinnovabili, in considerazione degli interventi strategici che la medesima legge esclude da questo conteggio».

«Per governare e incentivare questo grande processo di rigenerazione – conclude l’architetto , il Pug ha messo a punto dispositivi normativi e una Guida per la Qualità Urbana ed Ecologico-Ambientale che hanno lo scopo di creare le condizioni di fattibilità necessarie. Ciò sia nel caso degli interventi puntuali di Qualificazione Edilizia sia in quelli più intensivi di Ristrutturazione Urbanistica, di Addensamento e Sostituzione Urbana. La strada individuata si basa sulla combinazione tra premialità urbanistiche differenziate – oscillanti fra il 30% e il 100% di incremento di superficie rispetto all’esistente o a un indice di base – e il rispetto di Requisiti e Indicatori Prestazionali di diverso tipo e con valori crescenti all’aumentare delle premialità urbanistiche. Un insieme di requisiti, quindi, sorretto dall’introduzione di un certificato di qualità (Certificato di QUEA) che sancisce l’upgrade di valore dei nuovi edifici e spazi aperti da garantire nel tempo».

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