Aumentano gli stipendi dei sindaci: «Dignitoso riconoscimento della nostra fatica»

Il Primo cittadino di Massa Lombarda (responsabile provinciale Anci) replica alle critiche di Ancisi

Daniele Bassi Calcio

Il sindaco Bassi impegnato in una partita benefica di calcio

Non poteva non arrivare anche la critica di Alvaro Ancisi, decano dell’opposizione in consiglio comunale a Ravenna, sull’aumento degli stipendi di sindaci, assessori e presidenti del consiglio comunale (a questo link tutte le cifre nel dettaglio).

Ancisi sottolinea come si tratti di una decisione del Parlamento arrivata però da una proposta unitaria dell’Anci (l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani), rimarcando come di fatto nessun partito si sia tirato indietro.

Lui invece – assicura, alla luce anche dei suoi 20 anni di presenza ai vertici dell’Anci – mai avrebbe appoggiato una proposta del genere, «tanto più in un momento storico di grande sofferenza economica e sociale delle famiglie italiane conseguente alla pandemia».

A rispondere al consigliere di Lista per Ravenna in queste ore ci ha pensato il sindaco di Massa Lombarda, referente provinciale proprio dell’Anci. «Dispiace – è la risposta piccata di Daniele Bassi – che la pluridecennale esperienza maturata da Ancisi nell’ambito della pubblica amministrazione non gli sia servita per riconoscere che le responsabilità e i rischi del sindaco sono ben superiori ad altri livelli istituzionali ben più remunerati. Inoltre leggendo le sue affermazioni pare ci si trovi in presenza di un arricchimento improprio e immeritato da parte di chi amministra gli Enti Locali. Dimentica probabilmente che ci sono sindaci la cui indennità è inferiore al reddito di cittadinanza, ad esempio. Dimentica pure che ai Comuni questi adeguamenti non costeranno nulla e non porterebbero benefici economico-finanziari se non accolti. Anzi, gli adeguamenti scaglionati in un triennio rappresentano una mezza beffa, in quanto ad altri (consiglieri regionali, parlamentari ad esempio) a suo tempo i legittimi aumenti di indennità sono sempre stati riconosciuti con modalità ben più celeri».

«Essere così astiosamente contro il dignitoso riconoscimento della fatica, della dignità, dell’impegno di persone che diuturnamente dedicano con passione il proprio tempo alla comunità in cui vivono e ai propri concittadini a chi giova?  Caro Ancisi, i sindaci di comuni come il mio (10.600 abitanti, ad es.) dovrebbero forse sentirsi in colpa perché dai 1737 euro al mese (per 12 mensilità, non dimentichiamolo), andranno a percepire quasi 2150 euro mensili?».

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