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Guida ragionata a tutti i simboli sulle schede rosa e gialla

A Ravenna due coalizioni, 17 simboli e 12 candidati all’uninominale alla Camera, 18 simboli e 13 candidati all’uninominale al Senato

Al termine della campagna elettorale forse più breve della storia della Repubblica, domenica 25 settembre gli elettori ravennati si troveranno due schede con quasi una ventina di simboli (le schede possono essere diverse nei diversi collegi in base agli esiti della raccolta firme), molti dei quali nuovi e alcuni dei quali che raggruppano più simboli esistenti. Ecco allora un breve riassunto per inquadrare le forze in campo, nell’ordine di apparizione in cui sono stati sorteggiati per la scheda relativa alla Camera, di colore rosa con un occhio di riguardo ai candidati ravennati. Per chi volesse approfondire alcune conoscenza delle candidature a livello locale, nei giorrni scorsi abbiamo raccolto quattro interviste fra coloro che hanno più probabilità di ottenere un risultato significativo (si tratta di quattro donne): Ouidad Bakkali (Pd), Alice Buonguerrieri (Fdi), Marta Rossi (M5S), Chiara Francesconi (Calenda-Terzo Polo).

Italia Sovrana e popolare. Si tratta di una forza politica che nel nome racchiude il punto focale del programma politico e infatti riunisce diverse realtà politiche antieuropeiste e anche i Comunisti di Marco Rizzo che si presenta per la prima volta con questo simbolo. All’uninominale presenta il ravennate Matteo Rossini che già si era candidato a sindaco alle amministrative di Ravenna nel 2021 con il simbolo Riconquistare l’Italia.

Vita. Si tratta di una lista con una forte componente No Vax e che vede alcuni dei protagonisti della lotta contro Green Pass e vaccino obbligatorio per il Covid degli ultimi anni. La parlamentare Sara Cunial è il capo della forza politica, tra i fondatori esponenti del No Paura Day, della lista 3V, Sentinelle della Costituzione – Io sto con l’Avvocato Polacco e di Alleanza Italiana Stop 5G.

De Luca sindaco d’Italia – Sud chiama Nord. La lista porta il nome del sindaco di Messina, Cateno De Luca, candidato anche alle regionali in Sicilia. Personaggio fuori dagli schemi, dalla stampa locale è detto anche “Scateno”. Nel collegio ravennate è in lista la lughese Roberta Bravi, candidata a Lugo alle scorse amministrative con La Buona Politica e da sempre impegnata in esperienze di cittadinanza attiva e volontariato. La lista non si presenta al Senato e non compare quindi sulla scheda gialla.

Mastella – Noi di centro – Europeisti. Lista centrista ed europeista fondata e guidata da Clemente Mastella, 75 anni, sindaco di Benevento e celebre volto democristiano della Prima repubblica (entrò in Senato la prima volta nel 1976) che non ha mai lasciato la politica attiva ribadendo opinioni centriste ed europeiste.

Calenda renew Europe, Azione, Italia Viva. Si tratta del cosiddetto Terzo Polo che vede i due ex Pd Carlo Calenda e Matteo Renzi uniti in un progretto che si colloca a destra dei Dem. Sebbene il simbolo del Pri non compaia sulla scheda, i repubblicani hanno stretto un accordo con Italia Viva che li porta a sostenere ora questo nuovo progretto. Nel collegio di Ravenna candidano all’uninominale Chiara Francesconi, consigliera comunale eletta nelle file del Pri da cui è uscita in polemica con i vertici locali del partito per aderire ad Azione. Altre due donne ravennati, la docente universitaria e parlamente uscente eletta nel Pd Emma Fattorini e Alessandra Cusumano, sono nel plurinominale che è però guidato da Matteo Richetti, un altro noto ex Pd, unico big a passare in provincia per la campagna elettorale. Lughese la candidata al Senato nell’uninominale, Sylvia Kranz, dove il plurinominale è guidato dallo stesso Calenda.

Italexit – Per l’Italia con Paragone. Lista fondata nel 2020 dal giornalista ex parlamentare (eletto senatore nel Movimento 5 Stelle) Pierluigi Paragone (già direttore della “Padania”, organo ufficiale della Lega Nord nel 2006). Lista cosidetta “antisistema” che nel nome rimanda chiaramente alla Brexit, il processo che ha portato il Regno Unito fuori dall’Unione europea. Tra i candidati nel plurinominale alla Camera in terza posizione compare la ravennate Cinzia Pasi, nota per l’impegno civico e le battaglie di stampo ambientalista, già candidata con il M5Stelle alle regionali. Altrove hanno fatto discutere alcune candidature di personalità note nell’ambito dell’estrema destra.

Forza Italia – Berlusconi presidente. Tra i simboli storici sulla lista, Forza Italia si presenta in coalizione con altre tre forze del centrodestra. All’uninominale non ha quindi un proprio candidato, ma sostiene Alice Buonguerrieri espressa da Fratelli d’Italia (e al Senato Alberto Balboni, sempre Fdi). In questa campagna elettorale ha confermato l’immagine di ala più moderata ed europeista rispetto a Lega e Fdi. Nelle liste dei due plurinominali compare un solo nome ravennate, in terza posizione alla Camera, che è quello di Eleonora Zanolli, coordinatrice di Azzurro Donna in provincia di Ravenna.

Giorgia Meloni – Fratelli d’Italia. Grande favorita di queste elezioni, unica donna tra i leader e tra i pochi a fare una campagna nella piazze (che però non ha toccato la nostra provincia), Giorgia Meloni qui ha espresso i due candidati all’uninominale per il centrodestra. Alla Camera si tratta della forlivese Alice Buonguerrieri, al senato del senatore uscente ferrarese Alberto Balboni. Per quanto riguarda i candidati ravennati, ottime possibilità di elezione ha Marta Farolfi (attualmente vicesindaca di Brisighella) al Senato, candidata nell’uninominale nel collegio Rimini-Forlì, e nel plurinominale in seconda posizione, utile appunto per l’elezione. Come noto Fratelli d’Italia è una forza di destra (come sta a simboleggiare la fiamma tricolore che rimanda al Movimento sociale) che ha incentrato la campagna elettorale su concetti chiave come patria, Dio e famiglia ed è l’unica a essere sempre stata all’opposizione nell’ultima legislatura, pur aver governato in passato con il centrodestra (Meloni fu, per esempio, ministra della gioventù nel 2008 nel governo Berlusconi IV). Tra i big nazionali passati in provincia per la campagna elettorale, uno dei fondatori del partito e tra i più stretti collaboratori di Meloni, Guido Crosetto.

Noi Moderati – lista centrista. Parte del centrodestra che sostiene quindi i candidati espressi da Fdi nei due uninominali. La lista racchiude per la verità tre simboli che rimandano a tre leader, l’ex Dc Maurizio Lupi, Luigi Brugnaro, già sindaco di Venezia, e Giovanni Toti, ex Forza Italia, presidente della regione Liguria. Tra i candidati alla Camera compare in terza posizione Oreste Mauro Bertolino, ex Forza Italia da tempo attivo sul territorio.

Lega – Salvini. Il Carroccio sostiene, in coalizione con il centrodestra, i candidati all’uninominale di Fdi e, sorprendentemente, non ha nemmeno un candidato ravennate nelle liste del plurinominale. In città e in provincia durante la campagna elettorale non si sono visti big. Al Senato la capolista è Lucia Borgonzoni, la sfidante di Stefano Bonaccini per la presidenza della Regione nel 2020, e alla Camera Davide Bergamini. Qui in terza posizione si trova anche Jacopo Morrone (che è però candidato anche all’uninominale a Rimini), forlivese, parlamentare uscente, ma da anni responsabile anche della Lega ravennate.

Sinistra Italiana – Verdi. Il simbolo unisce i due partiti in una coalizione che rappresenta l’ala sinistra della coalizione guidata dal Pd. Con posizioni talvolta molto distanti dagli alleati, SI/Verdi sono per esempio contro i rigassificatori. Non solo, il leader di Sinistra Italiana, eletto nel 2018 nelle file di Leu, ha sempre votato contro il governo Draghi. Per queste ragioni, l’alleanza del Pd con questo simbolo ha spinto il centrista Calenda all’accordo con Renzi. Forte attenzione ai temi sociali e a quelli ambientali, la lista all’unimonale sostiene i candidati Pd, mentre nel plurinominale alla Camera mette come capolista il ravennate Giovanni Paglia, già parlamentare in passato, con discrete probabilità di elezione in caso di un buon risultato della lista in quanto è candidato anche a Milano e Bologna. Al Senato il capolista è Pippo Civati, anche il movimento Possibile ha infatti aderito al progetto. Non è scontato che, in caso di vittoria della coalizione, la lista partecipi a un governo con il Pd. Insieme al Pd è uno dei pochi simboli senza il nome del leader. Tra le forze che più sottolineano la necessità di tassare i grandi patrimoni per una redistribuzione della ricchezza in favore, soprattutto, delle giovani generazioni per cui chiedono istruzione gratuita.

+Europa con Emma Bonino. La lista che raccoglie idealmente l’identità dei radicali e da sempre si è distinta per le battaglie sui diritti civili (ultima battaglia è quella per il fine vita), inizialmente doveva dar vita a un unico simbolo insieme ad Azione di Calenda. Le strade delle due formazioni, che condividono moltissimo soprattutto il giu-dizio sul governo Draghi e le ricette economiche da perseguire, si sono divise dopo lo strappo di quest’ultimo con il Pd di Letta. Nella loro file è candidato il celebre economista Carlo Cottarelli. Qui, oltre naturalmente a sostenere le candidate Pd nell’uninominale, puntano su una massiccia presenza di volti ravennati nelle liste. Nel dettaglio, alla Camera il capolista è infatti Nevio Salimbeni, un passato da assessore o oggi dirigente Cna, seguito da Caterina Basevi e, al quarto posto, Anna Neri. Al senato invece in lista troviamo la faentina Matilde Marletta.

Impegno civico – Di Maio. Simbolo del tutto nuovo all’esordio alle urne, porta il nome del fondatore, il ministro Luigi Di Maio, eletto in parlamento nelle file del Movimento 5 Stelle di cui è stato un leader per lungo tempo. Come noto, Di Maio ha deciso di uscire dal Movimento in polemica con l’attuale leader dei 5Stelle Giuseppe Conte che aveva espresso critiche e chiesto chiarimenti al premier Mario Draghi, verso cui invece Di Maio ha sempre espresso e continua a esprimere incondiziata fiducia. Nelle liste di questa forza che fa parte della coalizione di centrosinistra non ci sono ravennati.

Pd – Italia democratica e progressista. Tra i pochi simboli senza il nome del leader, il Pd si presenta con una lista che a livello nazionale include anche gli ex fuorisciti di Articolo 1. Il Pd qui esprime i due nomi per gli uninominali, due donne: Ouidad Bakkali alla Camera (che è anche seconda nel plurinominale) e Manuela Ronti al Senato. La prima è attualmente presidente del Consiglio comunale di Ravenna, la più votata del Pd alle amministrative dello scorso anno, ed è stata per dieci anni assessora. La seconda, faentina, è al secondo mandato come consigliera regionale, dopo aver fatto incetta di preferenze alle elezioni del 2020. Terza candidata ravennate è il sindaco di Bagnacavallo Eleonora Proni, terza al plurinominale al Sensato. Capolista qui è Sandra Zampa seguita da Daniele Manca. Alla Camera invece il capolista è l’ex sindaco di Rimini Andrea Gnassi, seguito da Bakkali. In un clima particolarmente difficile per il Pd a livello nazionale, qui la campagna è stata svolta al solito nei territori e ha potuto contare sulla ripresa delle feste dell’Unità. Nel ravennate sono passati il ministro del lavoro Orlando e il parlamentare Cuperlo, ma ad animare la campagna elettorale è stato naturalmente soprattutto Stefano Bonaccini, presidente della regione Emilia Romagna che tanti vedono come possibile segretario nazionale dopo Enrico Letta in caso di sconfitta alle urne.

Movimento 5 Stelle. Alleati del Pd nelle ultime tornate amministrative, il movimento corre da solo cercando di ritrovare un po’ lo spirito originario e puntando molto sui temi sociali, forti anche dei risulati ottenuti al governo, in primis il Reddito di cittadinanza. Qui punta su due candidate ravennati scelte tramite le parlamentarie. Marta Rossi è candidata all’unimonale e nel plurinominale alla Camera (capolista è Federico Cafiero de Raho, ex magistrato e procuratore nazionale antimafia) e Anastasia Ruggeri al Senato (qui il capolista è Marco Croatti, parlamentare uscente e responsabile regionale del Movimento). Enrambi i capolista hanno partecipato a eventi in provincia per la campagna elettorale insieme alle candidate del territorio che godono del pieno ed esplicito sostegno del consigliere comunale del M5stelle e dell’asessore Igor Gallonetto.

Partito Animalista e Ucdl (Unione per le cure i diritti e le libertà. Logo pressoché sconosciuto a questte latitadini, mette insieme le ragioni degli animalisti con quelle della della realtà fondata da Erich Grimaldi contraria alla misura del Green Pass.

Unione Popolare con De Magistrisis. Si tratta delle forza più a sinistra e mette insieme diversi partiti e realtà che includono alcuni ex grillini, il movimento dell’ex sindaco di Napoli che compare sul simbolo e, più noti da queste parti, Potere al Popolo e Rifondazione Comunista. Diversi i candidati ravennati in lizza a cominciare da Liliana Salvo e Mirna Testi, rispettivamente candidate all’uninominale di Camera e Senato. Capolista alla Camera è invece Alessandro Bongarzone, davanti a Roberto Gentili detto Piumino e Ilaria Cenni. Anche nel loro programma spicca il tema della ridistrubuzione della ricchezza e di una riforma del lavoro che abbatta il precariato.

Solo sulla scheda gialla del Senato compaiono poi altri due simboli (mentre, come detto, manca quello di De Luca sindaco d’Italia). Si tratta di due formazioni di destra. Una è Destre Unite, mentre l’altra (in prima posizione sulla scheda) è Alternativa per l’Italia no Grenn Pass che mette insieme Casa Pound e Il popolo della famiglia.