La sicurezza urbana da ottenere non solo tramite la repressione con le forze di polizia, i servizi sociali per la cura dei più fragili, il miglioramento degli spazi di aggregazione per i giovani, l’agevolazione dell’insediamento di studenti universitari fuori sede. Sono alcuni dei punti centrali del programma elettorale della Democrazia Cristiana che si presenterà da sola alle prossime elezioni comunali di Ravenna con la candidatura a sindaco del segretario comunale, Giovanni Morgese, 60enne ex carabiniere e presidente dal 2008 dell’associazione di volontariato Cuore e Territorio. Già indicato anche il nome dell’eventuale vicesindaco: Mauro Bertolino, oggi coordinatore provinciale della Dc.
Presentandosi alla stampa, il sesto candidato alla poltrona di primo cittadino di Palazzo Merlato ha definito la sicurezza come la base della democrazia: «È il primo passo per la libertà di ogni cittadino». Il programma della lista propone l’istituzione di una polizia locale multietnica e il potenziamento del controllo di vicinato, creando una rete di protezione e di inclusione nelle diverse comunità: «Agenti di polizia locale di origini stranieri faciliterebbero le operazioni senza dover ricorrere ai mediatori».
Il programma della Democrazia Cristiana considera la cultura come strumento di sicurezza: «È una delle chiavi per costruire comunità più unite e sicure. Promuovere attività culturali nei quartieri, come il volontariato olistico e iniziative di aggregazione giovanile, aiuta a prevenire i disagi sociali e promuove un senso di appartenenza e di coesione».
La sicurezza passa anche da un sistema sanitario efficiente e accessibile a tutti. Il dottor Claudio Guadagni, esperto in sanità e candidato al consiglio comunale, ha parlato della necessità di migliorare la gestione del pronto soccorso e di una collaborazione tra ospedale e medicina di base, con un’attenzione particolare alla gestione delle risorse. «L’ospedale e i servizi sociali devono lavorare insieme per garantire la sicurezza dei cittadini e supportare le persone vulnerabili».
L’avvocata Dina Costa ha parlato della necessità di creare spazi di aggregazione culturale e sociale, oltre a migliorare le infrastrutture e i servizi, come la medicina di prossimità.
Tra le promesse di intervento anche la tutela dell’oasi di Punta Alberete, con interventi di riqualificazione e sorveglianza per garantire la sicurezza e l’accesso sostenibile ai cittadini.