Il duo formato da Stefania Pedretti e Bruno Dorella torna con un inedito a due anni da “Creatura”

Sono tornati con un nuovo singolo inedito (uscito per Dio Drone solo in digitale) accompagnato da un video girato a Ravenna (tra la Darsena e il parco “fagiolo”) gli Ovo, duo di culto della scena musicale underground italiana formato dai lombardi Stefania Pedretti e Bruno Dorella, ormai entrambi ravennati d’adozione. Un pezzo fuori dagli schemi anche di una band che fuori da qualsiasi schema lo era già, tra noise, metal, doom, punk, elettronica, musica sperimentale. Il video (qui sotto) di “Mondo” – che arriva a due anni dall’album “Creatura” – è diretto da un volto noto della movida locale, la deejay Simona Diacci, in arte Trinity.

“Mondo” è stato registrato da Mattia Dallara e Giulio Ragno Favero, che ha curato anche mix e master del brano e l’ha prodotto insieme alla band, ed è presentato così dagli stessi OvO: «“Mondo” è un esperimento. Quello di far nascere un pezzo che suonasse OvO partendo da una base stilisticamente lontanissima dal gruppo. Con l’implicito assunto che, una volta subito il trattamento di Stefania Pedretti alla chitarra e voce, potenzialmente qualunque base possa diventare OvO. Giocando, come fanno da qualche anno, con l’elettronica, ma soprattutto con i generi musicali, cosa che fanno da sempre, hanno partorito un piccolo mostro (forse il primo esemplare di un nuovo genere?). L’esperimento gli sembra talmente ben riuscito che hanno deciso di farlo uscire come progetto a sé, solo in digitale, supportato da un video di Trinity, che diventa protagonista del progetto e dà una ulteriore chiave di lettura al pezzo. Nel video ci sono comparse prese da diverse scene (noise, punk, rap) opportunamente mischiate in modo da eliminare l’appartenenza, a partire proprio dagli OvO, sostituiti a loro volta. E ci hanno preso gusto, al punto che un altro esperimento simile seguirà a breve. “Mondo” è stato concepito da Bruno Dorella e Stefania Pedretti, ma non sarebbe stato possibile senza l’ aiuto in produzione di Mattia Dallara e Giulio Favero».