lunedì
01 Settembre 2025
Rubrica L'opinione

Sul cinema all’aperto (e non solo) a Ravenna

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È comprensibile l’entusiasmo del presidente della Regione Stefano Bonaccini che sui social in questi giorni ha salutato la partenza della stagione di “Sotto le stelle del cinema”, in piazza Maggiore a Bologna, descrivendola come “una tra le arene più belle del mondo”.

Nel frattempo le arene hanno ripreso la propria attività anche in provincia di Ravenna, in particolare in maniera stabile a Bagnacavallo, Lugo e pure Massa Lombarda, mentre a Lido di Classe è in corso il festival dei cortometraggi del circolo Sogni e a Faenza, con l’Arena Borghesi ancora in fase di ristrutturazione, si sfrutta la piazza della Molinella.

Nel comune capoluogo, a Ravenna, invece, niente. Almeno fino al 3 agosto. Come l’anno scorso, a causa della pandemia il Ravenna Festival si è preso – si fa per dire – la Rocca Brancaleone fino a fine luglio, non essendo disponibile il Pala De André. Per carità, ce ne fossero di Ravenna Festival, non è certo questo il punto.

Il punto è: può una città come Ravenna essere costretta a dividere uno stesso spazio per due appuntamenti fondamentali per l’estate di cittadini e turisti come il Festival stesso e l’arena cinematografica? Sarà sicuramente un argomento leggero – estivo appunto – e di poca importanza, ma credo che la risposta sia per forza di cose no.

Credo che si dovesse trovare un’alternativa e che sarebbe bello puntare sul cinema all’aperto come luogo di attrazione e come momento di approfondimento culturale, in un periodo storico in cui la gente sta riprendendo a uscire dopo mesi e mesi di streaming, tra l’altro. Ancora mi pare incredibile che ci sia voluta, per esempio, la candidatura di Ravenna a capitale europea della Cultura 2019 per organizzare una mini rassegna cinematografica in piazza del Popolo, come se fosse davvero una cosa inimmaginabile altrimenti.

E più in generale, sarebbe bello sfruttare anche i parchi della città, con così grandi potenzialità, come il Teodorico, i giardini pubblici, aspettando che il nuovo Baronio venga finalmente dotato almeno di un bar-ristorante.

Così come meritoriamente si sta valorizzando la zona archeologica di Classe, con ben due arene estive (ma una programmazione disomogenea), i parchi cittadini potrebbero essere il palcoscenico ideale per il cinema o per rassegne di concerti rock per un target naturalmente del tutto diverso da quello del Ravenna Festival, seguendo l’esempio della stessa Bologna ma anche di Ferrara, Cesena, Rimini. Rassegne che potrebbero portare tante persone da fuori provincia, che potrebbero scoprire nuovi luoghi di Ravenna.

Un tema, magari, a cui si potrebbe dedicare qualche minuto in questi mesi di campagna elettorale…

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