Protesi al seno difettose: produttori querelati da sette donne ravennati

Operazioni chirurgiche fatte dopo la rimozione di tumori Silicone non omologato e rischio rottura: necessaria la sostituzione

Sono sette le donne ravennati che hanno presentato querela contro la società francese Poly Implant Prothese (Pip) per protesi al seno difettose. Il fascicolo è aperto alla procura di Ravenna dal 2012 e ora l’avvocato Barbara Liverani – che tramite il Centro Difesa Consumatori tutela le sette ravennati (e una imolese) – si augura si arrivi a una richiesta di rinvio a giudizio per consentire la costituzione in parte civile. L’esposto di quasi tre anni ipotizzava frode in commercio, violazione del Codice del Consumo e lesioni personali. Nel registro degli indagati compare il legale rappresentate della Pip.

La vicenda delle protesi Pip è nota a livello nazionale e non solo. A Torino è già iniziato il processo nei confronti del legale rappresentante Jean Claude Mas e di un dirigente Claude Couty. Mas è già stato condannato a quattro anni di reclusione dal Tribunale di Marsiglia. Le autorità di vigilanza francesi hanno riscontrato la nocività di tali protesi, composte da silicone non omologato e soggette a rottura (oltre 1.500 i casi di rottura segnalati) e da aprile 2010 le protesi Pip sono state ritirate dal commercio. Nel frattempo alcune erano state impiantate. La nocività è data dal tipo di silicone utilizzato e dal rischio che una volta impiantate possano rompersi.

Quest’ultimo è il caso vissuto da una delle ravennati coinvolte (sei di Faenza e una di Alfonsine): donne sui 50 anni che si sono sottoposti a interventi di chirurgia come conseguenza di operazioni per l’asportazione di un tumore al seno. Tutte sono state richiamate per asportare le protesi Pip: due di loro hanno poi scelto di asportarle senza installarne altre.

I legali del Centro Difesa Consumatori della provincia di Ravenna stanno già assistendo le signore che hanno sporto querela nella speranza di ottenere la condanna dei responsabili ed il riconoscimento dei danni subiti. Gli operatori rimangono a disposizione per fornire informazioni più dettagliate sulla vicenda: 0546/665583 oppure info@difesaconsumatoriravenna.it.

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