L’associazione di Maurizio Bucci nasce in un affollato Mariani. «Siamo solidi, poliedrici e faremo sistema… Alle elezioni se necessario»
«Perché la Pigna in fondo siamo noi – afferma Bucci – la nuova cittadinanza attiva», quella che esalta le idee, il talento e il merito, l’impegno e il mettersi in gioco… E che «deve fare sistema fra tutti gli attori che possono avere un ruolo nella città». Insomma si prefigura un nuovo sistema, più aperto e inclusivo – visto che quello esistente si presume sia malmesso e maldisposto – per cui vale lo slogan partecipativo “se vinco io, vinci anche tu, vinciamo tutti”.
La critica allo status quo si limita qui, perchè il resto è tutto pensiero positivo. A partire proprio dal simbolo della pigna che, oltre alla secolare iconografia ravegnana, omaggio alla tradizione, rappresenta un poliedrico contenitore, umile ma fecondo, concreto, solido e utile.
La folta platea (media d’eta sui cinquanta) rende conto abbondantemente di un pubblico intenzionato a capire se si è proprio aperto uno spazio inedito oltre l’attuale sistema di governo e di relazioni della città, nel colmo della sua crisi politica, economica e di consenso. Ma chi pensava ad un evento politicamente antagonistico e trasversale, in vista delle prossime elezioni amministrative, non ha trovato nè i soggetti nè i toni di una pre-campagna elettorale. Al limite i presupposti, perché non c’è traccia né di lista civica né di candidato a primo cittadino
Sicuramente la regia di Saturno Carnoli – esperto di comunicazione e agitatore culturale che sta affiancando l’avventura di Bucci – con lo stile e le parole d’ordine del manifesto post ideologico della Pigna, ha puntato più sul marketing antropologico che sulla sfida politica e/o movimentista. Si delinea comunque, visto l’attuale spaesamento di pensiero, un confine sottile.
Si tratta di temi che saranno affrontati in momenti di approfondimento, promossi dall’associazione nei prossimi mesi: un incontro su gli Stati Generali della Cultura, convegni sulle nuove prospettive del turismo e sull’architettura urbana e paesaggio, una mostra-mercato del mosaico, due incontri con studiosi del calibro di Aldo Bonomi (sul tema delle smart land) e di Giuseppe Bedeschi (sulla storia della nostra Repubblica). E infine, una grande festa in pineta, per rinnovare la tradizione popolare, all’insegna della pigna
Sono assenti per pregiudizio, snobismo, scetticismo, attendismo, ignavia? Chi lo sa…
Forse è semplicemente un sabato pomeriggio di sole, e molti sono semplicemente a spasso.
Sta di fatto che in conclusione Maurizio Bucci affronta anche la prospettiva politica: «Le elezioni comunali del 2016 sono ancora abbastanza lontane, La Pigna per ora è un laboratorio di idee e progetti al servizio di Ravenna. Confidiamo che le nostre proposte e i nostri propositi possano avere credito, intraprendere un confronto ed essere adottati. Però, se ci sarà chiesto e avremo il sostegno necessario, non ci tiriamo indietro e scenderemo in campo autonomamente per proporre agli elettori la nostra visione di futuro della città».
Fatta la Pigna adesso tocca ai pinoli.