La Pigna presenta i suoi progetti, ma per ora non c’è lista né candidato

L’associazione di Maurizio Bucci nasce in un affollato Mariani. «Siamo solidi, poliedrici e faremo sistema… Alle elezioni se necessario»

La PignaLa Pigna, nuova associazione ravennate per la “cultura e il rinnovamento“ nasce pubblicamente nell’affollata sala grande del Mariani Lifestyle. Maestro di cerimonia di una presentazione “teatrale“ a più voci, l’imprenditore Maurizio Bucci.

 

BucciNoto esponente dell’opposizione di centro destra in consiglio comunale, ma soprattutto protagonista, con successo, della rinascita dell’ex cinema di via Ponte Marino, è lui il fondatore, assieme ad alcuni amici e sostenitori, del sodalizio della Pigna che da oggi si apre alle adesioni ed alla “collaborazione“ dei cittadini.

«Perché la Pigna in fondo siamo noi – afferma Bucci –  la nuova cittadinanza attiva», quella che esalta le idee, il talento e il merito, l’impegno e il mettersi in gioco… E che «deve fare sistema fra tutti gli attori che possono avere un ruolo nella città». Insomma si prefigura un nuovo sistema, più aperto e inclusivo – visto che quello esistente si presume sia malmesso e maldisposto – per cui vale lo slogan partecipativo “se vinco io, vinci anche tu, vinciamo tutti”.

La critica allo status quo si limita qui, perchè il resto è tutto pensiero positivo. A partire proprio dal simbolo della pigna che, oltre alla secolare iconografia ravegnana, omaggio alla tradizione, rappresenta un poliedrico contenitore, umile ma fecondo, concreto, solido e utile.

La folta platea (media d’eta sui cinquanta) rende conto abbondantemente di un pubblico intenzionato a capire se si è proprio aperto uno spazio inedito oltre l’attuale sistema di governo e di relazioni della città, nel colmo della sua crisi politica, economica e di consenso. Ma chi pensava ad un evento politicamente antagonistico e trasversale, in vista delle prossime elezioni amministrative, non ha trovato nè i soggetti nè i toni di una pre-campagna elettorale. Al limite i presupposti, perché non c’è traccia né di lista civica né di candidato a primo cittadino

Sicuramente la regia di Saturno Carnoli – esperto di comunicazione e agitatore culturale che sta affiancando l’avventura di Bucci – con lo stile e le parole d’ordine del manifesto post ideologico della Pigna, ha puntato più sul marketing antropologico che sulla sfida politica e/o movimentista. Si delinea comunque, visto l’attuale spaesamento di pensiero, un confine sottile.

ceccarelliSta di fatto che sul palco sono sfilati come soci e testimonial della nuova associazione dei “quasi sconosciuti”, rispetto ai consueti parametri d’apparenza bizantini. Come dire, degli autentici precipitati dalla cosiddetta società civile: la dottoressa Lopez, di origine brasiliana laureata a Ravenna in Beni Culturali (che ha parlato di rinascita e rilancio delle eccellenze artistiche e paesaggistiche di Ravenna, fra cui le pinete); Deda Fiorini, attivissima animatrice culturale e teatrale (che ha evocato una partecipazione diffusa alla creatività nella condivisione degli spazi pubblici); un medico rappresentante della Fondazione Silvio Buzzi (che ha evidenziato la tenacia e l’anticonformismo del professore ravennate nei suoi studi e ricerche contro il cancro); l’ingegnere navale Giovanni Ceccarelli (che ha delineato una nuova forma di città, una smart land, senza confini settoriali che integra mare, città e campagna puntando alle energie rinnovabili, con sempre meno burocrazia e spartizioni di poteri localistici).

Si tratta di temi che saranno affrontati in momenti di approfondimento, promossi dall’associazione nei prossimi mesi: un incontro su gli Stati Generali della Cultura, convegni sulle nuove prospettive del turismo e sull’architettura urbana e paesaggio, una mostra-mercato del mosaico, due incontri con studiosi del calibro di Aldo Bonomi (sul tema delle smart land) e di Giuseppe Bedeschi (sulla storia della nostra Repubblica). E infine, una grande festa in pineta, per rinnovare la tradizione popolare, all’insegna della pigna

Piagna MarianiSta di fatto che nella stipata platea dei curiosi latitano (o forse sono solo camuffati) i rappresentanti dei poteri forti, le facce vecchie e nuove della politica e degli affari, e anche quelli del gotha culturale ravennate, orfani grandi e piccoli di “Ravenna 2019“ e ora dei “tagli” di Fondazioni e Comune.
Sono assenti per pregiudizio, snobismo, scetticismo, attendismo, ignavia? Chi lo sa…
Forse è semplicemente un sabato pomeriggio di sole, e molti sono semplicemente a spasso.

Sta di fatto che in conclusione Maurizio Bucci affronta anche la prospettiva politica: «Le elezioni comunali del 2016 sono ancora abbastanza lontane, La Pigna per ora è un laboratorio di idee e progetti al servizio di Ravenna. Confidiamo che le nostre proposte e i nostri propositi possano avere credito, intraprendere un confronto ed essere adottati. Però, se ci sarà chiesto e avremo il sostegno necessario, non ci tiriamo indietro e scenderemo in campo autonomamente per proporre agli elettori la nostra visione di futuro della città».

Fatta la Pigna adesso tocca ai pinoli.  

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