Decine di persone ascoltate cercando di farsi largo in un clima che uno degli investigatori definisce di totale omertà. Procedono le indagini per arrivare a dare un nome all’assassino dell’81enne Pia Rossini (vedova da un paio di anni), trovata dal figlio morta sul pavimento della cucina la mattina del 14 aprile in via Corriera a Cotignola. L’ipotesi che si trattasse di suicidio ha resistito solo poche ore poi si è capito presto che dietro quel decesso si nasconde l’atto di un assassino. Difficile arrivare a pensare che una donna, anziana ma descritta dagli amici come vitale e serena, sia riuscita a strangolarsi a mani nude usando la cintura di spugna di un accapattoio dopo essersi vestita per uscire diretta a un appuntamento con un medico già fissato per quella mattina. Dall’abitazione mancherebbero poche centinaia di euro e non vi sarebbero altri segni di disordine negli ambienti o di effrazione alla porta di ingresso. Il che lascerebbe pensare che la donna conoscesse il suo aguzzino o si sia trattato di qualcuno capace di conquistare la sua fiducia fino a farsi aprire la porta. Per certi versi la vicenda ricorda l’omicidio di Anna Maria Bartolotti: la 75enne morì il 2 dicembre 2013 nella sua abitazione in via Lago di Ledro, quartiere San Giuseppe a Ravenna: in abbreviato è arrivata la condanna a 30 anni per Giuseppe Npoli, 57enne catanese compagno della sorella della vittima. L’uomo la strangolò con una sciarpa afferrandola da dietro. Movente: pochi euro.
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