Il progetto di quattro ricercatori per studiarli e proteggerli. Intanto è partita una raccolta fondi per sostenere la ricerca
Un tratto di mare, questo, soggetto a forte antropizzazione (a causa della pesca, delle piattaforme di estrazione metanifera e dell’intenso traffico navale) e in cui non sono presenti dati e ricerche pubblicate in bibliografia. Questo – oltre alla passione e ai percorsi di studi (due laureandi in medicina veterinaria e due biologi) – ha portato i quattro a cercare di realizzare una sorta di censimento, inizialmente basandosi sulle segnalazioni richieste a enti marittimi, pescatori, sub, poi iniziando a scandagliare il mare con i mezzi loro prestati dai circoli nautici della zona, seguendo i protocolli istituzionali per mantenere un approccio, come detto, assolutamente non invasivo.
Quello di censire i delfini presenti nel nostro mare è un progetto oltre che ambizioso, anche dispendioso dal punto di vista economico. Al momento l’associazione si sta autofinanziando, ma è iniziata on line una raccolta fondi per il progetto, che prevede anche studi sul comportamento, l’ecotossicologia e la salute dei delfini. I soldi della donazione (l’obiettivo è raggiungere i 2.700 euro) saranno utilizzati in particolare per comprare un idrofono che serva a quantificare l’inquinamento acustico del tratto di mare in esame e fare un passo avanti nella comprensione del linguaggio di questi animali. L’obiettivo in futuro è anche quello di effettuare campionamenti, non invasivi, per studiare per esempio i motivi dell’alta mortalità della specie.
Altro modo per sostenere l’associazione è naturalmente tesserarsi (al momento i soci sono 25), mentre l’università fornisce supporto logistico permettendo l’utilizzo dei laboratori e offrendo agli studenti la possibilità di effettuare tirocini sulle imbarcazioni (e non solo) dei ricercatori. «Stiamo cercando anche aziende del territorio che abbiano voglia di sponsorizzarci, vogliamo che la nostra resti un’associazione radicata nel Ravennate, con lo scopo di tutelare appunto gli animali delle nostre coste». Che non sono solo delfini. Durante le loro escursioni, infatti, i quattro fanno sempre nuove scoperte. «Abbiamo visto tante tartarughe, anche di dimensioni notevoli. Poi numerosi cormorani tra cielo e mare. E i tonni, con tanto di salti acrobatici…».