La denuncia del direttore artistico del Ravenna Festival su Facebook Ma l’assessore del Comune annuncia: «Potremmo stupirvi…»
A segnalare questa sorta di anomalia è su Facebook il direttore artistico del Ravenna Festival (che parla evidentemente però a titolo personale), Franco Masotti, che sottolinea come oltretutto la scultura rimanga a Ravenna «ignorata e spesso addirittura coperta o nascosta durante feste varie».
«Burri è un grande del Novecento, come Fontana o Pollock – anche se molti, che pur dovrebbero saperlo per il ruolo che ricoprono – sembrano ignorarlo», accusa Masotti che poi lancia una provocazione: «Penso che (la scultura di Burri, ndr) meriterebbe ben altra collocazione che la valorizzasse e la rendesse maggiormente fruibile. Ad esempio avrebbe conferito un diverso senso al rifacimento di piazza Kennedy. Basterebbe un po’ di coraggio».
Nel dibattito che ne è seguito (e in cui Masotti – che fu anche componente del comitato artistico che ne costruì la candidatura – aggiunge che «è giusto che Ravenna non sia stata dedignata Capitale Europea della Cultura, prevale sempre e comunque il miope calcolo politico») è intervenuto anche l’assessore allo Sport del Comune, Guido Guerrieri, protagonista del progetto sempre legato al Pala De André che ha riportato il basket di serie A (e presto il volley) al palazzetto ravennate. Guerrieri si dice contrario a spostare la scultura («lo stesso autore ne avvallò la collocazione in quella sede») e rivela come abbia chiesto al liceo artistico di pensare a una proposta di valorizzazione in loco. «Aggiungo anche – termine Guerrieri – che con l’Accademia di Belle Arti e Ouidad (l’assessore alla Cultura, Bakkali, ndr) stiamo lavorando su Burri e potremmo stupirvi…».