Il ravennate ex governatore regionale accusato di falso ideologico nell’ambito dell’inchiesta per un finanzialmento pubblico da un milione
Come accennato, il processo è tornato davanti alla corte di Appello di Bologna, terza sezione penale, dopo che il 17 giugno 2015 la Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza dei giudici di secondo grado dell’8 luglio 2014. Errani, condannato ad un anno per falso ideologico, lo stesso giorno diede le dimissioni dalla carica detenuta da quindici anni ai vertici di via Aldo Moro. Errani finì alla sbarra per via di una lettera allegata ad una relazione inviata alla procura a ottobre 2009, per attestare la correttezza dell’operato della Regione nel finanziamento da un milione di euro alla coop.
«In questa vicenda la golosità per la preda ha fatto dimenticare le regole della caccia», è la battuta dell’avvocato Alessandro Gamberini, difensore di Errani, riportata da diverse testate online. La difesa nella sua arringa ha chiesto il proscioglimento per l’ex presidente della Regione Emilia Romagna. Secondo Gamberini, Errani agì in «assoluta buona fede».