Scavi al Pavaglione per mettere i vasi degli alberi e trovi una strada del 1300

L’archeologa: «È una direttrice stradale nord-sud attorno alla quale si è formato il centro medievale della città»

Fai un buco per piantare un albero e trovi i resti di una strada di settecento anni prima. È successo in questi giorni a Lugo in piazza Mazzini, quadrilatero interno del Pavaglione: nel corso dei lavori per il posizionamento in vaso delle alberature sono emersi i resti di una pavimentazione medievale. I depositi alluvionali e i frammenti di maiolica presenti al di sopra della strada la collocano nella prima metà del XIV secolo.

«Il rinvenimento consiste in una direttrice stradale nord-sud attorno alla quale si è formato il centro medievale di Lugo – ha spiegato l’archeologa Chiara Guarnieri della Soprintendenza per i beni culturali, presente sul luogo oggi 28 marzo –. Si tratta di una strada importantissima, con il tipico mattonato medievale posato a coltello. In accordo con il Comune faremo un prelievo per avere una datazione più precisa con il sistema della termoluminescenza».

Guarnieri ha poi voluto ricordare la costante collaborazione tra Soprintendenza e Comune di Lugo da oltre 20 anni: «Qui gli scavi non vengono mai fatti in emergenza, ma si parte sapendo che sotto c’è qualcosa, e quindi con tutte le cautele necessarie. In questo caso, un team di archeologi della Phoenix Archeologia di Bologna provvederà a valorizzare tutti i ritrovamenti, schedandoli e fotografandoli, in modo che una volta protetti e ricoperti possano essere comunque valorizzati».

Il ritrovamento è solo l’ultimo tassello della storia cittadina ricostruita grazie a più di vent’anni di scavi: «Importanti tracce del passato di Lugo – continua ancora Guarnieri – sono riemerse durante scavi in piazza Baracca, in via Magnapassi, al Pavaglione, nella Rocca e in altre piazze del centro. Ci permettono una conoscenza molto puntuale non solo dello sviluppo urbano, ma anche dei prodotti dell’attività quotidiana grazie al ritrovamento di ceramiche, metalli, vetri. Con il materiale esistente sarebbe possibile e auspicabile realizzare una pubblicazione che riunisca tutti questi risultati».

La fine dei lavori non subirà rallentamenti ed è prevista entro la fine del mese di aprile. Il progetto prevede la posa di alberature in vasi interrati a corredo delle aree di sosta della parte ovest di piazza Mazzini, nel rispetto delle esigenze della Contesa estense e della Fiera biennale. Saranno nove, anziché le dodici inizialmente previste (non verranno collocate le piante lungo la direttrice medievale rinvenuta). Gli alberi sono dei Cercis Siliquastrum (“Albero di Giuda”), scelti quale ulteriore richiamo alla fruizione quotidiana degli spazi, grazie soprattutto all’ombreggiatura, come agli albori del Novecento, quando la piazza si presentava arricchita di panchine e piante. Grazie ai vasi, gli alberi potranno essere provvisoriamente rimossi ogni volta in cui se ne presenti la necessità. «L’albero di Giuda – si legge nel comunicato – è stato scelto per la sua capacità di entrare in dialogo con il ritmo delle arcate neoclassiche che scandiscono lo spazio aperto grazie alla forma del suo portamento, la trasparenza della chioma e la dimensione del fogliame. Inoltre, la specie è presente anche all’interno del giardino pensile della Rocca estense, e creerà così un dialogo tra due dei luoghi simbolo della città».

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